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28/10/14

"Crollano le banche-i mercati delusi-stress test"? | Proviamo a capirci qualcosa

Oggi grandi titoli sui quotidiani di economia: "Crollano le banche e l'Italia trema", "I mercati delusi dal governo", "La bocciatura dei bilanci bancari", "Bce commette un errore sullo stress test-chiuso per la correzione il sito di Mps-scoperto un errore sul 'capital ratio 2013'".

Ma gli esperti dicono: "Solo chi non voleva vederli poteva ignorare i segnali di un clima internazionale mutato in peggio nei confronti dell'Italia e del suo governo".
"I risultati degli esami sulle banche resi noti domenica non hanno che reso drammatico questo momento, con il crollo della Borsa del 2,4% e lo spread in aumento a 170 punti. Un allarme di cui sarebbe bene che il premier e i suoi ministri tenessero buon conto".

Difficile per un profano di "Economia" e "Finanza internazionale" capir qualcosa in questi intricati titoli fatti di termini che non conprende. Proviamo a comprendere, poco, ma almeno farcene un'idea.
In America nello scorso settembre si è tenuto l'ultimo vertice del Fondo monetario, dove autorevoli analisti italiani rispondevano alle domande di colleghi e investitori stranieri su cosa avrebbe prodotto la legge sul Senato, a che punto fosse invece quella elettorale e quando sarebbe arrivato il Jobs Act. Il mese successivo in altre occasioni come negli incontri riservati organizzati da banche a Londra e a Parigi, le domande agli esponenti italiani erano le stesse solo più incalzanti. Il 15 ottobre, indiscrezioni sulla tenuta delle banche greche hanno abbattuto la Borsa di Milano del 4,5%. Una settimana dopo, il 21 ottobre, il Financial Times ha cancellato l'annuale summit sull'Italia già programmato a Roma per metà novembre.

Ma se due o tre mesi fa la Borsa italiana era tra le migliori d'Europa nel 2014, cosa è successo?
  • La recessione con un ulteriore calo del Pil trimestrale (Prodotto interno lordo )
  • Con l'avvicinarsi della legge di stabilità, il governo ha chiesto flessibilità (i conti erano sicuramente sforati)
  • Mentre di riforme neanche l'ombra, se ne parla ma non si fanno.
  • In più la Banca Centrale Europea ha iniziato a fare gli stress test alle banche dei paesi dell'unione, arrivati a scadenza nel momento più difficile e sfortunato che si potesse immaginare. ( Con Stress test si intende  un programma di analisi per valutare il capitale che un istituto bancario accantona per fronteggiare eventuali situazioni di crisi )
 In realtà dietro la bocciatura di alcune banche italiane c'è il timore che i conti del Paese siano di nuovo a rischio come lo erano tre anni fa. Per semplificare e far capire al profano: "Gli investitori non verranno mai ad investire i loro soldi in Italia se non c'è una politica stabile con leggi chiare, non vogliono rischiare di perdere i loro investimenti; l'Italia senza investitori è destinata a fallire".

08/10/14

La proposta di Bruschi sulla riforma della scuola | Provincializzazione e graduatorie d'istituto

In una recente intervista, l'attuale l’Ispettore del Miur Bruschi ha provveduto a rispondere con destrezza e pazienza ai tanti, troppi dubbi, nati dall'idea di Riforma della scuola "renziana". “Prossimi anni assunzioni con punte decisamente elevate”


Recentemente si è avuto modo di porsi degli interrogativi riguardo al fatto se, stando a quanto si evince dalle Linee Guida proposte dal Governo, le abilitazioni ottenute tramite Pas e Tfa possano ancora risultare utili.

Che cosa si sentirebbe di consigliare ad un individuo che dovesse conseguisse la laurea da ora ai prossimi 2 o 3 anni? Di orientarsi nel TFA oppure di attendere le nuove lauree magistrali?

“Non soltanto gli consiglierei vivamente di orientarsi decisamente nel TFA, ma spronerei vivamente il Ministro di non fermare le attuali procedure, almeno fino a quando le nuove non saranno avviate. Uno degli aspetti del giusto modo di fare politico amministrativo sta nel continuare negli atti, cosa che troppo spesso viene meno.
La serenità di tutti coloro che aspirano è costantemente messa alla prova, i loro progetti di vita appesi nell’incertezza, e ogni appuntamento si tramuta, “psicologicamente”, in un’ultima spiaggia da raggiungere con ogni mezzo. 

Grazie tante ma personalmente non ci sto. Bisogna cercare di evitarlo assolutamente, o meglio, iniziamo a non farlo. Aggiungo che la predisposizione delle Lauree magistrali implica tempi maggiori non riducibili non soltanto in definizione di una nuova regolamentazione o di modifica del 249/2010 (si può infatti procedere anche così: ed esiste anche un “canovaccio di revisione” approntato a suo tempo), che necessitano almeno, 8 mesi, ma pureper il mutamento degli ordinamenti didattici, particolarmente complesso.

Se qualcuno dovesse aver detto al ministro, come fu detto a suo tempo alla Gelmini, che “l’anno prossimo sarà tutto pronto”, sono pronto a sfidarlo a pubblica e giuridica tenzone…”.

27/04/14

Renzi al Quirinale | Il mercato azionario spaventato dall'Ucraina | Sicilia invasione di Immigrati

ROMA - Matteo Renzi all'uscita dal Quirinale dopo un incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nonostante le parole di Berlusconi, si è detto tranquillo: "possiamo chiudere". Ha dribblato fotografi e telecamere che aspettavano la sua uscita dal portone principale del Quirinale, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica, ed è tornato a piedi a Palazzo Chigi. Il premier è stato a più riprese circondato dai cittadini che gli hanno chiesto selfie e strette di mano. Molti gli incoraggiamenti ad andare avanti da parte dei numerosi turisti e pellegrini che in questi giorni affollano Roma. "Ora rientro se no non si lavora più", ha salutato il premier. Intanto Berlusconi, che rivendica la paternità delle riforme, va all'attacco: "per l'Italicum "abbiamo detto sì, ma la legge che sta venendo fuori è molto peggio del Porcellum". L'ex Cavaliere ha ricordato che la legge elettorale "non è una riforma costituzionale" e aggiungendo che "se si andasse al ballottaggio tutti i voti dei Cinque stelle andrebbero alla sinistra".(ANSA)

Milano - Ucraina torna a spaventare il mercato azionario. L'indice Ftse Mib conclude l'ottava con un calo dello 0,79% a 21.441 punti, frutto di un andamento volatile del listino, con continui cambi di direzione. All Share sul -0,69%, scambi in calo a 2,7 miliardi di media giornaliera per il periodo festivo. Clima piu' guardingo dunque in Piazza Affari. I fondamentali macroeconomici in Europa stanno migliorando, con Fitch che ha rivisto al rialzo il rating della Spagna e l'outlook dell'Italia, mentre negli Usa Wall Street e' delusa dalle trimestrali di alcune big.
Sullo sfondo rimane il problema deflazione, con il presidente della Bce Draghi che ha ribadito di essere pronto a lanciare un programma di acquisto di asset su larga scala. In un contesto di incertezza, testimoniata da uno spread in ascesa sopra i 160 punti, i timori per un'escalation in Ucraina, con un coinvolgimento della Russia, hanno gelato i mercati, portando a un forte calo venerdi'. Sul listino sono le banche a soffrire di piu', con Banco Popolare -4,55%, Ubi -5,57%, Bpm -1,45%, Mediobanca -2,50%. Unicredit e Intesa si fermano sul -1%, dopo che in settimana hanno firmato un accordo di massima con Kkr sulla ristrutturazione dei crediti. Sale Monte Paschi (+4,21%) dopo che il cda aveva dato l'ok all'aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Tra gli industriali brilla Cnh (+4,56%) galvanizzata dai dati e dalle stime della concorrente Caterpillar. Ansaldo Sts (+1,20%) sfrutta la notizia dell'offerta di Ge per Alstom, segno dell'effervescenza nel settore. Giu' invece Fiat (-3,08%) e Pirelli (-2,13%). Nell'energia scendono Enel (-2,15%) ed Eni (-2,07%), Saipem (+4%) riparte con la trimestrale. Bene Stm (+3,63%) con il settore dei tecnologici. Telecom segna +0,99% con il mercato che sembra approvare le scelte di governance con le deleghe attribuite al presidente. (AGI) .

Roma - Soccorsi dalle navi della Marina militare e della Guardia costiera impegnate nell'operazione 'Mare Nostrum'. A Pozzallo, sulla Nave Urania, anche 12 neonati e 78 minorenni (Adnkronos)

22/04/14

"Battaglia" con armi elettorali per il decreto lavoro riforme | Quattromilioni di italiani chiedono aiuti per mangiare

Roma - "non ci sono le coperture"sostiene il Movimento 5 stelle e Forza Italia attaccando l'esecutivo sul decreto Irpef. Il decreto lavoro e riforme si attuerà in settimana, ma il Nuovo Centodestra e' pronto ad andare all'assalto delle modifiche introdotte in Commissione lavoro e anche Forza Italia e' sul piede di guerra: mercoledi' mattina si riunira' il gruppo azzurro per ribadire il no del partito alla fiducia. Il governo dal canto suo considera equilibrati i cambiamenti apportati, il premier ritiene che su questi argomenti occorre mettere da parte le armi elettorali. In settimana il presidente del Consiglio Matteo Renzi porra' al centro del dibattito anche la possibilita' di introdurre al piu' presto gli aiuti alle famiglie dal punto di vista fiscale e intende accelerare anche sulla riforma della pubblica amministrazione e sugli investimenti alle scuole. Sul tavolo anche il confronto con l'Ue sui fondi europei e soprattutto il tema delle riforme. Il testo approntato dal governo viene discusso in Commissione affari costituzionali di palazzo Madama dove potrebbe registrarsi un asse tra la minoranza Pd e i malpancisti azzurri per far si' che il Senato continui ad essere elettivo. Forza Italia comunque continua a sostenere l'iter delle riforme anche se intende 'alzare' il livello dello scontro sull'operato dell'esecutivo sui temi economici. Oggi Silvio Berlusconi ha ricevuto a villa San Martino numerosi 'big' del partito per pianificare la prossima campagna elettorale. Intanto fonti parlamentari di FI riferiscono che Sandro Bondi sarebbe sempre piu' 'distante' dalla dirigenza azzurra: il responsabile organizzativo di Forza Italia, una sorta di amministratore delegato secondo lo statuto azzurro, avrebbe intenzione - viene riferito - di abbandonare il suo incarico senza lasciare pero' il suo partito.(AGI)

Roma.- Sono 4.068.250 le persone che in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10 per cento sull'anno precedente. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base della relazione sul 'Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013' realizzato dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro. Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. In particolare, nel 2013 si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. Una situazione drammatica che, osserva la Coldiretti, "rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa". Secondo l'Istat, infatti, ben il 16,6 per cento degli italiani non può neanche permettersi un pasto con un contenuto proteico adeguato almeno una volta ogni due giorni. L'effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani è stato il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981. Nel 2013 i consumi alimentari sono diminuiti del 3,1 per cento secondo l'Istat perché con il calo del potere di acquisto le famiglie italiane hanno tagliato dal pesce fresco (-20 per cento) alla pasta (-9 per cento), dal latte (-8 per cento) all'olio di oliva extravergine (-6 per cento) dall'ortofrutta (-3 per cento) alla carne (-2 per cento) mentre aumentano solo le uova (+2 per cento), sulla base dell'analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi undici mesi. (Adnkronos)

09/04/14

Renzi: "Tassate anche le banche"| notizie in "Gocce"

Il Def. è approvato, lo ha annunciato Matteo Renzi al termine della riunione. "Il Def - dice Renzi - è un documento molto serio e rigoroso. Stimiamo la crescita allo 0,8%" per il 2014. Se ci sarà una smentita spero siano in positivo", ha aggiunto il premier. "Le riforme - ha sottolineato il presidente del Consiglio - non sono semplicemente un punto d'orgoglio del governo, sono la pre-condizione della ripresa economica. 

Senza, ha aggiunto, "non c'e' credibilita' con i nostri concittadini. Sono un assoluto impegno morale da parte nostra". "Confermo tutti gli impegni presi - ha ribadito il premier - Dalla riforma della pubblica amministrazione ad aprile, al tema del fisco a maggio, a quello della giustizia a giugno". Andiamo avanti mantenendo gli impegni". "La spending review - ha spiegato - non e' solo un taglio. E' la rimodulazione del processo di spesa ed e' un elemento che sta cambiando la pubblica amministrazione". "Confermo l'impegno sullo 'sforbicia Italia': ridurre il numero dei dirigenti nelle varie strutture" dell'amministrazione pubblica e' possibile "solo se tu puoi dire che anche la politica ha stretto la cinghia. Solo allora hai l'autorevolezza di dire adesso tocca alla pubblica amministrazione". Venerdi' 18 aprile il consiglio dei ministri varera' il decreto che prevede le coperture per il taglio dell'Irpef, ha detto il premier, che sara' reperita anche attraverso l'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Lo dice il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa seguita al Cdm. Renzi ha premesso che si tratta di una copertura che "riguarda due terzi del 2014, perche' va da maggio a dicembre e sara' inserita nel decreto che sara' varato venerdi' 18". La copertura per il taglio dell'Irpef e gli 80 euro in busta paga dunque, sara' cosi' formata: "4,5 miliardi verranno dalla spending review, che e' una rimodulazione della spesa, non solo un taglio, 2,2 miliardi verranno dall'aumento del gettito Iva e dall'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia".            fonte(AGI)

06/03/14

"Gocce" di notizie: Renzi "Il Jobs act e' pronto"

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Siracusa, dove ha incontrato i sindaci della zona, gli alunni di una elementare e un gruppo di imprenditori, annuncia che mercoledi' prossimo illustrera' a palazzo Chigi i provvedimenti che intende adottare. Il Jobs act e' pronto, cosi' come il piano casa e quello per l'edilizia scolastica. "Mi prendono in giro se dico che faccio una riforma al mese, ma non c'e' alternativa", replica ai detrattori. "Non si puo' cambiare un Paese se non si inizia dalla politica e dalla Pubblica amministrazione". Per le scuole, ricorda, "ci sono 2 miliardi di euro. Non sono sufficienti per tutti i Comuni, ma vanno spesi anche per dare un segnale. Faremo della scuola un luogo di grande bellezza". Sulle riforme, e principalmente su quella del Senato, "ci si gioca la vittoria della scommessa. Se non ci riusciremo avremo perso anche se l'economia riparte", scandisce prima di assicurare ai sindaci del Siracusano che "l'Italia non ha finito il proprio tempo. Trovo rassegnazione tra molti di voi, ma dobbiamo dire che attraverso il sacrificio di tutti non ce la fara' solo il governo Renzi, ce la fa l'Italia. Non e' il governo sul filo. Sul filo - aggiunge - ci siamo tutti". Agli insegnanti dell'istituto comprensivo 'Raiti' rivolge un ringraziamento: "Con il vostro lavoro salvate il Paese. Guadagnate poco, ma siete il cardine dell'Italia". Poi rassicura i bambini: "Ci confermate che dobbiamo tenere in vita i vostri sogni. Tanti dei vostri genitori - afferma - forse hanno difficolta' per il lavoro. E' un momento molto difficile, il piu' difficile da 30 anni. Ma adesso c'e' la possibilita' di investire per nuovi posti di lavoro". Le visite nelle scuole che il premier ha intenzione di fare ogni settimana sono state al centro di un botta e risposta con Beppe Grillo. Al leader di M5s che le ha paragonate a quelle di Benito Mussolini con i figli della lupa, Renzi risponde con un post su Facebook: "Beppe Grillo e' nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi vorrebbe rinchiuso nel palazzo. Ma io sto con gli studenti, le insegnanti, le famiglie e i sindaci. Mentre i suoi stanno fuori ad urlare con Forza Nuova. Dimmi con chi vai e ti diro' chi sei!". Prima di ripartire per Roma, durante un incontro con gli imprenditori siracusani, il capo del governo interviene infine nel dibattito sulla riforma della legge elettorale. "Ho visto che qualcuno dice che voglio fare la legge elettorale 'solo per la Camera'. E' quello che abbiamo sempre detto perche' la scommessa e' cambiare il Senato cosi' com'e'. Questa - conclude - e' la riforma chiave dell'azione di governo".                                                                       fonte (AGI)

03/03/14

"Gocce" di notizie: Oggi l'"Italicum" approda alla Camera dei deputati

Roma- Matteo Renzi spinge subito sull'acceleratore. L'Italicum approda oggi alla Camera dei deputati e il premier spinge affinche' si approvi gia' in settimana. La Camera ha programmato 26 ore di dibattito, ma tra Forza Italia e il Nuovo Centrodestra continua il braccio di ferro. "L'emendamento Lauricella conquista consensi, e 'pour cause': stabilisce che Italicum entra in vigore dopo riforma Senato. FI si dia pace", scrive su twitter Roberto Formigoni. Gli risponde il presidente della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Paolo Sisto: "Gli accordi - dice l'esponente azzurro - si modificano in due e al momento non ci sono novita' rispetto all'intesa Renzi-Berlusconi sulla riforma elettorale". "Renzi non cominci a fare il furbo sulla legge elettorale - incalza Daniela Santanche' -. Altrimenti, per quanto mi riguarda, puo' 'star sereno'...". Ancora piu' esplicito Il Mattinale, la newsletter di Fi alla Camera, che scrive che se passa l'emendamento Lauricella "cade tutto". A mettere in dubbio la 'blindatura' dell'Italicum e' anche la minoranza del Pd. "Ho presentato alcuni emendamenti - ha detto per esmepio Rosy Bindi -, su quegli emendamenti faro' la mia battaglia, non intendo trincerarmi dietro il voto segreto". Proprio il partito democratico terra' una riunione ad hoc oggi. A partecipare dovrebbe essere il responsabile delle riforme, Maria Elena Boschi
                                                                                                                                     fonte(AGI) .
                                                                                   

25/02/14

Fiducia è data | Renzi da il via alle riforme

Fiducia per il governo Renzi al Senato. Hanno votato si' 169 senatori contro i 139 contrari, ma tra chi non ha dato il proprio via libera all'esecutivo c'e' anche chi ha apprezzato molti dei punti tracciati dal premier. Il premier si e' rivolto anche al Movimento 5 stelle che pero' ha ribadito che fara' opposizione dura. 

Questo governo - ha spiegato Renzi - "non e' una operazione di lifting", non e' "un bluff" ne' "una operazione di potere", se questo esecutivo fallisce e non riesce a fare le riforme restano le macerie e "il rimpianto di un'occasione perduta". Il presidente del Consiglio nella sua replica al Senato ha voluto ribadire la volonta' di imprimere una accelerazione ma soprattutto di voler parlare ai cittadini. "Non usero' mai il doppio registro", "no al Truman Show, no al cinema o a interventi spot", "non si puo' continuare a prendere in giro gli italiani", ha detto il Capo dell'esecutivo. Il premier ha citato Sandro Pertini, "il Paese vuole esempi e non prediche" e rigettato al mittente le critiche per non aver citato, nel suo discorso programmatico, il Sud ("Serve una svolta radicale, bisogna uscire dalla cultura della lamentazione") e Giorgio Napolitano. "E' vergognoso aver costretto il presidente della Repubblica" al bis, il Capo dello Stato lo si rispetta "realizzando le riforme", ha detto Renzi.

DA SCUOLA A FISCO, IL PROGRAMMA. "SE FALLIAMO, COLPA MIA"

GIUSTIZIA. "E' arrivato il momento, parto dalla giustizia amministrativa"
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Uscire dal penultimo posto della classifica Ocse per la capacita' di attrazione. Tempi certi anche al ruolo dei dirigenti, non puo' esistere la possibilita' di un dirigente a tempo indeterminato che fa il bello e il cattivo tempo. Sblocco totale dei debiti della P.a.; una misura destinata a dare ossigeno alle imprese.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI. "Riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa la dichiarazione dei redditi precompilata". Attraverso la rete.
CUNEO FISCALE."Una riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale"
ITALICUM, RIFORMA DEL SENATO E REVISIONE DEL TITOLO V. Cambiare la configurazione del Senato, togliendo il passaggio della fiducia e del bilancio, e la possibilita' di svolgere l'incarico di senatore non con l'elezione diretta e indennita', ma come assunzione di responsabilita' dai territori. Quello successivo e' superare il titolo V per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, per rivedere le competenze esclusive delle Regioni", ha proseguito. "Bisogna introdurre una clausola di intervento della legge Statale anche dove la materia sia di competenza regionale per garantire l'unita' dell'ordinamento".
DIRITTI CIVILI. "Sui diritti lo sforzo da fare e' di ascoltarsi e trovare un compromesso anche quando non mi soddisfa del tutto"
CULTURA. "La cultura e' una cosa con cui si mangia"-"Bisogna avere il coraggio di aprirsi agli investimenti privati e ai posti di lavoro"
 MARO'.....garantisco un impegno personale e del governo"

 "NON HO L'ETA'..." Oggi riflettevo che io non ho l'eta' per sedere nel Senato della Repubblica. Oggi davanti a voi siamo qui non per inseguire un record anagrafico, o allungare il curricula o per toglierci qualche soddisfazione"- "Noi chiediamo fiducia perche' pensiamo che l'Italia ha una necessita' urgente per recuperare la fiducia e uscire dalla crisi. L'Italia e' un paese arruginito, incatenato". "L'opportunita' non e' pari, e' dispari", ha concluso, "ce n'e' solo una. Se dovessimo perdere questa sfida la colpa sarebbe solo mia", ha concluso.                                                fonte(AGI)

22/02/14

"O si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"| Il governo di Renzi

"L'italia? Non ha alternative e non ha paura di nessuno" Queste le parole di Renzi: come dire "o si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"


Perfetta parita', come mai accaduto nella storia della Repubblica: otto uomini e otto donne cui il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affida il compito di fare in quattro mesi le riforme che nessuno e' riuscito a fare in anni e anni. Renzi sale al Colle a meta' pomeriggio, in lieve ritardo sulla tabella di marcia che lui stesso aveva dettato.

Le statuine del prossimo presepe
 Oggi il giuramento alle 11,30 nel salone delle Feste del Quirinale. Sedici ministri di cui per la prima volta in Italia la meta' costituito da donne. "Puntiamo al 2018 e a fare subito, da domattina, le cose". Cosi' Matteo Renzi ha spiegato che "fin dalle prossime settimane metteremo in cantiere le riforme e la riforma del lavoro". Ecco i 16 ministri del governo Renzi il cui sottosegretario alla presidenza del Consiglio sara' Graziano Delrio. "Perche' dovrei fare io in quattro mesi le riforme mai fatte? Perche' no?". Cosi' Matteo Renzi ha risposto al Quirinale ad una giornalista straniera che gli chiedeva perche' si debba avere ora fiducia in lui e che possa fare riforme in quattro mesi. "La situazione in cui il Paese si trova richiede un grandissimo impegno da tutti - ha sottolineato - le consultazioni e il rapporto con i cittadini impone che possa essere la volta buona.  Dunque, perche' crederci? L'Italia non ha alternative". Cosi', ha assicurato, "l'Italia non ha piu' paura di nessuno".

== Andrea Orlando alla Giustizia Titolo di studio Maturità scientifica
== Angelino Alfano all'Interno Titolo di studio Laurea in giurisprudenza, PhD in diritto dell'impresa
== Federica Mogherini agli Esteri Titolo di studio Laurea Scienze Politiche con una tesi di filosofia politica
== Pier Carlo Padoan all'Economia Titolo di studio Laurea in Economia presso l'Università La Sapienza di Roma
== Giuliano Poletti al Lavoro Titolo di studio Diplomato come perito agrario
== Roberta Pinotti alla Difesa Titolo di studio Laurea in Lettere moderne
== Federica Guidi allo Sviluppo Economico Titolo di studio Laureata in giurisprudenza,
== Stefania Giannini all'IstruzioneTitolo di studio ? Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica
== Dario Franceschini ai Beni culturali Titolo di studio laurea in giurisprudenza
== Maurizio Lupi alle Infrastrutture Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Maurizio Martina all'Agricoltura Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Gian Luca Galletti all'Ambiente. Titolo di studio laurea in economia e commercio
== Beatrice Lorenzin alla Salute Titolo di studio diploma di liceo classico
Tre ministri senza portafoglio.
== Marianna Madia alla Semplificazione e P.A. Titolo di studio Dottorato di ricerca in economia del lavoro
== Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali Titolo di studio laurea in farmacia
== Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti Parlamento.Titolo di studio Laurea in giurisprudenza

09/02/14

Le tasse degli italiani? Le divora lo Stato centrale

Il segretario delle piccole imprese artigiane Bortolussi, fa sapere che lo Stato centrale divora il 77% delle entrate fiscali. Con i dati del 2012 ( ultimi dati disponibili) prospettando la distribuzione del gettito fiscale e la ripartizione della spesa alle amministrazioni pubbliche, dimostra chi divora le tasse degli Iitaliani.

Il divora tasse

"Nonostante le riforme avviate in questi ultimi venti anni - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - siamo ancora alla meta' del guado.
Dalla Cgia fanno notare come nei principali Paesi federali le entrate fiscali delle amministrazioni locali siano molto importanti. In Germania il volume delle tasse che finisce nelle casse dello Stato sfiora il 51%, in Spagna il gettito erariale scende addirittura al 34,5%. La situazione si capovolge se analizziamo la situazione dei principali Paesi unitari presenti in Ue. In Francia, quasi l'80% delle tasse pagate dai transalpini finisce allo Stato centrale, mentre nel Regno Unito l'incidenza raggiunge addirittura il 94%.
 Il 77% dell'ammontare complessivo delle tasse pagate dagli italiani finisce nelle casse dello Stato centrale.
Su 472,7 miliardi di euro di imposte dirette, indirette e in conto capitale versate dai contribuenti nel 2012 (ultimo dato disponibile)
  • 364,2 miliardi sono stati incassati dall'Erario
  • 78,9 miliardi sono finiti alle Regioni (pari al 16,7% del totale)
  • 23,8 miliardi ai Comuni (pari al 5% del totale)
  • 4,1 miliardi alle Province (0,9% del gettito complessivo) 
  • 1,5 miliardi alle Camere di Commercio (0,3% del totale)
 Non apparteniamo piu' al club dei Paesi unitari, ma nemmeno a quello degli Stati federali. Sul fronte fiscale la stragrande maggioranza del gettito finisce ancora nelle casse dell'Erario, mentre la spesa e' stata progressivamente trasferita alle amministrazioni locali . Al netto di quella previdenziale e degli interessi sul debito pubblico, oltre il 57% della spesa pubblica italiana e' ormai in capo alle Regioni, alle Province e ai Comuni. Insomma, la quasi totalita' delle nostre tasse finisce a Roma, ma la maggioranza dei centri di spesa e' ubicata in periferia".
A livello centrale la parte piu' consistente del gettito arriva dall'Irpef sulle persone fisiche: nel 2012, nelle casse dell'Erario sono arrivati poco piu' di 151 miliardi di euro. Significativo anche il peso dell'Iva: sempre nel 2012 lo Stato ha incassato quasi 87 miliardi di euro.
  • Alle Regioni, invece, l'imposta che garantisce il gettito piu' importante e' l'Irap: sempre nel 2012 le imprese hanno versato oltre 33 miliardi di euro. 
  • Per le Province e' l'imposta che viene applicata sulle assicurazioni Rc auto: l'importo incassato nel 2012 e' stato pari a 2,4 miliardi di euro.
  • Per i Comuni la voce piu' significativa e' l'Imu: nel 2012 questa imposta ha garantito 15,6 miliardi di gettito. 
"Auspico - conclude Bortolussi - che il governo Letta prosegua e dia un contributo importante al compimento della riforma sul federalismo fiscale avviata negli anni scorsi. Ricordo che in Europa i Paesi federali presentano un costo per il funzionamento della macchina pubblica pari alla meta' di quello sostenuto dai Paesi unitari. Per un Paese come il nostro che ha una spesa pubblica complessiva annua che quest'anno dovrebbe superare gli 815 miliardi di euro, ridurre drasticamente il costo della Pubblica amministrazione sarebbe un risultato di portata storica".                                 fonte (AGI) .

06/02/14

In 150, e tutti senza stipendio vi presento il nuovo Senato

Renzi presenta la sua riforma che contiene la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie. In 150 e tutti senza stipendio. Renzi non vuole più "accarezzare i problemi" vuole risolverli e non parlarne più.


Firenze, 6 feb - "Il mio partito oggi presentera' una riforma su cui c'e' l'accordo di tutti i partiti dell'arco costituzionale. Il Senato deve diventare camera delle autonomie e immaginiamo un Senato non elettivo, senza indennita', 150 persone, 108 sindaci dei comuni capoluogo, 21 presidenti di regione e 21 esponenti della societa' civile che vengono temporaneamente cooptati dal Presidente della Repubblica per un mandato". Lo ha detto il segretario del Pd e sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel corso di un convegno di Confindustria. "Oggi - ha spiegato il segretaio del Pd - si parla di come dalle citta' possa nascere una speranza per il sistema Paese. E' allora doveroso dire come questo tipo di percorso possa, da Firenze, prendere qualche impegno. Le citta' metropolitane possono essere riforma per rilancio del paese, ma sono da trent'anni una barzelletta nella discussione politico istituzionale". "Sono vent'anni - aggiunge - che sono state costituzionalizzate con il Titolo quinto, ma sono rimaste un oggetto misterioso.
Matteo Renzi,
Anzi il ruolo delle citta' e' stato mortificato dalle recenti riforme ed e' mancato il passaggio di poteri verso di loro". "Oggi dobbiamo avere il coraggio di dire che l'Italia ha avuto tempo a disposizione. Non basta piu' accarezzare i problemi - ha aggiunto Renzi - Questo e' l'anno in cui o i problemi si risolvono o non bisogna piu' parlarne. La situazione del Parlamento permette una straordinaria occasione, di realizzare riforme chiare". "Vogliamo che il 25 maggio non si voti per le Province, perche'" sul tema del loro superamento "non c'e' l'accordo di tutti i partiti. Il decreto avra' in queste ore la svolta al Senato. Consentira' di avere province di secondo livello, con sindaci protagonisti ancora una volta", ha sottolineato Renzi "Abbiamo avuto 99 miliardi di euro nel settennato - ha poi spiegato - Non entro nel merito di come li abbiamo spesi. Si sono spesi dei soldi in piccoli progetti, sostanzialmente una sconfitta. Oggi abbiamo un nuovo settennato, abbiamo 60 miliardi di euro, per fare conto pari. Noi limitiamoci a dire di dare il 5% ai sindaci, tre miliardi di euro nei prossimi 7 anni. Questo, a Firenze, consentirebbe di chiudere alcune partite come Uffizi e tramvia. Ma bisogna avere il coraggio di decidere, di avere visione, strategia, e non di andare al buio".                                                                                            fonte (AGI) .

20/12/13

Giustizia da paura

Evade un pericoloso assassino.
Ci immaginiamo lime dentro al pane per segare le sbarre, lenzuola usate come corde per fughe rocambolesche dal carcere... perché come potrebbe evadere un soggetto così pericoloso da un carcere?
Con un bel permesso premio: semplicissimo e, allo stesso modo, evade anche un bravo camorrista.
Mentre altri disgraziati, a volte pure innocenti, scontano anni di carcere preventivo in condizioni disumane e di questa peculiare amministrazione della Giustizia non esistono mai responsabili.
Ancora: uccide la moglie e la fa franca per la prescrizione del reato: in Italia l'omicidio va in prescrizione, i debiti con le pubbliche amministrazioni no.
Da anni si sente solo parlare di riformare la Giustizia, sembra un problema insormontabile e, molto probabilmente si tratta di un compito effettivamente molto complesso.
Noi siamo l'opinione pubblica e non dovremmo lasciarci influenzare da questi casi limite che non dipendono dal sistema giudiziario in quanto tale, ma da una pessima amministrazione di questo.
Troppo semplicistico diventare giustizialisti convinti con dei soggetti pericolosi e armati in circolazione, mentre si valutano provvedimenti di clemenza per chi sconta carcere per reati meno gravi. Tutto questo ci fa sentire in pericolo, disorientati e dubbiosi.
Pare impossibile che la signora Ligresti ottenga i domiciliari perché inappetente e tale Federico Perna muoia in carcere affetto da patologie gravissime!
Mentre aspettiamo riforme e un futuro migliore mi domando: ma è davvero così difficile amministrarla con un po' di buon senso questa Giustizia?
Fa più paura il pericoloso assassino in fuga o un sistema giudiziario che sbaglia?

01/12/13

Basta con rinvii e lentezze: Fare le cose e farle in fretta | Renzi pianta i paletti al Governo

"Basta con i rinvii, è ora di agire" Renzi mette punti fermi, deciso che ho si fanno le riforme o il Pd separerà il suo destino dalla maggioranza. Propone un patto a Letta, ma mette come paletti l'azione dell'esecutivo su riforme, lavoro ed Europa.
Matteo Renzi
Matteo Renzi pianta i suoi paletti. Il sindaco ricorda che l'esecutivo è sostenuto in primo luogo dai democratici e l'agenda per il 2014 deve essere concordata in primo luogo con loro. Alfano si deve adeguare: "Ha trenta deputati, noi ne abbiamo trecento. Se non è d'accordo, sappia che poi si va a votare. Io non ho paura delle elezioni, lui sì. Perché sa che Berlusconi lo asfalta"... Ma lei è sicuro che tutti e trecento la seguiranno? "Le cose da fare le decideranno gli italiani che parteciperanno alle primarie. Difficilmente qualcuno si tirerà indietro. Ma se c'è chi punta a spaccare il gruppo, sappia che la conseguenza saranno le elezioni anticipate". E allora lei come pensa di utilizzare tutta questa forza? "Aspettare l'8 dicembre per la verifica di governo non è stata una concessione. Chi vince impone la linea. Saremo leali ma conseguenti. Offro una disponibilità vera, un patto di un anno. E quindi proporremo tre punti che noi consideriamo ineludibili"...
L'intervista integrale su Repubblica in edicola o su Repubblica+

29/11/13

Nuova maggioranza di governo: serve una verifica in parlamento.

Dopo gli ultimi eventi che hanno monopolizzato la vita della politica interna degli ultimi mesi, si è di fronte ad un dato di fatto: c'è stato un'importante cambio di maggioranza, quindi serve una ulteriore verifica in parlamento. Durante l'incontro svoltosi ieri sera tra la delegazione parlamentare del redivivo partito di Forza Italia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha fatto chiarezza riguardo al fatto che ci sarà senza alcun dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ottenuto la fiducia sulle legge di stabilità
Le modalità con cui avverrà e i tempi di tale passaggio saranno motivo di una consultazione tra il presidente della Repubblica con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Tutto ciò si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale. Forza Italia a Napolitano: la fiducia non basta, aprire crisi di governo.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La delegazione di Forza Italia che è stata ricevuta al Quirinale da Napolitano ha ribadito che l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza che aveva portato alla nascita del governo Letta comporta «la necessità di un'apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni di Enrico Letta, per affrontare in Parlamento la nuova situazione».

Il capo dello Stato a Forza Italia: collaborazione sulle riforme.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un messaggio preciso ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: il capo dello Stato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiesto agli esponenti di Forza Italia di essere collaborativo su due temi: le riforme istituzionali, appunto, a cominciare da quella elettorale, e l'emergenza carceri.

Letta lunedì pomeriggio al Quirinale.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà ricevuto, si apprende dall'Ufficio stampa del Quirinale, lunedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo il premier il passaggio parlamentare costituirà un'occasione per rafforzare ulteriormente il governo e la sua legittimità, peraltro ponendosi in linea con il voto, ampio, di fiducia sulla legge di stabilità. È quanto trapela da palazzo Chigi, dopo la nota del Colle.

18/11/13

Letta: "quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, ne sono sicuro"

Letta: "Risolti molti problemi del nostro debito pubblico" Il presidente del Consiglio dei ministri è intervenuto a un forum sul futuro dell'Italia organizzato dal Financial Times rivendicando il lavoro fatto dal governo negli ultimi mesi
Premier Letta
  Milano: "Abbiamo risolto molti problemi legati al nostro debito pubblico". Lo dice il presidente del Consigio dei ministri, Enrico Letta che nel corso della tavola rotonda "Future of Italy summit", organizzata dal Financial Times, rivendica il lavoro fatto dal governo negli ultimi mesi: "il 2013 è stato un anno di transizione politica ed economica, ma il 2014 sarà decisivo per l'Italia. In questo trimestre prevediamo di risolvere il problema della crescita'". Anche in ottica futura, quindi, il premier ha sottolineato che "quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, ne sono sicuro". Sottolineando così che la nascita di Ncd, il gruppo degli alfaniani leali al governo, "chiarisce la situazione". Letta ha poi chiuso sul nascere la polemica con problemiMatteo Renzi, candidato alla guida del Pd: "Non sono in competizione con Matteo Renzi, siamo sullo stesso percorso con lui e il Pd, perchè l'anno prossimo sarà un anno in cui dovremo applicare le riforme". Quanto ai rilievi mossi dall'Ue sulla Legge di Stabilità: "Sono sicuro che la finanziaria sia quella giusta. Insieme al piano di privatizzazioni, ci aiuteranno a ridurre il debito, il prossimo anno, per la prima volta in 5 anni. Venerdì scorso, i sindacati, il popolo italiano, i membri del parlamento chiedevano meno rigore e, al contempo, l'Ue ci chiedeva più rigore; noi eravamo in mezzo. Ma io penso che sia necessario evitare di bloccare la ripresa in Italia". Il premier ha poi ricordato che "nella legge di Stabilità ci sono riduzioni fiscali sul costo del lavoro per tre anni, abbiamo dato l'indicazione di una tendenza che non cambierà".                            fonte                                                                                                   
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