Quando una gigantesca multinazionale si proclama
Impegnata a fare la sua parte per rendere
il mondo un posto migliore, è difficile non
essere sospettosi. Cosi, quando Coca-Cola ha
lanciato la sua ultima campagna di immagine
internazionale, rivendicando un ruolo nella lotta all'obesità,
era sicuramente preparata a ricevere critiche.
Difatti, così è stato: sono stati in pochi a complimentarsi con
la massima
fornitrice mondiale di acqua colorata e zuccherata.
Gli spot hanno messo l'accento sul record di riduzione
dell'impatto calorico vantato da
Coca-Cola, la quale sottolinea
come la vendita di versioni a calorie zero delle sue
bevande
sia iniziata decenni fa e ricorda che, oggi, oltre la metà delle
sue bibite distribuite in
Europa è a contenuto calorico ridotto o
assente, Essendo un appassionato di
Coca, già lo sapevo: da l
decenni, consumo allegramente secchiate della versione "
Diet".
Ma queste pubblicità mi hanno comunque lasciato l'amaro
in bocca. A dar retta alla cortese voce femminile degli spot
televisivi: "Lo dice il buon senso: tutte le calorie contano".
In effetti, sembra perfettamente logico. Tutti soppiamo
che una caloria è comunque una caloria: che essa
provenga da una bibita zuccherata o da un'
arancia biologica
amorevolmente coltivata dietro casa. E ciò vale anche per la
crociata
anti-obesità: "Se, mangiando o bevendo, ingerisci più
calorie di quante ne consumi, acquisti peso", dice la stessa
voce benevola. "Questo è vero sia per la
Coca-Cola che per
qualsiasi altro prodotto calorico".
Ancora una volta,
come negarlo? È un
principio fisico: si chiama
conservazione dell'energia.
Il corpo umano non consuma
le calorie in eccesso, ma
le trasforma in grasso,
vero e proprio "magazzino"
energetico. Anche molti
nutrizionisti sarebbero
d'accordo e direbbero che
è una legge fondamentale
dell'alimentazione.
Addirittura, quando
quest'idea iniziò ad
affermarsi verso il 1880,
le venne affibbiato anche
un nome pretenzioso: legge dell'isodinamica, secondo la quale tutte le
calorie sono uguali per il nostro
organismo, che si tratti di
carboidrati,
proteine o
grassi.
 |
Coca-Cola bibita zuccherata |
Quei nutrizionisti, però, commetterebbero un errore:
e ingannerebbero anche noi. Il fatto è che gli esseri viventi superano in
complessità qualsiasi fenomeno fisico.
È certamente vero che la legge della conservazione
dell'energia si applica
tanto agli
umani quanto ai
buchi neri e ai
quark, ma non come vorrebbero
farci credere. Quando si tratta di alimentazione, è semplicemente ridicolo
pensare che ci sia un principio lineare che regola il bilancio energetico
di tutto quanto mettiamo in bocca, di quanto consumiamo e di quanto
finisce per debordare dalla'cintola dei pantaloni. La prossima volta che ci
sediamo a tavola, diamo un'occhiata al cibo che abbiamo davanti. Magari
avrà un
aspetto familiare, ma chimicamente, è estremamente complesso, e
altrettanto
complessa è la risposta del nostro
organismo. Per metabolizzare
le proteine, utilizziamo il doppio dell'energia che serve a trasformare i
carboidrati, mentre le fibre insolubili (anch'esse contenenti
calorie) si
limitano ad attraversarci da un capo all'altro.
Gli alimentaristi, nei loro calcoli,
tentano di tener conto di queste differenze, ma è impossibile riflettere tutta
la complessità rappresentata da un piatto di carne con due diversi contorni
accompagnato da una birra gelata. E poi, resta il dubbio di come il nostro
corpo gestisca l'eccesso di energia derivante dal pasto consumato. Le fibre,
l'abbiamo detto, entrano ed escono, ma i carboidrati scatenano il rilascio
di insulina, che induce le cellule a immagazzinare il surplus energetico sotto
forma di grassi. Tra i
carboidrati, il maggior responsabile di questa reazione è
quello che si trova in quasi la metà delle
bibite Coca-Cola: lo
zucchero.
Ovviamente, non si tratta soltanto di
Coca-Cola: una recente
indagine
ha dimostrato che 1'80 per cento degli alimenti in commercio contiene
zuccheri aggiunti. I produttori hanno escogitato oltre 50 nomi diversi per
questa sostanza (da sciroppo di mais a succo di frutta concentrato): tutti,
però, rappresentano una minaccia per la salute.
Perché, allora, lo zucchero è tanto utilizzato?
Prima di tutto, ha un buon
sapore, e poi, è provato, dà dipendenza: più consumiamo saccarosio, più
ne abbiamo voglia.
Coca-Cola dichiara di impegnarsi a fornirci "informazioni
nutrizionali basate sulla realtà dei fatti". Sarei più propenso a crederle se eliminasse lo zucchero e smettesse di tentare di convincerci che tutte le
calorie sono uguali.
(science)