Il-Trafiletto
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27/08/14

La prima colazione nel mondo

Che il buongiorno si veda dal mattino è un detto assolutamente veritiero. E qual'è il modo migliore più sereno e distensivo, di aprire una giornata se non quello di consumare una buona co9lazione in famiglia, seduti attorno a una tavola piacevolmente imbandita, un po' assonnati e indossando ancora gli indumenti della notte oppure già svegli e pimpanti e pronti per la corsa al lavoro o a scuola o ancor meglio gustarsi una prima colazione ad una tavola in un paese straniero tutto da visitare in vacanza? Allora facciamo un viaggio virtuale sulle tavole imbandite per la colazione di prima mattina, in tutto il mondo. Almeno sapremo cosa ordinare se mai, per fortuna nostra, fossimo in uno di questi paesi per vivere una bella vacanza.


BELGIO
I bambini bevono del caffè leggero con del latte, oppure della cioccolata al latte e delle fette biscottate spalmate con una crema al cioccolato o con marmellata. Per gli adulti una tazza di caffè con una fetta di pane imburrato e della marmellata. Nelle regioni del Nord il tè sostituisce il caffè come bevanda mattutina. Tradizionalmente viene servita anche una fetta di pane spalmata con del formaggio fresco spolverato di zucchero scuro. Il pane usato e pane bianco di frumento.

FRANCIA
Tradizionalmente caffè con pane, burro e marmellata. Per i bambini cioccolata, latte, ed è in aumento il consumo di cereali. La croccante "baguette" tagliata, spalmata di buon burro e inzuppata in un cafè au lait sembra essere l'autentico petit déjeuner parigino. E bene però non dimenticare i croissant e le brioche, di cui ifrancesi rivendicano lapaternità.

GERMANIA
Il fruhstììck è un vero e proprio pasto che richiede il tempo necessario e viene consumato molto presto. Con un succo di frutta tè o caffè (cioccolata o latte per i bambini) si mangia un uovo alla coque, dei salumi (prosciutto cotto o crudo, salsicce, salame dei paté), del formaggio a pasta cotta (come il gruviera, l'olandese ...), e del formaggio fresco bianco. Vengono inoltre serviti yogurt, marmellata, miele e frutta. Tutto questo ben di Dio è accompagnato da diversi tipi di pane: pani bianchi, pani grigi, pani neri, pani alla segale, pani alle noci pani alle cipolle, pani alle erbe ...Non vanno inoltre dimenticati i cereali, e il müsli con latte freddo o caldo; anche i btetzel (pasticceria salata) possono essere consumati la mattina con un po' di margarina o del burro.

GRECIA
I bambini bevono latte accompagnandolo con pane e burro, gli adulti bevono caffè con un piccolo pane rotondo ricoperto di sesamo. Ma durante la mattinata è frequente che sia i grandi sia i piccoli acquistino delle piccole sfoglie al formaggio. D'estate si è soliti iniziare la giornata con della frutta fresca (melone, anguria, uva, pesca etc. ...) dello yogurt e del miele. La consistenza dello yogurt greco è diversa, sembra quasi un formaggio bianco, liscio, dal gusto di yogurt

IRLANDA

In Irlanda la colazione è importante poiché il pasto di mezzogiorno è praticamente inesistente. Soprattutto cereali, pane tostato spalmato con marmellata di more, di arance, di limoni verdi o di miele. Succo d' arancia e tè sono le bevande che accompagnano il pasto della mattina per grandi e bambini. Se si ha tempo durante la settimana, ma sicuramente durante il week end, si prepara un pasto vero e proprio con salsicce, bacon e budino nero tagliato a rondelle, il tutto fritto su una placca munita di manico che fa parte di un piccolo forno con un grill, senza sportello di chiusura, che si trova in tutte le cucine irlandesi.

LUSSEMBURGO
Kaffi drenken, letteralmente (bere caffè) è il termine usato in Lussemburgo per definire la prima colazione. I bambini invece del caffè bevono la cioccolata con il latte .Pane burro e marmellate varie accompagnano il caffè o la cioccolata.

NORDEUROPA
Come bevande per gli adulti caffè o tè,per i bambini latte con della cioccolata. Cereali, formaggi freschi, yogurt, pane di sagale con del formaggio, marmellata o miele. Non si può pensare a un breakfast nordico senza aringhe e salmone. Ma anche salumi, uova,formaggi, miele, marmellate fatte in casa, insalate condite con panna acida magari profumata con l' aneto. E cosa dire del pane, o meglio dei pani con i loro nomi dai suoni strani kneippbred, grovbred, kelkornbred, birkebeinerbred, grahambred che accompagnano la prima colazione. Ma un' attenzione particolare va prestata allo smorrebred, letteralmente "pane imburrato" ; si tratta di fette di pane rettangolari o rotonde spalmate con burro o margarina guarnite con carne, pesce, verdura, uova, formaggio,frutta e cioccolato. Le smorrebred possono essere più o meno elaborate, più o meno ricche, e sono servite in vari momenti della giornata: nei paesi nordici molti prodotti vengono già venduti preparati e tagliati per adattarsi al pane imburrato.

OLANDA
Anche in Olanda la prima colazione è un pasto sufficientemente importante per af- [rontare una giornata lavorativa a orario continuato. Le bevande sono varie: tè, caffè e latte, cioccolata. Cereali e uova, secondo il costume anglosassone, stanno imponendosi ..ma l'uso olandese prevede l'impiego di tartine quadrate di pani diversi accompagnate da formaggi, salumi, marmellata, pasta di nocciole, una sorta di fiocchi di cioccolato nero o al latte che si mettono sul pane imburrato, e dei vermicelli a base di cioccolato e di zucchero.

PORTOGALLO
In portogallo caffè e latte per tutti grandi e piccini, cambiano solo le prpoporzioni. Il pequeno almoço, piccoli pani rotondi, bianchicon burro o margarina, qualche volta del formaggio, ma sempre marmellata o gelatine di frutta o di verdura. In alcune regionisi usa anche il pane di mais.

REGNO UNITO
Tradizionalmente in Inghilterra la giornata comincia con una tazza di tè al risveglio l' early moming tea. Dopo circa un' ora nella sala da pranzo ha luogo ilfamoso breakfast, un vero e proprio pasto. Abitualmente il breakfast è costituito dal porridge (fiocchi d'avena) o da cereali accompagnati con lattefreddo e zucchero. Ma ilpiattoforte della colazione inglese è il grande classico delle uova al bacon, ma può comparire in tavola anche del rognone grigliato o passato in padella con il bacon, accompag nato da un pomodoro, delle salsicce saltate in padella, un filetto di haddock (eglefino) passato nel burro, dei kippers bolliti (aringhe affumi .ate), uno sgombro fritto, una [rittata, delle uova strapazzate servite sui toast ... e infin« marmellata d' arancia, marmollata di limone, marmellata di pompelmo. Naturalmente il tutto accompagnato da tè.

SPAGNA
El desayuno per i ragazzi comprende caffè o cioccolato al latte con del pane spalmato di margarina. Per gli adulti caffè, nelle regioni del nord come la Catalogna e i Paesi Baschi, il pane tostato puo essere profumato con l'aglio e cosparso da un filo d olio d'oliva. I churros, una sorta di grissino fatto con pasta tipo bignet fritta, sono tradizionalmente gustati la mattina, così come è apprezzata l' ensaimada una delicata e complicata torta originaria delle isole Baleari.

GIAPPONE 
Nicolas Gillisz, Natura morta, 1611, collezione privata.
Ohayo gozaimasu è quello che dice la persona gentile che in Giappone vi porta la prima colazione. La giomata inizia con l'asagohan (asa: mattino e gohan: pasto. o riso bollito), per prima cosa viene servtto il te. verde, a cui seguirà la colazione a base di riso, sottaceti, una zuppa, filetti di pesce, alghe sottili da sgranocchiare come grissini, verdure e un uovo crudo con salsa di soia.

SUDAMERICA

Dal Messico alla Terra del Fuoco, solo li caffè è indispensabile, per il resto quello che si può, che si vuole, o nulla. Torttillas. uova rancheros, enchiladas, mais e fagioli, polpettine di manioca, fagioli e cipolle, empanadas, e banane, banane-mela. banane- pulce, banane figue-saint. Un inseguirsi di colori, di odori, di sapori, di tavole ricche e di tavole povere.

AFRICA
Sulla cucina di questo continente si sa poco. Abbiamo cercato sulle guide ma non vi sono cenni su cosa si mangia il mattino. Per quanto riguarda le varie riviste di cucina non scendono mai sotto i paesi mediterranei dei quali si dice che consumano indifferentemente caffè (alla turca) o te alla menta, pane, olive, polpettine di fave o di legumi, pane di datteri, pane briosciato, le varie baklawa: alle mandorle, alle mandorle e miele, ai pinoli, ai pistacchi ..Ma dell'Africa nera, della vera Africa dei leoni il nulla, si sopravvive con quanto offre la natura, con dei pani non lievitati cotti sulle piastre, che servono anche come piatto, come posata e come tovagliolo. Non resta che augurarci che l'arrivo nel nostro paese di tanti africani serva a saperne e a capirne di più delle loro tradizioni e della loro cultura materiale.

INDIA
L'indiano inizia la sua giornata con il kanji, l'acqua di riso cotto, accompagnato con le chutney confetture di frutta o di verdure agrodolci, ma alla mattina soprattutto si usa una chutney di cocco. Con il riso si fanno anche focaccine e frittelle da accompagnare alle verdure bollite condite con yogurt (dhy) e spezie. I non vegetariani possono anche usare un uovo fritto.

STATI UNITI
Come ben sappiamo gli Stati Uniti sono grandi, è difficile individuare un breakfast tipo, ogni zona ha le proprie usanze, le tradizioni vengono mutuate dalle lontane, diverse origini europee, messicane, asiatiche ... solo per parlare di grandi gruppi. Troviamo i cereali, le uova fritte con il bacon, con la salsiccia, strapazzate, e poi i pancakes, gli hash browns, i muffins, lo sciroppo d'acero, l'apple pie, le tortillas, i doughnuts. Dunque niente regole precise, fantasia, abbondanza e una grande tazza di caffè accompagnano la prima colazione negli States.

CINA
AI mattino in Cina si consumano i soffici pani al vapore che saranno poi riempiti (pao-tzu) con quello che si vuole: soia e cipolle, carne di maiale tritata, marmellata di fagioli rossi di soia. Si può bere, specialmente i bambini, una tazza di latte di soia, ricco di proprietà nutritive. Si usa consumare anche una tazza di shifan, riso cotto la sera prima e lasciato in un recipiente termico nella sua acqua di cottura per tutta la notte. Verdure salate e tagliate a striscioline sottili, e il doufu (il formaggio di soia puzzolente) completano il pasto del mattino consumato in casa. Infatti se si fa colazione fuori le tentazioni sono infinite, come infiniti sono i tipi di panini ripieni di dolce o di salato, i ravioli fritti o cotti al vapore, la pasta fritta, il pollo, l'anatra e le verdure in infiniti modi. Ma si sa, la cinese è una grande cucina, una cucina maestra di tante altre.

17/08/14

Sengi, il toporagno elefante

Il deserto della Namibia è ricco di sorprese,  infatti alcuni scienziati della California Academy of Sciences in collaborazione con i ricercatori namibiani hanno scoperto una nuova specie di toporagno elefante , o sengi.

Si tratta della terza nuova specie di sengi scoperta in natura negli ultimi 10 anni ma anche del più piccolo membro noto dei 19 toporagno elefante. Il “nuovo” animale è stato chiamato Etendeka round-eared sengi (Macroscelides Micus) e le sue caratteristiche sono state descritte in uno studio specifico  “A new species of round-eared sengi (genus Macroscelides) from Namibia” pubblicato dal Journal of Mammalogy .


 Jack Dumbacher e Galen Rathbun che  nell’Africa del sud-ovest si sono dedicati allo studio di  diversi toporagni elefante,  analizzando i campioni, si sono accorti che tra quelli provenienti da una remota regione desertica della Namibia nord-occidentale, quest'ultimo differiva da qualsiasi esemplare museale che avevano esaminato in precedenza.

Questo sengi era significativamente più piccolo, aveva una pelliccia color ruggine, una grande ghiandola sul lato inferiore della coda e mancava di pigmentazione scura della pelle. «L’analisi genetica preliminare ha mostrato anche importanti differenze tra questo esemplare ed i suoi parenti stretti» dicono gli scienziati. Ecco dunque farsi strada l'ipotesi di una nuova specie. Anche altri tre ricercatori, Timothy Osborne, della California Academy of Sciences, Michael Griffin, del ministero dell’ambiente e del turismo della Namibia, e Seth Eiseb, del Museo nazionale della Namibia, hanno partecipato a 9 spedizioni sul territorio tra 2005-2011 ed in totale sono stati raccolti 16 campioni per analisi comparative.

 Secondo Dumbacher, che è anche curatore del settore ornitologia e mammologia della California Academy of Sciences, si tratta della conferma dell’importanza delle collezioni museali: «Se i nostri colleghi non avessero raccolto quei primi preziosi esemplari, non avremmo mai capito che questa era in realtà una nuova specie, dal momento che le differenze tra questa e tutte le altre specie conosciute sono molto sottili. Diverse collezioni museali hanno contribuito a determinare che quello che avevamo era veramente nuovo per la scienza, mettendo in evidenza il valore delle collezioni per questo tipo di lavoro. Geneticamente, Macroscelides Micus è molto diverso da altri membri del suo genere ed è eccitante pensare che ci sono ancora aree del mondo dove anche la fauna dei mammiferi è sconosciuta ed in attesa di essere esplorata».

 I sengi vivono solo in Africa e, nonostante le loro piccole dimensioni, evolutivamente sono più collegati agli elefanti, ai lamantini e ed agli oritteropi che ai veri toporagni. L’Etendeka round-eared sengi è stato trovato in un’area remota della Namibia, sul limitare interno del deserto del Namib ai piedi dell’altipiano di Etendeka. Gli scienziati americani e namibiani ritengono che questa nuova specie non è stata descritta per così tanto tempo proprio per le difficoltà di fare ricerca scientifica in una zona così isolata, ma aggiungono che «Eppure è proprio questo isolamento, e le condizioni ambientali uniche nella regione, che hanno dato origine a questo e ad altri organismi endemici». Intanto un sengi di Etendeka è stato aggiunto al diorama che illustra il deserto del Namib nella sala africana del museo di storia naturale della California Academy of Sciences.

 Insieme alla Welwitschia mirabilis, un’antica pianta endemica del deserto del Namib che può vivere fino a 2.500 anni e che fornisce l’habitat ad altre specie endemiche. Rathbun, un’autorità mondiale per quello che riguarda la biologia dei sengi, conclude: «Con solo circa una dozzina di nuove specie di mammiferi scoperte in natura ogni anno, è incredibile che l’Accademia sia stata coinvolta nella descrizione di tre nuovi sengi negli ultimi dieci anni. Nella biodiversità ci sono nuove ed eccitanti organismi che aspettano di essere scoperti, anche in un gruppo familiare come i mammiferi».

29/07/14

Arcobaleno senza fine

Cascate Vittoria
"Africa meridionale"
La leggendaria pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno in questo caso sarebbe difficile da trovare: il fenomeno ottico fotografato alle cascate Vittoria, nell'Africa meridionale, forma infatti una circonferenza quasi completa. 

"Per essere precisi, tutti gli arcobaleni formano un cerchio chiuso", spiega Greg Gbur, fisico ottico dell'Università della North Carolina. "Generalmente, però, l'orizzonte nasconde metà della vista, e quindi ne scorgiamo solo un arco. In questa circostanza, invece, il Sole si trovava alle spalle del fotografo e le goccioline d'acqua risalivano dalla gola sottostante, rendendo visibile l'intera formazione circolare". Il getto nebulizzato proveniente dalla cascata funziona come un prisma che disperde la luce del Sole in uno spettro di colori e, nello stesso tempo, riflette l'emissione luminosa verso l'osservatore.

È l'effetto combinato di milioni di goccioline a generare la spettacolare banda di luce multicromatica.(science)


14/07/14

Continenti | Come si sono formati

Continenti: come si sono formati
Una volta intuito che in passato le terre emerse erano unite insieme, il problema fu di spiegare come si fossero separate.

Da quando si disegnano le carte geografiche si è notato che la costa orientale delle Americhe dà l'idea di aver combaciato un tempo con quella occidentale dell'Africa e dell'Europa: non sono identiche, ma tanto simili da far sì che molti si chiedessero se un tempo fossero unite.

Fin dal 1596 il cartografo olandese Abraham Ortelius ritenne che le Americhe fossero state "strappate dall'Europa e dall'Africa... da terremoti e alluvioni". Nel corso dei secoli successivi diversi studiosi notarono la considerevole corrispondenza tra le due linee costiere, ma fu Antonio Snider-Pellegrini che nel 1858 per primo ricostruì la forma che potrebbero aver avuto i continenti prima della separazione. Portando a sostegno delle sue idee le coincidenze sia tra i fossili sia tra le formazioni rocciose sulle sponde opposte dell'Atlantico, la sua ricostruzione mostrava un singolo continente come poteva essere il primo giorno della creazione. Secondo lo studioso, a seguito di una violenta espansione della crosta terrestre, provocata dall'eruzione di materiale vulcanico lungo una spaccatura nord-sud, i continenti avrebbero raggiunto le posizioni attuali il sesto giorno della creazione. Nel 1875 John Pepper usò l'idea di Snider-Pellegrini di un singolo continente a sostegno della sua teoria sulla formazione del carbone, che si trova in molte diverse parti del mondo:

"L'uniformità delle piante fossili degli strati di carbone dell'Europa e del Nord America è una dimostrazione convincente della precedente esistenza di un continente... là dove adesso si agitano le onde dell'Atlantico". Se i continenti non fossero stati uniti quando si stava depositando il carbone come si spiegherebbe questo fenomeno? Sarebbero passati altri 35 anni prima che qualcuno si ponesse di nuovo la stessa domanda.(science)



27/04/14

Quali sono gli interessi della Cina in Africa? | Attualità

Che i cinesi si stiano infiltrando ovunque è ormai risaputo, basti guardare le nostre città. Ricordo che ai tempi dell'università, il mio professore di statistica nell'ambito di uno studio demografico, ci fece presente che (e parlo dei primi anni '90), a Prato era presente la comunità cinese più grande d'Europa. 
Ben sappiamo che la Cina ha dei seri problemi di sovrapopolazione, ma cosa si nasconde dietro i compulsivi investimenti edilizi cui i palazzinari cinesi si stanno dedicando in Africa?
Nova Cidade de Kalimba è una moderna città africana, costruita da investitori cinesi in Angola, costituita da circa 750 edifici di otto piani. Pare che la città dovesse raccogliere circa 500 mila abitanti, ma sembra che questa  selvaggia urbanizzazione cinese rischi di creare la prima “città fantasma” dell’Africa. I costi di questo investimento edilizio si aggirano sui 2,5 miliardi di euro, ma si tratta solo di una piccola parte dell'enorme quantità di denaro che la Cina sta investendo in Africa. Nova Cidade de Kalimba però, non ha abitanti!
Nova Cidade de Kalimba

Perchè? Pare che il prezzo di un appartamento si aggiri sui 90 mila euro, una cifra esorbitante rispetto al magro reddito medio della popolazione locale che ancora vive nelle baraccopoli. Secondo quanto riportato sul Daily Mail, stanno nascendo in tutta l’Africa numerose “Chinatown”, dalla Nigeria alla Guinea equatoriale, nel Ciad, nel Sudan, ma anche in Zambia, Zimbawe e Mozambico. Pare dunque che la Cina consideri il continente africano un investimento cruciale per il futuro, stringendo una vera e propria morsa sul continente dal sapore neo coloniale che in futuro potrebbe fare dell’Africa un continente satellite. “I cinesi sono dappertutto”, dice Trevor Ncube, un importante uomo d’affari africano con interessi editoriali di tutto il continente. “Se in passato gli inglesi sono stati i nostri maestri, oggi i cinesi hanno preso il loro posto”. Allora, queste città fantasma, sono davvero destinate agli africani? Secondo gli analisti internazionali, ormai non è più mistero che i governanti cinesi considerino l’Africa come l’unica soluzione ai problemi di sovrappopolazione e alla imminente scarsità di risorse di risorse naturali. I cinesi rappresentano un quinto della popolazione terrestre e hanno fame di cibo, terra e energia. Il consumo di petrolio è aumentato di 35 volte e le importazioni di acciaio, rame e alluminio divorano circa l’80% delle forniture mondiali. Dato che la  popolazione cinese si è praticamente triplicata negli ultimi cinquant’anni, il governo di Pechino ha lanciato il programma politico “Una sola Cina in Africa”, una sorta di lotteria nazionale per lasciare il paese e stabilirsi in un nuovo continente. Nell'indifferenza totale di tutto il mondo, circa 750 mila cinesi si sono già trasferiti in Africa negli ultimi dieci anni. Questo mefistofelico piano è stato studiato dai funzionari cinesi con grande ingegno:  la Cina ha la necessità di inviare in Africa 300 milioni di persone per risolvere i problemi di sovrappopolazione e inquinamento. E quindi via: ambasciate,  nuove rotte commerciali tra i due paesi, una nuova elìte cinese "africana" che comincia a farsi notare in tutto il mondo. Con quali risultati? Eccoli: gli indumenti venduti nei mercati del continente ormai riportano quasi sempre la scritta “Made in China”. Chilometri di ferrovie sono state costruite dai cinesi per il trasporto di miliardi di tonnellate di legname (tagliato illegalmente): foreste incontaminate sono state distrutte per coprire il fabbisogno di legname della Cina che equivale al 70% di tutta la produzione Africana. E che dire  del territorio che è stato sventrato per l’estrazione di diamanti e oro? Le gigantesche miniere cinesi sono piene di “schiavi” africani che estraggono i preziosi minerali a meno di 1 dollaro al giorno. In Angola, il governo ha deciso che il 70 per cento dei lavori pubblici deve andare alle imprese cinesi, la maggior parte delle quali non impiega personale angolano.Oltre alla colonizzazione economica è iniziata anche quella  culturale grazie alla nascita di centri culturali finanziati dallo Stato Cinese, denominati “Istituto Confucio”, che avrebbero lo scopo di insegnare alla popolazione locale come fare affari in lingua e stile mandarino e cantonese. Poi si sono diffusi ristoranti che servono solo cibo cinese, e dove non sono ammessi i neri. E che dire del fatto che la Cina ha interesse, tra l’altro, a fomentare le guerre civili tra le popolazioni africane, in modo da incrementare la vendita di armi prodotte dalle aziende cinesi? Tutto questo con la collaborazione dei corrotti leader africani, i quali, dopo aver ottenuto l’indipendenza dalle potenze coloniali dei bianchi, sono felici di fare affari con la Cina per un semplice scopo: i soldi!  Il comportamento della Cina non fa altro che alimentare il cancro della corruzione. Pazienza se si alimenta la povertà in un continente che conta ben 800 milioni di persone che vivono in condizioni estreme di miseria. Ma i cinesi sono sprezzanti di tali critiche. Per essi, secondo il loro spirito pragmatico da locuste, l’Africa è solo una risorsa da sfruttare finchè dura, e non un luogo dove garantire i diritti umani. Non a caso, questo atteggiamento è accolto con grande favore da parte dei dittatori africani. Ma quello di cui hanno bisogno gli abitanti di questo meraviglioso continente, dove emersero i primi ominidi dalla Great Rift Valley, è un disperato bisogno di progresso e i cinesi non sono qui per questo. Sono qui per rapinare un paese ricco di spazio e di risorse naturali. Quando finirà questo sfacelo? Finchè Pechino ne troverà vantaggio: i cinesi non si fermeranno fino a quando in Africa non ci saranno più minerali o petrolio da estrarre. Dopo secoli di dolore, guerra e fame, l’Africa meriterebbe decisamente di meglio.

31/01/14

Ritorno al primordiale | I Neanderthal stanno per tornare…anzi sono già “dentro” di noi!

Ritorno al primordiale: ritornano i Neanderthal...anzi sono già "dentro" di noi! Proprio cosi, studi recenti hanno evidenziato la stretta interconnessione con i "Neanderthal", attraverso varianti di geni, strettamente connessi con alcune caratteristiche nostre, come i capelli, unghie e pelle, potrebbero averci dato un bel vantaggio a sopravvivere in un ambiente freddo. Ma la connessione con loro non si limita a quanto detto fin'ora, infatti sono emerse anche varianti correlate al diabete di tipo 2, alla malattia di Crohn, alla cirrosi biliare ed al lupus.

Sarebbe dunque questa l'eredità dei Neanderthal che noi Homo Sapiens ci portiamo dentro a nostra insaputa da almeno 40.000 anni. Sia chiaro, non proprio tutti alla stessa maniera, ma chi più e chi meno il ceppo è lo stesso per tutti: tra i “più” evidenti ci sono le popolazioni europee e dell'Asia orientale; mentre tra i “meno” quelle africane, i cui antenati non hanno avuto occasione di entrare in contatto con gli antichi cugini (che vivevano, per l'appunto, in Europa e in Asia). Si presume che, in media, tra l'1 e il 3% del genoma di ogni essere umano moderno arrivi dai Neanderthal, ma si parla di un 20%, forse di un 30%, se invece si considera complessivamente tutto il materiale genetico che potrebbero averci tramandato.

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I Neanderthal dentro noi
Non si tratta di vere e proprie novità, quanto di conferme. A fare il punto sulla questione scientifica del se e del quanto i Neanderthal sopravvivano ancora in noi sono due studi pubblicati in contemporanea su Nature e Science. Il primo, condotto dal laboratorio di David Reich dell'Harvard Medical School di Boston (e in cui compare anche la nota firma di Svante Pääbo, direttore del dipartimento di genetica del Plank Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, a capo del Neandertal Genome Project), è andato a guardare dove, all'interno del genoma umano, si sono conservate le sequenze genetiche che con un'alta probabilità derivano dagli incroci, avvenuti tra gli 80.000 e i 40.000 anni fa, tra Neanderthal e sapiens.

In uno studio precedente, Reich aveva già mostrato che nel Dna delle attuali popolazioni non africane vi sono tracce di geni neandertaliani, in una quantità che si aggira intorno al 2%. Da allora altri team hanno individuato alcune varianti genetiche. La nuova ricerca fa ora un passo avanti, andando a indagare il significato adattativo di questa eredità. Come? I ricercatori hanno cercato le varianti neandertaliane nei genomi di 1004 persone (846 non africane e 176 sub-sahariane) sequenziati grazie al 1000 Genome Project, e li hanno poi comparati con quello di un Homo neanderthalensis di 50.000 anni, sequenziato (e pubblicato) nel 2013.

Sono stati così individuati dei tratti del genoma ricchi di queste varianti e altre zone “deserte”. Queste ultime – espresse in particolare nei testicoli e concentrate nel cromosoma sessuale X – sono molto interessanti perché, ipotizzano gli autori dello studio, potrebbero riguardare geni inizialmente ereditati e successivamente rimossi attraverso la selezione naturale: geni magari non vantaggiosi o risultati pericolosi per i sapiens, forse a causa della parziale incompatibilità riproduttiva tra le due specie.
In oltre il 60% dei 1004 genomi analizzati i ricercatori hanno inoltre trovato la variante di un gene che regola le funzioni della cheratina, la proteina che aiuta la pelle, i capelli e le unghie a resistere meglio al freddo.

L'ipotesi degli autori è che la variante sia risultata vantaggiosa per chi viveva in un ambiente nordico. Probabilmente arrivano dai Neanderthal altre 9 varianti genetiche note per essere associate a funzioni del sistema immunitario o che sembrano in grado di influenzare alcuni comportamenti (per esempio la facilità con cui si smette di fumare).Veniamo allo studio pubblicato su Science a firma di due genetisti dell'Università di Washington, Joshua M. Akey e Benjamin Vernot. Qui i ricercatori hanno messo a punto un nuovo metodo per andare alla ricerca delle sequenze neandertaliane nel genoma di 600 persone, sempre provenienti dall'Europa e dall'Asia dell'Est.

Le conclusioni a cui giungono sono in linea con quelle dello studio su Nature, e confermano quanto emerso nelle ricerche precedenti, condotte su un numero inferiore di persone: le varianti in comune sembrano riguardare principalmente le caratteristiche della pelle. E i conti tornano anche sulla “quantità di genoma” tramandato, che si conferma tra l'1 e il 3% in media per essere umano. Secondo i ricercatori però, se si sommano tutte le varianti individuate, la percentuale di genoma neandertaliano sopravvissuto fino ai giorni nostri potrebbe arrivare al 20% se non al 30%. Chissà che le prossime ricerche non mandino definitivamente in pensione certi vecchi stereotipi.



23/11/13

Due virus mortali portati dai pipistrelli africani

Si tratta dei pipistrelli della specie Eidolon helvum, che sono molto diffusi in Africa continentale: questi animali sarebbero largamente infettati da due virus mortali, l'henipavirus e il Lagos bat virus.
Una popolazione di pipistrelli della frutta molto diffusi nell'Africa Centrale con due virus che potrebbereo anche diffondersi agli umani.
Pipistrelli

A quanto si legge nello studio della University of Cambridge e della Zoological Society del London Institute of Zoology, pubblicato sulla rivista Nature Communications, questi virus sarebbero presenti in una fetta abbondante della popolazione generale di questi pipistrelli della frutta. In particolare, il Lagos bat viru avrebbe infettato il 34 per cento dei pipistrelli e si stima che il 42 per cento sia stato infettato dall'hepanivirus. Gli scienziati hanno eseguito i loro test su oltre 2 mila pipistrelli in 12 diversi paesi dell'Africa, analizzando il Dna da campioni di sangue e tessuti. I pipistrelli della frutta sono spesso cacciati per la loro carne, e potrebbero quindi far passare i virus dai loro tessuti all'uomo. (AGI)
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