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10/07/14

Cibo in pillole | Che ne è stato?

George, JaneE, Judy ed Elroy non si dovevano preoccupare di cucinare e lavare i piatti: potevano gustare le loro pietanze preferite (costata, pollo fritto e pizza) semplicemente ingoiando una pillola. 

I Pronipoti, serie animata degli anni Sessanta, era ambientata nel 2062: ma malgrado gli sforzi creativi di innumerevoli autori di fantascienza e futurologi, gli scienziati hanno da tempo abbandonato l'idea di consumare pasti in pillole. Gli ostacoli sono insormontabili. Un maschio europeo medio deve assumere circa 2500 calorie al giorno, mentre il fabbisogno quotidiano medio per una donna è di quasi 2000 calorie.

I nutrizionisti consigliano di alternare le fonti energetiche secondo rapporti variabili: il preparatore atletico britannico Brian Mackenzie, per esempio, raccomanda di ricavare il 57 per cento dell'energia dai carboidrati, il 30 per cento dai grassi e il 13 per cento dalle proteine. I lipidi, in quanto fonte energetica più altamente concentrata, hanno circa 9 calorie per grammo, mentre i carboidrati e le proteine ne contengono circa 4 calorie per grammo. Le pillole più grosse pesano circa un grammo, e dunque, se applicassimo il rapporto calorie/fonte appena citato, in media un uomo dovrebbe ingerire almeno 521 pillole e una donna 417 pillole al giorno semplicemente per soddisfare il fabbisogno calorico essenziale, e questo senza contare le vitamine, i sali minerali e altri principi nutritivi importanti per i nostri regimi alimentari.
Cibo in pillole

"Per consumare in questa forma la giusta quantità delle sostanze necessarie, dovremmo passare gran parte della giornata a buttar giù pillole", dice Marion Nestle del Dipartimento di Nutrizione, Studi Alimentari e Salute Pubblica dell'Università di New York. Per risolvere questi inconvenienti, servirebbero radicali passi avanti: non sorprende dunque che, invece di tentare di fare a meno degli alimenti, la DARPA (Agenzia di ricerca avanzata della Difesa USA) abbia sovvenzionato studi volti a garantire l'efficienza del personale militare anche in assenza di cibo per periodi prolungati.

Nel 2004, la DARPA ha lanciato un programma di sovvenzioni denominato Metabolic Dominance. Nel documento di presentazione del progetto, l'agenzia ha dichiarato di puntare alla "massima efficienza fisica e funzionalità cognitiva per la durata di tre o quattro giorni, per 24 ore al giorno, senza necessità di assumere calorie". Per conseguire questo obiettivo, secondo DARPA, i militari potrebbero essere sottoposti a tecniche di metabolizzazione forzata temporanea delle riserve di grasso accumulate. Per ora, però, nessun dato è stato reso pubblico.(science)


13/01/14

Dieta matematica che non è un'opinione

Non esistono diete miracolose, personalmente ho visto amiche riuscire a perdere qualche chilo con i bibitoni, qualcuna svenire dopo tre giorni di minestrone, molte rovinarsi l'umore a suon di rinunce... e quasi tutte recuperare i chili perduti non appena ritornate alla "solita vita".
Perdere peso a tempo di record è un bel sogno, ma il nostro primo obiettivo dovrebbe essere la conservazione dei risultati e portare vantaggi alla salute in generale.
Spesso è opportuno modificare lo stile di vita evitando di trattare il nostro corpo come una fisarmonica.
L'apporto calorico adeguato al peso forma e lo stile di vita sono la formula matematica per stare in forma: nessun cibo particolare e nessun regime alimentare speciale, semplice buon senso.
Pochi semplici cambiamenti daranno risultati che si mantengono nel tempo, il primo passo è aumentare il fabbisogno calorico: scale a piedi, lasciare l'automobile a casa e qualche passeggiata,
Produrre un leggero "passivo" nelle calorie introdotte al di sotto del fabbisogno produce una perdita di 13 grammi di peso ogni 100 calorie di meno. Per esempio: se il fabbisogno calorico giornaliero è di 1650 calorie, un regime alimentare da 1400 ci farà perdere circa 26 grammi al giorno, portando il fabbisogno a 1850 si perderanno 52 grammi che in un mese fanno un chilo e mezzo.
Sembra poco? Sei chili in quattro mesi sono un ottimo risultato che si mantiene anche quando si ritorna al normale fabbisogno calorico: questa è la dieta matematica.


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