Il-Trafiletto
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01/08/14

Materiali | Quelli che hanno dato forma al nostro passato

MARK MIODOWNIK è uno scienziato
dei materiali presso
lo University College di Londra,
conduttore della BBC 
Mark Miodownik ci racconta quali sono stati i materiali più significativi del XX secolo.

Silicio 
Negli anni Cinquanta, una volta capito il comportamento elettronico della materia, gli scienziati inventarono un materiale solido in grado di svolgere calcoli: il chip di silicio, che ha aperto la strada ai computer, a Internet e ai telefonini, che hanno tutti un pezzetto di silicio nel cuore. È quindi il silicio che ci collega tutti, ci permette di parlare da lontano alla nostra famiglia con Skype o di telefonare a un amico mentre passeggiamo.

Vetro float 
Queste sottili lastre di vetro prodotte facendo galleggiare vetro fuso su un letto di metallo fuso - una tecnica inventata negli anni Sessanta - sono state usate dagli architetti per cambiare il volto delle città moderne e l'intera architettura. Il vetro float ha cambiato anche la vita dentro questi edifici, permettendo alla luce di invadere gli interni.

Superleghe di nichel 
Questi metalli hanno reso democratica l'aviazione, mettendola a disposizione di ricchi e poveri. Contengono nichel, alluminio e titanio, nonché più di 10 altri elementi; negli anni Ottanta ne sono stati fatti robusti cristalli. Queste superleghe permettono alle turbine dei motori a reazione degli aviogetti di funzionare in modo affidabile anche alle temperature elevate necessarie perché i motori siano sicuri ed efficienti, e hanno così reso possibile viaggiare in modo economico.(science)


10/03/14

Simon&Garfunkel festeggiano I 50 anni del loro più grande successo.

10 marzo 1964. 50 anni. Mezzo secolo si successi per “ The Sound of Silence” di Simon&Garfunkel, la canzone entrata nella storia. Un inconfondibile arpeggio, poi l’incipit che è diventato leggenda: "Hello Darkness My Old Friend”. In realtà all’epoca il titolo era “ The Sounds of Silence” " ed era un brano acustico che faceva parte del primo album di Simon & Garfunkel, "Wednesday Morning 3 A.M.", il titolo fu cambiato in "The Sound of Silence". Lo aveva scritto Paul Simon che suonava la chitarra acustica e la cantava insieme ad Art Garfunkel. L’anno seguente il duo si sciolse e Paul inserì la canzone nel suo primo album da solista. E iniziò così il cammino del pezzo verso il successo. E verso il mito. Il brano fu usato nella colonna sonora del film Il laureato, e appare nei titoli iniziali, nella scena della piscina e durante la parte finale; inoltre, appare anche nel film Bobby, che narra di alcune persone che si trovavano nell'albergo dove Robert "Bobby" Kennedy fu ucciso, durante le 24 ore antecedenti il delitto. Nel film, la canzone appare dopo l'assassinio. Durante la Celebrazione del 10º anniversario dell'attentato dell'11 settembre 2001 La canzone venne eseguita in un clima di grande commozione al Ground Zero Memorial di New York dallo stesso Paul Simon accompagnandosi con la sola chitarra acustica. In Italia venne cantata da diversi artisti con un testo scritto dal paroliere Carlo Rossi e che si si discostava dagli argomenti originali. Si titolava “La tua immagine” e venne cantata, tra gli altri, da “Mike Liddell e gli Atomi nel 1966 e da Dino nel 1968.

14/02/14

Sarà una pianta a sconfiggere il cancro?

Il cancro può definirsi senza dubbio la malattia del secolo, ed è quella che determina più morti sul nostro pianeta. Solamente nel 2008 sono stati diagnosticati circa 12,7 milioni di tumori maligni e 7,6 milioni di persone sono morte di cancro in tutto il mondo. moltissimi i soldi impiegati per la ricerca medica, cercando di trovare una cura definitiva. Una delle tante cure è quella nota come "erba magica", una terapia per lo più ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore. Secondo quanto riporta Spirit Science and Metaphysic questa tecnica veniva impiegata nella medicina cinese e il solo impiego dell'erba, chiamata Artemisia Annua, diminuiva le cellule tumorali del polmone del 28% e, in combinazione con il ferro, distruggeva il cancro. In passato l'artemisinina, il principio attivo estratto dalla pianta, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria della provincia di Hunan in Cina, è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è documentato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule "cattive", e lascia quelle "buone" intatte. Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l'Università della California, hanno dichiarato: "In generale i nostri risultati mostrano che l'artemisinina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro". Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l'accumulo di ferro) l'artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.

12/02/14

Scoperto un nuovo metodo per isolare un raro tipo di cellule staminali

La ricerca sulle staminali sta facendo passi da gigante, e ogni giorno si raggiunge un traguardo, che fa parte di un viaggio iniziato nella seconda metà di questo secolo e si è sviluppato in modo significativo solo negli ultimi dieci anni.

Un nuovo metodo per isolare un raro tipo di cellule staminali umane pluripotenti con precise mutazioni indotte da modifiche genetiche, sviluppata dalla ricerca della University of California di San Francisco e' stata pubblicata su 'Nature Methods'. Lo studio di Bruce Conklin e colleghi potrebbe rendere possibile la semplice generazione di linee cellulari di staminali pluripotenti indotte con precise mutazioni che potrebbero aiutare a capire le basi genetiche delle patologie.

Le malattie umane sono state statisticamente associate a un vasto numero di mutazioni genomiche, ma provocare precisi cambiamenti nel genoma, lasciandolo generalmente perturbato in modo da poter studiare gli effetti biologici di queste mutazioni e' molto complicato. Con il nuovo studio, gli scienziati hanno adattato alle cellule staminali umane pluripotenti un metodo classico usato nella genetica del lievito. L'approccio tradizionale e' stato arricchito con tecniche di biochimica digitale: gli scienziati hanno isolato rare cellule staminali umane pluripotenti con precise mutazioni nei geni desiderati.                                                                     fonte (AGI) 
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