Il-Trafiletto
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31/08/14

Riso alla cantonese | Cucina cinese

Riso alla cantonese 
Tempo di preparazione: 30 minuti
*225 g di riso
*100 g di calamari o gamberetti
*8 polpettine di pesce già preparate
 (oppure 100 g di filetto di pesce)
*un rognone di maiale
*un fegatello di maiale
*100 g di arrosto di maiale
*100 g di verdure di stagione
*2 cipolline
*3 cucchiai di olio
*un cucchiaino di zucchero
*2 cucchiaini di salsa di soia
*2 cucchiaini di farina
* 4 cucchiai di brodo (ricetta)
*2 cucchiaini di olio di semi di sesamo
Questo piatto popolare cantonese è conosciuto anche con il nome di "carni miste" oppure "Assortimento misto di carni con riso". Gli ingredienti variano secondo le stagioni. Cuocete il riso e tenetelo in caldo. Preparate i calamari calamari fritti e i gamberi usando albume e farina. Se usate i filetti di pesce al posto delle polpettine già pronte seguite la ricetta del pesce al vino. Preparate i rognoni fritti nello stile Shandong. Affettate il fegatino di maiale e la carne. Lavate e affettate le verdure prescelte e le cipolle. Immergete i calamari o i gamberi con i rognoni e le verdure in abbondante acqua bollente e cuocete per l0 minuti. Scolate bene. Fate scaldare l'olio nel wok o in una padella di ferro, buttatevi le cipolle, la carne, il pesce e le verdure. Salate, unite lo zucchero, la salsa di soia, mescolate poi aggiungete la farina stemperata nel brodo. Amalgamate bene, versate l'olio di semi di sesamo, e servite subito col riso bollito in 4 ciotole individuali.

13/07/14

Pollo in salsa di sesamo - Anitra alla soia

POLLO IN SALSA SI SESAMO 
Tempo di preparazione: 15 o 20 minuti
INGREDIOENTI: 175 g di petto di pollo disossato un cuore di lattuga Per la salsa: Un cucchiaio di salsa di sesamo un cucchiaio di salsa di soia 2 cucchiai di aceto un cucchiaio di salsa di chili un cucchiaio di zucchero
Piatto popolare di Pechino e di Sichuan di semplice preparazione. Se non trovate la salsa di sesamo,potrete sostituirla con la stessa quantità di burro di arachidi sciolto in olio di sesamo. Mettete il pollo in una casseruola, copritelo di acqua fredda, quindi portate il liquido a ebollizione e cuocete a fuoco basso per 10 minuti. Togliete il pollo dal recipiente, mettete lo sul tagliere e battetelo leggermente con il pestacarne; coprite un piatto da portata con l'insalata tagliata a striscioline sottili, adagiatevi sopra il pollo che avrete ridotto a pezzettini con le mani. Versate in una ciotola tutti gli ingredienti indicati per la salsa, amalgamateli bene con una forchetta, quindi irrorate con il miscuglio ottenuto il pollo. Servite freddo.

ANITRA ALLA SOIA 
Tempo di preparazione: 30 minuti Tempo di cottura: 2 ore
INGREDIENTI: Un'anitra di circa 2 kg 2 cucchiaini di sale 4 cipolline 4 fettine di radice di zenzero un cucchiaino di spezie miste in polvere 3 cucchiaini di vino di riso o sherry secco 6 cucchiai di salsa di soia scura 100 g di zucchero di canna un cucchiaio di olio di sesamo.
Sventrate e fiammeggiate l'anitra, eliminate l'osso dello sterno, e tenete da parte le frattaglie che vi possono servire per la ricetta indicata a pago 20. Immergete l'anitra in una grande casseruola piena d'acqua in ebollizione per un minuto, quindi toglietela dal recipiente e asciugatela bene. Cospargetela all'interno con un cucchiaino di sale. Versate in una casseruola 1,2 dl di acqua, aggiungete lo zenzero, le cipolline, il sale rimasto, le spezie miste; portate a ebollizione, adagiatevi l'anitra, poi unite il vino (o lo sherry), la salsa di soia e lo zucchero. Coprite il recipiente e cuocete a fuoco basso per un'ora e mezza circa. Togliete l'anitra dal recipiente, ungetela con l'olio di sesamo; fate ridurre il fondo di cottura e quando sarà addensato usatelo per cospargere l'anitra. Tagliatela quindi a striscioline, e servitela sia calda che fredda.

09/07/14

INGREDIENTI E CONDIMENTI SPECIALI | Cucina cinese

INGREDIENTI E CONDIMENTI SPECIALI
Come abbiamo detto in precedenza la cucina cinese non ha bisogno di ingredienti speciali per esaltare i propri cibi. Tuttavia esistono alcuni cibi che sono facilmente reperibili in Cina (e ora anche in Occidente) che servono per dare un tocco più esotico alle diverse vivande.
Germogli di bambù: si trovano soltanto in scatola e, una volta aperti, vanno conservati in frigorifero, coperti di acqua, al massimo per una settimana.
Tofu: è un caglio (o formaggio) vegetale cinese a base di fagioli, ricchissimo di proteine che non ha equivalente tra i prodotti occidentali. È conosciuto in Cina come la carne dei poveri. Si usa per molte preparazioni, tagliato a fettine o a dadini. Viene venduto in panetti nei negozi di specialtà orientali; si conserva per qualche giorno in un recipiente coperto di acqua, nella parte più fredda del frigorifero.  
Germogli di soia: quelli freschi sono profumati e croccanti e si conservano in frigorifero per 2 o 3 giorni. Quelli in scatola non hanno la stessa consistenza croccante che caratterizza il prodotto fresco.  
Taglierini trasparenti: sono a base di farina di soia, e sono venduti in confezioni che vanno da 50 a 450 g. Per mangiarli basta immergerli in acqua calda per 5 minuti prima di usarli.
Pasta di fagioli piccante: è una pasta fermentata a base di fagioli, mischiata con farina, sale e salsa chili piccante. In sostituzione si può adoperare della salsa di fagioli gialla, addizionata con salsa chili. L'aggiunta di quest'ultima dipende dai gusti personali.
Salsa chili: è una salsa rossa preparata con peperoncini piccanti, aceto, zucchero e sale. Si può aggiungere in cottura o a crudo nelle salse. Può essere sostituita con salsa "Tabasco".
Funghi secchi cinesi (Lentinus edodes): sono usati in diversi piatti di cui esaltano il sapore con il loro aroma. Vanno messi a rinvenire in acqua calda per mezz'ora oppure in acqua fredda per diverse ore, prima dell'uso. Poi si strizzano e si eliminano i gambi duri, prima di cuocerli. Si possono sostituire con funghi coltivati anche se, ovviamente, il loro profumo è unico e il piatto quindi avrà un gusto leggermente diverso. Olio di cottura: in Cina l'olio più usato è quello di arachidi, seguito dall'olio di soia, da quello di granturco e di girasole. Talvolta, per friggere, vengono impiegati il lardo o il grasso di pollo; mentre non viene mai utilizzato il burro o il grasso di arrosto.
Gamberi secchi: sono di dimensioni diverse, vengono salati e seccati al sole. Prima di usarli vanno lasciati a bagno in acqua calda per mezz'ora, poi sciacquati. Si possono conservare per lunghissimo tempo in contenitori a chiusura ermetica.
Polvere alle cinque spezie: è un miscuglio di anice stellato, semi di finocchio, chiodi di garofano, cannella e pepe. È molto piccante e va usata con moderazione. Si conserva anche per anni, in un barattolo ermeticamente chiuso.
Radice di zenzero: deve essere sbucciata e affettata finemente o tritata prima dell'uso. Si conserva per settimane in luogo fresco. Non può essere sostituita con zenzero in polvere.
Salsa Hoi-Sin: è conosciuta anche come salsa per barbecue. Viene preparata con salsa di fagioli di soia, farina, zucchero, aceto, sale, aglio, salsa chili e olio di semi di sesamo. Si conserva per mesi in frigorifero.
Salsa di ostriche: è una salsa densa fatta con ostriche e salsa di soia. Viene venduta in bottiglia e si conserva per parecchi mesi in frigorifero.
Gamberi: nel nostro paese i gamberi vengono venduti freschi, sia sgusciati, sia con il loro guscio, oppure surgelati e talvolta già cotti (specie il tipo più piccolo). Le numerose qualità di gamberi del pacifico, conosciuti come "king prawns", surgelati o freschi, sono sempre venduti crudi. Quelli surgelati vanno sempre scongelati prima dell'uso.
Salsa di fagioli rossi: è una salsa preparata con puré di fagioli rossi e zucchero cristallizzato. Viene venduta in barattoli che, una volta aperti, vanno consevati ben coperti in frigorifero.
Vino di riso: è preparato con riso glutinato. Può essere sostituito con sherry secco e saké.
Fagioli neri salati: (veramente molto salati!) devono essere schiacciati in acqua o vino di riso prima di usarli. Si mantengono a lungo in un vaso ben chiuso.
Pasta di sesamo: viene venduta in bottigliette, coperta di olio. È molto aromatica e profumata. Va ammorbidita e schiacciata prima dell'uso.
Olio di semi di sesamo: viene venduto in bottigliette e si usa per insaporire sia cibi in cottura, sia a crudo. Ha un equivalente, però molto meno aromatico nell'olio raffinato di sesamo che si trova in medio Oriente.
Granelli di pepe del Sichuan: conosciuti come Hua Chiao sono molto forti e profumati di ogni altro tipo di pepe. Vengono venduti in bustine di plastica e si conservano molto a lungo.
Verdura conservata Sichuan: è la radice di una varietà di senape, conservata con sale e peperoncino. Viene venduta in scatola e si mantiene in frigorifero per mesi, anche dopo che è stata aperta.
Salsa di soia: è uno dei prodotti più usati in Cina per condire e per cuocere i cibi. Viene venduta in bottigliette o in barattoli.
Castagne d'acqua: sono disponibili fresche e in scatola. Queste ultime sono già pelate e si conservano per parecchie settimane in frigorifero, anche dopo l'apertura del barattolo.
Funghi neri cinesi: conosciuti anche come "Cloud ears" sono secchi e vanno tenuti a bagno per almeno 20 minuti, per farli rinvenire, poi vanno sciacquati 'a lungo sotto l'acqua fredda. Hanno un aroma e un sapore molto spiccati.
Salsa di fagioli gialli: è una salsa densa, preparata con fagioli gialli schiacciati, farina e sale. Si vendono in scatole e si conservano per mesi nel frigorifero, ben chiusa.
WOK A DUE MANICI

IL WOK E GLI ALTRI UTENSILI 
WOK A UN MANICO
 Il metodo di cottura più usato in Cina è la frittura veloce. E i migliori risultati si ottengono con un recipiente speciale di alluminio, a forma di cupola, con pareti alte, chiamato wok. Il vantaggio del wok è che per la sua forma il calore viene distribuito molto uniformemente e gli ingredienti, dalle pareti tornano continuamente nel centro, dove si trova il condimento, nel quale vanno ripetutamente mescolati e sempre velocemente. Un altro vantaggio è che, rispetto alle normali padelle a fondo piatto, nel wok occorre poco olio che si concentra nella parte centrale formando un pozzetto nel quale gli ingredienti si trovano a "nuotare". Il wok nuovo prima di essere usato va lavato in acqua calda, poi asciugato su fuoco medio. La superficie interna va pulita con carta assorbente unta di olio. Dopo l'uso va lavato sotto l'acqua fredda o calda, senza detersivo, staccando delicatamente gli eventuali residui di cibo rimasti attaccati al fondo. Il wok, oltre che per friggere può essere usato per molti altri tipi di cottura. Quello con un solo manico è più adatto per la cottura veloce, mentre il wok a due manici più stabile sul fornello, è ideale per cotture più lunghe. Il normale wok non è adatto invece per cuocere sul fornello elettrico; esistono comunque wok elettrici molto consigliabili.
cestello di babù

 Per la cottura a vapore è indicato l'uso di un bollitore specifico nel quale inserire l'apposito cestello di bambù. Quest'ultimo, rispetto ai recipienti di metallo, ha il vantaggio di permettere una maggiore evaporazione e di evitare la formazione di condensa all'interno del coperchio.




Mannaia cinese
Tra gli altri utensili indispensabili, la mannaia ha un posto molto importante per cucinare alla cinese. Si tatta di un coltello con lama corta e larga e non di un batticarne. Una volta che avrete imparato a usare la mannaia sarete sorpresi di quanto sia semplice e facile da utilizzare al posto del coltello da cucina. La stessa cosa si può dire per i bastoncini. Anche questi bisogna imparare a usarli, seguendo qualche regola ben precisa. Dopo diventerete abilissimi a maneggiarli! Come prima cosa . . . rilassatevi e non pensate che sia impossibile mangiare con i bastoncini, poi cercate di non concentrarvi troppo sulle vostre dita. E infine seguite le illustrazioni qui sotto che vi spiegano come impugnarli e muoverli.

20/05/14

Non è la solita minestra

I fast food sono ormai i punti di riferimanto di tanti giovani, che con pochi euro si mangiano un panino e una birra. In questi templi dell'american style mangereccio ( 5 minuti necessari a divorare il tutto) si celebra il rito del trionfo del trigliceride. Mettiamoci allora anche le patatine fritte che vengono servite in un cartoccetto a parte, e via!

So solo che per me non è così. lo, che non appartengo più alla categoria dei giovani ma a quella degli ipertesi con problemi di colesterolo, non ho dubbi: meglio un buon minestrone. Come quelli fatti con tutti i crismi, a partire dal battuto con un po' di lardo, (poco lardo, visti problemi di cui sopra), da un trionfo di verdure di stagione e dall'ingrediente fondamentale per la buona riuscita di questo piatto: il tempo di cottura. Solo cuocendo lentamente e a lungo, i sapori delle verdure si amalgamano per diventare quella magica alchimia di gusto che fa del minestrone tutte le volte un piatto speciale. Mangiato caldo d'inverno ci riscalda anche il cuore, ma si può gustare anche freddo nelle giarnate di primavera, stagione dove le verdure si trovano fresche.
Non è la solita minestra

AI FAGIOLI CON TAGLIATELLE
Preparazione: abbastanza facile Tempo: 2 ore e 1/2 Calorie a porzione: 580
Ingredienti x 4 • 700g di fagioli borlotti secchi • 200 g di tagliatelle • 30 g di pancetta a dadini • una tazza di passata di pomodoro • una cipolla • 2 carote • 1 costa di sedano • 4 foglie di lattuga • 6 di verza • aglio, prezzemolo, basilico, rosmarino • un litro e 1/2 di brodo • olio, grana, peperoncino, sale, pepe
Tenete i fagioli a bagno in acqua fredda per almeno 15 ore. Mettete in pentola cipolla, sedano e carote tritati con la pancetta e soffriggete in poco olio per qualche minuto. Aggiungete la verza e la lattuga tagliate a striscioline, poi i fagioli scolati, e lasciate insaporire; versate la passata di pomodoro e bagnate con il brodo. Cuocete a fuoco basso per 2 ore, mescolando spesso
Tritate finemente basilico, prezzemolo e rosmarino con 1/2 spicchio d'aglio e un pezzetto di peperoncino; raccogliete il tutto in terrina con un po' di grana e un filo d'olio extravergine. Versate le tagliatelle poco prima che le verdure siano cotte e il mix di sapori, togliete dal fuoco con la pasta al dente. Salate, pepate e fate riposare il minestrone qualche minuto prima di servire

AI CECI CON ORECCHIETTE
Preparazione: facile ternpo: 3 ore Calorie a porzione: 630
Ingredienti x 4 • 300 g di ceci secchi • 150g di orecchiette • 2grosse patate • 100g di cotenna di maiale • una cipolla, uno spicchio d'aglio • una decine di foglie di basilico • un bicchiere di salsa di pomodoro • olio extravergine d'oliva, sale, pepe
Mettete i ceci a bagno in acqua fredda per almeno 15 ore. Tritate finemente l'aglio, la cipolla, il basilico e fateli soffriggere in un'ampia casseruola. Fiammeggiate la cotenna, lavatela, asciugatela, tagliatela a listarelle e unitela al soffritto, insieme ai ceci scolati. Sbucciate le patate, lavatele e tagliatele a piccoli pezzetti; unitele ai ceci, aggiungete la salsa di pomodoro e versate in casseruola circa 3 litri d'acqua. Salate, coprite e fate cuocere a fuoco basso per 2 ore e 1/2. Unite le orecchiette circa 20 minuti prima di finire la cottura e salate. Togliete dal fuoco, irrorate la minestra con olio extravergine d'oliva, pepate a piacere e servite.

ALLE RAPE E PISELLI 
Preparazione: facile Tempo: 1 ora e 40 Calorie a porzione: 470
Ingredienti x 4 • un kg di rape • 100g di piselli secchi • 200 g di pasta corta • 100g di prosciutto crudo e 50 di lardo • 2 litri di brodo di carne • una patata e una carota • aglio, prezzemolo • burro, formaggio grana, sale, pepe
Tenete a bagno i piselli in acqua fredda per almeno 15 ore. Mettete in una larga casseruola l'aglio tritato con il lardo e fate soffriggere, mescolando, per una decina di minuti. Tritate grossolanamente il prosciutto crudo, aggiungetelo in casseruola al soffritto e cuocete per circa 5 minuti. Sbucciate le rape e la patata, raschiate la carota e affettate sottilmente tutte queste verdure; aggiungetele al soffritto e fatele insaporire per qualche minuto nel condimento. Unite i piselli dopo averli ben scolati, versate il brodo, coprite la pentola e cuocete a fuoco basso per un'ora e mezzo o poco meno. Versate la pasta, regolate di sale, pepate a piacere e portatela a cottura. Spegnete il fuoco quando il minestrone è pronto, incorporatevi una noce di burro, spruzzate con formaggio grana grattugiato, mescolate e servite.

ALLA ZUCCA E FAGIOLI 
Preparazione: facile Tempo: 2 ore e 1/2 Calorie a porzione: 450
Ingredienti x 4 • 1/2 kg di zucca • 150g di fagioli bianchi di Spagna secchi • 4 fette di pane casereccio • un litro di latte • 50 g di burro • olio, sale, pepe
Tenete a bagno per almeno 18 ore i fagioli in acqua fredda. Prima di cuocerli scolateli, metteteli in una pentola con 2 litri d'acqua leggermente salata e lessateli per 30 minuti dal momento del bollore. Mettete intanto per qualche minuto la zucca nel forno caldo, eliminate la scorza, i semi e i filamenti, e fatela a pezzettini. Mettete sul fuoco una larga casseruola con 30 g di burro e 2 cucchiai d'olio d'oliva, unite I pezzetti di zucca e fateli rosolare; salateli e cuoceteli a fuoco basso per 30 minuti. Aggiungete i fagioli alla zucca con circa un litro e 1/2 del loro brodo, salate e versate il latte, mescolando con cura. Coprite la pentola e fate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore, mescolando delicatamente di tanto in tanto Versate la pasta, regolate di sale, pepate a piacere e portatela a cottura. Spegnete il fuoco a cottura finita, controllate il sale e pepate a piacere (qui il pepe è importante). Servite la minestra in piatti fondi individuali, accompagnando con le fette di pane casereccio rosolate nel restante burro.

AL RISO E LENTICCHIE 
Preparazione: facile Tempo: 2 ore Calorie a porzione: 490
Ingredienti x 4 • 200 g di lenticchie secche • 200 g di riso per minestre • 50 g di pancetta affumicata .400 g di pomodori pelati • 2 piccole cipolle • una foglia d'alloro e qualche foglia di salvia • olio extravergine d'oliva, sale, pepe
Tenete a bagno in acqua fredda le lenticchie per almeno 12 ore. Sbucciate e affettate le cipolle, e tagliate la pancetta a dadini piccoli. Mettete in una larga casseruola i dadini di pancetta e fateli tostare a fuoco basso in modo che diventino croccanti e perdano il loro grasso, unite le cipolle tagliate e 2 cucchiai d'olio, e fate soffriggere. Versate in casseruola le lenticchie ben scolate, e fatele insaporire per qualche minuto, mescolando; unite l'alloro, le foglie di salvia e i pomodori pelati schiacciati. Bagnate con un litro e 1/2 abbondante di acqua bollente, regolate di sale e pepate a piacere. Coprite la pentola e cuocete per un'ora a fuoco basso. Unite il riso e continuate a cuocere per altri 20 minuti circa, mantenendo il fuoco basso, la pentola scoperta e mescolando spesso. Eliminate le foglie di alloro e di salvia, spegnete il fuoco e condite la minestra con 3 cucchiai d'olio d'oliva extravergine versati a filo, Mescolate bene e servite.

AI FAGIOLI DI SOIA E SPAGHETTI 
Preparazione: facile Tempo: 3 ore Calorie a porzione: 420
Ingredienti x 4 • 200 g di fagioli rossi di soia secchi • 200 g di spaghetti • 400 g di broccoli • un litro di brodo • una cipolla, una carota, una costa di sedano • un spicchio d'aglio • 30 g di burro • grana, olio, sale, pepe
Tenete a bagno i fagioli di soia per 12 ore. Scolateli, metteteli in una pentola e lessateli per un'ora dal bollore. Tritate la cipolla con l'aglio, scaldate in una larga casseruola 3 cucchiai d'olio col burro, unite il trito e soffriggete per qualche minuto. Pulite la carota, il sedano e i broccoli, tritate grossolanamente sedano e carota, e tagliate a pezzetti i broccoli. Aggiungete i broccoli e il trito al soffritto, e fateli insaporire nel condimento, mescolando bene. Scolate i fagioli di soia tenendo da parte la loro acqua di cottura, versateli in pentola unendoli alle verdure, mescolate per alcuni minuti, quindi bagnate con il brodo di carne e con circa un litro dell'acqua di cottura dei fagioli. Coprite la pentola e cuocete la minestra a fuoco basso per circa un'ora e 3/4. Spezzettate gli spaghetti, uniteli alla minestra e portateli a una cottura abbastanza al dente. Togliete dal fuoco, condite con pepe a piacere e con un'abbondante spolverata di grana, mescolate e servite.

23/04/14

Olio d'oliva originale

Verde intenso, giallo oro, trasparente, non filtrato, a bassa acidità, biologico, 'Italiano, spremuto a freddo. Sono solo alcuni degli elementi per riconoscere un buon olio, inteso come quel grasso, liquido a temperatura ambiente, estratto dai frutti (olive) o dai semi (mais, soia, girasole, ecc.). 


In percentuali variabili, secondo la provenienza, contiene acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi (acidi grassi essenziali), piccole quantità di vitamine (A, D, E, K, ecc.) e antiossidanti naturali come i tocoferoli. Medici, dietologi e ricercatori di tutto il mondo non hanno dubbi: è il condimento ideale di qualsiasi pietanza 'In grado di coniugare gusto e salute. Ma ciò che non era chiaro era da quale paese provenisse l'olio d'oliva che si acquista. I più risponderebbero dal paese dove sono nate e state raccolte le olive. Ma per Bruxelles le cose non stavano così: è possibile definire italiano un olio ricavato da olive importate, a patto che siano frante 'In Italia. Tutto da rifare, dunque. Grazie all'opposizione italiana, il parlamento europeo fece marcia indietro, così per olio di oliva si intenderà quello ottenuto a partire dal frutto dell'olivo e la denominazione di origine dell'olio extravergine sarà legata al luogo da dove proviene la materia prima: se un extravergine è prodotto da olive tunisine, spagnole e italiane lo si dovrà riportare chiaramente, insieme alla relativa percentuale.
Legge Mongiello approvata alla fine del 2012,(o "legge salva olio Made in Italy"), che tra le altre cose prevedeva un miglioramento nella leggibilità delle etichette degli oli (aumento delle dimensioni dei caratteri) e rendeva reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale) anche il solo mettere in etichetta indicazioni “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive”.

Olio d'oliva
Nel dicembre 2013 la Commissione Ue ha approvato a Bruxelles (con 283 voti a favore e 69 astensioni) un nuovo regolamento per le etichette degli oli (modifiche al regolamento europeo n. 29/2012 relativo alle norme di commercializzazione e all’etichettatura dell’olio di oliva) che si applicherà a partire dal 13 dicembre 2014 e che prevede che: le informazioni in etichetta dovranno essere riportate obbligatoriamente nello stesso campo visivo principale e in un corpo di testo omogeneo, utilizzando caratteri di dimensioni già fissati dal regolamento (CE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; per quanto riguarda le bottiglie destinate alla ristorazione gli Stati membri possono stabilire norme a livello nazionale che dispongano l’uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscano il riempimento dopo l’esaurimento del contenuto (dunque una volta aperte le confezioni non saranno più riutilizzabili). In più il consumatore dovrà essere garantito, attraverso controlli, che quello che gli viene venduto sia veramente olio d'oliva, acidità, presenza di perossidi, cere, trigliceridi, ecc. Non sarà consentito aggiungere all'olio grassi di provenienza diversa rispetto alle olive. Gli oli, poi, saranno suddivisi in due grandi categorie secondo tipologie e qualità: si definiranno naturali gli extravergine (acidità tra 1 e 0,8 per cento); e vergini quelli con acidità fino a 1,5 per cento. In ogni caso, si ottengono tutti e due attraverso prima spremitura nel frantoio e le differenze vengono dal diverso grado di acidità. Saranno, invece, etichettati come standard quelli che oggi definiamo lampanti o di sansa (acidità superiore al 2 per cento) e che derivano dal taglio e dalla miscelazione con olio d'oliva vergine per ovviare alle perdite di qualità connesse al metodo di trasformazione. Le diciture Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) rimarranno invariate.


07/04/14

I sostituti della carne (parte prima)

Nel mondo della nutrizione regna sovrano il caos e il povero consumatore è sottoposto, ogni giorno, a un bombardamento di messaggi pubblicitari che servono solo a creare confusione. Un esempio? Venti anni fa dagli Stati Uniti arrivò la famosa «piramide alimentare» accettata dai nutrizionisti di tutto il mondo. Era incentrata su un'ampia scelta di carboidrati, frutta e verdura, con grassi e dolci messi in castigo e le proteine animali (carne, pesce, uova, formaggio) da considerare non più di semplici opzioni.

Contraddizioni degli esperti 

Ora gli scienziati eseguono un triplo salto mortale e rivedono le loro convizioni. Vanno messi all'indice pane, pasta, riso e patate. Di cosa li si accusa? I nutrizionisti dell'Harvard School (Usa), dell'equipe del dottor Willet, li consierano veri e propri nemici capaci di infliggere danni devastanti alla salute. Promossi olio, cereali integrali (ma riso, pane, pasta non sono forse cereali?), frutta e verdura. Disco verde anche per polli, uova e pesce; sospetti sui latticini. Proibita ancora la carne, sopratutto quella rossa, in buona compagnia con dolci e grassi. E già infuria la polemica. Ma come il riso bianco lo mangiano miliardi di persone, in Oriente! E i legumi che fine hanno fatto? E dire che negli Stati Uniti ci sono ben 48 milioni di persone che hanno detto un deciso no alle proteine animali, scegliendo quelle vegetali. Ora, stando ai loro ricercatori ogniqualvolta consumano un piatto di riso e lenticchie devono avere sotto mano il numero del pronto intervento. Non è più tempo di questi giochetti. La coscienza alimentare è cresciuta dappertutto. Che dire: «Dovremmo essere tutti vegetariani? ». Del resto l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) parla chiaro: «Si può vivere bene e in salute con la sapiente combinazione delle proteine vegetali. In più l'apporto ideale di proteine è di mezzo grammo per chilo di peso corporeo, ogni giorno».

 Una combinazione ideale 

A questo punto, proviamo a conoscere meglio le proteine. Innanzitutto, occorre considerare le proteine alimentari di alta qualità: racchiudono tutti gli amminoacidi essenziali, nelle quote indispensabili all'organismo. Di contro, quando c'è una bassa quantità di amminoacidi essenziali si parla di proteine di bassa qualità. L'amminoacido fornito in quantità inferiore è stato ribattezzato amminoacido limitante. La qualità delle proteine è, in genere, valutata sul modello della proteina delle uova. Un modello considerato ideale. Dunque, ecco perché le proteine animali (carne, latte, formaggio, uova e pesce) siano considerate di qualità proteica superiore e le proteine vegetali di qualità inferiore: hanno un'insufficiente quantità di amminoacidi essenziali. I cereali, viene ricordato, contengono poca lisina e i legumi scarsa metionina. Ma ecco la risposta a questo dilemma: combinando le proteine vegetali, come cereali e legumi, si ottiene una proteina di alta qualità, in molti casi superiore rispetto a quelle di derivazione animale.
Le proteine della soia (dalla quale si ricavano tempeh, tofu, miso, tamari e shoyu) sono di qualità superiore a quella della carne: 34,9 g (ogni100 g) contro i 18 g della carne bovina. La soia è un autentico tesoro della natura: il doppio delle proteine rispetto alla carne; grassi polinsaturi della serie omega-6 e omega-3; la lecitina, notissima come anticolesterolo, è un mix di fosfolipidi; colina; vitamine; minerali. In più i carboidrati della soia sono privi di glutine: possono entrare nella dieta di chi non lo tollera. Infine gli isoflavoni della soia: estrogeni naturali che proteggono la donna dal cancro al seno e all'ovaio. Certo, oggi, a preoccupare i consumatori c'è la soia transgenica che entra anche nell'alimentazione degli animali. Proprio per questo gli Organismi di controllo del biologico stanno lavorando per incrementare il grado di auto-approvvigionamento di sementi a livello nazionale e comunitario.

Facciamo la conoscenza delle proteine vegetali che derivano dalla soia e dal frumento che ormai si trovano anche nei supermercati:
Tofu. Questo formaggio vegetale, a prima vista, fa pensare a un prodotto della «nouvelle cousine ». Invece no: secondo la tradizione popolare cino-giapponese la sua ideazione risale al monaco taoista Lin An, insigne filosofo e alchimista, vissuto intorno al 160 avanti Cristo. In Occidente è arrivato verso la fine degli anni '70: negli Stati Uniti il consumo annuo si aggira sui 25 milioni di chili l'anno. Da noi, invece, da cibo esclusivo per macrobiotici è diventato un alimento sempre più ricercato. Una curiosità. In Cina e Giappone la produzione di tofu è realizzata, ancora oggi, in migliaia di piccoli laboratori che lavorano anche la notte, come i panifacatori di casa nostra, per consegnarlo fresco al mattino.
Il metodo di produzione e gli ingredienti si mantengono invariati da millenni: acqua, semi di soia gialla, niagari (cloruro di magnesio, estratto dal sale marino, che provoca la cagliatura della polpa di soia con un procedimento assai simile a quello che si usa per la cagliatura dei formaggi). Per gustarlo a pieno deve essere fresco: 4-5 giorni. Per la conservazione in frigo tenetelo immerso in acqua per non più di 7-10 giorni. Ci sono due tipi di tofu: il «Kinugoshi», morbido e liscio, e il «Momen», ruvido e più consistente. Ma chi va di fretta può comprarselo al negozio di alimentazione naturale o al supermercato: alla piastra, alle erbette, al miso, in barattolo di vetro, ecc. È ricco di proteine, indicato a tutte le età, sostituisce a meraviglia la carne. Un modo pratico e semplice di utilizzare il tofu? Unitelo alle zuppe di verdure, tagliato a piccoli cubetti, pochi minuti prima di servire in tavola. Oppure mettetelo nelle insalate, marinandolo precedentemente con olio e aromi.
[...alla prossima con il Tempeh.]


20/01/14

Pomodori| Buoni gustosi e aiutano a prevenire il tumore al seno nelle donne!

Pomodori! Buoni, gustosi e aiutano anche a prevenire il tumore al seno nelle donne in menopausa! Questo è quanto ne è scaturito da uno studio effettuato su donne in post-menopausa.

I pomodori, tra gli alimenti più buoni e gustosi che Madre Natura ci abbia mai donato. Tanto benefici e salutari che dopo la menopausa nelle donne con un elevato rischio aiutano finanche a prevenire il tumore al seno. Tutto merito del merito del licopene, un antiossidante naturale che è contenuto nel pomodoro, capace di tenere sotto controllo il metabolismo di grassi e zuccheri e prevenire gli squilibri infiammatori che favoriscono lo sviluppo di tumori. I ricercatori della Rutgers University hanno scoperto che i pomodori battono molti altri alimenti, con uno studio condotto su 70 donne in post-menopausa.

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Pomodori
Nella prima fase sono state alimentate con un integratore di licopene, in un secondo periodo aggiungendo della soia per 20 settimane. Il risultato pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism dimostra che il pomodoro non ha eguali. Infatti, un consumo elevato del suo ricco patrimonio di antiossidanti permette di avere più alti livelli di adinopectina, un ormone che controlla il metabolismo glucidico e lipidico. 

Quando le signore mangiavano più soia, invece, i livelli di questo ormone calavano, con minori effetti sulla distribuzione di nutrienti. Gli effetti positivi si rinvenivano, però, sulle donne con un minor Indice di Massa Corporeo, quindi non in sovrappeso o obese, mentre la platea era composta da donne che avevano superato la menopausa. “L’aumento del consumo alimentare di cibi a base di pomodoro - spiegano i ricercatori - consente livelli di adiponectina più alti nel sangue tra le donne in post-menopausa con rischio maggiore di cancro al seno, in primo luogo tra quelle che non sono obese”.
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