Il-Trafiletto
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08/08/14

10 Agosto: Tutti con gli occhi all'insù per vedere "le lacrime di San Lorenzo", ovvero le stelle cadenti.

10 Agosto, San Lorenzo. Si avvicina il giorno, o meglio la notte, durante la quale molte persone volgeranno lo sguardo in cielo per cercare di scorgere le famose stelle cadenti, chiamate anche “le lacrime di San Lorenzo” secondo una tradizione popolare. Un fenomeno, quello delle stelle cadenti, che si ripete ogni anno intorno alla fine della prima e l’inizio della seconda decade d’agosto, grazie all’incontro ravvicinato della Terra, nella sua orbita intorno al Sole, con uno sciame di meteoroidi che nella nostra atmosfera bruciano per attrito, producendo scie luminose chiamate meteore, cioè le classiche stelle cadenti, che spesso e volentieri si possono ammirare anche ad occhio nudo. Quest’anno, purtroppo, vedere le stelle cadenti potrebbe essere più complicato rispetto agli anni precedenti, dal momento che la loro luce sarà offuscata, almeno in parte, dalla Luna che raggiungerà il plenilunio proprio il 10 agosto. Bisognerà dunque mettere in atto validi accorgimenti per cercare di osservare al meglio tale spettacolo. In primis il momento migliore per osservare queste emozionanti scie luminose sarà la notte tra il 12 e il 13 agosto, intorno alle due di mattina, guardando nord-est, inoltre cercare di posizionarsi in un luogo ideale, lontano da fonti di luce diretta o indiretta, come edifici e luoghi illuminati, ed avere un’ampia visuale del cielo, dal momento che le stelle cadenti possono fare la loro comparsa da tutte le direzioni, non solo da nord-est. Portarsi un giacchetto per coprirsi dall’umidità notturna e…buona visione. (immagine presa dal web)

26/07/14

Mondo digitale | La scienza sul web

 La scienza sul web
UOMINI SULLA LUNA
Che ricordiate o no gli sbarchi sulla Luna, questo sito, grazie a filmati, registrazioni audio e altro ancora vi farà sentire più vicini che mai al modulo lunare Eagle nel 1969 durante la sua storica discesa. Per un'esperienza ancora più coinvolgente, non dimenticate di consultare preziosi dettagli quali il tracciato della frequenza cardiaca di Neil Armstrong.

PROGETTO GENOGRAFICO
Fin dal 2005, il Genographic Project risponde a domande sulla diffusione della razza umana, e oggi si è dotato di un nuovo sito ancora più informativo. Aderire alla sperimentazione vi costerà circa 148 euro, il prezzo di un kit per il test del DNA, ma anche soltanto visitando il sito si può imparare moltissimo sugli aspetti scientifici alla base del progetto. Il Genographic Project di National Geographic si propone di tracciare le grandi migrazioni dell'Umanità in tutto il Globo.

NAVIGARE NEL TEMPO
Se vi è capitato di chiedervi come avvenga la navigazione nello Spazio, o come sia stato possibile comandare navi senza disporre neppure di un orologio preciso, la versione on-line di una nuova mostra inaugurata al Museo Smithsonian, negli USA, è il sito che fa per voi.

SCIENZA E FANTASCIENZA
Hieroglyph è un progetto ambizioso: invita gli autori di fantascienza a postare storie che ispirino nuove invenzioni scientifiche nel campo della cosiddetta "tecnologia trasformazionale". Questo affascinante sito Internet è ricco di idee capaci di stimolare la vena creativa anche degli scienziati più blasé.(science)


17/07/14

Grafene | Com'è fatto? | Luna | C'è atmosfera sulla Luna?

Struttura del grafene
Il grafene è costituito da disegni esagonali di atomi di carbonio che costituiscono uno schema simile alla classica rete metallica da pollaio. 

Si possono creare sottili fogli di grafene semplicemente applicando del nastro adesivo su scaglie di grafite e rimuovendolo. Poiché però lo spessore che si ottiene è spesso quanto un solo strato di atomi, deve essere attaccato a una speciale pellicola perchè lo si possa vedere.

Luna

LA LUNA HA UN'ATMOSFERA?
Ebbene si, la Luna ha un'atmosfera propria, solo che è molto rarefatta rispetto a quella della Terra, circa 100 miliardi di volte meno densa. Un pianeta o un satellite possono mantenere un'atmosfera propria se l'attrazione della loro gravità può vincere i movimenti naturali di atomi e molecole nelle vicinanze. Poiché la Luna ha solo un sesto della gravità terrestre, non è in grado di trattenere una quantità di atomi e di molecole che altrimenti costituirebbero un'atmosfera, la maggior parte dei quali (ma non tutti!) sfugge facilmente nello Spazio.(science)


12/05/14

Acchiappa asteroidi | Come funziona l'acchiappa asteroidi della NASA.

Sarà certamente capitato di avere difficoltà a far entrare tutta la spesa in una sola busta per portarla a casa. Quindi sarete in condizioni di comprendere quali problemi attendono la NASA che avrà la necessità di una sporta bella capiente per il suo recente acquisto: un asteroide!

L'agenzia sta infatti lavorando ad una missione che la vedrà impegnata a catturare un asteroide per poi rimorchiarlo fino verso la Terra, fino a parcheggiarlo nei pressi della Luna. Ma come si fa a catturare un blocco rotante di roccia e ghiaccio di 500 tonnellate?
Il progetto consiste nell'inviare una piccola sonda senza equipaggio alimentata a energia solare, perchè possa intercettare l'asteroide, dopo un viaggio di circa 4 anni.
Acchiappa asteroidi della NASA
(immagine dal web)

Una volta giunta disporrà attorno alla roccia spaziale un sacco gonfiabile resistentissimo, tenuto aperto da quattro o più bracci gonfiabili collegati da cerchi metallici. Dei cavi stringeranno il sacco attorno ad un anello solidale con la posizione e l'assetto dell'asteroide. Cosi il centro di massa della roccia spaziale sarà abbastanza vicino ai propulsori della sonda perchè li si possa usare per fermare la rotazione dell'asteroide.
La sonda parcheggerà successivamente il corpo celeste in un punto lagrangiano (una zona di spazio in cui la gravità di due masse si controbilanciano) tra la Terra e la Luna, perchè non vada alla deriva.

L'asteroide verrà studiato da astronauti arrivati con un veicolo spaziale Orion, che dovrebbe essere pronto per il lancio entro il 2021, per realizzare l'obiettivo del presidente Obama di far arrivare un uomo su un asteroide per il 2025. Il mezzo avrà un braccio robotico per potersi agganciare all'asteroide, dato che la roccia proveniente dallo Spazio sarà troppo piccola per atterrarvi. Il progetto permetterà anche di collaudare i metodi per deviare futuri asteroidi in rotta di collisione verso la Terra. (science)

04/05/14

Luna | Ma è proprio vero che sulla Luna non ci sono temporali?

Superficie lunare (immagine dal web)
I temporali che avvengono sulla Terra, sappiamo essere causati dalle differenze di temperatura e pressione dentro l'atmosfera. Ma dal momento che sulla Luna non esiste praticamente atmosfera, in quanto che risulta essere 100mila miliardi di volte meno densa di quella terrestre, la Luna non ha dei veri e propri temporali o fenomeni meteorologici vari.

Gli astronauti che ahnno fatto parte delle missioni Apollo in orbita alla Luna, rapportarono però più di una volta, di avere visto fasce di luce che filtravano attraverso la polvere nell'atmosfera lunare, attorniando il sorgere ed il tramontare del Sole. A questo punto è ritenuto da più parti che tra la notte ed il giorno lunare esista una nube vorticosa di polevere che si espande da un polo all'altro.

Con ogni probabilità è generata da un leggero campo elettrico che corre in maniera orizzontale sulla superficie lunare tra la faccia in ombra e quella illuminata dal Sole. Tale fenomeno appena percettibile è però molto lontano dall'essere ritenuto un vero e prorio "temporale". (science)

16/03/14

La roccia più antica mai scoperta: 4,37 miliardi di anni

Invecchiare bene e mantenersi in forma, ce lo ripetono tutti i giorni, ma di sicuro mai come per un granulo di zircone blu, scoperto in Australia nella regione Jack Hills, che può vantare 4,37 miliardi di anni e si è conquistato il titolo di roccia più antica mai scoperta.
Lo zircone più antico del mondo
 Si è formato, e con esso la crosta terrestre, appena 100 milioni di anni dopo l'impatto col pianeta delle dimensioni di Marte che si ritiene abbia dato origine alla Luna. L'analisi geochimica di rocce e meteoriti ci dice che i primi corpi di grandi dimensioni del sistema solare si sarebbero formati intorno ai 4, 57 miliardi di anni fa, mentre il sistema Terra-Luna avrebbe un'età minore, compresa tra 4, 5 e 4, 4 miliardi di anni. L'età della crosta terrestre era finora attribuita a una fase più recente, 3, 8 miliardi di anni fa. Il ritrovamento di oltre 100.000 granuli di zircone in Australia ha consentito analisi molto accurate che hanno portato al risultato di una crosta terrestre molto più antica.

05/02/14

Yutu | Gelato sulla Luna!

Yutu gelato sulla Luna! Pare proprio che il Coniglio di Giada, Yutu, ovvero il rover cinese giunto sulla Luna il 14 dicembre scorso, non abbia resistito al freddo della lunga notte lunare. Soltanto poche settimane alla temperatura di -180 gradi per gelarsi definitivamente e insieme a lui, il sogno spaziale della Cina.


Bisognava risvegliarsi dallo stato di ibernazione in cui era stato introdotto sulla Terra per poi riprendere a svolgere il suo lavoro, ma qualcosa non è andata per il verso giusto e, nonostante fosse scaldato da un piccolo cuore di Plutonio, il freddo ha generato guasti elettronici e meccanici che i tecnici hanno inutilmente tentato di riparare.

Eppure le prime due settimane aveva lavorato bene, arrivato sulla Luna perfettamente era sceso dal lander e ottenuto vari primati, come quello del ritorno al nostro satellite che dagli anni '70 non veniva visitato o da uomini, nel caso di Nasa, o mezzi robotici, l'ultima missione fu una sonda sovietica verso la fine del decennio.

Rover cinese sulla Luna
Primo, parziale, fallimento della Cina dopo una serie di notevolissime imprese negli ultimi anni, come il lancio di missioni umane nello spazio, le attività extraveicolari di tachionauti, così si chiamano gli astronauti per i cinesi, e infine la riuscita costruzione del nucleo della loro stazione spaziale, il Palazzo di Giada, già visitata da un equipaggio. Anche se in parte non riuscita questa missione lunare comunque testimonia la importantissima acquisizione da parte della Cina della tecnologia per arrivare al suolo del nostro satellite, che solo Usa e Russia hanno.

 Un particolare divertente, immancabili anche in questo caso sono subito arrivati i negazionisti spaziali: quella della missione spaziale cinese sulla Luna è una finzione, come lo furono quelle americane e russe, Yutu non è mai arrivato sul suolo del nostro satellite, tutto girato in studio per gabbare l'umanità. La Cina però non è certo l'unica nazione che ha interessi recenti nei confronti del nostro satellite, vuoi per sviluppare tecnologie utili per una futura, anche parziale, colonizzazione e sfruttamento delle risorse.

India, Giappone e Corea del Sud, oltre agli immancabili Usa, hanno in programma missioni simili a quella cinese, anche se ancora non si sa bene come pensano di fare. Per il 2018 sia Usa che Russia vogliono poi arrivare ai poli lunari per verificare la presenza di acqua. Vari indizi, molto robusti, indicano infatti che nei crateri lunari ai poli, entro i quali il sole non arriva con i suoi raggi, potrebbe esserci ghiaccio di acqua in abbondanza. Ritorna poi una vecchia idea degli anni '50 del secolo scorso, ossia utilizzare la Luna come base intermedia per il viaggio verso Marte.

Anche qui comunque il vero contendente è l'industria privata americana che ha già fatto vedere cosa può fare con le missioni di rifornimento alla Stazione spaziale internazionale, ora rifornita da SpaceX e altri, inimmaginabile anche solo 10 anni fa. Da Google con il suo "Lunar Prize" all'americana Golden Spike che promette di portarci sul satellite per il 2020, è tutto un fiorire di proposte e iniziative. Come ci dimostra il povero Coniglio di Giada, comunque, meglio andarci di giorno.

01/01/14

2014 l’anno della sfida tra USA e Cina! Spazio ultima frontiera…

2014 l’anno della sfida tra USA e Cina! Spazio ultima frontiera
Era iniziato in grande stile il 2013 dello spazio, quando il 15 febbraio con l’arrivo della grande meteora sulla Russia, e si conclude altrettanto con giorni in cui, traghettandoci ad un promettente 2014 due incredibili gioielli della tecnologia spaziale si “scontreranno” nell’infinita ultima frontiera: il rover Curiosity, made in Usa, di istanza su Marte e il Coniglio di Giada, made in China allocato sulla romantica Luna, dove finalmente il “destino” ci ha riportato.

A fare da cornice a tutto ciò, le sempre più agguerrite e protagoniste imprese private americane come SpaceX, Orbital Sciences e Virgin Galactic che in pochi anni, grazie al trasloco di tecnologia e know how imposto da Obama, sono nate dal nulla e ora, con contratti “faraonici”, fanno da rifornimento alla ISS, le prime due, o dominano, come la terza, nel promettente campo del "turismo spaziale". Nel 2014 potremmo vedere queste compagnie uscire allo scoperto con progetti commerciali anche più importanti, come la preparazione di un viaggio di astronauti su Marte, cui stanno lavorando oramai in parecchi, sia agenzie statali e privati.

index
Spazio ultima frontiera
Se la grande meteora, 18 metri di diametro, che ha sfiorato i cieli gelidi della Russia causando 1200 feriti, a causa dei vetri rotti nella città di Chelyabinsk, Siberia, ci ha rammentato che in casi del genere per il momento siamo completamente indifesi, le prime scoperte di Curiosity, il Rover Nasa grande come un Suv terrestre, ha dato un po' di ossigeno al sogno umano di trovare vita, microbica o finanche solo fossile, su Marte, il pianeta che da 100 anni abbiamo come obbiettivo per le nostre speranze di emigrare un giorno da una Terra sovraffollata ed impoverita ( ricordate il film Mission to Mars? ).

Nel mese di settembre 2013, dopo settimane di discussioni accese, Nasa ha confermato che la sua sonda Voyager 1, partita dalla Terra 36 anni fa, è diventato il primo oggetto costruito dall'uomo a raggiungere lo spazio interstellare, come dire è uscito dal nostro Sistema solare. Certo è moltissimo per noi, ma al tempo stesso è una distanza quasi impercettibile rispetto a quelle fra le stelle della nostra Galassia, miliardi e miliardi di volte più grande.

Si conclude dunque in questi giorni un 2013 davvero eccezionale per lo spazio, con la Cina che ritorna, a nome di tutta l'umanità ma in effetti per i loro giusti interessi, sulla Luna, facendo vibrare l'orgoglio nazionale loro e reagire pesantemente quello di tanti americani. Il rover Yutu, chiamato così in onore del "Coniglio di Giada" protagonista della mitologia cinese, è andato lì per capire se ci si può, e se vale la pena, installarci una miniera vera e propria per l'estrazione di materiali rari sulla terra.
Unica delusione di quest'anno è stata la cometa ISON che aspettavamo come spettacolo natalizio in cielo, ma si è vaporizzata in un attimo per il passaggio troppo vicino al Sole, quasi un bacio della morte cosmico che ci ha privato dello spettacolo.

Forse il 2014 sarà l'anno in cui troveremo, con una ragionevole certezza, un pianeta molto simile alla Terra. Kepler, il satellite Nasa, ci ha aperto gli occhi: attorno alle stelle molto vicine a noi, praticamente le nostre vicine di pianerottolo, ruotano almeno un migliaio di pianeti, altri 4000 sono sospetti. Ne abbiamo trovato anche uno proprio simile come massa, ma talmente vicino alla sua stella, il suo Sole per intenderci, da avere una temperatura di 2000 gradi alla superfice, come dire vivere sulla lava dell'Etna. Ma non disperiamoci, se tanto ci dà tanto, dalla piccola ma fondamentale statistica che Kepler ci ha regalato possiamo, con molta ragionevolezza pensare che di pianeti ce ne siano almeno qualche miliardo della nostra galassia. Va bene, saremo anche sfortunati, ma uno prima o poi lo troveremo! O no?

Ma si, o quanto meno lo speriamo, nel 2014 ci si potrà prenotare per un viaggio suborbitale con Virgin Galactic e il suo splendido vascello SpaceShipTwo, in ritardo sui programmi solo di qualche mese. Si va su fino a 100 chilometri dove inizia, per pura convenzione, lo spazio e poi giù a capofitto in assenza di peso. Un bel divertimento anche se un po' caro 20.000 dollari almeno. Xcor e Blue Origin, compagnie private made in USA, sperano di battere sul tempo la Virgin di Sir Branson.

Attorno, o al suolo, al già affollato Marte, arriveremo nel 2014 a 10 mezzi spaziali da quelle parti, arriveranno sonda Nasa Maven, l'ennesima per studiare un pianeta che gli americani considerano "di proprietà loro", e la sonda indiana Mangalyaan. Con questa gli americani avranno sul Pianeta rosso due rover, una stazione fissa, Maven appunto, e tre orbiter, una flotta di tutto riguardo.
Il prossimo anno però sarà fondamentale per Nasa, al di là dei tanti lanci previsti, per il delicatissimo test della capsula Orion, nuovissima e destinata a portare gli astronauti americani nelle imprese spaziali del prossimo ventennio, e tutto dipende dai lanci previsti, in modalità robotica, nel 2014.

Per noi europei, che continuiamo ad essere legati ai finanziamenti statali, il 2014 sarà l'anno della splendida missione Rosetta. In volo dal marzo 2004 è oggi ibernata per risparmiare energia, una specie di bella addormentata che verrà risvegliata il 20 gennaio 2014 da un segnale radio lanciato dalla sala controllo di Esa, l'Agenzia Spaziale del vecchio continente.
Arriverà al suo obiettivo, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nell'agosto e la accompagnerà nel suo viaggio verso il Sole per studiarla, ci farà vedere in diretta, insomma, quel che succede a questi bellissimi oggetti che provengono dalle più lontane zone del sistema solare.

Ma non è tutto, con i suoi dieci strumenti, di cui tre realizzati in Italia, Rosetta ci dirà tutto in tempo reale ma anche nel novembre dell'anno che è alle porte farà atterrare sulla cometa un piccolo lander che preleverà e analizzerà campioni del materiale di cui è formata la 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un altro sforzo per sapere, da uno dei corpi più vecchi del Sistema solare, chi siamo e come ci siamo formati 4 miliardi e mezzo di anni fa.

22/12/13

“Gaia” dicci come è fatta la nostra Galassia!

Puntuale con l'orario di partenza previsto, Gaia, il satellite tutto europeo è partito dalla Guaiana francese, e dopo soli 40 minuti di tragitto parte l'applauso liberatorio degli addetti ai lavori. Gaia dunque, il satellite ideato e realizzato interamente in continente europeo, costato ben 1 miliardo di euro, ci dirà come è fatta la nostra Galassia con un precisione mai ottenuta prima fino ad oggi. Il decollo è avvenuto alle 10.12 ora italiana del 19 corrente mese ed entrato in un orbita sicura che lo condurrà al suo posto di lavoro, a circa 1.5 milioni di chilometri dalla Terra.

Un punto strategico, scoperto sulla carta da un grandissimo e celebre fisico, Lagrange, di cui quest'anno a Torino si celebrano i 250 anni dalla nascita. Lì, in quel determinato punto nello spazio le forze di attrazione di Sole e Luna e Terra si equivalgono e il satellite potrà in tutta tranquillità trascorrere i prossimi 5 anni a prendere le misure di un miliardo di stelle, 1.000.000 galassie, sperando di potere scoprire almeno 10.000 nuovi pianeti extrasolari: un'impresa ritenuta impossibile quando partì l'idea di Gaia nel 1991.

L'estrema complessità del satellite, due telescopi con sei specchi, un rivelatore di 106 ccd a mosaico per complessivi 1 miliardo di pixel, il più grande mai lanciato nello spazio, che produrranno un catalogo di un petabye , comparabile ai maggiori database esistenti come complessità, , anche perché deve essere creato in modo sincrono, ossia tenendo presente allo stesso tempo tutti i dati, vari miliardi.

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Satellite europeo "Gaia"
Gaia una volta raggiunta la posizione in L2 agirà come un faro che continuamente, nel nostro caso per 5 anni, ruota e illumina una parte di galassia, rubando contemporaneamente posizione e luminosità delle stelle che incontra. La precisione di queste misure è difficile da dare in numeri, per visualizzare gli scienziati dicono che Gaia è capace di misurare lo spessore di un capello a 1.000 chilometri di distanza e oltre.

Nel 2019 il satellite finirà il suo lavoro e 4 anni dopo, 2023 sarà pronto il catalogo di Gaia che riporterà posizione e luminosità di un miliardo di stelle. Come geometri cosmici gli scienziati inizieranno a ricostruire la vera forma della nostra Galassia, che ci dirà molte cose su dove siamo, come sono fatti i nostri vicini, come evolvono le stelle, quale è la fisica che governa le stelle, queste gigantesche fucine con un'inesauribile fonte di energia, la fusione nucleare che qui sulla terra inseguiamo da 50 anni.

Gaia è uno dei principali progetti dell'Agenzia Spaziale Europea, i cosiddetti cornerstone per la loro importanza scientifica, tecnologica e industriale, nato da un enorme sforzo industriale guidato dal Consorzio francese di Astrium, con 70 aziende di 16 paesi. L'Italia partecipa in modo molto attivo, è il secondo Paese dopo la Francia ed anche uno dei progetti in cui lavorano più ricercatori giovani, con un entusiasmo che alla diretta del lancio seguita a Padova all'Università e Torino alla Altec, era palpabile e culminato in un liberatorio appaluso dopo i fatidici 40 minuti in cui un satellite può ancora fallire l'entrata in orbita. E' andato tutto bene, lasciamo il lavorare il geometra cosmico, sapremo nel 2023 meglio quale è il nostro posto nell'Universo.


05/12/13

Vivere sulla Luna? Magari…la verdura già c’è il resto lo portate voi!

Vivere sulla Luna? Magari…la verdura già c’è il resto lo portate voi! Se mai un domani l’umano essere dovesse prendere la decisione, di fare i bagagli e traslocare in una residenza Lunare, quanto meno avranno belle e pronte delle erbette per insaporire i pasti che si porteranno dietro. Almeno, pare che questo sarà possibile se l’esito dell'esperimento in programma per il 2015 dalla Nasa dovesse andare a buon fine: l'agenzia spaziale USA, in collaborazione con l'équipe del Lunar Plant Growth Habitat, infatti, ha tutta l’intenzione di piantare e coltivare sul suolo lunare, tutta una una serie di contenitori delle dimensioni di un barattolo da caffè, contenenti semi, ma anche fotocamere e sensori per tenerne sotto controllo lo sviluppo e la crescita.
Rape, basilico e arabetta (arabidopsis, già molto usata nelle ricerche scientifiche) sono le piante preferite dai ricercatori per eseguire l’esperimento: la crescita avverrà in un habitat autosufficiente, un contenitore del peso di circa 1kg, che sarà trasportato sulla Luna da un veicolo spaziale. Per ridurre i tempi della missione, stavolta la Nasa ha volto la sua attenzione ad un sistema di viaggio non del tutto convenzionale.
Verdure sul suolo lunare

“Come possiamo mandare le piante sulla Luna il prima possibile?”, svelano di essersi chiesti all'agenzia spaziale americana. Presto fatto,“Con l’autostop! Grazie a Google, infatti, possiamo fare riferimento ad uno dei futuri viaggi sulla Luna che verranno realizzati dalle compagnie in competizione nel Google Lunar X-Prize”.
 
Si tratta del concorso, organizzato e finanziato dal colosso di Montain View con scadenza il 31 dicembre 2015, offre infatti un premio in denaro all'azienda che riuscirà ad atterrare in modo sicuro sulla Luna, viaggiare 500 metri sopra o sotto la superficie del satellite e inviare alla Terra due campioni di suolo. Premi bonus si potranno ottenere esaminando reperti, sopravvivendo alla fredda notte lunare e completando missioni secondarie sulla Terra o nello Spazio.

Una volta sulla Luna, i semi trasportati saranno irrigati di acqua e avranno a disposizione abbastanza aria per garantire almeno cinque giorni di crescita alle piantine. Lo sviluppo sarà monitorato per circa dieci giorni e confrontato con i dati ottenuti sulla Terra, tramite fotografie scattate a intervalli regolari. Secondo la Nasa, grazie questo esperimento la comunità scientifica otterrà più conoscenze sulle piante e maggiori informazioni sulle possibilità di vita sul nostro satellite: “Gli esseri umani possono vivere e lavorare sulla Luna? Non solo per una vacanza di pochi giorni, ma rimanere per decenni? Il primo passo per trovare una risposta è inviare piante, sensibili quanto gli esseri umani – se non di più – alle condizioni ambientali. I vegetali, per esempio, contengono materiale genetico che può essere danneggiato dalle radiazioni quanto quello degli umani”.


03/12/13

Un "Coniglio di Giada" in cerca di materie rare sulla luna: la corsa allo spazio si volge ad est!

La frenetica corsa allo spazio si volge sempre più costantemente verso Est! La Cina ha appena lanciato con successo un suo razzo, Lunga Marcia 3B in direzione della Luna, con a bordo un carico davvero molto importante: un lander, partito il 30 novembre scorso, che atterrerà sulla Luna, conducendo un rover dal nome mitologico di Yutu (coniglio di Giada), che avrà il compito di studiare le rocce lunari. Nello stesso momento, l'India procedeva con l'ultima correzione di rotta per il suo satellite Mangalyaan, lanciato pochi giorni fa, direzione Marte, dove vuole arrivare a tutti i costi prima dei cinesi che hanno nel loro programma anche escursioni marziane, ma soltanto in un futuro prossimo. 
La "corsa" spaziale, con ovvi appendici di prestigio interno e internazionale, pare diventare sempre più una sorta di competizione per arrivare primi sul mercato delle materie prime rare.
Yutu "Coniglio di Giada" il lander Cinese sulla luna

Soltanto tre anni fa parlare di miniere spaziali pareva essere solo una favola per futurologi, invece oggi lo troviamo come tema fondamentale dei programmi della Nasa, che vuole andare in profondità negli asteroidi di compagnie private come l'americana Spacex e ora, con tutta chiarezza, anche della Cina. Ci si potrebbe domandare infatti che senso ha, a 40 anni dagli ultimi viaggi di astronauti americani sul nostro satellite, la Luna, mandarci un rover piccolino, dalle dimensioni - grosso modo - di una nostra lavatrice, con 6 mini ruote motrici, molto simile a quello della Nasa ora su Marte, Curiosity, che però ha le dimensioni di un mega Suv terrestre. Infatti, qualcosa che non torna, nella vicenda, c'è.

L'unità lander di allunaggio è piuttosto grossa, più di quel che servirebbe a contenere il piccolo rover il cui nome, Yutu, coniglio di Giada, deriva da un abitante della Luna secondo la mitologia cinese. L'idea di parecchi specialisti è che potrebbe servire in un prossimo futuro per portare diciamo 3 tachionauti, gli astronauti cinesi, in avanscoperta per formare una colonia lunare di sfruttamento delle risorse minerarie. La Luna quindi vista come estensione tecnologica delle miniere terrestri, in cui già la Cina ha una posizione di predominio per esempio per elementi come le terre rare, fondamentali per la tecnologia odierna. Questa è un'idea corroborata peraltro da dichiarazioni dei responsabili dell'Agenzia Spaziale Cinese.

Certamente la Cina deve superare la barriera della tecnica di allunaggio, che finora è riuscito solo agli Usa e alla vecchia Unione Sovietica, e ha ancora qualche problema con le trasmissioni Terra-Luna, ma questa missione serve a testare anche tante tecnologie importanti, che però all'80% sono di sviluppo e fabbricazione cinese. Quello che deve quindi dimostrare questo piccolo rover di 120 chilogrammi di peso, che arriverà a metà dicembre nel Sinus Iridum lunare, la Baia degli Arcobaleni, e che si muoverà alla bella velocità di 220 metri all'ora, è quindi importante, ma il vero piatto forte della missione è capire definitivamente se val la pena andare oggi in forze sulla Luna e soprattutto se può essere remunerativo.

Nel 1976, anno dell'ultimo allunaggio dovuto a un mezzo dell'Unione Sovietica del litio e altro per cellulari e computer non importava nulla a nessuno. L'Europa curerà le trasmissioni di questa missione, campo in cui abbiamo esperienza, mentre la Cina continua nel suo piano spaziale, che ha già raggiunto risultati significativi, con i 5 voli umani effettuati negli ultimi anni anche con attività extraveicolari, la costruzione di una stazione spaziale, il "Palazzo Celeste", del sistema analogo all'americano Gps, con ben 35 satelliti, in via di realizzazione.

08/11/13

Luna asimmetrica? La Nasa fornisce i dati di una sonda lunare in orbita

Pare che la luna sia asimmetrica, ce lo dicono gli scienziati della Nasa che hanno elaborato i dati di una sonda lunare in orbita.
Stanno mettendo insieme nuovi indizi su come si sia evoluta la sua struttura e se possibili impatti siano stati le cause che ne hanno determinato tale asimmetria.
Nasa
Luna
Il Gravity Recovery e l'Interior Laboratory Mission hanno fornito preziosi indizi per la distribuzione asimmetrica dei bacini da impatto lunare. Lo sappiamo dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa di Pasadena, in California. Maria Zuber, principal investigator del Massachusetts Institute of Technology ha detto: "Da tempo immemorabile, l'umanità l'ha osservata e mi chiedevo che cosa ha fatto l'uomo sulla Luna". "Sappiamo che le macchie scure sono grandi, coperte di lava, bacini da impatto che sono stati creati da collisioni con asteroidi circa 4 miliardi di anni fa. I dati GRAIL indicano che sia il lato vicino sia quello lontano della Luna sono stati bombardati da corpi simili a grandi martelli, ma hanno reagito in modo molto diverso".
GRAIL ha messo in luce grandi bacini da impatto nell'emisfero visibile del satellite rispetto a quello sul lato lontano. Una scoperta sconcertante in quanto gli scienziati hanno finora sostenuto che entrambi gli emisferi, essendo sullo stesso lato, acquisirono lo stesso numero di collisioni.

Tuttavia, gli scienziati hanno da tempo notato che le temperature dell'emisfero a noi più vicino sono superiori a quelle registrate sul lato lontano. Ciò sembrerebbe causato da un'abbondanza di elementi ad alto calore, come uranio e torio. Di conseguenza, la stragrande maggioranza delle eruzioni vulcaniche è avvenuta proprio nell'emisfero del lato più vicino della Luna.
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