Questa mattina la
Dia di Reggio Calabria si è presentata in un noto
albergo romano in via Veneto ed ha notificato un ordine di
arresto all’ex ministro Claudio Scaiola. Oltre a lui sono stati notificati provvedimenti restrittivi ad altre sette persone, tra le quali la sua
segretaria Roberta Sacco, l’ex
parlamentare Amedeo Matacena, la moglie dello stesso Chiara Rizzo, e la madre Raffaella De Carolis.

L’ex Ministro dell’interno è accusato di aver favorito la
latitanza di Amedeo Matacena,
imprenditore calabrese ed ex parlamentare condannato in via definitiva per concorso esterno in
associazione mafiosa, ed è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli. Avrebbe cercato di aiutare il Matacena ad espatriare da Dubai, dove si era rifugiato, per farlo giungere il Libano, nazione più sicura, e scampare così all’esecuzione della
condanna definitiva a 5 anni comminatagli per concorso esterno i associazione mafiosa. La Dia ha effettuato numerose
perquisizioni in mezza Italia, dal Piemonte alla Calabria, Lazio , Sicilia, Emilia Romagna e Liguria. Nella regione ligure gli investigatori hanno perquisito la villa di Scajola ed il suo ufficio in via Matteotti, accompagnati dalla segretaria Roberta Sacco. L’arresto dell’ex Ministro è partito dalle indagini sui fondi neri della
Lega Nord, passando per delle
intercettazioni per mezzo delle quali si è venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, la quale cercava aiuto per far arrivare il marito in Libano. “ Non conosco le cause dell’arresto – ha dichiarato Silvio Berlusconi – ma sono molto dispiaciuto per lui”. Anche l’interessato era molto sconvolto al momento dell’arresto, forse perché questa volta gliel’hanno detto. (immagine scaricata dal web)