Il-Trafiletto
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25/10/14

"A scuola si può avere il posto di ruolo per concorso" | Si esprime cosi il sottosegretario

Saranno 150.000 gli insegnanti che verranno assunti nell'a.s. 2015/16 e 40.000 durante i 3 anni successivi. 


A dare conferma riguardo gli intenti del Governo di mantenere quanto sopra è il sottosegretario Toccafondi, assicurando che tale proposta potrà avere luogo grazie alla modifica nello stanziamento finanziario previsto nella Legge di Stabilità e definitivamente nella versione "bollinata" dalla Ragioneria di Stato.

Il 23 corrente mese il programma di riforma della scuola, "La Buona Scuola" ha fatto capolino in quel di Cagliari sfruttando l'occasione, ancora una volta, di affrontare il gravoso problema del precariato. Si parte dal dato di fatto relativo allo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012, con un progetto straordinario di assunzioni di ruolo nel 2015/16.

La certezza del piano giunge dai finanziamenti avuti nella Legge di Stabilità e che il Ministro e il suo team difendono a spada tratta. In fin dei conti, il 26 del prossimo mese, si attende la sentenza della Corte Europea che potrebbe condannare l'Italia per avere abusato dei contratti a tempo determinato. "Lo scopo, aveva reso noto tramite un tweet il 22 Ottobre il Ministro, trovandosi a Bari " è quello di terminare una volta per tutte il metodo del precariato".
Il sottosegretario al Governo
Gabriele Toccafondi

In contrapposizione a quanto detto finora fa la sua comparsa la delusione di coloro che restano fuori dal piano, gli insegnanti abilitati della II fascia delle Graduatorie di istituto, alcuni dei quali lavorano più o meno stabilmente con le supplenze e temono di non riuscire più ad avere neanche quelle. Ma ad essere criticata è pure l'idea del concorso, il cui bando dovrebbe essere reso noto nella primavera del 2015, le prove potranno essere svolte nel corso del 2016 e quindi il via alle assunzioni per i successivi 3 anni scolastici.

 "Nella legge di stabilità - ha fatto chiarezza il rappresentante del Governo - i fonsi, un miliardo, per le immissioni e per l'alternanza scuola lavoro esistono. Lo mettiamo in atto al fine di dare una possibilità in più ai giovani. Perché la scuola è fatta per loro. Con i concorsi per il successivo triennio diamo anche un segnale in più ai precari più giovani, ai Tfa. Ma con un punto fermo - ha concluso Toccafondi - a scuola si entra per concorso".


23/10/14

Bibite a base di frutta: si passa dal 12% al 20 % di succo di frutta.

L’aranciata sarà più buona. Il Parlamento ha deciso: è stato approvato l’articolo 17 della legge comunitaria che prevede la quantità minima di succo nelle bibite a base d’arancia, che passa finalmente dal 12 al 20 per cento. 

Le bibite a base di succo d’arancia saranno più buone. Infatti è stata approvata dalla Camera dei Deputati una norma che prevede una concentrazione di almeno il 20% delle bibite analcoliche a base di frutta, mandando in cantina la vecchia legge del1958 che prevedeva una concentrazione massima del 12% di frutta. Questa norma varrà per tutte le bibite prodotte in Italia, non si applica ai produttori esteri.

 Una vittoria della Coldiretti Sicilia che da tempo è sul piede di guerra mobilitata contro “l’aranciata senza arance”: “E’ una nostra vittoria – ha dichiarato - la vittoria di chi vuole che i consumatori mangino e bevano bene”. Ha detto la sua anche il direttore Giuseppe Campione: “E’ stata sconfitta la lobby delle aranciate senza arance che pretendeva di continuare a vendere acqua come fosse succo. Da oggi si consumeranno oltre duecento milioni di chili di arance all’anno in più per essere bevute dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate”.

  I contro – Secondo il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua “la norma approvata è chiaramente incostituzionale: determina una discriminazione al contrario nei confronti dei produttori italiani”. Dello stesso avviso è l’Assobibe, l’Associazione italiana industriali delle bevande analcooliche: “I prodotti importanti dall’estero continueranno ad essere disponibili sul mercato italiano anche se avranno una percentuale di succo inferiore.”

I pro - il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina non la pensa così: “Con l’intervento sulla percentuale di frutta nelle bevande, mettiamo in condizione la filiera agricola e quella alimentare di trovare una sempre maggiore collaborazione, in un’ottica di sistema”.(immagine presa dal web)

08/05/14

Roma | L’ex Ministro Scajola in manette: questa volta gliel’hanno detto!

Questa mattina la Dia di Reggio Calabria si è presentata in un noto albergo romano in via Veneto ed ha notificato un ordine di arresto all’ex ministro Claudio Scaiola. Oltre a lui sono stati notificati provvedimenti restrittivi ad altre sette persone, tra le quali la sua segretaria Roberta Sacco, l’ex parlamentare Amedeo Matacena, la moglie dello stesso Chiara Rizzo, e la madre Raffaella De Carolis. L’ex Ministro dell’interno è accusato di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, imprenditore calabrese ed ex parlamentare condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, ed è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli. Avrebbe cercato di aiutare il Matacena ad espatriare da Dubai, dove si era rifugiato, per farlo giungere il Libano, nazione più sicura, e scampare così all’esecuzione della condanna definitiva a 5 anni comminatagli per concorso esterno i associazione mafiosa. La Dia ha effettuato numerose perquisizioni in mezza Italia, dal Piemonte alla Calabria, Lazio , Sicilia, Emilia Romagna e Liguria. Nella regione ligure gli investigatori hanno perquisito la villa di Scajola ed il suo ufficio in via Matteotti, accompagnati dalla segretaria Roberta Sacco. L’arresto dell’ex Ministro è partito dalle indagini sui fondi neri della Lega Nord, passando per delle intercettazioni per mezzo delle quali si è venuti a conoscenza di rapporti fra l’ex ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, la quale cercava aiuto per far arrivare il marito in Libano. “ Non conosco le cause dell’arresto – ha dichiarato Silvio Berlusconi – ma sono molto dispiaciuto per lui”. Anche l’interessato era molto sconvolto al momento dell’arresto, forse perché questa volta gliel’hanno detto. (immagine scaricata dal web)

30/04/14

Sindacato polizia SAP | Standing ovation dei colleghi ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldrovandi.

Tutti hanno dimostrato il loro disappunto per quell’applauso che senza ombra di dubbio si può definire “vergognoso”, dal Premier Renzi che l’ha definita una “vicenda indegna”, al ministro Alfano che l’ha considerato un “gesto gravissimo”, al capo della Polizia Pansa che, stizzito, ha detto “offensivo”, lasciando poi la sala dove si svolgeva il Congresso nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia). Dicevamo tutti tranne loro, i colleghi “poliziotti” degli agenti condannati per l’uccisione del diciottenne Federico Aldrovandi la notte del 25 settembre 2005 mentre rientrava da una serata trascorsa a Bologna. Per questa morte quattro agenti, Paolo Forlani, Luca Pollastri , Enzo Pontani e Monica Segatto, Il 6 luglio 2009 furono condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi", ed Il 21 giugno 2012 la corte di cassazione ha confermato la condanna. Ma i quattro poliziotti hanno trascorso solamente qualche mese in carcere, dal momento che tre anni sono stati condonati dall’indulto. Martedi scorso durante il congresso del sindacato di polizia a Rimini è stato
 sufficiente annunciare la presenza in sala di tre dei quattro “condannati” ( mancava l’unica donna, Monica Segatto), per far scatenare una vera e propria standing ovation in loro favore con scroscianti applausi dei loro colleghi. Il Premier Matteo Renzi ha telefonato alla mamma di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso, manifestandole la solidarietà sua e del governo. Lei ha commentato così: ”La vicinanza di quella parte della politica mi è stata di grande aiuto, ma penso sia giunta l’ora di fare qualcosa, la solidarietà non è più sufficiente.” Anche il Ministro Angelino Alfano ha voluto commentare la vicenda: “E’ stato un gesto gravissimo questo applauso, un gesto che offende la memoria di un ragazzo morto e della sua famiglia.” Il capo della polizia Pansa si è associato alla solidarietà delle alte cariche dello Stato dicendo tra l’altro di non riconoscersi in un gesto altamente offensivo verso la famiglia del ragazzo. E i sindacati di categoria che dicono? Il SAP, sindacato autonomo di polizia si schiera a favore dei poliziotti condannati, a suo parere, ingiustamente, mentre il SIULP, sindacato italiano unitario lavoratori di polizia e il SILP–CGIL, sindacato lavoratori di polizia si dissociano dal vergognoso gesto.                             (foto scaricata dal web)

04/04/14

Fare luce sull'Autismo

Il 2 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale dell'Autismo, indetta dall'Onu nel 2007,con lo scopo di favorire la diffusione di conoscenze e informazioni relative a questa patologia. L'Autismo contempla tutto uno spettro di disturbi autistici che interessano lo sviluppo del sistema nervoso centrale e che si manifestano sin dai primi anni di vita.

Si tratta di una patologia che danneggia le funzioni celebrali, compromettendo la crescita psichica ed emotiva dei bambini e le capacità d'interazione sociale; determinando situazioni di mutismo, isolamento e indifferenza nei confronti del mondo esterno. Secondo le stime questo disturbo, in Italia, riguarda  all'incirca 550 .000 soggetti e nella maggior parte dei casi ad esserne affetti sono soprattutto i maschietti. 
I bambini colpiti da sindrome autistica manifestano comportamenti di isolamento e disinteresse nei confronti di chi li circonda nonché problemi di linguaggio e comunicazione; laddove lo sviluppo delle capacità verbali non è addirittura assente, infatti, manifestano difficoltà nel dialogare o nell'esprimersi in maniera appropriata. 
Uno degli aspetti più gravi dell'autismo è la tendenza all'autolesionismo e all'aggressività e la totale assenza di reazioni affettive ed emotive.  Se da un lato le terapie che fanno ricorso alla musica, all'arte, al disegno, così come lo sport e la pet-terapy, si sono mostrate molto utili proprio perché stimolano l'interazione, la comunicazione e lo sviluppo dell'espressione emotiva; dall'altro lato, fermo restando l'importanza della vaccinazione, non si è individuata nessun tipo di relazione tra la malattia e i vaccini, come dichiarato dal ministro della salute Beatrice Lorenzin.  Ciò che può fare davvero la differenza nel caso dei disturbi dello spettro autistico, come in altri casi,  è sempre la prevenzione e dunque la diagnosi precoce. E proprio sull'importanza della prevenzione si è basata la campagna di quest'anno e le iniziative promosse. Una di queste è il progetto Otto Passi Avanti, che nasce a Roma per essere diffuso su ampia scala, in tutto il territorio nazionale. Scopo del progetto è informare e formare adeguatamente pediatri, personale di asili nido e genitori sulle caratteristiche della patologia, su come individuarla e gestirla.
"La diagnosi precoce è possibile" spiega Stefano Vicari, responsabile Unità Operativa Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale capitolino Bambin Gesù, ma è necessario che nelle strutture pubbliche e nelle ASL vengano garantiti servizi pediatrici adeguati. Fondamentale anche il sostegno alla ricerca per fare luce su un disturbo molto diffuso ma le cui cause sono ancora poco chiare.


28/01/14

Stipendi tagliati per la svedese Electrolux. Il Ministro Zanonato dà ragione all’Azienda.

Il gruppo svedese Electrolux, azienda di elettrodomestici, minaccia di tagliare gli investimenti e chiudere gli stabilimenti nella Penisola. Gli stipendi italiani sono troppo alti. O si adeguano a quelli dei paesi dell'Est Europa o si tagliano i posti di lavoro. E' la minaccia non tanto velata che pende sulle sorti degli stabilimenti della Electrolux che, nell'incontro di oggi a Mestre, avrebbe proposto un drastico taglio di salari, premi e permessi, sei ore lavorative, stop agli scatti di anzianita’ e al pagamento delle festivita’, riduzione delle pause. Il traguardo e’ abbassare i costi di produzione, specialmente quelli sul lavoro, con tagli sulla retribuzione, che dovrebbero scendere da un massimo attuale di circa 1400 euro a cifre comprese fra i 700 e i 900 euro circa. Per far sopravvivere le sedi produttive di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì, il gruppo prevede ora di ridurre di 3-5 euro gli attuali 24 euro dell'attuale costo medio orario del lavoro, in modo da ridurre il divario con i salari in Polonia, dove gli operai di Electrolux percepiscono 7 euro l'ora.
Secondo fonti sindacali, il gruppo ha lasciato intendere che se il piano non dovesse essere accettato verrebbero bloccati gli investimenti che il gruppo avrebbe intenzione di fare in Italia. Sempre secondo i sindacati il piano presentato è "irricevibile" e "impedisce alla parte sindacale di proseguire il confronto con l'azienda". Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, << Per quanto ci riguarda - ha aggiunto Palombella - questo è il tempo della lotta dura e ad oltranza. Il governo, se c'è, almeno si faccia sentire. Abbiamo atteso invano un confronto con il ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato che non c'è mai stato, ora andiamo direttamente da Letta perché Electrolux per sbarcare in Italia ha usato soldi degli italiani ed ora per guardare ad Est utilizza fondi Ue che in parte sono sempre nostri". Dal canto suo il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato comprende le ragioni dell'azienda e dice: << Gli elettrodomestici italiani sono di ottima qualita’, ma risentono di costi produttivi superiori ai nostri concorrenti” e bisogna quindi ridurli. Fra i punti critici - ha aggiunto, - c’è il problema del costo del lavoro >>. Più tardi, l'ufficio stampa del Ministero Sviluppo ha precisato che, come ripetuto nei giorni scorsi, "aldilà delle polemiche" la prima preoccupazione del ministro sono i lavoratori. E comunque dal Ministero arrivano voci di una convocazione per mercoledì.

26/11/13

Il calendario delle Fiamme Gialle di quest'anno: la Gdf nella guerra di liberazione

Anche quest'anno viene realizzato il calendario della Guardia di Finanza, ed il soggetto scelto oltre che ad essere impreziosito da una prefazione del ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni e dello stesso Comandante generale delle Guardia di Finanze, Saverio Capolupo, è: le Fiamme Gialle nella guerra di liberazione!

La presentazione dello storico quanto atteso calendario e avvenuta a Roma, dove ormai sin dal lontano 1931 si svolhe con immutato interesse e fierezza, e come gia detto quello di quest'anno è dedicato all'attività della Guardia di Finanza nella Guerra di liberazione e nella fase di ricostruzione post-bellica ("La Guardia di Finanza per l'Italia libera - 1943-1954").

Calendario Gdf 2013
Come tiene a precisare lo stesso ministro dell'Economia nella sua prefazione, la lotta all'evasione giunte già subito dopo la guerra di liberazione era «diventato un obiettivo prioritario».

E, enfatizza ancora Saccomanni, «oggi come ieri, è necessario che quest'azione di tutela della sicurezza economico-finanziaria, cui la Guardia di Finanza contribuisce in termini rilevanti, sia strumentale alla ricostruzione di un rapporto di fiducia tra lo Stato e i cittadini, incardinato sulla consapevolezza del valore morale e sociale dell'obbligo tributario».

Proprio a quei valori espressi dalle Fiamme Gialle nella guerra di liberazione e nella fase immediatamente successiva di ricostruzione post-bellica e soprattutto «di tutela dell'ordine economico» si deve ispirare ancora oggi la Guardia di Finanza, ribadisce Capolupo. E questo, secondo il il Comandante generale delle Fiamme Gialle, «per combattere, in maniera sempre più efficace, le minacce alla sicurezza economico finanziaria dello Stato».

21/11/13

"Basta stronzi con le minoranze". Civati ingiurie contro Cuperlo

Civati inveisce contro al suo rivale alle primarie del Pd, Gianni Cuperlo e lo accusa di non aver votato per Romano Prodi al Quirinale. "Basta stronzi con le minoranze". Poi attacca dal suo blog Civati: «L'intervento di Cuperlo di ieri ha sancito che il Pd, che prima non aveva una posizione, ora ne ha una sbagliata» a proposito del dibattito tra i Dem sul caso Cancellieri. Civati denuncia le «parole di disprezzo» verso la mozione di sfiducia al ministro che aveva proposto al gruppo. «Il Pd - attacca - si merita un altro gruppo dirigente.
I quattro dell'Apocalisse
Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze, non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che dice chi li comanda». «Salvare Cancellieri - scrive Civati - definendo inopportuna la sua vicenda, augurandosi che si dimetta, sapendo che non lo fa e non lo farà, per poi confermare la fiducia all'esecutivo: un vero capolavoro. Parole di disprezzo per la mia iniziativa - supportata da 15 parlamentari tra Camera e Senato - di chiedere che il Pd assumesse una sua posizione, un suo giudizio politico, accolte dai favori di un gruppo che non ha nascosto l'ostilità e dei firmatari della mozione che chiedeva chiarezza sulla Cancellieri». «A me dispiace - attacca ancora Civati - non per me, ma per la questione di cui mi ero fatto interprete: Cancellieri rimarrà al suo posto, tra gli applausi di Cuperlo e di tre quarti del gruppo Pd. Persone che non hanno votato Prodi e che nemmeno lo dicono, poi fanno lezioni di correttezza agli altri. Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda. Che non ti attacchino con palesi falsità nei congressi come chi non ha alcun interesse a riconoscere il valore del pluralismo, ma solo il richiamo all'ordine (un ordine che hanno stabilito loro). Parole ampollose per nascondere il nulla. Segnali di debolezza, di fragilità e di paura». «C'era chi - prosegue - ha fatto di tutto per portare il Pd a chiedere le dimissioni della Cancellieri (insistendo con tutti i mezzi a sua disposizione), e chi, dopo tanti giri di parole, ha chiesto il contrario. Hanno vinto questi ultimi, confortandosi tra di loro con un applauso straordinario, per festeggiare lo scampato pericolo. All'insegna del detto "debole con i forti, forte con i deboli", come il loro candidato. Veramente bello e democratico. Un bijou». «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l'ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla», insiste Civati. «Che devono pensare gli italiani di gente che dice "Penso una cosa, ma ne voto un'altra?". Quante volte si può commissariare questa democrazia? Io sono stufo di una politica che pensa solo agli equilibri interni, solo all'amicizia con i poteri forti, sono al sodalizio con i massimi vertici della Repubblica senza mai pensare ai milioni che stentano, perdono fiducia, muoiono, avvelenati, suicidi, travolti dai disastri che l'incuria del territorio ingigantisce», prosegue Civati. «È mai possibile - aggiunge - vivere sotto l'eterno ricatto di una governabilità che non governa altro che la sua sopravvivenza? Per quanto dobbiamo sentirci dire: o così o nulla. Io non mi più riconosco in un Pd che considera "interesse superiore", tutto eccetto quello che sente e importa alle persone. Per questo mi sono candidato per cambiarlo. Dopo questa ennesima prova deludente di questo partito apparato governativo, lo farò con ancora più energia e determinazione. È e deve rimanere il Pd la speranza per il futuro. Non può rimanere Grillo l'unico a dar voce allo scontento di milioni di persone». Civati ha tentato fino all'ultimo di far sì che la sua mozione venisse approvata all'interno del gruppo, ma spiega: «I miei compagni di partito hanno deciso diversamente, accogliendo l'ennesimo, impolitico, ricatto: o così, o nulla». «Non ho avuto alcuna espressione di disprezzo per nessuno, tanto meno verso Civati. Sono colpito e amareggiato dalla violenza verbale e culturale con cui si reagisce ad una critica politica», replica Cuperlo in una nota. «Spero poi che l'allusione esplicita al fatto che io possa non aver votato per Romano Prodi e non abbia il coraggio di dirlo sia solo frutto di un moto di rabbia. Se cosi non fosse si tratterebbe di una visione misera del nostro dibattito. Dico solo che mi dispiace e che, per quanto mi riguarda, non sono questi i metodi e le forme del confronto che sono solito usare», aggiunge. Per Cuperlo «non è accettabile che si assuma individualmente, e a mezzo stampa, l'iniziativa di una mozione di sfiducia verso un ministro del nostro governo, senza prima porre quel tema nella sede deputata che è l'assemblea del gruppo parlamentare al quale si è aderito. E però capisco che in un partito dove anche votare la fiducia al governo è diventata una variabile soggettiva, questa non sia considerata una priorità». Per il candidato alla segreteria «non si può scaricare il senso di responsabilità solo su una parte pensando che tra di noi possa funzionare una divisione dei ruoli dove alcuni hanno la patente degli ingenui o degli sciocchi, mentre altri possono dare libero corso a posizioni che quella responsabilità aggirano con una olimpica serenità. E perdonatemi se dico che trovo la cosa tanto più grave nel caso di esponenti, anche di primo piano, di questo governo che quelle posizioni giustificano in ragione di una legittima scelta congressuale la quale però, in alcuni momenti, confligge apertamente con il loro ruolo». Cuperlo conclude ricordando le sue parole all'assemblea di gruppo di ieri: «Se siamo un partito e un gruppo parlamentare allora riportiamo la discussione nella sola sede che è propria. Cioè questa. Nel caso, anche rivolgendo un invito al sindaco di Firenze a portare qui la sua riflessione e il suo contributo».
fonte

19/11/13

"Cleopatra" mette in ginocchio la Sardegna! 18 le vittime di cui 4 bambini!

"Almeno" 18 vittime, 2.700 sfollati, 600 interventi e 430 unità di Vigili del Fuoco al lavoro. Questo non e' il bilancio di una guerra in atto, ma bensi il teagico bollettino di quanto il ciclone «Cleopatra», ha causato devastando l'intera Sardegna tra oggi e ieri notte. I numeri che testimoniano la tragicita' sono stati accertati dal ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, attraverso un'informativa d'urgenza alla Camera. Purtroppo pare che tra le vittime ci siano anche quattro bambini!
Colpita con ancora piu' violenza la parte settentrionale dell'isola. Miracolosamente invece e' stato trovato ancora in vita uno dei due dispersi nell'alluvione: l'uomo, un allevatore di Torpè, è stato intercettato e identificato dalla Protezione Civile ma si è letteralmente opposto, rifiutandosi di lasciare il suo podere.

Purtroppo manca invece all'appello una persona di Onanì, sempre nel Nuorese. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha annunciato che una «nuova perturbazione» si starebbe agitando dalla parte ovest dell'isola: «Vedremo gli effetti alle 17 - ha detto Gabrielli -ma non immaginiamo che possa avere la stessa intensità di quella di ieri».

Ciclone "Cleopatra"
Il Papa ha immediatamente fatto sentirenla sua vicinanza esprimendo tutta la sua solidarietà alla popolazione sarda. Il pontefice, in un tweet dal suo account, si è detto «profondamente commosso dall'immane tragedia che ha colpito la Sardegna» e ha chiesto a tutti «di pregare per le vittime, specialmente per i bambini». Il premier Letta, volato a Olbia dopo il Consiglio dei Ministri, ha dichiarato di essere sull'isola per «incoraggiare il lavoro delle forze dell'ordine e delle organizzazioni di concorso». «E' stato un evento straordinario, voglio esprimere alla comunità tutta la vicinanza dello Stato» ha ribadito il premier.

Ministero del ridicolo

Non è un ministro qualunque il ministro della giustizia. Per quella telefonata e quelle frequentazioni  le dimissioni sarebbero state doverose ben prima che qualcuno sollevasse polemiche.
Paura di far cadere il governo? Pazienza: un governo ostaggio di queste cose non è un buon governo, non si può buttare tutto in politica.
Sta sempre per dimettersi e non si dimette mai, la ministra Cancellieri mi ricorda precedenti ministri con il fondo schiena incollato alla poltrona a dispetto di valori minimi quali: dignità, buon senso e decenza. Uno dei più spassosi fu Scajola che non sapeva chi gli aveva pagato casa.
Dovremmo avere un ministero in più: il ministero del ridicolo.
Si è difesa come una tigre, come se non avesse fatto proprio niente di strano: roba da domandarsi se ci sta con la testa: ma si renderà conto?
Non saprei se mi sembra più grave ciò che ha fatto (telefonate) o la pretesa di convincerci che ha fatto bene, forse entrambe le cose.

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28/10/13

Del Rio vuol dare uno stop alle provincie

Il ministro per gli Affari Regionali  Del Rio conferma il percorso per abolire le provincie.
Non sarà una catastrofe se qualche politico ritorna a lavorare
Nessun indugio, nessun ripensamento: "Subito via le Province, io dell’appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della politica","Ci sono resistenze all'abolizione e se ce ne sono anche dentro il Pd. Ma abbiamo fatto una promessa agli elettori e adesso dobbiamo mantenerla".
Ministro Del Rio
 

Del Rio: "Entro fine anno stop a province. Tutti i poteri passeranno a comuni" 
 Nessun indugio, nessun ripensamento: "Subito via le Province, io dell’appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della politica, non è un dramma se qualche politico torna a lavorare", ha detto poco prima lo stesso Renzi nelle conclusioni della convention. Sollevando l’applauso delle circa 7mila persone presenti in platea e anche dello stesso ex sindaco di Reggio Emilia.

Ministro Delrio, a che punto siamo con l’abolizione delle Province?
"Stiamo procedendo, stiamo per affrontare la discussione nella commissione affari costituzionali della Camera".

Ma l'idea è sempre quella di svuotarle delle funzioni per farne delle scatole vuote?
"L'idea è quella di ridurre le varie materie di competenza oggi assegnate alle Province".

Che però rimangono scritte in Costituzione.
"E per questo, parallelamente al testo in esame alla Camera, ci sarà un disegno di legge per una modifica costituzionale che verrà presentato entro l'anno".

A maggio però che succede, gli italiani saranno di nuovo chiamati a votare per le Province?
"Ma no, a maggio non si voterà più per le Province perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno cioè eletti dai cittadini e non ci sarà bisogno di votare per le Province".

Chi farà parte allora delle Province?
"Ne faranno parte i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un'assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente, non più i cittadini. Si tratta di una riforma molto importante".


E le Città metropolitane?
"Arriveranno dal primo di gennaio. Nelle aree metropolitane le Provincie saranno assorbite della Città metropolitane via via che andranno a costituirsi e insediarsi".

Chi si occuperà della manutenzione delle strade e delle scuole che oggi sono in carico alle Province?
"La competenza sulle scuole passerà direttamente ai Comuni. Mentre la manutenzione delle strade, che è una tipica competenza intercomunale, resterà in carico alle Province. Solo che a quel punto le Province diventeranno di fatto una sorta di agenzia funzionale a servizio dei Comuni".

E il patrimonio immobiliare delle Province? I debiti fin qui contratti, il personale?
"Poi vedremo il patrimonio. Saranno le stesse assemblee dei sindaci a decidere di volta in volta quali competenze e quali cose affidare alle amministrazioni locali e quali invece lasciare alla nuova Provincia come agenzia intercomunale. Tutto questo richiede naturalmente una forte volontà politica".

Senta ministro, è sicuro di farcela? Non avverte resistenze all'interno dello stesso Pd?
"Resistenze? Eccome se ce ne sono, anche dentro il Pd. Ci sono molte resistenze, molte resistenze".

E come pensa di superarle?
"Non dimentichiamo che l'abolizione delle Province faceva parte anche del programma elettorale di Pierluigi Bersani. E credo sia adesso doveroso rispettare le promesse fatte agli elettori, non vedo come si possa sostenere il contrario. Non sarebbe serio non mantenere le promesse".

Ha messo in conto anche le fibrillazioni del governo?
"Credo che le fibrillazioni continue non facciano bene al governo, ma soprattutto non facciano bene agli italiani. Questo continuo stato di incertezza non fa bene a nessuno. Non fanno bene alle nostre imprese e alla legge finanziaria".

Ha voluto essere presente alla Leopolda per sostenere la candidatura di Renzi alla segreteria del Pd?
"Con Matteo c'è una comunanza di idee e di approccio alla politica e alla società. Per questo l'ho sempre sostenuto e continuerò a sostenerlo finché rimane così". 
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