Il-Trafiletto
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26/10/14

Si recrimina alla Ducati: "Peccato per il buon lavoro fatto"

Inconvenienti elettrici hanno portato Crutchlow a ritirarsi: «Peccato sul serio per l'inconveniente che ci è capitato: ogni qual volta che davo gas volte il motore accusava dei vuoti perciò ho necessariamente rallentato il mio ritmo. 


Andrea Dovizioso gli fa da eco, al termine del Gp della Malesia: "Mi auguro che pure questo problema ci possa tornare utile in fatto di esperienza, per farci crescere e migliorare le cose per la prossima stagione», continua ancora il centauro di Forlimpopoli: «Nonostante tutto mi ritengo soddisfatto abbastanza, per come stava incanalandosi la mia gara, perché sappiamo che i primi quattro piloti sono molto difficili da raggiungere in questo momento. 
Nel fine settimana abbiamo fatto un eccellente lavoro: siamo cresciuti giro dopo giro per giungere, secondo il mio parere, al massimo che si può avere con questa moto. Particolarmente stavo mantenendo una tenuta costante, ed era quello che più mi premeva fare, perché su questa pista è molto complicato». 

MALE ANCHE CRUTCHLOW 
Delusione invece per il compagno di squadra britannico Cal Crutchlow.«Chiaramente sono molto deluso, perché vedevo stavo mantenendo un buon ritmo in gara. A seguito il warm-up della mattina eravamo a conoscenza di avere una buona tenuta con la gomma del tutto usata perciò oggi ero sicuro di poter competere per la 4a piazza. Ma in gara può accadere di tutto: abbiamo avuto un inconveniente elettrico e il motore è morto. Ora cercherò di archiviare immediatamente questa delusione per concentrarmi nell’ultimo Gp stagionale di Valencia, dove darò il massimo per ottenere un buon risultato», ha spiegato.

Andrea Dovizioso:
"Peccato per il buon lavoro fatto..."

12/09/14

Sopraelevate di Monza: una proposta per rilanciarle

Durante la conferenza stampa avvenuta in occasione della presentazione dell’ ormai storico Gran Premio d’Italia, l' 85° per la precisione, le riviste Quattroruote e Domus si sono fatte promotrici di una proposta al fine di soccorrere le Sopraelevate di Monza e rilanciarle nell’anello di elevata velocità realizzato nel 1922, abbattuto nel 1938 e ricostruito nel 1955. 

Un vero e proprio pezzo di storia del mondo delle corse, un mondo che più volte è stato minacciato di essere demolito. Una realizzazione che si colloca nelle opere di alta ingegneria dal valore inestimabile, le Sopraelevate proponevano un inusuale modello di guard-rail metallico, un sistema d’illuminazione a bordo della pista e una struttura in acciaio nella quale fu versato del calcestruzzo additivato, per conferire maggiore omogeneità al manto stradale.

Un pò di storia. 
Il nuovo circuito venne inaugurato il 4 settembre 1955 con una gara di moto; la settimana che seguì, l’11 settembre, il circuito riveduto fu lo scenario del Gran Premio d’Italia, sul cui podio salì Fangio con la sua Mercedes. La struttura ha ospitato quattro edizioni del Gran Premio d’Italia, due della 500 Miglia di Monza (nel 1957 e 1958), che vide scendere in lizza le vetture costruite per correre a Indianapolis, numerose 1.000 Km valide per il Mondiale Sport Prototipi e 4 Ore riservate alle Turismo. Negli anni 60, le Sopraelevate assursero a gloria cinematografica quando fecero da set al film “Grand Prix” di John Frankenheimer. Saltuariamente utilizzate nelle gare negli anni 70, di fatto furono in seguito abbandonate, rischiando addirittura l’abbattimento.
Anello ad alta velocità di Monza

“Call for ideas”. 
La proposta, di cui si è fatto promotore il direttore di Quattroruote, Gian Luca Pellegrini, sarà un semplice chiamare a raccolta tutti gli appassionati e studiosi di architettura da ogni parte del mondo affinché possano realizzare e proporre delle idee su come rivalutare l’infrastruttura, della quale già quest’estate la società di gestione dell’autodromo ha provveduto a risanare le parti di cemento più ammalorate. Le proposte, i progetti e le idee, espresse sotto forma di elaborati grafici o render, saranno poi sottoposte al giudizio di una giuria di esperti e presentate al pubblico nel corso del 2015, anche al fine di valutarne la fattibilità.


10/05/14

Si dà malato in caserma ma vince la medaglia d'oro in mountain bike. Maresciallo dell'aeronautica rinviato a giudizio.

Succede anche di questo, che si inventi una malattia per non andare al lavoro per partecipare ... e vincere, una gara di mountain bike. E' successo a Treviso, al 51° Stormo di Istrana, dove un maresciallo dell'Aeronautica Militare ha presentato un certificato di malattia per poi partecipare alla Coppa del Mondo di mountain bike disputatasi a Folgaria. Il graduato aveva simulato una infermità, probabilmente inesistente, dichiarando all'autorità sanitaria militare una versione non veritiera sulle sue reali condizioni di salute. Venne sottoposto il 15 luglio dello scorso anno ad un controllo medico, ed in quel frangente si presentò leggermente claudicante per un dolore ad una gamba e dichiarando di essere in attesa di un intervento chirurgico in seguito mai effettuato. Ottenne così 15 giorni di convalescenza che il maresciallo impiegò per allenarsi e prepararsi alla gara che le avrebbe fruttato il podio, la medaglia d'oro, .... ed il rinvio a giudizio da parte del tribunale militare di Verona che si terrà il 29 settembre prossimo.

18/02/14

Torna il mistero | «ciao Epifania, il pellegrinaggio è iniziato, Buona fortuna», firmato Cicada 3301. Cosa sarà mai?

Torna il mistero: «ciao Epifania, il pellegrinaggio è iniziato, Buona fortuna», firmato Cicada 3301. Cosa sarà mai?
Tutto ha inizio da Twitter un account anonimo che attraverso un'immagine firmata Cicada 3301 proclama: «ciao Epifania, il pellegrinaggio è iniziato, Buona fortuna»! A tal proposito nel 2012 è stata isituita online una misteriosa competizione, fondata su conoscenze informatiche alquanto profonde.

S'inizia solitamente da un'immagine che cela messaggi criptici. Sono parecchie migliaia di informatici e criptografici che a partire dallo scorso anno hanno dato il via alla competizione, cosi anche quest'anno la competizione misteriosa, è ricominciata. Non si sa nulla riguardo l'organizzazione che si cela dietro a Cicada: c'è chi sostiene che si tratti di servizi governativi a caccia di spie con competenze informatiche, addirittura c'è la fazione di quelli che credono che dietro ci sia una misteriosa banca. Lo scienziato informatico Alan Woodward lo scorso anno ha preso parte a Cicada e alla Bbc racconta: «Gli enigmi sono molto complicati e richiedono la conoscenza della steganografia, la crittografia e testi oscuri», ha detto il professore. Poi Cicada è scomparsa per ricomparire il 6 gennaio con un annuncio su Twitter.
Il mistero firmato Cicada 3301

Letteratura cyber-punk, la conoscenza di rune anglosassoni e la filosofia del mago Aleister Crowley alcune delle informazioni che hanno formato lo scorso anno il puzzle. Decine di indizi online, ma anche informazioni reclutati nella vita reale attraverso manifesti sui quali sono stati stampati codici QR su pali del telegrafo sparsi negli Stati Uniti. «Un sacco di gente pensa che dietro Cicada ci sia un ente governativo, secondo altri c'è una organizzazione criminale in cerca di reclute o una start-up, che cerca di creare una cripto-valuta, forse anche una banca», ha detto il professor Woodward.

Lo scorso anno la sfida comprendeva la risoluzione di diversi enigmi, dando appuntamento a giorni e orari precisi sul web: “Avete fatto un buon lavoro per arrivare fin qui. La pazienza è una virtù. Ricontrollate alle 17.00 di lunedì 9 gennaio”. Il 9 gennaio sul web vennero svelate le coordinate corrispondenti a 14 città. Cicada lo scorso anno si concluse con un messaggio degli organizzatori che annunciava: "Abbiamo ora trovato gli individui che cercavamo". Chi c'è dietro Cicada? Qualcuno ha ricordato quello che è successo nel 2004 quando venne lanciato online il gioco di ruolo Alternate Reality Game. Si scoprì poi che era soltanto la promozione del videogioco Halo 2.

10/11/13

Perchè si dice "rivedersi a Filippi"?

Oggi mi è venuto in mente il periodo, ai tempi del ginnasio, in cui si studiava la storia dell'impero romano. Vi ricordate il secondo Triumvirato? E la battaglia di Filippi? Forse no, a me è venuto in mente per caso, non so nemmeno come. Fatto sta che esiste un adagio che recita proprio così.
Rivedersi a Filippi ovvero rivedersi in un'altra occasione, ben precisa, in cui avverrà un confronto, una gara, una vendetta. La frase, che comunemente si usa al plurale: "Ci vedremo a Filippi" è tratta dalla Storia di Giulio Cesare, di Plutarco, paragrafo 69.
Giulio Cesare
Filippi

Bruto, uno dei congiurati che parteciparono all'uccisione di Cesare, stava trasferendo l'esercito nei pressi di Abido, per prepararsi allo scontro  con le truppe di Ottaviano. Una sera, mentre era immerso nelle sue riflessioni, gli apparve un fantasma. Interrogato da Bruto sulla sua identità, il fantasma rispose: "Sono il tuo cattivo genio, Bruto. Mi vedrai a Filippi!". Bruto con coraggio, rispose: "D'accordo, ti vedrò volentieri!".
A Filippi, poi, dopo un primo scontro vittorioso, Bruto venne definitivamente sconfitto e si tolse la vita buttandosi a corpo morto sulla propria spada.
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