Il-Trafiletto
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16/10/14

"Europa ed Italia rischiano" | Is e Siria l'oggetto della conferenza video del Presidente degli Stati Uniti con gli alleati

"Europa e Italia sono a forte rischio"! L'azione opprimente dell'Is in Siria e in Iraq comporta notevoli rischi, sia per l'Europa che per l'Italia in particolare.


La forza d'urto che il movimento terroristico, pare poter coinvolgere anche altre squadre jihadiste e dell'estremismo islamico in aree non confinanti ai territori sotto controllo.

Urge dunque che l'Italia, di pari accordo con le Nazioni Unite e Unione Europea, conferisca la massima attenzione agli eventi che si susseguono e metta in atto ogni possibile rimedio per deterrere, in particolare, un'ulteriore conflitto intestino in Libia".

Toni preoccupati quelli che aleggiavano attorno alla nota diffusa dal Quirinale, a seguito il Capo dello Stato Italiano, ha guidato il Consiglio Supremo di Difesa a cui oltretutto hanno fatto parte, tutto lo stato maggiore italiano: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il ministro degli Interni Angelino Alfano, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
La minaccia foreign fighters

"La minaccia causata dai famigerati foreign fighters - fa seguito il documento - fa apparire chiaro ed inequivocabile la necessità di un'ulteriore sforzo congiunto all'interno e senza alcuna soluzione di continuità, che vada sia sul fronte informativo, che su quello esecutivo, dai facenti parte dei dispositivi di sicurezza esterna e interna nazionali e internazionali. Dalla situazione attuale, appare chiara l'impellenza e l'imprescindibilità, anche se entro i limiti della insufficente disponibilità di risorse, di una rapida trasformazione delle nostre Forze Armate e dell'organizzazione europea della sicurezza".

Il Presidente del Consiglio, ieri ha discusso in videoconferenza l'azione della Coalizione riguardo l'opposizione all'espansione dello Stato Islamico in Siria è Iraq con il presidente deli Stati Uniti Barack Obama, quello francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ancor prima di discutere lo stato attuale della situazione con i leader e alleati europei, Obama ha tenuto una riunione privata lontano da occhi indiscreti e dal pubblico con i capi degli eserciti delle 20 Nazioni impegnate a fronteggiare l'Is, ove fra queste figurano ancora Italia, Turchia e Arabia Saudita. Mancava soltanto la frangia anti- Bashar al-Assad, in quanto che al breafing, hanno reso noto fonti ufficiali citate da Cnn, era "per soli Stati sovrani".


19/09/14

Sergio Marchionne rilancia la mitica casa automobilistica milanese: "La nuova Alfa Romeo la rivedrete il prossimo 24 giugno"

Sarà il prossimo 24 giugno la data in cui la storica auto, l'Alfa Romeo tornerà a fare sentire il rombo dei suoi motori: a garantirlo è Sergio Marchionne, che ha sorpreso tutti anticipando il giorno del ri...lancio della mitica casa automobilistica lombarda. 


Scelta dunque la data per ridare lustro alla mitica Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, ovvero sia il 24 giugno, giorno in cui nel 1910 vide la luce per la prima volta. Questo è emerso dalla conferenza stampa concessa da Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo oltre che dare chiarimenti riguardo i fatti accaduti negli ultimi giorni, anticipando quale a quale futuro adrà incontro la Ferrari

Felisa non si tocca. 
Per quel che concerne i posti assegnati in seno all'azienda Ferrari, Marchionni a dichiarato che non è previsto alcun avvicendamento, né quello dell'attuale amministratore delegato, Amedeo Felisa, né tanto meno quello del team principal della Gestione Sportiva, Marco Mattiacci. Secondo Montezemolo, "la Ferrari è costituita da uomini e donne fantastici, in seno all'azienda aleggia un clima esaltante e si prevedono grandi progetti da realizzare per il futuro". Tra questi però non c'è quello di realizzare una Suv, come ha pure confermato lo stesso Marchionne. L'era gestionale di Montezemolo, invece, avrà termine ufficialmente il prossimo 13 ottobre, in contemporanea con la festa Ferrari per celebrare i 60 negli States e la quotazione di FCA alla borsa di Wall Street: "la nostra azienda avrà un ruolo importante in un momento chiave nella vita del nostro azionista". Montezemolo ha quindi ammesso di aver previsto di chiudere la sua carriera alla fine 2015, "ma questo appuntamento fondamentale" (e le vicende dell'ultima settimana) hanno impresso un'accelerazione: "È giusto che una fase nuova non la apra un Presidente qui da 23 anni, ma l'amministratore delegato del Gruppo". Quanto a Marchionne, prevede per se stesso un impegno duraturo in Ferrari.
La conferenza stampa congiunta
condotta da Marchionni
e Montezemolo

La "Rossa"americana. 
Per quanto riguarda le voci riguardo una sorta di partnership americana, sia Marchionni che Montezemolo hanno cancellato ogni incertezza. Il pensiero di Marchionne è "L'idea di realizzare una Ferrari fuori dalle mura di Maranello è quanto meno un'oscenità, inconcepibile". L'unica vera Ferrari americana - ha aggiunto Montezemolo - è una supercar da 2,5 milioni di euro a tiratura molto limitata, soltanto 10 esemplari, equipaggiata con un V12 per i 60 anni della Ferrari negli Usa e sarà dipinta nel nostro blu Nart, in omaggio alla storica scuderia nordamericana.

I ricordi. 
Riguardo le varie vicende che si sono susseguite negli ultimi giorni, Montezemolo ha sminuito ed attenuato i toni: "Ci siamo confrontati tanto negli ultimi due giorni, ci sono state degli equivoci durante il week end e la rottura del motore - la prima dal 2009 - di Alonso non ha aiutato...". Dopo aver ricordato momenti e figure chiave dei suoi trascorsi in Ferrari e ringraziato tutti, il Presidente uscente ha fatto sapere di quando, nel 1973, venne chiamato in causa addirittura da Enzo Ferrari a risollevare le sorti della "Rossa" - "Ho bisogno di un giovane come lei per tornare a vincere in Formula 1" - approfittando per confermare a Marchionne, afferrandolo per le spalle, che allora la Ferrari non vinceva da più tempo di quello trascorso dal 2008 a oggi". Un sassolino, seguito da un gesto, che è servita a smorzare la tensione e l'emozione iniziale. Al punto che più volte nel corso della conferenza i due si sono lasciati andare a risate e battute.

Niente integrazione con FCA. 
"Mi mancheranno le vostre cazzate", Montezemolo ha salutato cosi i giornalisti giunti alla conferenza stampa di Maranello, nel dare spazio a Marchionne. Il quale ha approfittato immediatamente per fare chiarezza e ribadire che "Non c'è la minima intenzione di integrare la Ferrari nelle operazioni di FCA. Tutt'altro, sarà la prima priorità quella di proteggere l'integrità della Ferrari da un sistema automobilistico da mass market. Mai verrà messa in discussione l'indipendenza operativa e strategica della Ferrari". E per quel che concerne le competizioni, lo stesso Marchionne ha ribadito che non c'è nessuna intenzione di abbandonare la Formula 1 e che il ritorno alla vittoria sarà prioritario e non negoziabile.


18/09/14

Loredana Bertè | Quella cena alla Casa Bianca con Osama Bin Laden.

Vera o falsa, sarà sicuramente una notizia che farà sobbalzare tante persone. La bravissima cantante italiana Loredana Bertè ha dichiarato in un’intervista di aver cenato insieme al terrorista Osama Bin Laden, l’ex numero uno di Al Qaeda ucciso il 2 maggio 2011, a Washington, e precisamente alla Casa Bianca. Alla cena erano presenti anche Bush senior e Bush junior. La Bertè aveva già rilasciato questa intervista alcuni mesi or sono al “Fatto quotidiano”, e lo ha confermato alcuni giorni fa nel programma radiofonico RAI Radio2 “Un giorno da pecora”. “Io ero a quella cena – ha detto - con Borg e Bin Laden era ad un tavolo vicino a me, quando parlava io volevo ascoltare, perché come tutti sanno lui fu un eroe indiscusso della Cia". Le è stato chiesto dove sedeva il terrorista e lei ha risposto: "In mezzo ai Bush". Inoltre ha dichiarato che Bush le ha confidato che Osama Bin Laden serviva alla CIA. In un intervista precedente dichiarò di aver chiesto a Bush senior a cosa servisse la CIA. “ A niente – rispose l’ex Presidente USA - è l'unica organizzazione al mondo che non deve rendere conto a nessuno".

07/09/14

Valerie Trierweiler scrive un nuovo libro scottante

Valerie Trierweiler, ex partner del presidente francese Francois Hollande, ora dimagrita e con un nuovo amore ha preparato un nuovo libro mettendo ogni dettaglio sulla relazione avuta. 


In "Thank You For This Moment", pubblicato in questa settimana, l'ex first lady francese descrive la fine dei suoi sette anni di storia d'amore con Hollande, dicendosi dispiaciuta delle tante bugie che il presidente ha detto. 

Io sono crollata dopo aver visto quelle immagini tra Hollande e l'attrice Julie Gayet che erano state pubblicate dal tabloid francese Closer nel mese di gennaio. 

Dice Valerie Trierweiler: “mi sono precipita in bagno e ho preso il mio saacchetto di plastica, contenente le pillole per dormire, ma Hollande bruscamente mi ha strappato la borsa con le medicine fuori dalle mani". 

Valerie Trierweiler ha voluto sapere per due volte da Hollande delle voci su di una relazione, una volta nel marzo del 2013 e poi a dicembre e con forza gli ho chiesto: "giura sulla testa di mio figlio che non è vero e non ne parleremo di nuovo e lui ha giurato, che erano solo sciocchezze".

Valerie Trierweiler


08/03/14

Pisa | Vandali armati di insetticida scoperchiano trenta arnie e sterminano due milioni di api.

Il presidente nazionale degli apicoltori Sergio D’Agostino è stato vittima, la notte scorsa, di una incursione notturna, a scopo vandalistico, nella sua azienda, “La Mieleria”, a Titignano, una frazione in provincia di Pisa. I vandali, sicuramente più di uno, sono entrati nella sua azienda tagliando la rete di recinzione che circonda li suo terreno, hanno aperto trenta arnie nelle quali vivevano più di due milioni di api e, armati di un insetticida, hanno cominciato lo sterminio, fuggendo poi al termine della loro bravata attraverso i terreni della campagna circostante. Racconta il presidente D’Agostino: “ Il massacro è successo sicuramente di notte, visto che vicino alle arnie c’è una strada abbastanza trafficata ed il rischio di essere riconosciuti era alto. Il danno subito è molto elevato. Oltre allo sterminio delle api bisogna considerare anche il danno economico. Le arnie erano trenta, sono state tutte manomesse. In questo periodo ognuna poteva ospitare cieca 60 mila api, e il costo di ogni arnia si aggira sui 350 euro. Oltre a questo mettiamoci pure la mancata produzione del miele, circa 12 quintali. In tutto un danno di varie decine di euro. L’azienda “ Mieleria”, oltre alla produzione di miele, lavora anche nel settore erboristeria, attrezzature e come laboratorio analisi.

07/03/14

Crimea | Referendum il 16 marzo per l’annessione alla Russia. Obama e UE: è incostituzionale.

Il Parlamento della Crimea, filorusso, vota all'unanimità la secessione da Kiev e indice un referendum. Dalla capitale ucraina intanto spicca un mandato di arresto nei confronti del premier Serghiei Aksionov e per il presidente del Parlamento, Vladimir Kostantinov, leader secessionisti della regione. Gli abitanti della Crimea si esprimeranno il 16 marzo, con due settimane di anticipo rispetto alla data prevista. Il Parlamento locale invece ha già detto la sua: la regione deve essere annessa alla Federazione Russa. L’allontanamento da Kiev non si arresta. Mentre degli uomini armati hanno occupato la stazione di trasmissione radio e tv di Simferopoli, in Crimea la frequenza della tv Chernomorskaya, seconda emittente del Paese, è stata oscurata, al suo posto vengono trasmesse le immagini della televisione All News Russia 24. Il presidente americano, Barack Obama, e l'Unione europea alzano la voce: la consultazione "è illegittima". Da Roma, a margine della Conferenza sulla Libia, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius lancia l'allarme: se la Crimea si unisce alla Russia "vuol dire che non c'è più la pace internazionale, né frontiere certe". Barack Obama ha dato l’OK a nuove sanzioni Usa e ha alzato i toni: "Il referendum per l'adesione a Mosca viola la legge internazionale", e dunque è illegittimo, ha detto il presidente statunitense. Dello stesso avviso sono la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e tutto il Vertice Ue, riunito in via straordinaria per cercare una soluzione alla situazione ucraina. Da Bruxelles esce irrigidita la posizione europea. I leaders - uniti - hanno lanciato un aut aut alla Russia: o si ferma o scatteranno le sanzioni contro Mosca. La decisione del Parlamento della Crimea non è sorprendente: al suo interno i filorussi sono in netta maggioranza. La mozione sull’adesione alla Russia, votata all’unanimità, imprime comunque un'accelerazione agli eventi. Parallelamente è stata formalizzata la convocazione del referendum che dovrà confermare o meno la decisione. Il referendum, fissato per 16 marzo, proporrà un'alternativa ai cittadini, che sono in maggioranza russi e russofili: volete tornare alla costituzione del 1992, con un’autonomia nettamente rafforzata, oppure aderire alla Federazione Russa? Il presidente americano, Barack Obama, ha ribadito al presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata di un'ora fra i due leader, che le azioni di Mosca "violano la sovranità dell'Ucraina e la sua integrità territoriale. Risolvere la situazione in Ucraina in modo diplomatico è nell'interesse della Russia, del popolo Ucraino e della comunità internazionale". Il presidente russo, Vladimir Putin, ha risposto al presidente americano, Barack Obama, che le relazioni fra i loro Paesi non dovrebbero essere toccate dai disaccordi sull'Ucraina. Lo ha reso noto il Cremlino. "Il presidente della Russia - si legge - ha ribadito l'importanza delle relazioni russo-americane per assicurare la stabilità e la sicurezza nel mondo. Queste relazioni non dovrebbero essere sacrificate da problemi internazionali isolati".

26/02/14

#matteostaisereno sarà il prossimo hashtag?

"L'hashtag #enricostaisereno" lanciato da Matteo Renzi nel salotto di Daria Bignardi il 17 gennaio: "Enrico stai sereno. Nessuno ti vuol fregare il posto", aveva assicurato il segretario del Pd. Il giorno dopo quell'hashtag era diventato una delle parole chiave piu' usate su Twitter. Oggi è di nuovo gettonatissimo 


Alla fine l'hashtag '#enricostaisereno' pesera' sull'affidabilita' di Matteo Renzi? "Io sono molto triste per come e' stata riportata la vicenda del cambio guardia al governo ma il tempo e' galantuomo e come sono andate davvero le cose lo so io e lo sanno anche i protagonisti della vicenda", dice il presidente del Consiglio a Giovanni Floris. "Capisco il risentimento umano ma io faccio politica con sentimento, non con risentimento", sottolinea. "Io - torna a dire a proposito del passaggio elettorale - mi ero fatto tutto un altro film. Non ho mica paura di fare campagna elettorale, ma ora non sono qui per aggiungere una riga al curriculum in cui non figura quello che mi interessa: cambiare l'italia. E se il presidente del Consiglio lo faccio io, rappresneto ciascun trentenne o quarantenne che puo' finalmente pensare che questo non e' un Paese di parrucconi". "Per questo non falliremo", dice a chi gli ricorda che per Scalfari l'assunzione di responsabilita' rivendicata al Senato non evita il baratro del Paese se anche questo governo fallisse. "Ho pensato che e' comprensibile, dal punto di vista umano, il dispiacere quando si lascia un luogo in cui si e' lavorato ma ora c'è da risolvere le questioni degli italiani". Matteo Renzi parla del gelo con Enrico Letta e non nasconde, intervistato da Giovanni Floris, che "mi piacerebbe discuterne. Avrei preferito - ribadisce - un'altra soluzione ma questa accelerazione - sottolinea il presidente del Consiglio - mi e' stata chiesta". Da chi? "Prima di tutto - risponde Renzi - dal Pd e poi dagli altri alleati. E' vero o no - rincara - che il governo era fermo e impantanato"?. "Chi sta nei palazzi del potere non si rende conto di quanto sia importante la tempestività. L'urgenza del cambio della guardia al governo e' staa dettata dall'angoscia delle persone che vogliono che le cose cambino. E io avverto quest'ansia".                                     fonte(AGI)

21/02/14

Yanukovich: "Trovato un accordo con l'opposizione e i ministri Ue"

Trovato un accordo tra Yanukovich i leader dell'opposizione e i ministri degli Esteri dell'Ue

A mezzogiorno si firmerà l'accordo raggiunto a fatica dopo varie sospensioni.

Kiev scene di guerriglia

Kiev, 21 feb. - Dopo un negoziato andato avanti tutta la notte, i ministri degli Esteri dell'Ue, il presidente ucraino Viktor Yanukovich e i leader dell'opposizione hanno trovato un accordo sulla crisi a Kiev. Lo ha reso noto la presidenza ucraina. La presidenza ha fatto sapere in un comunicato che l'accordo sara' firmato a mezzogiorno, le 11 in Italia, ma non ha fornito altri dettagli. L'opposizione e la troika Ue non hanno per il momento confermato nulla, ma fonti diplomatiche europee poco prima avevano reso noto che le trattative erano "molto difficili" ed erano state sospese per qualche ora. Con tre ministri degli Esteri Ue (Francia, Germania e Polonia) a Kiev e gli altri riuniti in emergenza a Bruxelles per decidere il da farsi, ieri, si e' vissuta una vera e propria giornata di guerra tra le strade di Kiev che sgretolava la tregua annunciata ieri. Colpi d'arma da fuoco e lanci di molotov tra polizia e manifestanti hanno prodotto una carneficina: piu' di 100 morti e 50 feriti, secondo il capo del servizio di assistenza medica ai dimostranti. Diverse le cifre del governo, ma comunque pesantissime: 39 morti solo oggi, 67 da martedi' scorso. E allora il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, ha annunciato: abbiamo deciso di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabli delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti ed il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine". E per l'Europa "il primo responsabile e' il presidente Viktor Yanukovic: e' lui, si legge nelle conclusioni dei 28, che dovra' fare i primi passi per uscire dalla crisi. Il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton ha spiegato che l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sara' legata all'evoluzione della crisi. In serata i primo effetti del lavoro diplomatico. Da Varsavia il premier polacco Donald Tusk ha riferito che Yanukovich ha espresso la volonta' di convocare elezioni anticipate entro l'anno. Tusk ha aggiunto che i tre delegati Ue stanno lavorando alla stesura di un documento che fornisca qualche speranza di un accordo tra il governo e l'opposizione a partire dalla fine delle violenze. L'icona della tragica giornata di ieri e' l'ultimo tweet di Olesya Zhukovskaya, infermiera di 21 anni: "Muoio": ha fatto in tempo a scrivere prima di accasciarsi a terra. Il suo laconico messaggio, unito alla foto che la ritrae col collo insanguinato, la pettorina della Croce rossa e il cellulare in mano, ha gia' fatto il giro del mondo. E il web l'ha gia' scelta come simbolo della 'rivoluzione'. .                                                                      fonteAGI) 

11/02/14

Le love story dei presidenti fanno moda? Obama segue la moda?

Sembra che le love story dei presidenti vadano di moda. Il modo di concepire la moralità e l'etica è cambiata e le love story dei capi di stato non mettono più a rischio il loro potere. Anche Obama sembra aver percorso la corrente modaiola e voci insistenti lo vogliono amante di Beyonce


 Prima la miccia della presunta crisi con Michelle, poi la bomba: Obama e la cantante Beyonce avrebbero una relazione. In tema di scandali presidenziali anche Obama finisce nel mirino, questa volta proprio di un gossip tutto francese. A lanciarlo il paparazzo Pacal Rostain che stamane, intervistato da Europe 1 sul suo terzo libro 'Voyeur, Memoires Indiscrets du roi de paparazzi', ha gettato l'esca: "Sapete, in questo momento negli Usa sta succedendo qualcosa di enorme. Uscira' domani nell'edizione di Washington Post e riguarda una ipotetica relazione tra Obama e Beyonce. Vi assicuro che ne parlera' tutto il mondo".

Obama e Beyonce.
Il 'rumor' lanciato pero' non ha al momento avuto alcuna eco sulla stampa americana, neanche il sito di gossip 'Tmz' ha ripreso la notizia, cosi' come l'hanno ignorata i tabloid inglesi piu' pettegoli come 'Daily Mail' o il 'Sun'. Cinque giorni fa era stato pero' il National Enquire americano a lanciare i dubbi sulla tenuta del matrimonio presidenziale facendo addirittura trapelare che i due sarebbero stati sull'orlo del divorzio.

Ma ancora nessuna conferma. D'altro canto che la cantante americana sia molto amica di Obama non fa notizia, lui stesso un anno fa lo aveva confermato aggiungendo anche che la donna era in grande familiarita' con Michelle e con le sue due figlie. Intanto Rostain, uno dei piu' famosi fotografi scandalistici d'Oltralpe, ha fatto un passo indietro e parlando con Public.fr ha precisato: "Non ho mai detto che lo scoop uscira' domani". In realta' le sue parole a Europe 1 non lasciano dubbi e la tempistica del presunto scoop fa pensare: Hollande domani sara' alla Casa Bianca da 'single', appena uscito da uno scandalo mondiale. E' certo che un altro presidente chiacchierato lo farebbe sentire piu' a suo agio.
Rostaing, 56 anni, tra i più famosi paparazzi transalpini, è l’autore di numerosi scoop pubblicati dal settimanale Paris Match come le prime foto della storia d’amore tra l’ex moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, Cecilia, e il pubblicitario Richard Attias nel 2005. Fu anche l’autore dei primi scatti nel 1994 sulla figlia "segreta" dell’allora presidente Francois Mitterrand, Mazarine, o ancora quelle della principessa Carolina di Monaco con il tennista Guillermo Vilas.

06/02/14

Liz Hurley si infuria con la stampa | "nessun flirt con Bill Clinton"

Vi riporto la notizia gossipata, così come l'ho trovata, ma mi sembra una bufala. Un ex fidanzato di Liz Hurley un certo Tom Sizemore ( un nome..un programma! che sa di bufala) avrebbe rilasciato un'intervista al Daily Mail, attribuendo alla sua ex fidanzata un flirt con l'allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.


Londra, 6 feb. - Una Liz Hurley "furiosa" ha smentito con forza l'ennesimo flirt che la stampa gli ha attribuito, stavolta addirittura con l'allora presidente americano, Bill Clinton. Secondo quanto sostenuto da un ex fidanzato dell'attrice, Tom Sizemore, la storia risalirebbe al 1998: a una proiezione privata di "Salvate il soldato Ryan",
l'allora inquilino della Casa Bianca avrebbe intimato a Sizemore di dargli il numero della Hurley. Quella stessa notte, riferisce il Daily Mail, Clinton avrebbe chiamato l'attrice britannica, inviandole un jet privato per portarla da Los Angeles a Washington, dove lei si sarebbe trattenuta per quattro giorni.

La liaison sarebbe poi continuata per un anno, prima che l'allora presidente decidesse di chiudere dopo essersi reso conto di cominciare a provare dei sentimenti per lei e non volendo complicare le cose.

 La notizia e' stata immediatamente sbattuta in prima pagina sui tabloid, suscitando la rabbia della Hurley che ha attaccato duramente sul suo profilo Twitter le affermazioni "ridicolmente stupide" e "totalmente false", minacciando di querelare il sito web che ha pubblicato l'intervista di Sizemore.                                                                                                               fonte (AGI)

29/01/14

Google Glass | Scende sul parquet dell’NBA!

Google Glass scende sui parquet dei campi del NBA! Pensate, ad un big match del campionato americano di basket NBA e riuscire e sentire, vedere la partita come se fossimo in mezzo ai protagonisti. Si potrà percepire perfino i singoli passi e gli scambi fra i giocatori, i lanci e poi dulcis in fundo i canestri diventano più nitidi che mai!

Vi ho appena descritto ciò che è l'esperienza che garantisce la squadra di Sacramento Kings, a tutti i suoi tifosi ed appassionati. Potrete guardare la partita sia che siate sistemati all'ultima tribuna oppure da casa, comodamente sul divano, la visione sarà realistica esattamente come se si fosse in campo. Slamson, la mascot, due cheers leaders, alcuni impiegati della squadra e personaggi connessi all'organizzazione, hanno indossato venerdi 24 gennaio, i Google Glass, durante lo svolgimento della partita allo stadio Sleep Train Arena dei Sacramento Kings contro gli Indiana Pacers.

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Sacramento Kings offre i Google Glass ai suoi tifosi
Le inquadrature, più dettagliate, catturate dai Google Glass permetteranno al pubblico di assistere al match come se fosse in prima fila. Un'operazione resa possibile grazie alla collaborazione con CrowdOptic, una società di software basata in Silicon Valley che ha creato una tecnologia capace di trasmettere on streaming e anche on mobile i video e le immagini colte con gli occhiali.

Secondo Chris Granger, presidente della squadra , l'iniziativa fa parte di una più ampia strategia che oggi e in futuro coinvolgerà maggiormente l'innovazione tecnologica: l'obiettivo é quello di intensificare l'esperienza degli spettatori e dei fans.

L'organizzazione che ha già dimostrato la sua curiosità e predisposizione verso le distruptive tecnologies qualche mese fa annunciando di accettare i Bitcoins per il pagamento dei biglietti, ha sperimentato i Google Glass il 12 gennaio, durante la partita contro i Cleveland Cavaliers. L'idea ha entusiasmato due giocatori a tal punto che,contro il regolamento, hanno indossavato gli occhiali durante la partita.

13/01/14

Cure e riposo per la premier dame Valerie Trierweiler: bufera e tempesta per Holland!

Cure e riposo per la premier dame Valerie Trierweiler: bufera e tempesta per Holland!
La première dame di Francia, Valerie Trierweiler è al momento è ricoverata in un ospedale di Parigi. I medici le hanno prescritto cure e riposo ancora per qualche giorno.
La premier dame sarà dimessa domani dall'ospedale parigino, si apprende dalla segreteria della stessa Trierweiler. Per il giornale Le Parisien la Trierweiler, oggi compagna ufficiale del Presidente francese, è «molto abbattuta e provata per le rivelazioni in merito al presunto legame di Francois Holland con l'attrice Julie Gayet».

Holland e Valerie Trierweiler
«La première dame, che è stata ricoverata subito dopo aver appreso della notizia» rivelata dal settimanale Closer, dovrebbe «uscire entro qualche giorno. I medici gli hanno prescritto una cura di riposo». Sempre secondo Le Parisien la coppia presidenziale «si è data qualche giorno per chiarire la situazione».

L'Eliseo ha confermato l'avvenuto ricovero, precisando che la compagna di Francois Hollande è stata ricoverata venerdì pomeriggio e non giovedì, come scritto dal giornale. Peraltro è stato reso noto che Valerie Trierweiler è stata ricoverata «per riposare ed essere sottoposta ad alcuni esami». Della vicenda amorosa che ha travolto il premier francese si apprende un altro particolare. L'appartamento utilizzato dal presidente Francois Hollande per gli incontri con l'amante, l'attrice Julie Gayet, è intestato a Michel Ferracci, un corso accusato di far parte della criminalità organizzata. Lo afferma il sito on line Mediapart.

Secondo la rivista Closer che ha lanciato lo "scoop" del flirt di Hollande, la Gayet occupa l'appartamento da oltre sei mesi. Ferracci, compagno dell'attrice Emilie Dequenne, ha subito una condanna nell'inchiesta sul cosiddetto "circolo Wagram", una sala da gioco vicino agli Champs-Elysees diventata associazione per delinquere dedicata al riciclaggio del denaro sporco delle grandi gang della criminalità corsa. Ferracci è considerato un fedelissimo di un ex boss corso della Brise de Mer, la mafia corsa, Richard Casanova, assassinato nel 2008. Ferracci, condannato a 18 mesi con la condizionale, si è riciclato come attore, in una serie tv dedicata alla criminalità dal titolo «Mafiosa». Nell'appartamento corrispondente alla cassetta della posta, risulta affittuario. La proprietà sarebbe, secondo il periodico Valeurs actuelles, della moglie di un big della Borsa di Parigi, mecenate di artisti e attori.

L'appartamento sarebbe stato utilizzato, a quanto risulta, anche da un altro presidente, Jacques Chirac, durante la sua permanenza all'Eliseo. La compagna attuale del presidente, Valérie Trierweiler, 48 anni nata Massonneau, è una giornalista francese. Si sposò con un suo amico d'infanzia Frank e successivamente con Denis Trierweiler, da cui ha divorziato nel 2007. Nel 2004 ha iniziato una relazione con Francois Hollande, resa pubblica nel 2010. Per stare con Hollande avrebbe deciso di troncare la storia con l'ex ministro Patrick Devedjian, 68 anni, perché quest'ultimo non voleva impegnarsi in una relazione seria. Il 6 maggio 2012 il suo compagno è stato eletto Presidente della Repubblica francese e lei è considerata Première dame, anche se non sposata formalmente.

Destò scalpore e polemiche il suo sostegno via Twitter al candidato socialista dissidente Olivier Falorni, poi risultato vincitore ed eletto, in occasione delle elezioni legislative francesi del 2012 che lo vedevano opposto a Ségolène Royal, candidata socialista ufficiale e, soprattutto, ex-compagna di Francois Hollande, con il quale ha avuto quattro figli. La stessa, dopo qualche tempo di silenzio su Twitter, ha cancellato il tweet incriminato. Intanto la ex moglie di Hollande, Segolene Royal dice: «Bisogna voltare pagina» sulla vicenda privata di Francois Hollande «e rimettersi subito al lavoro». L'esponente socialista, invitata in una trasmissione sulla tv France2, è stata interrogata anche sul love story del presidente esplosa con grande fragore due giorni fa: «Non mi avete invitato per commentare questa storia – è stata la prima reazione di Segolene – ma l'attualità è questa.

04/01/14

"Metteremo d'accordo la maggioranza" annuncia Letta sulle proposte di Renzi

Poco prima dell'annuncio del calo dello spread, a 200 punti (la punta più bassa dal 2011), Letta intervenendo al tg1, " Sostegno alle proposte lanciate dal segretario Pd per cambiare la legge elettorale e la Bossi-Fini: "Metteremo d'accordo la maggioranza".

Il presidente del Consiglio intende cambiare la legge elettorale e la Bossi-Fini. Lo fa il giorno dopo le proposte di Renzi sulla legge elettorale, sulla Bossi-Fini, sulle unioni civili. E garantisce che il governo è al sicuro. "Penso che l'iniziativa di Matteo Renzi sia una buona iniziativa, importante - dice Letta - Il Paese non può permettersi di stare un altro anno senza riforme e senza legge elettorale. E così anche sugli altri temi. Io sono convinto che le soluzioni si troveranno per mettere d'accordo la maggioranza. Bisogna arrivare rapidamente al dunque". Una sorta di incoraggiamento a poche ore dall'altolà di Alfano su Bossi-Fini e unioni civili: "Bisogna prima pensare alla sicurezza e alle famiglie", ha detto oggi il vicepremier.  
Presidente del Consiglio
Insomma, toccherà a Letta in persona provare a trovare una soluzione di compromesso. Anche se dalla squadra del segretario già arriva l'avvertimento: "Andremo avanti da soli, cercando maggioranze diverse in Parlamento". E poi 'festeggia' lo spread sceso sotto quota 200. Oggi c'è la condizione perchè il Paese riparta e questa condizione va assolutamente colta". Questo il suo commento alla storica discesa del differenziale tra i titoli di Stati italiani e quelli tedeschi. Un'affannosa rincorsa che, ora, inizia a dare i suoi frutti. Il calo dello spread "è il segno che l'Italia è nella giusta direzione. E' il frutto di un lungo lavoro che va perseguito". Per il premier, infatti, questo dato significa "che oggi ci sono le condizioni perchè il Paese riparta". Lo spread, per Letta, è una cosa concreta: "Sono anni che ballava attorno a 400-500 punti - dice - se noi avessimo le risorse" bruciate da uno spread ad alta quota, queste risorse potrebbero essere impiegate "per abbassare le tasse sul lavoro, per aiutare l'occupazione, combattere la disoccupazione giovanile e rendere le imprese italiane più competitive. Fino a ieri, con lo spread così alto, queste non erano infatti in grado di acquisire credito e di fare gli investimenti così come lo facevano le imprese tedesche, austriache o francesi".                                                                                       fonte

06/12/13

Si spegne Nelson Mandela colui che “spense” l’apartheid! Ciao “Madiba” missione compiuta!

Si spegne definitivamente un epoca, quella segnata dall’eroe della lotta contro il razzismo: Nelson Mandela, colui che “spense” l’apartheid e' morto all’età di 95 anni. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ne da il triste annuncio in un commovente discorso televisivo a tutta la nazione! La morte di un vero eroe dei nostri giorni colui che sfidò a viso aperto l'apartheid nel suo Paese. Zuma ha disposto il lutto nazionale.
Nelson Mandela e' morto nel calore e nella serenità di casa sua in quella Johannesburg che era per lui una “roccaforte”, che l’ho ha amato voluto bene e che mai lo dimenticherà. ''Voglio ricordare con semplici parole la sua umilta', la sua grande umanita' per la quale il mondo intero avra' grande gratitudine per sempre''. Si esprimeva cosi tra le lacrime il presidente sudafricano, Jacob Zuma, nel ricordare Nelson Mandela. Nel suo annuncio Zuma si e' più volte rivolto al suo predecessore, Mandela, col suo popolare e affettuoso soprannome: Madiba.
Intanto una moltitudine di persone si sta radunando sotto l'abitazione della famiglia Mandela, a Johannesburg, per rendere meritato e dovuto omaggio a Madiba. Le immagini in diretta dalla Cnn mostrano molte persone in lacrime, tra cui molti giovani.

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Nelson Mandela
Dagli Stati Uniti, il presidente Obama si commuove: 'E' stato l'esempio della mia vita' - ''Abbiamo perso uno degli uomini piu' coraggiosi e influenti dell'umanita''': lo ha detto il presiedente Usa, Barack Obama commemorando Nelson Mandela. ''Non posso immaginare la mia vita senza l'esempio di Nelson Mandela'': lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, commuovendosi in diretta Tv.

Cameron, 's'é spenta grande luce, eroe nostro tempo' - ''Una grande luce si é spenta nel mondo''. Così il premier britannico David Cameron, fra i primi leader al mondo a inchinarsi di fronte alla morte di Nelson Mandela, si e' espresso oggi sulla figura dell'ex presidente sudafricano scomparso. ''Nelson Mandela e' stato un eroe del nostro tempo'', ha scritto Cameron attraverso Twitter, annunciando che anche la bandiera dinanzi alla sua residenza, al numero 10 di Dowining street, e' da stasera a mezz'asta in segno di lutto e di omaggio.

'Sono stato uno dei milioni di persone che e' stato ispirato da Mandela. Non posso immaginare la mia vita senza il suo esempio'' afferma Obama, sottolineando che il giorno in cui Mandela ''e' uscito dalla prigione mi ha dato l'idea di cosa si puo' raggiungere quando si e' guidati dalla speranza''. Mandela ha ''raggiunto piu' di quanto ci si possa aspettare da ogni uomo. E oggi e' tornato a casa. Fermiamoci e ringraziamo del fatto che sia vissuto''.

Ban, fonte ispirazione per umanita' - "Sono profondamente rattristato di apprendere della morte dell'ex presidente sudafricano Nelson Mandela. E' stato un grande uomo, un gigante per la giustizia e fonte di ispirazione per l'umanita''': lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, porgendo le sue condoglianze a tutto il Sudafrica.




25/11/13

Il Quirinale "chiude"le porte a Berlusconi!

Nulla di fatto, il Quirinale "chiude" le porte a Berlusconi! A distanza di qualche giorno dal messaggio inviato dal cavaliere Silvio Berlusconi al presidente Giorgio Napolitano, il Quirinale si fa sentire e riconferma che non ci sono le presupposti perché possa intervenire il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Dopo l'intervento fatto davanti ai giovani di Forza Italia, in cui il Cavaliere ha spiegato che il capo dello Stato non dovrebbe esitare riguardo la concessione della grazia nei suoi confronti, dal Colle manda un messaggio forte e chiaro: la protesta di Berlusconi non esca dalla legalità.

«Non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del Capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti», si legge in una nota del Quirinale in merito a un eventuale intervento di clemenza. Di qui il pacato appello del presidente della Repubblica a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità», conclude la nota.

Quirinale
Il presidente della Repubblica Napolitano sempre coerente
«Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l'1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del sen. Berlusconi - si legge ancora nella nota - il Presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto».

Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal sen. Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati», viene riferito dall'Ufficio Stampa del Quirinale. Le reazioni dai partiti
Speranza (Pd): giusta risposta. Brunella (Fi): sconcerto La sinistra plaude, Forza Italia invece critica l'intervento del Colle.

«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dimostra ancora una volta di essere il cardine del nostro sistema democratico. Le sue sacrosante parole sono la giusta risposta dopo l'assoluta scompostezza degli interventi che tutti hanno potuto ascoltare in queste ultime giornate», afferma il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Roberto Speranza. «Dolore, delusione, sconcerto.

La nota del Capo dello Stato di queste ore, proprio nel momento in cui Silvio Berlusconi é vittima designata di un assassinio politico, lo ripropone purtroppo come uomo di parte», interviene Renato Brunetta.
 Bondi: il presidente si assume una grande responsabilità Napolitano «non intende utilizzare le prerogative che la Costituzione gli assegna al fine di sanare una grave ingiustizia» e in questo modo «si assume una grande responsabilità di fronte alla storia e al futuro dell'Italia».

Così in serata Sandro Bondi con una nota nella quale sostiene che la decadenza di Berlusconi è un «colpo di Stato». Berlusconi al Tg5: dal 94 mostruosa macchinazione «Dal 1994 ad oggi una mostruosa macchinazione nei miei confronti». Così Silvio Berlusconi in un'intervista al Tg5, secondo quanto riportato sul profilo Twitter di Forza Italia. «Sinistra e Magistratura Democratica hanno attuato un piano per eliminarmi politicamente perché sono l'unico ostacolo alla loro presa del potere», ha aggiunge.

23/11/13

Letta a Berlino: "abbiamo superato la fase più critica...stop alle tasse altrimenti Grillo andrà 51%"

«Per favore dite ai politici tedeschi che devono seguire l'esempio italiano per l'arte, il cibo, le bellezze paesaggistiche, ma non per la politica». Si presenta a questo modo il presidente del Consiglio Italiano Enrico Letta salutando gli spettatori del convegno, con cena di gala, messo in atto dal quotidiano Suddeutsche Zeitung, dal titolo "Leadership Conference Business".

L'Italia «è fuori dalla fase recessiva più grave», afferma convinto il premier. «Abbiamo presentato il bilancio per il 2014, e questo bilancio - prosegue Letta - contiene questi dati: per la prima volta da cinque anni ci sarà l'anno prossimo un calo del debito pubblico, e per il terzo anno consecutivo saremo sotto il 3% a livello di deficit». Oltretutto l'Italia «sarà con la Germania il solo Paese dell'Eurozona sotto il 3%». Poi ha precisato: «Il mio ruolo è riportare i tassi intorno al 3%, oggi siamo al 4,1% sul bond decennale, con uno spread di 234 punti basi e questo è ancora troppo alto.

Per questo stiamo lavorando». Alla serata era presente anche il primo ministro greco, Antonis Samaras, seduto proprio accanto a Letta nel tavolo che si trovava al centro della sala. A far da completamento per i due leader Joerg Asmussen, rappresentante del comitato esecutivo della Banca centrale europea.

Enrico Letta presidente del consiglio
L'Italia «ha fatto tutti i suoi compiti a casa e li ha fatti bene», ha proseguito entusiasta il presidente del Consiglio nel suo discorso a Berlino. Tra un mese, ha aggiunto, «completeremo il processo per l'unione bancaria che è un pilastro cruciale e molto importante - ha continuato - dobbiamo portare a termine quanto abbiamo deciso nel Consiglio europeo di giugno.

 Se non lo faremo, sarà molto difficile convincere i mercati che l'Europa è veramente unita». «La crisi finanziaria e la mancanza di competitività della nostra industria non sono causate dall'Europa, ma dalla mancanza di Europa - ha aggiunto Letta -. So che non è facile convincere i nostri popoli e i nostri elettori che il problema è la mancanza di Europa, e non il contrario, ma penso che sia una necessità sfidare tutti i movimenti populisti che dicono che il problema sono la Ue e l'Europa».

A questo proposito il premier non si è lasciato sfuggire l'occasione di ricordare il pericolo Grillo. «Se si continua con tasse e tagli Grillo avrà la maggioranza - ha vvertito - basta con tagli e tasse o Grillo arriva al 51%», ha aggiunto riferendosi all'avanzata populista in Europa e al leader del Movimento 5 Stelle. Quanto alle tensioni nel Pd, che si avvicina alla data delle primarie per l'elezione del segretario, Letta ha spiegato che «il Pd ha imparato la lezione, con Renzi siamo amici e lavoreremo insieme, dunque niente divisioni».

09/11/13

"I figli di Berlusconi compatti a chiedere la grazia al Presidente": lo dice Dell'Utri

"Mai arrivata la domanda". Il Quirinale smentisce ciò che Dell'Utri ha dichiarato, ospite alla trasmissione Virus su Raidue. Alla domanda: "Sono stati compatti i figli nel chiedere la grazia?"
"Tutti e cinque i figli di Berlusconi, in modo compatto, hanno chiesto la grazia, nel momento in cui è stato deciso e gli è stato chiesto di farla chiedere ai figli. I figli li l’hanno chiesta, mi sembra ovvio, solo che è brutto il discorso: i figli la chiedono e non gliela danno". Non è arrivata al Quirinale? "E che ci vuole per farla arrivare". Le risulta che è arrivata al Quirinale e si è persa in qualche ufficio? "Evidentemente non gliela vogliono dare. Vogliono che Berlusconi si arrenda... si deve arrendere", ha aggiunto Dell’Utri.
La famiglia Berlusconi

LA SMENTITA
Fonti del Quirinale interpellate sulla notizia diffusa da Marcello Dell’Utri che i figli di Berlusconi avrebbero chiesto la grazia per il Cavaliere precisano che alla presidenza della Repubblica «non è arrivato nulla». "Non ci ha sorpreso in materia - aggiungono fonti del Quirinale - la dichiarazione diffusa ieri dall’avvocato Niccolò Ghedini, perché già da tempo al presidente della Repubblica era stato escluso da persone vicine all’onorevole Berlusconi ogni ipotesi di domanda di grazia". Ed è proprio Ghedini, l’avvocato di Silvio Berlusconi, il primo a smentire l’uscita di Dell’Utri. "La notizia che i figli del presidente Silvio Berlusconi avrebbero presentato domanda di grazia è destituita totalmente di ogni fondamento".
DECADENZA, SCONTRO SCHIFANI-GRASSO
È continuato anche oggi il botta e risposta a distanza tra Pietro Grasso e Renato Schifani sulla decisione della giunta del regolamento del Senato di votare a scrutinio palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi. "Non mi aspetto niente di particolare. Sono come colui che guarda quello che avviene intorno e cerca di condurre in porto, secondo le proprie funzioni, quella che è una delle valutazioni che la democrazia dovrà dare", ha detto il presidente del Senato. Pronta la replica del capogruppo del Pdl a palazzo Madama. "Il regolamento del Senato è stato deliberatamente violato e piegato agli interessi politici di una parte", ha detto.
IL PDL ALLA CONTA
Intanto nel partito non si placa la guerra dei numeri che prosegue da settimane, tra telefonate, conteggi, calcoli delle probabilità. Ma è anche sul piano regole che lealisti e alfaniani preparano la battaglia del Consiglio nazionale del Popolo della libertà. Uno scenario nuovo, per un partito che ha sempre voluto essere “leggero”, “movimentista” nell’anima. E che si ritrova adesso a discutere di maggioranze qualificate e voto segreto.
Sabato 16 novembre, al Palazzo dei congressi dell’Eur, probabilmente la scenografia sarà essenziale. Sul palco il podio da cui Silvio Berlusconi farà la sua relazione introduttiva. In sala, solo gli aventi diritto di voto. Perché si fa sul serio: ci sono decisioni cruciali da prendere. Dietro l’angolo, una scissione che i “pontieri” stanno cercando di esorcizzare. Ma le probabilità che la trattativa per una linea unitaria fallisca sono alte. E ci si prepara alla conta e ai ricorsi. Parlamentari, ministri, coordinatori locali, presidenti di regione e provincia, sindaci di città capoluogo, ma anche consiglieri, dirigenti giovanili. È una platea vasta e composita, quella del Cn: 863 membri, si contano al momento. In 585 avrebbero già firmato il documento a trazione `lealista´ presentato da Berlusconi all’ufficio di presidenza. Ma, contano i falchi, in 645 sarebbero pronti a votarlo, contro i soli 130 sostenitori del documento dei governativi (80 gli indecisi).
LITE SUL VOTO SEGRETO
Ma mentre dalla sede di San Lorenzo in Lucina si muove la macchina messa in moto da Denis Verdini, gli alfaniani non stanno a guardare: il loro “pool” registra, dicono, 320 firme ("macché 130") al documento filogovernativo, più circa 90 incerti. Senza contare chi ha firmato entrambi i documenti. Ed è per tutelare chi "si è sentito costretto a sottoscrivere il testo dell’ufficio di presidenza", che gli alfaniani si dicono pronti a chiedere il voto segreto. "Se lo neghi al nostro Cn, come fai poi a chiederlo per difendere" Berlusconi in Senato?, domanda Roberto Formigoni. Che si attira la replica velenosa di Mara Carfagna ("Ci è o ci fa?") e Renata Polverini ("Idiozie"). Il voto segreto, spiegano i lealisti, è una "panzana" perché non previsto dallo statuto e "mai usato" in un partito. Ma i governativi sostengono che è l’assemblea a dover decidere la modalità del voto, dunque potrebbero proporre la segretezza.
MURO CONTRO MURO
Mentre gli alfaniani denunciano «anomalie» nelle convocazioni per il Cn («Commissariamenti all’ultimo minuto, dimenticanze di nomi» di persone vicine ad Alfano) su un’altra regola si annuncia battaglia campale: serve o no una maggioranza dei due terzi per approvare il passaggio a Forza Italia? L’art. 52 dello statuto Pdl richiede i 2/3 per le modifiche statutarie. Ma i lealisti sostengono che non è questo il caso: il Pdl resterebbe "in sonno" (continuando a percepire finanziamenti). E il ritorno a Fi sarebbe una decisione politica di quelle per cui l’art.19 dello statuto non richiede una maggioranza qualificata.
Niente affatto, ribattono i governativi: «Abbiamo pareri autorevolissimi che dicono che questa è una modifica statutaria. Del resto l’ufficio di presidenza solo in un caso si tiene prima del Cn, quando propone modifiche statutarie. Come adesso». Muro contro muro, insomma. Come se ne esce? Semplice, dicono i lealisti: a dirimere le questioni è chi presiede il Cn. Cioè, Berlusconi. Sarà, replicano i governativi. Ma se si arriverà alle estreme conseguenze, "al limite deciderà un giudice".

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