Il-Trafiletto
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12/02/14

Seattle | il film a luci rosse si interessa della studentessa americana Amanda Knox condannata a 28 anni di carcere.

Vedremo Amanda Knox sul grande schermo? Dopo la nuova condanna del 30 gennaio scorso della Corte d’Appello di Firenze, la casa di produzione di film a luci rosse americana "Monarchy Distribution" ha offerto lavoro ad Amanda Knox, la studentessa di Seattle, 26 anni, ritenuta colpelvole insieme a Raffaele Sollecito e condannata a 28 anni e sei mesi di reclusione ( 25 anni per Sollecito) dell'omicidio della coinquilina Meredith Kercher. Ventimila dollari per fare un film a luci rosse. Questa l’offerta arrivata nei giorni scorsi alla studentessa americana. La proposta è arrivata da Michael Kulich, patron della suddetta casa di produzione, che ha scritto una mail alla ragazza. "Da quando sei tornata alla ribalta - si legge nella lettera riportata dai giornali americani - la nostra casella mail è sommersa da richieste dei fans che vogliono vedere solo te. Kulich ha inoltre sottolineato che Amanda potrebbe decidere in quale pratica amorosa cimentarsi e con chi essere ripresa: "E' una grandissima occasione per lei, per guadagnare dei soldi e finire gli studi o per coprire le spese a cui dovrebbe far fronte ancora in futuro nell'ambito di questo sfortunato processo". Tornando a ritroso nel tempo, la ragazza di Seattle già nel 2011 aveva ricevuto una proposta indecente dalla nota casa di produzioni a luci rosse Vivid Entertainment.

28/11/13

Perchè si dice: "restare sull'albero a cantare"?

Una volta mi sono arrampicata su un fico e mi sono comodamente seduta su un ramo, mentre naturalmente i miei, distratti, ignoravano le mie performance ginniche. Da quel ramo intonai una specie di canzoncina, una sorta di inno da me composto per la conquista del ramo stesso.
In verità l'adagio che andremo ad analizzare non c'entra nulla con il mio ricordo, ma a me piace l'associazione di idee e quinidi....
Il corvo e la volpe

Restare sull'albero a cantare, restar delusi, perdere un'occasione, lasciarsi scappare qualcosa a beneficio di altri. Il modo di dire viene probabilmente dalla famosa favola di Esopo, raccontata anche da Fedro, Apuleio e La Fontaine, che s'intitola Il corvo e  la volpe. Un corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andat a posarsi su un albero. Lo vide la volpe e le venne la voglia di quella carne. Si fermò ai suoi piedi e cominciò a fare gran lodi del suo corpo perfetto e della sua bellezza, dicendo che nessuno era più adatto di lui ad essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato senz'altro, se avesse avuto la voce. Il corvo allora, volendo mostrare che nemmeno la voce gli mancava, si mise a gracchiare con tutte le sue forze, lasciando cadere la carne. La volpe si precipitò ad afferrarla, soggiungendo: " Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro, per diventare re". Ecco, conclude Esopo, una favola adatta per un uomo stolto.

10/11/13

Perchè si dice "rivedersi a Filippi"?

Oggi mi è venuto in mente il periodo, ai tempi del ginnasio, in cui si studiava la storia dell'impero romano. Vi ricordate il secondo Triumvirato? E la battaglia di Filippi? Forse no, a me è venuto in mente per caso, non so nemmeno come. Fatto sta che esiste un adagio che recita proprio così.
Rivedersi a Filippi ovvero rivedersi in un'altra occasione, ben precisa, in cui avverrà un confronto, una gara, una vendetta. La frase, che comunemente si usa al plurale: "Ci vedremo a Filippi" è tratta dalla Storia di Giulio Cesare, di Plutarco, paragrafo 69.
Giulio Cesare
Filippi

Bruto, uno dei congiurati che parteciparono all'uccisione di Cesare, stava trasferendo l'esercito nei pressi di Abido, per prepararsi allo scontro  con le truppe di Ottaviano. Una sera, mentre era immerso nelle sue riflessioni, gli apparve un fantasma. Interrogato da Bruto sulla sua identità, il fantasma rispose: "Sono il tuo cattivo genio, Bruto. Mi vedrai a Filippi!". Bruto con coraggio, rispose: "D'accordo, ti vedrò volentieri!".
A Filippi, poi, dopo un primo scontro vittorioso, Bruto venne definitivamente sconfitto e si tolse la vita buttandosi a corpo morto sulla propria spada.
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