Il-Trafiletto
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04/05/14

Povera "democrazia"

Giovanardi vuole portarci nel medio evo?

(AGI)Roma - Carlo Giovanardi torna all'attacco del liceo Giulio Cesare di Roma dove gli allievi hanno letto il romanzo 'Sei come sei', considerato dal senatore Ncd "dalla forte impronta omosessualista". E per questo annuncia una interpellanza urgente per chiedere, tra l'altro, un'ispezione nel liceo romano. Giovanardi annuncia, con una nota, una "interpellanza urgente al ministro dell'Istruzione Giannini, sottoscritta anche dal presidente del gruppo, Maurizio Sacconi" e chiede di "fare chiarezza su quanto accaduto". Sotto accusa il testo che, secondo il senatore del Nuovo Centrodestra, "non puo' essere annoverato tra i classici della letteratura, e quindi da far leggere accanto ad opere del livello della Divina Commedia o dei Promessi Sposi, ma soprattutto presenta riferimenti brutalmente e volgarmente pornografici". In particolare, con l'interpellanza Giovanardi chiede al ministro "se non ritenesse che fosse opportuno che i genitori degli alunni adolescenti del liceo classico Giulio Cesare avessero il diritto di essere a conoscenza del contenuto osceno del romanzo fatto leggere a propri figli"; ed inoltre "se non sia stato violato il principio "corresponsabilita' educativa" contemplato nelle "Linee di indirizzo sulla partecipazione dei genitori e corresponsabilita' educativa" diramate dal ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 22 novembre 2012". Da qui la richiesta di Giovanardi di avviare "un'ispezione presso il plesso scolastico in cui tali fatti si sono verificati", prendendo misure affinche' "fatti come questi non accadano piu' in futuro nelle scuole pubbliche del nostro paese". (AGI)

Abbiamo "le lavandaie" che fanno pettegolezzi mentre il loro bucato se lo porta via l'acqua?

(Adnkronos)Roma - Michele Santoro e Vauro nel mirino del Movimento 5 stelle. Il conduttore di 'Servizio pubblico' è finito nella rubrica 'giornalista del giorno' per un servizio sulla Lucchini in cui, è l'accusa, si è dato spazio ad un operaio che in realtà è un militante del Pd. "Triste, molto triste assistere a trasmissioni faziose come quelle di ieri sera", si legge in un post pubblicato sul blog di Grillo corredato da diversi commenti di decise critiche a Santoro. Vauro, invece, è finito all'indice della rubrica del blog 'Tze tze'. "Raccapricciante attacco di Vauro a Grillo", si legge nel pezzo che riporta una frase del vignettista: "Nel Movimento 5 Stelle sento una gran puzza di fascismo". Per la rubrica del blog di Grillo sono "vergognose accuse" mosse da un Vauro "in preda al delirio". (Adnkronos)

Intanto gli italiani rinunciano a cibo di qualità acquistando cibo low cost.

(Adnkronos)Roma - Si assiste a un calo nelle quantità di alimenti acquistati, a una riduzione degli sprechi, ma soprattutto all'affermarsi dei prodotti low cost a basso prezzo in vendita nei discount che sono gli unici a fare registrare un aumento (+1,6 %) nel commercio al dettaglio nel 2013.(Adnkronos)

21/12/13

Perchè si dice "castigat ridendo mores"?

Non posso evitarlo, non cel a faccio, qualcosa in latino devo infilarla sempre, perciò oggi vi dovete per forza leggere questo adagino. chiamiamolo adagino prenatalizio o come volete voi, ma senza una frasettina in latino non so stare.
Castigat ridendo mores, correggere i costumi ridendo. Questa frase venne coniata dal letterato francese Jean de Santeuil (1630-1697) per un attore italiano, Domenico Biancolelli, superbo interprete della maschera Arlecchino
Arlecchino

Biancolelli era stato chiamato in Francia, con tutta la sua compagnia di comici, dal cardinale Mazzarino, e in tale occasione desiderava che  Santeuil inventasse per lui un motto da incidere sotto il suo busto. Ma il letterato non era tanto propenso. Allora Biancolelli andò a trovarlo a casa, vestito da Arlecchino, e interpretò per lui uno dei pezzi più forti, una satira sui costumi dell'epoca, strappano a Santeuil alacri risate, e un breve commento a tanta bravura, che uscì spontaneamente dalle labbra del letterato: Castigat ridendo mores. La frase, che piacque tanto a Biancolelli, oltre ad essere incisa sotto il suo busto, divenne il motto dei due teatri parigini, la Comédie Italienne e l'Opéra Comique, e in seguito venne sulla volta del teatro napoletano San Carlino, fondato nel 1770.
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