Una bambina dolcissima tanto dolce che ne porta il nome: Sweetie, che entra in chat tutte le sere e comunica con centinaia di uomini. Pedofili che cercano piccole prede ma non sanno che con Sweetie le prede sono loro.
Queste bestie si fidano di Sweetie, è una bambina filippina di 10 anni, e le mandano dati personali come foto video contatti privati. E' così che la bambina in dieci settimane ha preso nella sua rete un migliaio di contatti, e ieri a Brisbane in Australia, ne ha portato uno in tribunale Il primo. Scott Robert Hansen è stato condannato a due anni per aver indotto una minore a compiere atti sessuali.
Il giudice ha scritto, nella sentenza: "È irrilevante che la bambina non sia reale perché se credi che lo sia è abbastanza ". Perchè Sweetie è una bambina virtuale, una perfetta riproduzione in 3D creata in laboratorio dopo mesi di lavoro e animata da operatori che la mettono in relazione con gli uomini che la cercano proprio "come se fosse vera". I suoi creatori sono ricercatori di Terre des hommes Olanda. Per dieci settimane quattro di loro si sono alternati alla consolle, hanno risposto alle richieste di sesso di uomini adulti e hanno ottenuto da loro veri dati personali, concretissime prove. "Senza violare i loro computer, senza nessun trucco."
Uno dgli operatori che si alternano alla consolle e che desidera restare anonimo, illustra nei dettagli il meccanismo e si congeda così: "È molto difficile dormire la notte dopo aver sostenuto conversazioni come quelle che ci toccano ogni giorno. Sono perseguitato dagli incubi". Settecentocinquantamila persone adulte ogni giorno si siedono di fronte al computer in cerca di un bambino o una bambina con cui fare sesso via web, dice l'Fbi. Settecentocinquantamila ogni 24 ore.
