Il-Trafiletto
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09/06/14

Sciogli il torcicollo

Posizioni del corpo scorrette, artrosi oppure stati di ansia. Sono numerose le cause di questa contrattura muscolare.

Può arrivare all'improvviso, dopo un normale movimento, oppure per aver assunto una posizione scorretta per lungo tempo come, per esempio, durante il sonno. È il torcicollo: si manifesta con una certa rigidità cervicale e dolore quando si effettua un movimento. Un disturbo comune sia agli adulti che ai bambini. E anche se il tutto si risolve in genere dopo pochi giorni, con recupero totale della mobilità del capo - senza altri strascichi -, provoca fastidi e disagi a chi ne è colpito perché può essere molto doloroso, impedendo di compiere anche i più semplici movimenti con la testa.

Dal punto di vista medico il torcicollo non è altro che una contrattura dei muscoli laterali e profondi del collo (chiamati sternocleidomastoidei e scaleni) e anche del trapezio superiore. Quest'ultimo fa prendere una posizione obbligata di lieve torsione e inclinazione del capo verso il lato in cui il muscolo si presenta accorciato e indurito per evitare di percepire dolore, mentre la spalla dello stesso lato risulta sollevata. Secondo la sua intensità e i muscoli che coinvolge, questo disturbo può essere circoscritto al collo oppure estendersi anche alle spalle.
Secondo la sua intensità e i muscoli che coinvolge,
Il torcicollo può essere circoscritto o estendersi
anche alle spalle

I COLPEVOLI - Le cause sono diverse: possono essere di origine posturale, emotiva, oppure dipendere da patologie del tratto cervicale del rachide. Freddo intenso, posizioni sbagliate tenute a lungo, sforzi eccessivi, stati di ansia e patologie cervicali come per esempio fibromiosite e spondilolisi cervicale, possono tutte contribuire a creare rigidità al collo e anche alla parte superiore delle spalle che si manifesta con la contrazione esasperata e costante della muscolatura. Anche i problemi che interessano 1'articolazione mandibolare, con allineamento scorretto delle arcate dentarie, le otiti o situazioni in cui si è sottoposti a condizioni atmosferiche con temperature molto basse possono essere fattori che scatenano lo spasmo della muscolatura del collo.

Tenere le spalle curve o la testa proiettata in avanti con perdita della curvatura cervicale fisiologica, come quando si sta per ore sui banchi di scuola o al computer, sono le cause tipiche nei giovani. In soggetti più adulti invece possono essere patologie come artrosi cervicale, sofferenze a livello dei dischi intervertebrali e stress a determinarlo con maggior frequenza. Gli stati emotivi che determinano ansia e stress ne sono causa perché spesso portano a una generale rigidità muscolare e all'assunzione di posizioni viziate. Nei casi più acuti di torcicollo può insorgere anche mal di testa. Quando sono invece presenti altri sintomi, come dolori al braccio, alla mandibola, disturbi della vista o dell'udito è importante ricorrere subito a una visita medica perché potrebbero essere presenti altre patologie di maggior gravità.

SEMPLICI TRUCCHI Per ridurre il dolore e recuperare la mobilità del capo la prima cosa da fare è non stare fermi. Come tutte le articolazioni del corpo umano anche il tratto cervicale più sta immobile più si blocca. Inizialmente si può intervenire scaldando la parte con una sciarpa, un bendaggio caldo per cercare di rilassare la muscolatura, ed eseguire piccoli e soprattutto lenti movimenti di flessione ed estensione della testa, per poi in un secondo momento terminata la fase acuta del dolore, procedere con massaggi e manipolazioni. Gli esercizi di primo soccorso vanno ripetuti più volte durante la giornata ed eseguiti in ambienti caldi iniziando dal lato che provoca dolore senza mai proseguire qualora il dolore sia troppo acuto e la tensione muscolare elevata

31/01/14

Ritorno al primordiale | I Neanderthal stanno per tornare…anzi sono già “dentro” di noi!

Ritorno al primordiale: ritornano i Neanderthal...anzi sono già "dentro" di noi! Proprio cosi, studi recenti hanno evidenziato la stretta interconnessione con i "Neanderthal", attraverso varianti di geni, strettamente connessi con alcune caratteristiche nostre, come i capelli, unghie e pelle, potrebbero averci dato un bel vantaggio a sopravvivere in un ambiente freddo. Ma la connessione con loro non si limita a quanto detto fin'ora, infatti sono emerse anche varianti correlate al diabete di tipo 2, alla malattia di Crohn, alla cirrosi biliare ed al lupus.

Sarebbe dunque questa l'eredità dei Neanderthal che noi Homo Sapiens ci portiamo dentro a nostra insaputa da almeno 40.000 anni. Sia chiaro, non proprio tutti alla stessa maniera, ma chi più e chi meno il ceppo è lo stesso per tutti: tra i “più” evidenti ci sono le popolazioni europee e dell'Asia orientale; mentre tra i “meno” quelle africane, i cui antenati non hanno avuto occasione di entrare in contatto con gli antichi cugini (che vivevano, per l'appunto, in Europa e in Asia). Si presume che, in media, tra l'1 e il 3% del genoma di ogni essere umano moderno arrivi dai Neanderthal, ma si parla di un 20%, forse di un 30%, se invece si considera complessivamente tutto il materiale genetico che potrebbero averci tramandato.

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I Neanderthal dentro noi
Non si tratta di vere e proprie novità, quanto di conferme. A fare il punto sulla questione scientifica del se e del quanto i Neanderthal sopravvivano ancora in noi sono due studi pubblicati in contemporanea su Nature e Science. Il primo, condotto dal laboratorio di David Reich dell'Harvard Medical School di Boston (e in cui compare anche la nota firma di Svante Pääbo, direttore del dipartimento di genetica del Plank Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, a capo del Neandertal Genome Project), è andato a guardare dove, all'interno del genoma umano, si sono conservate le sequenze genetiche che con un'alta probabilità derivano dagli incroci, avvenuti tra gli 80.000 e i 40.000 anni fa, tra Neanderthal e sapiens.

In uno studio precedente, Reich aveva già mostrato che nel Dna delle attuali popolazioni non africane vi sono tracce di geni neandertaliani, in una quantità che si aggira intorno al 2%. Da allora altri team hanno individuato alcune varianti genetiche. La nuova ricerca fa ora un passo avanti, andando a indagare il significato adattativo di questa eredità. Come? I ricercatori hanno cercato le varianti neandertaliane nei genomi di 1004 persone (846 non africane e 176 sub-sahariane) sequenziati grazie al 1000 Genome Project, e li hanno poi comparati con quello di un Homo neanderthalensis di 50.000 anni, sequenziato (e pubblicato) nel 2013.

Sono stati così individuati dei tratti del genoma ricchi di queste varianti e altre zone “deserte”. Queste ultime – espresse in particolare nei testicoli e concentrate nel cromosoma sessuale X – sono molto interessanti perché, ipotizzano gli autori dello studio, potrebbero riguardare geni inizialmente ereditati e successivamente rimossi attraverso la selezione naturale: geni magari non vantaggiosi o risultati pericolosi per i sapiens, forse a causa della parziale incompatibilità riproduttiva tra le due specie.
In oltre il 60% dei 1004 genomi analizzati i ricercatori hanno inoltre trovato la variante di un gene che regola le funzioni della cheratina, la proteina che aiuta la pelle, i capelli e le unghie a resistere meglio al freddo.

L'ipotesi degli autori è che la variante sia risultata vantaggiosa per chi viveva in un ambiente nordico. Probabilmente arrivano dai Neanderthal altre 9 varianti genetiche note per essere associate a funzioni del sistema immunitario o che sembrano in grado di influenzare alcuni comportamenti (per esempio la facilità con cui si smette di fumare).Veniamo allo studio pubblicato su Science a firma di due genetisti dell'Università di Washington, Joshua M. Akey e Benjamin Vernot. Qui i ricercatori hanno messo a punto un nuovo metodo per andare alla ricerca delle sequenze neandertaliane nel genoma di 600 persone, sempre provenienti dall'Europa e dall'Asia dell'Est.

Le conclusioni a cui giungono sono in linea con quelle dello studio su Nature, e confermano quanto emerso nelle ricerche precedenti, condotte su un numero inferiore di persone: le varianti in comune sembrano riguardare principalmente le caratteristiche della pelle. E i conti tornano anche sulla “quantità di genoma” tramandato, che si conferma tra l'1 e il 3% in media per essere umano. Secondo i ricercatori però, se si sommano tutte le varianti individuate, la percentuale di genoma neandertaliano sopravvissuto fino ai giorni nostri potrebbe arrivare al 20% se non al 30%. Chissà che le prossime ricerche non mandino definitivamente in pensione certi vecchi stereotipi.



03/01/14

Neve,freddo e vento paralizzano gli Stati Uniti d'America.

Si temeva una tempesta di neve nel versante Nord-Est degli Stati Uniti, e non si è fatta attendere. “Hercules” in queste ore sta paralizzando 22 Stati e circa 120 milioni di persone stanno vivendo momenti di paura. Neve, freddo e vento si stanno abbattendo in particolare sugli stati di New York, New Jersey e Pennsylvania. La neve ha raggiunto i 20 cm. e ha coperto il New England e lo Stato di New York e raggiungerà la massima intensità nelle prossime ore; la temperatura è vicina ai 13 gradi sottozero ma sarà addirittura percepita come a -23 a causa del forte vento che ha raggiunto i 50 km/h. Numerosi sono i disagi per la popolazione, specialmente nel settore dei trasporti; scuole e uffici chiusi e circa 3mila voli, da e per gli Stati Uniti, già cancellati a causa del maltempo. Gli aeroporti più colpiti sono quelli di O’Hare a Chicago, in Illinois, e Liberty international a Newark, in New Jersey. Il neo sindaco di New York De Blasio ha predisposto un piano per affrontare l'emergenza: <>. Inoltre si teme che le forti nevicate potrebbero provocare potenziali inondazioni costiere. Inondazioni che si temono nel New England a causa dell’aumento del livello del mare durante l’alta marea. Diversi governatori hanno dichiarato lo stato d’emergenza. Per molte aree del Paese si tratta del freddo più intenso mai registrato negli ultimi anni.

27/12/13

Alla scoperta del luogo più freddo del mondo!

Alla scoperta del luogo più freddo del mondo: destinazione Antartide! Sembrerebbe che satelliti della Nasa abbiano scoperto un nuovo luogo più freddo del mondo, dove si sia registrata una temperatura record di 93.2 gradi sotto lo zero. Il luogo è situato esattamente poco più sotto di un alto crinale tra la montagna più alta del Polo Sud Dome Argus e il Dome Fuji. Pare che la temperatura record si registri in particolare quando il cielo è sereno e se queste condizioni meteo permangono per alcuni giorni la superficie gela.

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Antartide: -93,2 gradi
Oltretutto, i 93.2 gradi sotto lo zero, abbattono il precedente record che era di 89.2 gradi sotto zero, registrati nel 1983 nell’Antartico orientale.

Questa nuova e incredibile scoperta è stata fatta il 10 agosto 2010 ma è stata resa pubblica soltanto pochi giorni fa durante un congresso dell’Unione geofisica americana a San Francisco direttamente dai  ricercatori del National Snow and Ice Data Center di Boulder di Colorado.

Ovviamente sono zone che non possono essere abitate dall’essere umano, ma ci sono comunque dei record di località più fredde abitate da cittadini e che in alcuni anni hanno toccato temperature incredibili : nel 1982 e nel 1933 in Siberia nordoccidentale, esattamente nelle città di Verkhoyansk e Oimekon, le temperature toccarono i 67,8 gradi sotto lo zero.

14/12/13

Ma che freddo fa!

Brrr che freddo che fa! Siamo appena a 5° e sentiamo un freddo barbino. Ma quanto freddo farà nei luoghi vicino ai poli?  E quale sarà la temperatura più bassa registrata sul nostro pianeta?
Recentemente un nuovo record è stato registrato in Antartide, sulla dorsale di Dome Argus. In questo altopiano, durante il 2010, è stata rilevata dai satelliti una temperatura di ben -93,2 gradi. A renderlo noto uno studio scientifico americano. Il record precedente apparteneva alla stazione russa di Vostok, con -89,2 gradi rilevati nel 1983.
Località più fredda della terra
 Questa comunque resta la temperatura più fredda mai rilevata direttamente. Per quanto riguarda i luoghi abitati, invece, il record del freddo spetta a due villaggi siberiani: Verkhojansk e Ojmjako, dove venne registrata una temperatura di -67,8 gradi rispettivamente nel 1892 e nel 1933. I dati sono stati rilevati con gli strumenti a bordo del satellite Landsat 8, un progetto del Servizio geologico degli Stati Uniti e della Nasa.

15/11/13

Stanchi di praticare lo step? Provate lo Spring Energie!

 Appena finisce l'estate e giunge l'autunno partiamo con i buoni propositi per la forma fisica, impegnarsi tutto l'inverno per arrivare in primavera tonici, in forma, con una bella muscolatura da esibire in spiaggia e sotto i leggeri vestiti estivi (parlo a tutti, uomini e donne chiaro?). Però immancabilmente, un po' la pigrizia, a volte il freddo, tavolta la stanchezza, le trappole gastronomiche delle festività e i buoni propositi giacciono morti stecchiti in qualche angolo recondito della nostra mente.
Non lamentiamoci poi se in primavera, guardandoci allo specchio ci sentiamo affascinanti come uno zerbino ok?
Spring Energie

Quindi coraggio, gambe in spalla e andiamo in palestra, se non vogliamo fare movimento all'aria aperta o non possiamo causa orari improbabili. Avete voglia di scaricare lo stress accumulato al lavoro e nello stesso tempo muovervi a ritmo di musica? Lo Spring Energie fa per voi.
Lo spring energie è un’evoluzione tecnica del classico e noto step, comunemente utilizzato nel corso delle discipline coreografico musicali. L’innovazione apportata ha previsto che il piano d’appoggio non fosse rigidamente collocato sul pavimento della sala ma, attraverso l’impiego di quattro molle, divenisse maggiormente flessibile. I vantaggi di questa variazione sono notevoli, soprattutto sul fronte della prevenzione dei traumi che possono derivare dai continui impatti su una superficie particolarmente rigida. In questo caso invece buona parte dell’energia è assorbita dalle strutture elastiche, rendendo il lavoro meno stressante per le articolazioni. A questo vantaggio diretto se ne aggiunge un secondo. La lieve instabilità del piano d’appoggio sollecita ulteriormente il senso dell’equilibrio e la propriocezione corporea, migliorando ancor di più i parametri coordinativi.
Consigliata soprattutto a: chi vuole inserire delle varianti nelle comuni coreografie svolte allo step, chi desidera migliorare i margini di sicurezza riducendo lo stress articolare causato da una pratica intensa, e in generale a coloro che amano le discipline coreografico musicali ed intendono utilizzarle, oltre che per la passione e il divertimento che risiede dietro la loro pratica, anche al fine di incrementare il consumo calorico, tenere alto il metabolismo e migliorare i parametri di controllo del proprio equilibrio.
Rischi o limiti connessi alla sua pratica: gli accorgimenti tecnici previsti da questo attrezzo riducono drasticamente i rischi connessi all’utilizzo, e lo rendono maggiormente idoneo anche a coloro i quali fossero in una condizione di sovrappeso. A patto che l’intensità del lavoro resti ovviamente bassa. Con questa necessaria precisazione, lo spring energie può essere ritenuto un attrezzo (ed una disciplina) assolutamente sicura.
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