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25/02/14

Telerilevamento | Primi davanti a tutti! Ad affermarlo la rivista Scientometrics.

Telerilevamento: primi davanti a tutti! Ad affermarlo la rivista Scientometrics. Ottenere informazioni riguardo l'ambiente da remoto, misurando la radiazione elettromagnetica emanata dalle superfici. Questa la definizione di ciò che rappresenta in tutta sostanza il telerilevamento, o Remote Sensing che dir si voglia, una tecnologia satellitare innovativa in cui l'Italia è tra i maggiori esperti a livello mondiale.

A definire tale classifica dei centri più importanti nel segmento del telerilevamento, fondata sul numero di pubblicazioni che appaiono su riviste scientifiche, è un articolo dell'università cinese di Wuhan, pubblicato sulla rivista Scientometrics, ovvero sia il nostro Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr) è l'istituzione scientifica con il maggior numero di pubblicazioni in merito al telerilevamento in Europa e la settimana nel mondo.

Tale studio, a cui capo c'è Yanhua Zhuang, ricercatore stimato della School of Resource and Environmental Science dell'università di Wuhan, ha tenuto conto di oltre 48.754 articoli pubblicati nel decennio che va dal 1991-2010 sulle più blasonate e lette riviste scientifiche del settore. Nella classifica per nazioni, l’Italia si attesta settimo posto, subito dopo Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia, Germania e Canada.
Telerilevamento italiano
Per quanto riguarda le strutture di ricerca a livello mondiale anche il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è settimo dopo sei istituzioni Usa e una cinese, nell’ordine: Nasa, Chinese Academy of Sciences, Caltech, University of Maryland, Noaa, University of Colorado. In Europa invece, dopo il Cnr la seconda struttura è il Cnrs francese, che si colloca al sedicesimo posto nella classifica globale.

“Il successo del Cnr si basa sulla capacità di coprire l’intera filiera del telerilevamento a partire dagli sviluppi strumentali, alla gestione dei dati, mettendo insieme esperti di telerilevamento e del settore applicativo: rischi naturali, sicurezza, agricoltura, qualità dell’ambiente, archeologia, beni culturali, meteorologia”, spiega Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del sistema Terra e tecnologie per l'ambiente del Cnr.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche in fin dei conti ha investito in maniera rilevante nel settore, sviluppando un sistema di infrastrutture che include oltretutto un sistema di campi sperimentali, come l'Osservatorio AtmosfericoCiao” di Tito Scalo e StazioneOttavio Vittori” sul Monte Cimone, le stazioni polari in Artide e Antartide, la Stazione Piramide sull’Everest, diverse navi oceanografiche, piattaforme aeree, mezzi mobili di emergenza e sistemi di ricezione, processamento e archiviazione dei dati satellitari.

“I dati esaminati confermano la qualità della ricerca del Cnr, nonostante i problemi e l’esiguità delle risorse a disposizione. È un riconoscimento importante che inorgoglisce e premia il nostro impegno, ma al tempo stesso invita a riflettere sull’emergenza che dobbiamo affrontare, sul bisogno di favorire il cambio generazionale e assicurare continuità alle ricerche anche attraverso un piano straordinario di assunzioni”, osserva il presidente del Cnr Luigi Nicolais. “La ricerca è un investimento, rende più ricco il Paese, riorienta e innova i sistemi produttivi, crea opportunità di lavoro. Essere riconosciuti quale riferimento di eccellenza in un settore avanzato e trasversale come il remote sensing, che trova applicazione in numerosi campi - dallo spazio all’agricoltura, dal clima alla sicurezza ambientale - conferma il ruolo chiave del Cnr nei grandi progetti comunitari”.

11/11/13

Narrativa e smartphone! La prossima frontiera del museo

Narrativa e smartphone! La prossima frontiera del museo.
Avete mai provato a vedere Bologna nel primo secolo dopo Cristo, oppure dall'alto tra le nuvole ed i sogni...e Bologna nelle epoche che si succedono fino ad oggi, fino all'anno 2013. L'esperienza promette coinvolgimento allo stato puro, attraverso Imago Bononiae, un'applicazione che induce il visitatore di turno a ritrovarsi all'interno di un paesaggio tridimensionale abitato da una popolazione di protagonisti virtuali. L'utente è avvolto e intrattenuto attraverso Kinect, sensori che fanno del movimento del corpo il proprio propulsore. L'applicazione fonde lo studio dei movimenti della folla per dare vita ad un motore di crowd simulation, un visualizzatore 3D open e una dinamica di gioco.
Per adesso staimo parlando di un prototipo, realizzato dal Cnr in sinergia con Cineca e Università di Bologna ma la tecnologia è a disposizione di tutti, gli unici costi a cui si andrebbe incontro sarebbero quelli di sviluppo.  
Imago Bononiae ha ricevuto il premio quality of content al Digital Heritage, il primo evento mondiale dedicato al patrimonio digitale che si è svolto la settimana scorsa a Marsiglia. Esprime e raffigura il simbolo di un settore in cui l'Italia ha punte avanzate di ricerca e di impresa.
Imago Bononiae

E che potrebbe dare molto alla valorizzazione del patrimonio culturale, come ha affermato di voler fare il ministro per i Beni e le Attività culturali Massimo Bray nella riforma presentata nei giorni scorsi. Oltre al coinvolgimento del pubblico Imago Bononiae ha un'altra caratteristica che segna una tendenza: «Il riutilizzo dei dati digitali è un fenomeno crescente in un settore che punta alla sostenibilità dei progetti» spiega Sofia Pescarin, coordinatrice di Archeovirtual, mostra internazionale dedicata alle sperimentazioni di realtà virtuale applicate al patrimonio culturale (che si svolgerà a Paestum dal 14 al 17 novembre nel corso della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico).

Nella fattispecie, in Imago Bononiae viene riutilizzata la libreria digitale di «Apa l'Etrusco», un cartoon 3D stereo realizzato con software open source, che sfrutta i dati resi disponibili in open access dal Comune di Bologna. Il documentario, con la voce e le musiche di Lucio Dalla, ha vinto tra l'altro il primo premio Fiamp Unesco al Festival del Cinema di Montreal l'anno scorso.
L'importanza degli asset digitali è stata ribadita a Marsiglia, dove è stato premiato CultLab3D, messo a punto dal Fraunhofer Institute for Computer Graphics Research. Il sistema permetterà la digitalizzaizone rapida in 3D di tutti gli oggetti che ci sono nei depositi museali, riducendo al minimo le risorse umane e spianando la strada al riutilizzo dei dati digitali. Obiettivo a cui l'Europa punta da anni, come mostra tra gli altri l'ambiziosa Europeana, la biblioteca digitale europea. «L'altro fenomeno - spiega l'archeologa che dall'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr coordina la rete europea delle eccellenze del settore V-Must - è l'ibridazione dei formati narrativi e dei device, a seconda dei diversi pubblici».

Apa Game, per esempio, prevede la realizzazione di due applicazioni: un gioco online sulla scoperta della civiltà romana, basato su un workflow open source e un'applicazione di augmented reality.
Dal punto di vista tecnologico si stanno diffondendo i sensori naturali (ad aprile Kinect ha fatto l'esordio in Vaticano ed entro la fine dell'anno saranno al Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano). Sperimentazioni interessanti sono in corso con Leap Motion (progetto Smart Architectural Models ad Ascoli Piceno) e con Oculus Rift, il casco di realtà virtuale (progetto immersivo e collaborativo ArtifactVis2 della King Abdullah University of Science And Technology e dell'University of California. La realtà aumentata, entrata nel settore da anni, si sta spingendo nella sfida più ambiziosa: gli spazi aperti dove è più difficile il riconoscimento della telecamera e di altri sensori (progetto Ename in Belgio).
Che sia per guidare nelle stanze museali, per educare o per divertire gli sforzi tecnologici sono evidentemente orientati al coinvolgimento del pubblico. Ma senza ansie: «Abbiamo fatto un'indagine l'anno scorso tra i visitatori di Archeovirtual. Siamo rimasti stupiti dai risultati. Sa che cosa apprezzano le persone? chiede Pescarin. La storia. È la storia, più che la tecnologia, che deve funzionare, che deve coinvolgere».
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