Il-Trafiletto
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13/12/17

Cani molecolari fiutano tumori

Si chiama Liù e il suo compito è fiutare i tumori. Una magnifica femmina di pastore tedesco, allevata e addestrata dall’esercito, ha stupito tutti in un sol colpo, dimostrandosi capace di “fiutare” un cancro in anticipo e con maggiore esattezza rispetto alle convenzionali analisi mediche.


Ed è così che sono ben cinque anni che Liù è “impiegata” nell’ospedale Humanitas di Castellanza, in provincia di Varese.

E proprio qui la cagnolina - “in servizio” nell'esercito dal 2010 per rilevare e segnalare sostanze esplosive - ha fatto un passo avanti nella sua “carriera” di cane molecolare.

L’addestramento ricevuto dal tenente colonnello veterinario Lorenzo Tidu e dal suo conduttore, il sergente Paolo Sardella, consentirebbe infatti a Liù di individuare, ancora prima del manifestarsi dei sintomi, il tumore alla prostata. continua a leggere: https://www.greenme.it/cani/25996-cane-tumori-liu

20/09/14

fegato | Ma quante epatiti.....

L’epatite è una malattia infiammatoria che colpisce il fegato. Viene provocata da un agente virale che attacca e distrugge le cellule epatiche. Diverse sono le forme di epatite virale, alcune delle quali vengono trasmesse per via oro-fecale, mentre altre si contraggono mediante contatto con sangue infetto (trasfusioni, scambio di siringhe, tatuaggi, scarsa igiene ospedaliera o negli studi dentistici), con la saliva o mediante rapporti sessuali non protetti con individui portatori del virus. Alcune di queste forme di epatite possono evolvere verso malattie molto gravi che portano alla morte (cirrosi epatica, tumori al fegato). Si conoscono diversi tipi di epatite. EPATITE A. Conosciuta anche col nome di epatite alimentare, in quanto il contagio avviene prevalentemente attraverso l’ingestione di cibi e bevande contaminate, ma anche attraverso il contatto diretto con individui che ne sono affetti. E’ molto diffusa praticamente in tutto il mondo, in Italia maggiormente nel meridione e chi ne è colpito sono prevalentemente i bambini sotto gli 11 anni. L’epatite A non ha la stessa pericolosità degli altri tipi ( B, C ), ma attenzione a trascurarla, dal momento che in qualche caso potrebbe evolversi in epatite fulminante. Tra i sintomi possiamo annoverare la stanchezza, la diarrea e febbre, ma il più delle volte è silente. Il virus dell’epatite A viene eliminato per via fecale, quindi fare attenzione all’igiene intima, inoltre molta prudenza nel mangiare frutti di mare crudi e attenzione ai rapporti sessuali di vario tipo. Non è disponibile un trattamento farmacologico per l’epatite A, un accorgimento è senz’altro quello di limitare alcuni cibi e tipi di cotture. EPATITE B. E’ molto contagiosa, e può essere contratta tramite contatto con sangue infetto o attraverso i fluidi corporei come la saliva, il secreto vaginale e lo sperma, è un virus molto aggressivo e resistente. E’ una patologia che può portare gravi conseguenze, quali la cirrosi, il tumore del fegato o l’insufficienza epatica. Come sintomi l’epatite B può provocare stanchezza, ittero, nausea, vomito, urine scure. Da molti anni è disponibile un vaccino in grado di prevenire l’epatite B in modo molto efficace. In Italia dal 1991 esiste la vaccinazione obbligatoria per i nuovi nati. EPATITE C. Scoperta nel 1989, ne sono state identificate 6 varianti, a seconda delle quali si imposta la terapia più appropriata. Circa il 27% delle cirrosi e il 25% dei tumori al fegato sono dovuti all’epatite C. La sua pericolosità è estremamente alta in quanto gli strascichi a lungo andare sono molto gravi e inoltre, non è ancora disponibile un vaccino in grado di prevenire il contagio. Spesso è asintomatica, i pazienti che ne sono colpiti possono accusare calo di peso, perdita dell’appetito e dolenzia addominale. Il virus può trasmettersi attraverso lo scambio di siringhe infette, mentre il contagio in seguito a rapporti sessuali non è particolarmente frequente, a differenza di quanto accade con il virus dell’epatite B. Il trattamento dell’epatite C è in genere di tipo farmacologico, precisamente un’associazione di interferone pegilato e ribavirina; con questo genere di trattamento non c’è una remissione della malattia ma un miglioramento delle condizioni dei pazienti in circa la metà dei casi. EPATITE D. E’ un virus che ha bisogno della presenza nell’individuo del virus dell’epatite B per riprodursi, di conseguenza se ne duce che l’assenza dell’epatite B comporta matematicamente l’assenza della D. I sintomi dell’epatite D è molto simile a quella dell’epatite B, ma le complicazioni sono generalmente più gravi. In particolare aumenta il rischio di sviluppo di cirrosi epatica. Per questo tipo di virus non esistono né vaccini, né tantomeno farmaci. EPATITE E. In Italia è abbastanza rara, mentre è diffusa in Medio Oriente, in Messico e in India. Ha una sintomatologia praticamente analoga a quella dell’epatite A, e spesso non è necessario iniziare un trattamento farmacologico, anche perché non è disponibile una terapia particolarmente efficace, di conseguenza l’intervento più importante è l’adozione di misure preventive. (immagine presa dal web)

22/08/14

Quel fastidioso odore cattivo del cavo orale: l'alitosi.

L’alitosi (comunemente alito cattivo) è un disturbo che consiste nell’emissione di odore sgradevole dalla bocca durante la fase respiratoria o il colloquiare . Si stima che questo problema colpisca circa il 50% della popolazione mondiale, provocando grande imbarazzo all’individuo che ne soffre e a chi gli sta di fronte, limitandolo nei rapporti sociali, costringendolo spesso anche ad isolarsi. L’alitosi colpisce soggetti di ogni sesso ed età, indistintamente, e può avere una forma transitoria oppure persistente nelle forme più gravi. Le cause dell’alitosi sono molteplici: dai problemi odontoiatrici come la piorrea, alla scarsa igiene orale, al consumo di cibi particolari ( aglio, cipolla, ecc), fino ai tumori del cavo orale. Anche il consumo di bevande alcoliche o l’assunzione di determinati farmaci possono contribuire al fenomeno dell’alito cattivo. L’esperienza scientifica imputa comunque il fenomeno dell’alitosi nella stragrande maggioranza dei casi ai problemi relativi al cavo orale piuttosto che al resto, dal momento che è proprio nella zona della bocca e nella superficie dorsale della lingua che si sviluppano i processi di origine batterica e quindi di putrefazione degli alimenti. In che modo si cura l’alitosi? Innanzitutto la prima cosa da fare è rimuovere la causa che l’ha prodotta, come ad esempio curare molto in profondità l’igiene orale, quindi un’ottima ed efficace pulizia dei denti, delle gengive e della lingua, soprattutto se su questa è presente quella orrenda patina bianca. Anche i colluttori possono essere efficaci, anche se molti di questi sono soltanto dei sintomatici e non rimuovono perciò la causa. Inoltre è importante correggere anche l’alimentazione, evitando di mangiare alimenti particolarmente favorevoli al problema, come aglio, cipolla, alcuni tipi di formaggi, peperoni, scalogno; è consigliabile bere molto per evitare la secchezza delle fauci che favorisce l’alitosi, ma, attenzione…. evitare le bevande alcoliche. (immagine presa dal web)

06/08/14

Prevenire alcuni tumori è possibile. Ce lo insegna l'Aspirina

E’ il farmaco per antonomasia, non finisce mai di stupire, nonostante abbia superato di gran lunga il secolo di età. Stiamo parlando dell’aspirina, l’acido acetilsalicilico. Molteplici sono le indicazioni terapeutiche che hanno caratterizzato questa molecola nel corso degli anni e la caratterizzano tutt’ora: mal di testa, dolori muscolari, dolori cervicali, mal di schiena, sintomi del raffreddore, influenza, mal di gola. Inoltre, nel corso degli anni, si è dimostrata anche un ottimo antiaggregante piastrinico per le sue proprietà di inibizione del trombossano, responsabile dell’aggregazione delle piastrine per la cura dei vasi sanguigni danneggiati come ad esempio le ferite. Di conseguenza il suo utilizzo è indicato per prevenire problemi cardiaci, l’infarto e la trombosi, nei pazienti a rischio maggiore di formazione di coagulanti. Gli scienziati della Queen Mary University di Londra, nel fare una revisione dei lavori scientifici disponibili, sono arrivati alla conclusione che se si assumesse aspirina ogni giorno si potrebbe ridurre, e di molto, la probabilità di sviluppare o di morire di tumori intestinali e dello stomaco. Nei 200 studi esaminati, gli studiosi hanno rilevato una riduzione del numero di casi e di morti di tumore all'intestino, allo stomaco e all'esofago di circa il 30-40%. Riduzioni sono state evidenziate anche sul cancro alla mammella, alla prostata e ai polmoni ma con risultati meno evidenti. Gli stessi scienziati hanno calcolato per avere dei benefici nell’assumere aspirina, si dovrebbe prendere la stessa per un periodo non inferiore a 5 anni, e sempre secondo i loro calcoli se nell’United Kingdoom gli individui over 50 si assoggettassero a questo procedimento terapeutico, si potrebbero evitare circa 120.000 morti di cancro nell’arco di 20 anni. (immagine presa  dal web)

27/07/14

I vostri geni | Vi sottoporreste a un test per scoprire che cosa aspettarvi ?

Angelina Jolie ha annunciato di essersi sottoposta a mastectomia bilaterale per ridurre al minimo il rischio di contrarre un carcinoma al seno. 

Presto, molti di noi potrebbero dover prendere una decisione analoga. Sottoporsi o no a un test genetico? E che fare, in caso di brutte notizie? Jolie, come circa una persona su mille, ha una copia difettosa del gene BRCA1.

Le donne con quest'anomalia hanno dal 60 al 90 per cento di possibilità di ammalarsi di carcinoma mammario, e dal 40 al 60 per cento di chance di contrarre carcinoma ovarico. BRCA1 contribuisce alla riparazione di danni al DNA: se questo gene non funziona a dovere, le mutazioni genetiche non vengono resettate e le cellule possono moltiplicarsi in maniera incontrollata, dando origine a tumori. "Stiamo individuando molti altri geni che potrebbero influenzare l'insorgenza di tumori al seno, anche se molti di essi giocano un ruolo meno significativo di BRCA1 e BRCA2", dice Doug Easton dell'Università di Cambridge, genetista la cui attività è sovvenzionata da Cancer Research UK.
Angelina Jolie e Brad Pitt

"In futuro, probabilmente i test verranno ampliati per comprendere una gamma più vasta di modificazioni genetiche", aggiunge. "Idealmente, i pazienti ad alto rischio potrebbero così essere trattati con farmaci ad azione preventiva".

Sono già in arrivo test genetici a più ampio raggio. Dal 2014, alle donne in cura per carcinoma mammario e ovarico presso l'ospedale Royal Marsden di Londra sarà offerto uno screening di 97 geni che aumentano il rischio tumorale. I test saranno utilizzati per selezionare le terapie farmacologiche e decidere quanto tessuto asportare insieme al tumore: in presenza di geni correlabili a un particolare tipo di carcinoma, potrebbe essere asportata in vi; precauzionale una maggior quantità di tess Tuttavia, non è facile decidere se sottoporsi o meno a test genetici, soprattutto se volti determinare il rischio di patologie come la malattia di Huntington, che non è curabile né rallentarle: le percentuali di suicidi tra soggetti che si erano sottoposti al test con positivi ha suggerito l'obbligatorietà di un; valutazione psicologica preliminare.(science)


28/06/14

Il catrame delle sigarette, perchè non lo eliminiamo? Ecco come.

Le classiche sigarette (non quelle elettroniche) sono costituite da una miscela di diversi tabacchi e di vari ingredienti che ogni tanto vengono modificati dalle aziende produttrici per esigenze del gusto dei fumatori. Circa quattromila sono le sostanze che producono il fumo che noi fumatori usiamo come "aerosol". Tra queste migliaia di sostanze, in grandissima parte nocive al nostro organismo quella più importante è il catrame, una sostanza corpuscolare responsabile sicuramente di tumori all'apparato respiratorio, cavo orale, gola e corde vocali, ma anche su organi come rene e vescica, in percentuali enormemente maggiori rispetto a un non fumatore. Si può eliminare il catrame dai nostri polmoni? Sì, basta volerlo.Il modo? SMETTERE DI FUMARE. Due parole facili da dire ma molto difficile da mettere in pratica, specialmente per i più accaniti fumatori.Vediamo cosa succede al nostro organismo una volta aver smesso di fumare. 1) Dopo circa 20 minuti dall'ultima sigaretta viene a normalizzarsi la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.  l2) Dopo 8 ore l'anidride carbonica presente nel sangue comincia a diminuire mentre inizia a ritornare alla normalità la quantità di ossigeno. 3) 24 ore dopo la circolazione sanguigna è in netto miglioramento. 4) un mese dopo nel nostro organismo non si riscontra più la presenza di nicotina e cominciamo a respirare meglio. 5) un anno dopo si è dimezzato il rischio di patologie cardiache rispetto a quando si fumava e per i nostri polmoni inizia la disintossicazione dal catrame. 6) Dopo 10 anni anche il rischio di tumore alla gola, esofago, corde vocali, vescica e reni diminuisce. 7) dopo 15 anni si è ritornati come nuovi, paragonabili a chi non ha mai fumato per quanto riguarda, infarti, tumori e decessi dovuti al fumo. Come si vede è un processo molto lento quello della normalizzazione dell'organismo di un fumatore, ma se i risultati sono questi, perchè non provare? Magari aiutandoci con un'alimentazione salutare e lunghe camminate? Proviamoci! (immagine presa dal web)

13/05/14

Passeggiando in bicicletta: antistress, tutta salute

 Andare in biciletta è un toccasana per la mente e per il corpo: aiuta a combattere lo stress, favorisce il contatto con la natura e riduce drasticamente la possiblità di contrarre alcune importanti malattie


Ci muoviamo poco, l'esercizio fisico in tempi moderni è stato ghettizzato in favore di una vita stanziale, e la vita stanziale ha portato con sè tutta una serie di problematiche di salute che non vanno sottovalutate. A pensarci bene, la vita dei nostri nonni era una vita in cui l'esercizio fisico non mancava e questo, tranne rari casi, ha garantito loro una longevità e un forza che oggi noi possiamo solo sognare. 

Se fossimo un po' più attenti al nostro benessere fisco e mentale, ci renderemmo conto che per superare tanti piccoli problemi di salute basterebbe davvero poco: andare in bici, camminare, fare ginnastica, insomma muoversi, ci aiuterebbero a combattere lo stress e conseguentemente a mantenere il nostro corpo sano e tonico. Fra le tante tipologie di sport fra cui possiamo scegliere, andare in bicicletta ha dei vantaggi particolari e tutti coloro che vanno regolarmente in bici, hanno maggiori possibilità di sembrare più giovani e tonici, rispetto a chi non lo fa.

Andare in bici
immagine presadal web
Quali dunque i vantaggi?  In base ad alcuni studi, il ciclismo è di aiuto per combattere gli stati d'ansia e di depressione, grazie all'induzione del movimento e al contatto con la natura. Pedalare aumenta il consumo di calorie giornalierio, favorisce l'accelerazione del metabolismo, che quando diventa più elevato assicura la perdita naturale di peso. Non solo, minimizza le probabilità di contrarre il diabete.  A scanso di quanto si potrebbe pensare, la bici fa bene alle donne incinte, perchè aumenta drasticamente la salute cardiovascolare,  favorendo un parto più semplice.

Studi fatti da oncologi hanno dimostrato una parziale riduzione di contrarre tumori in coloro che pedalano regolarmente, in particolare il cancro al seno e all'intestino. Andare in bicicletta una volta al giorno dimezza completamente le possibilità di contrarre malattie al cuore. E' dimostrato che vi è una totale riduzione di complicazioni cardiovascolari fatali e non fatali, tra coloro che praticano tale disciplina, e questo perchè il ciclismo coadiuva, se praticato saltuarialmente un miglioramento quasi totale dell'apparato circolatorio, riducendo lo stress sulle coronarie e regolarizza il battito cardiaco.

01/04/14

La soia un alimento prezioso per lo nostra salute

Soia: a chi devo credere? Ho letto da qualche parte che alcuni ricercatori hanno scoperto che chi consuma soia può andare incontro alla mancata rigenerazione delle cellule del cervello e nelle donne può causare tumori al seno. Mentre su di una rivista che si occupa di salute, se ne parla invece molto bene. Come conciliare queste due informazioni? 

soia
Le notizie che sono riuscita a valutare fanno un quadro ben diverso dalle affermazioni di alcuni "ricercatori". Consumo soia da almeno un ventennio e vi assicuro che gli stessi danni che ho ora sono esattamente gli stessi che avevo prima del consumo di soia. È noto ormai che i legumi in genere, e la soia in particolare, sono ricchi di numerose sostanze (flavonoidi, polifenoli inibitori delle proteasi, saponine, fitati, fitosteroli ...) le quali, tra gli altri effetti benefici, riducono il rischio di cancro. Cià in un convegno del National cancer institute (Usa) svoltosi nel 1989 (i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research) fu dimostrato che gli inibitori delle proteasi della soia impediscono lo sviluppo dei tumori della mammella e del colon negli animali di laboratorio. Un altro studio condotto in laboratorio (i risultati sono stati pubblicati su Journal of the American Dietetic Association n. 91, 1997) ho accertato che la soia inibisce lo sviluppo dei tumori di polmone, colon, mammella, bocca. Il ricercatore C Poole, in una conferenza alla Harvard school of public health di Boston, nel 7989 dimostrò che l'abituale consumo di tofu (il «formaggio» di soia) riduce del 50 per cento il rischio di cancro al colon. Infine, una ricerca che esaminava un gruppo di donne di Singapore in età premenopausa e pubblicato su Lancet n. 337, 1991 ho rilevato che il consumo di soia previene il cancro e abbassa in modo specifico il rischio di tumore alla mammella. Credo che ce ne sia abbastanza per considerare la soia (quella biologica, però, perché l'altra è ormai tutto geneticamente modificato) un alimento prezioso per lo nostra salute.

10/03/14

ALIMENTAZIONE: 5 RICETTE CONSIGLIATE DALLA SCIENZA PER PREVENIRE I TUMORI

Cinque porzioni al giorno di frutta e verdura. E la semplice ricetta per vivere meglio. Alla portata di tutti

Il programma
Il programma Five a day (cinque al giorno) arriva dagli Stati Uniti, paese in cui si consumano circa 3,5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Del resto anche qui da noi si raggiungono assai difficilmente le cinque porzioni. Ma attenzione è indispensabile rifornirsi esclusivamente di vegetali e frutta biologici: non contengono residui chimici e sono più ricchi di elementi nutrizionali. Preferite le varietà di colore gialloarancio (ricche di vitamina A), quelle di colore verde (ricche di vitamina C), le crucifere (cavolo, cavolfiore, broccoli) e le gigliacee (aglio e cipolla).
Come variare un menù vegetariano e rispettare il programma di prevenzione, 5 ricette cinque regole d'oro



 



ZUPPA DI MISO E ZUCCA
250 g di zucca, 1 o cm di alga wakame, 1 cipolla, 1 porro, l carota, 4 foglie di bietola, 2 cucchiaini di miso, sole marino integrale. Lavate e ammollate l'alga per una decina di minuti. Portate a ebollizione l'acqua in una pentola e aggiungete, già lavate e tagliate, tutte le verdure e la zucca a tocchetti. Unite l'alga ridotta a fettine. Cuocete a fuoco vivace per qualche minuto poi abbassate la fiamma per una ventina di minuti. A questo punto spegnete il fuoco, stemperate il miso con un mestolo di brodo di verdura e incorporate alla zuppa. Lasciate riposare una decina di minuti, aggiustate di sale e servite ancora caldo.

SPIEDINI VEGETALI
200 g di mozzarella, 4 pomodori piccoli. pane in cassetta integrale di segale, 1 uovo, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di latte di soia, farina per dolci, olio extra vergine d'oliva sale marino integrale. Tagliate il pane, i pomodori e la mozzarella a quadretti di circa 3 cm di lato. Infilateli, alternandoli, su uno spiedino di legno. Sbattete un uovo e aggiungete sale, prezzemolo tritato e latte di soia. Passate gli spiedini nel composto, quindi nella farina, e dorateli tuffandoli per una manciata di secondi nell'olio bollente. Asciugate con carta assorbente e servite caldi.

RISOTTO VERDE ALLA LATTUGA
 400 g di lattuga, 240 g di riso integrale, 1 cipolla, olio extravergine d'oliva, l cucchiaio di aceto di miele, uno tazza di brodo vegetale, una manciata di pinoli e parmigiano. Dopo aver mondato e lavato accuratamente la lattuga, tagliatela a listarelle e appassitela rapidamente nell'olio extravergine d'oliva insieme alla cipolla tritata. A questo punto inserite il riso, mescolate e fate insaporire bene. Unite, poi, l'aceto di miele continuando a mescolare mentre la cottura prosegue; se il risotto si asciuga aggiungete, poco alla volta, altro brodo. A cottura ultimata, prima di spegnere il fuoco, unite i pinoli, il parmigiano grattugiato e un filo di olio extravergine. Mescolate bene e servite.

CAVOLO CON LE FTTE
8 grumoli di cavolo nero, pone integrale, 2 spicchi d'aglio, olio extrovergine d'oliva, peperoncino in polvere, sale marino integrale. Mettete a cuocere in una pentola larga le foglie di cavolo nero insieme a poca acqua (salate a cottura quasi ultimata). Nel frattempo fate abbrustolire 8 fette di pane e strusciatele con l'aglio. Adagiatele in un vassoio e ponete sopra ogni fetta una porzione di cavolo. Condite quindi con olio extravergine d'oliva e spolverizzate con peperoncino.

INSALATA DI LUNGA VITA
I tazza di germogli alfa alfa, 6 carote, 1 tazza di sedano, 1 porro piccolo, 1 limone, olio extra vergine d'oliva, sale marino integrale. Pulite le carote e grattugiatele finemente; mondate il sedano e tagliatelo a dadini; tagliuzzate finemente anche il porro e mettete il tutto in una insalatiera insieme ai germogli alfa alfa. Aggiungete il succo di un limone, l'olio, il sale e mescolate bene.

INSALATA DI TOFU

250 g di tofu, 200 g di insalata, 3 kiwi, 2 carote, 20 g di semi di sesamo, I cucchiaio di olio di mais estratto a freddo, I cucchiaino di senape in polvere, 2 cucchiaini di erba cipollina, sale marino integrale. Dopo aver mondato le verdure, tagliate a striscioline l'insalata, a rondelle sottili la carote, a cubetti i kiwi. Poneteli in una ciotola e aggiungete il tofu tritato insieme ai semi di sesamo. Preparate un battuto d'olio con senape ed erba cipollina, sale e condite il tutto.

DESSERT DI FRUTTA
400 g di yogurt naturale, 1 banana matura, 1 mela o altra frutto di stagione, mezzo tazza di semi di girasole germogliati, 4 cucchiaini di miele di acacia, cannella in polvere. Unite allo yogurt naturale la frutta fresca tagliata a fettine sottili e a dadini, i semi germogliati e il miele. Amalgamate bene, versate in coppette di vetro e guarnite con una spolverata di cannella.

14/02/14

Sarà una pianta a sconfiggere il cancro?

Il cancro può definirsi senza dubbio la malattia del secolo, ed è quella che determina più morti sul nostro pianeta. Solamente nel 2008 sono stati diagnosticati circa 12,7 milioni di tumori maligni e 7,6 milioni di persone sono morte di cancro in tutto il mondo. moltissimi i soldi impiegati per la ricerca medica, cercando di trovare una cura definitiva. Una delle tante cure è quella nota come "erba magica", una terapia per lo più ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore. Secondo quanto riporta Spirit Science and Metaphysic questa tecnica veniva impiegata nella medicina cinese e il solo impiego dell'erba, chiamata Artemisia Annua, diminuiva le cellule tumorali del polmone del 28% e, in combinazione con il ferro, distruggeva il cancro. In passato l'artemisinina, il principio attivo estratto dalla pianta, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria della provincia di Hunan in Cina, è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è documentato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule "cattive", e lascia quelle "buone" intatte. Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l'Università della California, hanno dichiarato: "In generale i nostri risultati mostrano che l'artemisinina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro". Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l'accumulo di ferro) l'artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.

20/01/14

Pomodori| Buoni gustosi e aiutano a prevenire il tumore al seno nelle donne!

Pomodori! Buoni, gustosi e aiutano anche a prevenire il tumore al seno nelle donne in menopausa! Questo è quanto ne è scaturito da uno studio effettuato su donne in post-menopausa.

I pomodori, tra gli alimenti più buoni e gustosi che Madre Natura ci abbia mai donato. Tanto benefici e salutari che dopo la menopausa nelle donne con un elevato rischio aiutano finanche a prevenire il tumore al seno. Tutto merito del merito del licopene, un antiossidante naturale che è contenuto nel pomodoro, capace di tenere sotto controllo il metabolismo di grassi e zuccheri e prevenire gli squilibri infiammatori che favoriscono lo sviluppo di tumori. I ricercatori della Rutgers University hanno scoperto che i pomodori battono molti altri alimenti, con uno studio condotto su 70 donne in post-menopausa.

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Pomodori
Nella prima fase sono state alimentate con un integratore di licopene, in un secondo periodo aggiungendo della soia per 20 settimane. Il risultato pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism dimostra che il pomodoro non ha eguali. Infatti, un consumo elevato del suo ricco patrimonio di antiossidanti permette di avere più alti livelli di adinopectina, un ormone che controlla il metabolismo glucidico e lipidico. 

Quando le signore mangiavano più soia, invece, i livelli di questo ormone calavano, con minori effetti sulla distribuzione di nutrienti. Gli effetti positivi si rinvenivano, però, sulle donne con un minor Indice di Massa Corporeo, quindi non in sovrappeso o obese, mentre la platea era composta da donne che avevano superato la menopausa. “L’aumento del consumo alimentare di cibi a base di pomodoro - spiegano i ricercatori - consente livelli di adiponectina più alti nel sangue tra le donne in post-menopausa con rischio maggiore di cancro al seno, in primo luogo tra quelle che non sono obese”.

01/01/14

Il dolce dattero e le sue potenzialità

Se leggete la versione integrale delle Mille e una Notte, fra poesie eleganti, storie coinvolgenti e avventure mirabolanti, troverete anche riferimenti alla tipica cucina orientale. Vi sono rammentati anche i dolci datteri, molto usati e apprezzati. Essi apportano grandi benefici per la salute e sono parte dell'alimentazione di base  dell'Africa mediterranea e dei paesi dell'Asia occidentale.  E' la palma da dattero che li produce, un albero molto longevo, che può vivere fino a 300 anni e produrre anche 50 chili di datteri all'anno.  Sono ricchi di ferro, vitamine e sali minerali, e contengono zuccheri naturali che li rendono adatti per dolcificare alimenti e bevande. Consumarli regolarmente contribuisce ad abbassare il colesterolo. Hanno proprietà antinfiammatorie naturali, adatti in caso di raffreddore e irritazioni alle vie respiratorie.
Datteri

 I datteri non contengono colesterolo e presentano una scarsa quantità di grassi. Rappresentano una buona fonte di fibre vegetali e di vitamine del gruppo B, come la vitamina B1, B2, B3 e B5. Contengono inoltre vitamina C. Ottimi per il funzionamento del sistema digestivo, poichè contengono fibre sia solubili che insolubili e di differenti tipologie di amminoacidi. Sono una fonte di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, per via del loro contenuto di zuccheri naturali, come il fruttosio. Per questo motivo potrete utilizzarli per preparare una colazione energetica, nei frullati di frutta o spezzettati in abbinamento con frutta e cereali per creare un muesli casalingo. Rappresentano uno spezzafame salutare, soprattutto se si fa attenzione ad evitare i datteri conservati con additivi artificiali e sciroppo di glucosio. Inoltre sono una buona fonte di potassio e risultano allo stesso tempo poveri di sodio. Ciò li rende utili per favorire il buon funzionamento del cuore e della circolazione del sangue. Ecco alcuni esempi di come utilizzare i datteri. Chi soffre di stipsi, può provare ad immergere qualche dattero in un bicchiere d'acqua per tutta la notte e a consumare sia il liquido ottenuto, dopo averlo filtrato, che i frutti stessi al mattino per risvegliare l'intestino. In caso di raffreddore, per trovare sollievo, potrete preparare un decotto di datteri: vi serviranno 100 grammi di datteri secchi e mezzo litro d'acqua. E' sufficiente bollire i datteri per qualche minuto nell'acqua, filtrare e dolcificare a piacere. Poi potrete mangiare i datteri, oppure utilizzarli nelle vostre ricette in sostituzione dello zucchero. Questi preziosi frutti sono inoltre parte di un rimedio afrodisiaco di origine indiana, che consiste nell'immergere una manciata di datteri nel latte di capra per tutta la notte. Al mattino dovrete frullare i datteri insieme al latte ad aggiungere un po' di miele e semi di cardamomo in polvere, prima di bere il tutto. Chi volessse sperimentare, potrebbe provare a sostituire il latte di capra con del latte vegetale. Il consumo di datteri è benefico per la vista e per proteggere gli occhi. La loro assunzione, secondo la medicina naturale, può essere utile in caso di tumori a livello dell'addome. In ogni caso i datteri rappresentano un rimedio naturale privo di effetti collaterali. Potrebbero esservi alcune restrizioni nel loro consumo in caso di diabete o di diete particolari. Nel dubbio, è bene consultare il proprio medico. Per utilizzare i datteri al meglio, potrete ammorbidirli in acqua e frullarli per dolcificare bevande naturali, succhi di frutta, dolci e biscotti. I datteri possono essere consumati sia freschi che essiccati. I migliori sono di provenienza biologica, essiccati al sole e non trattati con sostanze industriali per la conservazione. Tritateli o spezzettateli per utilizzarli come ingredienti nelle vostre torte, per sostituire almeno in parte lo zucchero. Li potrete aggiungere nella preparazione casalinga delle marmellate, per dolcificarle con un ingrediente del tutto naturale. Un'idea golosa consiste nel rimuovere il nocciolo da datteri e sostituirlo con una mandorla: ecco pronto uno spezzafame salutare per la merenda o un piccolo dessert. Uno snack a base di datteri è un ottimo integratore di magnesio e potassio per gli sportivi durante o dopo gli allenamenti e per tutti nel corso della giornata.

30/12/13

Punica granatum ovvero il melograno e le sue qualità

Il frutto del melograno è come uno scrigno prezioso che contiene rubini di straordinaria bellezza e dai poteri  eccezionali, i suoi chicchi. Anche il nome dela città di Granada, gioiello artistico dell'Andalusia, in Spagna, pare derivi da questo straordinario frutto.
Ippocrate padre della medicina, ne decantava le virtù e i benefici,  lo consigliava ad esempio contro la febbre e in generale come coadiuvante per il trattamento di diverse malattie. Ma quali sono le caratteristiche che rendono così speciale il melograno? In prmis la presenza di numerosi antiossidanti, da recenti studi è emerso che il melograno è tra i frutti che ne possiedono di più, ne ha addirittura una concentrazione maggiore del tè verde!
Melograno

Nello specifico si tratta dei flavonoidi, che hanno proprietà antinfiammatorie, gastroprotettive e sono in grado di offrire protezione a cuore e arterie; inoltre vi sono i tannini tra cui l’acido ellagico utile a contrastare i radicali liberi. Il melograno, poi, è ricco di potassio ed ha una forte azione diuretica e drenante, ottimo quindi anche per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. Ma le sue virtù non finiscono qui... questo frutto è naturalmente ricco anche di manganese, zinco, rame e fosforo; vitamine: A, B, C, E e K; acqua, zuccheri e fibre. Ecco a cosa può giovare il melograno: problemi cardiovascolari, perchè  abbassa la pressione sanguigna, aiuta in caso di arteriosclerosi e riduce in generale il rischio di malattie all’apparato cardiocircolatorio,  è ottimo anche per aiutare la microcircolazione grazie alla presenza di potassio. Problemi articolari: il melograno è un utile alleato in caso di artrite e di tanti altri problemi di natura articolare dato che aiuta e migliora la funzionalità delle articolazioni evitandone la degenerazione. Tumori: alla prostata, polmoni, mammella, pelle, soprattutto in fase preventiva. Diversi studi hanno evidenziato come l’acido ellagico contribuisca ad un buon metabolismo cellulare, rallentando la progressione di alcuni tipi di tumori (ad esempio quello alla prostata) e contrastando l’azione dei raggi ultravioletti. Menopausa: sembra che il melograno possa aiutare a fronteggiare i disturbi più tipici della menopausa in particolare problemi osteoarticolari e depressione. Problemi all’apparato sessuale maschile: il melograno è utile in tutti i casi in cui questi disturbi siano di origine cardiovascolare. Disturbi a stomaco e intestino: grazie alle sue virtù gastroprotettive, il melograno è in grado di rafforzare la mucosa gastrica e in caso di diarrea è un ottimo astringente. Tenia: il melograno ha grandi proprietà vermifughe, sperimentate già dall’antichità soprattutto in caso di verme solitario (Tenia solium). Unico punto debole di questo frutto è la scomodità di mangiarlo! Ma anche a questo c’è rimedio: si può bere il suo portentoso succo. Lo vendono già pronto nei negozi di alimentazione naturale ma è possibile produrlo anche in casa sempre fresco. Tra l’altro il succo è ancora più ricco di antiossidanti dato che per produrlo solitamente si utilizzano non solo i semini ma anche le membrane bianche (che generalmente si scartano dato che sono amare) che sono la parte del frutto più ricca di antiossidanti!
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