Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta pasta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pasta. Mostra tutti i post

21/07/17

Decreti interministeriali indicazione origine grano pasta riso

Due decreti interministeriali danno il via ad un esperimento di due anni, che obbligano i produttori di riso e grano per la pasta di indicarne l'origine in etichetta.


'È un passo storico che abbiamo deciso di compiere senza aspettare Bruxelles, spronandola a dare piena attuazione al Regolamento Ue del 2011 - ha detto Martina - puntiamo così a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l'agroalimentare made in Italy''. ''La nostra strategia è di apertura ma di massima trasparenza - ha detto Calenda - l'Ue ha dimostrato una lentezza inaccettabile su questo tema, noi abbiamo deciso di andare avanti e di sfidare, in termini costruttivi, l'Europa su questo terreno''. Il decreto grano/pasta, in particolare, prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta il Paese di coltivazione del grano e quello dove è stato macinato. Quanto al riso, in base al provvedimento devono essere obbligatoriamente indicati il Paese di coltivazione, quello ..http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/cibo_e_salute/2017/07/20/riso-e-grano-per-pasta-obbligo-etichetta-di-origine_2404e911-0628-47c9-b4a7-5d7f0f9283f2.html

16/10/14

Insalata di pasta e gamberi

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
*penne g 500
*un mazzetto di coriandolo fresco
*3 cucchiai di ricotta
*2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
*2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
*gamberetti in salamoia g 300
*sale pepe macinato fresco
TEMPO: 30'
CALORIE A PORZIONE: 580 kcal
PREPARAZIONE Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo lavate e tritate finemente il coriandolo. Mescolate la ricotta con il Parmigiano e l'olio. Scolate la pasta e conditela subito con la ricotta, 2-3 cucchiai d'acqua di cottura, i gamberetti e il coriandolo. Insaporite con sale e pepe e servite subito.
Insalata di pasta e gamberi

05/10/14

Cipolle ripiene in crosta | Sapori in autunno

Cipolle ripiene in crosta 
Ingredienti per 4 persone:
• 4 cipolle rosse medie
• 3 cucchiaiate di grana
• un cucchiaio di pangrattato
• 6 olive nere snocciolate
• sale • pepe • 1 uovo
Per la pasta  • 350 g di farina bianca
• 150 g di farina integrale
• 10 g di lievito di birra liofilizzato
• latte, un tuorlo d'uovo
• olio • zucchero • sale
Mettete il lievito in una ciotola con un pizzico di zucchero e mezzo bicchiere circa di acqua tiepida. Lasciatelo riposare per circa venti minuti in modo che si crei una schiuma densa.Trascorso questo tempo, mettete la farina a fontana sul piano di lavoro, versate al centro tre cucchiaiate di olio, l'uovo, un pizzico di sale, il lievito e abbastanza latte tiepido per ottenere un composto morbido.

Lavorate a lungo l'impasto poi con esso formate una palla, incidetela a croce sulla superficie, copritela con un canovaccio e lasciatela lievitare in un luogo tiepido un'ora. Nel frattempo mondate le cipolle e scottatele in acqua bollente per cinque minuti, quindi scolatele e con un coltellino ben affilato scavatele un poco. In una ciotola, battete l'uovo con un pizzico di sale e pepe, unite il grana, il pangrattato e le olive tritate.
Cipolle ripiene in crosta

Mescolate bene il composto e distribuitelo nelle cipolle. Impastate di nuovo la pasta, dividete la in quattro parti e stendetela nello spessore di circa un dito. Appoggiate ogni cipolla su ogni pezzo di pasta in modo da avvolgerla e collocate ogni «fagottino» in uno stampino da brioche unto di olio. Fate un'incisione a croce sulla superficie della pasta, coprite gli stampini con un canovaccio e fate lievitare di nuovo per un'altra ora.

Pennellate la pasta con del latte e infornate a 200° per circa trenta minuti. Sfornate e servite con patè di olive diluito con un filo di olio.

26/07/14

Stampanti 3D | Possono creare del cibo?

Alla Cornell University, negli Stati Uniti, stanno già stampando cibo in 3t), anche se non si tratta di niente di particolarmente appetitoso. 

Gli ingredienti sono qualunque cosa possa essere spremuto attraverso le siringhe nelle testine della stampante, come burro di arachidi, glassa e pasta. Poiché il cibo è più viscoso della plastica, è importante ottenere la giusta consistenza o la tanto curata forma artigianale rischia di trasformarsi in un bel pasticcio. Il team della Cornell aggira questo problema creando oggetti commestibili che misurano 4-5 centimetri di diametro. Per esempio, hanno preparato piccole tortillas facendo passare l'impasto attraverso la siringa, per poi gradualmente fargli assumere la forma di una stella.

Hanno anche preparato funghi, banane e mozzarella artificiali, e stanno lavorando su gel commestibili chiamati idrocolloidi: tale sostanza si trasforma da composto gelatinoso a cibo nel momento in cui la stampante aggiunge degli aromi che gli attribuiscono vari gusti e consistenze.(science)

10/07/14

L'ARTE DI COMPORRE UN MENÙ | Cucina cinese

L'ordine di presentazione dei vari piatti, serviti in un pasto cinese, dipende soprattutto dal metodo di cottura e dal modo in cui gli ingredienti, sono stati, prima di andare sul fuoco: non segue affatto il sistema tradizionale occidentale che prevede un primo asciutto o in brodo, un pesce, una carne, il formaggio e il dessert. Come già detto, i quattro elementi più importanti nella cucina cinese sono il colore, l'aroma, il sapore e la forma che devono essere bilanciate per formare un complesso armonioso sia in un solo piatto che in un gruppo di piatti.
Perciò è logico cominciare un pranzo con un piatto leggero delicato e gradualmente servire piatti più robusti e piccanti. Un'altra cosa importante da ricordare è che i cinesi non servono mai un piatto solo per ogni persona, ma mettono tutti i piatti insieme al centro della tavola. Le sole eccezioni sono per un piattino di "Chow mein" o per una zuppa di vermicelli in tazza che viene servita in porzioni individuali. Quando dovete pianificare un menù per 8 o 10 persone cominciate con 2 antipasti o hors d'hoeuvre freddi seguiti da 2 o 3 piatti di frittura rapida, per finire con piatti brasati, accompagnati da riso. E per concludere, a volte, potete servire una zuppa di verdura. Questo sistema vi eviterà di passare troppo tempo in cucina.
 
ANTIPASTI E PIATTI FREDDI 
Il rituale gastronomico cinese è diverso da quello occidentale. Un ospite non si siede mai davanti a una tavola vuota; perciò, se avete deciso di servire degli antipasti, questi dovranno essere sulla tavola prima ancora che gli ospiti si siedano. Il vantaggio di questi piatti è che possono essere preparati con grande anticipo, certi addirittura il giorno prima. Le diverse e riumerose ricette che troverete nel settore dedicato agli antipasti e ai piatti freddi vi aiuteranno a risolvere molte occasioni, anche per pranzi di un certo impegno. Inoltre, molti di questi piatti si possono accostare a cibi occidentali.

ZUPPE 
Durante un pranzo cinese non si bevono mai acqua (a parte il tè, per una minoranza della popolazione) e le zuppe servono dunque a pulire il palato e aiutano a mandar giù il cibo. Si tratta spesso di brodi leggeri con striscioline di carne, aggiunte al brodo un attimo prima di servire. Tutte le zuppe qui presentate servono per 4 persone.

PIATTI FRITTI VELOCI 
La frittura veloce e "in movimento" (cioè con i cibi continuamente mescolati) è la base della cucina cinese. E un sistema per cucinare rapidamente carne e verdure per 2 persone (aggiungendo altri 2 o 3 piatti, possono servire per un pasto di 4-6- persone). La frittura veloce si realizza in pochissimi minuti. La carne, essendo tagliata a pezzetti minutissimi, si cuoce molto in fretta: basta talvolta un minuto e mezzo o due. Molti piatti di frittura veloce consistono di un ingrediente principale con uno o diversi ingredienti supplementari in modo da dare al pranzo la desiderata armonia di colori, sapori e aromi.

PIATTI BRASATI E COTTI AL VAPORE 
Un pranzo cinese non si conclude mai con un piatto dolce: dopo gli antipasti e i piatti fritti, il pranzo continua con i piatti più elaborati e più importanti preparati in anticipo. Alcuni di questi piatti sono intercambiabili con piatti antipasti e piatti freddi: qualche volta la distinzione è difficile da fare: la regola generale è che certi piatti possono essere serviti anche freddi, perciò potrebbero rientrare nel primo settore del libro, mentre molti altri vanno serviti caldi e quindi devono per forza inserirsi nel gruppo dei piatti brasati e cotti al vapore, cioè il quarto settore. Le ricette sono state calcolate per 4-6 persone se servono come piatto principale, oppure per 8-10 se fanno parte di un gruppo di piatti.

RISO, PASTA, FRITTELLE 
Questi cibi si possono servire da soli o come accompagnamento di altri piatti. Per esempio, i taglierini sono d'obbligo durante un pranzo di compleanno perché la loro "lunghezza" sta a rappresentare, per un cinese, la lunga vita. Gli "spring rolls" (.....) possono essere serviti all'inizio di un pasto o come piatto di un buffet, così come le frittelle con cipolle di Shangai (.....).

COME SCEGLIERE LE BEVANDE 
Un vino bianco secco o un vino rosso leggero possono accompagnare bene un pranzo cinese. Il vino ideale sarebbe un Beaujolais o un rosato molto chiaro. Però la birra, il sakè, il vino di riso sono ugualmente apprezzati. Il tè cinese, servito a fine pasto, senza zucchero né latte è molto rinfrescante. Brillat Savarin diceva che la scoperta di un nuovo piatto era più importante per l'umanità della scoperta di una nuova stella.



MENÙ PER 4-6 PERSONE
Uno-due antipasti freddi
Gamberi al vapore
Insalata di fegato
Oppure:
Hors-d'hoeuvre n. 1
Uno-due piatti fritti
Pesce al vino
Petto di pollo con peperoni verdi
Oppure:
Pollo con sedano
Manzo alla cantonese in salsa di ostriche
Piatti stufati da servire con il riso
Polpette di maiale con cavolo cinese
Oppure:
Braciolette di maiale con 5 spezie
Dessert:
Frutta fresca o in conserva
MENÙ PER 8-10 PERSONE
Due-tre antipasti freddi
Gamberi lessati in gelatina
Anitra alla pechinese
Cavolo all'agrodolce
Oppure:
Hors d'hoeuvre n. 2
Due-tre piatti fritti
Filetto di pesce brasato
Cubetti di pollo in salsa di fagioli
Maiale con verdure cinesi
Oppure:
Gamberi rossi e bianchi con verdure
Cubetti di pollo del Sichuan
Agnello con cipolline
Due-tre piatti brasati
Zuppa d'agnello e cetriolo
Anitra del Sichuan
Spigola al vapore
Oppure:
Pollo al vapore con funghi
Manzo brasato
Casseruola di pesce e tofu
Dessert:
Macedonia di frutta

21/06/14

Tubetti al cavolfiore

Tubetti al cavolfiore
Ingredienti per 4 persone* 320 g di pasta, tipo tubetti o ditalini lisci * 1 piccolo cavolfiore (circa 400 g) * 1 piccola cipolla * brodo vegetale * 1 ciuffo di prezzemolo * 40 g di pancetta stesa a fettine * vino bianco secco * pecorino romano * burro * olio extravergine di oliva *sale e pepe 

1 Prepara gli ingredienti. Stacca le foglie verdi del cavolfiore, taglialo a metà, lavalo sotto l'acqua corrente e lascialo sgocciolare. Metti il cavolfiore sul tagliere e, con un coltellino, separa le cimette nel punto in cui partono dal torsolo. Elimina l'eventuale cotenna della pancetta e tritala grossolanamente. Spella la cipolla e tritala finemente.
Tubetti al cavolfiore

2 Fai il soffritto. Rosola la pancetta con un filo d'olio nella casseruola. Quando sarà croccante, abbassa il fuoco, aggiungi la cipolla e lasciala appassire per 2-3 minuti. Rialza la fiamma e unisci la pasta. Falla tostare per 1 minuto, mescolando. Irrora con 1 di d vino bianco caldo e lascialo evaporare.

3 Termina la cottura e servi. Abbassa ancora il fuoco, aggiungi i cavolfiori e versa 2 mestoli di brodo caldo. Cuoci la pasta per il tempo indicato sulla confezione, aggiungendo 1-2 mestoli di brodo quando i precedenti saranno evaporati e mescolando ogni volta. Regola di sale e pepe e spegni. Unisci 2-3 cucchiai di pecorino grattugiato, 30 g di burro e 1 cucchiaio di prezzemolo tritato. Mescola la pasta risottata , lasciala riposare per 1-2 minuti e servi.

PASTA RISOTTATA Cuocere la pasta come un risotto è un metodo antico (come pasta e fagioli o pasta e patate) che di recente è stato rivalutato dai grandi chef. Con questa tecnica paste corte o spaghetti spezzati assorbono in cottura i sapori dei condimenti e cedono amido: i piatti risultano così più saporiti e molto cremosi. Qualsiasi ricetta di risotto può essere riproposta con la pasta.

19/05/14

E adesso pasta !

Complici i figli o la premura, a chi non è mai capitato di entrare in un fast food per mangiare un panino? Bastano pochi euro e si compra un sandwich di tre strati per due, allegramente farcito con un hamburger, sottilette di fontina arancione, foglie d'insalata, ketchup, salsette varie e chi più ne ha più ne metta. Servito con un rituale sbrigativo 

Vogliamo entrare poi nel merito del sapore? In barba a tutte le tradizioni gastronomiche nostrane e all'insegna dell'omologazione del gusto, un panino comprato in una di queste multinazionali della ristorazione veloce ha lo stesso sapore a Roma, come a Pechino, a Nairobi come a Puerto Escondido. Sarà forse anche questo uno dei motivi di tanto successo tra i giovani: probabilmente basterà loro solo un morso per sentirsi cittadini del mondo, non so.
E' il tempo che manca? Prima di ricorrere al fast food, prendiamo in considerazione l'idea di farei due spaghetti (o i paccheri, le mafalde, gli ziti napoletani) aglio, olio e peperoncino. E un buon caffè, espresso naturalmente perché, tra l'altro, contiene meno caffeina. Beh, certo, sarà forse tutto meno fast, ma sicuramente molto, molto più food!

Giacomo Leopardi, di passaggio a Napoli, definì l'abitudine locale di mangiar spesso pasta «manife- sto di stupidità». Filippo Tommaso Marinetti, futurista, decretò che la pasta era «un simbolo passatista di pesantezza e tronfiezza pasciuta». Voci stonate. E poco lungimiranti, perché non solo gli italiani continuano a godersi con somma soddisfazione fumanti piatti di spaghetti, ma questo manifesto gastronomico della penisola è riuscito, negli ultimi anni, a conquistare praticamente tutto il mondo. Le leggende sull'antica origine della pasta sono numerose: dai cinesi agli etruschi, dai romani agli arabi, tutti si attribuiscono il merito dell'invenzione.

Psta di semola
Una cosa, però, è certa: la pasta «vera», quella di grano duro, ha trovato a Napoli la sua consacrazione in un'epoca neppure tanto lontana. Il matrimonio fra il pomodoro (giunto in Europa dopo la scoperta dell'America e considerato commestibile solo a partire dal Settecento) e gli spaghetti fu celebrato sotto il Vesuvio. Dopo, l'inventiva italica nel condire la pasta non ha avuto eguali. Originariamente cibo per poveri, gli spaghetti, che allora nei «bassi» si mangiavano con le mani, arrivarono a corte con Ferdinando IV di Borbone re di Napoli. Il sovrano, ovviamente, non poteva imitare i suoi popolani: doveva servirsi della forchetta per questioni di etichetta.

Ma le forchette di quei tempi possedevano solo tre rebbi e gli spaghetti sfuggivano inesorabilmente. Ordinò dunque a un ciambellano-scienziato di grande ingegno, Gennaro Spadaccini, di risolvere il problema: questi portò da tre a quattro il numero dei rebbi e gli spaghetti non scivolarono più. Ma Napoli ha pure il merito di aver inventato la pasta «industriale». Qui infatti nell'Ottocento cominciano l'attività, con torchi e macchinari da loro perfezionati, pastai che distribuiscono il loro ottimo prodotto in tutta Italia e anche oltre: non solo spaghetti e maccheroni ma una miriade di formati diversi: bucatini, ziti, vermicelli, mafalde, linguine, penne, conchiglie, rigatoni, paccheri ...

lavorazione industriale della pasta
Oggi una nota industria partenopea ha in catalogo oltre cento diversi formati. La qualità della pasta dipende dall'esperienza di chi la produce oltre che dalla materia prima, la semola di grano duro e non altro; e da un ambiente che le permetta di essiccare nelle migliori condizioni: in ambiente secco e ventilato come quello di Napoli. Sono sempre i napoletani, poi, che hanno insegnato a tutti a cuocere la pasta «al dente», rendendola così più digeribile.

21/04/14

Contraffatta anche la pasta di Gragnano

Rimanendo in tema di contraffazione dei prodotti italiani, alimentari e non, ecco un'altra bufala smascherata dai Forestali del Nucleo tutela regolamenti comunitari e della Sezione di analisi criminale del comando regionale Puglia, in collaborazione con il Nipaf  di Napoli. Una ditta "spacciava" come pasta di Gragnano, una pasta che però non veniva prodotta negli stabilimenti del Comune di Gragnano, come richiesto invece dal disciplinare del marchio IGP (indicazione geografica tipica di cui si fregia tale prodotto), né utilizzava, contrariamente a quanto dichiarato in etichetta, grano 100% italiano, ma solo grano canadese.
Pasta

Il reato contestato alla ditta è stato quello di frode in commercio, accompagnato da sanzioni amministrative per violazione della tracciabilità e per etichettatura fuorviante. Anche questa,  non è che una delle innumerevoli contraffazioni portate alla luce dalle forze di Polizia a tutela dei consumatori. Conoscere i danni della contraffazione sia in termini di salute e sicurezza della persona che in termini di danno all’economia del nostro Paese con perdita di posti di lavoro, è fondamentale per combattere un’efficace lotta alla contraffazione a tutti i livelli.

14/04/14

Pastafarianesimo, in Polonia è realtà

Il Pastafarianesimo è stato riconosciuto in Polonia come una vera e propria religione a tutti gli effetti. 

Il Pastafarianesimo è quella religione che crede nel "mostro spaghetto gigante" ovvero Flying Spaghetti Monster (FSM) e adesso in Polonia è stata riconosciuta come una religione ufficiale.

Una corte a Varsavia aveva negato la possibilotà alla FSM di essere riconosciuta come una vera religione ma dopo che i Pastafariani si sono accampati fuori dalla corte e hanno iniziato ad urlare in coro "pasta" la corte decise di annullare la precedente decisione.

Ora il Flying Spaghetti Monster è una religione con tutti i benefici che hanno tutte le altre chiese e religioni in Polonia. 

Donna con in testa un
colapasta, credente nel FSM










Il Pastafarianesimo, per chi non lo sapesse, è una parodia delle religioni ortodosse e si oppone al'insegnamento del  creazionismo.
Uno dei tanti esempi, delle sue parodie, è il modo in cui concludono le preghiere, invece di dire 'amen' dicono 'ramen' (spaghetti giapponesi).

Il sito ufficiale di FSM insiste sul fatto di essere una religione vera e che i primi Pastafariani furono i pirati. Grandi esploratori pacifici e solo per colpa della  disinformazione cristiana noi li abbiamo concepiti come dei criminali.

Voi cosa ne pensate? È una vera religione? È giusto che lo sia diventata in Polonia? 



31/03/14

Pellegrino Artusi, nel suo libro «L'arte di mangiar bene»

I tagliolini un tempo erano anche «matti», fatti cioè da una sfoglia creata con la farina mischiata all'acqua, e nient'altro. Questi erano meno sottili di quelli fatti con la pasta all'uovo e differivano dalle tagliatelle davvero di pochissimi millimetri. Li si condiva spesso con il solo soffritto di lardo e cipolla. Si andava a nozze naturalmente, quando si potevano accompagnare al sugo di fagioli. Per quanto riguarda il nome ricordiamo che in altre zone d'Italia si chiamano anche taglierini. Quelli che Pellegrino Artusi, nel suo libro «L'arte di mangiar bene», consiglia di fare di semolino: «Occorre semolino di grana fine ed ha bisogno di essere intriso con le uova qualche ora prima di tirare la sfoglia. Se quando state per tirarla - consiglia il gastronomo di Forlimpopoli - vi riuscisse troppo morbida, aggiungete qualche pizzico di semolino asciutto per ridurre l'impasto alla durezza necessaria, onde non si attacchi al mattarello. Non occorrono né sale, né altri ingredienti».
Ma i tagliolini in Romagna ora si fanno con farina tipo 0 e uova, senza l'aggiunta di altro.


TAGLIOLINI ALLA SALINARA (ricetta fornita dall'Associazione Maitre Italiani di Ristoranti e Alberghi). Ingredienti per quattro persone: due cipolle grosse, olio d'oliva extra vergine, concentrato di pomodoro, brodo, quattro uova di tagliolini freschi, pepe nero. Affettare sottilmente le cipolle e farle imbiondire a fuoco lento con olio. Aggiungere poi il brodo, il concentrato di pomodoro e fare cuocere per due ore circa a fuoco lento. A parte: cuocere in acqua i tagliolini, scolarli e condirli con la salsa, spolverandoli con pepe nero.

TAGLIOLINI ALLA BOSCAIOLA. Mettete 40 grammi di burro in una padella, poi aggiungete due spicchi di aglio tritato, 65 grammi di prosciutto e un po' di prezzemolo, entrambi tritati e un pizzico di peperoncino. Accendete il fuoco e fate rosolare gli ingredienti; ora versate in padella un bicchiere di vino bianco secco e 65 grammi di funghi trifolati già cotti. Quando vedrete che il vino è evaporato completamente, aggiungete sei cucchiai di conserva di pomodoro e lasciate ancora sul fuoco per qualche minuto. A parte: cuocete in acqua salata i tagliolini, che dopo aver scolato metterete assieme al sugo che avete preparato. Mettete sul fuoco con un po' di panna e girate i tagliolini per condirli meglio. Spruzzate sopra del prezzemolo tritato e servite in tavola

TAGLIOLINI AL RAGÙ DI ASTICINI E BORLOTTI (ricetta del ristorante «Villa Merenda» di Ravaldino in Monte di Forlì). Prendete 300 grammi di asticini, 300 di fagioli borlotti freschi, 300 di pomodori maturi freschi, 50 grammi di cipolla tritata, erba cipollina, mazzetto aromatico, olio d'oliva, sale e pepe quanto basta . Lessare i borlotti, a parte preparare il fondo soffriggendo in poco olio la cipolla tritata e il mazzetto aromatico, unire i pomodori spellati e tagliati a dadini, salare e pepare. Pronto il fondo di cottura unire i borlotti e un poco della loro acqua di cottura, lasciare insaporire, unire gli asticini. Chiudere con un coperchio e far bollire a fuoco forte per cinque minuti circa, cuocere i taglio lini in abbondante acqua salata, scolarli e saltarli con la suddetta salsa, disporre in piatti singoli ben caldi e guarnire con qualche asticino .

13/03/14

Coldiretti: aumento esportazioni vino che trascina con sè il settore agroalimentare

Che l'Italia sia il paese del vino d'eccellenza bene o male lo sappiamo tutti; le tipologie dei vitigni, le innumerevoli qualità fanno del nostro paese un punto di riferimento mondiale per tutti gli estimatori e coloro  che lavorano nel settore. Da uno studio della Coldiretti infatti, basato su dati Istat, si evince che il vino è la principale voce delle esportazioni agroalimentari.
L’aumento record del valore delle esportazioni di vino (+7%) traina l’intero settore agroalimentare Made in Italy che all’estero raggiunge la cifra record di 33,4 miliardi di euro (+5&).

L’andamento positivo sui mercati esteri compensa solo parzialmente il forte calo nei consumi che si è verificato in Italia con le famiglie che nel 2013 - sottolinea la Coldiretti - hanno tagliato gli acquisti dal pesce fresco (-20%) alla pasta (-9%), dal latte (-8%) all’olio di oliva extravergine (- 6%) dall’ortofrutta (- 3%) alla carne (-2%) mentre aumentano solo le uova (+2%), sulla base dell’analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi al primi undici mesi che evidenzia un calo medio del 4%. Il prodotto Made in italy più esportato è il vino, ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva. I 2/3 del fatturato realizzato all’estero si ottiene con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell’Unione europea, ma il Made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici. A preoccupare per il 2014 è il rialzo dell’euro che rischia di frenare le esportazioni Made in Italy in mercati importanti come gli Stati Uniti dove ad esempio il valore delle esportazioni di vino - conclude la Coldiretti - ha superato il miliardo di euro nel 2013.

20/02/14

Cibo con le "stellette"

Un cibo  "ricercato" quello che si conserva anche tre anni a temperature alte, oggetto di studio di ricercatori dell'esercito americano, per poter dare più scelta ai militari.

cibo in scatola per l'esercito
 Una pizza con i peperoni in grado di resistere tre anni, a una temperatura di 27 gradi, mantenendo la stessa fragranza. E' la 'ricetta' a cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dell'esercito americano, che ha messo a punto una combinazione di ingredienti, come zucchero, sale e sciroppi "umettanti", per eliminare acqua dall'impasto ed evitare la formazione di muffe.

Obiettivo dell'esperimento e' far si' che anche la pizza possa essere inserita nella razione per i militari impegnati sul campo. Al momento, nel 'menu' ci sono 24 scelte, dallo spezzatino messicano di carne, alle specialita' italiane. Tra i piatti considerati piu' trendy, secondo quanto riferito alla Bbc dal portavoce del centro di ricerca dell'esercito a Natick, David Accetta, c'e' la pasta al pesto con il pollo, "simile a una pietanza che puoi mangiare al ristorante".                                                                                                fonte(AGI)

04/01/14

Seduzioni a tavola: Insalata tricolore di mezza estate

Eccomi qua miei seduttori, abitanti di cucine creative. Le fate sono quasit erminate, e avete fatto sicuramente grandi festeggiamenti. Oggi riprendo la mia rubrica di seduzioni culinarie, e vi propongo una nuova ricettina.

INSALATA TRICOLORE DI MEZZA ESTATE
Ingredienti:
Seduzioni a tavola
200/250 gr di pasta corta in tre colori
1/2 melanzana
1/2 peperone rosso
1/2 peperone verde
1/2 peperone giallo
4 pomodori S. Marzano freschi
5-6 olive nere di Grecia
1 ciuffo di basilico
olio extravergine di oliva
1 o 2 cucchiai di Parmigiano
sale
1/2 cipolla

Tagliate a dadini la mezza melanza,cospargetela di sale e lasciate che emetta l'acqua amara che contiene. Nel frattempo tagliate a pezzetti anche i peperoni, i pomodori, le olive e il basilico. Fate soffriggere leggermente la cipolla in olio, quindi unite tutte le verdure e il basilico, salate, cuocete per una decina di minuti, infine aggiungete le olive. Proseguite la cottura per altri 10-15 minuti, se il misto di verdure si asciuga troppo, bagnate con un po' d'acqua calda. Non deve risultare una salsa, ma appunto un condimento di verdure e pomodoro. Unite infine il parmigiano e fate mantecare qualche secondo per ottenere una lieve, giusta cremosità. Se volete surgelare questo condimento, aggiungete il parmigiano una volta che l'avrete scongelato. Al momento di mangiarelessate la pasta inacqua salata, scolatela e conditela subito con un filo d'olio extravergine per non farla incollare, quindi versate il composto di verdure precedentemente scongelato e fatto rinvenire in padella. Mescolate e servite fresco (non freddo) con l'aiiunta di altro basilico. Un suggerimento: procuratevi dei contenitori termici e se ci riuscite, godetevi una bella giornata in un posto tranquillo: riportate in auge il pic nic romantico!

04/12/13

"Natale con il marchio":agricoltori e allevatori in difesa della qualità

Bloccano il Brennero:  decine di pullman hanno portato allevatori e agricoltori in difesa del made in Italy. La coldiretti promuove la campagna: "battaglia di Natale: scegli l'Italia" per difendere il settore dalle importazioni di bassa qualità. La concorrenza sleale ha già causato la chiusura di 140mila aziende italiane dal 2007"
 E così nell'area di parcheggio "Brennero" primo chilomentro dell'autostrada in direzione sud, verso l'Italia, ci sono trattori e decine di pullman che nella notte hanno portato al valico gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia. Gli allevatori si sono schierati attorno al tracciato stradale e hanno iniziato a fermare i camion per sapere quale merce arriva e dove va a finire, mentre sono sollevati cartelli, indirizzati agli automobilisti in transito, per chiedere di sostenere la proposta di etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. 

Battaglia di Natale della coldiretti
Gli striscioni sono piuttosto espliciti: "615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania", "1 mozzarella su 4 è senza latte", "Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10% dei posti di lavoro", "Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate". Gli agricoltori hanno anche attrezzato una tenda per la distribuzione di pasti e bevande calde made in Italy. A lanciare la protesta è la Coldiretti: "Solo nell'ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne. Stiamo svendendo un patrimonio del nostro Paese sul quale costruire una ripresa economica sostenibile e duratura che fa bene all'economia all'ambiente e alla salute", afferma il presidente Roberto Moncalvo. Secondo l'associazione degli agricoltori, l'Italia produce il 70 per cento dei prodotti alimentari che consuma ed importa il 40 per cento del latte e carne, il 50 per cento del grano tenero destinato al pane, il 40 per cento del grano duro destinato alla pasta, il 20 per cento del mais e l'80 per cento della soia. Dall'inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall'estero sono aumentate in valore del 22 per cento. Gli arrivi di carne di maiale sono cresciuti del 16 per cento, mentre le importazioni di cereali, "pronti a diventare pasta e riso spacciati per italiani", hanno segnato un boom (+45 per cento), con un +24 per cento per il grano e un +49 per cento per il riso. Aumenta anche l'import di latte, +26 per cento, "anch'esso destinato a diventare magicamente made in Italy". Netta pure la crescita delle importazioni di frutta e verdura, +33 per cento, con il pomodoro fresco che sovrasta tutti (+59 per cento).         fonte

26/11/13

Sua maestà la regina "Margherita" | La pizza fatta in casa

E' ufficiale, è arrivato l'inverno, e la necessità di stare al calduccio aumenta con l'età, e io ne ho molta necessità. Allora andiamo ad accendere il forno e aggiungiamo al calduccio l'aroma della pasta lievitata che cuoce nel forno. Focacce, pizze, pane e tutti i buoni prodotti da forno che abbiamo nella nostra dieta mediterranea, abbiamo una vasta scelta. Ma quella che ha incontrato il gusto di tutti e di tutti i popoli è, suan regina la pizza! Anzi sua regina "Margherita"! Allora andiamo con la pizza, gioia  dei grandi e piccini. Dobbiamo procurarci farina, lievito di birra, olio d'oliva, pomodoro, mozzarella o altro formaggio. Pochi ingredienti semplici per un prodotto gustosissimo.

Pizza
il-trafiletto.blogspot.it
 

Ingredienti: Per tre pizze-1/2 kilo di farina, messo cubetto di lievito di birra, mezzo bicchiere di olio d'oliva, sale. Questo per la pasta.
Per il condimento: Pomodoro, se è fresco è meglio e fatto a fettine, mozzarella e una bella pizzicottata di origano.
Procedimento: Predete una ciotola di plastica grande e versateci 3 etti di farina tipo zero, due bicchieri di acqua tiepida dove dentro avrete sciolto 10 gr  grammi di lievito di birra (non di più mi raccomando!) olio d'oliva e girate con un cucchiaio di legno, il composto deve risultare morbido. Lo mettete dentro al forno, spento naturalmente, e glielo lasciate per un giorno e una notte. Il giorno dopo impastate con il resto della farina e un pizzico di sale. Impastate energicamente, sbattendo sulla spianatoia con tutta la forza che avete. Pensate  di sorprendere vostro marito a letto con un'altra, e immaginate lui nel vostro impasto...ecco la forza giusta per fare l'impasto che prenderà forza per una buona pasta per pizza. Dividetela in tre palline, coprite con un canovaccio e un foglio di plastica, dopo a due ore stendetele con le mani, mai con il matterello, spingendo con le dita dal centro verso il bordo. Condite e infornate nel forno caldissimo alla massima temperatura, statico mi raccomando, e dopo 5 minuti calate un po' il calore del forno. Questa pizza e tutte le buone pizze, andrebbero cotte in 3 o 4 minuti al massimo, a 350°. I nostri forni di casa arrivano a 250° e dobbiamo dare 10 minuti in più di cottura. Per questo motivo che si rischia di bruciare la mozzarella. Fate attenzione.

13/11/13

Affetto dimagrante | Siamo donne o fisarmoniche?

Ce ne siamo accorte a ottobre del gioco d'anticipo dei supermercati: panettoni e dolciumi a prezzi accessibili ci tentano dagli scaffali e noi donne abbiamo combinato pasticci inenarrabili anche per una sola mela.
Quando il gioco d'anticipo si fa duro, le dure cominciano a giocare di super anticipo.
Si dice che una donna non è mai troppo magra o troppo ricca, a questo punto è il caso di diventare anche troppo attenta.
Siamo donne o fisarmoniche?
Gli stravizi alimentari del periodo natalizio sembrano inevitabili, ma quanto è assurdo mangiare troppo per dopo stare a dieta?

Provatevi il costume da bagno due volte la settimana durante tutto l'inverno: in tre giorni non accade nulla di irrimediabile, in tre mesi la catastrofe è quasi garantita.
Non fatevi mancare calde minestre di verdura poco condita e senza pasta, frutta di stagione e un moderato e intelligente apporto di carboidrati e proteine, se sentite bisogno di dolci esprimete tanto dietetico affetto: i panettoni si regalano, non si mangiano.
Siamo donne o fisarmoniche?


Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.