Il-Trafiletto
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04/04/14

Pd ha votato a favore con Scelta Civica, Psi, Centro democratico: Province abolite

Istituzione delle Citta' metropolitane, ridefinizione del sistema delle province e una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni. Sono i punti principali della legge Delrio approvata in via definitiva dalla Camera. 

Delrio


Via libera della Camera, con 260 si' e 158 no, al disegno di legge sulle Province, gia' approvato in prima lettura e modificato dal Senato. Il provvedimento stabilisce riforme in materia di enti locali, prevedendo l'istituzione delle citta' metropolitane, la ridefinizione del sistema delle province ed una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni. Il Pd ha votato a favore con Scelta Civica, Psi, Centro democratico, contro si sono espressi M5s, Forza Italia, e Fratelli d'Italia. "Questo e' un golpe!", ha gridato in Aula, durante la votazione finale, il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. Secondo quanto risulta dal resoconto stenografico della seduta, l'esponente di FI ha levato la sua protesta proprio mentre il presidente di turno Roberto Giachetti comunicava il risultato della votazione: 260 si', 158 no e 7 astenuti. Brunetta lancia poi un appello al Capo dello Stato: "Una legge porcata. Napolitano non la promulghi". "Non e' un golpe", replica il vicesegretario del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che risponde cosi' al presidente dei deputati di FI, Renato Brunetta. "Sono soddisfatta per l'impegno con cui il premier Renzi sta portando avanti con decisione il suo programma di riforme - ha aggiunto Serracchiani al termine della conferenza unificata - Per quanto riguarda lo specifico delle Province, come Regioni saremo pronti a presentare emendamenti che migliorino il testo e contestualmente i rapporti tra Stato e Regioni. Su questo aspetto il ministro per gli Affari regionali Lanzetta ha convenuto in pieno sul fatto che un impegno comune sara' utile per disciplinare al meglio il nuovo ordinamento degli Enti locali"  fonte (AGI)

26/03/14

"Gocce" di notizie: Renzi se passa la fiducia risparmiamo 3000 indennità

Sul ddl che riforma le province, il governo non escluderebbe di porre la questione di fiducia gia' oggi. I due incidenti di percorso in Commissione su due subemendamenti giudicati da alcune fonti parlamentari non essenziali per il provvedimento e che hanno fatto andar sotto l'esecutivo in Commissione Affari Costituzionali oltre al piccolissimo scarto di voti che ha consentito alla pregiudiziale di costituzionalita' di essere approvata dall'Aula di palazzo Madama, avrebbero indotto il governo a ipotizzare la possibilita' di seguire questa strada, inducendo i partiti della maggioranza alla disciplina di partito. Sempre a quanto si apprende in ambienti parlamentari, il disegno di legge, che dovra' essere esaminato ancora dalla Camera, dovrebbe essere approvato entro la prima settimana di aprile per evitare 'confusione', viste le scadenze che riguardano non solo le province ma anche le aspettative create nei piccoli comuni cui si e' data la possibilita', durante l'iter del provvedimento, di ipotizzare un terzo mandato per gli amministratori.
 L'indicazione, dunque, che 'circola' fra i senatori e' quella di un probabile voto di fiducia sul ddl. Ma c'e', in Parlamento, chi non esclude che possa essere anche un'eventualita' messa sul tappeto per aiutare i partiti della maggioranza a trovare l'accordo sul merito del testo. fonte(AGI)

22/12/13

Primo sì alla trasformazione delle Province

Trasformare i consigli provinciali in assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito;
la Camera ha approvato ieri sera il disegno di legge sulle Province e le città metropolitane.
Il ddl del ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, ora va al Senato: se diventerà legge, trasformerà i consigli provinciali in assemblee di sindaci (eliminando stipendi a giunte e consiglieri), istituirà 9 città metropolitane e regolerà la fusione dei comuni.
Il ministro degli Affari regionali,
Graziano Delrio

I consigli provinciali diventeranno assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito; istituzione di 9 città metropolitane; disciplina della fusione dei comuni: sono questi i tratti salienti del disegno di legge Delrio su "città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni" approvato alla Camera dei Deputati in tarda serata sabato. L’assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge con 277 voti favorevoli e 11 contrari (Sel). Hanno votato a favore Pd, Nuovo centrodestra, Scelta civica, Per l’Italia; contro Lega e Sel. Non hanno partecipato alla votazione in segno di protesta la Lega Nord, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. Si tratta solo del primo passo per l’ok definitivo: il provvedimento deve ora passare infatti all’esame del Senato. Nell’intento del disegno di legge, che dovrà essere ora discussa dal Senato - le Province comprenderanno aree più vaste di quelle attuali e i loro rappresentanti saranno designati non più dai cittadini, ma dagli amministratori locali, che sceglieranno tra i sindaci dei comuni del territorio. Rispetto a oggi, non bisognerà pagare gli stipendi a presidenti, consiglieri e assessori. La struttura portante della Repubblica delle autonomie dovrebbe avere il suo perno su due soli livelli territoriali di rappresentanza politica: i comuni e le regioni. Ricordiamo che la Provincia di Piacenza va in scadenza di mandato nella primavera prossima: il governo ha deciso di non far celebrare le elezioni in vista dell'abolizione.

03/12/13

Lunga vita alle Province

Approda in aula la discussione del testo del ministro Delrio sulle "funzioni di area vasta" che prevede la cancellazione delle Province. E subito viene affossato da Forza Italia con le dimissioni della stessa relatrice di maggioranza. No anche dall'opposizione di Lega, M5S. Perfino Ncd solleva dubbi e i democratici rischiano di restare soli. Alla fine la promessa slitta ancora, mentre incombe il rinnovo di 54 amministrazioni. Che rischiamo di dover mantenere per altri cinque anni Province addio, lunga vita alle province d’Italia. E’ partita oggi alla Camera la discussione generale sul disegno di legge che dovrebbe abolirle, fondere i comuni e istituire le città metropolitane.

Delrio
Ma come d’incanto si è subito arenata. Annuncia il voto contrario Elena Centemero (Fi) che si dimette dall’incarico di relatore per la maggioranza suggellando una volta di più i nuovi squilibri del governo dopo lo strappo dei berlusconiani. Ma arriva anche il no della Lega e perfino Ncd nicchia. Nessuna apertura da M5S che parla apertamente di “farsa e finta abolizione”. Parla di “requiem” della riforma Arcangelo Sannicandro di Sel. Insomma, tutti contro il disegno di legge messo a punto dal ministro Graziano Delrio che doveva essere il primo passo verso la cancellazione, una misura transitoria in attesa di una più corposa modifica al titolo V della Costituzione. Restano col cerino in mano il Pd e il governo mentre tutta la materia sembra ormai destinata a finire sull’altro binario, non meno incerto, del prossimo, futuribile, disegno di riforma.
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