Il-Trafiletto
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28/10/14

Calorie: per consumarne di più correndo provate questi consigli

La corsa permette di calare di peso, perchè fa si di bruciare 1 caloria a chilometro effettuato per ogni chilogrammo della propria massa corporea. Per consumarne maggiormente provate questi consigli!


Mi spiego meglio riguardo a quanto detto sopra: se una persona di 100 kg effettua 1 km, ha consumato 100 calorie. Ma il dispendio calorico varia a seconda di molti altri fattori: come dunque possiamo cercare di consumarne di più correndo?

Prima di ogni cosa dobbiamo metterci bene in testa che è necessario allenarsi con dedizione e costanza in maniera tale da indurre il fisico a dovere lavorare in maniera variabile e con maggiore intensità. Toglietevi dalla testa che potrete essere in grado di iniziare a correre da un giorno all'altro. L’allenamento deve essere progressivo e graduale: s'inizia con una camminata veloce che successivamente in maniera graduale, si alternerà a frazioni di corsa. Dopo un paio di settimane di questo genere di allenamenti costanti, sarete nelle condizioni di potere iniziare a correre per 30-40' di fila.

Ma potrebbe capitare che la solita quotidiana corsa vi possa arrecare noia e vorreste mettervi in gioco maggiormente, bruciando ancora più calorie, quindi vorrei proporvi qualche utile suggerimento da navigati esperti della corsa.
Per prima cosa potreste, nel frattempo, allenarvi a giorni alterni in pista con sessioni di attività anaerobica con sedute in palestra o in casa come meglio credete o secondo le vostre possibilità, dedicandovi soltanto alla tonificazione muscolare. Una cosa importante e che non bisogna fare abituare il fisico a lavorare sempre alla stessa maniera, in quanto che prima o poi la noia avrebbe la meglio su tutto, sia perché si corre il rischio di abbassare il ritmo del metabolismo. Sarà dunque il caso, quindi, di dedicarsi alla corsa 3 o 4 giorni a settimana.

Altra cosa importante è che mentre vi state allenando, dovreste cambiare, ad intervalli, l’intensità e ma solo per pochi minuti. Fate la prova ad introdurre in una sessione di corsa da 45' alcuni secondi di scatti velocissimi. Chiaramente questo genere di esercizio è indicato solo per chi è veramente allenato, viceversa si rischia di sovraffaticare inutilmente il cuore.

Un'altro metodo per fare alzare il dispendio calorico, è quello di portare al minimo durante l’allenamento le flessioni verticali del baricentro. Non è facile, me ne rendo conto, perché questo genere di esercizio necessita di una concentrazione assoluta su movenze non troppo naturali. Il trucco è quello di chiamare in causa in particolare i quadricipiti, maggiorando di poco il tempo di appoggio del piede a terra. Ricordatevi, però, che questo esercizio va fatto per brevi tratti, all'inizio soltanto per qualche metro e, soltanto dopo qualche settimana, per poche decine di metri al massimo.

Lo potrete ripetere per 2 o 3 volte durante la vostra sessione di corsa, l'importante sarà che riusciate a tenere presente che correre per intero in tal modo, è potenzialmente deleterio per il fisico come, in fin dei conti, effettuare qualsiasi attività intensa a livello muscolo-tendineo al quale il corpo si deve ancora abituare. Concludendo, solo per veri impavidi e per fisici allenati sul serio, un altro modo per fare alzare il consumo calorico con la corsa è percorrere tragitti in salita!
Per avere un'idea della difficoltà di questo tipo di allenamento, provate prima con tragitti in salita dolce o allenatevi sul tapis roulant e affrontate le pendenze più impegnative solo quando sarete davvero pronti!

14/08/14

Che cos'è la dieta a punti?

La dieta a punti, lo dice il nome stesso, si basa sul principio di attribuire dei punti agli alimenti in base alle loro calorie e trovare così il menu giornaliero ideale, bilanciato e sano. Questo tipo di alimentazione è stato inventato negli anni 70 dal dietologo italiano Guido Razzoli ma a tutt’oggi è ancora molto seguito tra coloro che desiderano perdere peso in modo equilibrato. Ogni persona, a seconda del suo peso e ad altre personali caratteristiche, avrà quotidianamente a disposizione un certo numero di punti da “spendere” inventando così il menu ideale, sommando una serie di alimenti da una lista messa appunto dal dietologo. Con i punti attribuiti ai vari alimenti, si viene così a creare una tabella appunto di questi cibi suddivisi in base ai punti assegnati; si avranno così alimenta da 1 punto, 3 punti, 4 punti, e anche da 0 punti. Con queste tabelle si possono creare delle diete personalizzate, in base al proprio peso, alla propria altezza e al sesso della persona, la quale avrà così a disposizione una quantità di punti, compresi tra un massimo e un minimo, da “spendere” nell’arco dell’intera giornata. Quello che si prefigge la dieta a punti è la perdita settimanale di circa un chilo. Diversi sono i punti deboli che caratterizzano questo tipo di dieta, come ad esempio lo sbilanciamento degli alimenti, che favorisce le proteine e i grassi, dando loro un minimo di punti, e penalizzando i carboidrati con punteggi ben più elevati, contribuendo così alla formazione di diete non bilanciate. Inoltre non si tiene minimamente conto della quantità di calorie assunte, andando incontro così ad un risultato del tutto inutile o addirittura ad un aumento di peso. Qui di seguito alcune tabelle a punti: DONNE DI ALTEZZA MEDIA (1,55 m – 1,70 m) Fino a 70 kg. da 18 a 24 punti, tra 71 e 80 kg. da 20 a 25 punti, tra 81 e 90 kg. da 22 a 27 punti, tra 91 e 100 kg. da 24 a 29 punti. UOMINI DI ALTEZZA MEDIA (1,70 m – 1,85 m) Fino a 80 kg. da 22 a 26 punti, tra 81 e 90 kg. da 24 a 29 punti, tra 91 e 100 kg. da 26 a 30 punti, tra 100 e 110 kg. da 28 a 32 punti. Alimenti da 0 punti: melanzane, carote, pomodori, fagioli spinaci, asparagi, carciofi Alimenti da 1 punto: 1 banana, tre fichi, quattro albicocche, una fetta prosciutto, una fetta bresaola, 100 g di cozze, 2 yogurt, 1 bicchiere di latte. Alimenti da 3 punti: 1 bicchiere di vino, 1 birra, 120 g. tacchino, 150g. petto pollo, 1 uovo, 120g. riso, 50 g. pane. Alimenti da 4 punti: 30 g. groviera, 100 g. salame, 100 g. vitella, 2 palline di gelato.

08/07/14

Tecniche OGM | Colture più resistenti e sane

Tecniche OGM
"Le tecniche OGM potrebbero aiutare a ottenere colture non soltanto più resistenti, ma anche più sane".

I pomodori, prodotti di largo consumo, sarebbero il veicolo ideale per estendere proprietà tanto benefiche anche a chi non può permettersi o non può facilmente rifornirsi di bacche costose e altamente stagionali. "Basterebbe consumare uno o due pomodori per assumere antocianine nelle stesse quantità contenute in un cestino di frutti", dice Cathie Martin.

In uno studio preliminare condotto su topi predisposti a sviluppare il cancro, una dieta contenente pomodori viola invece di quelli tradizionali ha consentito di estendere la speranza di vita di circa un terzo. Martin sta ora progettando una sperimentazione controllata randomizzata per verificare i benefici per la salute umana. "Cibo di un colore diverso dal solito può non essere facile da accettare", dice Martin, che cita il fallimento commerciale del ketchup verde, ma si dichiara ottimista sulle reazioni dei consumatori ai nuovi pomodori: dopotutto, esistono già ortaggi viola tra i prodotti a foglia.
Rimane il problema di far accettare un vegetale OGM.(science)

VALORI NUTRITIVI DI PRODOTTI OGM
Patate Désirée OGM (per 115 g)                                                                    
PROTEINE GRASSI CARBOIDRATI CALORIE 

 2g                 0g              17g                 84kcal

Pomodori viola (per 100g)
PROTEINE GRASSI CARBOIDRATI CALORIE

 0,8g               0,5g            3,5g               19,5kcal



02/07/14

Non tutte le calorie sono uguali | Inside Science | Robert Matthews e Coca Cola

Quando una gigantesca multinazionale si proclama Impegnata a fare la sua parte per rendere il mondo un posto migliore, è difficile non essere sospettosi. Cosi, quando Coca-Cola ha lanciato la sua ultima campagna di immagine internazionale, rivendicando un ruolo nella lotta all'obesità, era sicuramente preparata a ricevere critiche. 

Difatti, così è stato: sono stati in pochi a complimentarsi con la massima fornitrice mondiale di acqua colorata e zuccherata. Gli spot hanno messo l'accento sul record di riduzione dell'impatto calorico vantato da Coca-Cola, la quale sottolinea come la vendita di versioni a calorie zero delle sue bevande sia iniziata decenni fa e ricorda che, oggi, oltre la metà delle sue bibite distribuite in Europa è a contenuto calorico ridotto o assente, Essendo un appassionato di Coca, già lo sapevo: da l decenni, consumo allegramente secchiate della versione "Diet".

Ma queste pubblicità mi hanno comunque lasciato l'amaro in bocca. A dar retta alla cortese voce femminile degli spot televisivi: "Lo dice il buon senso: tutte le calorie contano". In effetti, sembra perfettamente logico. Tutti soppiamo che una caloria è comunque una caloria: che essa provenga da una bibita zuccherata o da un'arancia biologica amorevolmente coltivata dietro casa. E ciò vale anche per la crociata anti-obesità: "Se, mangiando o bevendo, ingerisci più calorie di quante ne consumi, acquisti peso", dice la stessa voce benevola. "Questo è vero sia per la Coca-Cola che per qualsiasi altro prodotto calorico". Ancora una volta, come negarlo? È un principio fisico: si chiama conservazione dell'energia. Il corpo umano non consuma le calorie in eccesso, ma le trasforma in grasso, vero e proprio "magazzino" energetico. Anche molti nutrizionisti sarebbero d'accordo e direbbero che è una legge fondamentale dell'alimentazione. Addirittura, quando quest'idea iniziò ad affermarsi verso il 1880, le venne affibbiato anche un nome pretenzioso: legge dell'isodinamica, secondo la quale tutte le calorie sono uguali per il nostro organismo, che si tratti di carboidrati, proteine o grassi.
Coca-Cola
bibita zuccherata

Quei nutrizionisti, però, commetterebbero un errore: e ingannerebbero anche noi. Il fatto è che gli esseri viventi superano in complessità qualsiasi fenomeno fisico. È certamente vero che la legge della conservazione dell'energia si applica tanto agli umani quanto ai buchi neri e ai quark, ma non come vorrebbero farci credere. Quando si tratta di alimentazione, è semplicemente ridicolo pensare che ci sia un principio lineare che regola il bilancio energetico di tutto quanto mettiamo in bocca, di quanto consumiamo e di quanto finisce per debordare dalla'cintola dei pantaloni. La prossima volta che ci sediamo a tavola, diamo un'occhiata al cibo che abbiamo davanti. Magari avrà un aspetto familiare, ma chimicamente, è estremamente complesso, e altrettanto complessa è la risposta del nostro organismo. Per metabolizzare le proteine, utilizziamo il doppio dell'energia che serve a trasformare i carboidrati, mentre le fibre insolubili (anch'esse contenenti calorie) si limitano ad attraversarci da un capo all'altro.

Gli alimentaristi, nei loro calcoli, tentano di tener conto di queste differenze, ma è impossibile riflettere tutta la complessità rappresentata da un piatto di carne con due diversi contorni accompagnato da una birra gelata. E poi, resta il dubbio di come il nostro corpo gestisca l'eccesso di energia derivante dal pasto consumato. Le fibre, l'abbiamo detto, entrano ed escono, ma i carboidrati scatenano il rilascio di insulina, che induce le cellule a immagazzinare il surplus energetico sotto forma di grassi. Tra i carboidrati, il maggior responsabile di questa reazione è quello che si trova in quasi la metà delle bibite Coca-Cola: lo zucchero. Ovviamente, non si tratta soltanto di Coca-Cola: una recente indagine ha dimostrato che 1'80 per cento degli alimenti in commercio contiene zuccheri aggiunti. I produttori hanno escogitato oltre 50 nomi diversi per questa sostanza (da sciroppo di mais a succo di frutta concentrato): tutti, però, rappresentano una minaccia per la salute. Perché, allora, lo zucchero è tanto utilizzato?

Prima di tutto, ha un buon sapore, e poi, è provato, dà dipendenza: più consumiamo saccarosio, più ne abbiamo voglia. Coca-Cola dichiara di impegnarsi a fornirci "informazioni nutrizionali basate sulla realtà dei fatti". Sarei più propenso a crederle se eliminasse lo zucchero e smettesse di tentare di convincerci che tutte le calorie sono uguali.(science)


11/06/14

Essere sani | Prima di tutto essere in forma | MyFitnessPal.

MyFitnessPal
Una delle credenze più diffuse e deleterie è che per essere sani si debba essere magri. E il binomio è così stretto che, per molte persone, essere magri significa automaticamente essere sani. 

Questo non è affatto vero: per essere sani bisogna, prima di tutto, essere in forma!
Perdere il peso di troppo, se c'è, è solo uno dei pilastri dello stare bene: necessario, senza dubbio, ma non sufficiente. Per ritrovarvi in forma, quindi, non dovete impazzire dietro alla dieta all'ultima moda, ma rieducare il vostro fisico a nutrirsi correttamente e a svolgere una sana e costante attività fisica.

MyFitnessPal è un'ottima app per la ricerca dei valori nutritivi dei cibi e il mantenimento di un diario della dieta. L'app si integra perfettamente con il sito www.myfitnesspal.com, dove si possono memorizzare i dati. All'inizio, dovete inserire altezza, peso, sesso, età, stile di vita, peso desiderato: l'app calcolerà l'apporto calorico che vi consente di raggiungere l'obiettivo che vi siete scelti nei tempi desiderati. A quel punto, potrete iniziare a inserire i vostri pasti quotidiani, svolgendo ricerche nell'enorme database a disposizione: basta cercare il nome di un cibo per avere immediatamente i suoi valori nutritivi. Anche se è in inglese, l'app vi consente di ricercare il nome dei cibi in italiano.
Ogni volta che aprite l'app, questa vi mostra la quantità di calorie che potete ancora assumere per la giornata.(computeridea)


08/06/14

MyFitness | Monitor Dieta | Il conta-calorie a braccetto con un'app amica

MyFitnessPal
MyFitnessPal è un'ottima app per la ricerca dei valori nutritivi dei cibi e il mantenimento di un diario della dieta.l'app si integra perfettamente con il sito www.myfitnesspal.com, dove si possono memorizzare i dati. 

All'inizio, dovete inserire altezza, peso,sesso, età, stile di vita, peso desiderato: l'app calcolerà l'apporto calorico che vi consente di raggiungere l'obiettivo che vi siete scelti nei tempi desiderati.

A quel punto, potrete iniziare a inserire i vostri pasti quotidiani, svolgendo ricerche nell'enorme database a disposizione: basta cercare il nome di un cibo per avere immediatamente i suoi valori nutritivi. Anche se è in inglese, l'app vi consente di ricercare il nome dei cibi in italiano. Ogni volta che aprite l'app, questa vi mostra la quantità di calorie che potete ancora assumere per la giornata.
Monitor Dieta

Monitor Dieta usa un approccio un po' diverso da altre app conta- calorie o di diario calorico. Lo scopo dell'app, infatti, è seguire il vostro stile di vita. Il diario vi chiede, ogni giorno, che cosa avete mangiato a pranzo, se avete svolto l'attività fisica che vi eravate impegnati a svolgere, se il vostro umore era buono o cattivo e così via. Più che un'app calcolatrice, quindi, è un'app amica, a cui confidare i propri stati emotivi e che vi segue in maniera "morbida'; chiedendovi, dopo ogni pasto, se pensate di aver raggiunto il vostro obiettivo.

Se volete conoscere con precisione il contenuto calorico dei vostri pasti, quindi, l'app è totalmente inutile; ma per cambiare il vostro stile di vita è l'ideale, vi accompagna passo passo per migliorare il modo in cui vivete. In più, è un'app tutta italiana.(computeridea)





06/06/14

Sport Tracker | E' tutto tracciato! | Runtastic | Non solo per la corsa.

Sport Tracker
(immagine dal web)
Sports Tracker è la più vecchia delle app sportive per smartphone, nata su piattaforma Nokia (Symbian) e poi divenuta un prodotto autonomo. 

Non ha una marea di funzionalità, ma è estremamente stabile ed efficiente, nonché molto facile da utilizzare. L'app mette a disposizione un vero e proprio social network, con la possibilità di stringere amicizie e di confrontare i dati dei propri allenamenti con quelli di altri utenti. Ci si può collegare anche con Facebook e Twitter per condividere i propri risultati. lnteressante la possibilità di scattare foto durante l'allenamento e caricarle direttamente sul sito quando si termina. Il programma è accurato e preciso. Nella sua versione per Windows Phone utilizza le mappe di Bing, mentre per le altre sfrutta Google Maps.

Runtastic
(immagine dal web)
Runtastic è un'app veramente completa con tutte le funzioni che si potrebbero desiderare e disponibile per tutte le principali piattaforme. Ha tutte le funzioni standard presenti nelle app di questo genere, come la scelta del tipo di allenamento, il tracciamento con GPS sulla mappa, il conteggio delle calorie, opzioni di social networking e registrazione dello storico degli allenamenti. Nella sua versione a pagamento Pro prevede anche gli incoraggiamenti e le istruzioni vocali, la misurazione delle pulsazioni, il geotagging, un lettore musicale integrato e altre ancora. Un prodotto veramente eccellente.(computeridea)

04/06/14

In forma con lo smartphone | Pedometer Master.

Lo smartphone può essere un alleato prezioso per mantenere il fisico in buona salute. Esistono molte app per seguire le diete, calcolare i contenuti calorici delle pietanze, aiutare a tenere traccia dell'attività fisica e di quanto si brucia.

Uno dei consigli per rimanere in forma è fare diecimila passi al giorno. Se praticati con un'andatura decisa e veloce migliorano la circolazione sanguigna, riducono lo stress, tengono il cuore allenato e bruciano una considerevole quantità di calorie. Una persona ben allenata ci mette circa un'ora e mezza per fare diecimila passi, mentre se siete privi di allenamento calcolate almeno un paio d'ore. Se pensate di non avere il tempo per fare dieci mila passi al giorno, cercate di fare almeno un'oretta. Ricordate che nei primi quaranta minuti di attività fisica bruciate calorie soprattutto sotto forma di zuccheri, mentre dopo iniziate ad attaccare direttamente i grassi in eccesso presenti nel corpo.
Pedometer Master
(immagine dal web)

Un'ora di allenamento al giorno, anche solo una camminata, non serve correre o fare attività pesantissime, vi cambierà la vita in maniera sana e definitiva. Iniziamo dunque da questa prima applicazione, Pedometer Master.

Si tratta di un ottimo prodotto gratuito, Pedometer Master è un conta passi evoluto, in grado non solo di contare i passi che avete fatto, ma di misurare, anche grazie all'uso del GPS, la distanza esatta percorsa, la velocità media,la durata dell'attività. Mentre vi allenate vengono mostrate la velocità attuale, il numero di passi al minuto e il percorso che state seguendo, tracciato su una mappa. Le statistiche sono archiviate sul telefono, così che possano essere consultate ogniqualvolta vi occorre, ma potete anche sincroniuarle con il vostro account su SkyDrive, semplicemente toccando un pulsante. Nella versione a pagamento sono visualizzate anche le calorie bruciate.(computeridea)

13/05/14

Passeggiando in bicicletta: antistress, tutta salute

 Andare in biciletta è un toccasana per la mente e per il corpo: aiuta a combattere lo stress, favorisce il contatto con la natura e riduce drasticamente la possiblità di contrarre alcune importanti malattie


Ci muoviamo poco, l'esercizio fisico in tempi moderni è stato ghettizzato in favore di una vita stanziale, e la vita stanziale ha portato con sè tutta una serie di problematiche di salute che non vanno sottovalutate. A pensarci bene, la vita dei nostri nonni era una vita in cui l'esercizio fisico non mancava e questo, tranne rari casi, ha garantito loro una longevità e un forza che oggi noi possiamo solo sognare. 

Se fossimo un po' più attenti al nostro benessere fisco e mentale, ci renderemmo conto che per superare tanti piccoli problemi di salute basterebbe davvero poco: andare in bici, camminare, fare ginnastica, insomma muoversi, ci aiuterebbero a combattere lo stress e conseguentemente a mantenere il nostro corpo sano e tonico. Fra le tante tipologie di sport fra cui possiamo scegliere, andare in bicicletta ha dei vantaggi particolari e tutti coloro che vanno regolarmente in bici, hanno maggiori possibilità di sembrare più giovani e tonici, rispetto a chi non lo fa.

Andare in bici
immagine presadal web
Quali dunque i vantaggi?  In base ad alcuni studi, il ciclismo è di aiuto per combattere gli stati d'ansia e di depressione, grazie all'induzione del movimento e al contatto con la natura. Pedalare aumenta il consumo di calorie giornalierio, favorisce l'accelerazione del metabolismo, che quando diventa più elevato assicura la perdita naturale di peso. Non solo, minimizza le probabilità di contrarre il diabete.  A scanso di quanto si potrebbe pensare, la bici fa bene alle donne incinte, perchè aumenta drasticamente la salute cardiovascolare,  favorendo un parto più semplice.

Studi fatti da oncologi hanno dimostrato una parziale riduzione di contrarre tumori in coloro che pedalano regolarmente, in particolare il cancro al seno e all'intestino. Andare in bicicletta una volta al giorno dimezza completamente le possibilità di contrarre malattie al cuore. E' dimostrato che vi è una totale riduzione di complicazioni cardiovascolari fatali e non fatali, tra coloro che praticano tale disciplina, e questo perchè il ciclismo coadiuva, se praticato saltuarialmente un miglioramento quasi totale dell'apparato circolatorio, riducendo lo stress sulle coronarie e regolarizza il battito cardiaco.

26/04/14

Trattiamo bene il nostro cuore: mettiamo in tavola tanti Omega 6.

Uno dei modi per trattare meglio il nostro cuore passa senza dubbio per la nostra tavola. Un´alimentazione corretta rappresenta una formidabile arma per la prevenzione dei problemi dell´apparato cardiovascolare. Un buon regime alimentare prevede la giusta dose di omega 6, i grassi "buoni" che, insieme con i già più noti omega 3, hanno effetti particolarmente benefici per l´organismo. Assumere una quantità adeguata di questi acidi grassi polinsaturi può ridurre di un quarto gli eventi coronarici e ridurre fino a tre volte la mortalità cardiovascolare. Secondo gli studiosi della Società italiana per lo studio dell´arteriosclerosi (Sisa) è tutto merito degli omega 6, e in particolar modo dell´acido linoleico. Purtroppo il dato negativo è che gli italiani ne assumono troppo pochi: circa la metà della quantità raccomandata dai ricercatori. L’azione benefica degli omega 6 consiste nella riduzione del colesterolo "cattivo" Ldl e aumento di quello "buono" Hdl. In termini assoluti bisognerebbe introdurre nella nostra alimentazione dai 5 ai 20 grammi al giorno di Omega 6: l´ideale sono 12-15 grammi per un adulto che consumi 2.200 calorie quotidiane, secondo il calcolo degli studiosi. "Per gli uomini con valori più elevati di omega-6 nel sangue, la probabilità di morire per cause cardiovascolari risulta ridotta di circa 3 volte rispetto ai soggetti con concentrazioni minori di acidi grassi polinsaturi nel sangue", sottolinea Andrea Mezzetti, presidente della Sisa. "Una metanalisi di diversi studi pubblicata di recente sull´American Journal of Clinical Nutrition - aggiunge Alberico Catapano, direttore della Fondazione Sisa e ordinario di farmacologia all´università degli Studi di Milano, - ha mostrato come all´aumento del 5% dei livelli di assunzione di omega 6, passando da un apporto modesto (3-4%) a uno elevato (6-10%), corrisponda una netta riduzione (-26%) del rischio di eventi coronarici". "Due studi della Nutrition Foundation of Italy (Nfi), uno condotto su circa 450 milanesi adulti e l´altro su 100 italiani con un recente primo infarto, confrontati con 100 controlli sani - aggiunge Andrea Poli, direttore scientifico Nfi, - dimostrano che nei pazienti che hanno subito un infarto i livelli nel sangue di acido linoleico, il principale rappresentante degli omega 6, sono ridotti rispetto alla popolazione sana. Mentre nei sani, livelli elevati dello stesso acido grasso sono associati direttamente a un migliore profilo di rischio cardiovascolare". "In ogni caso - puntualizza Mezzetti, - è stato dimostrato che superare questi valori e assumere quantità maggiori di acidi grassi polinsaturi non comporta effetti collaterali, a partire da quelli sulla pressione arteriosa, come si era erroneamente convinti in passato". L´unica avvertenza riguarda l´apporto calorico: nel caso della frutta secca, per esempio, è alto e quindi vale il solito invito alla moderazione. In generale, evidenziano gli esperti, l´acido linoleico è indispensabile per il corretto funzionamento delle cellule dell´uomo, che non è in grado di sintetizzarlo e quindi deve assumerlo "già pronto" con la dieta.  Si trova in vari alimenti: può costituire più del 50% dei lipidi contenuti in alcuni tipi di olio come quello di mais, ma è presente un po´ in tutti gli oli vegetali come pure nella frutta col guscio, nel pane integrale, nei cereali, in particolari vegetali come la borragine, e in misura minore in cibi di origine animale come uova e latticini.

26/03/14

poca quantità di omega 3 e omega 6 nella nostra alimentazione.

Gli "omega-6 e omega-3" sono due classi di acidi grassi polinsaturi che hanno un ruolo protettivo per la salute dell'uomo. In uno studio AGE-IM, condotto da Nutrition Foundation of Italy con il supporto di 5 UTIC (Unità di terapia intensiva coronarica) distribuite sul territorio nazionale (Bologna, Cremona, Ancona, Napoli e Palermo) è stata misurata in una popolazione italiana, la correlazione tra livelli ematici di questi acidi (omega-6 e omega-3) e il rischio di un evento acuto coronarico (infarto miocardico). Pubblicato su Atherosclerosis, lo studio (abstract), confrontando soggetti infartuati e sani (gruppo di controllo) mette in luce una riduzione del rischio di infarto miocardico fino all’85% associata ai livelli ematici più elevati di omega-6, e del 65% per i livelli più elevati di omega-3. “Nonostante gli studi caso-controllo come questo non possano dimostrare una relazione di causalità tra i parametri considerati” - precisa Salvatore Novo, direttore di Cardiologia al Policlinico Giaccone di Palermo, a nome dei cardiologi che hanno partecipato alla ricerca - i risultati suggeriscono l’esigenza di aumentare l’apporto alimentare di fonti di omega-6 (oli di semi, frutta con guscio e vegetali in generale) e omega-3 (soprattutto pesce) nella popolazione ad alto rischio” cardiovascolare. "L’integrazione farmaco-dieta rappresenta uno strumento fondamentale nella riduzione del rischio infarto”, aggiunge lo specialista. Il nuovo studio conferma invece come, nella dieta tipo degli italiani, non siano presenti concentrazioni sufficienti di acidi grassi omega-3 e omega-6. Infatti dalla ricerca è emerso che i consumi totali di acidi grassi polinsaturi erano pari a circa il 5% delle calorie, mentre le raccomandazioni internazionali suggeriscono, per gli omega-6, un apporto pari al 5-10% delle calorie totali. “In realtà – chiarisce Andrea Poli, direttore scientifico di Nfi – queste due famiglie di acidi grassi” cosiddetti ‘essenziali’, ossia non producibili dall’organismo, ma da introdurre con la dieta, “svolgono ruoli diversi e complementari. E ambedue sono consumati mediamente in quantità insufficienti nella dieta italiana moderna. Le evidenze disponibili – conclude – suggeriscono che dobbiamo aumentare sia l’apporto alimentare di omega-6 sia quello di omega-3″. ALIMENTI RICCHI DI OMEGA 3: Tonno fresco, salmone, sgombro, acciughe sott'olio, noci. ALIMENTI RICCHI DI OMEGA 6:Arachidi, olio di oliva, olio di girasole, noci.

23/03/14

La dieta on-off inganna il metabolismo e fa perdere peso

 Il sovrappeso e l'obesità sono una condizione tipica, anche se non esclusiva, della società del
"benessere". Le diete, diventate un bisness, hanno ormai l'esclusiva delle prime pagine delle riviste del settore. Interessa a tanmtissimi di noi il calo di peso e ad ogni notizia che annuncia una dieta miracolosa, che fa perdere kili senza sacrificio, corriamo a comprare la rivista o il prodotto o clicchiamo il link che ci porta nella notizia miracolosa. Fior fiore di ricercatori sono costantemente allo studio per risolvere il problema, che sarà pure un malessere del benessere ma l'aumento di peso si accompagna quasi sempre a malattie quali diabete, ipertensione, malattie cardiocircolatorie che hanno un costo sulla sanità pubblica. Trovare quindi la dieta perfetta, è il traguardo che spera di raggiungere ogni ricercatore impegnato in questa lotta contro il grasso. Il professore Byrne, dell'Istituto della Salute e dello Sport di Bond nel Queensland, ha fatto un particolare studio e un singolare esperimento, basato sull'inganno al metabolismo.

Mela o ciambella? Quale dilemma!
 La dieta "on-off", che alterna un periodo di dieta strettamente ipocalorica ad uno di riposo dalla dieta. Lo studio è basato sul consumo di calorie che il nostro corpo, in base ad informazioni personali date dal nostro stile di vita, decide di consumare. Quando si mette un soggetto a dieta, il suo metabolismo avverte la mancanza di calorie e stimola il senso di fame e, il metabolismo riduce drasticamente il consumo energetico. In base a queste conoscenze, il prof. Byrne, ha seguito l'iter di 36 uomini obesi che volevano perdere peso. La metà di loro ha seguito una dieta ipocalorica per 30 settimane, e l'altra metà ha alternato due settimane di dieta a due settimane di riposo. Con sorpresa l'esperimento ha dato un esito più che positivo, il gruppo che aveva fatto la dieta "on-off" aveva avuto un calo di peso del 55% in più del gruppo a dieta "non-stop". Questo ha dimostrato che il sistema metabolico, nella dieta "on-off", non avverte il calo di calorie e continua a consumare, al conrario, con la dieta non-stop, per la sopravvivenza avviene un calo di consumo energetico. Ora rimane da provare se a lungo termine il corpo, dei soggetti a dieta internittente, prova a recuperare le calorie perse, in altri modi per esempio acuendo il senso di fame.
Il professore Byrne ha detto: "Dato che la perdita di peso a lungo termine è una sfida che interessa a tutti i ricercatori, trovare il modo di superare gli ostacoli biologici e comportamentali per perdere peso è la strada da percorrere. I risultati del nostro studio sono incoraggianti in quanto suggeriscono che fare "periodi di riposo", si è in grado di superare alcuni dei fattori biologici compensativi che riducono la perdita di peso durante una dieta continua".Ha aggiunto che- "è popolare la dieta, in cui cali drastici di peso, si ottengono tagliando l'apporto calorico due giorni alla settimana. Tuttavia, vi è il rischio che chi segue la dieta on-off, finisca per mangiare troppo nei giorni "on", perché sono liberi di mangiare ciò che vogliono".
Al contrario, la dieta del prof. Byrne, è meno estrema e contiene le istruzioni sia per la fase "on" sia per quella "off". Il professor Byrne è certo che la sua dieta abbia il potenziale per aiutare chiunque voglia calare di peso. Ma Carrie Ruxton, una dietista indipendente, ha messo in dubbio la volontà di chi dovrà tornare a privarsi del cibo preferito e rimettersi a dieta per altri 15 giorni. Inoltre la Dr Ruxton, portavoce del Servizio di Informazione Salute, ha anche avvertito che molti adulti inglesi soffrono già di carenze di vitamine e minerali essenziali come ferro, calcio e vitamina D, e la dieta "on-off" può peggiorare la situazione. Le persone che devono perdere peso, hanno bisogno di essere educate a buone abitudini che possano mantenere negli anni a venire. Si consiglia di pensare ad eliminare vizi come  alcol e cioccolato, per ottenere risultati.Certo che il fattore "volontà" gioca un ruolo determinante in tutte le diete e anche se quella del pof. Byrne lascia due settimane di libertà, la volontà di ritornare a regime deve esercitare la sua forza, altrimenti non si otterranno risultati e si rischierà di aggiungere ulteriori kili.

20/02/14

La "pancetta" che non piace | Dai disturbi cardiovascolari al diabete fino ad arrivare al cancro!

La "pancetta" che non piace. Dai disturbi cardiovascolari al diabete fino ad arrivare al cancro! Non si tratta soltanto di un mero difetto estetico: per un uomo avere la cosidetta "pancetta", ovvero sia la circonferenza vita superiore a 100 cm, aumenta notevolmente la probabilità di essere colpiti da disturbi gravi come quelli cardiovascolari, diabete e per fino alcuni tipi di cancro.

Come fare allora per ovviare al problema? Semplicemente cambiando certe abitudini alimentari, come suggerisce "Il ritratto della salute", il noto quotidiano on line della Società italiana di medicina generale. Bisogna apportare alcune modifiche a quelle che contribuiscono all'accumulo di grasso.
Ecco quali sono e come sostituirle con scelte più benefiche e salutari:
  • DOLCE MATTINO- La colazione è un pasto importante, ma riempirsi lo stomaco di dolci non garantisce di non avere più fame fino a pranzo e può anche far crescere la pancia
  • GRASSO DELLA CARNE- Quantità, metodi di preparazione e qualità della carne minacciano la salute: meglio scegliere tagli magri come filetto e controfiletto, cucinati anche alla griglia
La "pancetta" che non piace1
  • SPUNTINI- Bastano 15 patatine fritte per introdurre 160 calorie. I pop corn senza grassi e poco sale sono senz'altro una scelta migliore: 6 porzioni corrispondono a 100 calorie.
  • FAST FOOD- Un hamburger maxi può fornire più di 1000 calorie (senza dimenticare le patatine fritte). Meglio non esagerare con le dimensioni e scegliere un'insalata come contorno.
  • PIZZA- A rendere la pizza nemica della salute sono gli ingredienti con cui la si farcisce: se una margherita non basta, meglio aggiungere le verdure piuttosto che i salumi
  • BIBITE Quando c'è bisogno di energia è preferibile affidarsi a una tazzina di caffè: le bibite contenenti caffeina e drink energetici contengono alte quantità di zuccheri aggiunti
  • BIRRA Sono circa 150 le calorie fornite da una bottiglia piccola. L'ideale sarebbe tagliare sulle quantità.

13/01/14

Dieta matematica che non è un'opinione

Non esistono diete miracolose, personalmente ho visto amiche riuscire a perdere qualche chilo con i bibitoni, qualcuna svenire dopo tre giorni di minestrone, molte rovinarsi l'umore a suon di rinunce... e quasi tutte recuperare i chili perduti non appena ritornate alla "solita vita".
Perdere peso a tempo di record è un bel sogno, ma il nostro primo obiettivo dovrebbe essere la conservazione dei risultati e portare vantaggi alla salute in generale.
Spesso è opportuno modificare lo stile di vita evitando di trattare il nostro corpo come una fisarmonica.
L'apporto calorico adeguato al peso forma e lo stile di vita sono la formula matematica per stare in forma: nessun cibo particolare e nessun regime alimentare speciale, semplice buon senso.
Pochi semplici cambiamenti daranno risultati che si mantengono nel tempo, il primo passo è aumentare il fabbisogno calorico: scale a piedi, lasciare l'automobile a casa e qualche passeggiata,
Produrre un leggero "passivo" nelle calorie introdotte al di sotto del fabbisogno produce una perdita di 13 grammi di peso ogni 100 calorie di meno. Per esempio: se il fabbisogno calorico giornaliero è di 1650 calorie, un regime alimentare da 1400 ci farà perdere circa 26 grammi al giorno, portando il fabbisogno a 1850 si perderanno 52 grammi che in un mese fanno un chilo e mezzo.
Sembra poco? Sei chili in quattro mesi sono un ottimo risultato che si mantiene anche quando si ritorna al normale fabbisogno calorico: questa è la dieta matematica.


04/11/13

Che ci "azzecca" la cioccolata con le patatine fritte?

Per il Natale americano, il colosso del cibo Frito-Lay, allieterà i suoi consumatori con un nuovo e originale prodotto: Le patatine fritte ricoperte di cioccolata. Un'edizione limitata delle classiche chips in vendita a 3 dollari e 49 centesimi Venerdì 8 novembre comincia la vendita negli Stati Uniti
delle patatine fritte immerse nel cioccolato al latte, che sono destinate a rimanere nei negozi per tutto il periodo natalizio, e se piaceranno ai consumatori potrebbero diventare un gusto permanente.  Il prezzo fissato per un sacchetto da 140 g è di 3,49 dollari.
Il sito della società Lay’s Wavy non fornisce dettagli sugli ingredienti e sulla composizione nutrizionale, ma sicuramente siamo di fronte ad un prodotto destinato a scalare le classifiche del cibo spazzatura.
Considerando che le patatine fritte hanno un contenuto medio di olio del 30-35% e un apporto calorico di oltre 500 kcal per 100 g, le nuove patatine al cioccolato potrebbero arrivare anche a 600 -650. Un vero record!
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