Il-Trafiletto
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01/01/14

Il dolce dattero e le sue potenzialità

Se leggete la versione integrale delle Mille e una Notte, fra poesie eleganti, storie coinvolgenti e avventure mirabolanti, troverete anche riferimenti alla tipica cucina orientale. Vi sono rammentati anche i dolci datteri, molto usati e apprezzati. Essi apportano grandi benefici per la salute e sono parte dell'alimentazione di base  dell'Africa mediterranea e dei paesi dell'Asia occidentale.  E' la palma da dattero che li produce, un albero molto longevo, che può vivere fino a 300 anni e produrre anche 50 chili di datteri all'anno.  Sono ricchi di ferro, vitamine e sali minerali, e contengono zuccheri naturali che li rendono adatti per dolcificare alimenti e bevande. Consumarli regolarmente contribuisce ad abbassare il colesterolo. Hanno proprietà antinfiammatorie naturali, adatti in caso di raffreddore e irritazioni alle vie respiratorie.
Datteri

 I datteri non contengono colesterolo e presentano una scarsa quantità di grassi. Rappresentano una buona fonte di fibre vegetali e di vitamine del gruppo B, come la vitamina B1, B2, B3 e B5. Contengono inoltre vitamina C. Ottimi per il funzionamento del sistema digestivo, poichè contengono fibre sia solubili che insolubili e di differenti tipologie di amminoacidi. Sono una fonte di energia immediatamente a disposizione dell'organismo, per via del loro contenuto di zuccheri naturali, come il fruttosio. Per questo motivo potrete utilizzarli per preparare una colazione energetica, nei frullati di frutta o spezzettati in abbinamento con frutta e cereali per creare un muesli casalingo. Rappresentano uno spezzafame salutare, soprattutto se si fa attenzione ad evitare i datteri conservati con additivi artificiali e sciroppo di glucosio. Inoltre sono una buona fonte di potassio e risultano allo stesso tempo poveri di sodio. Ciò li rende utili per favorire il buon funzionamento del cuore e della circolazione del sangue. Ecco alcuni esempi di come utilizzare i datteri. Chi soffre di stipsi, può provare ad immergere qualche dattero in un bicchiere d'acqua per tutta la notte e a consumare sia il liquido ottenuto, dopo averlo filtrato, che i frutti stessi al mattino per risvegliare l'intestino. In caso di raffreddore, per trovare sollievo, potrete preparare un decotto di datteri: vi serviranno 100 grammi di datteri secchi e mezzo litro d'acqua. E' sufficiente bollire i datteri per qualche minuto nell'acqua, filtrare e dolcificare a piacere. Poi potrete mangiare i datteri, oppure utilizzarli nelle vostre ricette in sostituzione dello zucchero. Questi preziosi frutti sono inoltre parte di un rimedio afrodisiaco di origine indiana, che consiste nell'immergere una manciata di datteri nel latte di capra per tutta la notte. Al mattino dovrete frullare i datteri insieme al latte ad aggiungere un po' di miele e semi di cardamomo in polvere, prima di bere il tutto. Chi volessse sperimentare, potrebbe provare a sostituire il latte di capra con del latte vegetale. Il consumo di datteri è benefico per la vista e per proteggere gli occhi. La loro assunzione, secondo la medicina naturale, può essere utile in caso di tumori a livello dell'addome. In ogni caso i datteri rappresentano un rimedio naturale privo di effetti collaterali. Potrebbero esservi alcune restrizioni nel loro consumo in caso di diabete o di diete particolari. Nel dubbio, è bene consultare il proprio medico. Per utilizzare i datteri al meglio, potrete ammorbidirli in acqua e frullarli per dolcificare bevande naturali, succhi di frutta, dolci e biscotti. I datteri possono essere consumati sia freschi che essiccati. I migliori sono di provenienza biologica, essiccati al sole e non trattati con sostanze industriali per la conservazione. Tritateli o spezzettateli per utilizzarli come ingredienti nelle vostre torte, per sostituire almeno in parte lo zucchero. Li potrete aggiungere nella preparazione casalinga delle marmellate, per dolcificarle con un ingrediente del tutto naturale. Un'idea golosa consiste nel rimuovere il nocciolo da datteri e sostituirlo con una mandorla: ecco pronto uno spezzafame salutare per la merenda o un piccolo dessert. Uno snack a base di datteri è un ottimo integratore di magnesio e potassio per gli sportivi durante o dopo gli allenamenti e per tutti nel corso della giornata.

10/12/13

Il profumo…ad ognuno il suo.

Sentite come si esprimeva “Romeo” riguardo al profumo: "Quella che noi chiamiamo una rosa, con qualsiasi altro nome profumerebbe altrettanto dolcemente". Fondamentalmente con ogni probabilità ciascuno di noi riuscirebbe ad avvertire un profumo differente, stando a quanto affermano i ricercatori del Monell Center di Philadelphia, che durante uno studio, che è stato pubblicato su Nature Neuroscience, evidenziano come fino al 30% dei recettori dell’olfatto umano, si differenziano tra due diversi individui. Il risultato? La libertà di percepire gli odori in maniera leggermente diversa gli uni dagli altri.

Gli esseri umani possiedono circa 400 tipi di sensori specializzati, meglio conosciuti come proteine recettori olfattive, che fanno si di farci rilevare una enorme varietà di odori. “Capire come questo enorme gruppo di recettori codifica gli odori è un compito impegnativo”, ha commentato l’autore dello studio, Joel Mainland: “I pattern di attivazione di questi 400 sensori codificano sia l’intensità che la qualità di un odore, tutto questo ripetuto per le decine di migliaia di diversi odori che rappresentano tutto quello che annusiamo. Tutt’ora non siamo in grado di sapere e capire come questi pattern siano trasformati in un segnale che il nostro cervello percepisce come un odore”.

olfatto
Ricettori olfattivi
A rendere più complessa la situazione si aggiunge il fatto che la sequenza di amminoacidi alla base del processo può variare leggermente per ognuna delle 400 proteine, facendo sì che ci possano essere più varianti per ciascuno dei recettori. Ogni variante reagisce agli odori in modo lievemente diverso, e ogni individuo ha una combinazione di recettori unica.

Per comprendere meglio il fenomeno e come questo influenzi la percezione olfattiva umana, Mainland e i suoi colleghi hanno eseguito una serie di analisi per misurare come i singoli recettori e gli individui rispondano agli odori, e hanno compiuto significativi passi avanti nel comprendere come l’intensità, la gradevolezza e la qualità delle molecole olfattive siano codificati.

Nel loro esperimento, i ricercatori hanno clonato 511 varianti di recettori olfattivi umani e li hanno inseriti in cellule ospiti, facilmente coltivabili in laboratorio. Successivamente, hanno misurato come ogni variante dei recettori reagisse a un gruppo composto da 73 diverse molecole odorose, identificando 28 varianti che rispondevano ad almeno una di esse. Gli scienziati hanno anche esaminato il dna di 16 geni dei recettori olfattivi, scoprendo una notevole variabilità tra di essi. Infine, usando alcuni sofisticati modelli matematici, i ricercatori hanno potuto stabilire che i recettori di due diversi individui differiscono di almeno il 30% (ossia presi due individui a caso, 140 dei loro 400 recettori reagiranno in modo diverso agli odori).
“Lo scopo finale è di capire come i recettori codifichino le molecole degli odori abbastanza bene da poter creare ogni odore che vogliamo direttamente manipolando i recettori” ha aggiunti Mainland, “e questo ci permetterebbe di digitalizzare l’olfatto”.
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