Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta def. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta def. Mostra tutti i post

09/04/14

Renzi: "Tassate anche le banche"| notizie in "Gocce"

Il Def. è approvato, lo ha annunciato Matteo Renzi al termine della riunione. "Il Def - dice Renzi - è un documento molto serio e rigoroso. Stimiamo la crescita allo 0,8%" per il 2014. Se ci sarà una smentita spero siano in positivo", ha aggiunto il premier. "Le riforme - ha sottolineato il presidente del Consiglio - non sono semplicemente un punto d'orgoglio del governo, sono la pre-condizione della ripresa economica. 

Senza, ha aggiunto, "non c'e' credibilita' con i nostri concittadini. Sono un assoluto impegno morale da parte nostra". "Confermo tutti gli impegni presi - ha ribadito il premier - Dalla riforma della pubblica amministrazione ad aprile, al tema del fisco a maggio, a quello della giustizia a giugno". Andiamo avanti mantenendo gli impegni". "La spending review - ha spiegato - non e' solo un taglio. E' la rimodulazione del processo di spesa ed e' un elemento che sta cambiando la pubblica amministrazione". "Confermo l'impegno sullo 'sforbicia Italia': ridurre il numero dei dirigenti nelle varie strutture" dell'amministrazione pubblica e' possibile "solo se tu puoi dire che anche la politica ha stretto la cinghia. Solo allora hai l'autorevolezza di dire adesso tocca alla pubblica amministrazione". Venerdi' 18 aprile il consiglio dei ministri varera' il decreto che prevede le coperture per il taglio dell'Irpef, ha detto il premier, che sara' reperita anche attraverso l'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Lo dice il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa seguita al Cdm. Renzi ha premesso che si tratta di una copertura che "riguarda due terzi del 2014, perche' va da maggio a dicembre e sara' inserita nel decreto che sara' varato venerdi' 18". La copertura per il taglio dell'Irpef e gli 80 euro in busta paga dunque, sara' cosi' formata: "4,5 miliardi verranno dalla spending review, che e' una rimodulazione della spesa, non solo un taglio, 2,2 miliardi verranno dall'aumento del gettito Iva e dall'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia".            fonte(AGI)

05/04/14

DEF: Documento di Economia e Finanza

Def, il Documento di Economia e Finanza istituito con la legge n° 39 del 7 aprile 2011 composto da tre sezioni e rappresenta un punto nodale nella programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il punto d’incontro tra politica nazionale e l’Unione Europea, e riforme ed Europa. 

Sono stati questi i temi al centro del colloquio di Matteo Renzi con Giorgio Napolitano. Ma a nessuno e' sfuggito che il sottotesto di parte dell'incontro sia stato l'atteggiamento che terra' di qui a qualche settimana Silvio Berlusconi. Il premier e' salito al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito dei colloqui avuti in questi ultimi dieci giorni, da quelli avuti con Barack Obama a quello con David Cameron, senza dimenticare il tour europeo. Renzi ha spiegato la sua intenzione di rilanciare una impostazione di un'Europa che punti sulla crescita e non solo sul rigore, a maggior ragione alla vigilia di elezioni europee che si annunciano a rischio per la potenziale presenza sempre piu' ingombrante di partiti euroscettici.

Napolitano Renzi
Renzi ha assicurato al Capo dello Stato, che su questo tema e' assai sensibile che i paletti di Bruxelles verranno rispettati e non si sforeranno i tetti di bilancio: "Dalla procedura di infrazione siamo usciti e non vogliamo rientrarci". Anche sulle riforme il premier ha rassicurato Napolitano: si va avanti, al di la' di alcune tensioni e di dichiarazioni roboanti di alcuni. Forza Italia ha assicurato che intende proseguire nel sostegno all'iter della riforma della legge elettorale e del Senato. Certo, ne' al presidente del Consiglio ne' al presidente della Repubblica e' sfuggito che il partito di Berlusconi e' in fibrillazione, ma si cerca di mantenere il sangue freddo. "FI sta dentro l'accordo e rispetta l'accordo, per quanto riguarda me" ha detto ieri Renzi. Il premier infatti ragiona come se la riforme non debbano e non possano subire rallentamenti o ostacoli definitivi, ne da alcune frange del Pd ne' da Forza Italia. "Sa benissimo che se le riforme falliscono i primi a subire le conseguenze elettorali di tale fallimento sarebbero quelli che le hanno fatte saltare" spiega un deputato renziano.  fonte(AGI)
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.