Il-Trafiletto
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20/03/14

"Gocce" di notizie: "Il parametro del 3% è anacronistico" dice il presidente del Consiglio

Il presidente del Consiglio stamane è alla Camera, a illustrare le linee programmatiche in vista del vertice dell'Unione Europea di domani e dopodomani.

"Presenteremo la spending rewiev alle Camere, la presenteremo nelle sedi parlamentari; il commissario ci ha fatto un elenco, ma tocchera' a noi decidere. Come in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papa' che decidono cosa tagliare e cosa no". Matteo Renzi ostenta il guanto di velluto del saggio esperto di economia domestica, ma sotto si intravede il pugno di ferro del decisionista. Il premier parla direttamente a chi il messaggio deve coglierlo, cioe' al Parlamento. Stamane e' alla Camera, a illustrare le linee programmatiche in vista del vertice dell'Unione Europea di domani e dopodomani. Nessuno, lascia intendere, pensi di poter commentare o tantomeno influenzare i tagli che saranno decisi da Palazzo Chigi. E' la maniera migliore per affrontare un'Europa, lascia intendere, il cui confronto basato sui numeri non lo spaventa per nulla. Il parametro del 3% e' "oggettivamente un parametro anacronistico", ma per l'Italia "non ci sara' nessuno sforamento", assicura. E' semmai lo stato dell'economia che suscita l'indignazione del Presidente del Consiglio. "I nostri numeri sulla disoccupazione giovanile gridano vendetta", avverte, la riforma del mercato del lavoro e' una riforma necessaria, che ci viene chiesta "dal 42% di giovani disoccupati", e non solo dall'Europa. Ad oggi "le riforme istituzionali che abbiamo proposto sono una novita', sono viste di buon occhio, sono la premessa per noi per restare al tavolo", ribadisce a voler sottolineare il buon esito delle recenti visite a Parigi e Berlino, ma al secondo punto c'e' la riforma del lavoro; e' vero che ci sono opinioni diverse, il Parlamento sara' coinvolto attraverso lo strumento della delega che dara' a tutti la possibilita' di un ampio confronto, ma "non e' un argomento a piacere che possiamo affrontare o no, ce lo chiedono i disoccupati". Insomma, e' il governo che deve decidere.

Al momento del voto in Aula alla Camera, poi, un saluto: quello tra il premier ed il suo predecessore Enrico Letta che, per votare, si siede al suo posto tra i banchi del Pd. L'altra notizia del giorno proviene dall'altra parte dello schieramento. Silvio Berlusconi, ieri colpito dalla sentenza della Cassazione, si e' autosospeso da cavaliere del lavoro. Un titolo che, piu' di chiunque altro, lo aveva connotato per tutti queti anni. Non potra' presentarsi e nemmeno votare alle europee, ora si tratta di vedere come riempire il vuoto politico.                                             fonte(AGI)


14/03/14

"Gocce" di notizie: Renzi vuole mantenere quel sogno degli Stati Uniti d'Europa di Altiero Spinelli

L'Europa cambi. E' l'ultimatum di Matteo Renzi, lanciato da un convegno alla Camera dei deputati. Certo, l'Italia manterra' gli impegni, avverte il presidente del Consiglio, ma anche Bruxelles dovra' metterci del suo. Piu' chiaramente: "Le elezioni europee si giocheranno su una scommessa: dire che le riforme le facciamo noi, che sappiamo benissimo cosa fare. Poi non vi stupite se vi chiediamo di cambiare le regole del gioco". "Il governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l'Europa", ma il piu' grande impegno e' cambiare per far tornare l'Europa vicina ai cittadini", dice ancora, "Il governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l'Europa non solo quello economico, ma vuole mantenere quel sogno degli Stati Uniti d'Europa di Altiero Spinelli che ha visto intere generazioni combattere per valori condivisi". Ad ascoltarlo, tra gli invitati, Giorgio Napolitano, che di Spinelli era amico personale ed estimatore autentico. Bisogna "uscire da un'idea bisestile della politica europea per cui ogni 5 anni affidiamo con il nostro voto un mandato e poi se ne occupano i tecnici", insiste il premier, "Usciamo dal derby 'ce lo chiede Ue o non ce lo chiede l'Europa'. L'Italia vuole tenere i conti in ordine perche' lo chiede la nostra dignita' verso i nostri figli". Quindi Renzi si reca a "Porta a Porta", dove riprende la tirata. Poi pero' si sofferma sui temi dell'economia.
E a maggio se il bonus che ho promesso non arriva, dice, "sono un buffone". Quanto al temuto prelievo sulle pensioni oltre i 3.000 euro, lui non c'entra nulla:"L'idea che chi ha una pensione di due o tremila euro debba dare un contributo, forse c'e' per Cottarelli ma io la escludo".
Nel finesettimana il premier sara' a Parigi, poi a Berlino.                                                                                       fonte(AGI)

06/03/14

"Gocce" di notizie: "riforma del lavoro, sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione chiesto dall'Europa,

Il premier Matteo Renzi ha preseduto stamani una riunione-lampo della segreteria del Partito democratico. Renzi ha percorso a piedi le poche centinaia di metri che separano palazzo Chigi dal Nazareno. Prima di lui, sono entrati nella sede del Nazareno, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, i deputati Alessia Morani, Davide Faraone, Luca Lotti. Infine, il portavoce della segreteria, Lorenzo Guerini. Proprio Guerini e' stato protagonista di un 'siparietto' con lo stesso presidente del Consiglio e con la folla di giornalisti e operatori assiepati all'ingresso del partito: mentre i media erano concentrati su Guerini, si e' fatto spazio tra le telecamere, come un normale passante, Matteo Renzi, che ha spiazzato cosi' gli operatori dell'informazione. "Si chiama manovra direttiva...", ha scherzato Guerini guadagnandosi l'applauso del premier. Proprio il portavoce della segretaria Pd ha spiegato che la sanzione da parte di Bruxelles all'Italia, paventata ieri dalla Commissione europea per gli "squilibri eccessivi" del nostro Paese, puo' essere evitata. Appare, infatti, ottimista Lorenzo Guerini che spiega: "ci sono le con dizioni per rilanciare la crescita e i consumi". Per quanto riguarda, poi, la manovra varata dal governo Letta - anch'essa finita nel mirino di Bruxelles, Guerini ha aggiunto: "non facciamo polemiche, in questo momento dobbiamo essere molto seri", e passa ad elencare i temi su cui il governo cerchera' di fare leva per raggiungere i propri obiettivi: "riforma del lavoro, sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione e un quadro di cambiamenti in linea con quello chiesto dall'Europa, ma che rappresenta veramente una necessita' italiana". Renzi ha lasciato la segreteria dopo meno di mezz'ora e, a bordo di una Lancia Phesis blu si e' recato all'aereo che lo deve portare a Bruxelles.                                     fonte (AGI)

15/02/14

'utili idioti' della sinistra | Il Cav. apostrofa gli ex Pdl

Era inevitabile che gli strali del Cav finissero sul capo del suo ex delfino. Incolpandolo d'aver fatto una scissione per costituire l'Ncd per fare da stampella alla sinistra, lo apostrofa come: "utili idioti".

La vendetta dell'"altissimo" si sta abbattendo sul segretario nuovo centro destrino, ormai ex vice presidente del Consiglio.


CagliariIl leader di Fi Silvio Berlusconi, senza mai nominarlo, si scaglia contro il suo ex delfino Angelino Alfano e contro gli ex Pdl che gli hanno voltato le spalle per costituire il Ncd, mentre da Arborea (Oristano) ripercorre le tappe che hanno portato prima al governo delle larghe intese con il Pd ed Enrico Letta. "Hanno fatto una scissione e sono diventati la stampella del governo della sinistra con i loro 30 voti al senato.

Alfano///Berlusconi
Hanno assunto il ruolo che e' quello degli 'utili idioti' della sinistra, che li usa quando gli servono e poi gli da' una pedata". "Si sono degnati di accettarci al governo, ci hanno concesso 5 ministri su 23, tutti di loro scelta", ha detto Berlusconi parlando della formazione dell'esecutivo Letta con il Pd e gli altri partiti delle larghe intese. "Forse abbiamo sbagliato, ma non ho sbagliato io, l'ha fatto chi e' andato a fare la trattative e sappiamo chi e'", ha detto Berlusconi nel suo lungo discorso durato circa due ore. "E poi e' iniziata la procedura per la mia decadenza. Io che per vent'anni ho dato al partito e a chi c'era dentro tutto quello di cui aveva bisogno... posti di prestigio. Qualcuno era stato fatto ministro della Giustizia a 38 anni, segretario del partito a 40 anni, ministro dell'Interno a 42 anni. Io avevo bisogno del mio partito per andare dal capo dello Stato e dire: 'Se non finite questa mascalzonata della mia decadenza facciamo finire il governo'. No, hanno fatto una scissione".                                                                                                     fonte (AGI)

14/02/14

Al-manākh

 1848 Nella città di Bergamo cominciano a manifestarsi concretamente episodi di insofferenza nei confronti degli austriaci. Si verificano ovunque manifestazioni ed incidenti.
1912 Nasce a Barcellona Juan Pujol García. Agente segreto spagnolo, il suo nome in codice per gli inglesi è “Garbo“ e per i tedeschi “Arabel“. Il suo ruolo è di fondamentale importanza nello sbarco in Normandia.
1929 Chicago. Durante il conflitto tra bande per il controllo della città e del mercato degli alcolici, Al Capone manda i suoi uomini a uccidere quelli di un boss rivale, l’irlandese Bugs Moran.
1956 Si apre il XX congresso del Partito Comunista Sovietico. Il discorso inaugurale di Nikita Krusciov dura sette ore. Alla destra del palco, ad ascoltare il leader, sono Togliatti e Scoccimarro. Ma a colpire i delegati, piu’ delle parole, e’ l’assenza nella sala di immagini di Stalin.
1965 L'attivista per i diritti degli afroamericani Malcolm X sopravvive, assieme alla sua famiglia, a un attentato dinamitardo contro la propria abitazione. Morirà pochi giorni dopo, il 21 febbraio, ucciso da tre colpi di arma da fuoco sparati durante una conferenza a New York.

Compleanni: 1404 Leon Battista Alberti (architetto e umanista), 1859 George Ferris (ingegnere, inventore della ruota panoramica), 1939 Enza Sampò (giornalista e conduttrice tv), 1942 Michael Bloomberg ( imprenditore e sindaco di New York), 1944 Alan Parker (regista "Saranno Famosi"), 1946 Gregory Hines (ballerino e attore: "Cotton Club")

Santo: Santi Cirillo e Metodio, San Valentino
Proverbio: La compagnia delle persone oneste è un tesoro

Dice il saggio: Se cerchi una mano pronta ad aiutarti, la trovi alla fine del tuo braccio

Fasi della luna: Sabato 15 alle ore 00:53 Luna piena

Consiglio: Per mantenere l’aroma del cacao conservatelo in contenitori di vetro; se volete migliorarne il sapore, aromatizzatelo mettendoci una stecca di vaniglia. Per evitare che il cacao diluito formi grumi, mescolatelo con un po’ di zucchero prima di versarlo nel latte

26/01/14

Al-manākh

Al-manākh
1829, Louis Braille inventa l'omonimo alfabeto
L'inventore francese realizza l'alfabeto con caratteri codificati e in rilievo. Diventerà lo strumento più importante per consentire ai ciechi di leggere.
Santo: Santi Timoteo e Tito
Compleanni: 1925 Paul Newman 1928 Roger Vadim 1942 Scott Glenn 1955 Eddie Van Halen
Proverbio: La più grande viltà è quella di non far bene quando si può
Accadde oggi: 1877 gli scavi per la costruzione della Tour Eiffel di Parigi
Frase celebre: "Poco importa che cosa odiamo, purché odiamo qualcosa" Samuel Butler
Taccuini consiglio: Tappeti fate rinvenire il pelo del tappeto schiacciato dai mobili con un ferro a vapore. Fate uscire un getto di vapore tenendo il ferro sollevato dalla zona schiacciata e spazzolate con cura
Cosa vuol dire: Fare un cancan, fare un gran putiferio "Cancan" è il nome di una danza francese particolarmente sfrenata che era in voga nella seconda metà dell'Ottocento e nella Belle-époque Consiglio per terrazzo orto e giardino: nel giardino, il prato deve essere più propriamente un tappeto erboso, cioè un'estensione rivestita da una cotica uniforme e compatta, costituita da un'unica essenza prativa o da un miscuglio appositamente studiato. Nei prati naturali, specie se di montagna, è spesso sufficiente la bonifica, con la tempestiva estirpazione delle piante "brutte" via via che rispuntano, per lasciare alle altre la possibilità di propagarsi spontaneamente

10/01/14

Tutto da rifare in Piemonte. si torna alle urne.

In Piemonte è tutto da rifare. Gli elettori dovranno ritornare alle urne. Il Tar ha annullato il voto delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010, accogliendo il ricorso presentato dall’On. Mercedes Bresso, ex Presidente della regione stessa. Le elezioni avevano premiato Roberto Cota, candidato sostenuto dal Centro destra a scapito della stessa Bresso sostenuta dal Centro sinistra, con uno scarto di 9372 voti. «Il Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte accoglie il ricorso principale – recita il dispositivo – e per l'effetto annulla l'atto di proclamazione degli eletti, unitamente agli atti presupposti oggetto di impugnativa, ai fini della rinnovazione della competizione elettorale». Il motivo per cui il Tar abbia deciso per il ritorno alle urne sta nella presenza alla competizione elettorale della lista “Pensionati per Cota”, lista che sembra sia stata presentata con l’ausilio di firme false, tanto da far condannare in via definitiva, a due anni e otto mesi, il consigliere regionale Michele Giovine. A questo punto la Regione Piemonte potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato per ribaltare la decisione del Tar. Grande soddisfazione nell’entourage di Mercedes Bresso nell’apprendere la decisione del Tar: «Seppure in ritardo è stata fatta giustizia. La sentenza è immediatamente esecutiva, anche se ci sarà il ricorso, riusciremo a andare al voto insieme alle amministrative e alle europee. Sono contenta soprattutto per il Piemonte, perché gira pagina» Queste le dichiarazioni della stessa Bresso, dopo una battaglia di carte bollate andata avanti pe quattro anni. A questo punto la Giunta Cota di fatto non esiste più se non per le questioni ordinarie. Entro dieci giorni arriveranno le motivazioni e a partire da domani il presidente Cota, la Regione o lo stesso Iovine possono presentare ricorso. Il Consiglio di Stato ha venti giorni di tempo per fissare l'udienza e la decisione dovrebbe arrivare a stretto giro.

04/01/14

"Metteremo d'accordo la maggioranza" annuncia Letta sulle proposte di Renzi

Poco prima dell'annuncio del calo dello spread, a 200 punti (la punta più bassa dal 2011), Letta intervenendo al tg1, " Sostegno alle proposte lanciate dal segretario Pd per cambiare la legge elettorale e la Bossi-Fini: "Metteremo d'accordo la maggioranza".

Il presidente del Consiglio intende cambiare la legge elettorale e la Bossi-Fini. Lo fa il giorno dopo le proposte di Renzi sulla legge elettorale, sulla Bossi-Fini, sulle unioni civili. E garantisce che il governo è al sicuro. "Penso che l'iniziativa di Matteo Renzi sia una buona iniziativa, importante - dice Letta - Il Paese non può permettersi di stare un altro anno senza riforme e senza legge elettorale. E così anche sugli altri temi. Io sono convinto che le soluzioni si troveranno per mettere d'accordo la maggioranza. Bisogna arrivare rapidamente al dunque". Una sorta di incoraggiamento a poche ore dall'altolà di Alfano su Bossi-Fini e unioni civili: "Bisogna prima pensare alla sicurezza e alle famiglie", ha detto oggi il vicepremier.  
Presidente del Consiglio
Insomma, toccherà a Letta in persona provare a trovare una soluzione di compromesso. Anche se dalla squadra del segretario già arriva l'avvertimento: "Andremo avanti da soli, cercando maggioranze diverse in Parlamento". E poi 'festeggia' lo spread sceso sotto quota 200. Oggi c'è la condizione perchè il Paese riparta e questa condizione va assolutamente colta". Questo il suo commento alla storica discesa del differenziale tra i titoli di Stati italiani e quelli tedeschi. Un'affannosa rincorsa che, ora, inizia a dare i suoi frutti. Il calo dello spread "è il segno che l'Italia è nella giusta direzione. E' il frutto di un lungo lavoro che va perseguito". Per il premier, infatti, questo dato significa "che oggi ci sono le condizioni perchè il Paese riparta". Lo spread, per Letta, è una cosa concreta: "Sono anni che ballava attorno a 400-500 punti - dice - se noi avessimo le risorse" bruciate da uno spread ad alta quota, queste risorse potrebbero essere impiegate "per abbassare le tasse sul lavoro, per aiutare l'occupazione, combattere la disoccupazione giovanile e rendere le imprese italiane più competitive. Fino a ieri, con lo spread così alto, queste non erano infatti in grado di acquisire credito e di fare gli investimenti così come lo facevano le imprese tedesche, austriache o francesi".                                                                                       fonte

11/11/13

Attente "colombe": "Ricordatevi come è andata con Fini"

Ormai il Cavaliere esclude la collaborazione con il Pd se si voterà per la sua decadenza. "Come può pretendere il Partito democratico che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati?"
Risponde a distanza all'invito del segretario del Pdl Angelino Alfano intervistato, che lo esortava a sostenere Letta anche in caso di decadenza, in una intervista all' Huffington Post.
Rivolgendosi poi ai senatori “colombe” del Pdl, in vista della discussione e del voto al Senato del 27 novembre. Ricorda loro il ‘caso’ di Gianfranco Fini, invitandoli a “non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita” E suggerisce: “A loro dico: se si contraddicono i nostri elettori, non si va da nessuna parte".
Ex Premier
Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita”. Poi prosegue: ”Li inviterei ad ascoltare i cittadini sia sulla legge di stabilità che sulla mia decadenza. E ricordino che il tema non è tanto quello di essere leali a Silvio Berlusconi, ma quello di essere leali ai nostri elettori e ai programmi su cui ci hanno dato il consenso”.
Berlusconi esclude poi qualsiasi possibilità di rottamare il partito. Un’ipotesi che definisce “una fantasia fondata sul nulla”. In vista del consiglio nazionale, l’ex presidente del Consiglio si sofferma sulla riorganizzazione di Forza Italia e sul suo modello organizzativo. “Mi hanno dato anche dello ‘sfasciacarrozze – dice -, ma nel mio lavoro (dall’urbanistica alle comunicazioni, dallo sport alla politica), ho sempre fatto il contrario. Ho sempre cercato di mettere insieme e usare al meglio tutte le risorse umane possibili, valorizzando al massimo le capacità di ciascuno”. “Nel nostro movimento – aggiunge – esiste un patrimonio di persone, di parlamentari, di consiglieri regionali, provinciali e comunali, di dirigenti sul territorio, di militanti che va assolutamente salvaguardato. A questo patrimonio dobbiamo cercare di aggiungere altri protagonisti del mondo dell’impresa, delle professioni, della cultura, del lavoro, per rinnovare la nostra passione e il nostro entusiasmo e fare sempre di più”.
Nel corso dell’intervista, Berlusconi interviene anche sulla legge di stabilità che “va cambiata profondamente, come noi ci accingiamo a fare in Parlamento”. A motivare la sua c’è ”la sorpresa inaccettabile del ritorno mimetizzato della tassa sulla prima casa, cosa per noi assolutamente insostenibile”. Ma le critiche alla manovra si spingono oltre l’ipotesi dell’Imu e riguardano una crescita economica che, finora, è stata disattesa. “Serviva uno choc positivo, una frustata che ci aiutasse a cogliere la ripresa. E invece – aggiunge l’ex premier – sono venute fuori molte misure rinunciatarie. Ma quello che è più grave è la non comprensione di ciò che accade nel Paese. Dalla pubblicità ai consumi di energia, dalle auto agli elettrodomestici, dell’abbigliamento fino ai consumi alimentari, tutto dimostra che c’è paura e depressione”.

                                                                                                                                                     fonte

09/11/13

Il Consiglio dei Ministri approva la norma di responsabilità dello Stato nei confronti dei cittadini

Lo Stato responsabile per le gravi violazioni dei giudici. "Il Consiglio dei Ministri ha approvato una norma di grande importanza". "Lo Stato sarà responsabile nei confronti dei cittadini per violazione manifesta del diritto dell’Unione Europea da parte dei magistrati di ultimo grado, che crea danno ai nostri concittadini", afferma in una nota il vicepremier Angelino Alfano sottolineando che l’intervento "risponde esattamente all’impegno assunto dal Governo, in Aula, il due ottobre e che adegua la nostra disciplina nazionale alla giurisprudenza comunitaria da cui origina la procedura di infrazione.
Alfano
 La norma - prosegue - rientra nel perimetro di risposta alla infrazione e lascia in campo i referendum in materia di giustizia sui quali è già stata grande la mobilitazione dell’opinione pubblica".
Il governo precisa che sulla responsabilità civile "si è scelto un perimetro minimo di intervento: non si poteva stare fermi perché pende una procedura di infrazione, così si è approvato un ddl, che ora passerà in Parlamento, che riguarda il diritto comunitario e non quello interno". Le stesse fonti di governo aggiungono: "Va sottolineato che si parla di responsabilità civile dello Stato e non dei magistrati"
                                                                                                                                                           fonte

07/11/13

Legge di Stabilità: leggiamo la bozza.

Scorciatoie e scelte avventate non sarebbero da persone serie”. Il premier Enrico Letta non usa mezzi termini per definire il contenuto della Legge di Stabilità, la cui bozza è stata diffusa in serata. Parlando ai parlamentari del Pd, il presidente del Consiglio utilizza una metafora per far comprendere la portata del provvedimento: “L’esempio è quello di chi fa la transvolata atlantica: siamo sopra l’Atlantico, non vediamo i grattacieli, ma la direzione è giusta”. E a chi paragona la legge di Stabilità alla vecchia finanziaria, il premier risponde che il provvedimento in questione “non è l’unico veicolo in cui far viaggiare le nostre proposte per la crescita; la legge di stabilità ha un contenuto più limitato”. Ma cosa contiene la bozza? E’ presto detto. Dalla norma taglia-bollette ad un più incisivo divieto di applicare spese nel caso di trasferimento del conto corrente bancario, dall’obbligo per il governo di predisporre ogni anno, prima del 30 giugno, un programma nazionale di politica industriale al credito d’imposta per la ricerca. Sono alcune delle norme contenute nel collegato con la Legge di Stabilità che approda dal prossimo Consiglio dei Ministri. La bozza, esaminata in preconsiglio, contiene 16 articoli per un totale di circa 160 pagine ricche di norme.
legge di stabilità
- Trasferimento conti correnti senza spese
Il trasferimento di un conto corrente bancario deve avvenire “senza spese aggiuntive di qualsiasi origine e natura” a carico del cliente. Viene rafforzato il Decreto Bersani escludendo inoltre costi di produzione e invio dell’ultimo estratto conto. Nella bozza sono fissati tempi contingentati per lo scambio di informazioni fra le due banche e per l’attivazione degli ordini periodici di pagamento (come bollette, bonifici periodici etc) sul nuovo conto. Si fa inoltre “divieto assoluto di addebitare al cliente spese relative alla predisposizione, produzione, spedizione o altre spese comunque denominate relative alle comunicazioni”. Disposizioni che si applicano sia a persone fisiche che alle micro, piccole e medie imprese. Il diritto di estinzione del conto corrente bancario prevista dal testo unico bancario è inoltre esteso anche a quei conti correnti per i quelli “è stato pattuito un termine a favore della banca creditrice”.

- Ecco la norma taglia-bollette
La bozza del ddl collegato alla Legge di Stabilità contiene anche la misura taglia-bollette relativa agli incentivi sulle rinnovabili di cui si parla da tempo. Il ddl prevede che il Gse ricorra a una raccolta di risorse sul mercato finanziario che consentirebbe di ‘spalmare‘ gli incentivi che gravano in bolletta riducendone il peso nei prossimi anni e incrementandolo nel lungo termine. “Ipotizzando che si ricorra al mercato finanziario per 2 miliardi l’anno – si legge nella Relazione illustrativa – si potrebbe ottenere una riduzione del peso degli oneri sulle tariffe del 15-20% negli stessi anni”.

- Ogni anno un programma per la politica industriale
Il governo dovrà presentare ogni anno un programma nazionale di politica industriale, entro il 30 giugno. Il programma, che porterà la firma del ministro dello Sviluppo, punterà alla crescita industriale e avrà come oggetto interventi di agevolazione fiscale, di promozione di strumenti finanziari e di accesso al credito, di incentivazione alle imprese, di investimento in infrastrutture, di domanda pubblica innovativa e di natura regolamentare.

- Credito di imposta per la ricerca, 200 milioni all’anno da 2014 al 2016
Con la prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, è istituito, per gli anni 2014, 2015 e 2016, un credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, per un valore complessivo di 200 milioni di euro per ciascuno dei periodi di imposta considerati. L’importo massimo annuale per ciascun beneficiario è di 2,5 milioni

- Voucher per digitalizzare Pmi
Per favorire la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico, le micro, piccole e medie imprese possono accedere a finanziamenti a fondo perduto, tramite voucher di importo non superiore a 10mila euro. I voucher potranno anche finanziare la formazione qualificata, nel campo ICT, delle Pmi: l’ammontare dell’intervento sarà di massimi 200 milioni di euro “nell’ambito della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali”

- Rilancio delle Società di investimento immobiliare quotate
La bozza prevede il rilancio delle Siiq che, introdotte nel 2006, non hanno avuto la diffusione sperata, sia per la crisi sia per alcune rigidità normative. Sono finalizzate a raccogliere risorse per rafforzare il mercato delle grandi locazioni ad uso non abitativo, in linea con quanto previsto dalle normative di altri paesi Ue, come Francia e Germania.

- Misure per la crisi dell’editoria
Arriva un pacchetto di norme in larga misure ordinamentali, finalizzata al contrastare la grave crisi del comparto dell’editoria. Tra queste la proroga al 31 dicembre 2016 del sistema delle tariffe postali massime e l’estensione dell’aliquota Iva ridotta dl 10% per i canoni di abbonamento alle testate giornalistiche tematiche in regola con la legge sulla stampa.
                                                                                                                                                        fonte

05/11/13

Ministri e Parlamentari? Tutti pari, o meglio quasi tutti.

Il decreto legge 54 del 21 maggio 2013, redatto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, sancisce che i ministri "non possono cumulare il trattamento stipendiale". È la norma sulla trasparenza. Così Catricalà e Patroni Griffi guadagnano più dei ministri.
Funziona così: chi è ministro non può ricevere anche il compenso da parlamentare, se è stato eletto, ma deve scegliere fra i due. Poiché lo stipendio lordo da ministro è di 63 mila euro l'anno e quello di deputati e senatori di 135 mila, tutti hanno optato per quest'ultimo; invece i ministri non parlamentari hanno diritto a essere equiparati, dunque anche loro prendono 135 mila.
Catricalà-Monti-Patroni Griffi

Tutti pari dunque, o meglio quasi tutti. Perché il decreto redatto da Patroni lascia aperta un'opzione (articolo 3, comma 1 bis) che nei fatti permette a lui stesso e al viceministro dell'Economia, Antonio Catricalà, di guadagnare molto più degli altri membri del governo. Più del premier e dei ministri loro superiori per grado e responsabilità...
Le norme permettono a Patroni e Catricalà di conservare la paga dell'amministrazione pubblica dalla quale sono in aspettativa. Per l'appunto, sono entrambi presidenti di sezione del Consiglio di Stato. Catricalà è fuori ruolo da dodici anni e Patroni da due, ma ciò non impedisce loro promozioni e scatti di carriera nell'amministrazione d'origine. Risultato: Oberdan Forlenza, segretario generale della Giustizia amministrativa, comunica che il Consiglio di Stato versa sia a Patroni che a Catricalà 243.911,91 euro lordi l'anno per un lavoro che nessuno dei due svolge...
I compensi di Patroni e Catricalà appaiono però un po' meno imponenti in proporzione, se solo si dà un'occhiata alle retribuzioni dei dirigenti di prima fascia e dei capi gabinetto a Palazzo Chigi... Ventisette viaggiano sopra i 200 mila, molto sopra i ministri e il premier che sono chiamati a servire... E in media, ognuno dei circa cento dirigenti di prima fascia della presidenza del Consiglio percepisce 188 mila euro lordi l'anno...

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