Il-Trafiletto
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26/10/14

Si recrimina alla Ducati: "Peccato per il buon lavoro fatto"

Inconvenienti elettrici hanno portato Crutchlow a ritirarsi: «Peccato sul serio per l'inconveniente che ci è capitato: ogni qual volta che davo gas volte il motore accusava dei vuoti perciò ho necessariamente rallentato il mio ritmo. 


Andrea Dovizioso gli fa da eco, al termine del Gp della Malesia: "Mi auguro che pure questo problema ci possa tornare utile in fatto di esperienza, per farci crescere e migliorare le cose per la prossima stagione», continua ancora il centauro di Forlimpopoli: «Nonostante tutto mi ritengo soddisfatto abbastanza, per come stava incanalandosi la mia gara, perché sappiamo che i primi quattro piloti sono molto difficili da raggiungere in questo momento. 
Nel fine settimana abbiamo fatto un eccellente lavoro: siamo cresciuti giro dopo giro per giungere, secondo il mio parere, al massimo che si può avere con questa moto. Particolarmente stavo mantenendo una tenuta costante, ed era quello che più mi premeva fare, perché su questa pista è molto complicato». 

MALE ANCHE CRUTCHLOW 
Delusione invece per il compagno di squadra britannico Cal Crutchlow.«Chiaramente sono molto deluso, perché vedevo stavo mantenendo un buon ritmo in gara. A seguito il warm-up della mattina eravamo a conoscenza di avere una buona tenuta con la gomma del tutto usata perciò oggi ero sicuro di poter competere per la 4a piazza. Ma in gara può accadere di tutto: abbiamo avuto un inconveniente elettrico e il motore è morto. Ora cercherò di archiviare immediatamente questa delusione per concentrarmi nell’ultimo Gp stagionale di Valencia, dove darò il massimo per ottenere un buon risultato», ha spiegato.

Andrea Dovizioso:
"Peccato per il buon lavoro fatto..."

25/10/14

Lontani dall'acqua e restare in forma sulle "due ruote" più sane del mondo

Proprio come ha sempre detto il campione di ciclismo Francesco Moser, “Un ciclista deve fare solo una cosa, cioè evitare di prenderla... Soltanto durante la corsa non puoi farne a meno di pedalare sotto l'acqua. Se ancora non si è usciti per allenarsi e fuori piove, meglio restare a casa: certe volte è meglio un giorno di pausa che un allenamento fatto male. 


Se invece siete già per strada e inizia a piovere, sarà il caso di cercare il tragitto più breve per fare ritorno a casa. Questo è quel che facevo pure quando ero in attività agonistica”. Quindi, diamo per certo che la stragrande maggioranza di noi abbia inteso cosa Moser abbia voluto trasmetterci e che, se dovesse piovere o giù di lì, sia meglio lasciare la mitica "due ruote" in camerino (nel caso si dovesse trattare di una sessione d'allenamento) o fare uso dei mezzi pubblici (in caso di necessità nel doversi spostare in città), andiamo ad esaminare come fare fronte alla situazione negli altri casi, ovvero quando ci si trova costretti a doverla affrontare.

Dato per certo che la prudenza assume il ruolo imprescindibile in questi casi di alleato primo per tutte e due le categorie di ciclisti, in quanto un malessere o peggio un incidente possono portare a fare a meno di dare luogo ai vari allenamenti e competizioni, ma pure a giorni di lavoro, queste alcune considerazioni riguardo sia alle condizioni ambientali sia alla bicicletta. Alla pioggia si somma l’acqua sollevata dalla proprie e dalle altre bici, nonché dalle macchine, quindi visibilità peggiora notevolmente, soprattutto a livello periferico, mentre i tempi di reazione si dilatano.

La tenuta di strada viene meno proporzionalmente all'essere in grado di riuscire a valutare lo stato del manto stradale, su cui la presenza di buche e malformazioni è celata dalle pozzanghere. Pure la frenata risulta meno efficace, in quanto che i pattini iniziano a fare grip soltanto quando l’attrito ha reso asciutto il tratto frenante e si deteriorano pure prima, condizioni ancora più evidenti se si fa uso di cerchi in carbonio. In questo caso i freni a disco garantiscono prestazioni che poco si discostano da quelle in condizioni di asciutto. Fatte queste premesse, ecco un decalogo per ridurre al minimo le situazioni di disagio e pericolo in città come fuori. I primi consigli sono espressamente rivolti ai ciclisti urbani, gli altri riguardano più direttamente chi invece veste in jersey e impugna pieghe curve.


  • Lascia l’ombrello e fai uso di una più opportuna mantellina. Protegge molto di più e, cosa fondamentale, ti consente di tenere entrambe le mani sul manubrio
  • "Dialoga" con gli altri utenti della strada, pure la loro guida è inficiata dalla pioggia e tu sei meno appariscente. Fai in modo di segnalare la tua presenza e cosa vuoi fare con anticipo ed evidenza.
  • Buche, malformazioni, rotaie e strisce segnaletiche diventano un problema già quando la strada è asciutta; in caso di pioggia sono una vera insidia. Se le individui con anticipo le scansi o le attraversi con un cambio di traiettoria netto ma, soprattutto, non ci freni sopra! 
  • Attrezzati ad affrontare e a difenderti dalle bordate di acqua sollevate dalle auto e dalle moto, da quelle che ti bagnano solo fino al ginocchio, a quelle che fanno il servizio completo. E evitiamo il discorso dei liquami, che ogni tanto si mischiano all’acqua piovana per rendere più "profumata" la doccia. 
  • Rallenta. Non è così scontato, dato che quando si è sorpresi dalla pioggia si tende a percorrere il tragitto verso casa nel minor tempo possibile. Una volta che sei zuppo, 10 minuti in più di acqua non cambiano la situazione... 
  • Diminuisci la pressione delle gomme. In questo modo aumenta l’impronta a terra del battistrada e migliora il grip. Sì, ma quanto devo sgonfiarle? Vai a sensazione. Fallo un po’ alla volta, magari provando dopo un temporale, approfittando della strada ancora bagnata. 
  • Occhio ai freni. La tenuta di strada è poca e la frenata diventa un momento delicato. Vietato inchiodare! L’azione deve essere su entrambi i freni, graduale (quindi anticipata) e, se proprio vi trovate costretti a rallentare in poco spazio, cercate di ricreare l’effetto ABS, con brevi pinzate decise.
  • Cambia il modo di affrontare le curve. Traiettorie larghe, bici poco inclinata e frenata anticipata sono le regole d’oro, soprattutto in discesa. 
  • Aumenta la distanza tra te e i tuoi compagni, sia per evitare di prendere in faccia l’acqua alzata da chi ti precede, sia per aumentare i tempi di reazione in caso di manovre o frenate improvvise. Stare a ruota quando piove ha un’unica conseguenza: guidare più tesi. 
  • Aiuta chi ti segue a guidare sicuro. Segnala ai tuoi compagni sia i tuoi spostamenti, sia eventuali ostacoli, così da evitare loro di dover fare bruschi cambi di direzione

12/10/14

Nuovo accessorio per motociclette: le ruote si trasformano in display personalizzato

Tutti gli appassionati delle due ruote saranno entusiasti nell'apprendere che ora potranno dare un tocco di originalità in più alle loro beniamine. Se alcuni amano disegnare i serbatoi con immagini particolari, mettere dei manubri strani, potenziare il motore, c'è stata un'azienda di Bangkok che ha pensato alle ruote.

L’azienda hi-tech ha realizzato un accessorio che permette di trasformare la ruota anteriore in un monitor LED. Ovviamente, l’immagine rimane ferma, rispetto all’osservatore, mentre la ruota gira normalmente. In pratica, un computer misura la velocità della ruota e accende i LED di conseguenza, facendo sì che la posizione dell’immagine sia sempre corretta.

Ecco i display
immagine presa dal web
A dare la percezione di uno schermo “intero” e non di un insieme di raggi è la persistenza della visione, che è lo stesso fenomeno su cui si basano da sempre cinema e televisione. Se in futuro questa invenzione si presta ad essere usata in customizzazioni delle moto, per fornire una sorta di “avatar” personale per ogni motociclista, ora il mercato è quello della pubblicità, specialmente nei moto-taxi che sono diffusi in Asia.

Attualmente la tecnologia consente di riprodurre immagini statiche o filmati di una durata massima di 30 secondi, ma i produttori spiegano che si aspettano di mettere a punto una nuova versione che consenta di eliminare queste limitazioni.

06/10/14

Morto De Cesaris ex pilota di F1

Si è schiantato a gran velocità contro a un muro sul raccordo di Roma, Andrea de Cesaris 55 anni, ex pilota dell’Alfa Romeo, ma anche di McLaren, Ligier, Minardi, Brabham, Rial, Scuderia Italia, Jordan, Tyrrell e Sauber.

E' stato uno dei più veloci piloti del Circus della Formula Uno, compagno di Elio De Angelis scomparso in Francia nell'86, entrambi facevano parte della scuola romana. Ieri  poco prima delle 15 De Cesaris, in sella a una moto, percorreva l'anulare di Roma a gran velocità in sella ad una moto,  perde il controllo del mezzo e ed è finito contro la barriera di cemento morendo sul colpo.

Non si sa se la causa sia stata solo l'elevata velocità oippure sia stato causato da un altro veicolo, ma sono in corso le indagini per appurare la vera causa dell'incidente.
A nulla è valso l'intervento tempestivo dei medici se non per constatarne la morte.

12/09/14

Sopraelevate di Monza: una proposta per rilanciarle

Durante la conferenza stampa avvenuta in occasione della presentazione dell’ ormai storico Gran Premio d’Italia, l' 85° per la precisione, le riviste Quattroruote e Domus si sono fatte promotrici di una proposta al fine di soccorrere le Sopraelevate di Monza e rilanciarle nell’anello di elevata velocità realizzato nel 1922, abbattuto nel 1938 e ricostruito nel 1955. 

Un vero e proprio pezzo di storia del mondo delle corse, un mondo che più volte è stato minacciato di essere demolito. Una realizzazione che si colloca nelle opere di alta ingegneria dal valore inestimabile, le Sopraelevate proponevano un inusuale modello di guard-rail metallico, un sistema d’illuminazione a bordo della pista e una struttura in acciaio nella quale fu versato del calcestruzzo additivato, per conferire maggiore omogeneità al manto stradale.

Un pò di storia. 
Il nuovo circuito venne inaugurato il 4 settembre 1955 con una gara di moto; la settimana che seguì, l’11 settembre, il circuito riveduto fu lo scenario del Gran Premio d’Italia, sul cui podio salì Fangio con la sua Mercedes. La struttura ha ospitato quattro edizioni del Gran Premio d’Italia, due della 500 Miglia di Monza (nel 1957 e 1958), che vide scendere in lizza le vetture costruite per correre a Indianapolis, numerose 1.000 Km valide per il Mondiale Sport Prototipi e 4 Ore riservate alle Turismo. Negli anni 60, le Sopraelevate assursero a gloria cinematografica quando fecero da set al film “Grand Prix” di John Frankenheimer. Saltuariamente utilizzate nelle gare negli anni 70, di fatto furono in seguito abbandonate, rischiando addirittura l’abbattimento.
Anello ad alta velocità di Monza

“Call for ideas”. 
La proposta, di cui si è fatto promotore il direttore di Quattroruote, Gian Luca Pellegrini, sarà un semplice chiamare a raccolta tutti gli appassionati e studiosi di architettura da ogni parte del mondo affinché possano realizzare e proporre delle idee su come rivalutare l’infrastruttura, della quale già quest’estate la società di gestione dell’autodromo ha provveduto a risanare le parti di cemento più ammalorate. Le proposte, i progetti e le idee, espresse sotto forma di elaborati grafici o render, saranno poi sottoposte al giudizio di una giuria di esperti e presentate al pubblico nel corso del 2015, anche al fine di valutarne la fattibilità.


24/03/14

"Gocce" di notizie: Gp Qatar, vince Marquez battagliando con Vale Rossi

Marc Marquez ha vinto il Gran Premio del Qatar, prima prova del Mondiale MotoGP. Il campione del mondo si e' imposto al termine di una bellissima battaglia con Valentino Rossi, fantastico secondo. Terzo sul podio Dani Pedrosa. Ha il solito sorriso da monello sul volto Marc Marquez che riprende da dove aveva lasciato ed e' al comando della classifica iridata della classe regina. "Non mi aspettavo questo risultato, ma ancora piu' bella e' stata la battaglia con Valentino" attacca il campione del mondo. "Anche l'anno scorso avevamo combattuto ma quest'anno e' stato piu' bello, ci siamo sorpassati due o tre volte al primo giro e lui ha tentato di superarmi fino all'ultimo giro. Contento con questi primi 25 punti". Il secondo posto nalla gara di Losail forse gli sta un po' stretto, ma quel che conta e' che Valentino Rossi ha mostrato di non aver perso lo smalto ed anzi e' tornato competitivo come ai vecchi tempi. La battaglia con Marc Marquez e' da archivi delle due ruote. "E' stata bellissima e sono contentissimo.
Ringrazio tutti, ringrazio il mio team e ringrazio Galbusera. Secondo me oggi il suo cuore e' andato in alto. Ho ripreso Marquez e ho rischiato un po' ma non ho sbagliato niente, avevo la possibilita' di vincere ma non sono riuscito a superarlo. Lui e' stato bravo" ammette il "Dottore". "Considerando che sono partito dalla quarta fila e' stata una super gara.      fonte(AGI)


19/10/13

Honda 2014 CTX: che bella moto

Honda 2014 CTX: bicilindrica, dinamica, sportiva, piena di energia la nuova Honda 2014 CTX e’ accattivante e dalle buone prestazioni e ci si aspetta una moto dinamica, sportiva e piena di energia.
CTX significa “comfort technology experience”, questo è il concetto alla base dello sviluppo di queste moto della casa Honda.
Si tratta di mezzi vagamente somiglianti, nella vista laterale, al Gold Wing, con concetti di stile e tecnica richiamanti la DN-O1. 
L’altezza della sella contenuta (soli 720mm) e il trattabilissimo propulsore, fanno pensare ad un veicolo maneggevole, ma anche comodo, l’ampia seduta e l’interasse di 1.530 mm promettono viaggi regali a bordo di queste cruiser moderne, prendendosela con calma visto che non si tratta di sport touring da velocità siderali! 
Saranno disponibili con abs e cambio sequenziale a doppia frizione (Dual Clutch Transmission). 
Due utili dispositivi già molto graditi dagli acquirenti delle NC 700, infatti il cambio a doppia frizione, in Europa, è passato dall’equipaggiare il 10% delle NC700, dell’aprile 2012, al 44%, sul totale, di NC700 vendute a febbraio 2013.
Honda 2014 CTX
Si presenta per gli intenditori con queste caratteristiche e questi prezzi:
Rapporto di compressione 10.71
Raffreddamento liquido cilindri 2
Cilindrata (cc) 670
Cilindrata (CI) 40.9
Configurazione del motore bicilindrico parallelo, immobilizer non disponibile
Tipo di motore 4-tempi
Iniettore Sì
Iniettore Dimensioni (mm) 36
Tipo di carburante Sistema carburante iniettato, Starter elettrico
Accellerazione (in) 3.15
Corsa (mm) 80
Configurazione valvola SOHC valvole 8
Valvole per cilindro 4
Heel Toe Shifter non disponibile
Numero di velocità 6
Primaria (rotella posteriore) catena Reverse No
Tipo di trasmissione Manuale
Il prezzo a partire da 6.999 $ il modello base fino a 8.799 $
Questa nuova bicilindrica Honda ha riscosso notevoli consensi perché oltre ad avere i pregi delle NC700, primi fra tutti la facilità di guida ed i consumi ridotti, introduce un nuovo concetto di cruiser media che strizza l’occhio allo scooterista che sogna una vera moto con cambio automatico, azionabile manualmente quando è il momento di giocare, al motociclista di ritorno che bada alla sostanza, al neofita in cerca di una moto amica (guidabile dai detentori di patente A2), ma anche all’esperto che cerca una moto versatile, di qualità e con tanta personalità senza ricorrere a cilindrate stratosferiche.
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