Il-Trafiletto
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21/03/18

Cosa perde la NASA senza un leader permanente

Fonte - The Verge - Un gruppo di rappresentanti sta sollecitando il Senato a confermare la scelta di Trump. 


Più di 60 rappresentanti della Camera stanno chiedendo al Senato di fare una mossa e confermare il candidato dell'amministrazione Trump per l'amministratore della NASA.



Il gruppo - che comprende per lo più repubblicani e una decina di democratici - ha inviato una lettera firmata alla maggioranza del Senato e ai leader delle minoranze, esortandoli a votare e ad accettare il candidato di Trump, il rappresentante Jim Bridenstine (R-OK).

Sostengono che senza un leader, sarà difficile supervisionare gli ambiziosi piani che il governo ha per la NASA.

La NASA è stata senza un amministratore permanente dal suo precedente leader, l'ex astronauta Charles Bolden, si è dimesso il giorno in cui Trump è entrato in carica più di un anno fa.

L'agenzia spaziale ha avuto un amministratore di recitazione - Robert Lightfoot - che ha svolto il ruolo nel frattempo, ma questo mese, ha annunciato i suoi piani per andare in pensione alla fine di aprile.

A meno che un amministratore permanente non sia confermato prima di allora, la NASA sarà costretta a fare affidamento su un altro leader temporaneo.

Fonte: The Verge

19/08/14

Curiosity non da speranze | Su Marte non c'è vita

Niente vita su Marte

Niente da fare: la sonda Curiosity non lascia speranze riguardo la possibilità di trovare una qualsivoglia forma di vita su Marte.

Da quando ha toccato il suolo del Pianeta Rosso nel cratere Gale, oltre un anno fa, la sonda Curiosity della NASA fornisce i rilievi più accurati dell'atmosfera marziana mai eseguiti e i risultati ottenuti sono particolarmente interessanti.
L'elemento più evidente è la forte scarsità di metano: il dato rende assai poco probabile la presenza di vita microbica, che produrrebbe invece il gas. La scoperta contraddice le misurazioni effettuate dalla Terra nel 2009, che avevano fatto ipotizzare elevate concentrazioni dell'idrocarburo in tre diverse regioni di Marte.(science)


11/08/14

Terra | Il posto più caldo | Amore | Più facile quando fa caldo?

El Azizia: 70,7°C di temperatura
Le misurazioni del MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) installato sul satellite della NASA "Aqua" dal 2003 al 2005 hanno rilevato nel Dasht-e-Lut, in Iran, una temperatura di 70,7 °C, la più alta mai registrata. 

In precedenza il record era stato detenuto da El Azizia, in Libia, quando il 13 settembre del 1922 il termometro toccò i 57,8 gradi.
Anche la Death Valley, letteralmente "valle della morte", in California, non scherza. Il 10 luglio del 1913 la colonnina di mercurio segnò 56,7 gradi. Può avere a che fare con lo splendere del Sole.

Innamorarsi quando fa caldo
è più semplice
È più probabile che un amore nasca quando fa caldo? 

In un recente esperimento francese, cinque uomini di 20 anni hanno chiesto il numero di telefono alle passanti, avvicinando per strada le donne sole dell'età apparente di 18-25 anni. Quando c'era il Sole, il 22 per cento delle donne dava il proprio numero di telefono, contro il 14 per cento nelle giornate nuvolose. La luce del Sole abbassa i livelli di melatonina (l'ormone del sonno) e aumenta quelli di serotonina nel cervello, portando a un umore migliore. Quindi, probabilmente, uomini e donne si sentono più contenti e più inclini a lanciarsi. La temperatura era all'incirca la stessa nei vari giorni e quindi la causa era presumibilmente il Sole, non il caldo.(science)




30/07/14

Materiali che cambieranno il mondo

Dalle apparecchiature flessibili ai dispositivi di occultamento, dal cemento vivente all'idrogel al DNA, ecco il futuro che verrà. 

Nei laboratori di tutto il mondo sta avvenendo una piccola rivoluzione. Gli scienziati trovano modi per manipolare la materia su scale sempre più ridotte e traggono ispirazione dai materiali biologici. Questa rivoluzione ci darà sostanze con proprietà che un tempo si ritenevano esclusiva dei romanzi di fantascienza. Ma non si tratta solo di curiosità scientifiche: sono materiali autenticamente utili, tanto che un giorno le loro applicazioni cambieranno radicalmente il nostro mondo. BBC Science World ha analizzato gli articoli scientifici e le richieste A di brevetto per presentarvi i dieci materiali più importanti in arrivo.

IL FERROFLUIDO MUTAFORMA CHE POTREBBE RIVOLUZIONARE LA TERAPIA DEL CANCRO.
Ferrofluido

Se dovessimo costruire nella vita vera un Terminator T-1000, il robot assassino mutaforma di Terminator 2, il primo materiale da prendere in considerazione sarebbe un ferrofluido. Proprio come il T-1000, i ferrofluidi sono metalli liquidi in grado di cambiare conformazione. Le loro proprietà sono dovute al fatto che contengono particelle microscopiche di magnetite, ematite e qualche altro composto contenente ferro, disperse in un fluido. Ciò rende il liquido magnetico, il che permette di fargli assumere le forme desiderate.
APPLICAZIONI 
• Controllo di veicoli spaziali
• Specchi per telescopi
• Terapia del cancro

I ferrofluidi sono entrati nell'uso quotidiano. Tenuti in posizione da magneti, formano un sigillo liquido attorno ai dischi fissi in rotazione dei computer, impedendo alle impurità di penetrare e di far sparire le foto delle vacanze. Si usano anche negli altoparlanti, ma hanno potenzialità molto maggiori. La NASA sta già facendo esperimenti per usarli nei sistemi di controllo dell'assetto dei veicoli spaziali, mentre secondo un gruppo di ricercatori canadesi potrebbero essere la nuova generazione di specchi per telescopi, in grado di modificare la propria forma per compensare le distorsioni dovute all'atmosfera. Una delle più importanti aree di potenziale utilizzo è la medicina. Presso il Virginia Tech, negli USA, i ricercatori stanno studiando l'uso di un ferrofluido contenente nanoparticelle di ossido di ferro per la terapia del cancro. Si userebbero magneti per dirigere il fluido verso un tumore, per poi applicare un campo magnetico oscillante.

Così il ferrofluido vibrerebbe generando calore e uccidendo le cellule cancerose. "Il trattamento ideale aumenta la temperatura delle cellule tumorali per circa 30 minuti e al contempo mantiene i tessuti sani a una temperatura normale", spiega Ishwar Puri, che dirige la ricerca. Anche se la tecnica funziona, i test clinici sono ancora lontani.(science)


14/07/14

Io schiaccio un pisolino: vantaggi del riposo pomeridiano

Quando posso, mi concedo un piccolo pisolino pomeridiano, quei venti minuti di totale abbandono che mi permettono di ricaricarmi. E' un'abitudine alla quale rinuncio malvolentieri. E questa sono io, ma conosco molte persone che non ne sentono bisogno alcuno. Mi son chiesta dunque se il pisolino o pennichella che dir si voglia, sia un'abitudine sana o meno.

Pare di sì, sembra proprio che il pisolino pomeridiano sia un vero e proprio toccasana. E non sono certo voci di corridoio, è stato condotto uno studio dagli esperti della NASA, che, al contrario di quanto affermato da studi fatti in passato (che demonizzavano questa pratica, come poco salutare), dicono che il riposino permettere di vivere un nuovo risveglio e faccia guadagnare freschezza e lucidità.
Garfield
immagine presa dal web
 
In base ai test effettuati, i ricercatori NASA, hanno osservato un aumento delle capacità di reazione con soli 20 minuti di riposo, nonchè un aumento della creatività; allungando la pennichella a 60-90 minuti si riuscirebbe a recuperare l’eventuale debito di sonno accumulato durante la notte.

Come sempre sostengo, se fossimo più attenti a ciò che ci hanno lasciato in eredità le antiche civiltà, faremmo meno fatica e vivremmo tutti meglio. I vantaggi della pennichella erano tanto noti  agli egizi, greci e romani che ne facevano un piacere da condividere con gli amici e ad oggi è un’abitudine che si sta rivalutando anche increatività, infatti circa il 20 % delle aziende negli Stati Uniti dispongono di un’area dedicata al relax dei propri dipendenti, pennichella compresa che si possono concedere circa il 34% dei lavoratori americani.

I modi e i tempi del riposino dipendono molto dalle abitudini personali e dallo stile di vita ma il momento migliore, secondo i ricercatori NASA, è dopo 6-7 ore dal risveglio mattutino.
Ora vado farmi un pisolino, a domani!


23/06/14

Scoperti altri mondi | Rinvenuti altri pianeti simili alla Terra

Pianeti simili al nostro per dimensioni potrebbero essere idonei a ospitare forme di vita. E' recentissima la scoperta di due pianeti risultati i più simili alla Terra per dimensioni tra quelli finora rilevati nella zona abitabile delle rispettive stelle madri, ovvero nella regione in cui potrebbe esistere l'acqua allo stato liquido, potenziale culla della vita.

Per quanto affascinante, però, quest'ipotesi potrebbe non venire mai nè confermata nè smentita. Entrambi i nuovi mondi sono in orbita intorno a Kepler-62, una stella che si trova a 1200 anni luce da noi, Kepler-62e, tra i due l'esopianeta più vicino al suo sole, è di dimensioni superiori del 60 per cento alla Terra, mentre il suo fratellino minore 62f è più grane del nostro Pianeta di appena il 40 per cento. "Si tratta di due tra i più interessanti pianeti extrasolari mai scoperti", dice William Borucki, scienziato che si occupa di Kepler presso il Centro Ricerche Ames della NASA, in California, e che ha diretto la ricerca, annunciando la scoperta sulla rivista Science.
Pianeti extrasolari

Il telescopio spaziale Kepler, dal quale la stella ha preso il nome, ha rilevato la presenza dei pianeti grazie a lievi fluttuazioni dell'intensità luminosa, causate dai corpi celesti durante il transito di fronte alla stella madre. Un terzo esopianeta, leggermente più grande, situato in un'altra zona abitabile stellare, è stato recentemente individuato grazie alla stessa tecnica: Kepler-62c supera la massa terrestre di circa il 70%.
La NASA ritiene che Kepler-62e e 62f siano pianeti rocciosi o ghiacciati, Un'analisi indipendente degli esiti delle ricerche, svolta da astronomi tedeschi e americani, ipotizza che 62f sia interamente ricoperto d'acqua. La composizione di Kepler-69c risulta poi ancora più misteriosa. Per stabilire se sia possibile che su questi "mondi" esista la vita, è fondamentale conoscerne la composizione atmosferica. "Se ci fossero anidrite carbonica e acqua, il quadro sarebbe promettente.

Se ci fosse ossigeno, la presenza di vita sarebbe molto probabile", spiega Borucki. Siamo, però, ancora molto lontani da questa scoperta: potremmo addirittura non riuscire a farla mai. I nuovi pianeti sono di dimensioni troppo ridotte e sono troppo lontani per consentirci di determinare se siano dotati o no di atmosfera. La stessa composizione degli esopianeti è poco più che un'arbitraria speculazione, basata sui limiti dati disponibili, tra i quali le dimensioni. Oggi il progresso però, della tecnica ha permesso ai "cacciatori di pianeti" di scoprire anche corpi celesti più piccoli. "non ci limitiamo più a individuare un gran numero di pianeti: oggi siamo in grado di trovarli dove ci interessa, cioè nella zona abitabile" dice Borucki. "E' una conquista straordinaria: nel giro di un paio d'anni, ne scopriremo di ancora più piccoli".(science)



27/05/14

Missione su Marte | Preparativi in corso | Come arrivarci?

Razzo a fusione nucleare
(immagine dal web)
I preparativi fervono...i test proseguono senza sosta e senza indugi, ma come fare per arrivare su Marte? Nel punto pù lontano, la distanza da Marte è mille volte quella della Luna, che a sua volt è a una distanza mille volte maggiore della Stazione Spaziale Internazionale.

Si tratta di uno dei motivi principali per cui più della metà delle sonde spaziali ha fallito. Una missione dotata di equipaggio richiederebbe una certa ridondanza, tra cui due veicoli. La "finestra di lancio" più adatta si apre ogni due anni e un razzo a combustibile chimico impiegherebbe tra i sette ed i nove mesi. L'astronave principale resterebbe in orbita mentre i lander scenderebbero sulla superficie. In alternativa, piuttosto che scendere direttamente sula superficie, potrebbe essere più semplice un "attracco" con Phobos, una delle lune di Marte, In ogni caso la finestra di lancio per il ritorno si aprirebbe dopo tre o quattro mesi, a meno che non si tratti di un viaggio di sola andata.

Il viaggio da un pianeta all'altro correrebbe i rischi dovuti alle radiazioni cosmiche. Cibo e acqua oltre gli scarti immagazzinati nello scafo farebbero da schermatura contro le radiazioni. Ma il modo migliore per diminuire l'esposizione consiste nel ridurre il tempo di volo. La NASA spera di riuscirci con il razzo al plasma VASIMIR, che verrà collaudato sulla ISS nel 2015. Porterebbe un equipaggio su Marte in 39 giorni, ma per alimentare il razzo per tutto il tempo servirebbe un reattore a fusione, ancora inesistente.(science)

25/05/14

"Biosphere 2" | Prove generali per produrre cibo ed ossigeno | Mondi alieni.

Il progetto "Biosphere 2" nacque nel 1991 nel deserto dell'Arizona, con otto "bionauti" rinchiusi ermeticamente per due anni, durante i quali dovettero coltivare il cibo necessario ad alimentarsi e per generare ossigeno.

Alcuni veterani tra i bionauti sono adesso consulenti per le tecnologie di sostentamento di Mars One.
Nel corso degli anni l'interesse scientifico si è concentrato sempre più sulle conseguenze fisiche e mentali del isolamento prolungato. Le si è potute osservare con l'esperimento Mars 500 del 2010, nel quale un equipaggio di sei persone ha simulato una missione completa su Marte, della durata di 520 giorni, all'interno di una finta astronave in un parcheggio a Mosca.
Analoghi planetari
(immagine dal web)

L'interesse per gli "analoghi planetari", cioè i luoghi terrestri che presentano analogie con alcuni aspeti di altri pianeti, è nato più di recente. "Gli analoghi sono più ricercati man mano che la planetologia diventa più interdisciplinare", spiega Anita Heyward di Europlanet, una rete europea di planetologi che organizza viaggi sul campo in siti analoghi, dalla Tunisia alla Siberia.
"Ormai non ci occupiamo più solo di geologia, ma anche di discipline come l'astrobiologia, cioè lo studio della vita in ambienti estremi.

E' stata la Mars Society che sostiene l'idea di missioni con equipaggio sul Pianeta rosso la prima a unire gli studi sull'isolamento e sugli analoghi. "L'organizzazione ha approfittato del fatto che la NASA già aveva un centro ricerche sull'Isola Devon, nell'Oceano artico canadese. Nel 2000 ha ottenuto il permesso di installarci la Flashline Mars Artic Research Station (FMARS)", speiga Vladimir Pletser dell'Agenzia spaziale europea (ESA), veterano sia di FMARS che MDRS. Nell'isola Devon, grande quasi il doppio del Belgio e disabitata, si trova il cratere Haughton del diametro di 23 km, che si formò circa 39 milioni di anni fa, ma è in buona parte intatto, il che lo rende di grande interesse per i geologi.(science)

22/05/14

Sfere appiccicose | Laser Tag | Elettrodomestici per le pulizie di primavera spaziali.

Sfere appiccicose
(immagine dal web)
 
I rottami più piccoli sono più difficli da raccogliere, ma Sean Shephard dell'Università del Nuovo messico Orientale ha progettato una gigantesca palla appiccicosa che potrebbe compiere questa impresa.

SFERE APPICCICOSE
Le sue ASTROS (Adhesive Synthetic Trash Recovery Orbital Spheres, ovvero sia sfere orbitali sintetiche adesive per la raccolta dei rifiuti) sono sfere larghe 1,6 chilometri con nuclei di schiuma metallica ricoperti da uno strato esterno adesivo a cui i piccoli rifiuti spaziali si legherebbero. Accumulando più spazzatura, e quindi aumentando di peso, la sfera scenderebbe fino all'atmosfera terrestre, bruciando nel frattempo.

Se non si farà nulla per eliminare i rottami spaziali, le collisioni continueranno, aumentando a loro volta i detriti e il rischio di collisioni future. Questo scenario, detto Sindrome di Kessler, impedirebbe le missioni spaziali e il lancio di nuovi satelliti utili.

LASER TAG
Se tutto il resto fallirà, rimangono sempre i laser. Rottami spaziali più piccoli di 10 centimetri in un'orbita terrestre bassa potrebbero venir presi di mira da laser situati a Terra, in grado di disintegrare parte di essi in modo da modificarne la traiettoria. Questa tecnica è stata proposta dalla NASA per la prima volta negli anni Novanta ed è ancora oggetto di varie ricerche. I rottami sarebbero spinti via quanto basta per prevenire una collisione o, con l'andar del tempo per rallentarli in modo da farli rientrare nell'atmosfera terrestre. Colpire bersagli cosi piccoli, però, richiederebbe sia di individuarli con estrema accuratezza sia laser precisissimi.(science)

12/05/14

Acchiappa asteroidi | Come funziona l'acchiappa asteroidi della NASA.

Sarà certamente capitato di avere difficoltà a far entrare tutta la spesa in una sola busta per portarla a casa. Quindi sarete in condizioni di comprendere quali problemi attendono la NASA che avrà la necessità di una sporta bella capiente per il suo recente acquisto: un asteroide!

L'agenzia sta infatti lavorando ad una missione che la vedrà impegnata a catturare un asteroide per poi rimorchiarlo fino verso la Terra, fino a parcheggiarlo nei pressi della Luna. Ma come si fa a catturare un blocco rotante di roccia e ghiaccio di 500 tonnellate?
Il progetto consiste nell'inviare una piccola sonda senza equipaggio alimentata a energia solare, perchè possa intercettare l'asteroide, dopo un viaggio di circa 4 anni.
Acchiappa asteroidi della NASA
(immagine dal web)

Una volta giunta disporrà attorno alla roccia spaziale un sacco gonfiabile resistentissimo, tenuto aperto da quattro o più bracci gonfiabili collegati da cerchi metallici. Dei cavi stringeranno il sacco attorno ad un anello solidale con la posizione e l'assetto dell'asteroide. Cosi il centro di massa della roccia spaziale sarà abbastanza vicino ai propulsori della sonda perchè li si possa usare per fermare la rotazione dell'asteroide.
La sonda parcheggerà successivamente il corpo celeste in un punto lagrangiano (una zona di spazio in cui la gravità di due masse si controbilanciano) tra la Terra e la Luna, perchè non vada alla deriva.

L'asteroide verrà studiato da astronauti arrivati con un veicolo spaziale Orion, che dovrebbe essere pronto per il lancio entro il 2021, per realizzare l'obiettivo del presidente Obama di far arrivare un uomo su un asteroide per il 2025. Il mezzo avrà un braccio robotico per potersi agganciare all'asteroide, dato che la roccia proveniente dallo Spazio sarà troppo piccola per atterrarvi. Il progetto permetterà anche di collaudare i metodi per deviare futuri asteroidi in rotta di collisione verso la Terra. (science)

27/04/14

Lo Spazio in Terra | Modelli in miniatura della Stazione Spaziale Internazionale

Neutral Buoyancy Laboratory
In una immensa piscina ospitata dal centro addestramento Sonny Carter della NASA a Houston, Texsas, si è portato una porzione di...Spazio in Terra!

Proprio cosi, all'interno della piscina sono stati realizzati  alcuni modellini in miniatura dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale. Il serbatoio, collocato nel laboratorio di galleggiamento neutro (Neutral Buoyancy Laboratory, NBL) della struttura, è profondo 12 metri, lungo 62 metri e largo 31 metri, ed è dunque più esteso di una piscina olimpionica.

All'interno della vasca, gli astronauti imparano a "passeggiare" nello Spazio in condizioni simili a quelle di microgravità. "Aggiungiamo zavorra alle tute per riprodurre le condizioni di galleggiamento neutro", spiega Robert Durking, direttore dell'NBL.

"Alcuni effetti della gravità terrestre sono però percepibili: se indossando la tuta ci si mette a testa in giù, il sangue va comunque alla testa", dice Durkin. "Inoltre, quando si è nello Spazio, la deriva di un oggetto lasciato andare continua indefinitivamente, mentre nella piscina, a un certo punto l'oggetto si ferma, a causa della resistenza idrodinamica".

07/04/14

Robot | Come si muovono e come padroneggiano qualcosa che noi diamo già per scontanto: le gambe!

Bene abbiamo visto come l'evoluzione dei robot al giorno d'oggi sia stata davvero radicale, tanto radicale che adesso più che robot possiamo definirli umanoidi. Proviamo dunque a vedere come e cosa li rende sempre più simili a noi, iniziando da qualcosa che noi diamo per scontato: l'uso delle gambe!

Per avvertire i vantaggi forniti dalle gambe rispetto alle obsolete rotelle, basta dare uno sguardo alla polvere che si accumula sui gradini delle case in cui a fare le pulizie ci pensa un aspirapolvere robotico Roomba. Il nostro mondo è ricco di superfici irregolari, elastiche, cedevoli e perfino in movimento di tutti i tipi, che pongono conseguentemente enormi difficoltà alle limitate quanto umili ruote.
"Le gambe sono ottime perchè permettono la locomozione su terreni irregolari", spiega Marc Raibert, fondatore della Boston Dynamics. "Le persone e gli animali usano le zampe per arrivare in qualsiasi punto della Terra, mentre i veicoli a ruote o cingoli sono limitati alle superfici relativamente lisce e piatte, come le strade".
Robot cammina su due zampe

Di fatto, perfino i robot a ruote progettati specificatamente per fare fronte a terreni difficili hanno a volte problemi, come il rover marziano Spirit della NASA che è rimasto vergognosamente intrappolato in un banco di sabbia nel 2009 e a quel che ne sappiamo, si trova ancora li. Non è sorprendente che i progettisti di robot cerchino da tempo di emulare la nostra abilità di camminare con diversi gradi di successo.

Infatti, tra gli altri, ci sono robot agilissimi a forma di insetto con sei zampe e di mammifero con quattro zampe, ma quando s ne sono usate due la postura eretta si è rivelata molto più difficile. Il motivo è semplicemente che quando si hanno più di due zampe, è possibile rimenere in piedi anche in assenza di energia, mentre ci voleva poco per fare cadere i primi robot bipedi quando erano in piedi immobili per non parlare poi di quando procedevano su una superficie irregolare.

Nel prossimo post vedremo come dopo aver camminato su due zampe i robot correranno sempre su due zampe.

05/04/14

Robot come noi | Presto guideranno veicoli e svolgeranno mansioni domestiche!

Inizieranno presto, più di quanto non si possa immaginare, ad aprire porte, pilotare veicoli e a svolgere le mansioni domestiche più comuni. Queste le nostro controparti meccaniche, questi Robot!

Chi fosse capitato a dicembre scorso all'autodromo di Homestead, in Florida, avrebbe potuto pensare di essere finito sul set di un film di George Lucas. In mezzo alla pista si era radunata un'immensa folla per osservare robot dall'aspetto futuristico, mentre affrontavano una serie di prove sotto i riflettori delle telecamere che ne riprendevano ogni movenza.

I robot erano riuniti li per competere nei DARPA Robotic Challenge Trials. Le squadre di istituzioni prestigiose e blasonate come la NASA e il MIT si affrontavano in una serie di gare pensate specificatamente per mettere alla prova le capacità dei loro robot: salire su una scala, collegare un tubo a una bocchetta e aprire il rubinetto, guidare un veicolo, usare un utensile per praticare un foro in un murodi cemento e classico tra i classici, aprire una porta per entrare in un edificio.
DARPA Robotic Challenge Trials

Anche se forse per noi sono banali, prove come quelle delle gare DARPA (l'agenzia statunitense per i progetti di ricerca avanzata per la difesa) presentano enormi difficoltà per i robot e per i loro progettisti. L'obiettivo di competizioni come queste è di riuscire un giorno a mandare i robot in ambienti pericolosi, per svolgere i compiti che metterebbero a repentaglio le vite umane.
Ma non solo: l'altro scopo è quello di renderli capaci di ortarci in auto a fare shopping, stiraci il bucato o riposndere la telefono.

E' per tal motivo che la DARPA ha dato vita alla competizione, prospettando un premio di due milioni di dollari alla 8 squadre giunte alle finali, che si disputeranno quest'anno. Ed è per lo stesso motivo che partecipano aziende tecnologiche innovative come Google, che di recente ha acquisito la Boston Dynamics, una start-up con sede nel Massachusetts che ha sviluppato alcuni robot più sofisticati del mondo, tra i quali BigDog e Atlas.

25/02/14

Telerilevamento | Primi davanti a tutti! Ad affermarlo la rivista Scientometrics.

Telerilevamento: primi davanti a tutti! Ad affermarlo la rivista Scientometrics. Ottenere informazioni riguardo l'ambiente da remoto, misurando la radiazione elettromagnetica emanata dalle superfici. Questa la definizione di ciò che rappresenta in tutta sostanza il telerilevamento, o Remote Sensing che dir si voglia, una tecnologia satellitare innovativa in cui l'Italia è tra i maggiori esperti a livello mondiale.

A definire tale classifica dei centri più importanti nel segmento del telerilevamento, fondata sul numero di pubblicazioni che appaiono su riviste scientifiche, è un articolo dell'università cinese di Wuhan, pubblicato sulla rivista Scientometrics, ovvero sia il nostro Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr) è l'istituzione scientifica con il maggior numero di pubblicazioni in merito al telerilevamento in Europa e la settimana nel mondo.

Tale studio, a cui capo c'è Yanhua Zhuang, ricercatore stimato della School of Resource and Environmental Science dell'università di Wuhan, ha tenuto conto di oltre 48.754 articoli pubblicati nel decennio che va dal 1991-2010 sulle più blasonate e lette riviste scientifiche del settore. Nella classifica per nazioni, l’Italia si attesta settimo posto, subito dopo Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia, Germania e Canada.
Telerilevamento italiano
Per quanto riguarda le strutture di ricerca a livello mondiale anche il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è settimo dopo sei istituzioni Usa e una cinese, nell’ordine: Nasa, Chinese Academy of Sciences, Caltech, University of Maryland, Noaa, University of Colorado. In Europa invece, dopo il Cnr la seconda struttura è il Cnrs francese, che si colloca al sedicesimo posto nella classifica globale.

“Il successo del Cnr si basa sulla capacità di coprire l’intera filiera del telerilevamento a partire dagli sviluppi strumentali, alla gestione dei dati, mettendo insieme esperti di telerilevamento e del settore applicativo: rischi naturali, sicurezza, agricoltura, qualità dell’ambiente, archeologia, beni culturali, meteorologia”, spiega Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente del Cnr.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche in fin dei conti ha investito in maniera rilevante nel settore, sviluppando un sistema di infrastrutture che include oltretutto un sistema di campi sperimentali, come l'Osservatorio AtmosfericoCiao” di Tito Scalo e StazioneOttavio Vittori” sul Monte Cimone, le stazioni polari in Artide e Antartide, la Stazione Piramide sull’Everest, diverse navi oceanografiche, piattaforme aeree, mezzi mobili di emergenza e sistemi di ricezione, processamento e archiviazione dei dati satellitari.

“I dati esaminati confermano la qualità della ricerca del Cnr, nonostante i problemi e l’esiguità delle risorse a disposizione. È un riconoscimento importante che inorgoglisce e premia il nostro impegno, ma al tempo stesso invita a riflettere sull’emergenza che dobbiamo affrontare, sul bisogno di favorire il cambio generazionale e assicurare continuità alle ricerche anche attraverso un piano straordinario di assunzioni”, osserva il presidente del Cnr Luigi Nicolais. “La ricerca è un investimento, rende più ricco il Paese, riorienta e innova i sistemi produttivi, crea opportunità di lavoro. Essere riconosciuti quale riferimento di eccellenza in un settore avanzato e trasversale come il remote sensing, che trova applicazione in numerosi campi - dallo spazio all’agricoltura, dal clima alla sicurezza ambientale - conferma il ruolo chiave del Cnr nei grandi progetti comunitari”.

31/01/14

Era glaciale, diluvio universale e siccità: lo studio della NASA

L'America sempre più fredda, L'Europa sempre più bagnata, ma la terra sempre più calda. Lo rivela  la NASA, pubblicando un video sul cambiamento climatico. (VIDEO)


Un video ( che troverete in fondo pagina) pubblicato dalla NASA, dimostra quanto il nostro pianeta stia diventando sempre più bollente. Secondo le analisi del Goddard Institute for Space Studies (GISS), la temperatura media nel 2013 è stata di 58,3 gradi Fahrenheit (14,6 Celsius), ovvero 1,1 gradi F (0,6 C) più alta di quella registrata nel 1950. I dati rivelano inoltre una temperatura media globale cresciuta di circa 1,4 gradi Fahrenheit (pari a 0,8 Celsius) dal 1880. Nel video, quindici secondi per raccontare 63 anni di dati climatici (1950-2013), le diverse colorazioni della Terra rivelano la temperatura dell'aria. E le immagini mostrano come oggi il nostro pianeta sia sempre più ricoperto da tonalità rosse-arancioni. Secondo il climatologo del GISS Gavin Schmidt, "le tendenze a lungo termine delle temperature di superficie sono insolite e il 2013 aggiunge prove all'ipotesi che il cambiamento climatico sia in corso".

Il calore della terra
Poi avverte: "Mentre un anno o una stagione possono essere influenzati da eventi meteorologici casuali, questi dati mostrano la necessità di continuare il monitoraggio a lungo termine". L'aumento delle emissioni di gas serra è il diretto responsabile dell'aumento delle temperature. Secondo gli scienziati NASA, il 2013 (assieme a 2009 e 2006) è stato il settimo anno più caldo dal 1880, proseguendo una tendenza a lungo termine di aumento di gradi globale. Inoltre, a eccezione del 1998, i 10 anni più caldi, quelli da record in 134 anni, si sono verificati tutti a partire dal 2000, con le punte massime registrate nel 2010 e nel 2005.

01/01/14

2014 l’anno della sfida tra USA e Cina! Spazio ultima frontiera…

2014 l’anno della sfida tra USA e Cina! Spazio ultima frontiera
Era iniziato in grande stile il 2013 dello spazio, quando il 15 febbraio con l’arrivo della grande meteora sulla Russia, e si conclude altrettanto con giorni in cui, traghettandoci ad un promettente 2014 due incredibili gioielli della tecnologia spaziale si “scontreranno” nell’infinita ultima frontiera: il rover Curiosity, made in Usa, di istanza su Marte e il Coniglio di Giada, made in China allocato sulla romantica Luna, dove finalmente il “destino” ci ha riportato.

A fare da cornice a tutto ciò, le sempre più agguerrite e protagoniste imprese private americane come SpaceX, Orbital Sciences e Virgin Galactic che in pochi anni, grazie al trasloco di tecnologia e know how imposto da Obama, sono nate dal nulla e ora, con contratti “faraonici”, fanno da rifornimento alla ISS, le prime due, o dominano, come la terza, nel promettente campo del "turismo spaziale". Nel 2014 potremmo vedere queste compagnie uscire allo scoperto con progetti commerciali anche più importanti, come la preparazione di un viaggio di astronauti su Marte, cui stanno lavorando oramai in parecchi, sia agenzie statali e privati.

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Spazio ultima frontiera
Se la grande meteora, 18 metri di diametro, che ha sfiorato i cieli gelidi della Russia causando 1200 feriti, a causa dei vetri rotti nella città di Chelyabinsk, Siberia, ci ha rammentato che in casi del genere per il momento siamo completamente indifesi, le prime scoperte di Curiosity, il Rover Nasa grande come un Suv terrestre, ha dato un po' di ossigeno al sogno umano di trovare vita, microbica o finanche solo fossile, su Marte, il pianeta che da 100 anni abbiamo come obbiettivo per le nostre speranze di emigrare un giorno da una Terra sovraffollata ed impoverita ( ricordate il film Mission to Mars? ).

Nel mese di settembre 2013, dopo settimane di discussioni accese, Nasa ha confermato che la sua sonda Voyager 1, partita dalla Terra 36 anni fa, è diventato il primo oggetto costruito dall'uomo a raggiungere lo spazio interstellare, come dire è uscito dal nostro Sistema solare. Certo è moltissimo per noi, ma al tempo stesso è una distanza quasi impercettibile rispetto a quelle fra le stelle della nostra Galassia, miliardi e miliardi di volte più grande.

Si conclude dunque in questi giorni un 2013 davvero eccezionale per lo spazio, con la Cina che ritorna, a nome di tutta l'umanità ma in effetti per i loro giusti interessi, sulla Luna, facendo vibrare l'orgoglio nazionale loro e reagire pesantemente quello di tanti americani. Il rover Yutu, chiamato così in onore del "Coniglio di Giada" protagonista della mitologia cinese, è andato lì per capire se ci si può, e se vale la pena, installarci una miniera vera e propria per l'estrazione di materiali rari sulla terra.
Unica delusione di quest'anno è stata la cometa ISON che aspettavamo come spettacolo natalizio in cielo, ma si è vaporizzata in un attimo per il passaggio troppo vicino al Sole, quasi un bacio della morte cosmico che ci ha privato dello spettacolo.

Forse il 2014 sarà l'anno in cui troveremo, con una ragionevole certezza, un pianeta molto simile alla Terra. Kepler, il satellite Nasa, ci ha aperto gli occhi: attorno alle stelle molto vicine a noi, praticamente le nostre vicine di pianerottolo, ruotano almeno un migliaio di pianeti, altri 4000 sono sospetti. Ne abbiamo trovato anche uno proprio simile come massa, ma talmente vicino alla sua stella, il suo Sole per intenderci, da avere una temperatura di 2000 gradi alla superfice, come dire vivere sulla lava dell'Etna. Ma non disperiamoci, se tanto ci dà tanto, dalla piccola ma fondamentale statistica che Kepler ci ha regalato possiamo, con molta ragionevolezza pensare che di pianeti ce ne siano almeno qualche miliardo della nostra galassia. Va bene, saremo anche sfortunati, ma uno prima o poi lo troveremo! O no?

Ma si, o quanto meno lo speriamo, nel 2014 ci si potrà prenotare per un viaggio suborbitale con Virgin Galactic e il suo splendido vascello SpaceShipTwo, in ritardo sui programmi solo di qualche mese. Si va su fino a 100 chilometri dove inizia, per pura convenzione, lo spazio e poi giù a capofitto in assenza di peso. Un bel divertimento anche se un po' caro 20.000 dollari almeno. Xcor e Blue Origin, compagnie private made in USA, sperano di battere sul tempo la Virgin di Sir Branson.

Attorno, o al suolo, al già affollato Marte, arriveremo nel 2014 a 10 mezzi spaziali da quelle parti, arriveranno sonda Nasa Maven, l'ennesima per studiare un pianeta che gli americani considerano "di proprietà loro", e la sonda indiana Mangalyaan. Con questa gli americani avranno sul Pianeta rosso due rover, una stazione fissa, Maven appunto, e tre orbiter, una flotta di tutto riguardo.
Il prossimo anno però sarà fondamentale per Nasa, al di là dei tanti lanci previsti, per il delicatissimo test della capsula Orion, nuovissima e destinata a portare gli astronauti americani nelle imprese spaziali del prossimo ventennio, e tutto dipende dai lanci previsti, in modalità robotica, nel 2014.

Per noi europei, che continuiamo ad essere legati ai finanziamenti statali, il 2014 sarà l'anno della splendida missione Rosetta. In volo dal marzo 2004 è oggi ibernata per risparmiare energia, una specie di bella addormentata che verrà risvegliata il 20 gennaio 2014 da un segnale radio lanciato dalla sala controllo di Esa, l'Agenzia Spaziale del vecchio continente.
Arriverà al suo obiettivo, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nell'agosto e la accompagnerà nel suo viaggio verso il Sole per studiarla, ci farà vedere in diretta, insomma, quel che succede a questi bellissimi oggetti che provengono dalle più lontane zone del sistema solare.

Ma non è tutto, con i suoi dieci strumenti, di cui tre realizzati in Italia, Rosetta ci dirà tutto in tempo reale ma anche nel novembre dell'anno che è alle porte farà atterrare sulla cometa un piccolo lander che preleverà e analizzerà campioni del materiale di cui è formata la 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un altro sforzo per sapere, da uno dei corpi più vecchi del Sistema solare, chi siamo e come ci siamo formati 4 miliardi e mezzo di anni fa.

27/12/13

Alla scoperta del luogo più freddo del mondo!

Alla scoperta del luogo più freddo del mondo: destinazione Antartide! Sembrerebbe che satelliti della Nasa abbiano scoperto un nuovo luogo più freddo del mondo, dove si sia registrata una temperatura record di 93.2 gradi sotto lo zero. Il luogo è situato esattamente poco più sotto di un alto crinale tra la montagna più alta del Polo Sud Dome Argus e il Dome Fuji. Pare che la temperatura record si registri in particolare quando il cielo è sereno e se queste condizioni meteo permangono per alcuni giorni la superficie gela.

antartide
Antartide: -93,2 gradi
Oltretutto, i 93.2 gradi sotto lo zero, abbattono il precedente record che era di 89.2 gradi sotto zero, registrati nel 1983 nell’Antartico orientale.

Questa nuova e incredibile scoperta è stata fatta il 10 agosto 2010 ma è stata resa pubblica soltanto pochi giorni fa durante un congresso dell’Unione geofisica americana a San Francisco direttamente dai  ricercatori del National Snow and Ice Data Center di Boulder di Colorado.

Ovviamente sono zone che non possono essere abitate dall’essere umano, ma ci sono comunque dei record di località più fredde abitate da cittadini e che in alcuni anni hanno toccato temperature incredibili : nel 1982 e nel 1933 in Siberia nordoccidentale, esattamente nelle città di Verkhoyansk e Oimekon, le temperature toccarono i 67,8 gradi sotto lo zero.

09/12/13

Dopo la delusione di settembre da Curiosity…ora tutta un’altra storia! Finche c'è speranza c'è VITA!

Dopo la delusione che fu annunciata nel mese di settembre, quando i dati rispediti a Terra da Curiosity avevano cancellato quasi del tutto l'ipotesi che esistesse il metano su Marte e conseguentemente, con ogni probabilità la possibilità di forme di vita, oggi pare tutta un’altra storia! Infatti le informazioni fornite dal rover spaziale, danno ad intendere tutt’altra storia. Almeno per quel che riguarda il lontano passato. Una serie di paper che sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science, esclusivamente dedicati all’analisi della formazione dei vari sedimenti marziani, suggeriscono infatti che in passato su Marte ci fosse stata la presenza di un lago, e che questo bacino d’acqua aveva tutte le caratteristiche necessarie perchè ci si potesse ospitare la vita.

A fare intendere tutto questo ci sono le analisi effettuate dal rover su delle rocce sedimentarie, oggetto di studio per Curiosity, situate nei pressi della Yellowknife Bay, nel cratere Gale. Quello che le rocce hanno evidenziato è questo: su Marte, circa 3,6 miliardi di anni fa esisteva almeno un lago, che si mantenne per decine se non centinaia di migliaia di anni.
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Bacino d'acqua su Marte?
Era formato prevalentemente di acqua dolce, scrivono i ricercatori del Mars Science Laboratory (Msl) della Nasa e dell’Imperial College London, era calmo e gli elementi chimici più comuni erano idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto, zolfo e fosforo. Per gli scienziati un ambiente del genere avrebbe potuto ospitare forme di vita semplici come i chemiolitotrofi, batteri in grado di estrarre l’energia necessaria per vivere da rocce e minerali e presenti sulla Terra di prossimità di grotte e sorgenti idrotermali.

“E’ importante considerare che non abbiamo trovato segni di vita antica su Marte”, precisa Sanjeev Gupta, tra gli autori che hanno preso parte agli studi del team del Msl: “Quello che abbiamo scoperto è che il cratere Gale è stato in grado di ospitare un lago sulla sua superficie almeno una volta nel suo antico passato che potrebbe essere stato favorevole per lo sviluppo di vita microbica, miliardi di anni fa”. E al momento la caccia a ambienti marziani abitabili continua.


03/12/13

Un "Coniglio di Giada" in cerca di materie rare sulla luna: la corsa allo spazio si volge ad est!

La frenetica corsa allo spazio si volge sempre più costantemente verso Est! La Cina ha appena lanciato con successo un suo razzo, Lunga Marcia 3B in direzione della Luna, con a bordo un carico davvero molto importante: un lander, partito il 30 novembre scorso, che atterrerà sulla Luna, conducendo un rover dal nome mitologico di Yutu (coniglio di Giada), che avrà il compito di studiare le rocce lunari. Nello stesso momento, l'India procedeva con l'ultima correzione di rotta per il suo satellite Mangalyaan, lanciato pochi giorni fa, direzione Marte, dove vuole arrivare a tutti i costi prima dei cinesi che hanno nel loro programma anche escursioni marziane, ma soltanto in un futuro prossimo. 
La "corsa" spaziale, con ovvi appendici di prestigio interno e internazionale, pare diventare sempre più una sorta di competizione per arrivare primi sul mercato delle materie prime rare.
Yutu "Coniglio di Giada" il lander Cinese sulla luna

Soltanto tre anni fa parlare di miniere spaziali pareva essere solo una favola per futurologi, invece oggi lo troviamo come tema fondamentale dei programmi della Nasa, che vuole andare in profondità negli asteroidi di compagnie private come l'americana Spacex e ora, con tutta chiarezza, anche della Cina. Ci si potrebbe domandare infatti che senso ha, a 40 anni dagli ultimi viaggi di astronauti americani sul nostro satellite, la Luna, mandarci un rover piccolino, dalle dimensioni - grosso modo - di una nostra lavatrice, con 6 mini ruote motrici, molto simile a quello della Nasa ora su Marte, Curiosity, che però ha le dimensioni di un mega Suv terrestre. Infatti, qualcosa che non torna, nella vicenda, c'è.

L'unità lander di allunaggio è piuttosto grossa, più di quel che servirebbe a contenere il piccolo rover il cui nome, Yutu, coniglio di Giada, deriva da un abitante della Luna secondo la mitologia cinese. L'idea di parecchi specialisti è che potrebbe servire in un prossimo futuro per portare diciamo 3 tachionauti, gli astronauti cinesi, in avanscoperta per formare una colonia lunare di sfruttamento delle risorse minerarie. La Luna quindi vista come estensione tecnologica delle miniere terrestri, in cui già la Cina ha una posizione di predominio per esempio per elementi come le terre rare, fondamentali per la tecnologia odierna. Questa è un'idea corroborata peraltro da dichiarazioni dei responsabili dell'Agenzia Spaziale Cinese.

Certamente la Cina deve superare la barriera della tecnica di allunaggio, che finora è riuscito solo agli Usa e alla vecchia Unione Sovietica, e ha ancora qualche problema con le trasmissioni Terra-Luna, ma questa missione serve a testare anche tante tecnologie importanti, che però all'80% sono di sviluppo e fabbricazione cinese. Quello che deve quindi dimostrare questo piccolo rover di 120 chilogrammi di peso, che arriverà a metà dicembre nel Sinus Iridum lunare, la Baia degli Arcobaleni, e che si muoverà alla bella velocità di 220 metri all'ora, è quindi importante, ma il vero piatto forte della missione è capire definitivamente se val la pena andare oggi in forze sulla Luna e soprattutto se può essere remunerativo.

Nel 1976, anno dell'ultimo allunaggio dovuto a un mezzo dell'Unione Sovietica del litio e altro per cellulari e computer non importava nulla a nessuno. L'Europa curerà le trasmissioni di questa missione, campo in cui abbiamo esperienza, mentre la Cina continua nel suo piano spaziale, che ha già raggiunto risultati significativi, con i 5 voli umani effettuati negli ultimi anni anche con attività extraveicolari, la costruzione di una stazione spaziale, il "Palazzo Celeste", del sistema analogo all'americano Gps, con ben 35 satelliti, in via di realizzazione.

28/11/13

Occhi "spaziali" puntati sulla cometa Ison...prima che torni a perdersi nello spazio sconfinato!

Sono una decina gli...occhi "spaziali", ovvero i satelliti astronomici, che sono puntati in queste ore spaciali, che volgono lo sguardo sulla cometa Ison, che sta dirigendosi verso il punto più critico della sua orbita!

Quando sarà al punto più vicino al Sole se sopravviverà, potrà invertire il suo cammino, facendo ritorno, prima verso di noi poi potrà essere libera di perdersi nuovamente negli spazi più reconditi del lontano del sistema solare. Si, si tratta per la cometa Ison del suo punto di ritorno, quasi fosse un boomerang virtuale, che potrà toccare alle 19.48 ora italiana di oggi, 28 novembre.

Al momento si trova al massimo del bombardamento da parte del vento solare, un fiume di particelle che esce dalla nostra stella, e della radiazione, ovviamente anch'essa sempre più intensa man mano che si avvicina.
Cometa Ison

Come se non bastasse proprio in queste ore il Sole ha eruttato un violento Cme, ossia un getto di gas incandescente e particelle, roba da milioni di chilometri di grandezza.

Sopravvivrà questa palla di ghiacci, roccia e polvere, grande pochi chilometri, all'abbraccio del Sole o questo gli sarà fatale e, come tante altre comete, si spaccherà in vari pezzi ?

Vedremo, manca poco: certo, se tutto andrà per il meglio, dal 1 dicembre, molto bassa sull'orizzonte, al tramonto potremo vedere la cometa di Natale con la sua coda che è già sui 2 milioni di chilometri di lunghezza. Al momento possiamo seguire il suo avvicinamento al Sole, per qualche ora, grazie alle riprese in tempo quasi reale del satellite Nasa Soho.
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