Il-Trafiletto
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28/04/14

Beppe Grillo prepara una squadra di governo | Figuraccia per la Marina Militare | Crisi ancor più famiglie in difficoltà

Roma - "Se il Movimento 5 Stelle vincera' le Europee andro' da Napolitano e chiedero' di poter avere il governo in mano. Prepareremo una squadra di governo". Cosi' Beppe Grillo in un'intervista esclusiva ad Agora'. "Perche' Renzi e' andato al Colle? Per dire a Napolitano di richiamare questo 'cadavere' di Berlusconi, altrimenti vince il M5S. Renzi ha bisogno di Berlusconi", ha detto ancora Beppe Grillo.(AGI)

Roma - "Free our sailors". Lo striscione per la liberazione dei marò italiani detenuti in India campeggia ai piedi dell'obelisco con la scritta "DUX" che domina il Foro Italico voluto dal duce Benito Mussolini. A sorreggerlo sono numerosi motociclisti e nel gruppo un uomo è con entrambe le braccia protese in alto, una donna con il braccio sinistro alzato. Il tutto compare, anche se per poco, in una foto postata su Twitter dal profilo ufficiale della Marina Militare italiana. Un immagine che arriva proprio nel giorno in cui l'Italia celebra il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione. Il tweet viene cancellato solo qualche minuto dopo, sostituendo la foto con un'immagine di motociclette con la bandiera della Marina. Ma in poco tempo l'immagine ha fatto il giro del web suscitando non poche polemiche, con l'intervento anche dell'Anpi di Roma, già provata dal movimentato corteo di porta San Paolo. "Per il 25 aprile dalle Forze Armate non mi aspettavo, considerate le tante bellezze di Roma, una stupidaggine di così pessimo gusto - sottolinea il presidente Ernesto Nassi - Per aiutare i nostri marò foto peggiore non esiste, considerato che il 'Dux' ha mandato a morire centinaia di migliaia di ragazzi in divisa, per le 'sue' tre guerre".(ANSA.it)

Roma - Il protrarsi della crisi, la mancanza di lavoro, il peso delle tasse continuano ad alimentare lo stato di forte difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, rispetto alla propria situazione economica e alla propria capacità di spesa, avvertono nella maggior parte dei casi, quasi l'80%, una sensazione di precarietà e instabilità. Solo un quinto delle famiglie ritiene, invece, di essere in una condizione di solidità. E' quanto emerge dall'Outlook Confcommercio-Censis su consumi e clima di fiducia per il primo semestre 2014. (Adnkronos)

05/04/14

DEF: Documento di Economia e Finanza

Def, il Documento di Economia e Finanza istituito con la legge n° 39 del 7 aprile 2011 composto da tre sezioni e rappresenta un punto nodale nella programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il punto d’incontro tra politica nazionale e l’Unione Europea, e riforme ed Europa. 

Sono stati questi i temi al centro del colloquio di Matteo Renzi con Giorgio Napolitano. Ma a nessuno e' sfuggito che il sottotesto di parte dell'incontro sia stato l'atteggiamento che terra' di qui a qualche settimana Silvio Berlusconi. Il premier e' salito al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito dei colloqui avuti in questi ultimi dieci giorni, da quelli avuti con Barack Obama a quello con David Cameron, senza dimenticare il tour europeo. Renzi ha spiegato la sua intenzione di rilanciare una impostazione di un'Europa che punti sulla crescita e non solo sul rigore, a maggior ragione alla vigilia di elezioni europee che si annunciano a rischio per la potenziale presenza sempre piu' ingombrante di partiti euroscettici.

Napolitano Renzi
Renzi ha assicurato al Capo dello Stato, che su questo tema e' assai sensibile che i paletti di Bruxelles verranno rispettati e non si sforeranno i tetti di bilancio: "Dalla procedura di infrazione siamo usciti e non vogliamo rientrarci". Anche sulle riforme il premier ha rassicurato Napolitano: si va avanti, al di la' di alcune tensioni e di dichiarazioni roboanti di alcuni. Forza Italia ha assicurato che intende proseguire nel sostegno all'iter della riforma della legge elettorale e del Senato. Certo, ne' al presidente del Consiglio ne' al presidente della Repubblica e' sfuggito che il partito di Berlusconi e' in fibrillazione, ma si cerca di mantenere il sangue freddo. "FI sta dentro l'accordo e rispetta l'accordo, per quanto riguarda me" ha detto ieri Renzi. Il premier infatti ragiona come se la riforme non debbano e non possano subire rallentamenti o ostacoli definitivi, ne da alcune frange del Pd ne' da Forza Italia. "Sa benissimo che se le riforme falliscono i primi a subire le conseguenze elettorali di tale fallimento sarebbero quelli che le hanno fatte saltare" spiega un deputato renziano.  fonte(AGI)

17/12/13

Napolitano fa gli auguri di Natale al Quirinale e impone il suo diktat: "no al voto anticipato"

Napolitano, in occasione degli auguri di Natale al Quirinale, davanti alle alte cariche dello Stato ribadisce e rinsalda la sua determinazione al non voto per il 2014 : “ L'europa ci chiede le riforme non il voto. Il mio incarico è gravoso, renderò noti i limiti del mio mandato
Parole che arrivano al termine di un discorso in cui l'inquilino del Colle chiede al Parlamento di proseguire sulla strada delle riforme, a partire dalla legge elettorale. Ma senza andare a votare.
Il presidente della repubblica

Davanti ai ministri, al premier Letta e al segretario Pd Matteo Renzi (che se ne va prima del brindisi), ribadisce:" No al voto anticipato. Gli italiani vogliono risposte".
E ritorna sulla questione Berlusconi: "Non evochi colpi di Stato. Ma i suoi collaborino". Tanto che se il Parlamento non procederà con le riforme, lui potrebbe abbandonare. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano detta l’agenda delle riforme urgenti e ribadisce i limiti del suo mandato.“Non mancherò di rendere nota ogni mia ulteriore valutazione della sostenibilità in termini istituzionali e personali, dell’alto e gravoso incarico affidatomi”.

Ad ascoltarlo tutte le più alte cariche dello Stato, dai ministri del governo Letta fino al neoeletto segretario del Pd Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, l’unico a violare il dress code della serata e il primo ad andarsene senza partecipare al brindisi, è reduce da un discorso di apertura dell’assemblea del Pd dove non ha mai citato il Capo dello Stato. Inesperienza e disattenzione per alcuni, strategia
per altri. Il rottamatore potrebbe essere il nuovo motivo di instabilità nel governo delle larghe intese e Napolitano davanti alla platea di ministri e politici ribadisce: “No al voto anticipato“.

E soprattutto ricorda che il regista delle larghe intese è sempre il Colle: “Nel ringraziare il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni per la fiducia, ebbi modo di indicare inequivocabilmente i limiti entro cui potevo impegnarmi a svolgere ancora il mandato di presidente. Anche di quei limiti credo abbiate memoria“. Un avvertimento che suona come una minaccia: in caso di crisi e di mancate riforme il Capo dello Stato potrebbe dimettersi, invece di sciogliere le Camere, lasciando il Paese in una situazione di stallo. “Gli italiani chiedono risposte”, ha continuato il Presidente, “non elezioni dall’esito incerto”. Tra i provvedimenti più urgenti da affrontare secondo Napolitano: la riforma della legge elettorale e della giustizia, per le quali lancia un appello anche a Forza Italia perché non resti in disparte. E il premier Letta risponde sull’attenti: “Domani il Consiglio dei ministri darà seguito ai moniti di Napolitano. Il suo è un discorso che dà speranza”.

29/11/13

Nuova maggioranza di governo: serve una verifica in parlamento.

Dopo gli ultimi eventi che hanno monopolizzato la vita della politica interna degli ultimi mesi, si è di fronte ad un dato di fatto: c'è stato un'importante cambio di maggioranza, quindi serve una ulteriore verifica in parlamento. Durante l'incontro svoltosi ieri sera tra la delegazione parlamentare del redivivo partito di Forza Italia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha fatto chiarezza riguardo al fatto che ci sarà senza alcun dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ottenuto la fiducia sulle legge di stabilità
Le modalità con cui avverrà e i tempi di tale passaggio saranno motivo di una consultazione tra il presidente della Repubblica con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Tutto ciò si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale. Forza Italia a Napolitano: la fiducia non basta, aprire crisi di governo.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La delegazione di Forza Italia che è stata ricevuta al Quirinale da Napolitano ha ribadito che l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza che aveva portato alla nascita del governo Letta comporta «la necessità di un'apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni di Enrico Letta, per affrontare in Parlamento la nuova situazione».

Il capo dello Stato a Forza Italia: collaborazione sulle riforme.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un messaggio preciso ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: il capo dello Stato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiesto agli esponenti di Forza Italia di essere collaborativo su due temi: le riforme istituzionali, appunto, a cominciare da quella elettorale, e l'emergenza carceri.

Letta lunedì pomeriggio al Quirinale.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà ricevuto, si apprende dall'Ufficio stampa del Quirinale, lunedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo il premier il passaggio parlamentare costituirà un'occasione per rafforzare ulteriormente il governo e la sua legittimità, peraltro ponendosi in linea con il voto, ampio, di fiducia sulla legge di stabilità. È quanto trapela da palazzo Chigi, dopo la nota del Colle.

28/11/13

Il pentito Mutolo:"Il Colle nasconde la verità" | Parla ai microfoni della "Zanzara"

In giorni concitati come quelli appena passati, dove la decadenza del Cavaliere ha monopolizzato tutta l'informazione, è passato quasi inosservata l'intervista di Gaspare Mutolo, pentito di mafia ancora sotto protezione, a Radio 24. La riporto qui, integrale in un video.
Mutolo: ‘Trattativa? C’è stata di sicuro. Colle nasconde la verità’ “La trattativa fra stato e mafia esiste da sempre, c’è stata di sicuro.
Gaspare Mutolo

Il presidente Napolitano, detto con grande rispetto, si è voluto immischiare nei processi, vuole coprire qualcosa che non era giusto e nascondere la verità. E Paolo Borsellino fu ucciso perché era contrario alla trattativa, al cento per cento ”. Lo dichiara ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24, Gaspare Mutolo, pentito di mafia ed ex autista e braccio destro di Totò Riina. “Il politico colluso” – sottolinea – “dovrebbe subire le stesse sorti del mafiosi, anzi peggio. Peggio del 41 bis, dovrebbero essere castrati. La vera mafia è a Roma. Invece i trattamenti sono diversi”. Sul Cavaliere, Mutolo osserva: “Ho avuto delle esperienze personali con il personaggio Berlusconi. Se era legato alla mafia? In senso stretto no, ma aveva contatti con qualche mafioso, come attestano delle sentenze. Difficile per certe persone non avere rapporti con la mafia. Nel ‘74 mi trovavo a Milano con altri personaggi perché dovevo fare un sequestro di persona. Dopo ci fu un richiamo per tutti e non si parlò più di sequestrare Berlusconi. Poi arrivò ad Arcore lo stalliere siciliano Vittorio Mangano…”. Riguardo a Dell’Utri, il collaboratore di giustizia afferma: “Non so se sia mafioso, ma aveva molti contatti coi mafiosi. E’ una cosa risaputa, un dato di fatto”. E aggiunge: “Berlusconi vuole tornare a Forza Italia, ma i tempi non sono quelli del ‘93 e del ‘94. Allora fece il pieno perché c’era la mafia, che ha aiutato Forza Italia. Questo è sicuro, ho sentito a riguardo molte intercettazioni del ‘93. Tutta la Sicilia mafiosa era per Forza Italia, tutte le organizzazioni mafiose hanno votato Berlusconi, perché i mafiosi si sentivano traditi dalla Dc mentre i comunisti erano contro”. E ribadisce: “Oggi la mafia non è più quella di vent’anni fa, sono quasi tutti in galera, anche se di amici dei mafiosi oggi in Parlamento ce ne sono ancora tanti. Meno di prima ma ancora tanti. Lo posso dire al cento per cento. Più a destra che a sinistra. Se ogni tanto si sente l’urlo di Riina, come quello di un coniglio in gabbia, è perché si è sentito tradito dalle promesse che gli hanno fatto allora”. Mutolo parla anche del sussidio con cui vive: “Vivo ancora sotto protezione e lo Stato mi dà 1200 euro al mese. Non dico che sono pochi, ma per quello che ho fatto merito questo ed altro. Sono uno dei pochissimi collaboratori che ha detto tutto e a cui lo Stato non ha mai rimproverato nulla. Però mi ha confiscato tutto. Devo pagare tutto dalla a alla zeta, non ho parenti. Dipingo e vendo qualche quadro, non mi posso lamentare”. Mutolo si pronuncia anche sulle sue preferenze politiche: “Quando ho potuto votare in passato, ho appoggiato Pannella, perché aiutava i disagiati ed era contro alcune leggi. Poi sono arrivare alcune sentenze che mi hanno tolto la possibilità del voto. Certo, mi piacerebbe tornare a votare. E voterei per un partito di sinistra. Mi piace particolarmente Matteo Renzi, perché vuole fare un certo rinnovamento” di Gisella Ruccia.                                                                                                  fonte

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