Il-Trafiletto
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01/05/17

L'amore dà dipendenza quando diventa ossessivo: come evitare l'ossessione

L'amore, quando diventa ossessivo, dà dipendenza: come evitare l'ossessione? Gruppi di "dipendenti affettivi" creati per aiutare persone sole o personne con la paura dell'abbandono.

I sintomi di questa patologia sono molteplici, ma li demarca una sottile linea dalle sensazioni e dai desideri comuni alle persone che amano un'altra persona, che sia un partner o un figlio o una persona cara. Sentire ansia per l'attesa di un messaggio o di una telefonata, attiene ad un individuo che si preoccupa della persona amata e che ne vuole avere notizie che lo tranquillizzino ( direi che è normale, ogni mamma conosce bene questa ansia). Ma quest'ansia diventa patologica quando la  paura di essere abbandonati, si trasforma in panico. Una sudditanza dal partner che assomiglia in tutto e per tutto ad una dipendenza. Come quella dall'alcol, dalla droga, dal gioco d'azzardo. E' la dipendenza affettiva. Una droga chiamata amore.

Come la definiscono alcuni scienziati che hanno affiancato questi comportamenti a quelli di chi abusa di sostanze. Stesse dinamiche, dall'euforia alla disperazione fino alle crisi di astinenza. Stessi circuiti cerebrali interessati. Un team di ricercatori ha riesaminato la letteratura scientifica e ha pubblicato una lunga analisi sulla rivista “Philosophy, Psychiatry & Psychology”.

L'analisi rivela che una relazione intensa può spesso mostrare sintomi in linea con quelli della dipendenza dall'alcol, per esempio, e le scansioni cerebrali hanno evidenziato che tutto questo potrebbe essere legato a una simile attività nei centri di ricompensa del cervello. Brian Earp dell'Oxford University Center for Neuroethics e il suo team, dopo aver esaminato 64 studi pubblicati tra il 1956 e il 2016, hanno raccolto una serie di risultati che portano verso due tipi di dipendenza dall' amore.

Coloro che si sentono disperatamente soli senza un amore oppure cercano di sostituire immediatamente un ex partner, potrebbero avere quella che si definisce una forma "morbosa" di dipendenza dall' amore. Lottano per ignorare la forte voglia di essere vicini all'oggetto delle loro attenzioni, trascorrerebbero insieme tutto il tempo e sviluppano pensieri e comportamenti ossessivi. Una dipendenza che potrebbe essere innescata da processi nel cervello che fanno aumentare e diventare più pressanti i segnali di ricompensa.

«Le droghe inondano il cervello con la dopamina - spiega Earp - causando un segnale di ricompensa insolitamente forte, che spinge una persona a prenderne ancora». Proprio come per l'alcol e la droga. Ma il team ha individuato anche un secondo tipo di dipendenza d'amore che viene definito "ampio" con desideri più forti ma ancora controllabili.

Una delle strade oggi percorse per superare la dipendenza affettiva è quella di partecipare a gruppi formati da persone che hanno lo stesso problema. Gruppi, appunto, di DA dipendenti affettivi (www.dipendenzaaffettiva.org). Uomini e donne non autosufficienti a livello emotivo. «Ricordiamoci - spiegano i frequentatori di questi incontri organizzati in ogni città - che ora, qui non siamo più soli. Per recuperare si deve cambiare il modo in cui si pensa e il modo in cui ci si comporta. Vanno sostituite cattive abitudini con nuove, buone abitudini. Ogni gruppo ha un solo scopo: trasmettere il suo messaggio ai dipendenti dall'amore che soffrono ancora».
fonte www.ilmessaggero.it

16/10/14

Gli occhi non mentono mai: è nello sguardo la differenza fra chi vuole l'amore e chi solo un'avventura

Anche questa è una ricerca che ha scoperto l'acqua calda, anche perchè secondo me basta un po' di logica e ci si arriva da soli, ma si vede che la scienza e l'empirismo non vogliono lasciare nulla al semplice intuito, che per altro secondo me, a volte è molto più veritiero. 

Comunque, vieniamo al casus belli: capita assai sovente che nei rapporti fra uomini e donne le intenzioni siano diverse, uno dei due è alla ricerca di un partner stabile, l'altro invece preferisce qualcosa di meno impegnativo ed è più orientato diciamo al divertimento. Quando ciò si verifica ne scaturiscono sempre delle spiacevoli conseguenze.


Perciò un gruppo di ricercatori ha voluto approfondire e studiare il caso e lo ha fatto studiando un sistema di tracciamento dei movimenti oculari, scoprendo una differenza ben definita negli sguardi di chi è disposto ad impegnarsi e quelli di chi invece vuole solo un'avventura.

Sguardi
immagine presa dal web
E’ emerso infatti che chi cerca l’amore tende a guardare maggiormente i volti, mentre chi vuole solamente un’avventura erotica tende a guardare principalmente i corpi. Il risultato, a ben vedere, non è poi così sorprendente, ma i ricercatori sono fiduciosi che il metodo sviluppato possa tornare utile nelle terapie di coppia, dove i partner faticano a capire essi stessi cosa stanno cercando nel rapporto.

Secondo me basta solo uno sforzo di coscienza.


28/09/14

La rana che diventa blu per amore

Rana Arvale maschio nel periodo degli amori
immagine presa dal web
E' proprio vero he per amore si è disposti a tutto, e la natura ce lo dimostra sovente, molto di più di quanto non sappia fare l'uomo con il dono della parola, del pensiero e del romanticismo. A volte dovremmo soffermarci di più a prendere esempio da quello che ci circonda senza farci troppe domande, semplicemente osservando.  Gli animali, a qualunque classe appartengano, danno voce all'amore nelle più svariate maniere, vestedosi di livree dai multiformi colori, usando una voce particolare, danzando in maniera spettacolare, corteggiando con sublime poesia.


Poi c'è chi cambia colore, totalemente. Lo fa una rana, la rana arvale, una ranocchietta di modeste dimensioni che poco si fa notare. Questa specie è diffusa in tutta l'Europa centrale, l'Europa dell'Est, la Russia occidentale, ma si trova anche in Italia. Sono adattabilissime agli ambienti più diversi, dalla tundra alla foresta, ai boschi, anche se predilige luoghi non toccati dall'uomo. Proprio questo semplice anfibio, durante la stagione degli amori si trasforma totalmente. Infatti la pelle dei maschi cambia colore e diventa di un bel blu brillante rispetto al normale bruno- rossiccio che la caratterizza.

Così, vestite della loro livrea blu, si mettono in mostra davanti alle femmine, in modo tale da non poter sfuggire agli sguardi delle loro canore innamorate.


23/09/14

California | "Lascia l'ultimo ballo per me". Mamma muore tre giorni dopo aver ballato al matrimonio del figlio. Era in fase terminale per un tumore.

“Save the last dance for me”, si intitolava una canzone cantata da Ben E. King negli anni 60, e molto in voga anche ai giorni nostri, tanto di moda che sembra scritta appositamente per questa storia commovente. Una mamma malata di tumore al seno in fase terminale ha voluto ballare con il figlio nel giorno del suo matrimonio, e dopo tre giorni ha cessato di vivere. Una storia molto toccante, quella di Mary Ann Manning, una mamma californiana di 61 anni, malata da tempo di un cancro alla mammella che negli ultimi tempi l’aveva debilitata e distrutta fisicamente, ma nonostante ciò ha lottato e resistito fino all’ultimo per esaudire il suo desiderio e dimostrare tutto l’amore che provava per suo figlio: ballare con lui nel giorno del suo matrimonio. E così è stato, Il 5 settembre scorso Mary Ann ha presenziato alle nozze del figlio decisamente debilitata e, arrivato il tanto atteso momento, si è alzata dalla sedia a rotelle e lentamente si è portata al centro della sala dove ha ballato con suo figlio accompagnata dalle note di “Somewhere over the rainbow” sotto lo sguardo e le lacrime degli invitati per tre lunghi e toccanti minuti, al termine dei quali è stata lentamente riaccompagnata sulla sua sedia a rotelle. Questa grandissima mamma ha voluto dire addio in questo modo a suo figlio lasciandogli questo commovente ricordo di sé. Infatti, la signora Mary Ann è morta solamente tre giorni dopo, dimostrando così che l’amore di una mamma riesce a prevalere su ogni cosa, anche sul male. (immagine presa dal web)

11/08/14

Terra | Il posto più caldo | Amore | Più facile quando fa caldo?

El Azizia: 70,7°C di temperatura
Le misurazioni del MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) installato sul satellite della NASA "Aqua" dal 2003 al 2005 hanno rilevato nel Dasht-e-Lut, in Iran, una temperatura di 70,7 °C, la più alta mai registrata. 

In precedenza il record era stato detenuto da El Azizia, in Libia, quando il 13 settembre del 1922 il termometro toccò i 57,8 gradi.
Anche la Death Valley, letteralmente "valle della morte", in California, non scherza. Il 10 luglio del 1913 la colonnina di mercurio segnò 56,7 gradi. Può avere a che fare con lo splendere del Sole.

Innamorarsi quando fa caldo
è più semplice
È più probabile che un amore nasca quando fa caldo? 

In un recente esperimento francese, cinque uomini di 20 anni hanno chiesto il numero di telefono alle passanti, avvicinando per strada le donne sole dell'età apparente di 18-25 anni. Quando c'era il Sole, il 22 per cento delle donne dava il proprio numero di telefono, contro il 14 per cento nelle giornate nuvolose. La luce del Sole abbassa i livelli di melatonina (l'ormone del sonno) e aumenta quelli di serotonina nel cervello, portando a un umore migliore. Quindi, probabilmente, uomini e donne si sentono più contenti e più inclini a lanciarsi. La temperatura era all'incirca la stessa nei vari giorni e quindi la causa era presumibilmente il Sole, non il caldo.(science)




08/08/14

Fashion Goddess | Abiti rigorosamente lunghi e leggeri

"La Bellezza salverà il mondo" diceva Dostoevskij e sembra proprio che il mondo abbia bisogno di bellezza.

Abiti lunghi e candidi, tessuti leggeri e ricercati, sofisticati e al tempo stesso sensuali drappeggi che si intrecciano dando vita al corpo senza scoprirlo del tutto. Olimpiche silhouette che come per magia mutano la donna di oggi, quella impegnata e autoritaria che vive la sua vita ricercando la propria performance, in un'ancestrale e femminile divinità d'altri tempi. Nell'Antica Grecia ogni dea (o ogni dio di conseguenza) corrispondeva e soprassedeva ad un aspetto della vita terrena.

Hera, regina dell'Olimpo, era la dea del matrimonio e degli aspetti familiari; Demetra quella della terra e dell'agricoltura; Atena, protettrice della capitale greca era dea della saggezza e delle arti, Artemide era la sovrana della caccia, della luna e delle vergini in opposto ad Afrodite (Venere a Roma), celebre dea dell'amore e della bellezza. Ma, a prescindere dalle peculiarità di ognuna, tutte erano bellissime e sprigionavano regalità ed un "allure" di fascino e femminilità a cui nessuno, dio o mortale, poteva resistere. Ed è questo il messaggio che gli stilisti di tutto il mondo vogliono trasmettere con le sofisticate e spesso mozzafiato creazioni che hanno fatto sfilare sulle passerelle nelle quali hanno presentato al pubblico le collezioni estive.
Abiti rigorosamente lunghi e leggeri

Abiti rigorosamente lunghi e leggeri, che fasciano le forme senza accentuarle e che si muovono assieme al corpo, come se il tessuto rappresentasse un'estensione di questo. Anche ai tempi nostri, come nell'Antica Grecia, esistono diverse tipologie di donne e di altrettante femminilità e per ognuna di loro c'è un abito. Andrew Gn veste una moderna Artemide, unendo al tulle leggero una forte e ricamata armatura dorata mentre per Vivienne Westwood la donna è fiera come Atena. Sensuale, vezzosa e appariscente, la dea di Donatella Versace rivisita i dettagli in metallo propri degli abiti antichi in un leggero drappo. Leggera, impalpabile e virginale la vestale di Reem Aera, più trionfale e decisa la versione di Roberto Cavalli. Per Ermanno Scervino l'interpretazione è più didascalica e classica con tanto di mini peplo incorporato nell'abito. Le dee dei miti e delle leggende forse erano semplici donne talmente belle e audaci da entrare nell'immaginario. Per questo, siamo certi che dentro ogni donna si nasconda una divinità che può emergere e mostrarsi a tutti, indossando il giusto outfit!(ethos)

16/06/14

TOCCARE CRISTO NEI POVERI

TOCCARE CRISTO NEI POVERI
madre Teresa di Calcutta
Ho pregato e ancora pregato per voi perché possiate venire a conoscenza dei poveri del vostro ambiente. Venite a vedere. Venite a toccare! Come voi sapete, noi siamo in 52 paesi e abbiamo ovunque queste case per i morenti. Noi raccogliamo la gente dalla strada.
Fate in modo che la gente sia coinvolta nel dividere la gioia di amare. "Con questo amore la gente riconoscerà che siete miei discepoli".
Sapranno che noi apparteniamo a Cristo dal nostro amore per gli altri, dal nostro amore per i poveri. In molti luoghi le persone hanno trovato il cammino di ritorno a Dio venendo in contatto con i poveri. Di recente moltissimi giovani vengono a Calcutta per lavorare sia nella casa per i morenti, sia fra i lebbrosi o nella casa per i bambini.
Un giorno venne pure una ragazza dall'università di Parigi. Sulla sua faccia la preoccupazione. Ma dopo alcune settimane di lavoro nella casa per i morenti, venne da me e mi disse: "Ho trovato Gesù", "Dove?" le chiesi. E lei mi disse: "L'ho trovato nella casa per i morenti". "E che cosa hai fatto?". "Mi sono confessata per la prima volta in quindici anni ... e ho mandato un telegramma ai miei genitori poiché ho trovato Gesù".
Vedete com'è bella questa presenza di Cristo nell'ammalato, nel povero, nel morente; nel non desiderato, nel non amato e nell'affamato. 
E' meraviglioso. Nei vostri paesi, in Europa e in America, non so se la gente muoia di fame... ma io trovo una povertà ancora più difficile da rimuovere: la solitudine di coloro che sono confinati, la sensazione di essere indesiderati, abbandonati, non amati.Insisto sempre con la gente: venite a vedere, a toccare, ad amare. Se non siamo amati, non possiamo amare. È molto bello, un dono di Dio, lo dico sempre, questa casa per coloro che muoiono, questa casa per i bambini, per i lebbrosi. 

E un dono di Dio per la diocesi dove noi stiamo.
E le persone cominciano a capire che noi riceviamo più di quanto diamo loro. Questa è la grandezza dell'amore. Voi che avete i mezzi per portare la gioia dell' amore ai cuori di così tante persone, coinvolgete i vostri giovani, aiutateli a conoscere questa fede.
Guidati dall'amore nelle loro famiglie, essi potranno capire meglio quanto Cristo li ha amati, di quale tenero amore.
Amando capiranno come amare.Perciò, per favore, non siate solo membri della Caritas. E necessario dividere la gioia di amare anche nelle cose più piccole, come il sorriso verso qualcuno. Per le strade, passate di fianco a persone che si combattono. Qual'è la vostra reazione? Prendete il telefono e chiamate? O che altro? Per favore, apriamo i nostri occhi e aiutiamo i nostri giovani a trasformare il loro amore per Dio in azione viva. Per giungere a questo, dobbiamo insegnare loro come pregare.
Il frutto della preghiera è l'approfondimento della nostra fede. E il frutto della fede è l'amore che conduce al servizio. Ma dove comincia tutto questo? Nella propria casa. Anche oggi abbiamo così tante sofferenze, così numerosi problemi, Quello che ho visto è incredibile. La nostra gente soffre ancora così tanto. E nostro dovere aiutarli e dividere con loro la gioia di amare, poiché amando loro amiamo Cristo. E quando verrà il giorno che ritorneremo a casa da Dio, Cristo ci dirà: "lo ero affamato, mi deste da mangiare, ero nudo, mi vestiste; senza casa, mi deste rifugio...". La fame non è solo di pane, la fame è di amore.
I rifiuti della società È il desiderio di esser voluti, di essere qualcuno. La nudità non è solo la mancanza di un abito, è la perdita di dignità e di rispetto. La più grande ingiustizia che abbiamo fatto ai poveri è di averli privati della loro dignità. Li chiamiamo lazzaroni, capaci di fare niente. Li abbiamo resi nudi. Senza casa non è solo il bisogno di una casa di mattoni, ma è la sensazione di essere rigettati, non voluti, non amati, un rifiuto della società. E qui è dove voi ed io dovremmo portare l'amore di Cristo.
Un giorno stavo percorrendo le strade di Londra e vidi un uomo completamente ubriaco. Aveva un aspetto così triste e miserabile. Andai verso di lui e presi la sua mano, la strinsi e chiesi: "Come state?" la mia mano è sempre calda - egli disse: "Oh, dopo così lungo tempo sento il calore di una mano umana". E la sua faccia si illuminò.La sua faccia era differente. Voglio solo dire che le cose piccole fatte con grande amore portano la gioia e la pace. In Australia lavoravamo con gli aborigeni. Le nostre sorelle vanno a visitare le famiglie di queste persone che non hanno nessuno che le aiuti. Lavano gli abiti, li puliscono e così via... Un giorno andai presso la casa di un uomo e gli chiesi se potevo lavare la sua abitazione. E egli rispose: "lo sto bene". E io: "Starà ancora meglio se mi lascia pulire". E vidi nella stanza una bella, grande lampada coperta di polvere. Così dissi: "Non accendete questa lampada?". "Per chi?" egli domandò, "per anni e anni nessuno è venuto a visitarmi". Così io dissi: "Accenderete la lampada se le sorelle verranno?". Egli disse di sì. Le sorelle cominciarono ad andare. lo mi dimenticai completamente di quell'uomo e della lampada. Tre anni dopo egli mandò le sorelle con un messaggio: "Dite alla mia amica che la lampada che ha acceso nella mia vita brucia ancora".
Vedete questa è la grandezza della nostra gente. Se noi giungiamo a conoscerIi, li amiamo, e se li amiamo realmente, amiamo Cristo. Sicuro, Gesù è là. Lo ha detto Lui: deve essere così. E per questo motivo Gesù si è reso pane di vita per soddisfare la nostra fame del suo amore. E si rende egli stesso un affamato, cosicché voi ed io possiamo soddisfare la sua fame del nostro amore umano. Perciò impariamo ad amare nella nostra famiglia; nelle nostre famiglie possiamo avere gente molto povera e non ci facciamo caso. Non abbiamo tempo di sorridere, di chiacchierare fra di noi, di andare a fare un picnic. Portiamo questo amore, questa tenerezza nelle nostre case, e vedrete la differenza. Abbiamo bisogno di dare ai nostri come agli altri. Noi abbiamo fratelli e sorelle dappertutto che si prendono cura dei lebbrosi. Molti governi, India, Yemen, Etiopia, Tanzania, ci hanno dato grandi estensioni di terra per riabilitare i loro lebbrosi. In questo bel lavoro, ci piacerebbe portare nuove gioie alle loro vite, completamente differenti. Questo inoltre porta "la gioia nelle vite dei giovani, dei fratelli e sorelle che sono li".
Il dramma degli aborti A Roma abbiamo la Casa del Sacro Cuore, a Primavalle, che il Santo Padre ci ha dato per aiutarci a combattere gli allarmanti casi di aborto. Noi combattiamo l'aborto accogliendo le madri non sposate. Questo è un grande segno di povertà in una nazione. Terribile, se una madre può uccidere il suo proprio figlio! E perciò importante che la Caritas faccia qualche cosa per queste persone. Datevi cura di trovare queste madri non sposate, quelle che sono impaurite e si sentono non volute, i rifiuti della società. Questo sarà un bel lavoro per la Caritas, cioè salvare l'immagine di Dio nel bambino non nato. Oltretutto, fu un bambino non ancora nato, San Giovanni nel grembo di sua madre, che per primo riconobbe la venuta di Gesù. Sussultò di gioia quando Maria venne in visita da Elisabetta.
L'amore dei giovani Così prendiamoci il carico di combattere questa povertà, questa grave povertà. Mi è stato detto che solo nel 1981, ci sono stati 50 milioni di aborti. Un peccato terribile. E per questo che abbiamo così tanta violenza, così numerosi omicidi, così tanti problemi nel mondo. Perciò dividiamo la gioia di amare. Voi dovete condividere, non solo a livello ufficiale, che è pure molto necessario, ma aprire le vostre mani per servire.
Donate i vostri cuori per amore. Trovate i poveri! È realmente la tenerezza e l'amore di Cristo in questo mondo. C'è bisogno di preghiera, ma soprattutto di tenero amore e di attenzione. Così aiutiamoci l'un l'altro a portare questo amore, il tenero amore di Cristo nel mondo. Il mondo attende questo da noi. E insegnatelo ai vostri giovani. Essi desiderano fare qualche cosa. Non so dirvi tutto quello che fanno i giovani quando vengono a Calcutta. Vengono per la Messa, si fermano alla adorazione. Abbiamo adorazione ogni giorno nella nostra casa. Fanno molti sacrifici, rinunciano alle vacanze per poter lavorare qui. Perciò incoraggiateli. Aiutateli. E vedrete che saremo capaci di mutare questa orrenda fase che il mondo sta attraversando.
da "Mondo e Missione" agosto - settembre 1985
Parte prima: VENITE A TOCCARE I POVERI



15/06/14

VENITE A TOCCARE I POVERI

VENITE A TOCCARE I POVERI 
di Madre Teresa di Calcutta

Alcune settimane fa, due giovani sono venuti alla nostra casa dandomi molto denaro per nutrire la gente. A Calcutta prepariamo i pasti per 9.000 persone al giorno. Volevano che il loro denaro fosse speso per nutrire questa gente. Chiesi loro: "Dove avete trovato così tanto denaro?" ed essi risposero: "Ci siamo sposati due giorni fa. Prima del matrimonio abbiamo deciso che non avremmo avuto abiti da matrimonio, e neppure feste. Diamo a voi il nostro denaro". Per un indù di alto ceto sociale questo è uno scandalo. Molti furono sbalorditi nel vedere che una famiglia così elevata non avesse abiti e festeggiamenti per il matrimonio.
Poi chiesi loro: "Perché avete fatto questo?" Ed ecco la strana risposta che mi diedero: "Ci amiamo a tal punto che volevamo donare qualcosa ad un altro, per cominciare la nostra vita insieme con un sacrificio"
Mi ha colpito moltissimo vedere come queste persone fossero affamate di Dio. Un modo per concretizzare l'amore l'uno per l'altra era di fare questo grandissimo sacrificio. Sono sicura che voi non capite che cosa significhi questo. Ma nel nostro paese, in India, sappiamo che cosa significhi non avere abiti e feste per il matrimonio. Tuttavia questi due giovani hanno avuto il coraggio di comportarsi così. Questo è davvero amore in azione. E dove inizia questo amore? Nella propria casa. E come comincia? Pregando insieme. Una famiglia che prega unita, resta unita. E se si resta insieme ci si ama l'un l'altro come Dio ci ama. Ecco perché Gesù è venuto su questa terra. Per trasmettereci una buona notizia: come amarci l'un l'altro. Questa è una bellissima esperienza che apprendiamo dai nostri poveri, che hanno così poco.
Una sera un uomo venne a casa nostra per dirci di una famiglia indù con otto figli. Non avevano mangiato da alcuni giorni. Chiedeva di fare qualche cosa. Così io presi un po' di riso e andai. Vidi gli occhi dei bambini brillare di fame. La madre prese il riso dalle mie mani, lo divise in due parti ed uscì. Quando ritornò le chiesi dove fosse stata e cosa avesse fatto del riso. E lei disse: "Anche loro sono affamati". Sapeva che i vicini della porta accanto, musulmani, avevano fame. Non fui sorpresa del fatto che lei aveva dato, ma dal fatto che lei era a conoscenza di ciò. In genere nella nostra sofferenza e nel momento del bisogno noi non pensiamo agli altri.
Ed ecco questa donna meravigliosa, debole per non aver mangiato da alcuni giorni, aveva avuto il coraggio di amare e dare agli altri, il coraggio di dividere. Molto spesso mi chiedono quando cesserà la fame e la povertà nel mondo. Ed io rispondo: "Quando tu ed io, cominceremo a dividere". Più abbiamo, meno diamo. Meno abbiamo, più possiamo dare. Avete un meraviglioso dovere da compiere verso la Caritas Internazionale: portare al mondo questa presenza, cioè la Buona Novella dell'amore verso gli altri. Non in parole ma in opere. Una volta a Calcutta non avevamo zucchero per i nostri bambini.
Non so come, un bambino di 4 anni aveva sentito che Madre Teresa non aveva più zucchero. Andò a casa e disse ai suoi genitori che non avrebbe mangiato zucchero per tre giorni e lo avrebbe dato a Madre Teresa. I suoi genitori lo portarono alla nostra casa: teneva fra le sue manine una piccola bottiglia di zucchero, quello che non aveva mangiato. Quel piccolo mi insegnò ad amare. Non conta quanto noi diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare. Cercate di trovare i poveri, gli indesiderati, i non amati, gli affamati, coloro che sono nudi, perché nel trovarli voi trovate Gesù.
Gesù dice: "quello che voi fate all'ultimo dei miei fratelli lo fate a me. Ero nudo... affamato ... ferito ...".
I nostri poveri non necessitano di pietà o simpatia. Essi hanno bisogno di amore e compassione: un amore fatto di comprensione. E per fare questo voi ed io dobbiamo fare dei sacrifici. Gesù è stato ferito per averci amato. È morto in croce per noi. Allo stesso modo ogni membro della Caritas deve divenire un portatore dell'amore di Dio. Non basta esserne membri o responsabili. Voi conoscete i poveri della vostra zona. Sapete che ce ne sono proprio qui in Roma, a New York, a Londra e in altri luoghi. Le nostre sorelle nutrono gli affamati di queste grandi città. Ci sono persone che dormono per le strade, qui a Roma. Ricordo che una volta le nostre sorelle erano fuori verso le dieci di sera, a portare panini e una minestra calda a alcuni di coloro che dormono nelle strade di Roma. Voi forse siete sorpresi di vedere persone proprio come voi e me dormire su pezzi di carta, tremanti per il freddo.
Madre Teresa
Questo sì che fa soffrire! Dovete avere questo Amore tenero, questa coscienza della presenza del povero, nella vostra zona. Nel fango di Calcutta Poiché voi siete portatori dell'amore divino, la gente deve potere riconoscere il vostro amore per loro. Non solo parole! Devo dire che ai giorni nostri molte più persone parlano ai poveri. Erano soliti parlare dei poveri; ora trovo che ci sia molta più preoccupazione, più coscienza. Questo succede in vari luoghi: vengono e nutrono la gente.
In India è così bello vedere indù e musulmani mostrare interesse per i poveri. Anche qui e in molti altri luoghi, la gente diviene più cosciente del bisogno di dividere la gioia di amare. Ma dove comincia questo amore? A casa.
Non possiamo dare ciò che non abbiamo. E perché questo amore possa cominciare io prego. La preghiera dà un cuore trasparente. E un cuore trasparente può vedere Dio. E potete vedere Dio solo se voi volete fare qualcosa per qualcuno. Dovete sapere chi è quel qualcuno e chi lo ha creato. Essi non hanno bisogno di molto, abbisognano di questa tenerezza e di amore.
Un giorno raccolsi un uomo da una fogna aperta a Calcutta. Avevo visto muoversi qualcosa nell'acqua: rimossa la sporcizia mi accorsi che era un uomo. Così lo portai nella nostra casa per i morenti. Abbiamo un posto per tali persone. In tutti questi anni abbiamo raccolto dalle strade di Calcutta 45.000 persone come lui. Di queste, 19.000 sono morte attorniate da amore. Così io portai quell'uomo nella nostra casa. Non bestemmiò, non gridò. Il suo corpo era completamente coperto di vermi. Disse soltanto: "Ho vissuto .tutta la mia vita nelle strade come un animale. E ora sto per morire come un angelo amato e curato". Dopo tre o quattro ore, mori con il sorriso sul volto. Questa è la grandezza della nostra gente. [....continua]

08/04/14

Rinegoziare il contratto, per stabilizzare il matrimonio

Ma perchè sempre di più la coppia scoppia? Perchè è in aumento l'infedeltà?
Stanley I. Greenspan (1941- 2010), psichiatra e psicologo, considerato una delle massime autorità nel campo della psicologia evolutiva, rivela le motivazioni che sono alla base di quegli squilibri della coppia e che possono generare infedeltà e separazioni.

Come si spiega l'attuale tendenza all'instabilità nella vita di coppia? 
Il 50 per cento delle coppie non è capace di sanare i conflitti e di mantenere una famiglia stabile. Per quanto molti sembrino sposarsi per ragioni "giuste" e completarsi a vicenda, prima o poi si allontanano e diventano antagonisti. Per tenere in piedi il matrimonio, marito e moglie devono possedere le capacità di modificare ruoli e aspettative secondo la situazione. Devono essere capaci di rinegoziare il "contratto" che definisce il loro rapporto. Molte persone intelligenti e di successo non hanno le risorse emotive necessarie ad affrontare i normali conflitti della vita comune.
Che cosa si intende per rinegoziare il contratto? Non basta l'amore? 
Secondo gli ideali romantici della nostra cultura la maggior parte delle persone si sposa per amore, ma presto si trova inspiegabilmente allontanata da un'amarezza che non riesce a capire né a vincere. La concezione romantica dell'amore crea aspettative pericolose. Accentuando la passività dell'individuo di fronte a una presunta forza travolgente e incoraggia a credere che rapporti solidi e duraturi siano una cosa che capita, e non che si costruisce. Per far scoccare la scintilla, recita la leggenda, non si può fare niente di concreto e così molti credono che non ci sia bisogno o che non si possa fare niente neppure per mantenerla viva. Invece occorre avere la capacità di accettare luci e ombre di un rapporto.
Come nasce l'infedeltà? 
Quello che unisce inizialmente la coppia è il senso di benessere e di sicurezza che ognuno dei due prova in presenza dell'altro, che lo rimanda a sensazioni conosciute nell'infanzia e che, consciamente o inconsciamente, desidera ritrovare. Nell'euforia iniziale molti credono che un nuovo partner darà loro tutto quello che hanno cercato invano nella relazione precedente.
Su quali elementi fare leva per preservare la fedeltà nella coppia? 
Il vecchio sistema di regole aiutava molte coppie a rimanere insieme, ma il prezzo da pagare era alto. La nostra società è molto meno rigida, permette maggiore libertà personale, ma le occasioni spesso vanno oltre la capacità della coppia. Per gestire questa nuova incertezza e questa nuova libertà, la coppia deve assolutamente riflettere sui propri sentimenti, invece di limitarsi a reagire a esperienze emotivamente intense. Marito e moglie non devono mai perdere di vista le rispettive posizioni, mettendo costantemente in discussione il contratto che li lega e, se necessario, scendere a compromessi. Chi è dotato di questa capacità di riflessione può usarla per trovare di volta in volta nuove intese capaci di soddisfare entrambi.

06/04/14

FEDELI E CONTENTI

Tradire è diventato più facile rispetto al passato. Prevalgono equivoci e malintesi sul vero significato dell'amore a due. Ma costruire un rapporto sincero e duraturo è sempre possibile C'è meno disponibilità nella coppia a costruire nel tempo un legame forte e con radici profonde

Un autobus, un autista di linea e per una signora di Ravenna è il colpo di fulmine. Si impegna in un corteggiamento insistente e inutile: la sua è una passione non corrisposta e «platonica», fatta di biglietti e telefonate. L'autista, infastidito, informa della vicenda il marito. Quest'ultimo chiede la separazione e dopo un ricorso alla Corte d'Appello di Bologna, che aveva escluso che la responsabilità della fine del suo matrimonio fosse da imputare al «corteggiamento insistente ma inutile che la moglie rivolgeva a un conducente di autobus, con il quale non vi era mai stata alcuna relazione sessuale », ottiene soddisfazione dalla Corte di Cassazione, con tutte le conseguenze di ordine patrimoniale. La Corte suprema dichiara infatti che un simile comportamento, anche se non è sfociato in una vera e propria relazione, è censurabile in quanto «ingiurioso » nei confronti del coniuge e contrario ai «doveri che derivano dal matrimonio. L'obbligo di fedeltà coniugale», dichiara ancora la Corte, «costituisce una regola di condotta imperativa, oltre che una direttiva morale di particolare valore sociale».

Una sentenza estratta dalla giurisprudenza di cinquant' anni fa? No, solo del giugno di dieci anni fa. Ma fedeltà sembra essere un termine fuori moda, che ormai è stato relegato nel linguaggio religioso o giuridico. È quasi ridicolizzata, è un optional per persone un po' bacchettone che non sanno godere del lato migliore della vita. E per medici e psicologi l'infedeltà può essere utile per superare stress o blocchi emotivi; e sull' onda della parità fra i sessi diventa un mezzo per riappropriarsi del proprio corpo e dei propri diritti.
Due su tre hanno tradito: Secondo recenti dati il 70% di italiani hanno tradito o tradirebbero la propria moglie. Ci sono professioni che sembrano consentire facili evasioni (agenti di commercio, medici e attori) e per i grandi manager la fedeltà coniugale è un optional. Sul fronte femminile siamo al 64%: con 1'11% delle ragazze diciottenni e il 58% delle signore cinquantenni. Ma le statistiche dicono anche che i matrimoni nel nostro paese durano di più rispetto al resto dell'Europa. «Sì, il tasso di instabilità e il più basso d'Europa. Con una differenza tra il nord e il sud del paese, dove per la donna è più difficile andarsene di casa. In un passato abbastanza recente la società esercitava un forte controllo sui matrimoni, garantendone in qualche modo la stabilità. La rottura dell'unione era un fatto eccezionale. Restare insieme per pressioni esterne - i parenti, la chiesa, le chiacchiere della gente - in certi casi era una trappola mortale, ma in altri assicurava la continuità di un percorso. Errori o sbandamenti venivano riassorbiti, diventando persino materiali da costruzione (forse non di grande qualità, ma sufficientemente solidi). Oggi non è più così. Lo sfaldamento della coppia a cui si assiste sempre più frequentemente, anche a pochi anni dal matrimonio, ha alla base una concezione della fedeltà che non si proietta su tempi lunghi ma si gioca tutta sul presente (finché c'è l'amore»). Si è persa la prospettiva del tempo necessario perché la fedeltà si radichi, si sviluppi, si rafforzi diventando lentamente una scelta e una forma di vita.

17/03/14

L'importanza di "ascoltare" le vibrazioni

Chi non ha notato che in certi luoghi ci sentiamo particolarmente bene e rilassati. Quante volte succede che la presenza di una persona ci rende più tranquilli, mentre quella di un' altra persona ci trasmette agitazione o causa esaurimento... Come mai è possibile questo? Siamo circondati da vibrazioni Ogni luogo, ogni sostanza, ogni essere vivente emette determinate vibrazioni che consciamente o inconsciamente registriamo e che inducono in noi i o relativi stati d'animo. Le vibrazioni si distinguono tra di loro per via della frequenza e ad ognuna corrisponde una specifica qualità o uno stato d'animo. Per esempio la presenza della frequenza di "Amore" stimola in noi pensieri e sensazioni d'amore, a condizione di essere in una situazione interiore che ci permette di entrare in sintonia con "l'Amore". Siamo costantemente immersi nelle frequenze emanate dai luoghi, dalle persone, dalle sostanze e dagli oggetti che ci circondano. Alcune le avvertiamo come positive, altre come negative. A volte possiamo "subire" molto queste influenze, in altri momenti non le sentiamo quasi per niente, a causa del nostro stato energetico e dell'intensità delle vibrazioni. Una persona carica di energia positiva è poco influenzabile, mentre una persona scarica di energia risente molto di più l'effetto delle vibrazioni, positive o negative che siano. Le vibrazioni positive generalmente hanno una "forza" maggiore di quelle negative, e possiedono la capacità di annullarne l'effetto di queste ultime. Considerata la difficoltà o l'impossibilità di portarsi dietro persone o luoghi, l'uomo ha da sempre cercato di utilizzare degli oggetti, come per esempio talismani e pietre, per creare intorno a sé un campo di vibrazioni posrtive. Le ricerche di quest' ultimi anni hanno permesso di classificare le vibrazioni, determinare la loro frequenza e memorizzare queste frequenze su vari supporti tramite particolari strumenti con circuiti vibrazionali. Così è diventato possibile fabbricare prodotti vibrazionali, cioè caricare con vibrazioni armoniche vari oggetti, che creano intorno a sé un campo con le frequenze memorizzate, per esempio acqua vitalizzata. L'acqua è l'unica sostanza che sfida varie leggi della fisica. Il motivo è la sua particolare struttura macromolecolare. Le molecole dell'acqua si raggruppano in forme più o meno armoniche, secondo le vibrazioni memorizzate nell'acqua e il suo stato energetico. Ouesta caratteristica fa si che l'acqua assuma molto facilmente le vibrazioni circostanti. L'omeopatia sfrutta la capacità dell'acqua di memorizzare ed amplificare le frequenze di una determinata sostanza curativa. Il processo di dinamizzazione omeopatica consiste nella graduale diminuizione dell'aspetto fisico della sostanza tramite le suecessive diluizioni e "nell'esaltazione" del suo aspetto vibrazionale tramite lo scuotimento. Con piastre di alluminio appositamente caricate si possono trasmettere vibrazioni armoniche all'acqua che le acquisisce in poco tempo e contemporaneamente viene annullato l'effetto di eventuali vibrazioni negative presenti.  

Cosa dice la scienza 
Cosa dice la scienza? Anche la scienza comincia ad avvicinarsi al fenomeno delle vibrazioni e a dimostrare scientificamente la loro esistenza, Il biologo inglese Rupert Sheldrake ha ipotizzato già più di 20 anni fa l'esistenza di campi morfogenetici, che influenzano e determinano i processi formativi nel mondo materiale. In poche parole sostiene che esistono campi sottili che rappresentano delle idee e che determinano non solo il comportamento di persone, animali, piante e sostanze naturali e chimiche, ma addirittura anche il loro aspetto fisico. Con esperimenti che hanno , coinvolto migliaia di persone è riuscito a dimostrare scientificamente la validità della sua teoria dei campi morfogenetici. Le sue ricerche hanno sconvolto non solo la biologia ufficiale, ma sono emersi anche risvolti per quanto riguarda altre discipline. Per esempio nei vari laboratori chimici sparsi nel mondo i ricercatori hanno notato che quando si sintetizza per la prima volta una sostanza nuova, ci vuole molto tempo, mentre con il ripetersi della sintetizzazione i tempi diventano sempre più corti fino ad arrivare ad una sintetizzazione istantanea. La spiegazione di Sheldrake: una volta creata una nuova sostanza si crea un campo morfogenetico che contiene le informazioni per la sintetizzazione, perciò questa avviene sempre più velocemente con l'accrescere del .campo morfogenetico. Se volete sapere di più, leggete i libri di Sheldrake, in particolare il primo: . "L'ipotesi della causalità formativa", red edizioni. "La rinascita della natura", Corbaccio. "Sette esperimenti per cambiare. il mondo", Corbaccio. "I poteri straordinari degli animali" Mondadori.

10/03/14

Novità dal mondo della Moda: I maglioni "pelosi" indossati dalle signore sono realizzati con il pelo dei loro cani

I maglioni in pelo di cane Quando l'amore per il proprio animale supera i confini della realtà: provate a osservare le signore nelle foto. I loro vestiti. Poi osservate i loro cani. Ok avete colto la connessione? I maglioni "pelosi" indossati dalle signore sono realizzati con il pelo dei loro cani. Quando li spazzolano o li tosano le signore invece di buttare i peli li conservano gelosamente e poi li consegnano a Dog Wool, l'impresa del signor Doumé Jalat Dehen che fila i peli di cane per realizzare i capi. "Attenzione non lavoriamo peli di gatto" specifica il sarto francese. "Un maglione di pelo di cane è morbido e caldissimo" spiega Dehen, "se conservate i peli per mesi si può realizzare anche un giaccone". Il fotografo Erwan Fichou ha immortalato molti dei clienti di Dehen che spiegano la loro scelta con l'amore per il loro cane. Dal quale non vogliono separarsi mai e così si portano il loro pelo addosso

il gomitolo
la filatura
la cardatura

la nassatura
le matasse




03/03/14

Giovane donna malata terminale sposa il suo “amato” in Rianimazione. Poi muore.

Senza dubbio un grandissimo atto d'amore quello di una giovane coppia. Una storia straziante di una donna di 33 anni, afflitta da un male incurabile, che vuole fortemente unirsi in matrimonio col suo principe azzurro e muore tre giorni dopo essersi sposata nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano. La coppia è riuscita a realizzare il proprio desiderio la settimana scorsa. Nessun prete, ma con rito civile, i due hanno trovato la forza di dire sì e di unirsi in matrimonio, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”, per sempre. Lo hanno fatto nel reparto rianimazione dell’ospedale San Paolo di Savona dove lei era ricoverata e che da qualche tempo era diventata una specie di casa. Le nozze dovevano rimanere segrete, quel momento di gioia doveva restare un fatto fra loro due e le persone più care. Un segreto comprensibile al quale nel reparto di Rianimazione si sono tutti attenuti, dal primario, ai medici, agli infermieri, insomma a tutto lo staff. La notizia però si è diffusa ugualmente. Era una coppia che si voleva bene e che si era promessa amore eterno in circostanze comunque difficili. La cerimonia con rito civile si è svolta nel più assoluto riserbo. Purtroppo due giorni dopo dalla celebrazione del matrimonio le condizioni della neo sposa sono decisamente peggiorate e i medici savonesi hanno disposto il trasferimento della ragazza all'ospedale San Raffaele a Milano, un ultimo, disperato tentativo di combattere una battaglia purtroppo già persa in partenza . Lei non ce l'ha fatta ed ha cessato di vivere. La notizia della morte della ragazza si è diffusa rapidamente a Savona dove nessuno ha dimenticato quella coppia che ha voluto sposarsi in ospedale, dove tutti ricordano l'amore che quella giovane donna aveva saputo donare al suo compagno che aveva voluto sposare in un momento difficile e senza più alcuna speranza di sopravvivere.

18/02/14

Amore a...tre zampe! Seviziato da teppisti sopravvive e trova l'amore di Owen (video)

Crudeltà degli uomini che si divertono a seviziare un cane fino a fargli perdere una gamba, e la crudeltà della natura che fa nascere un bambino con una malattia grave e una mano divina che trasforma la crudeltà in amore e fa incontrare i due sfortunati ed è amore a prima vista.

Una storia commovente, giunta dall'Inghilterra, di un bimbo di 7 anni affetto dalla sindrome di Schwartz-Jampel, una condizione che lascia i suoi muscoli in uno stato permanente di tensione.
Oltre al suo problema fisico Owen Howkins aveva paura del mondo esterno, costringendo lui e la sua famiglia a vivere segregati in casa. Poi ecco entrare nella loro vita Haatchi, un cane con tre zampe abbandonato e sopravvissuto dopo esser stato legato da alcuni teppisti sui binari di un treno.
Tra loro è scoppiato subito l'amore tanto che, nel documentario che ne racconta la storia, il bimbo lo definisce "il suo migliore amico". Adottato dai genitori, Haatchi condivide tutti i suoi momenti di vita insieme ad Owen. Gli ha riportato il sorriso ma soprattutto con lui esce fuori di casa per giocare, superando una delle sue più grandi paure.
Owen Howkins e Haatchi

 "Prima del suo arrivo, ad Owen non piaceva uscire, era praticamente agorafobico", racconta la mamma. "Ora vuole parlare con tutti di Haatchi e vuole uscire tutto il tempo per mostrarlo in giro". "Mi sento davvero felice", ha spiegato Owen. "Ha cambiato la mia vita. Ora non ho più paura degli estranei".


16/02/14

Addio cara dolce "bottiglia!" | In caso di cuore "spezzato" scordatevi della cara e fedele "bottiglia" da oggi arriva suo fratello! Il "flacone"!

Addio cara e dolce "bottiglia!" In caso di cuore "spezzato" scordatevi della cara e fedele "bottiglia" da oggi arriva in soccorso dei cuori infranti suo fratello. Il "flacone"!
San Valentino è passato ormai, è certamente tra tanti cuori innamorati c'è ne sarà qualcuno spezzato che fino ad oggi per dimenticare, sarebbe stato sufficente attaccarsi alla cara e semper fidelis bottiglia per dimenticare dolori e disperazione. Ma da "domani" in poi troveremo ad aspettarci suo fratello: il flacone.

Da ogni parte del mondo ieri si è festeggiato San Valentino, la festa degli innamorati per antonomasia, il giorno in cui si ribadisce, si risalda il prorpio amore l'uno per l'altra, oppure si prende la decisione di dividersi, andando ognuno per la propria strada, anche se ammetto che questa azione poco si addice all'evento ma comunque sia qualcuno liberamente può decidere di andare in controtendenza.
Cuori spezzati

A tal proposito mi piacerebbe raccontarvi le ultime novità in fatto di farmaci anti-amore in quanto che grazie alle nuove scoperte riguardo alla base neurale dell’amore, la scienza sta mettendo a punto una serie di rimedi farmacologici per curare i cuori spezzati. Prima di tutto, racconta il New Scientist, c’è da definire cosa sia, dal punto di vista neurochimico, il famoso apostrofo rosa tra le parole t’amo. Poco poeticamente, gli scienziati lo descrivono come un fenomeno neurobiologico che si divide in tre sottocategorie:
  • innamoramento
  • attrazione 
  • attaccamento
Alla base di tutte e tre c’è l’aumento del successo riproduttivo e quindi la continuazione della specie. Ognuno di questi aspetti, racconta Helen Fisher, della Rutgers University nel New Jersey, è legato all’interazione di diversi meccanismi chimici cerebrali. L’innamoramento delle prime ore per esempio, ha diverse caratteristiche in comune con i disturbi ossessivi-compulsivi (Ocd).
Donatella Marazziti, scienziata dell’Università di Pisa, ha comparato il cervello di venti persone alle prese con le prime pene d’amore con quello di altrettante affette da Ocd, scoprendo in entrambi i gruppi livelli insolitamente bassi di una proteina che trasporta la serotonina, l’ormone responsabile della regolazione dell’umore.

Ricontrollando gli amanti l’anno successivo, quando erano scemate le attenzioni compulsive nei confronti del partner, la ricercatrice ha scoperto che i livelli di serotonina erano tornati ai valori normali. È quindi ragionevole pensare che i farmaci regolatori della serotonina possano smorzare le pene d’amore del primo periodo di una relazione. Si tratta di molecole già usate per il trattamento degli Ocd, tra le quali gli inibitori della ricaptazione della serotonina, che smussano le emozioni estreme e rendono più difficile la formazione di legami romantici. Reazioni che di solito sono considerati effetti collaterali, ma che potrebbero risultare utili per chi vuole interrompere l’ossessione per il partner.

Lo studio dei comportamenti animali può insegnare qualcosa per quel che riguarda, invece, i legami più duraturi. L’arvicola della prateria, per esempio, è notoriamente monogama. Larry Young, della Emory University, ha somministrato all’animale un farmaco che bloccava dopamina e ossitocina con il risultato di farlo diventare poligamo.
“Pensiamo quindi”, spiega il ricercatore al NewScientist, “che il blocco di queste sostanze possa servire per recidere attaccamenti a lungo termine”. Attenzione, però, agli effetti collaterali: l’ossitocina è importante per tutte le relazioni, non solo per l’amore romantico e quindi intaccherebbe tutti i rapporti umani.

Allo stesso modo, il blocco del fattore di rilascio della corticotropina (Crf), un ormone coinvolto nella risposta allo stress, allevia la depressione dell’arvicola dopo la morte dell’unico partner. E forse potrebbe servire per casi analoghi anche nell’essere umano. Un altro possibile approccio potrebbe essere simile a quello usato per curare i disturbi da stress post-traumatico: si cerca di sostituire il ricordo che genera sofferenza con una memoria emotivamente meno negativa.

Le persone che provano dolore dopo un amore finito male, infatti, hanno mostrato una maggiore attività cerebrale nel pallidum ventrale, la zona legata all’attaccamento, rispetto alle persone che vivono una relazione felice: un giorno, secondo Fisher, potrebbe essere possibile usare la stimolazione cerebrale per diminuire l’attività in quest’area del cervello e velocizzare l’effetto curatore del tempo. Naturalmente, ci sono molti scettici. Il neuro-eticista Brian Darp, per esempio, consiglia di provare prima i rimedi tradizionali: “Esistono strategie provate per secoli. Creare una distanza fisica e non passare più tempo con la persona che ci fa soffrire è un buon inizio. Un trucco moderno potrebbe essere quello di smetterla di guardare il suo profilo Facebook. Se tutto fallisce e se si prova che i farmaci anti-amore possono davvero aiutare le persone a superare la crisi e andare avanti, potrebbero esserci buone ragioni per usarli”.
Romeo dunque, passa in farmacia!

Un saggio alla scoperta della sessualità nell'adolescente "Amore senza bugie"

La sessualità, lungo tutto l'arco della nostra storia, è sempre stata condannata come pratica del male. Condannata dalle religioni occidentali, la sessualità è arrivata al duemila con ancora il bagaglio del medioevo, ove la negazione dell'immagine femminile ha influenzato negativamente il modo di vivere la sessualità. "Amore senza bugie - Storia e scoperta della sessualita'" (pagine 230, saggio de L'Asino d'oro edizioni), parla particolarmente agli adolescenti, ma anche agli adulti interessati a riscoprireuna nuova visione della conoscenza reciproca dei sessi.


E svela quanto la cultura dominante tenta di ingabbiare il movimento irrazionale delle passioni, in aridi schemi moralistici.. Nel volume, Fulvia Cigala Fulgosi e Dorina Di Sabatino (autrici di un manuale di Psicologia per le scuole medie superiori) attraverso un'ampia panoramica sulla storia della dialettica tra i sessi nel tempo individuano come filo conduttore l'evoluzione culturale dell'immagine femminile. Nella seconda parte, le due autrici, che hanno svolto nelle scuole attivita' formative sull'argomento, evidenziano i caratteri specifici della sessualita' umana, tracciando lo sviluppo affettivo del bambino dalla nascita alla puberta', fino alle dinamiche psicologiche del rapporto uomo-donna tra adulti, riflettendo sulle problematiche che possono ostacolare la realizzazione dell'identita' sessuale. Nella parte conclusiva sono riportati infine alcuni miti e storie d'amore che nei millenni hanno messo in scena le passioni, i contrasti e le mille prove che, fin dai tempi piu' antichi, hanno caratterizzato il rapporto tra l'uomo e la donna.

14/02/14

San Valentino chi?

S.Valentino ormai ha un carattere esclusivamente sentimentale e consumistico. Ma il suo significato originale, si è perso nel tempo. Definita “la festa degli innamorati”, con relativo bombardamento pubblicitario, viene da molti considerata una banalità dedicare un giorno all'amore. Ma io che sono una romantica, voglio credere che S.Valentino sia un'entità fatta di energia amorevole con grandi ali rosa ricoperte di piume dorate, con le quali abbracci e protegga tutti gli innamorati dal cuore puro.


San Valentino
Ma la Chiesa Cattolica ha tolto dal suo calendario San Valentino, ritenendolo non essenziale ai fini religiosi. Il vero San Valentino, era vescovo e patrono della città di Terni, e fu decapitato nel 273 a Roma, all’epoca della persecuzione dell’imperatore Aureliano. Su di lui abbiamo informazioni molto scarse; sembra, secondo alcuni antichi documenti, ma di dubbia attendibilità, che fosse conosciuto come taumaturgo. Per questo venne chiamato a Roma dal filosofo Cratone per far guarire il figlio affetto pare da una malattia che ne limitava notevolmente la mobilità. Il santo promise la guarigione se tutta la famiglia si fosse convertita. Ambedue le cose si verificarono puntualmente e la sua fama crebbe tanto che il santo fu imprigionato e torturato nel tentativo di fargli abiurare la sua fede. Dopo la decapitazione, alcuni allievi di Cratone, anch’essi convertiti, portarono il corpo del santo a Terni, e li lo seppellirono. Col tempo si creò confusione e a questa data si cominciò a commemorare anche un altro Valentino, che però non era mai stato canonizzato, ma era solo un benefattore, vissuto anche lui nel III secolo, e venne confuso col vero santo. Come si può notare, in questa leggenda non c’è alcunchè che riguardi gli innamorati. L’associazione del santo agli innamorati si deve semplicemente al fatto che quando venne diffuso il suo culto, in quella data era molto vicino l’inizio della primavera nel calendario giuliano in uso all’epoca; si sa infatti che la primavera è la stagione del risveglio dell’attività amorosa negli animali. Fiorirono così ulteriori leggende che posero una sorta di stigma sul santo come protettore degli innamorati. Tante sono le varianti del significato e le origini di questa festa: una leggenda, ad esempio, narra che il santo era solito offrire un fiore colto dal suo giardino alle giovani coppie che vi transitavano davanti e un giorno una coppia volle sposarsi con la benedizione di Valentino. Da allora molte altre coppie fecero altrettanto innalzando, nel corso dei secoli, San Valentino come patrono di tutti gli innamorati.



Due le leggende fecero di lui il santo degli innamorati: quella della Rosa della riconciliazione e quella legata all'unione tra la giovane cristiana Serapia e al centurione romano Sabino.


1-Si racconta che un giorno Valentino, sentendo discutere due fidanzati che stavano passando appena fuori del suo giardino, uscì loro incontro portando in dono una rosa rossa, e invitandoli a fare la pace. Le parole del santo ebbero la forza di rasserenare la coppia e, trascorso del tempo, i fidanzati tornarono da Valentino chiedendo la benedizione per le nozze e promettendosi amore eterno. Quando la popolazione venne a conoscenza del fatto, ebbe inizio l'usanza di donarsi rose tra innamorati e di recarsi al cospetto di Valentino per invocarne protezione.


2-A Terni si narra, infine, la storia d'amore di una fanciulla cristiana di nome Serapia nei confronti del centurione pagano Sabino. Quando i due riuscirono finalmente a vincere le resistenze dei genitori di lei grazie al battesimo di Sabino e alla fede della ragazza, questa si era già ammalata di tisi. Le rimaneva ancora poco tempo da vivere, e Valentino decise di recarsi al capezzale della giovane. Serapia aveva accanto a sé Sabino, desideroso di poter restare per sempre con lei. Quella incrollabile volontà fu esaudita e, con l'intercessione del santo, i due innamorati, abbracciati tra loro, caddero in un sonno che li congiunse per l'eternità

08/02/14

Amore a prima vista? | Solo questione di memorie e ricordi passati!

Amore a prima vista? Solo questione di memorie e ricordi passati, con ogni probabilità un ricordo sbiadito della nostra memoria!

Il colpo di fulmine, l'amore a prima vista per l'appunto, pare che sia il risultato ultimo di un determinato momento accaduto in un tempo che fu, degno della trama di un Hollywoodiano film. Almeno cosi pare essere secondo quanto venuto alla luce da uno studio eseguito alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University e pubblicato sul Journal of Neuroscience. In base alla ricerca, infatti, la nostra memoria si muoverebbe come un sapiente viaggiatore nel tempo che con dovizia e competenza, raccoglie frammenti del presente inserendoli in ciò che ricordiamo del passato.

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La memoria presente frutto del nostro passato
“Quando ripensiamo al primo incontro con il nostro partner attuale, ci sembra di ricordare questo sentimento di amore ed euforia” ha spiegato l’autrice dello studio Donna Jo Bridge, “Ma di fatto potremmo semplicemente star proiettando i nostri attuali sentimenti indietro nel tempo, al primo incontro con questa persona.”

E il processo non si limita a questo: i nostri ricordi si adattano a un ambiente in continuo cambiamento per aiutarci a sopravvivere, e ci aiutano ad occuparci di quello che è importante. Per fare questo, la nostra memoria cambia struttura e modifica gli eventi per creare una storia che stia bene con il nostro mondo attuale.

Secondo lo studio, questo continuo processo di editing avviene nell’ippocampo, una parte del cervello situata nel lobo temporale, che svolge un ruolo molto importante per la memoria a lungo termine e la navigazione spaziale. Nell’esperimento, 17 soggetti di ambo i sessi hanno studiato 168 immagini in cui potevano osservare alcuni oggetti con diversi sfondi, come ad esempio una foto scattata sott’acqua o una vista aerea di una zona rurale. Successivamente, quando è stato chiesto ai partecipanti di collocare gli oggetti nella posizione originale, ma su uno sfondo diverso, essi li hanno sempre inseriti nel posto sbagliato. Nella seconda parte dello studio, ai soggetti sono stati mostrati gli oggetti in tre diverse posizioni sullo sfondo originale, ed è stato chiesto loro di scegliere quale fosse la posizione corretta.

“I partecipanti hanno sempre scelto la posizione che avevano scelto nella prima parte dello studio” ha spiegato Bridge, “Questo mostra che il loro ricordo della posizione dell’oggetto era stato modificato per riflettere la posizione che ricordavano sul nuovo sfondo. La loro memoria ha aggiornato l’informazione presente nel vecchio ricordo.” L’intero esperimento è stato effettuato in uno scanner per la risonanza magnetica, in modo che gli scienziati potessero analizzare l’attività del cervello, oltre che tracciare i movimenti degli occhi dei partecipanti.

“A tutti noi piace pensare che la memoria sia questa cosa che ci permette di ricordare chiaramente la nostra infanzia e quello che abbiamo fatto la scorsa settimana” ha commentato Joel Voss, co-autore dello studio “Ma lo scopo della memoria è quello di aiutarci a prendere buone decisioni nel presente e di conseguenza, essa deve essere perennemente aggiornata. Le informazioni che sono rilevanti ora possono sovrascrivere quello che c’era in principio.”




24/01/14

Se tutti stiamo interpretando un ruolo, allora l'anima gemella non esiste perché le nostre anime non sono vere

Quanti tipi di amore esistono? Moltissimi risponderete voi. Si tratta di un sentimento con molteplici sfumature. E se l'amore che unisce due persone fosse fondato sulla paura e sul ricatto, si potrebbe ancora parlare di amore?

Tranquilli, non voglio cominciare a fare discussioni filosofiche, o anche psicologiche, sui sentimenti umani, tuttavia tenete a mente questa domanda perché vi servirà per il libro di cui andrò a parlarvi, ovvero L'amore bugiardo di Gillian Flynn.

L'amore bugiardo
L'amore bugiardo racconta la storia di Amy e Nick, sposati da cinque anni e che, da New York, si sono trasferiti a North Carthage per assistere la madre di Nick malata di cancro. Per i loro anniversari Amy organizza sempre una caccia al tesoro durante la quale ripercorre i bei momenti passati insieme a Nick, tutto questo utilizzando indizi e indovinelli. Anche quest'anno Amy ha preparato ogni cosa per festeggiare il loro anniversario, ma quando Nick rientra a casa capisce subito che qualcosa non va e che sua moglie è scomparsa. La polizia comincia ad indagare mentre tutta la cittadina si adopera per ritrovare Amy. Ben presto però le prove che vengono rinvenute dalla polizia non puntano su un estraneo, ma su Nick.



Mi hanno sempre detto che l'amore dovrebbe essere incondizionato, così è la regola. Ma se l'amore non ha confini, né limiti, né condizioni, perché uno dovrebbe sforzarsi di comportarsi bene? Se io so di essere amata qualunque cosa accada, che gusto c'è?

Il romanzo della Flynn è diviso in due parti. Nella prima parte è Nick il narratore degli eventi mentre di Amy conosciamo solo quello che leggiamo dal suo diario, dove lei racconta dal loro primo incontro fino ai vari anniversari. Nella seconda parte, invece, la narrazione lascia lo spazio anche ad Amy rivelando cosa sia realmente accaduto “il giorno che”.
Gillian Flynn

L'autrice gioca con il lettore sfruttando la prima parte del romanzo, in cui ci farà credere la verità che pensiamo essere quella giusta. Basandoci solo su questo il romanzo non è poi chissà quale superbo caso letterario, ma è proprio su questo che la Flynn puntava. Nella seconda parte del libro, infatti, ogni certezza viene capovolta, ogni idea o supposizione che il lettore poteva avere sugli eventi e sul finale del libro, vengono stravolti perché in realtà quello che credevamo reale era solo una bugia. Già. Ed è proprio da qui che le cose si fanno interessanti e il libro diventa finalmente un opera che emerge dalla massa.

I personaggi sono ben caratterizzati dal punto di vista psicologico e la narrazione è scorrevole ed intrigante, più nella seconda metà del libro che nella prima.

Questo è il primo libro che leggo di Gillian Flynn, quindi non posso dirvi se sia il migliore o se invece sia il peggiore, quello che posso dirvi è che è stato una sorpresa. Iniziato con un po' di dubbio, proseguito con incertezza e poi finito di leggere di volata con un finale che non vi aspetterete mai.

22/01/14

Sposati nel 1932, oltre 81 anni di matrimonio. E’ americana la coppia più longeva del mondo.

Vive nel ,Connecticut, Stati Uniti la coppia più longeva del mondo, un matrimonio che dura da ben 81 anni. Johan e Ann Betar si sono sposati il 25 novembre 1932, sono quindi andati ben oltre le nozze di platino. John ha la bellezza di 101 anni (anche se non li dimostra affatto!) e Ann 97. Il loro amore è sbocciato da ragazzini e non è stato privo di travagli: i genitori di Ann avevano promesso la giovane sposa ad un altro pretendente, ma pur di stare insieme a John decisero di scappare. In quell’anno il Presidente John Fitzgerald Kennedy era ancora uno studente,
era ancora in corso la grande depressione del ’29 e il film King Kong doveva ancora uscire. John e Ann hanno visto alternarsi ben 14 presidenti degli Stati Uniti, da quando, all’epoca, nel 1932, era in carica Herbert Hoover.

Ovviamente i due nonni non sono soli: hanno infatti l’affetto di una grandissima famiglia, composta da cinque figli, 14 nipoti e 16 pronipoti. Di sicuro non soffrono mai di solitudine! Ma qual è il segreto di un amore così duraturo? “Vivere nella gioia – ha affermato John – senza andare oltre i nostri mezzi”. Che, in questi tempi di crisi, sembra una sacrosanta verità! Nel giorno di San Valentino, a Fairfiled, sarà riconosciuto il loro record negli Stati Uniti, e forse nel mondo, di coppia più longeva. L’anno scorso fu premiata una coppia di Las Vegas, che aveva compiuto ben 78 anni di matrimonio. Ma, stavolta, John e Ann sembrano essere i vincitori.
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