Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta pelle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pelle. Mostra tutti i post

08/05/17

Attenzione a queste anomalie della pelle

Quando sulla pelle spuntano un neo scuro o un prurito improvviso corriamo dal dermatologo per scoprire se si tratta di sintomi che nascondono un problema più serio. 


Ma che succede quando il nostro corpo ci invia dei segnali diversi? Ecco sei anomalie della pelle che dovrebbero essere sottoposte alla visita di un medico specializzato.

Spesso ci si dimentica di prestare attenzione alla zona della bocca.
Se sono presenti macchie rossastre e squamose sulle labbra che non gauriscono, soprattutto su quello inferiore, potrebbe trattarsi di cheilite attinica.


Gli uomini sono più a rischio perché dimenticano spesso di proteggere la bocca con il burrocacao.
Se le pieghe del collo, dell'inguine o delle ascelle diventano più scure rispetto alle zone circostanti, si potrebbe trattare di acanthosis nigricans.


Non è un disturbo pericoloso, ma è un segnale di allarme collegato a obesità, iperinsulinemia e obesità.
Se ci si accorge di una zona di pelle arrossata e ricoperta di crosticine, dopo un mese bisogna chiedere il parere di un medico.
Può essere cheratosi attinica, una lesione precancerosa che va trattata immediatamente.
Un brufolo che non scompare dopo due settimane e sanguina quando si "spreme" potrebbe nascondere un tumore della pelle, precisamente un carcinoma.


Si tratta di una forma meno aggressiva del melanoma, ma molto frequente.
Una perdita eccessiva di capelli, peli e sopracciglia può essere la spia di un problema alla tiroide e bisogna rivolgersi a un medico per capire di quale disturbo si tratta.

Se sotto le unghie compare una macchia scura senza aver schiacciato le dita da nessuna parte, potrebbe trattarsi di melanoma subungueale.
Questo tipo di tumore è molto pericoloso ed è fondamentale diagnosticarlo in tempo. 
Leggi articolo originale

28/05/15

Amido di Riso, come usarlo per la bellezza di viso...

Amido di Riso, come usarlo per la bellezza di viso...: Se avete a cuore la bellezza della vostra pelle , l' amido di riso fa per voi. Esso si ottiene dalla trasformazione dei chicchi di riso...

24/10/14

Done with nature, una linea cosmetica etica e innovativa

Done with nature è una linea cosmetica del tutto nuova di  Beautyaholic's Shop che ha ampliato la sua linea green per dare maggiore giovamento alla pelle: un mix di etica e innovazione . Fra le tante proposte una che è davvero innovativa è il nuovo shampoo solido ai cinque oli, che deterge in maniera estremamente delicata che dona vitalità ai capelli sottili, stressati e indeboliti grazie all'olio di oliva, cocco, lino, ricino e jojoba.

Linea Done with nature
immagine presa dal web

E se volete sperimentare ancora potete provare la crema corpo idratante con aloe e menta che protegge i capillari, arricchita con olio essenziale di limone e menta per un tocco di frizzante energia. Oppure c'è il fluido corpo con camomilla, maggiorana e arancio dalle proprietà addolcenti e rilassanti.

Si può essere belle, in ordine e alla moda pur rispettando l'ambiente ed evitando prodotti nocivi per ecosistema e la salute. E' una tendenza che si sta incrementando riportando in auge i sistemi di una volta, riscoprendo le piante officinali, le cui proprietà sono davvero efficaci e senza controindicazioni.

03/10/14

Cadillac ATS Coupé: impressioni alla guida

Un'auto come può essere la Cadillac, l'hai sempre sognata immensa, enorme ed in effetti appare esattamente cosi la ATS Coupé, tenendo fede alle premesse. Nata dalla berlina, la sua lunghezza è di 4,66 metri, ma conserva la stessa misura del passo, di 2,78 metri. 


Fondamentalmente, nonostante tutto, l'aspetto del tetto più abbassato e le fiancate più larghe, le conferiscono un'aspetto del tutto differente. Per carità, le linee sono quelle originali, pur apparendo differente, ma al tempo stesso elegante: tutto ciò può suscitare divergenze, può dividere, ma non passa di certo inosservata. Quanto al motore e al comportamento stradale, però, la ATS Coupé è ben più europea di quanto si possa credere. 

Proviamo solo per un'istante a fermarci sul primo fattore di analisi, in quanto nel cofano allocato c'è un 4 cilindri turbo con un tocco di americanizzazione impercettebile: un 2 litri a iniezione diretta e fasatura variabile da ben 276 cavalli, con 400 Nm di coppia. Numeri notevoli, quindi, che abbiamo saggiato su strada. Dove abbiamo riscontrato un assetto equilibrato e sportiveggiante, con una taratura delle sospensioni (regolabili, nel nostro caso) tutt'altro che turistica. Due le varianti, a trazione posteriore e integrale: noi abbiamo guidato la prima, in allestimento di punta Premium, che in Italia costerà 51.656 euro.
Cadillac ATS Coupé

Arredi interni di classe. 
La porta della vettura è lunga e la sua luce abbondante: nella Cadillac ATS Coupé ci si accede con estrema facilità e ci si accomoda come si fosse su di una poltrona, munita di regolazioni elettriche, come del resto è per il piantone. La sua guida può svolgersi parecchio in basso, ben mantenuti dalla linea avvolgente del sedile, particolarmente all'altezza dei fianchi. Ciò che si avverte in senso lato è di un lavoro ben fatto, con relativi materiali pregiati. Un esempio? Il rivestimento in pelle della plancia rivestita, con cuciture a vista e di tessuto morbido al tatto, gli inserti di legno, la pelle morbida sui fianchetti porta. Insomma, un ambiente che dà soddisfazione. A esser pignoli, l'hazard è un po' troppo spostato sulla destra, e la cintura di sicurezza un po' arretrata sul montante, e priva di braccetto. Ma lo spazio non manca, davanti; dietro, invece, il margine per le gambe può bastare solo se il sedile anteriore risulta abbastanza avanzato. Il tetto, poi, non è lontano. 

Un assetto piatto. 
Partiamo ordunque, il suo motore 2.0 turbo non registra alcuna vibrazione e tanta silenziosità, almeno finché non lo si tira per il collo. Volendo essere pignoli, avrebbero fatto cosa gradita ad introdurre un suono che desse più grinta. Ma non bisogna farsi ingannare: la ATS Coupé è molto brillante, e la spinta continua fin quasi ai 7.000 giri. E questo nonostante una massa comunque importante, dell'ordine dei 16 quintali. Anche se non è nata per i tornanti di montagna, la Cadillac si rivela comunque piuttosto agile e pronta in rapporto agli ingombri, con uno sterzo non chirurgico, ma adatto al suo spirito vivace. 

Il carico è un po' leggero in modalità normale (che qui viene chiamata "Viaggio"), e decisamente più corposo in Sport. In cui la ATS Coupé risponde in modo più reattivo, con le sospensioni tarate sul rigido, e caratterizzate da alcuni saltellamenti sui fondi non del tutto regolari.


28/09/14

La rana che diventa blu per amore

Rana Arvale maschio nel periodo degli amori
immagine presa dal web
E' proprio vero he per amore si è disposti a tutto, e la natura ce lo dimostra sovente, molto di più di quanto non sappia fare l'uomo con il dono della parola, del pensiero e del romanticismo. A volte dovremmo soffermarci di più a prendere esempio da quello che ci circonda senza farci troppe domande, semplicemente osservando.  Gli animali, a qualunque classe appartengano, danno voce all'amore nelle più svariate maniere, vestedosi di livree dai multiformi colori, usando una voce particolare, danzando in maniera spettacolare, corteggiando con sublime poesia.


Poi c'è chi cambia colore, totalemente. Lo fa una rana, la rana arvale, una ranocchietta di modeste dimensioni che poco si fa notare. Questa specie è diffusa in tutta l'Europa centrale, l'Europa dell'Est, la Russia occidentale, ma si trova anche in Italia. Sono adattabilissime agli ambienti più diversi, dalla tundra alla foresta, ai boschi, anche se predilige luoghi non toccati dall'uomo. Proprio questo semplice anfibio, durante la stagione degli amori si trasforma totalmente. Infatti la pelle dei maschi cambia colore e diventa di un bel blu brillante rispetto al normale bruno- rossiccio che la caratterizza.

Così, vestite della loro livrea blu, si mettono in mostra davanti alle femmine, in modo tale da non poter sfuggire agli sguardi delle loro canore innamorate.


15/09/14

Stare sotto il sole e poi vedere la pelle secca e ruvida, quali rimedi?

Ti piace crogiolarti sotto il sole?
Attento, ora è giunto il momento di fare un bilancio dei danni alla pelle.
Dalla pelle secca, alle macchie scure, vi do alcuni consigi per riparare eventuali danni che avete subito. 


Quando si è stati troppo sotto il sole e si avvertono delle scottature è perchè non abbiamo prestato troppa attenzione a idratare la barriera della pelle e a usare i giusti prodotti. 

Il risultato è stato una maggiore evaporazione dell'acqua dallo strato più esterno della nostra pelle e per ripristinare la funzione della barriera, bisogna cercare prodotti idratanti, e fortificare con niacinamide per nutrire e rendere la pelle nuovamente liscia e luminosa. 

Se invece la vostra pelle risulta secca e squamosa e ruvida, significa che gli enzimi responsabili dei processi di esfoliazione naturale della pelle non funzionano così bene e piuttosto di fare un lavaggio aggressivo della pelle è meglio usare degli esfolianti chimici con un trattamento o con gel o con crema esfoliante chiamata anche scrub che aiutano con un'azione cheratolitica, cioè esercitano la loro capacità esfoliante sulla pelle e indebolisconoo le giunzioni intracellulari che legano i cheratinociti dello strato corneo, questo processo consente di distaccare le cellule morte superficiali.
Pelle liscia e luminosa

11/09/14

Una arancia al giorno e sarai sempre sano

L’arancia ha gli stessi componenti del limone con il vantaggio che l'arancia è più dolce del limone e può essere usata anche come purificatore o tonico per il suo potere nutritivo sul corpo.


Anche se l’arancia è più dolce del limone, evitare l'eccesso a causa del suo potere purificante, è meglio mangiarla la mattina, come dice un famoso proverbio arabo : "l’arancia è oro al mattino, argento a mezzogiorno e piombo alla sera".

È ben accettata dai diabetici per il suo basso tasso di zucchero.

L’arancia è ottima per le donne in gravidanza, per l'allattamento e per la crescita sana dei bambini.
È essenziale per gli atleti, per persone che fanno un lavoro muscolare, per le persone malate e per gli anziani, si usa contro i reumatismi e la gotta e per abbassare la febbre e combattere la stanchezza e può essere utilizzato anche in caso di avvelenamento del corpo.

L’arancia permette di aumentare la secrezione pancreatica durante la digestione e come il limone, può essere utilizzato per la cura e la luminosità del viso, con il vantaggio che l'arancia ha un'azione antirughe.
È utile nella lotta contro l'anemia e la sua azione è importante anche per la pelle infatti l'infuso di fiori e foglie d'arancio è usato come stimolante e tonico per il corpo e l’infuso va bevuto dopo i pasti.

Alcune Contro-Indicazioni:
Le persone con artrite dovrebbero utilizzare questo frutto con moderazione e assolutamente non è da usare quando c'è la diarrea o la sofferenza del fegato e della cistifellea.
L'arancia ti fa crescere sano

03/09/14

La cura della pelle per mantenere la freschezza

La cura della pelle continua da Qui


Per una buona cura della pelle il punto di partenza è un' adeguata protezione dal sole. Oggi si sa che i raggi ultravioletti sono cumulativi, quindi ogni ora di esposizione al sole si aggiunge alle precedenti. Questo va tenuto presente per ogni età ma, i danni maggiori, a parità di durata di esposizione, si verificano durante la prima parte della vita, poiché le nostre cellule sono più sensibili ad alterazioni quando siamo molto giovani. E per questo molto importante insegnare ai bambini a usare buoni prodotti di protezione solare. Per ottenere una pelle bella e per conservarla tale sono indispensabili le vitamine, A, B, BJo B], PP, E, F, G, H che sono contenute nei porri, olio di fegato di merluzzo, carote, sedani, cavolfiori, cavoli, indivia, spinaci, banane, tarassaco, prezzemolo, ananas, cicoria, agrumi, castagne, pere, noci, mele, burro fresco, riso integrale, fegato, lievito di birra, lattuga, germi di grano, yogurt, uova, fagiolini, piselli. Necessario anche lo zolfo che è contenuto nelle cipolle, aglio, rape, cavoli, cavolini di Bruxelles, lattuga, asparagi, ravanelli, patate, carote, mele e porri. Adolescenza e problema dell'acne
immagine presa dal web
Durante l'adolescenza la pelle ha bisogno di particolari attenzioni perché i cambiamenti ormonali che si verificano durante e dopo la pubertà in molti casi causano acne e pelle grassa. Bisogna tenere la pelle pulita, lavandosi con prodotti che tengano conto del grado di acidità della pelle, si può usare una pezzuola inumidita e insaponata o una spazzola a setole corte per ridurre al minimo la formazione di comedoni.
Consigli dietetici: In caso di acne (non solo per quella giovanile, ma per tutti i tipi, a tutte le età) bisogna diminuire l'apporto di sale, eliminare le salse, le spezie, il caffè, il tè, i grassi animali, gli oli di semi, i dolci confezionati (che possono essere preparati con grassi di qualità scadente), gli alcolici ad alta gradazione, il cacao e il cioccolato. La masticazione deve essere lenta e accurata e i pasti vari. La digestione deve essere perfetta, l'intestino regolare e giornalmente svuotato. Il fegato crudo contiene molta vitamina H che agisce positivamente sul metabolismo della pelle: lo si lascia macerare per tre ore in un battuto di limone e olio d'oliva extravergine (con l'aggiunta di poco sale) e lo si consuma. Il riso è un ottimo rinfrescante e si consiglia quindi di farne un largo uso.

Bollito e condito con olio o burro crudo e parmigiano o grana grattugiato, riso e ceci (i ceci fanno molto bene all'apparato genito-urinario), riso e prezzemolo, riso e malva, riso e punta d'ortica ecc. Ottime anche le patate, lessate e condite con olio e sale. Per combattere tutti i tipi di acne servono alimenti ricchi di vitamina A, di vitammina B6 (piroxdina); di vitamina D2, di vitamina H e di zolfo. Sono indicate le carni alla griglia e lessate, le uova alla coque, pesce lessato o ai ferri, formaggi freschi e magri, molta frutta e verdura sia cruda sia cotta. Maschere Si possono applicare sui punti neri delle fettine di limone, oppure delle fettine di pomodoro. Preparare una maschera a base di succo di lattuga e bianco d'uovo montato a neve e applicarla la sera, per circa mezz'ora, sul viso. Detergere poi la pelle con due terzi di latte e un terzo di succo di limone mescolati insieme.

Per chi interessa tutto l'argomento inizia da QUI segue QUI QUI e QUI

03/08/14

Dolore intenso e vescicole: ecco il Fuoco di Santantonio.

L’Herpes Zoster, chiamato comunemente “Fuoco di Sant’Antonio ( si dice perché all’epoca chi fosse stato colpito da questa malattia si rivolgeva pregando a sant'Antonio abate, ritenuto grande taumaturgo), è una patologia virale che colpisce sia la pelle che le terminazioni nervose. Tale malattia è provocata dall’herpes virus varicella-zoster, il virus che è anche responsabile della varicella, infatti l’eruzione cutanea è simile a quella della varicella con le classiche vesciche piene di liquido. Tale eruzione compare generalmente sul torace o sulla schiena, sul viso, ma non è rara la sua presenza attorno agli occhi, all'interno della bocca, su un braccio o su una gamba, in genere sempre su un solo lato del corpo, ed è sempre accompagnata da un dolore molto intenso. Il decorso dello Zoster va da un periodo minimo di dieci giorni a circa tre mesi e spesso si risolve con la completa guarigione, mentre in diversi casi si cronicizza nella nevralgia post erpetica, ovvero un dolore persistente, anche per mesi o sine die. Tuttavia il virus della varicella non viene eliminato dall’organismo, esso rimane generalmente dormiente per tutto il corso della vita all’interno delle radici nervose spinali e in una percentuale non proprio trascurabile ( 15-20% e sopra i 50 anni) il virus si risveglia, provocando l’herpes zoster. Ne sono immuni i soggetti che non si sono mai ammalati di varicella. Questo perché negli individui normali la risposta immunitaria riesce a neutralizzare l’assalto del virus, generando un equilibrio tra le parti, mentre nei soggetti immunodepressi, avendo le difese immunitarie molto basse, prevale l’attacco virale e di conseguenza il manifestarsi nuovamente della patologia. Quali sono le cure. Spesso la risoluzione è spontanea dopo un certo lasso di tempo, ritenendo necessario solo il trattamento del dolore. Tra i farmaci vengono prescritti gli antivirali ( aciclovir ed altri) per via orale o endovenosa, per il trattamento riduttivo dell’ eruzione cutanea e dolore e a scopo preventivo. Il trattamento va protratto per almeno una decina di giorni e iniziato non oltre il terzo giorno dal manifestarsi della patologia. Altra categoria di farmaci sono gli antiepilttici (gabapentin), atti a normalizzare l’attività elettrica del sistema nervoso causata dai nervi danneggiati. Vengono usati generalmente come antalgici anche gli antidepressivi come l’amitriptilina, mentre la stimolazione elettrica (tens) sembra dia risultati poco soddisfacenti. L'herpes zoster è contagioso solo nel caso in cui avviene il contatto diretto con il liquido contenuto nelle vescicole, quindi solo durante i primi giorni della malattia. Non ci sono vaccini contro il fuoco di Santantonio, per lo meno in Italia, dal momento che quello sperimentato negli USA negli anni novanta, e con buoni risultati, non è mai stato disponibile nel nostro paese. (immagine presa dal web)

27/07/14

Attenzione a quel che mangiate o indossate, il Nichel è in agguato con le sue reazioni allergiche.

Il nichel è un metallo di transizione di color bianco argenteo presente in concentrazioni minime nell’organismo umano mentre in natura è molto diffuso ed è presente in moltissimi oggetti usati comunemente. L'allergia a questo tipo di sostanza è abbastanza frequente, si calcola che ne soffra circa il 10% della popolazione, in massima parte di sesso femminile. Gli individui con problemi di allergia al nichelsi ritrovano ad avere, nei punti di contatto con oggetti contenenti questa sostanza, un arrossamento della pelle, con un leggero gonfiore e con bollicine che rompendosi possono dar luogo alla formazione di croste. Le zone interessate da questo tipo di allergia sono prevalentemente i lobi degli orecchi, probabilmente a causa degli orecchini, ed altre parti ben specifiche del corpo, come il centro schiena, causa il gancio del reggiseno, il collo per le collane indossate. La reazione allergica è dovuta ad una reazione di tipo immunitario; infatti il nichel viene riconosciuto come “corpo estraneo” e l’organismo attiva le sue difese, rilasciando istamina; questa sostanza provoca il caratteristico prurito allergico e determina un aumento della permeabilità dei piccoli vasi sanguigni che sono presenti nell’area interessata favorendo così l’accumulo di liquidi che danno origine alle bollicine. Il nichel è presente in numerosissimi oggetti di uso quotidiano, tra i quali fibbie, forcine da capelli, ganci del reggiseno, spille da balia, stanghette degli occhiali per quanto riguarda l'abbigliamento; anelli, bracciali e braccialetti, orecchini e tutti gli oggetti in oro bianco e argento per quanto riguarda la bigiotteria e gioielleria; inoltre oggetti più quotidiani come chiavi, cellulari, penne e quant'altro. In campo alimentare si dovrebbe innanzitutto fare attenzione ai cibi confezionati in scatolette di alluminio e lattine, nonchè ad alimenti come il cioccolato, pomodori e ortaggi, spinaci, frutta secca, cereali e frutti di mare, in particolare ostriche, salmone, cozze, gamberi. Non esiste una terapia che curi l'allergia al nichel, se non quella di evitare più che si può il contatto o l'assunzione di sostanze contenenti questa sostanza.(immagine presa dal web)

18/07/14

Peperoncino | Perchè sono cosi piccanti? | Mani | Perchè abbiamo delle linee sui palmi?

Peperoncini croce e delizia
dei mammiferi
La pianta di peperoncino produce la capsaicina, che serve a scoraggiare gli erbivori dal mangiarne i frutti. 

I denti dei mammiferi frantumano i semi di peperoncino, mentre gli uccelli li ingoiano interi, aiutando la pianta a diffonderli. La pianta, dunque, ha evoluto un sistema di difesa chimica che è irritante per i mammiferi, ma non ha alcun effetto sugli uccelli.

Linee sui palmi delle mani
PERCHE' ABBIAMO DELLE LINEE SUI PALMI DELLE MANI?
In modo da poter chiudere le mani a pugno, o far assumere loro altre forme complesse, senza un eccessivo stiramento della pelle e senza il bisogno di averne in eccesso: pensate a quanti movimenti fate quando digitate su una tastiera, tenete una tazza o sbrigate le faccende domestiche. Le linee sono chiamate "pieghe di flessione palmare" e si sviluppano prima della nascita. La maggior parte delle persone ha due linee principali che attraversano il palmo della mano, ma alcuni hanno una singola "piega scimmiesca", che può essere ereditata e presentarsi su una o su entrambe le mani, ma può anche essere associata alla sindrome di Down o ad altre patologie.
La chiromanzia afferma che le linee rivelano la personalità, ma di ciò non esistono prove.(science)


17/07/14

In ambito domestico, estetico e medico, le proprietà dell'aceto.

l'aceto è quel liquido che si ottiene per ossidazione dell'etanolo contenuto nel vino e in altre bevande fermentate ad opera di vari batteri, il quale si trasforma in acido acetico. L'aceto possiede molte proprietà,che possono essere sfruttate in diversi campi, dalla medicina all'estetica e nell'ambito della casa.In campo domestico è un ottimo sgrassante, antibatterico e anticalcare. Infatti si può usare mescolandolo a del sale grosso e acqua bollente per liberare le tubature da ostruzioni varie; sempre diluito in acqua le donne di casa possono utilizzarlo per lavare e sgrassare i pavimenti; come anticalcare trova impiego in bagno per lucidare le pareti in vetro o plastica della doccia o le maioliche, nonchè la rubinetteria, oppure in cucina lasciandolo per una notte, sempre diluito con acqua, nelle pentole per donarle la brillantezza perduta. L'aceto gode di un'ottima fama anche in campo estetico, in quanto ha un effetto esfoliante sulla pelle ed è quindi molto indicato per maschere e impacchi tonificanti. Sulla pelle infatti l’aceto ha un effetto astringente, esercita cioè un’azione levigante, dal momento che favorisce la chiusura dei pori.Viene anche in aiuto della bellezza delle donne in quanto risciacquando dopo lo sciampo i capelli, dona a questi delicatezza e soprattutto lucentezza. Addentrandoci in campo medico, un gruppo di ricercatori giapponesi del Central Research Institute di Nakamura, afferma che l'aceto aiuterebbe a perdere peso eliminando il cumulo di grasso nell'organismo. Per fare ciò mette in moto una classe di enzimi che ossiderebbero gli acidi grassi presenti nel sangue rigenerando così il metabolismo. Inoltre l'aceto ha rivelato proprietà disintossicanti per il nostro fegato in quanto elimina le tossine, mentre gli impacchi con questo liquido sono un'ottima terapia per i gonfiori. Due cucchiai di aceto di mele biologico in un litro d'acqua possono diventare una bevanda tonificante, da bere durante la giornata, mentre se aggiunto a due cucchiai di miele e bevuto mattina e sera prima dei pasti disintossica, purifica,sgonfia e sembra faccia anche dimagrire, naturalmente associato ad una dieta sana e al solito e immancabile movimento. (immagine presa dal web)

11/05/14

Capelli | La calvizie fa disperdere più calore dalla testa di uomo!

Calvizie (immagine dal web)
Sembrerebbe quasi un eccesso di ironia, ma non l'ho è! Un uomo calvo perde più calore dalla testa rispetto ad uno che non l'ho è.

Quindi i capelli sono un isolante efficace per non disperdere calore dalla testa, in quanto intrappolano un certo strato d'aria  vicino la pelle che evita la perdita di calore per convenzione. Tale fenomeno è importante, particolarmente quando c'è vento.

Uno studio svizzero risalente al 2008 ha evidenziato la quantità di calore che viene perso dalla testa da parte dei motociclisti con l'utilizzo di speciali manichini termici. Ciò che ne è venuto fuori è che il tasso di perdita di calore è direttamente proporzionale alla velocità del vento ma i manichini che indossavano una parrucca sotto al casco hanno perduto la metà del calore rispetto agli uomini calvi. (science)

20/04/14

Alcalinizzare l'acqua per stare meglio e vivere con sprint | Salute e Bellezza

A tutti noi sarà capitato alemno una volta di sentirci gonfi, avere la pelle secca, che tira o di aver ela sensazione di digerire molto lentamente.  Per stare meglio basta poco, ma non ci pensiamo molto, facendo sì che le cattive abitudini, i vizi e lo stress della nostra vita quitidiana prendano il sopravvento.Il primo fattore comune a moltissime persone è certamente la scarsa idratazione. Bere poca acqua è infatti uno di quei comportamenti negativi che recano sofferenza al nostro organismo. Ne risente la digestione, l’elasticità della pelle, il funzionamento renale e sì, anche l’umore. Allora perchè non alcalinizzare l'acqua? Forse rimarrete un po' stupiti, eppure vi sono dei sani e buoni motivi per farlo. 
Acqua

Bere semplicemente acqua del rubinetto o acqua imbottigliata può farci assumere tossine o metalli pesanti a nostra insaputa. L’acqua non alcalinizzata non contiene la giusta quantità di sali minerali necessari al nostro benessere. Il Ph dell’acqua non alcalinizzata non è abbastanza elevato. Un Ph giusto è compreso tra l’8.5 e il 9.5. Come alcalinizzare l’acqua? Attenzione, è più semplice di quanto si creda, e non occorrono macchinari.
Il primo metodo per alcalinizzare l’acqua è quello di aggiungervi del succo di limone fresco, meglio se bio. Inizia quindi la giornata con un bel bicchierone di acqua leggermente tiepida con mezzo limone spremuto. Basteranno pochi giorni per sentirne i benefici. Io lo faccio tutti i giorni, ognia mattina. Un altro metodo per alcalinizzare l’acqua che non  comporterà troppa fatica è quello di aggiungervi un po’ di bicarbonato per aumentarne il Ph. Lo abbiamo tutti in casa e i suoi utilizzi sono davvero molteplici. Basta sciogliere in un bicchiere d’acqua 1/4 di cucchiaino di bicarbonato al mattino e prima di andare a dormire. Questo sistema  sarà molto utile anche in caso di raffreddori e influenze. Infine sussiste la possibilità di acquistare uno ionizzatore che, attraverso il fenomeno dell’elettrolisi, non solo inverte la carica dell’acqua da positiva in negativa, ma ne aumenta il Ph.

06/03/14

Dall’America un nuovo vaccino antinfluenzale, non più la classica iniezione ma un cerotto.

Probabilmente non ci sarà più bisogno della classica iniezione per il vaccino antinfluenzale. Un nuovo metodo innovativo è in arrivo dal Georgia Institute of Technology, che esclude il bisogno della tradizionale iniezione. Si tratta di un cerotto da applicare sulla pelle, indolore e di facile applicazione. L'obiettivo dei ricercatori è quello di diminuire i costi della sanità e l'affollamento di pazienti negli studi medici, vista la possibilità di poter essere ricevuto per posta o acquistato in farmacia. Il gruppo di ricercatori guidato da Mark Prausnitz ha messo a punto un'applicazione cutanea, provvista di una serie microaghetti che trasmettono il vaccino al contatto con la pelle. I primi test sono stati effettuati per stabilire il dolore provocato da questi piccoli aghi e i risultati sono stati lusinghieri. I primi volontari sottoposti alla sperimentazione hanno rilevato un livello di gran lunga inferiore a quello indotto da un'iniezione. Sulla scala di valutazione del dolore su un massimo di 100, il cerotto si ferma a 1,5, mentre la puntura può arrivare anche a 15. Al di là di questo aspetto, il prossimo passo sarà quello di capire realmente l'efficacia contro i virus influenzali stagionali. Se la nuova metodologia garantirà risultati soddisfacenti anche da questo punto di vista, il cerotto dovrebbe poi essere venduto in farmacia. Non solo, esiste anche la possibilità che il cerotto venga spedito per posta. In questo modo, si raggiungerebbe uno dei due obiettivi della ricerca, quello di diminuire le file e i tempi di attesa negli studi medici, spesso presi dall'assalto nella stagione invernale. Inoltre, i costi per la sanità pubblica diminuirebbero, trattandosi di una soluzione meno costosa e più facilmente reperibile.

27/02/14

Il cellulare diventa umano | Sembianze umane per sentirsi più vicini!

Non c'è limite alla fantasia umana: un telefonino diventa un essere umano in miniatura.
Ha le sembianze di un umanoide, e una consistenza che al tatto ricorda la pelle. Non ha tasti nè display, si presume abbia comandi vocali. Il prototipo costruito in Giappone, con l'obiettivo di far sentire più vicina la persona con cui si sta parlando, magari un partner dall'altro capo del mondo, oppure un figlio lontano per motivi di lavoro.

Telefonino
dalle sembianze umane
L'insolito cellulare è stato mostrato da Takashi Minato, uno dei ricercatori dell'Advanced Telecommunications Research Institute International (Atr) che l'ha messo a punto, si legge sul quotidiano britannico Daily Mail, che mostra le foto dell'apparecchio. Corpo e lineamenti sono molto stilizzati, potrebbe raffigurare un uomo o una donna, un anziano come un giovane. Il prototipo, di colore bianco, è poco più grande del palmo di una mano, ha un microfono inserito nella testa dell'omino e il petto che diventa blu quando lo si utilizza e rosso se l'apparecchio è in stand by.

Quello che dovrebbe farlo sembrare il più possibile un essere umano è il materiale utilizzato per l'involucro, che al tatto dà la sensazione della pelle e può riscaldarsi o raffreddarsi. Non c'è alcun display con i numeri e non è ancora chiaro come potrà essere utilizzato per telefonare. Ma i ricercatori che lo hanno sviluppato - un consorzio di cui fa parte, oltre all'Atr, anche l'università di Osaka - sperano di aggiungere funzioni sempre più sofisticate come i comandi vocali e le immagini e di lanciarlo sul mercato nel giro di 5 anni.

25/02/14

Cellule della pelle trasmormate in cellule del fegato

Ecco un altro successo della ricerca, pelle umana che si trasforma in fegato? Si ma sono cellule della pelle che vengono "costrette" a trasformarsi in cellule epatiche.

Sviluppata una tecnica che converte le cellule della pelle umana in cellule del fegato capaci di maturare e di ripopolare l'organo, almeno nei topi. Lo studio della University of California di San Francisco e' stato pubblicato sulla rivista 'Nature'.

Finora, la conversione di cellule somatiche di un paziente in cellule capaci di maturare e rigenerare il fegato e' stata una sfida aperta. Holger Willenbring e colleghi hanno descritto nel nuovo studio una strategia per la conversione delle cellule della pelle umana (fibroblasti) in epatociti del fegato, evitando di dover prima passare per uno stadio di pluripotenza indotta.

Gli autori hanno infatti generato e indotto cellule progenitori allo stato multipotente, da cui poter generare progenitori di cellule endodermiche, ossia quelle che formano il tessuto embrionale e fanno sorgere gli organi delle viscere. Queste cellule possono poi essere convertite in epatociti. Dopo il trapianto in un modelli murino immuno-deficiente di fegato umano danneggiato, questi epatociti proliferavano e acquisivano livelli di funzionalita' simili a quelli delle cellule epatiche adulte primarie.                                                                                                        fonte (AGI)

31/01/14

Ritorno al primordiale | I Neanderthal stanno per tornare…anzi sono già “dentro” di noi!

Ritorno al primordiale: ritornano i Neanderthal...anzi sono già "dentro" di noi! Proprio cosi, studi recenti hanno evidenziato la stretta interconnessione con i "Neanderthal", attraverso varianti di geni, strettamente connessi con alcune caratteristiche nostre, come i capelli, unghie e pelle, potrebbero averci dato un bel vantaggio a sopravvivere in un ambiente freddo. Ma la connessione con loro non si limita a quanto detto fin'ora, infatti sono emerse anche varianti correlate al diabete di tipo 2, alla malattia di Crohn, alla cirrosi biliare ed al lupus.

Sarebbe dunque questa l'eredità dei Neanderthal che noi Homo Sapiens ci portiamo dentro a nostra insaputa da almeno 40.000 anni. Sia chiaro, non proprio tutti alla stessa maniera, ma chi più e chi meno il ceppo è lo stesso per tutti: tra i “più” evidenti ci sono le popolazioni europee e dell'Asia orientale; mentre tra i “meno” quelle africane, i cui antenati non hanno avuto occasione di entrare in contatto con gli antichi cugini (che vivevano, per l'appunto, in Europa e in Asia). Si presume che, in media, tra l'1 e il 3% del genoma di ogni essere umano moderno arrivi dai Neanderthal, ma si parla di un 20%, forse di un 30%, se invece si considera complessivamente tutto il materiale genetico che potrebbero averci tramandato.

images
I Neanderthal dentro noi
Non si tratta di vere e proprie novità, quanto di conferme. A fare il punto sulla questione scientifica del se e del quanto i Neanderthal sopravvivano ancora in noi sono due studi pubblicati in contemporanea su Nature e Science. Il primo, condotto dal laboratorio di David Reich dell'Harvard Medical School di Boston (e in cui compare anche la nota firma di Svante Pääbo, direttore del dipartimento di genetica del Plank Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, a capo del Neandertal Genome Project), è andato a guardare dove, all'interno del genoma umano, si sono conservate le sequenze genetiche che con un'alta probabilità derivano dagli incroci, avvenuti tra gli 80.000 e i 40.000 anni fa, tra Neanderthal e sapiens.

In uno studio precedente, Reich aveva già mostrato che nel Dna delle attuali popolazioni non africane vi sono tracce di geni neandertaliani, in una quantità che si aggira intorno al 2%. Da allora altri team hanno individuato alcune varianti genetiche. La nuova ricerca fa ora un passo avanti, andando a indagare il significato adattativo di questa eredità. Come? I ricercatori hanno cercato le varianti neandertaliane nei genomi di 1004 persone (846 non africane e 176 sub-sahariane) sequenziati grazie al 1000 Genome Project, e li hanno poi comparati con quello di un Homo neanderthalensis di 50.000 anni, sequenziato (e pubblicato) nel 2013.

Sono stati così individuati dei tratti del genoma ricchi di queste varianti e altre zone “deserte”. Queste ultime – espresse in particolare nei testicoli e concentrate nel cromosoma sessuale X – sono molto interessanti perché, ipotizzano gli autori dello studio, potrebbero riguardare geni inizialmente ereditati e successivamente rimossi attraverso la selezione naturale: geni magari non vantaggiosi o risultati pericolosi per i sapiens, forse a causa della parziale incompatibilità riproduttiva tra le due specie.
In oltre il 60% dei 1004 genomi analizzati i ricercatori hanno inoltre trovato la variante di un gene che regola le funzioni della cheratina, la proteina che aiuta la pelle, i capelli e le unghie a resistere meglio al freddo.

L'ipotesi degli autori è che la variante sia risultata vantaggiosa per chi viveva in un ambiente nordico. Probabilmente arrivano dai Neanderthal altre 9 varianti genetiche note per essere associate a funzioni del sistema immunitario o che sembrano in grado di influenzare alcuni comportamenti (per esempio la facilità con cui si smette di fumare).Veniamo allo studio pubblicato su Science a firma di due genetisti dell'Università di Washington, Joshua M. Akey e Benjamin Vernot. Qui i ricercatori hanno messo a punto un nuovo metodo per andare alla ricerca delle sequenze neandertaliane nel genoma di 600 persone, sempre provenienti dall'Europa e dall'Asia dell'Est.

Le conclusioni a cui giungono sono in linea con quelle dello studio su Nature, e confermano quanto emerso nelle ricerche precedenti, condotte su un numero inferiore di persone: le varianti in comune sembrano riguardare principalmente le caratteristiche della pelle. E i conti tornano anche sulla “quantità di genoma” tramandato, che si conferma tra l'1 e il 3% in media per essere umano. Secondo i ricercatori però, se si sommano tutte le varianti individuate, la percentuale di genoma neandertaliano sopravvissuto fino ai giorni nostri potrebbe arrivare al 20% se non al 30%. Chissà che le prossime ricerche non mandino definitivamente in pensione certi vecchi stereotipi.



15/01/14

Il rischio di recidiva del melanoma svelato dalla risposta immunitaria.

Il rischio di recidiva del melanoma svelato dalla risposta immunitaria. Il sistema immunitario può venire in aiuto nella ricerca contro la recidiva del melanoma, il tumore della pelle tra i più aggressivi e complessi da curare.
Melanoma

Uno studio del gruppo di ricerca coordinato da Monica Rodolfo, biologa dell’Unità di Immunoterapia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research, mette in luce lo stretto legame tra cellule immunitarie e il rischio che il tumore torni a far paura nei 5 anni successivi alla rimozione con intervento chirurgico.

Gli studiosi hanno analizzato campioni di tessuto prelevati dai linfonodi sentinella, i linfonodi più vicini all’area del tumore e più a rischio di metastasi, di 42 pazienti affetti da melanoma con differente aggressività della malattia. In aggiunta i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue da 25 pazienti con melanoma di stadio 3 e 4 e li hanno comparati con quelli di donatori sani combinati per età e sesso. L'attenzione è caduta sulla molecola CD30, che risulta più espressa nelle cellule immunitarie linfonodali e in quelle circolanti dei pazienti con malattia aggressiva.

Le stesse cellule evidenziano una funzione alterata e sono segno di immunosoppressione o di esaurimento dell’immunità antitumore. I ricercatori hanno trovato inoltre che le cellule con immunitarie positive per il marcatore CD30 erano più espresse nei linfonodi sentinella dei pazienti con recidiva del tumore e in quelli con stadio della malattia avanzato. “Questo studio – commenta Marco Pierotti direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano - si colloca nella tradizione di ricerca immunologica e di immunoterapia dei tumori, caratteristica di questo Istituto, ma integrata da innovativi approcci molecolari volti a comprendere i complessi rapporti che si instaurano tra il tumore e l’organismo che lo ospita. Riconoscere in ciascun paziente se il suo sistema immunitario reagisce al melanoma o lo subisce, consentirà di modulare gli interventi per ottimizzare l'efficacia terapeutica e una corretta allocazione di risorse economiche”.

Lo sviluppo clinico di queste informazioni potrebbe consentire di identificare quali pazienti, dopo l’intervento chirurgico, abbiano un elevato rischio di recidiva e necessitino quindi di ulteriori terapie, evitando invece un trattamento inutile e tossico ai pazienti guariti dalla chirurgia. “La molecola CD30 - spiega Monica Rodolfo - potrebbe diventare un nuovo bersaglio terapeutico per i pazienti con melanoma. Essendo già disponibili farmaci che agiscono su questo marcatore CD30, è possibile immaginare che questa nuova strategia terapeutica possa essere studiata nei pazienti in tempi relativamente brevi”.

05/01/14

Gli organi emuntori secondo la Naturopatia

Organi emuntori, espressione che non è molto chiara, forse un poco difficile. Per chi però si interessa di Naturopatia e di medicina alternativa, questo linguaggio lo conosce abbastanza bene. Sono convinta che la chiarezza sia alla base della distruzione dei pregiudizi e di tutti quei preconceti che si hanno nei confronti di ciò che non si conosce o di cui  ci si è fatti un'idea sbagliata. Conosciamo prima, proviamo e solo in seguito giudichiamo.
Quali sono secondo la visione della naturopatia gli organi emuntori? Gli emuntori sono deputati all' eliminazione delle tossine e alla depurazione del corpo. In naturopatia vengono classificati emuntori primari e secondari. Oltre al fegato ed al rene, vengono considerati emuntori anche pelle, polmoni e intenstino. Scopriamo come e perchè e quando entrano in gioco anche rispetto alla condizione corporea (acidosi o sovraccarico).  La salute e la malattia dipendono dalla produzione di elementi metabolici e dalla capacità dell'organismo di eliminare tali scarti. Esistono organi filtro, chiamati emuntori, preposti alla eliminazione degli scarti metabolici.
Naturopatia
 L'eliminazione dei liquidi avviene tramite quattro organi emuntori. Rene, Fegato, Cistifellea, Intestino, Pelle, Polmoni (comprende: naso, gola, orecchie), Utero, vagina (emuntore supplementare presente nel sesso femminile). Gli emuntori sono collegati al sistema circolatorio, ed al sangue. Emuntori primari, costituiti dalla coppia cistifellea/fegato intestino e il rene, i primi due stimolabili in caso di eccesso di residui colloidali, il secondo in caso di acidosi. Emuntori secondari sono, invece, quelli che intervengono in caso di sovraccarico e affaticamento dei primari. Il polmone, omologo della coppia cistifellea/fegato-intestino, le ghiandole lacrimali, le ghiandole salivari, le ghiandole sebacee, le ghiandole sudoripare. In particolare: ghiandole sudoripare, equivalenti al rene; ghiandole sebacee, equivalenti ad un secondo fegato; strato basale che è al di sotto dell'epidermide ed equivale ad un "secondo intestino". L'acidosi e l'accumulo di sostanze colloidali costituiscono le tipologie dei sovraccarichi. Un'altra distinzione è tra emuntori artificiali, ossia quelli provocati dal Naturopata (sanguisughe, sanguinamenti, coppettazione, ecc....) ed emuntori patologici, (es. l'ulcera varicosa, emorragie intermestruali, ecc...). Si viene a creare un emuntorio patologico allorquando gli emuntori primari e secondari presentano difficoltà nello svolgimento delle loro funzioni.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.