Ricostruirevirtualmente un lampogamma, registrato il 27 aprile scorso da diversi telescopi spaziali e a terra. Il più violento e il più lungo mai osservato, con una potenza di 94 GeV (gigaelettronvolt, miliardi di elettronvolt), quaranta miliardi di volte l'energia della radiazione luminosa, per 20 ore consecutive. I telescopi spaziali Femri, Swift e NuStar hanno inviato i dati a terra ed è subito partita la caccia al "urlo" di questo buco nero, originato dalla fine di una stella a 3,8 miliardi di anni luce da noi.
Raggio Gamma
L'enorme esplosione viene originata dal collasso della stella, che rilascia una quantità immane di energia. Questi lampi sono frequenti nell'universo ma rari da osservare, soprattutto alla luce visibile. La notevole mole di dati derivati dalle osservazioni di questo fenomeno ha dato il via una serie di studi, quattro articoli pubblicati oggi sulle riviste Science online e The Astrophysical Journal al quale hanno collaborato anche studiosi italiani dell'Inaf. Alessandro Maselli, post-doc dell’IASF di Palermo è il primo autore dello studio su Science coordinato dal team italiano di Swift.