Il-Trafiletto
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18/01/18

Spuntini sani calma fame

In questo periodo, i più accorti, stanno seguendo una dieta, dopo le abbuffate delle festività. Un sintomo fastidioso accomuna chi è a dieta per depurarsi o per dimagrire: la FAME. Non cedete mai al dolcetto fuori pasto o allo snack poco sano dei distributori, metterebbe in moto un senso di colpa che procura stress e di conseguenza fame. Meglio spuntini sani "rompi fame" e ipocalorici.



Qualche consiglio su come calmare il morso allo stomaco senza scatenare i duri sensi di colpa che seguono la trasgressione alimentare.
  • LE TISANE
  • Bere tanto è la prima regola di una dieta bilanciata: idratarsi è infatti indispensabile per contrastare i ristagni di liquidi, tipici anche della vita sedentaria. Preparatevi delle tisane aromatizzate a vostro gusto e sorseggiatele durante la giornata lentamente. Vi aiuteranno ad evitare quel senso di vuoto che fa sì che, una volta a tavola, ci si abbuffi eccessivamente.
  • IL MIELE
  • Il miele è un elemento davvero prezioso, perché ha ottime proprietà antibatteriche e antibiotiche ed è l’unico zucchero completamente naturale. Non solo, è delizioso! Utilizzatelo per dolcificare ogni tanto una tazza di tisana o con le fette biscottate (integrali) a colazione.
  • I CENTRIFUGATI DI FRUTTA
  • Ricchi di vitamine e sali minerali, saporiti e dolci, i centrifugati, a metà mattina o quando si ha un attacco di fame, sono l’ideale per idratarsi e depurarsi, senza eccedere nelle calorie.
  • I FIOCCHI D’AVENA
  • Si possono mangiare a colazione nel latte caldo o come spezzafame e sono alleati del benessere perché favoriscono l'eliminazione delle tossine, migliorando la regolarità intestinale e donando un duraturo senso di sazietà.
  • LA FRUTTA SECCA 
  • Da portare sempre con sé, è ricca di sali minerali e di grassi Omega 3, importanti per la salute della pelle. Senza eccedere nelle quantità, perché è piuttosto calorica, la frutta secca è lo spuntino per eccellenza. 
  • LO YOGURT
  • Leggero e goloso, lo yogurt idrata e diminuisce l’appetito: evitate i prodotti light che spesso subiscono trattamenti che privano lo yogurt delle sue fondamentali proprietà.
Il buonsenso e uno stile di vita senza eccessi, produrranno il risultato sperato. Buona dieta a tutti.



02/07/17

Come combattere fame nervosa: rimedi naturali

Ti è mai capitato di mangiare senza aver fame o di sentire un continuo desiderio di sgranocchiare cibo, spesso anche poco sano? 


Se la tua risposta è sì, allora stiamo parlando di fame nervosa, un disturbo che colpisce il 55% della popolazione, soprattutto in periodi particolari della vita, come situazioni di forte stress, preoccupazioni o insoddisfazione.

Molto spesso, per sopperire a mancanze, ansie e frustrazioni, si tende a rifugiarsi nel cibo, senza pensare a quanto questo possa essere dannoso per il nostro organismo, accumulando quei chiletti di troppo, sempre più difficili da eliminare.
Fortunatamente, oggi esistono diversi rimedi per combattere queste problematiche, per lo più naturali, ma comunque molto efficaci.

Vale sicuramente la pena parlare dei cerotti dimagranti, una soluzione molto in voga nell'ultimo periodo, estremamente semplici da usare ed efficaci per ridurre i morsi della fame.
Creati con ingredienti di origine vegetale, come l'Alga Focus e il Thè verde, aiutano a ridurre il senso dell'appetito e a dimagrire più facilmente.
Una volta applicati sulla parte interessata del corpo, rilasciano in modo graduale gli estratti naturali direttamente nell'organismo, aumentando così il senso di sazietà ed evitando i tanto odiati attacchi di fame nervosa.
I cerotti dimagranti possono sicuramente essere una valida alternativa ai tradizionali integratori in pillole, soprattutto per chi non ha voglia né tempo di ricordare quante capsule assumere e come:
dimagrire con i cerotti dimagranti è davvero semplice, basterà applicarne uno al mattino sulla parte scelta e toglierlo alla sera, per poi iniziare di nuovo il giorno successivo, e così via.
È molto importante ricordare che l'efficacia dell'azione dimagrante dei cerotti può essere maggiore se accompagnata da un regime alimentare sano ed equilibrato e dà del sano esercizio fisico, anche perché non dimentichiamoci che se la causa della fame nervosa è lo stress, il rimedio naturale migliore è praticare molta attività fisica utile per scaricare la tensione e bruciare più calorie possibili.

Un'altra soluzione efficace può essere l'utilizzo di erbe naturali e oli essenziali, che aiutano a ridurre la nostra dipendenza da cibo ed esercitano un'azione equilibrante per il nostro organismo.
Tra le erbe naturali più efficaci per combattere la fame nervosa troviamo la Rodiola rosea, la Griffonia, la Melissa, il Glucomannano e il Citrus aurantium.
Gli oli essenziali che invece possiamo impiegare più volte al giorno sono la Lavanda, il Pompelmo, il Cacao, la Vaniglia, il Finocchio dolce, l'Alloro e il Bergamotto, adatti a sciogliere le tensioni e a liberarci dalla continua sensazione di fame.

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29/07/14

Bulimia | Quell'irrefrenabile desiderio di mangiare...

La bulimia è un disturbo alimentare caratterizzato da un irrefrenabile bisogno di mangiare. La parola bulimia deriva dal greco boùlimos,che sta a significare fame da bue.Può essere causata sia da fattori organici, sia da quelli psicologici. La bulimia organica è dovuta a varie patologie, delle quali è un sintomo, come ad esempio l'ulcera duodenale, ulcera gastrica, diabete mellito, ipertiroidismo o la sindrome ipoglicemica. Se invece è di natura psicologica allora si può parlare di bulimia nervosa, le cui cause possono essere: trascuratezza da parte dei familiari, sentirsi protagonista negativo nell'ambiente in cui si vive, essere oggetto di derisione per il proprio carattere o per la forma fisica. L’età di insorgenza della patologia è senza dubbio quella adolescenziale; la malattia colpisce prevalentemente i soggetti di sesso femminile. Una volta essersi "abbuffato" nel mangiare, chi soffre di bulimia, prova un senso di vergogna e di colpa, e a questo punto si sviluppa secondo due modalità: con una compensazione dell'abbuffata, autoinducendosi il vomito o assumendo lassativi o diuretici,oppure senza compensazione, vale a dire praticare digiuno completo nei giorni a seguire o gettandosi anima e corpo in un'attività fisica senza controllo. Purtroppo i soggetti bulimici vanno incontro a seri problemi di salute, quali i traumi gastroenterici, squilibri ormonali che nelle donne si manifestano con l'amenorrea, ciè mancanza del ciclo mestruale, carenze di sodio e potassio con conseguenze di carattere cardiologico. Le cure per la bulimia consistono nel trattamento antidepressivo o nell'assunzione di farmaci che riducono l'appetito.(immagine presa dal web)

11/07/14

Salute | Il benessere del nostro corpo passa attraverso l'acqua: quanta e come berla?

L'acqua è uno dei componenti principali del nostro corpo e un apporto insufficiente di acqua crea inevitabilmente problemi più o meno gravi in tutti o quasi i suoi distretti. Ecco alcuni motivi per i quali il nostro organismo necessita di un regolare apporto idrico. 1) Favorisce l'eliminazione delle scorie dell'organismo tramite le urine e la sudorazione corporea. 2) Da un punto di vista estetico dona una certa delicatezza ai tessuti. 3) Alcune parti del nostro corpo hanno bisogno costantemente di essere umidi, come naso, occhi, orecchie, gola. 4) Contribuisce a mantenere costante il liquido sinoviale nelle nostre articolazioni. Ma quanto bisogna bere? Non esiste una quantità precisa e categorica, dipende da diversi fattori come l'attività fisica, la stagionalità, la zona di residenza e via di seguito. Sicuramente non si dovrebbe scendere al di sotto di 1,5 litri da bere nell'arco della giornata, L'attività fisica determina un aumento della temperatura corporea con sudorazione e conseguente eliminazione di liquidi attraverso l'epidermide,come del resto durante il periodo caldo, quando per forza di cose la sudorazione è all'ordine del giorno. Chi vive in montagna ha fisicamente più bisogno di bere acqua, in quanto alle alte quote aumenta la frequenza respiratoria e di conseguenza aumente il vapore acqueo che eliminiamo con l'espirazione, calcolato intorno ai 300-350 ml. giornalieri. Ma cosa bisogna bere, acqua o alri liquidi? Un consiglio è di non bere bibite zuccherate, e perchè aumentano il valore glicemico e perchè diminuendo momentaneamente il senso della fame, si è portati a mangiare poco, per poi avere di nuovo fame dopo qualche ora e tornare di nuovo a mangiare, abituando così il nostro organismo ad una alimentazione, oltre che errata, anche incentrata su cibi spazzatura. Un'attenzione particolare va fatta anche alla temperatura dell'acqua che si beve. Un bicchiere di acqua tiepida al mattino contrasta la stitichezza favorendo l'evacuazione, mentre bere acqua molto gelata durante i pasti può rendere difficile la digestione, quindi è preferibile bere acqua a temperatura ambiente. Bere tantissimo fa bene? Certamente no. Se si eccede nel bere acqua, diciamo intorno ai 4-5 litri al giorno,la digestione rallenta in quanto si va a diluire molto i succhi gastrici, responsabili appunto del processo digestivo. Inoltre un eccessibo bere provoca un aumento del volume del sangue con conseguente aumento della pressione arteriosa.(immagine presa dal web)

16/06/14

TOCCARE CRISTO NEI POVERI

TOCCARE CRISTO NEI POVERI
madre Teresa di Calcutta
Ho pregato e ancora pregato per voi perché possiate venire a conoscenza dei poveri del vostro ambiente. Venite a vedere. Venite a toccare! Come voi sapete, noi siamo in 52 paesi e abbiamo ovunque queste case per i morenti. Noi raccogliamo la gente dalla strada.
Fate in modo che la gente sia coinvolta nel dividere la gioia di amare. "Con questo amore la gente riconoscerà che siete miei discepoli".
Sapranno che noi apparteniamo a Cristo dal nostro amore per gli altri, dal nostro amore per i poveri. In molti luoghi le persone hanno trovato il cammino di ritorno a Dio venendo in contatto con i poveri. Di recente moltissimi giovani vengono a Calcutta per lavorare sia nella casa per i morenti, sia fra i lebbrosi o nella casa per i bambini.
Un giorno venne pure una ragazza dall'università di Parigi. Sulla sua faccia la preoccupazione. Ma dopo alcune settimane di lavoro nella casa per i morenti, venne da me e mi disse: "Ho trovato Gesù", "Dove?" le chiesi. E lei mi disse: "L'ho trovato nella casa per i morenti". "E che cosa hai fatto?". "Mi sono confessata per la prima volta in quindici anni ... e ho mandato un telegramma ai miei genitori poiché ho trovato Gesù".
Vedete com'è bella questa presenza di Cristo nell'ammalato, nel povero, nel morente; nel non desiderato, nel non amato e nell'affamato. 
E' meraviglioso. Nei vostri paesi, in Europa e in America, non so se la gente muoia di fame... ma io trovo una povertà ancora più difficile da rimuovere: la solitudine di coloro che sono confinati, la sensazione di essere indesiderati, abbandonati, non amati.Insisto sempre con la gente: venite a vedere, a toccare, ad amare. Se non siamo amati, non possiamo amare. È molto bello, un dono di Dio, lo dico sempre, questa casa per coloro che muoiono, questa casa per i bambini, per i lebbrosi. 

E un dono di Dio per la diocesi dove noi stiamo.
E le persone cominciano a capire che noi riceviamo più di quanto diamo loro. Questa è la grandezza dell'amore. Voi che avete i mezzi per portare la gioia dell' amore ai cuori di così tante persone, coinvolgete i vostri giovani, aiutateli a conoscere questa fede.
Guidati dall'amore nelle loro famiglie, essi potranno capire meglio quanto Cristo li ha amati, di quale tenero amore.
Amando capiranno come amare.Perciò, per favore, non siate solo membri della Caritas. E necessario dividere la gioia di amare anche nelle cose più piccole, come il sorriso verso qualcuno. Per le strade, passate di fianco a persone che si combattono. Qual'è la vostra reazione? Prendete il telefono e chiamate? O che altro? Per favore, apriamo i nostri occhi e aiutiamo i nostri giovani a trasformare il loro amore per Dio in azione viva. Per giungere a questo, dobbiamo insegnare loro come pregare.
Il frutto della preghiera è l'approfondimento della nostra fede. E il frutto della fede è l'amore che conduce al servizio. Ma dove comincia tutto questo? Nella propria casa. Anche oggi abbiamo così tante sofferenze, così numerosi problemi, Quello che ho visto è incredibile. La nostra gente soffre ancora così tanto. E nostro dovere aiutarli e dividere con loro la gioia di amare, poiché amando loro amiamo Cristo. E quando verrà il giorno che ritorneremo a casa da Dio, Cristo ci dirà: "lo ero affamato, mi deste da mangiare, ero nudo, mi vestiste; senza casa, mi deste rifugio...". La fame non è solo di pane, la fame è di amore.
I rifiuti della società È il desiderio di esser voluti, di essere qualcuno. La nudità non è solo la mancanza di un abito, è la perdita di dignità e di rispetto. La più grande ingiustizia che abbiamo fatto ai poveri è di averli privati della loro dignità. Li chiamiamo lazzaroni, capaci di fare niente. Li abbiamo resi nudi. Senza casa non è solo il bisogno di una casa di mattoni, ma è la sensazione di essere rigettati, non voluti, non amati, un rifiuto della società. E qui è dove voi ed io dovremmo portare l'amore di Cristo.
Un giorno stavo percorrendo le strade di Londra e vidi un uomo completamente ubriaco. Aveva un aspetto così triste e miserabile. Andai verso di lui e presi la sua mano, la strinsi e chiesi: "Come state?" la mia mano è sempre calda - egli disse: "Oh, dopo così lungo tempo sento il calore di una mano umana". E la sua faccia si illuminò.La sua faccia era differente. Voglio solo dire che le cose piccole fatte con grande amore portano la gioia e la pace. In Australia lavoravamo con gli aborigeni. Le nostre sorelle vanno a visitare le famiglie di queste persone che non hanno nessuno che le aiuti. Lavano gli abiti, li puliscono e così via... Un giorno andai presso la casa di un uomo e gli chiesi se potevo lavare la sua abitazione. E egli rispose: "lo sto bene". E io: "Starà ancora meglio se mi lascia pulire". E vidi nella stanza una bella, grande lampada coperta di polvere. Così dissi: "Non accendete questa lampada?". "Per chi?" egli domandò, "per anni e anni nessuno è venuto a visitarmi". Così io dissi: "Accenderete la lampada se le sorelle verranno?". Egli disse di sì. Le sorelle cominciarono ad andare. lo mi dimenticai completamente di quell'uomo e della lampada. Tre anni dopo egli mandò le sorelle con un messaggio: "Dite alla mia amica che la lampada che ha acceso nella mia vita brucia ancora".
Vedete questa è la grandezza della nostra gente. Se noi giungiamo a conoscerIi, li amiamo, e se li amiamo realmente, amiamo Cristo. Sicuro, Gesù è là. Lo ha detto Lui: deve essere così. E per questo motivo Gesù si è reso pane di vita per soddisfare la nostra fame del suo amore. E si rende egli stesso un affamato, cosicché voi ed io possiamo soddisfare la sua fame del nostro amore umano. Perciò impariamo ad amare nella nostra famiglia; nelle nostre famiglie possiamo avere gente molto povera e non ci facciamo caso. Non abbiamo tempo di sorridere, di chiacchierare fra di noi, di andare a fare un picnic. Portiamo questo amore, questa tenerezza nelle nostre case, e vedrete la differenza. Abbiamo bisogno di dare ai nostri come agli altri. Noi abbiamo fratelli e sorelle dappertutto che si prendono cura dei lebbrosi. Molti governi, India, Yemen, Etiopia, Tanzania, ci hanno dato grandi estensioni di terra per riabilitare i loro lebbrosi. In questo bel lavoro, ci piacerebbe portare nuove gioie alle loro vite, completamente differenti. Questo inoltre porta "la gioia nelle vite dei giovani, dei fratelli e sorelle che sono li".
Il dramma degli aborti A Roma abbiamo la Casa del Sacro Cuore, a Primavalle, che il Santo Padre ci ha dato per aiutarci a combattere gli allarmanti casi di aborto. Noi combattiamo l'aborto accogliendo le madri non sposate. Questo è un grande segno di povertà in una nazione. Terribile, se una madre può uccidere il suo proprio figlio! E perciò importante che la Caritas faccia qualche cosa per queste persone. Datevi cura di trovare queste madri non sposate, quelle che sono impaurite e si sentono non volute, i rifiuti della società. Questo sarà un bel lavoro per la Caritas, cioè salvare l'immagine di Dio nel bambino non nato. Oltretutto, fu un bambino non ancora nato, San Giovanni nel grembo di sua madre, che per primo riconobbe la venuta di Gesù. Sussultò di gioia quando Maria venne in visita da Elisabetta.
L'amore dei giovani Così prendiamoci il carico di combattere questa povertà, questa grave povertà. Mi è stato detto che solo nel 1981, ci sono stati 50 milioni di aborti. Un peccato terribile. E per questo che abbiamo così tanta violenza, così numerosi omicidi, così tanti problemi nel mondo. Perciò dividiamo la gioia di amare. Voi dovete condividere, non solo a livello ufficiale, che è pure molto necessario, ma aprire le vostre mani per servire.
Donate i vostri cuori per amore. Trovate i poveri! È realmente la tenerezza e l'amore di Cristo in questo mondo. C'è bisogno di preghiera, ma soprattutto di tenero amore e di attenzione. Così aiutiamoci l'un l'altro a portare questo amore, il tenero amore di Cristo nel mondo. Il mondo attende questo da noi. E insegnatelo ai vostri giovani. Essi desiderano fare qualche cosa. Non so dirvi tutto quello che fanno i giovani quando vengono a Calcutta. Vengono per la Messa, si fermano alla adorazione. Abbiamo adorazione ogni giorno nella nostra casa. Fanno molti sacrifici, rinunciano alle vacanze per poter lavorare qui. Perciò incoraggiateli. Aiutateli. E vedrete che saremo capaci di mutare questa orrenda fase che il mondo sta attraversando.
da "Mondo e Missione" agosto - settembre 1985
Parte prima: VENITE A TOCCARE I POVERI



15/06/14

VENITE A TOCCARE I POVERI

VENITE A TOCCARE I POVERI 
di Madre Teresa di Calcutta

Alcune settimane fa, due giovani sono venuti alla nostra casa dandomi molto denaro per nutrire la gente. A Calcutta prepariamo i pasti per 9.000 persone al giorno. Volevano che il loro denaro fosse speso per nutrire questa gente. Chiesi loro: "Dove avete trovato così tanto denaro?" ed essi risposero: "Ci siamo sposati due giorni fa. Prima del matrimonio abbiamo deciso che non avremmo avuto abiti da matrimonio, e neppure feste. Diamo a voi il nostro denaro". Per un indù di alto ceto sociale questo è uno scandalo. Molti furono sbalorditi nel vedere che una famiglia così elevata non avesse abiti e festeggiamenti per il matrimonio.
Poi chiesi loro: "Perché avete fatto questo?" Ed ecco la strana risposta che mi diedero: "Ci amiamo a tal punto che volevamo donare qualcosa ad un altro, per cominciare la nostra vita insieme con un sacrificio"
Mi ha colpito moltissimo vedere come queste persone fossero affamate di Dio. Un modo per concretizzare l'amore l'uno per l'altra era di fare questo grandissimo sacrificio. Sono sicura che voi non capite che cosa significhi questo. Ma nel nostro paese, in India, sappiamo che cosa significhi non avere abiti e feste per il matrimonio. Tuttavia questi due giovani hanno avuto il coraggio di comportarsi così. Questo è davvero amore in azione. E dove inizia questo amore? Nella propria casa. E come comincia? Pregando insieme. Una famiglia che prega unita, resta unita. E se si resta insieme ci si ama l'un l'altro come Dio ci ama. Ecco perché Gesù è venuto su questa terra. Per trasmettereci una buona notizia: come amarci l'un l'altro. Questa è una bellissima esperienza che apprendiamo dai nostri poveri, che hanno così poco.
Una sera un uomo venne a casa nostra per dirci di una famiglia indù con otto figli. Non avevano mangiato da alcuni giorni. Chiedeva di fare qualche cosa. Così io presi un po' di riso e andai. Vidi gli occhi dei bambini brillare di fame. La madre prese il riso dalle mie mani, lo divise in due parti ed uscì. Quando ritornò le chiesi dove fosse stata e cosa avesse fatto del riso. E lei disse: "Anche loro sono affamati". Sapeva che i vicini della porta accanto, musulmani, avevano fame. Non fui sorpresa del fatto che lei aveva dato, ma dal fatto che lei era a conoscenza di ciò. In genere nella nostra sofferenza e nel momento del bisogno noi non pensiamo agli altri.
Ed ecco questa donna meravigliosa, debole per non aver mangiato da alcuni giorni, aveva avuto il coraggio di amare e dare agli altri, il coraggio di dividere. Molto spesso mi chiedono quando cesserà la fame e la povertà nel mondo. Ed io rispondo: "Quando tu ed io, cominceremo a dividere". Più abbiamo, meno diamo. Meno abbiamo, più possiamo dare. Avete un meraviglioso dovere da compiere verso la Caritas Internazionale: portare al mondo questa presenza, cioè la Buona Novella dell'amore verso gli altri. Non in parole ma in opere. Una volta a Calcutta non avevamo zucchero per i nostri bambini.
Non so come, un bambino di 4 anni aveva sentito che Madre Teresa non aveva più zucchero. Andò a casa e disse ai suoi genitori che non avrebbe mangiato zucchero per tre giorni e lo avrebbe dato a Madre Teresa. I suoi genitori lo portarono alla nostra casa: teneva fra le sue manine una piccola bottiglia di zucchero, quello che non aveva mangiato. Quel piccolo mi insegnò ad amare. Non conta quanto noi diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare. Cercate di trovare i poveri, gli indesiderati, i non amati, gli affamati, coloro che sono nudi, perché nel trovarli voi trovate Gesù.
Gesù dice: "quello che voi fate all'ultimo dei miei fratelli lo fate a me. Ero nudo... affamato ... ferito ...".
I nostri poveri non necessitano di pietà o simpatia. Essi hanno bisogno di amore e compassione: un amore fatto di comprensione. E per fare questo voi ed io dobbiamo fare dei sacrifici. Gesù è stato ferito per averci amato. È morto in croce per noi. Allo stesso modo ogni membro della Caritas deve divenire un portatore dell'amore di Dio. Non basta esserne membri o responsabili. Voi conoscete i poveri della vostra zona. Sapete che ce ne sono proprio qui in Roma, a New York, a Londra e in altri luoghi. Le nostre sorelle nutrono gli affamati di queste grandi città. Ci sono persone che dormono per le strade, qui a Roma. Ricordo che una volta le nostre sorelle erano fuori verso le dieci di sera, a portare panini e una minestra calda a alcuni di coloro che dormono nelle strade di Roma. Voi forse siete sorpresi di vedere persone proprio come voi e me dormire su pezzi di carta, tremanti per il freddo.
Madre Teresa
Questo sì che fa soffrire! Dovete avere questo Amore tenero, questa coscienza della presenza del povero, nella vostra zona. Nel fango di Calcutta Poiché voi siete portatori dell'amore divino, la gente deve potere riconoscere il vostro amore per loro. Non solo parole! Devo dire che ai giorni nostri molte più persone parlano ai poveri. Erano soliti parlare dei poveri; ora trovo che ci sia molta più preoccupazione, più coscienza. Questo succede in vari luoghi: vengono e nutrono la gente.
In India è così bello vedere indù e musulmani mostrare interesse per i poveri. Anche qui e in molti altri luoghi, la gente diviene più cosciente del bisogno di dividere la gioia di amare. Ma dove comincia questo amore? A casa.
Non possiamo dare ciò che non abbiamo. E perché questo amore possa cominciare io prego. La preghiera dà un cuore trasparente. E un cuore trasparente può vedere Dio. E potete vedere Dio solo se voi volete fare qualcosa per qualcuno. Dovete sapere chi è quel qualcuno e chi lo ha creato. Essi non hanno bisogno di molto, abbisognano di questa tenerezza e di amore.
Un giorno raccolsi un uomo da una fogna aperta a Calcutta. Avevo visto muoversi qualcosa nell'acqua: rimossa la sporcizia mi accorsi che era un uomo. Così lo portai nella nostra casa per i morenti. Abbiamo un posto per tali persone. In tutti questi anni abbiamo raccolto dalle strade di Calcutta 45.000 persone come lui. Di queste, 19.000 sono morte attorniate da amore. Così io portai quell'uomo nella nostra casa. Non bestemmiò, non gridò. Il suo corpo era completamente coperto di vermi. Disse soltanto: "Ho vissuto .tutta la mia vita nelle strade come un animale. E ora sto per morire come un angelo amato e curato". Dopo tre o quattro ore, mori con il sorriso sul volto. Questa è la grandezza della nostra gente. [....continua]

09/06/14

UOMO DEVI VIVERE

UOMO DEVI VIVERE
di Giancarlo Giustacchini 
Sono passate da pochi minuti le tre ed il cielo blu intenso brulica di stelle luccicanti. Mentre le grandi pale del ventilatore della mia stanza, al primo piano del "Don Bosco" di Matunga a Bombay, continuano a macinare aria calda e umida, grappoli di zanzare di grande taglia ronzano attorno al mio letto senza darmi tregua per un istante. Frequenti e numerosi colpi di tosse provenienti dalla strada sotto stante mi incuriosiscono e, con una certa insofferenza, mi alzo per scendere a vedere. Mentre percorro le scale nella semioscurità vedo un' ombra umana che con passo stanco, ma deciso, si muove salendo in direzione degli uffici. A mano a mano che mi avvicino riconosco Don Aurelio Maschio, missionario salesiano da 60 anni in India, che, a quell' ora, inizia la sua lunga giornata di dedizione a favore dei più poveri, degli ultimi, di chi non ha voce. "Ma cosa fa lei in piedi a quest'ora?" - mi domanda con un filo di voce. Gli spiego la mia curiosità e il Padre, senza neppure darmi il tempo di terminare, quasi intuendo il mio pensiero, mi accompagna, prendendomi sottobraccio, per mostrarmi la drammatica realtà di una miseria devastante, in parte già conosciuta e toccata con mano negli scorsi anni, ma sulla quale il recente aggravarsi della crisi economica mondiale ha esercitato un influsso dirompente soprattutto a causa dei mercanti piccoli e grandi di tutto il mondo che, inevitabilmente, di questi tempi, diventano più duri e tendono a strozzare i più deboli.

Don Aurelio Maschio
Stese a terra, rannicchiate sotto brandelli di tela, ammassate come bestie sui marciapiedi delle strade che circondano il Santuario di Maria Ausiliatrice, vedo centinaia di famiglie, in condizioni indegne di esseri umani, che aspettano i primi chiarori dell'alba per ricevere qualcosa per sopravvivere. "Qualcuno è qui ad aspettare fin dalla mezzanotte" - mi dice il salesiano con il volto atteggiato a mestizia, non a rassegnazione - "molti vengono da lontano, hanno percorso chilometri per ricevere quel poco che possiamo offrire". La città è ancora avvolta nelle tenebre e nel silenzio, ma le strade del rione di Matunga, dove tutti i miserabili di Bombay sanno di poter trovare almeno qualche rupia, sono letteralmente gremite di mendicanti, lebbrosi, vecchi, donne, bambini, neonati. I loro volti rivelano un denominatore comune: fame, sofferenza, miseria.

Generalmente le agenzie di viaggio europee consigliano i turisti che desiderano visitare l'India a programmare le proprie vacanze nei mesi di dicembre, gennaio o febbraio quando cioè la temperatura e il clima sono accettabili. Ma per gli indiani più poveri, che durante il giorno non possono sfamarsi di cibo con sufficienti calorie, questi mesi sono micidiali. Durante la notte la temperatura è relativamente bassa e le malattie da raffreddamento, una volta trascurate, dopo aver colpito i polmoni, mietono un gran numero di vittime, specialmente fra i bambini e i vecchi. Ecco perché quel continuo tossire che udivo e che non dava pace a quello che avrebbe voluto essere un sonno tranquillo. Ecco perché i bambini più fortunati che vedevo nella strada indossare grossi maglioni di lana, spesso consunti, spesso enormemente più grandi di loro, che avevano ricevuto dalla carità salesiana, tremavano come foglie al vento! Alle cinque gli aiutanti di Padre Maschio iniziano a mettere in ordine questo oceano di mendicanti dividendo prima di tutto le donne e i bambini dagli uomini e dai lebbrosi più martoriati che aflluiscono da ogni dove, generalmente seduti su assi di legno forniti di quattro piccole ruote e trascinati da compagni pietosi.

Alle 5 e 30 inizia la distribuzione di quanto ancora la Provvidenza opera in questo angolo di mondo dimenticato dagli uomini, ma non da Dio. Due pani a ciascuno, quattro ai vecchi, ai lebbrosi, ed alle mamme con dei bambini in braccio. Subito dopo viene distribuita loro una rupia che assicurerà loro l'unico pasto. Sfilano davanti ai miei occhi povere creature, ridotte a larve umane, avvolte in abiti spesso ridotti a stracci incolori e maleodoranti che tuttavia indossano sempre con grande dignità. Vorrei disporre di una buona penna e di tutte le prime pagine dei quotidiani di grido per dire al mondo ciò che ho visto! Vorrei interrompere ogni 30 minuti i programmi televisivi di tutte le emittenti pubbliche e private per proiettare queste immagini che non hanno bisogno di commento, per scuotere le coscienze narcotizzate dal benessere che ovatta il mondo occidentale! Stiamo affollando gli istituti specializzati in diete ipocaloriche per imparare a nutrirei senza superalimentarci; non ci meravigliamo più quando i nostri figlioli lasciano, con espressione talvolta schifata, ai bordi del piatto, porzioni di costosissimo prosciutto solo perché venato di grasso; i nostri sguardi permanentemente insaziati guardano, con avidità, ogni giorno, l'automobile del vicino con un optional in più, il vestito nuovo dell'amica, la nuova montatura degli occhiali.

Un intero camion stracolmo di pagnottelle bianche, profumate, ancora calde, in poco tempo è vuotato. Sono state sfamate circa 8.000 persone.Vorrei che si ripetesse il miracolo della moltiplicazione dei pani per quanti, purtroppo, sono costretti ad allontanarsi a mani vuote, silenziosi, sempre estremamente pazienti. Mentre accompagno Don Aurelio in chiesa per la celebrazione eucaristica delle 6, una giovane madre avvicina, con molto timore, il padre e, a mezza voce, parlando velocemente un dialetto locale a me incomprensibile, gli sussurra qualcosa. Vedova da due anni, cattolica, non aveva osato chiedere aiuti finanziari ai salesiani mentre il suo piccolo, affetto da un male incurabile, era ancora in vita. Ma ora che il figlioletto aveva cessato di soffrire chiedeva 200 rupie. Lo stretto necessario per farlo seppellire nel cimitero cattolico e per acquistare un vestitino dignitoso in cui comporre le spoglie del suo caro.

Padre Maschio allunga le mani in quelle sue tasche che sembrano senza fondo e porge due banconote a quella mamma straziata dal dolore. Poi si avvia verso il Santuario. Mancano pochi minuti alla Messa. lo lo seguo, ma ho un gran nodo alla gola.

22/04/14

"Battaglia" con armi elettorali per il decreto lavoro riforme | Quattromilioni di italiani chiedono aiuti per mangiare

Roma - "non ci sono le coperture"sostiene il Movimento 5 stelle e Forza Italia attaccando l'esecutivo sul decreto Irpef. Il decreto lavoro e riforme si attuerà in settimana, ma il Nuovo Centodestra e' pronto ad andare all'assalto delle modifiche introdotte in Commissione lavoro e anche Forza Italia e' sul piede di guerra: mercoledi' mattina si riunira' il gruppo azzurro per ribadire il no del partito alla fiducia. Il governo dal canto suo considera equilibrati i cambiamenti apportati, il premier ritiene che su questi argomenti occorre mettere da parte le armi elettorali. In settimana il presidente del Consiglio Matteo Renzi porra' al centro del dibattito anche la possibilita' di introdurre al piu' presto gli aiuti alle famiglie dal punto di vista fiscale e intende accelerare anche sulla riforma della pubblica amministrazione e sugli investimenti alle scuole. Sul tavolo anche il confronto con l'Ue sui fondi europei e soprattutto il tema delle riforme. Il testo approntato dal governo viene discusso in Commissione affari costituzionali di palazzo Madama dove potrebbe registrarsi un asse tra la minoranza Pd e i malpancisti azzurri per far si' che il Senato continui ad essere elettivo. Forza Italia comunque continua a sostenere l'iter delle riforme anche se intende 'alzare' il livello dello scontro sull'operato dell'esecutivo sui temi economici. Oggi Silvio Berlusconi ha ricevuto a villa San Martino numerosi 'big' del partito per pianificare la prossima campagna elettorale. Intanto fonti parlamentari di FI riferiscono che Sandro Bondi sarebbe sempre piu' 'distante' dalla dirigenza azzurra: il responsabile organizzativo di Forza Italia, una sorta di amministratore delegato secondo lo statuto azzurro, avrebbe intenzione - viene riferito - di abbandonare il suo incarico senza lasciare pero' il suo partito.(AGI)

Roma.- Sono 4.068.250 le persone che in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10 per cento sull'anno precedente. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base della relazione sul 'Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013' realizzato dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro. Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. In particolare, nel 2013 si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. Una situazione drammatica che, osserva la Coldiretti, "rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa". Secondo l'Istat, infatti, ben il 16,6 per cento degli italiani non può neanche permettersi un pasto con un contenuto proteico adeguato almeno una volta ogni due giorni. L'effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani è stato il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981. Nel 2013 i consumi alimentari sono diminuiti del 3,1 per cento secondo l'Istat perché con il calo del potere di acquisto le famiglie italiane hanno tagliato dal pesce fresco (-20 per cento) alla pasta (-9 per cento), dal latte (-8 per cento) all'olio di oliva extravergine (-6 per cento) dall'ortofrutta (-3 per cento) alla carne (-2 per cento) mentre aumentano solo le uova (+2 per cento), sulla base dell'analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi undici mesi. (Adnkronos)

26/03/14

Avezzano (AQ) | " Ho rubato i biscotti per fame". Gli altri clienti si offrono di pagarli ma il titolare del supermercato lo denuncia lo stesso.

99 centesimi. questo il prezzo di un pacco di biscotti rubato per fame da un disoccupato incensurato di Avezzano, in provincia dell'Aquila. Denunciato, ora rischia una pesante condanna. È accaduto l’altro giorno nella cittadina abruzzese, in un noto supermercato della periferia. La vicenda ha avuto inizio quando l'uomo è entrato nel supermercato. una cassiera ha notato che aveva qualcosa in tasca ed ha avvisato la vigilanza. Addosso gli è stata trovata la scatola di biscotti. L'uomo, B.B., 24 anni, disoccupato e abituale frequentatore della Caritas, si è giustificato: "Avevo fame, ho provato a prendere qualche altra cosa, poi mi sono accontentato dei biscotti." Ma non è servito a niente, anche se i clienti presenti alla scena si sono offerti di pagare la scatola di biscotti. Il responsabile del punto vendita non gli ha creduto ed ha chiamato le forze dell'ordine che non hanno potuto far altro che compilare la denuncia. "È sempre un furto – ha detto il titolare – e poi ogni giorno è così e non se ne può più. Rubano tutti stranieri e italiani e quindi è giusto che chi ruba sia punito anche per cose di poco valore». E' vero, rubare è un reato, ce lo insegnano i genitori prima e la scuola poi, "ma la storia accaduta ad Avezzano al giovane 24enne è tutta un’altra cosa - precisa il suo avvocato di fiducia, Pasquale Motta -. Aveva fame e non aveva soldi neppure per un pacco di biscotti».

20/02/14

La "pancetta" che non piace | Dai disturbi cardiovascolari al diabete fino ad arrivare al cancro!

La "pancetta" che non piace. Dai disturbi cardiovascolari al diabete fino ad arrivare al cancro! Non si tratta soltanto di un mero difetto estetico: per un uomo avere la cosidetta "pancetta", ovvero sia la circonferenza vita superiore a 100 cm, aumenta notevolmente la probabilità di essere colpiti da disturbi gravi come quelli cardiovascolari, diabete e per fino alcuni tipi di cancro.

Come fare allora per ovviare al problema? Semplicemente cambiando certe abitudini alimentari, come suggerisce "Il ritratto della salute", il noto quotidiano on line della Società italiana di medicina generale. Bisogna apportare alcune modifiche a quelle che contribuiscono all'accumulo di grasso.
Ecco quali sono e come sostituirle con scelte più benefiche e salutari:
  • DOLCE MATTINO- La colazione è un pasto importante, ma riempirsi lo stomaco di dolci non garantisce di non avere più fame fino a pranzo e può anche far crescere la pancia
  • GRASSO DELLA CARNE- Quantità, metodi di preparazione e qualità della carne minacciano la salute: meglio scegliere tagli magri come filetto e controfiletto, cucinati anche alla griglia
La "pancetta" che non piace1
  • SPUNTINI- Bastano 15 patatine fritte per introdurre 160 calorie. I pop corn senza grassi e poco sale sono senz'altro una scelta migliore: 6 porzioni corrispondono a 100 calorie.
  • FAST FOOD- Un hamburger maxi può fornire più di 1000 calorie (senza dimenticare le patatine fritte). Meglio non esagerare con le dimensioni e scegliere un'insalata come contorno.
  • PIZZA- A rendere la pizza nemica della salute sono gli ingredienti con cui la si farcisce: se una margherita non basta, meglio aggiungere le verdure piuttosto che i salumi
  • BIBITE Quando c'è bisogno di energia è preferibile affidarsi a una tazzina di caffè: le bibite contenenti caffeina e drink energetici contengono alte quantità di zuccheri aggiunti
  • BIRRA Sono circa 150 le calorie fornite da una bottiglia piccola. L'ideale sarebbe tagliare sulle quantità.
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