Il-Trafiletto
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18/01/18

Spuntini sani calma fame

In questo periodo, i più accorti, stanno seguendo una dieta, dopo le abbuffate delle festività. Un sintomo fastidioso accomuna chi è a dieta per depurarsi o per dimagrire: la FAME. Non cedete mai al dolcetto fuori pasto o allo snack poco sano dei distributori, metterebbe in moto un senso di colpa che procura stress e di conseguenza fame. Meglio spuntini sani "rompi fame" e ipocalorici.



Qualche consiglio su come calmare il morso allo stomaco senza scatenare i duri sensi di colpa che seguono la trasgressione alimentare.
  • LE TISANE
  • Bere tanto è la prima regola di una dieta bilanciata: idratarsi è infatti indispensabile per contrastare i ristagni di liquidi, tipici anche della vita sedentaria. Preparatevi delle tisane aromatizzate a vostro gusto e sorseggiatele durante la giornata lentamente. Vi aiuteranno ad evitare quel senso di vuoto che fa sì che, una volta a tavola, ci si abbuffi eccessivamente.
  • IL MIELE
  • Il miele è un elemento davvero prezioso, perché ha ottime proprietà antibatteriche e antibiotiche ed è l’unico zucchero completamente naturale. Non solo, è delizioso! Utilizzatelo per dolcificare ogni tanto una tazza di tisana o con le fette biscottate (integrali) a colazione.
  • I CENTRIFUGATI DI FRUTTA
  • Ricchi di vitamine e sali minerali, saporiti e dolci, i centrifugati, a metà mattina o quando si ha un attacco di fame, sono l’ideale per idratarsi e depurarsi, senza eccedere nelle calorie.
  • I FIOCCHI D’AVENA
  • Si possono mangiare a colazione nel latte caldo o come spezzafame e sono alleati del benessere perché favoriscono l'eliminazione delle tossine, migliorando la regolarità intestinale e donando un duraturo senso di sazietà.
  • LA FRUTTA SECCA 
  • Da portare sempre con sé, è ricca di sali minerali e di grassi Omega 3, importanti per la salute della pelle. Senza eccedere nelle quantità, perché è piuttosto calorica, la frutta secca è lo spuntino per eccellenza. 
  • LO YOGURT
  • Leggero e goloso, lo yogurt idrata e diminuisce l’appetito: evitate i prodotti light che spesso subiscono trattamenti che privano lo yogurt delle sue fondamentali proprietà.
Il buonsenso e uno stile di vita senza eccessi, produrranno il risultato sperato. Buona dieta a tutti.



04/11/14

Rivalutiamo l'olio di ricino

Quando ero bambina sentivo spesso parlare i miei nonni del temutissimo e altresì schifoso olio di ricino, che veniva usato ai tempi perolpiù per la cura della stipsi e come purificatore. Infatti veniva utilizzato, due volte l’anno, per pulire l’intestino, come depurativo e nell’italia fascista era la “purga del sovversivo”. Ma sono bel altre le prorietà di questo olio. Vediamo quali.

Utilissimo per ristrutturare i capelli sfibrati, in caso di costipazione cronica, disturbi alla cistifellea, artrite e molti disturbi addominali.
Come cosmetico per i capelli: per le sue proprietà ammorbidenti in caso di secchezza o per capelli sfibrati da trattamenti liscianti e tinture. Riequilibra il grasso in eccesso, previene le doppie punte e si può produrre una miscela, miscelando due parti di olio di mandorle dolci (o olio di cocco) e una parte di olio di ricino, con la quale massaggiare i capelli inumiditi su lunghezze e punte. Sulla base dalla miscela precedente, si può, aggiungendo del miele ottenere un ottimo impacco reidratante e ristrutturante. Sempre sui capelli inumiditi, stendere la miscela avvolgendo i capelli in una cuffia da doccia o un asciugamano caldo, lasciare in posa per almeno un’ora. L'importante è che siate costanti, almeno 2 impacchi a settimana per un mese. Non eccedete con l’olio che, essendo viscoso, ha necessità di un buon lavaggio, ne basta poco.

Ricinus Communis
immagine presa dal web

Ottimo come ristrutturante anche per ciglia e sopracciglia; servitevi di un vecchio applicatore del mascara.  Si presume, ma non è ancora stato dimostrato scientificamente, che l’olio di ricino molto in comune con la cheratina e questo spiega le sue proprietà e il suo ampio utilizzo.
E' efficace anche per uso esterno, infatti rientra nei componenti di oli solari, oli da bagno e prodotti per il cuoio capelluto. E' idratante: massaggiato sulla pelle, forma un film che riduce l’evaporazione dell’acqua, trattenendo l’idratazione fisiologica.  E' stato dimostrato che alquanto efficace quale preventivo nei confronti di alcune specie di virus, batteri, lieviti e muffe; infatti viene usato per trattare la tinea, infezione micotica che colpisce le unghie (onicomicosi) il cuoio capelluto, la barba e altre parti del corpo.
Anche la cheratosi, alterazione dell’epidermide che si inspessisce, con le abrasioni, l’acne e il prurito trova lenimento nell’applicazione dell’olio di ricino. Infatti un panno imbevuto di olio di ricino viene usato come impacco sulla zona da trattare nei casi di malattie della cute. Sembra che gli impacchi di olio di ricino possono migliorare la funzionalità del timo e del sistema immunitario.

16/09/14

PATATE NOVELLE ALLA GRIGLIA

PATATE NOVELLE ALLA GRIGLIA
AL MIELE E PORRI
INGREDIENTI PER4 PERSONE
*patateg600
*un cucchiaio di salsa Worchestershire
*4 cucchiai di miele liquido
*2 porri 
*2 cucchiai di olio d'oliva
*sale e pepe
TEMPO: 30' FACILE PREPARAZIONE
Patate grigliate
Preparate il barbecue. Lavate con cura le patate sotto il getto di acqua fredda, poi cuocetele in acqua bollente salata per 5'. Lavate i porri e tagliateli a rondelle non troppo spesse. In una ciotola emulsionate la salsa Worchestershire con il miele, l'olio, il sale e il pepe. Aggiungete poi i porri preparati e mescolate con cura. Scolate le patate quindi infilzatele in spiedini di metallo (se utilizzate spiedini di legno, lasciateli ammorbidire in acqua almeno un'ora). Praticate delle leggere incisioni sulla polpa delle patate, entrambo i lati, e con un pennello stendete uno strato di salsa preparata. Salate e pepate ..Cuocete gli spiedini sulla griglia per l 0', girandoli spesso e spennellandoli di tanto in tanto con la salsa al miele rimanente. A cottura ultimata, servite subito.

06/07/14

CHEESE-CAKE ALL'ANANAS

POTETE PREPARARE QUESTO DOLCE TIPICAMENTE INGLESE QUANDO AVETE OSPITI, PER CONCLUDERE IN BELLEZZA UN MENU LEGGERO A BASE DI PESCE.

Ingredienti per 10-12 porzioni • 200 G DI POLPA DI ANANAS FRESCO • 15 G DI GELATINA IN FOGLI • 300 G DI BISCOTTI SECCHI • 170 G DI BURRO • 3 CUCCHIAI DI MIELE DI ACACIA • 3 UOVA • 150 G DI ZUCCHERO • 2 DL DI PANNA FRESCA • 200 G DI RICOTTA • 100 G DI FORMAGGIO FRESCO CREMOSO 

METTETE in una ciotolina con acqua fredda i fogli di gelatina affinché si ammorbidiscano. Nel frattempo tagliate l'ananas a pezzettini e tritate finemente i biscotti nel frullatore.

SCIOGLIETE in un tegame, a fiamma bassa, il burro e il miele, spegnete il fuoco e mescolateli con il trito di biscotti: amalgamate il tutto energicamente con un cucchiaio sino o ottenere un impasto granuloso .

STENDETE il composto sul fondo della tortiera aiutandovi con un cucchiaio, facendo attenzione a non formare bordi. Compattatelo bene con il dorso del cucchiaio.

CHEESE-CAKE ALL'ANANAS
DIVIDETE gli albumi dai tuorli e sbattete questi ultimi con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Montate gli albumi o neve con la frusta elettrica e aggiungeteli poco alla volta ai tuorli. Scaldate la panna con la gelatina strizzata e amalgamatela con lo ricotta e il formaggio cremoso. Aggiungetela alla preparazione insieme con l'ananas tagliato a pezzettini.

DISPONETE il composto sulla base di biscotti e lasciate riposare la torta in frigorifero per almeno 2 ore. Se vi piace, decorate il dolce con fettine di mango tagliate sottilissime e servìtelo sui piattini da porzione

VARIANTI APPETITOSE 
1 • Potete insaporire ulteriormente la vostra torta aggiungendo al preparato di formaggio 30 g di scaglie di cioccolato bianco.
2 • Utilizzando 200 g di avocado al posto dell'ananas, otterrete un dolce rinfrescante.

SAVOIR FAIRE 
MINI CHEESE-CAKE Preparate la crema di formaggio come indicato sopra. Rivestite 10 stampini da budino da 1,2 dl con pellicola trasparente e versatevi il composto. Lasciateli in frigorifero per 1 ora, quindi capovolgeteli sui piattini da porzione e serviteli con 100 g di ananas fresco tagliato a fettine e 50 g di pistacchi pelati e in parte tritati.

Tempo di traslochi: le api lasciano la campagna e si trasferiscono in città.

I cambiamenti, in genere, vengono effettuati per migliorare uno stato di cose, in ogni settore che sia. Spesso e volentieri però questi cambiamenti vanno a creare problemi in altri ambiti. E' il caso dell'agricoltura, da quando è stata abbandonata quella biologica, cioè quel metodo di coltivazione e di allevamento che permette solo e soltanto l'impiego di sostanze naturali, escludendo pertanto l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica del tipo di concimi, diserbanti, insetticidi, per passare all'agricoltura intensiva, cioè il metodo che tende ad elevare il livello di produttività attraverso l'utilizzo,di macchinari, pesticidi, fertilizzanti chimici e, ultimamente,varietà colturali geneticamente modificate (OGM), è venuto a crearsi un serio problema all'apicoltura. Da tempo si sta osservando una fuga di questo insetto dalle campagne e sempre più spesso si notano sciami nelle città, nidi sui tetti dei palazzi o nei giardini domestici. La causa di questa "migrazione cittadina", come spiega all'Adnkronos Francesco Panella, presidente dell'Unaapi, l'Unione nazionale associazioni apicultori italiani:" ormai stanno meglio in città che in campagna",è da ricercarsi proprio nell'agricoltura intensiva, che con l'uso di prodotti chimici, è tra le cause principali della moria delle api nel loro habitat naturale. Negli Stati Uniti la situazione è allarmante, dal momento che da circa un decennio ogni anno muoiono il 30 per cento delle api, e si è arrivati al punto di trasportarle da uno stato all'altro per l'impollinazione di varie colture. In Italia la situazione è meno grave, "grazie alla sospensione di alcuni insetticidi sistemici nella concia delle sementi del mais"- spiega ancora Panella - " Per salvare le api, dunque, è necessario cambiare modo di fare agricoltura, trattiamo il processo produttivo agricolo come se si trattasse di fare automobili o frigoriferi, senza tenere presente che invece abbiamo a che fare con la natura e la sua complessità". Purtroppo quest'anno è una stagione pessima per la produttività a causa delle fioriture primaverili in ritardo. In Italia ci sono circa 50mila apicoltori e una produzione media di 200mila quintali di miele ogni anno. Un settore dove si registra una crescita dell’occupazione, soprattutto giovanile, dal momento che la domanda di prodotti apistici cresce più dell’offerta. (immagine presa dal web)

04/05/14

Piccoli rimedi per chi "maneggia" attrezzi roventi o taglienti in cucina

Chi non ha riportato una scottatura maneggiando pentole, fornelli e coperchi roventi in cucina? L'incidente capita spesso e condiziona il nostro lavoro. Ma piccoli rimedi ci aiutano a superare un momento critico in attesa di poterci medicare con farmaci antisettici.

BUCCIA DI PATATA CONTRO LE SCOTTATURE Le bruciature o le ustioni possono essere “medicate” dalla buccia di patate? Per rispondere a questo interrogativo, una ricerca ha preso in esame 17 pazienti che avevano riportato ustioni o scottature dal 5 al 42 per cento della superficie corporea. Le ferite erano state coperte sia con la normale garza che con la buccia di patate. I risultati hanno dimostrato, che la buccia riduceva o eliminava l'essiccamento, permetteva la sopravvivenza delle cellule della pelle superficiale e favoriva la rigenerazione epiteliale. Gli autori della ricerca hanno verificato che questo trattamento non era antibatterico e che quindi non era utile per curare l'infezione; tuttavia poiché la buccia della patata è economica e si può facilmente reperire nella maggior parte dei paesi ed è facilmente utilizzabile, è possibile ipotizzare che questa semplice medicazione possa diventare, nei paesi in via di sviluppo, una possibile scelta per curare le ferite.

IL PARERE DELL'ESPERTO In molti casi, piccole dosi di succo di patate crude vengono utilizzate per alleviare i dolori artritici, mentre le bucce delle patate sono state impiegate per decenni in alcuni paesi contro le punture di insetti. Questo interessante rapporto ci rivela che la patata è utile anche a curare scottature ed ustioni. E' sottinteso che se la bruciatura è di una certa estensione, bisogna assolutamente consultare un medico perché venga adeguatamente curata. Ma se vi trovate in una situazione tale per cui vi è impossibile ricorrere a un aiuto medico, è sempre utile ricordare questi rimedi. Anche il miele è lenitivo per le ferite, anche l'Hypericum perforatum la calendula e il gel di aloe hanno lo stesso scopo. A questa lista possiamo aggiungere la patata come possibile rimedio.

12/03/14

Bellezza: cosa può fare il miele

Cosa può fare il miele a favore della nostra bellezza? Più di quanto si possa immaginare. Senza stare a dilungarmi troppo vi propongo quattro brevi consigli per utilizzare il miele a tutto vantaggio di pelle, labbra, capelli, piedi.
Miele e cosmetica

 1) Pelle secca: il miele è un rimedio naturale adatto per prendersi cura della pelle secca, con particolare riferimento alle zone del corpo più ruvide o interessate da problemi di disidratazione, come i gomiti, le mani e i talloni. Applicate il miele sulla pelle e lasciatelo agire per 30 minuti prima di risciacquare con acqua tiepida.
2) Labbra screpolate: se sulle labbra sono presenti dei taglietti, il miele aiuterà a rimarginarli e svolgerà un'azione curativa, grazie alle sue proprietà antibatteriche. Vi basterà applicarlo sulle labbra in piccole quantità.
3) Capelli secchi e danneggiati: per prendervi cura dei vostri capelli secchi e danneggiati dall'uso eccessivo del phon o della piastra, preparate un impacco a base di miele e olio extravergine. Mescolate due cucchiaini rasi dei due ingredienti. Se occorre, diluite il composto con un po' d'acqua e applicatelo sui capelli umidi, aiutandovi con un pettine. Avvolgete la chioma con pellicola trasparente e un asciugamano e lasciate agire per 20 minuti prima di passare allo shampoo abituale.
4) Pediluvio rilassante: colmate un catino con acqua calda e disciogliete al suo interno 1 o 2 cucchiai di miele. Il miele aiuterà ad ammorbidire la pelle e a creare una sensazione di relax, che potrete accentuare con l'aggiunta di 2 o 3 gocce di olio essenziale di lavanda. Proseguite il vostro pediluvio rilassante per 10-15 minuti.

10/03/14

MIele e salute: punture di zanzara, graffi e piccole scottature

Sono d'accordo con voi nell'affermare che oggi vi sono innumerevoli prodotti repellenti da spruzzare sul nostro corpo per evitare di essere punti dalle zanzare e altrettanti prodotti che possono alleviare l'irritazione prodotta dalle punture, ma avete mai pensato ad un prodotto tutto naturale?
Tra i rimedi naturali per alleviare il prurito e gli arrossamenti causati dalle punture di zanzara troviamo il miele.

Il miele presenta proprietà antibatteriche che possono rivelarsi utili in caso di punture di insetto. Potrete applicarlo da solo sulla pelle irritata, oppure unendolo ad un cucchiaino di bicarbonato di sodio.
Per aiutare la guarigione di graffi e piccole scottature, potrete provare ad applicare sulle zone interessate delle piccole quantità di miele. Il miele lenisce la pelle, la aiuta a rigenerarsi e svolge un'azione antibatterica, adatta a prevenire le infezioni.

08/03/14

Pisa | Vandali armati di insetticida scoperchiano trenta arnie e sterminano due milioni di api.

Il presidente nazionale degli apicoltori Sergio D’Agostino è stato vittima, la notte scorsa, di una incursione notturna, a scopo vandalistico, nella sua azienda, “La Mieleria”, a Titignano, una frazione in provincia di Pisa. I vandali, sicuramente più di uno, sono entrati nella sua azienda tagliando la rete di recinzione che circonda li suo terreno, hanno aperto trenta arnie nelle quali vivevano più di due milioni di api e, armati di un insetticida, hanno cominciato lo sterminio, fuggendo poi al termine della loro bravata attraverso i terreni della campagna circostante. Racconta il presidente D’Agostino: “ Il massacro è successo sicuramente di notte, visto che vicino alle arnie c’è una strada abbastanza trafficata ed il rischio di essere riconosciuti era alto. Il danno subito è molto elevato. Oltre allo sterminio delle api bisogna considerare anche il danno economico. Le arnie erano trenta, sono state tutte manomesse. In questo periodo ognuna poteva ospitare cieca 60 mila api, e il costo di ogni arnia si aggira sui 350 euro. Oltre a questo mettiamoci pure la mancata produzione del miele, circa 12 quintali. In tutto un danno di varie decine di euro. L’azienda “ Mieleria”, oltre alla produzione di miele, lavora anche nel settore erboristeria, attrezzature e come laboratorio analisi.

Sciroppo per la tosse: due ricette con il miele

Basta un colpo di freddo e viene il mal di gola e in seguito la fastidiosissima tosse. Invece di impasticcarci con medicinali e molecole chimiche ecco due veloci ed efficaci rimedi naturali.

Sciroppo per la tosse al miele: per preparare uno sciroppo per la tosse al miele riscaldate in un pentolino il succo di un limone. Versatelo in una ciotola e aggiungete un cucchiaino di olio di semi di girasole e mezzo bicchiere di miele. Mescolate bene per amalgamare il tutto e trasferite in barattoli di vetro sterilizzati. Conservate in frigorifero. Prendetene 1 o 2 cucchiaini al bisogno, per calmare la tosse.
Sciroppo al miele e aceto di mele: Se siete alla ricerca di un rimedio rapido per calmare la tosse in modo naturale, provate a preparare al momento uno sciroppo a base di miele e aceto di mele. Vi basterà mescolare mezzo cucchiaino di miele e mezzo cucchiaino di aceto di mele. Assumete subito lo sciroppo appena preparato. Il miele contrasterà il sapore non molto gradevole dell'aceto

07/03/14

Mal di gola? Tisana al miele e cannella

Un rimedio molto efficace per ridurre velocemente il mal di gola, liberare le vie respiratorie e ridurre l'arrossamento è questa facile tisana dal sapore incantevole.

TISANA AL MIELE E CANNELLA
Mettete a bollire la quantità d'acqua di una tazza e scioglieteci 2 cucchiaini di miele, 2 o 3 di cannella in polvere (o un bel po' di cannella gratuggiata, se avete quella a pezzi) e una manciata di pepe. Una volta portata a ebollizione, bevetela come se fosse un buon tè caldo: il sapore è davvero ottimo, il profumo speziato libera in 1 minuto tutte le vie respiratorie e i magici poteri della cannella riducono l'infiammazione della gola.
Provare per credere!

API: Oltre al miele...c'è di più

Oltre al miele propoli e pappa reale si fa avanti un altro tipo di applicazione dal mondo dell'alveare: l'uso del veleno dell'insetto per curare reumatismi, artriti, artrosi e altro ancora con risultati sorprendenti.

L'ape è un insetto meraviglioso indispensabile all'agricoltura, perchè grazie al suo prezioso lavoro di impollinazione permette la sopravvivenza di piante, fiori, frutti e di tanti prodotti della terra. "Senza l'ape l'agricoltura e il suo pianeta non avrebbero un futuro", sono pronti a dichiarare i bene informati. Della stessa idea era Albert Einstein: ".....Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbe che quattro anni di vita..."

Ape
Ma l'ape non è solo l'amico per eccellenza dell'ambiente è anche un formidabile insetto capace di assicurare altri preziosi doni all'uomo. L'arnia può essere definita senza imbarazzo un vero e proprio centro della salute naturale. Vi si trovano miele, propoli, polline, pappa reale, capaci di assicurarci una ricca fonte di nutrienti. Non a caso negli ultimi decenni, grazie alla ricerca scientifica, si è dimostrata la grande validità terapeutica e alimentare dei prodotti dell' alveare. Ormai si parla di apiterapia. E un altro grosso vantaggio è che il miele e i suoi fratelli possono fare la parte del leone nei regimi alimentari di ogni giorno, senza costituire alcun rischio per la salute umana.
«Troppo spesso si dimentica che racchiudono sostanze ricche di aminoacidi, vitamine (B, C, K, acido folieo e pantotenico), sali minerali (calcio, fosforo, ferro, zolfo, potassio, manganese e altri in quantità oligodinamiche), zuccheri, enzimi, sostanze ad azione antibiotica e ancora biostimoline, acetilcolina, pigmenti, solo per citarne alcune, che ne fanno alimenti-rimedio doc, alleati della buona salute. Si tratta di elementi biologicamente attivi, ideali per stare in forma senza danneggiare 1'organismo o a rivitalizzarsi tenendo conto del principio che dovrebbe essere alla base di ogni pratica curativa "pnmum non nocere", cioè innanzitutto non recare danni». 
 Paure infondate Tuttavia, da sempre, nascondiamo un timore ancestrale nei confronti dell' aculeo delle api. In realtà al momento della puntura le api iniettano un veleno, un altro prodotto da annoverare nell'apiterapia, che ha virtù curative superiori a quelle di molti farmaci. Stiamo parlando dell' apipuntura, una tecnica antica come il mondo. Già Ippocrate e, successivamente, Galeno erano sicuri assertori di questa terapia. Ma è soprattutto nell'ultimo secolo che il nuovo approccio ha conosciuto una maggiore considerazione fra i ricercatori. Si dice che il primo medico a curare con la puntura d'ape fu, intorno al 1870, Anton Tere. il suo campo d'intervento erano soprattutto le malattie reumatiche. Gli studi furono portati avanti e sperimentati con successo su pazienti affetti da malattie reumatiche e artriti, a partire dal 1930, da due medici statunitensi il dottor Bodog Beck e il dottor Joseph Broadman. Oggi della composizione del veleno d'api si occupano numerose università a livello mondiale.
Tra le tante si segnalano il dipartimento di medicina dell'università statunitense di Cincinnati nell'Ohio; School of Medicine di New York; ospedale di Gorki, in Russia; lo Ziegler Hospital di Bema, in Svizzera; il dipartimento di biologia cellulare a Glasgow, in Scozia; il Dipartimento di Immunologia clinica presso il Flinders Medical Centre a Bedford Park, in Australia; il Dipartimento di Dermatologia di Amburgo, in Germania. 
E ci fermiamo qui perché l'elenco sarebbe molto lungo. Ma qual è la composizione del veleno? Ancora non è del tutto nota. I dati disponibili dicono che al 70 per cento è composto da acqua, mentre nel restante 30 per cento si trovano principi attivi, tra i quali si segnalano mellitina, ampamina, acido formico, acido cloridrico e ortofosforico, istamina, due enzimi come la ialoronidasi e fosfolipasi A, colina e albumina. Verso la metà degli anni Settanta nel veleno è stata trovata una nuova sostanza, il cardiopep, che ha interessanti effetti a livello cardiaco. Ma vediamo a cosa fa bene il veleno d'api. I ricercatori sostengono che il suo campo d'azione sono soprattutto reumatismi, artriti, artrosi, infiammazioni del sistema nervoso periferico, ulcere e piaghe croniche, arteriosclerosi dei vasi periferici, ipertensione arteriose non seria, eczemi, psoriasi, artrite reumatoide. Solo in mani esperte Come si pratica la cura? Ce lo spiega il dottor Federico Grosso, al quale va il merito di aver introdotto l'apipuntura in Italia. Del resto qui da noi è ancora vista con scetticismo e incredulità, nonostante sia applicata con successo un po' ovunque nel mondo. Secondo il dottor Grosso c'è addirittura bisogno di approfondire ulteriormente l'applicazione dell'apipuntura. Un'ipotesi di lavoro interessantissima sarebbe quella di abbinarla con l'agopuntura che porterebbe al potenziamento delle due terapie. Per praticare la cura ci vogliono api sane di uno sciame forte e questo compito va affidato a un apicoltore esperto. Per catturare l'ape, senza farsi pungere, occorre prenderla frontalmente con gesto calmo ma deciso afferrandone l'alina sinistra con pollice e indice della mano destra. Anche una pinza a gambi lunghi, comunque, va bene per la cattura dell' ape. Lape è poi appoggiata sulla cute e pungerà immediatamente immergendo anche il pungiglione. La tecnica del dottor Grosso prevede 1'asportazione del pungiglione dopo averlo schiacciato con una pinza in misura più o meno completa, secondo la reattività del paziente. Ma il pungiglione si può anche non rimuovere se si vuole sfruttare lentamente tutta l'azione del veleno in esso contenuto. In genere si raccomandano 2 sedute settimanali distanziate fra loro (per esempio, martedì e giovedì) con un numero variabile di punture che vanno dalle 2-3 alle 10-12 circa per seduta. A fare la differenza è la risposta del paziente al veleno. Un ultimo consiglio. È bene precisare che per questo tipo di terapia occorre recarsi da uno specialista qualificato. In agguato ci potrebbero essere pericolosi fenomeni allergici che solo personale serio può prevedere o bloccare. Non a caso il medico apipuntore esegue prima di avviare qualsiasi terapia delle prove allergiche e in caso di comparsa del fenomeno prepara in modo adeguato il paziente alla terapia. Si parla, in questo caso, di desensibilizzazione. In commercio si trovano anche pomate e fiale al veleno d'api da iniettare per via cutanea. Ma sempre secondo il dottor Grosso ci sarebbe una riduzione curativa del veleno perché per metterlo in fiala si volatilizzerebbero alcuni componenti fondamentali.

06/03/14

Miele e salute: preparato per tisana antinfluenzale a base di miele, limone e zenzero

Appena compaiono i primi sintomi influenzali o da raffreddamento, potete correre ai ripari con una tisana che vi daà sicuro sollievo, oltre ad essere buonissima.
Zenzero e limone sono rimedi classici ricchi di vitamine, sostanze digestive, e antibatteriche. Il miele è un grande alleato della nostra gola e contiene sostanze antibatteriche che leniscono tosse, catarro e apparato digerente. Potete aggiungere qualche frutto di anice stellato (Illicium verum) che aiuta a contrastare i sintomi quali nausea, dolori gastrointestinali e i problemi digestivi, oltre ad essere un forte antinfiammatorio ed antibatterico (aiuta ad uccidere i virus influenzali). Ha inoltre proprietà espettoranti e aiuta a calmare la tosse. Ma potete tranquillamente omettere questo ingrediente se prendete farmaci, sapete di essere sensibili a questa spezia.
Tisana

INGREDIENTI: 1 vasetto di vetro sterilizzato da 0,25l, 1 pezzetto di zenzero, 1 limone bio (si usa anche la buccia) 4 frutti di anice stellato, miele fino a riempire il barattolo.
Il miele deve essere liquido, se quello che avete in casa è cristallizzato scaldatelo a bagnomaria e in pochi minuti diventerà tale. Io ho usato un miele di castagno, ma qualunque tipo va bene. Quando lo trovo uso quello di timo, che contiene timolo, un altro principio attivo efficace per combattere tosse e batteri. Tagliate il limone a fette sottili ed eliminate i semi e le due estremità. Pelate e tagliate a fettine anche lo zenzero. Dopo aver versato uno strato di miele nel vasetto iniziate a disporre a strati limone, zenzero, anice stellato e di nuovo miele. Il miele deve riempire completamente gli spazi, fate uscire eventuali bolle d'aria spingendo qua e la. Una volta terminato di riempire il vasetto chiudetelo e tenetelo sempre in frigo. Aspettate almeno 3 o 4 giorni prima di utilizzarlo. La buccia del limone contiene pectina, che trasformerà il suo succo, insieme al miele, in una gelatina che a cucchiaini va sciolta direttamente nell'acqua calda (non bollente) quando volete una tisana che vi dia sollievo. Si conserva in frigo per più di un mese, ma l'unico motivo per buttarlo dovrebbe essere la comparsa di muffe.

03/03/14

E' vero che le ferite curate con zucchero di canna guariscono prima?

E' vero che le ferite curate con zucchero di canna guariscono prima? 
Uno studio clinico condotto in India ha tentato di dimostrare che lo zucchero di canna è utile per guarire le ferite. I medici coinvolti nella ricerca, sostengono che "se ritarda la guarigione di una ferita aperta, è possibile accelerarne il processo" spargendo zucchero di canna ai bordi e al centro della fe- . rita, e applicando successivamente garze sterili. Il dottor Khan afferma che nel giro di pochi giorni, il taglio inizia a restringersi e la ferita si cicatrizza per «seconda intenzione». ' Questo rimedio «casalingo» è stato utilizzato per anni nel sub continente indiano. Fonte: S.v. Khon, «Brpwn Suger to Sweeten Wound Healing»,

Zucchero di canna
IL PARERE DELL'ESPERTO:
 Non c'è molto da aggiungere in quanto in molteplici occasioni ho già fatto notare l'efficacia del miele in presenza di ferite. È molto importante che le ferite si rimarginino rapidamente, perché un'infezione post-chirurgica può portare a molteplici complicazioni. Se mi trovassi lontano da un ospedale, preferirei comunque il miele allo zucchero di canna perché il miele ha il beneficio aggiuntivo di contenere, il perossido d'idrogeno che di per se è già un forte antisettico ." Comunque, se una ferita tarda a guarire, è bene indagare sulle cause di questo ritardo che potrebbe essere, tra "l'altro, diabete o malnutrizione. Personalmente ho riscontrato che per una migliore risposta alle ferite chirurgiche è utile rafforzare il sistema nutritivo e immunitario del paziente un paio di settimane precedente all'operazione. Generalmente aggiungo vitamina E, A, C (da 500mg a 2 gr) e zinco (20-40 mg) .per un breve periodo prima e dopo l'intervento.

27/02/14

Storia dell'oro colato: il miele in cucina, Acciughe in salamoia dolce

Vi sono sapori che mandano i miei sensi e relativo cervello in stanby a lungo, e la ricettina che sto per condividere con voi a me fa questo effetto.  Se avete un palato troppo fine, questo non è un piatto per voi, ma almeno una volta provate dei gusti forti.
Procurarsi delle acciughe fresche, da mettere in salamoia. Si diliscano, si adagiano su piatto o vassoio formando uno primo strato che si ricopre con sale grosso, miele (un bel miele di montagna, magari), aceto di miele (l'aceto di miele è un tipo di aceto che si ottiene per fermentazione acetica dell'idromele. Essendo l'idromele ritenuta la bevanda alcolica più antica, l'aceto di miele è probabilmente l'aceto più antico al mondo. L'aceto era in effetti conosciuto già dagli antichi Egizi, come prova una iscrizione presente su un vaso egizio, risalente all'8.000 a.C., adibito appunto al contenimento di aceto..)
Acciughe in salamoia

 Man mano si pongono gli strati successivi. Il tempo di marinatura può variare in base alla “cottura” che si vuole realizzare. Non è necessario che la carne sbianchi completamente come quando si abbonda con il limone, è importante che il pesce si trasformi al punto da potersi conservare alcuni giorni sott’olio. Dopo una dozzina di ore dalla preparazione, dissalare le acciughe e asciugarle parzialmente, tagliare alcuni spicchi d’aglio, aggiungere il peperoncino e l’olio extravergine di oliva. “Non è un piatto per palati fini, ogni sapore giunge sparato perché il sale risulta sempre importante ed allora l’acido deve contrastare, il peperoncino aprire tutti i pori, l’aglio può essere utile alla digestione  ed il miele infine, anche se abbondante, quasi non si sente e la sua funzione, oltre all’effetto acidificante più morbido, è di conferire un tocco di originalità a un piatto adatto a una cena estiva”.
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