Il-Trafiletto
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26/03/14

"Gocce" di notizie: Renzi se passa la fiducia risparmiamo 3000 indennità

Sul ddl che riforma le province, il governo non escluderebbe di porre la questione di fiducia gia' oggi. I due incidenti di percorso in Commissione su due subemendamenti giudicati da alcune fonti parlamentari non essenziali per il provvedimento e che hanno fatto andar sotto l'esecutivo in Commissione Affari Costituzionali oltre al piccolissimo scarto di voti che ha consentito alla pregiudiziale di costituzionalita' di essere approvata dall'Aula di palazzo Madama, avrebbero indotto il governo a ipotizzare la possibilita' di seguire questa strada, inducendo i partiti della maggioranza alla disciplina di partito. Sempre a quanto si apprende in ambienti parlamentari, il disegno di legge, che dovra' essere esaminato ancora dalla Camera, dovrebbe essere approvato entro la prima settimana di aprile per evitare 'confusione', viste le scadenze che riguardano non solo le province ma anche le aspettative create nei piccoli comuni cui si e' data la possibilita', durante l'iter del provvedimento, di ipotizzare un terzo mandato per gli amministratori.
 L'indicazione, dunque, che 'circola' fra i senatori e' quella di un probabile voto di fiducia sul ddl. Ma c'e', in Parlamento, chi non esclude che possa essere anche un'eventualita' messa sul tappeto per aiutare i partiti della maggioranza a trovare l'accordo sul merito del testo. fonte(AGI)

22/12/13

Primo sì alla trasformazione delle Province

Trasformare i consigli provinciali in assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito;
la Camera ha approvato ieri sera il disegno di legge sulle Province e le città metropolitane.
Il ddl del ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, ora va al Senato: se diventerà legge, trasformerà i consigli provinciali in assemblee di sindaci (eliminando stipendi a giunte e consiglieri), istituirà 9 città metropolitane e regolerà la fusione dei comuni.
Il ministro degli Affari regionali,
Graziano Delrio

I consigli provinciali diventeranno assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito; istituzione di 9 città metropolitane; disciplina della fusione dei comuni: sono questi i tratti salienti del disegno di legge Delrio su "città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni" approvato alla Camera dei Deputati in tarda serata sabato. L’assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge con 277 voti favorevoli e 11 contrari (Sel). Hanno votato a favore Pd, Nuovo centrodestra, Scelta civica, Per l’Italia; contro Lega e Sel. Non hanno partecipato alla votazione in segno di protesta la Lega Nord, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. Si tratta solo del primo passo per l’ok definitivo: il provvedimento deve ora passare infatti all’esame del Senato. Nell’intento del disegno di legge, che dovrà essere ora discussa dal Senato - le Province comprenderanno aree più vaste di quelle attuali e i loro rappresentanti saranno designati non più dai cittadini, ma dagli amministratori locali, che sceglieranno tra i sindaci dei comuni del territorio. Rispetto a oggi, non bisognerà pagare gli stipendi a presidenti, consiglieri e assessori. La struttura portante della Repubblica delle autonomie dovrebbe avere il suo perno su due soli livelli territoriali di rappresentanza politica: i comuni e le regioni. Ricordiamo che la Provincia di Piacenza va in scadenza di mandato nella primavera prossima: il governo ha deciso di non far celebrare le elezioni in vista dell'abolizione.

28/10/13

Del Rio vuol dare uno stop alle provincie

Il ministro per gli Affari Regionali  Del Rio conferma il percorso per abolire le provincie.
Non sarà una catastrofe se qualche politico ritorna a lavorare
Nessun indugio, nessun ripensamento: "Subito via le Province, io dell’appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della politica","Ci sono resistenze all'abolizione e se ce ne sono anche dentro il Pd. Ma abbiamo fatto una promessa agli elettori e adesso dobbiamo mantenerla".
Ministro Del Rio
 

Del Rio: "Entro fine anno stop a province. Tutti i poteri passeranno a comuni" 
 Nessun indugio, nessun ripensamento: "Subito via le Province, io dell’appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i posti della politica, non è un dramma se qualche politico torna a lavorare", ha detto poco prima lo stesso Renzi nelle conclusioni della convention. Sollevando l’applauso delle circa 7mila persone presenti in platea e anche dello stesso ex sindaco di Reggio Emilia.

Ministro Delrio, a che punto siamo con l’abolizione delle Province?
"Stiamo procedendo, stiamo per affrontare la discussione nella commissione affari costituzionali della Camera".

Ma l'idea è sempre quella di svuotarle delle funzioni per farne delle scatole vuote?
"L'idea è quella di ridurre le varie materie di competenza oggi assegnate alle Province".

Che però rimangono scritte in Costituzione.
"E per questo, parallelamente al testo in esame alla Camera, ci sarà un disegno di legge per una modifica costituzionale che verrà presentato entro l'anno".

A maggio però che succede, gli italiani saranno di nuovo chiamati a votare per le Province?
"Ma no, a maggio non si voterà più per le Province perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno cioè eletti dai cittadini e non ci sarà bisogno di votare per le Province".

Chi farà parte allora delle Province?
"Ne faranno parte i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un'assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente, non più i cittadini. Si tratta di una riforma molto importante".


E le Città metropolitane?
"Arriveranno dal primo di gennaio. Nelle aree metropolitane le Provincie saranno assorbite della Città metropolitane via via che andranno a costituirsi e insediarsi".

Chi si occuperà della manutenzione delle strade e delle scuole che oggi sono in carico alle Province?
"La competenza sulle scuole passerà direttamente ai Comuni. Mentre la manutenzione delle strade, che è una tipica competenza intercomunale, resterà in carico alle Province. Solo che a quel punto le Province diventeranno di fatto una sorta di agenzia funzionale a servizio dei Comuni".

E il patrimonio immobiliare delle Province? I debiti fin qui contratti, il personale?
"Poi vedremo il patrimonio. Saranno le stesse assemblee dei sindaci a decidere di volta in volta quali competenze e quali cose affidare alle amministrazioni locali e quali invece lasciare alla nuova Provincia come agenzia intercomunale. Tutto questo richiede naturalmente una forte volontà politica".

Senta ministro, è sicuro di farcela? Non avverte resistenze all'interno dello stesso Pd?
"Resistenze? Eccome se ce ne sono, anche dentro il Pd. Ci sono molte resistenze, molte resistenze".

E come pensa di superarle?
"Non dimentichiamo che l'abolizione delle Province faceva parte anche del programma elettorale di Pierluigi Bersani. E credo sia adesso doveroso rispettare le promesse fatte agli elettori, non vedo come si possa sostenere il contrario. Non sarebbe serio non mantenere le promesse".

Ha messo in conto anche le fibrillazioni del governo?
"Credo che le fibrillazioni continue non facciano bene al governo, ma soprattutto non facciano bene agli italiani. Questo continuo stato di incertezza non fa bene a nessuno. Non fanno bene alle nostre imprese e alla legge finanziaria".

Ha voluto essere presente alla Leopolda per sostenere la candidatura di Renzi alla segreteria del Pd?
"Con Matteo c'è una comunanza di idee e di approccio alla politica e alla società. Per questo l'ho sempre sostenuto e continuerò a sostenerlo finché rimane così". 
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