Il-Trafiletto
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01/11/14

Nessun colpevole per la morte di Stefano Cucchi.

Al processo di primo grado erano stati condannati solo i medici, non gli infermieri e gli agenti. Assoluzione per insufficienza di prove. I genitori in lacrime: «Nostro figlio è stato ucciso una seconda volta». Polemica per il pessimo comunicato del sindacato di polizia: «Giusto così, vita dissoluta.»

 Non è stato nessuno. Tutti assolti. Agenti, medici, infermieri, nessuno ha ucciso Stefano Cucchi, il geometra trentunenne romano arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo all’ospedale Sandro Pertini. Così ha deciso la Corte d’Appello di Roma, adottando la formula del secondo comma dell’articolo 530, cioè “quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”.

 Il pg Mario Remus aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati, aveva cioè chiesto di modificare la sentenza di primo grado, chiedendo quindi di condannare a due anni tre agenti carcerari, a un anno i tre infermieri dell’ospedale Sandro Pertini, a tre anni per il primario della struttura ospedaliera Aldo Fierro, e a due anni ognuno i quattro medici Stefania Corbi, Silvia Di Carlo, Flaminia Bruno e Luigi De Marchis. Inoltre il pg aveva chiesto la conferma della condanna a otto mesi che era stata inflitta al medico Rosita Caponetto per l’accusa di falso ideologico.

“Hanno ucciso Stefano una seconda volta, ma continueremo la nostra battaglia finché non ci sarà giustizia ”, hanno detto i genitori, mentre la sorella in lacrime grida:” E’ una giustizia malata, non si accorsero che mio fratello era stato massacrato”. Il SAP, sindacato di polizia, grida soddisfazione:” E’ giusto così - dice il segretario Gianni Tonelli - bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità”. Parole che stanno facendo discutere il mondo politico.

Al processo di primo grado del 5 giugno 2013 la III Corte d'Assise condanna quattro medici dell'ospedale Sandro Pertini a un anno e quattro mesi e il primario a due anni di reclusione per omicidio colposo ,con sospensione della pena , un medico a 8 mesi per falso ideologico, mentre vengono assolti sei tra infermieri e guardie penitenziarie, i quali, secondo i giudici, non avrebbero in alcun modo contribuito alla morte di Cucchi.

24/10/14

Conferma della condanna ma con sconto di pena per Dolce e Gabbana

Dolce e Gabbana devono essere condannati, lo dice il sostituto procuratore generale della Cassazione, per evasione fiscale, si ma ammorbita, la condanna si intende ritoccando al ribasso l'entità della pena

Francesco Salzano, sostituto procuratore generale della Cassazione, ha chiesto la conferma tutte le condanne a carico di Domenico Dolce e Stefano gabbana, fatta eccezione per il mancato versamento dell'Iva relativo al 2005 che, a detta della pubblica accusa, si sarebbe prescritto. Stessa sorte per gli altri 4 imputati nella vicenda della presunta evasione fiscale.

Dolce e Gabbana, condannati a un anno e sei mesi dalla Corte d'appello di Milano il 30 aprile 2014, il vice procuratore ha chiesto la conferma della condanna ma con una riduzione della pena. Nell'inchiesta sono coinvolti anche il commercialista Luciano Patelli (un anno e sei mesi), il fratello dello stilista Alfonso Dolce, manager del gruppo (un anno e due mesi) e l'amministratrice delegata Cristiana Ruella e Giuseppe Minoni (un anno e due mesi).

In particolare, il pg della Cassazione ha sottolineato che tutti gli imputati hanno agito "con dolo" e che erano "perfettamente consapevoli" di ciò che stavano facendo, vale a dire, ha proseguito Salzano, "di una evasione fiscale realizzata con una estero-vestizione in una sede fittizia, quella del Lussemburgo, che non era operativa dal momento che tutto veniva deciso a Milano". Inoltre, per il Pg, la sentenza della Corte d'Appello è "rispettosa sia dell'accordo Italia-Lussemburgo sia dei principi stabiliti dal'Ocse".


22/10/14

Se credi che sia vera allora lo è | Sweetie la bambina che incastra i pedofili

Una bambina dolcissima tanto dolce che ne porta il nome: Sweetie, che entra in chat tutte le sere e comunica con centinaia di uomini. Pedofili che cercano piccole prede ma non sanno che con Sweetie le prede sono loro.


Queste bestie si fidano di Sweetie, è una bambina filippina di 10 anni, e le mandano dati personali come foto video contatti privati. E' così che la bambina in dieci settimane ha preso nella sua rete un migliaio di contatti, e ieri a Brisbane in Australia, ne ha portato uno in tribunale Il primo. Scott Robert Hansen è stato condannato a due anni per aver indotto una minore a compiere atti sessuali.

Il giudice ha scritto, nella sentenza: "È irrilevante che la bambina non sia reale perché se credi che lo sia è abbastanza ". Perchè Sweetie è una bambina virtuale, una perfetta riproduzione in 3D creata in laboratorio dopo mesi di lavoro e animata da operatori che la mettono in relazione con gli uomini che la cercano proprio "come se fosse vera". I suoi creatori sono ricercatori di Terre des hommes Olanda. Per dieci settimane quattro di loro si sono alternati alla consolle, hanno risposto alle richieste di sesso di uomini adulti e hanno ottenuto da loro veri dati personali, concretissime prove. "Senza violare i loro computer, senza nessun trucco."

Uno dgli operatori che si alternano alla consolle e che desidera restare anonimo, illustra nei dettagli il meccanismo e si congeda così: "È molto difficile dormire la notte dopo aver sostenuto conversazioni come quelle che ci toccano ogni giorno. Sono perseguitato dagli incubi". Settecentocinquantamila persone adulte ogni giorno si siedono di fronte al computer in cerca di un bambino o una bambina con cui fare sesso via web, dice l'Fbi. Settecentocinquantamila ogni 24 ore.

Chiunque bambino lasciato solo davanti a un computer può essere attratto, avvisano gli operatori di Terre des hommes. "I predatori sessuali non sono necessariamente pedofili, sono persone che di fronte alla possibilità di adescare un bambino semplicemente lo fanno. Pensano: "Sono dall'altra parte del mondo, chi mi vede?". Invece Sweetie, coi suoi grandi occhi, vede. Ed è irrilevante che sia virtuale. Se credi che sia reale, come per ogni altra cosa nella vita, è vera.

15/10/14

Morta a 92 anni la vera spia che accusò i Rosemberg

La guerra fredda produsse una rete di spie, che intrecciando i dati sensibili delle due grandi potenze, contribuirono a raggiungere e mantenere equilibrata la forza difensiva dei due paesi.


Il caso di spionaggio più emblematico di quel periodo (1950 in piena guerra fredda) furono i piani dell'atomica americana venduti ai russi. Prese le spie colpevoli di tradimento e finirono giustiziate sulla sedia elettrica i coniugi Rosemberg. Era il 1953, e il presidente Eisenhower respinse gli ultimi appelli per graziare Julius e Ethel Rosenberg che morirono nel penitenziario di Sing Sing.

Il vero colpevole, accusò Ethel (sua sorella) e il cognato Julius per salvarsi dall'accusa di spionaggio.
Morto all'età di 92 anni : David Greenglass, un sergente dell’esercito americano che confessò moltissimi anni dopo l'innocenza di Ethel, mentre il cognato Julius faceva in pieno parte del complotto insieme ad altri personaggi, come Morton Sobell, che nel 1951 fu condannato per spionaggio con i Rosenberg, ma solo a 18 anni di galera. L'America si divise tra innocentisti e colpevolisti, non c’è famiglia negli Stati Uniti che non si sia spaccata su questa storia, conclusasi con un processo in cui la testimonianza di Greenglass fu determinante. Anche Greenglass finì in carcere per soli 10 anni grazie alla sua testimonianza, ma una volta uscito cambiò città e anche nome.
I coniugi Rosemberg

Lo ritrovò 50 anni più tardi un giornalista il quale gli fece ammettere di aver mentito. Anche sulla sorella Ethel, che di fatto mandò sul patibolo. La morte del sergente Greenglass, cresciuto a Manhattan da una famiglia di ideologia marxista, risale in realtà al primo luglio scorso, ma fino ad adesso era rimasta segreta, in linea con l’intera vita del personaggio. Solo ora il New York Times ne è venuto a conoscenza, grazie a un familiare che ha confermato il decesso. Anche se nessuno ha ancora fatto alcuna comunicazione ufficiale. Mentre è certa la data della morte della moglie di Greenglass (avvenuta nel 2008), anche lei parte della banda di spie che spifferò notizie di intelligence a Mosca e che al processo testimoniò contro i Rosenberg.


17/06/14

L'ex igienista dentale di Berlusconi ed ex consigliere regionale Nicole Minetti aspetta bimbo dal figlio di Gigi D'Alessio.

La notizia sta facendo il giro del web: Nicole Minetti, l'ex consigliere regionale del PDL, ex igienista dentale di Berlusconi, ex valletta delle TV, ex hostess di Publitalia, è incinta. A dare la notizia è il settimanale "Diva e Donna", secondo il quale la Minetti sarebbe in dolce attesa da alcune settimane di un bimbo/a dal figlio del noto cantante Gigi D'Alessio, Claudio. La coppia sta insieme da marzo, ed in quattro mesi ha bruciato le tappe, cioè da quando l'ex consigliere è ritornata dagli Stati Uniti dove si era rifugiata dopo la condanna a cinque anni di reclusione per favoreggiamento della prostituzione per il caso Ruby, la fantomatica "Nipote di Mubarak", ha scoperto di essere incinta e farà diventare così "nonno e nonna" la coppia Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo. Secondo fonti vicine alla coppia D'Alessio-Minetti, i futuri genitori sono contentissimi, al settimo cielo,nonostante le vicende giudiziarie della Minetti che la vedranno di nuovo in tribunale il prossimo 15 luglio insieme a Lele Mora ed Emilio Fede nel processo d'appello per il caso Ruby.

26/05/14

Stalking e violenze su un bambino di 12 anni. Arrestato pediatra aMilano.

Altro caso di pedofilia. Questa volta un medico pediatra di 54 anni residente nella periferia di Milano ma che svolgeva la sua professione presso una clinica nel centro del capoluogo lombardo, è stato arrestato dagli agenti del commissariato Lorenteggio per violenza sessuale ai danni di un bambino di 12 anni che il medico teneva in cura fin dall’età di quattro anni. Dalle indagini effettuate la clinica in questione è risultata estranea ai fatti. L’accusa rivolta al professionista dagli agenti, oltre che di violenza sessuale, è quella di detenzione e produzione di materiale pedopornografico e di stalking per aver importunato il ragazzino di sms e telefonate. Gli inquirenti ipotizzano che il pediatra possa essere un seriale e che abbia abusato di altri bambini, dal momento che aveva già subito una condanna nel 2006 a otto mesi per detenzione di materiale pedopornografico per una vicenda del 2000. Le indagini hanno preso il via dopo una denuncia dei genitori del ragazzino, i quali si erano rivolti al professionista affinchè aiutasse il figlio a affrontare i suoi problemi, sia scolastici che di apprendimento. Accortisi di un cambiamento repentino del loro ragazzo, hanno prima chiesto l’aiuto agli insegnanti, poi hanno scoperto gli sms del pediatra sul telefonino del loro figlio e gli incontri tra lui e il medico. Perquisendo l'appartamento del medico nell'hinterland milanese gli agenti hanno trovato diverse foto e alcuni file memorizzate sul suo computer che hanno convinto il gip Guidi a convalidare l'arresto e a ordinare la detenzione in carcere. Inoltre sul letto del medico sono stati trovati alcuni bambolotti e delle foto pornografiche del bambino in questione. Sembra inoltre che a causa della ''presenza permanente'' dell'uomo vicino al ragazzo, questi avesse manifestato anche ''manifestazioni suicide''.

10/05/14

Scajola non parla-Confermata la condanna a Dell'Utri- Ex premier ai servizi sociali

Regina Coeli- Si è avvalso della facoltà di non rispondere Claudio Scajola nell'interrogatorio di garanzia a Regina Coeli. "Voleva rispondere ma gli abbiamo consigliato di non farlo: vogliamo prima parlare con lui e studiare le carte", dice l'avvocato Giorgio Perroni. L'avvocato ha aggiunto: "E' sereno e convinto di poter spiegare i fatti". "I contatti con la moglie di Matacena sono un dato oggettivo - ha detto Perroni - ma senza vedere le carte e aver parlato con lui è impossibile fare valutazioni".(Ansa.it)

Roma - E' defintiva la condanna a 7 anni di reclusione per Marcello Dell'Utri, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo ha deciso la Cassazione, rigettando il ricorso della difesa dell'ex senatore. La Suprema Corte ha quindi confermato il verdetto emesso, in sede di rinvio, dalla Corte d'Appello di Palermo il 25 marzo dello scorso anno.(AGI)

Roma - Iniziano i servizi sociali per Silvio Berlusconi. L'ex premier è arrivato all'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone alle 9:30, senza rivolgere neppure un saluto ai numerosi giornalisti presenti, per iniziare ad assistere i malati di Alzheimer. Attimi di agitazione quando un contestatore ha cercato di superare le transenne, subito bloccato dalle forze dell'ordine. Pippo Fiorito, rappresentante dei Comitati unitari di base all'interno dell'istituto, continuava a gridare: "Noi italiani abbiamo un sogno nel cuore, Berlusconi a San Vittore".

Allontanato dalla Digos è stato poi accompagnato all'uscita dell'Istituto. "I lavoratori della Sacra Famiglia non vogliono Berlusconi" spiega Fiorito, che indossa una maglietta bianca in cui campeggia la scritta 'Occhio. Il formaggio lo stai mettendo tu', in riferimento alle promesse sulle pensioni dell'ex premier, un cilindro e un paio di occhiali da sole. E aggiunge: "Non doveva venire qui ma anzi andarsene a San Vittore. Lotteremo finché Berlusconi non se ne andrà" promette il sindacalista.(Adnkronos/Ign)

08/05/14

Roma | L’ex Ministro Scajola in manette: questa volta gliel’hanno detto!

Questa mattina la Dia di Reggio Calabria si è presentata in un noto albergo romano in via Veneto ed ha notificato un ordine di arresto all’ex ministro Claudio Scaiola. Oltre a lui sono stati notificati provvedimenti restrittivi ad altre sette persone, tra le quali la sua segretaria Roberta Sacco, l’ex parlamentare Amedeo Matacena, la moglie dello stesso Chiara Rizzo, e la madre Raffaella De Carolis. L’ex Ministro dell’interno è accusato di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, imprenditore calabrese ed ex parlamentare condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, ed è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli. Avrebbe cercato di aiutare il Matacena ad espatriare da Dubai, dove si era rifugiato, per farlo giungere il Libano, nazione più sicura, e scampare così all’esecuzione della condanna definitiva a 5 anni comminatagli per concorso esterno i associazione mafiosa. La Dia ha effettuato numerose perquisizioni in mezza Italia, dal Piemonte alla Calabria, Lazio , Sicilia, Emilia Romagna e Liguria. Nella regione ligure gli investigatori hanno perquisito la villa di Scajola ed il suo ufficio in via Matteotti, accompagnati dalla segretaria Roberta Sacco. L’arresto dell’ex Ministro è partito dalle indagini sui fondi neri della Lega Nord, passando per delle intercettazioni per mezzo delle quali si è venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, la quale cercava aiuto per far arrivare il marito in Libano. “ Non conosco le cause dell’arresto – ha dichiarato Silvio Berlusconi – ma sono molto dispiaciuto per lui”. Anche l’interessato era molto sconvolto al momento dell’arresto, forse perché questa volta gliel’hanno detto. (immagine scaricata dal web)

26/03/14

Avezzano (AQ) | " Ho rubato i biscotti per fame". Gli altri clienti si offrono di pagarli ma il titolare del supermercato lo denuncia lo stesso.

99 centesimi. questo il prezzo di un pacco di biscotti rubato per fame da un disoccupato incensurato di Avezzano, in provincia dell'Aquila. Denunciato, ora rischia una pesante condanna. È accaduto l’altro giorno nella cittadina abruzzese, in un noto supermercato della periferia. La vicenda ha avuto inizio quando l'uomo è entrato nel supermercato. una cassiera ha notato che aveva qualcosa in tasca ed ha avvisato la vigilanza. Addosso gli è stata trovata la scatola di biscotti. L'uomo, B.B., 24 anni, disoccupato e abituale frequentatore della Caritas, si è giustificato: "Avevo fame, ho provato a prendere qualche altra cosa, poi mi sono accontentato dei biscotti." Ma non è servito a niente, anche se i clienti presenti alla scena si sono offerti di pagare la scatola di biscotti. Il responsabile del punto vendita non gli ha creduto ed ha chiamato le forze dell'ordine che non hanno potuto far altro che compilare la denuncia. "È sempre un furto – ha detto il titolare – e poi ogni giorno è così e non se ne può più. Rubano tutti stranieri e italiani e quindi è giusto che chi ruba sia punito anche per cose di poco valore». E' vero, rubare è un reato, ce lo insegnano i genitori prima e la scuola poi, "ma la storia accaduta ad Avezzano al giovane 24enne è tutta un’altra cosa - precisa il suo avvocato di fiducia, Pasquale Motta -. Aveva fame e non aveva soldi neppure per un pacco di biscotti».

20/03/14

Eccidi del 1944 nell'appennino tosco-emiliano: confermati tre ergastoli.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della procura generale militare confermando la condanna all'ergastolo per gli ex nazisti della divisione "Herman Goering" accusati delle stragi sull’Appennino tosco-emiliano nella primavera del 1944, dove in una delle quali, e precisamente quella del Monte Falterona, tra le province di Firenze e di Arezzo, vennero uccise 200 persone tra uomini, donne e bambini. La Prima sezione penale è intervenuta così sulla decisione della Corte militare d'appello di Roma del 26 ottobre 2012, confermando gli ergastoli per Hans Winkler, Alfred Luhmann e Wilhelm Stark. La Corte ha anche disposto un nuovo processo di appello per altri 2 militari e due eccidi rimasti senza colpevoli: Monte Morello (la più alta montagna della cosiddetta “conca” fiorentina) e Mommio di Fivizzano (in provincia di Massa Carrara). Nel frattempo uno degli imputati, Ferdinand Osterhaus, è morto. Si riapre così dopo 70 anni di distanza il capitolo giudiziario per le quattro stragi naziste. Un nuovo processo d’appello dovrà accertare le responsabilità dei cinque ex militari nazisti, tutti novantenni. Tre di questi per due degli eccidi dei resistenti (tra cui molte donne, anziani e bambini) sono già stati condannati all’ergastolo dalla corte d’appello militare di Roma, il 26 ottobre del 2012: sentenza che ieri sera (19 marzo) è diventata definitiva appunto per decisione della prima sezione penale della Suprema Corte. Il nuovo processo sarà celebrato per accertare le responsabilità per gli eccidi di Monte Morello e quello di Mommio di Fivizzano, finora rimaste senza colpevoli. Mentre per la strage di Monchio,Susano e Costrignano sull’Appenino modenese (oltre 150 morti), del 18 e 20 marzo 1944, della quale proprio in questi giorni ricorrono i 70 anni, e per l’eccidio del monte Falterona del 13 e 18 aprile, andrà valutato se ci sono ulteriori responsabilità oltre a quelle accertate. Gli imputati che dovranno tornare alla sbarra, sono l’allora capitano dell’esercito tedesco Helmut Odenwald, di 95 anni; l’ex tenente Erich Koeppe (95), assolti in appello per i quattro capi d’imputazione, e il sottotenente e medico della divisione Hans Georg Karl Winkler (92), il caporale, poi sergente, Alfred Luhmann (89) e il sergente Wilhelm Stark (93), condannati all’ergastolo. Sono venti le parti civili, tra cui la presidenza del Consiglio, le Regioni Emilia-Romagna eToscana, Anpi e i Comuni interessati.

16/03/14

"Gocce" di notizie: 'Mea culpa', il libro scritto da Fabrizio Corona

"Non un pentimento" ma un percorso di "reinvenzione". Cosi' il coautore, lo scrittore Franco Bolelli, ha descritto il senso di 'Mea culpa', il libro scritto da Fabrizio Corona (sottotitolo 'Voglio che mio figlio sia fiero di me'), edito da Mondadori e presentato a Milano. L'ex agente dei vip si trova attualmente in carcere per scontare un cumulo di condanne e non era presente all'evento, ma per lui hanno parlato Bolelli e il fratello Federico. "E' ovvio che Fabrizio ha fatto tutto quello che ha fatto per il denaro - riconosce Federico Corona - ma c'e' molto che va salvato del suo passato". "E' stato un imprenditore, che ha dato da lavorare a molta gente, ed e' comunque una persona diversa, che ha imparato ad ascoltare la gente che gli sta intorno", ha proseguito il fratello. Il titolo originale, raccontano Bolelli e Federico, avrebbe dovuto essere 'Orgoglio', ma 'Mea Culpa', a loro giudizio, riassume meglio il senso del libro. Non perche' Corona si sia pentito della gran parte di quello che ha fatto; se c'e' qualcosa che rimpiange, dice il fratello, e' l'eccessivo orgoglio negli anni in cui viaggiava al massimo. "Non e' un pentimento, non e' un folgorato sulla via di Damasco - dice Bolelli - siamo piu' di fronte a una reinvenzione di se' stesso, un processo che il carcere ha aiutato.          fonte(AGI)

24/02/14

Breivik e si lamenta denuncia di ricevere torture | La polizia respinge tali accuse.

Nel carcere di Ila, Anders Behring Breivik ha a disposizione tre celle di otto metri quadrati ciascuna: una per dormire, una per l'attivita' fisica, una per scrivere e per usare il computer. Breivik e si lamenta. Denuncia di ricevere torture. La polizia respinge tali accuse.


Oslo, 24 feb. - La Polizia norvegese respinge al mittente le lamentele di Breivik, che accusa con una lettera i suoi carcerieri di essere torturatori. "Il reclamo - afferma il capo della Polizia Ingrid Wirum - e' stato esaminato alla luce delle norme vigenti e abbiamo concluso che ne' la prigione di Ila ne' le persone nominate nel reclamo possano essere accusate di alcunche'". L'avvocato di Breivik afferma che il suo cliente "non e' sorpreso" di questa decisione. "Non sembra - ha aggiunto l'avvocato Tord Jordet - che la polizia voglia investigare veramente a fondo". Breivik, che nel luglio 2011 uccise 8 persone con un'autobomba a Oslo e, uno a uno, 69 giovani laburisti nell'annuale riunione politica di Utoya, e' stato dichiarato sano di mente e condannato al massimo della pena. In Norvegia l'ergastolo fu abolito nel 1971 e Breivik e' stato condannato a una cornice detentiva che puo' variare da un minimo di 10 anni di carcere ad un massimo di 21 anni. Al termine della pena una commissione valutera' se Breivik sara' ancora socialmente pericoloso: teoricamente potrebbe rimanere in carcere tutta la vita oppure uscirne dopo il 2021. Nel carcere di Ila, Anders Behring Breivik ha a disposizione tre celle di otto metri quadrati ciascuna: una per dormire, una per l'attivita' fisica, una per scrivere e per usare il computer. Breivik, nella lettera, si lamenta tra l'altro di non poter comunicare con l'esterno e di avere giochi della Playstation datati. Lo stragista si alleno' mentalmente alla carneficina giocando per ore a videogames di guerra. Breivik uccise i giovani laburisti per un preciso calcolo politico. "I laburisti/multiculturalisti - scrisse nel suo manifesto politico inviato a 8109 indirizzi email in tutta Europa - sono responsabili di avere aperto le porte dell'Europa agli immigrati, in particolare quelli musulmani. Io non attaccherfonte (AGI)
o' direttamente gli i
mmigrati, perche' questo creerebbe un moto di simpatia nei loro confronti. Quando si ha una perdita d'acqua in un bagno - scrisse Breivik - prima si ripara la perdita (i laburisti/multiculturalisti), poi si tira su l'acqua (gli immigrati)". L'obiettivo finale di Breivik e dei Cavalieri Templari (fondati, a suo dire, a Londra nel 2002) e' la cacciata di tutti gli immgrati dall'Europa entro il 2083, 400 anni dopo il fallito assedio degli Ottomani a Vienna. Breivik riceve centinaia di lettere di fan nazionalisti e xenofobi da tutta Europa. L'europarlamentare leghista Borghezio defini' "in qualche caso ottime" le idee dello stragista.                                      

12/02/14

Seattle | il film a luci rosse si interessa della studentessa americana Amanda Knox condannata a 28 anni di carcere.

Vedremo Amanda Knox sul grande schermo? Dopo la nuova condanna del 30 gennaio scorso della Corte d’Appello di Firenze, la casa di produzione di film a luci rosse americana "Monarchy Distribution" ha offerto lavoro ad Amanda Knox, la studentessa di Seattle, 26 anni, ritenuta colpelvole insieme a Raffaele Sollecito e condannata a 28 anni e sei mesi di reclusione ( 25 anni per Sollecito) dell'omicidio della coinquilina Meredith Kercher. Ventimila dollari per fare un film a luci rosse. Questa l’offerta arrivata nei giorni scorsi alla studentessa americana. La proposta è arrivata da Michael Kulich, patron della suddetta casa di produzione, che ha scritto una mail alla ragazza. "Da quando sei tornata alla ribalta - si legge nella lettera riportata dai giornali americani - la nostra casella mail è sommersa da richieste dei fans che vogliono vedere solo te. Kulich ha inoltre sottolineato che Amanda potrebbe decidere in quale pratica amorosa cimentarsi e con chi essere ripresa: "E' una grandissima occasione per lei, per guadagnare dei soldi e finire gli studi o per coprire le spese a cui dovrebbe far fronte ancora in futuro nell'ambito di questo sfortunato processo". Tornando a ritroso nel tempo, la ragazza di Seattle già nel 2011 aveva ricevuto una proposta indecente dalla nota casa di produzioni a luci rosse Vivid Entertainment.

05/02/14

Quattro anni vissuti in una "prigione silenziosa" | Lo stalker di Monica Leofreddi condannato

L'inizio di una fine? Monica Leofreddi, dopo quattro anni di incubo in cui la sua vita è stata stravolta da uno stalker che ha perfino chiesto la paternità di suo figlio, ci spera. Il tribunale ha condannato lo stalker ad un anno e sei mesi.


Un anno e sei mesi di reclusione, per il reato di stalking, all'uomo che dal 2010 perseguita senza sosta Monica Leofreddi. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Roma Angelo Giannetti per il quale Goffredo Imperiali di Francavilla, 50enne nobile decaduto dell'aristocrazia napoletana e residente a Terracina, deve pagare alla conduttrice tv una provvisionale pari a 20mila euro oltre a risarcire i danni da definire in sede civile. Una sentenza accolta tra le lacrime dalla Leofreddi che, accompagnata dal marito, ha detto "spero che questa decisione sia l'inizio della fine di una vicenda drammatica". Il pm Gianluca Mazzei aveva sollecitato una condanna dell'imputato a un anno e quattro mesi di carcere, ritenendo "conclamata la sua responsabilita'" e "molto gravi" le condotte contestate. Del resto, e' stato lo stesso imputato, sottoposto all'esame, ad ammettere la propria colpevolezza e a riconoscere come molesti i propri comportamenti. Ha giustificato il suo atteggiamento parlando di "un amore cosmico" nutrito nei confronti della conduttrice tv, di cui si e' definito fan accanito.

Monica Leofreddi.
L'uomo, come ha denunciato anche oggi in udienza la conduttrice tv, non si e' fatto problemi a presentarsi a casa dei suoi genitori spacciandosi per commercialista, e' riuscito ad acquisire i suoi dati bancari, ha presentato esposti a funzionari Rai perche' la facessero lavorare di piu', ha chiesto informazioni al portiere dello stabile e ai commercianti del quartiere per avere notizie sulla sua vita privata, ha chiesto persino il riconoscimento di paternita' del figlio al tribunale dei minori. "Lui conosce ogni movimento della mia vita - ha detto piangendo Monica Leofreddi -, e' come uno squalo che mi gira intorno. Anche nei giorni scorsi, dopo l'ultima udienza in tribunale, mia madre ha detto di averlo visto in zona. Mi perseguita in modo molto lucido, la sua e' una presenza costante". Imperiali, dal canto suo, non ha fatto nulla per nascondere la realta' anche se ha voluto precisare un particolare: "Non ho chiesto il riconoscimento di paternita' di suo figlio ma solo che mi venisse affidato: so bene di non essere il padre ma volevo essere per il bambino un riferimento positivo per gli anni a venire. E ammetto anche di esser passato davanti alla casa dei genitori di Monica perche' la stazione dei carabinieri alla quale consegnavo della documentazione si trovava in zona, poco distante". "Monica Leofreddi - ha detto il suo difensore, l'avvocato Sonia Battagliese in sede di arringa - si e' trovata catapultata a vivere in una prigione silenziosa che giorno dopo giorno sta strangolando la sua vita nella quale si e' progressivamente intrufolato l'imputato. La mia assistita sta vivendo un incubo da quasi 4 anni e la sua vita non e' piu' serena: ha rinunciato ad apparire in tv e a sottoscrivere i contratti, non esce piu' da sola e anche il figlio viene guardato a vista quando va a scuola. Questa non e' vita".     fonte  (AGI)

04/02/14

Francia: Vendicato un gattino di 5 mesi: un anno di carcere al suo seviziatore

Succede in Francia questo grande segno di civiltà. Condannato ad un anno per aver torturato il suo gattino. Lo profetizzava anche il grande Leonardo Da Vinci: "Nel futuro l'uccisione di una bestia sarà condannato al pari dell'omicidio"


Un 24enne francese e' stato processato per direttissima e condannato a un anno di reclusione per aver maltrattato il proprio gatto, facendo filmare la scena e pubblicandone infine il video su Internet: vi si vedeva la povera bestiola, un maschio di cinque mesi chiamato Oscar, lanciata ripetutamente per aria per poi ricadere su un pavimento in cemento.

Francese tortura un gatto
L'aguzzino era stato arrestato tre giorni fa a Marsiglia dopo le denunce presentate contro di lui da diverse associazioni zoofile, tra cui la Societa' per la Protezione degli Animali, che si sono anche costituite in giudizio. ( Come pena accessoria, al giovane e' stato vietato in perpetuo di tenere altri compagni a quattro zampe. Rischiava una pena detentiva ben piu' severa, ma il verdetto e' stato comunque accolto favorevolmente dall'opinione pubblica, indignata per la vicenda. Dal canto suo Oscar e' riuscito a sopravvivere cavandosela con una zampina fratturata, che sara' operata a breve. La polizia cerca ancora il complice che ha effettuato le riprese, probabilmente con un telefonino.                                  fonte (AGI)

12/11/13

Rischia 7 anni di carcere per aver suonato Rachmaninov in casa

Una pianista Spagnola studia Rachmaninov in casa e rischia 7 anni di carcere per aver suonato troppe ore. Ci vogliono anni di studio per eseguire questi preludi di Rachmaninov al pianoforte (Sergej Vasil'evič Rachmaninov è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra russo naturalizzato statunitense. Di fama mondiale, è considerato uno dei più grandi compositori e pianisti russi di sempre). Proprio quello studio quotidiano che potrebbe costare a Laia Martin, 27 anni, pianista professionista di Girona in Spagna, una condanna a 7 anni di carcere, quattro anni di divieto di suonare più 50mila euro di multa.
La pianista, che vediamo qui impegnata in concerto, è infatti sotto processo per inquinamento acustico e lesioni: la vicina di casa la acccusa di aver suonato otto ore al giorno cinque giorni la settimana dal 2003 al 2007 procurandole un esaurimento nervoso e costringendola a cambiare casa. L'accusata e i suoi genitori (anche loro sotto processo per favoreggiamento) replicano che è impossibile che Laia abbia suonato così tanto in casa perché in quegli anni studiava pianoforte anche in altre scuole e che la vicina è 'ossessionata da lei'. La vicenda della pianista che rischia il carcere per la sua arte sta appassionando la Spagna. Gli utenti dei social network, dal canto loro, hanno immediatamente preso posizione a favore di Laia
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