"Via i 148 abusivi dal 
Parlamento". Sotto 
l’emblema di uno stesso 
slogan da oggi nasce 
l'asse tra 
Forza Italia e 
Movimento 5 stelle riguardo gli ultimi sviluppi sulla 
legge elettorale. Per l’esattezza da quando, mercoledì scorso, la 
Consulta ha dichiarato 
incostituzionale il 
premio di 
maggioranza del 
Porcellum, il 
presidente dei 
deputati del partito di 
Forza Italia, Renato Brunetta, evidenzia come i 148 
onorevoli attribuiti conseguentemente a quel 
premio, siano inequivocabilmente, 
illegittimi e dovrebbero liberare la 
Camera. A fargli eco oggi c’è anche 
Beppe Grillo il quale ha deciso di appoggiare questa 
tesi e si appresta a 
pubblicare sul suo 
sito l'elenco completo dei 
148 “abusivi”.
«I 148 
deputati di 
centrosinistra eletti con il 
premio di maggioranza giudicato 
incostituzionale dalla 
Consulta devono andare a casa» ha scritto oggi sul suo 
blog il 
leader del 
Movimento 5 stelle Beppe Grillo, annunciando una campagna diretta all'espulsione dal 
Parlamento dei 148. «La loro 
elezione – chiarisce Grillo - non è stata convalidata e a questo punto non può più esserlo. Lo dice anche 
Piero Alberto Capotosti, 
presidente emerito della 
Corte costituzionale, che ha ricoperto tale ruolo nel 2005». «Chi sono questi 148 deputati di 
Pd meno 
elle, 
Sel e 
Centro democratico che occupano abusivamente lo 
scranno parlamentare? Presto sul 
blog pubblicheremo i loro nomi e i loro volti. Fuori gli abusivi dal 
Parlamento!», chiude cosi la sua denuncia Grillo.
Intanto si susseguono i pareri di vari 
costituzionalisti sulla 
legittimità o meno del 
Parlamento.
|  | 
| Beppe Grillo leader M5S | 
La precisazione della Consulta
In questo 
bailamme, la 
Consulta ha pensato bene di fare una dovuta 
chiarezza al riguardo. Ed ha deciso di intervenire con un 
comunicato del suo stesso 
presidente. Sugli effetti della sentenza sulla 
legge elettorale, «la 
Consulta si è già ufficialmente espressa con gli ultimi due capoversi del comunicato del 4 dicembre» sottolinea 
Gaetano Silvestri. Come per dire, il 
presidente vuol mettere in chiaro che gli effetti giuridici della 
sentenza decorrono dalla sua pubblicazione (nelle prossime settimane) e che il 
Parlamento può sempre approvare nuove leggi. Prosegue, Silvestri tenendo a precisare che «
l'Organo di Giustizia costituzionale si esprime unicamente attraverso i propri 
atti collegiali e le dichiarazioni ufficiali del suo presidente» e che quindi «ogni altra dichiarazione o opinione, manifestata in qualunque diversa forma, non è in alcun modo riferibile alla 
Corte e non ne riflette il pensiero».
Nuove polemiche
Ma le polemiche non si arrestano. Il 
vicepresidente del 
Senato Maurizio Gasparri attacca: «Il 
presidente della 
Corte costituzionale, Silvestri, può smentire il fatto che la 
Consulta abbia votato al suo interno per l'ipotesi di ripristino del 
Mattarellum? Se ciò fosse vero, anche tenendo conto di ciò che hanno detto 
presidenti emeriti della Corte come 
De Siervo, si sarebbe verificato un fatto inaudito, incredibile e difficilmente compatibile con il ruolo e le funzioni della 
Corte costituzionale». «Non ci risulta –aggiunge ancora 
Gasparri - che la Corte sia 
un'assemblea legislativa . È vero o non è vero? E come si è comportato il giudice 
Mattarella, che ho sempre stimato come politico, ma che se avesse partecipato a una votazione del genere, sostenendo la legge che porta il suo nome, avrebbe realizzato un conflitto d'interesse clamoroso. Silvestri parli. O conferma, o smentisce. E se conferma si apre un'altra storia».