Il-Trafiletto
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30/08/14

Educare con il gioco

Il vero protagonista nella crescita di un bambino è il gioco, con le sue regole e la sua passione e il coinvolgimento di tante persone che hanno a cuore l'amore e la gioia.


La casa quando arriva un bambino deve diventare piena di giochi, ma non andando al supermercato e svaligiando tutto il negozio sicuri di aver portato a casa il meglio per il proprio figlio o figlia, ma facendo diventare quello che si ha un gioco e ve lo dico in due passi.

1. Si deve rompere con i vecchi schemi a cui eravamo abituati e iniziare fin da quando ci si sveglia a inventare qualcosa di bello, di unico e di accattivante, perchè il gioco della giornata, ti chiede innanzitutto di viverla fino in fondo, pronti ad accettare le regole, a tirar fuori la grinta e a vivere il tutto con passione.
2. Imparare a giocare conivolgendo più persone possibili e a tutte loro spiegare che bisogna sempre divertirsi ed essere positivi e propositivi con il motto sempre fresco che: l’unione fa la forza e la forza sta nell’aprirsi agli altri e giocare ai nostri e ai loro giochi.

Sarà quindi importante educare, giocando e giocandosi, senza mai perdere di vista che il vero protagonista è il bambino, che da noi deve trarre sempre grandi insegnamenti e consigli e deve sorridere al mondo, perchè noi per primi ci crediamo e facciamo in modo che la serenità, sia la culla perfetta per la sua crescita.

Educare con il gioco

04/02/14

La prostituta bambina, faceva anche 600 euro al giorno

Non sappiamo proteggere i nostri bambini, che continuano a essere vittime di orchi travestiti da "persone per bene". Non esiste una legislazione che difenda i diritti dei minori. I genitori sono lasciati a se stessi, senza tutela che garantisca una efficace punibilità a chi approfitta dei minori. Sfruttatori di minori, che agiscono indisturbati procacciando clienti facoltosi, che impuniti pagano fior di euro per giacere con ragazzette che dovrebbero solo studiare e giocare. 


Due studentesse romane, incontrano l'orco in internet: "Un giorno sono andata su 'google' e ho scritto 'fare soldi facili' e poi ho risposto a un annuncio".
Cosi' e' cominciata la storia di una delle due studentesse romane che, dalla scorsa primavera, si prostituivano in un appartamento ai Parioli messo a disposizione da Mirko Ieni. "Credo che lui sapesse che ero minorenne e si serviva di questo per aumentare il numero dei clienti potenzialmente interessati a fare sesso. Guadagnavo molti soldi, anche 5-600 euro al giorno, di cui una piccola parte la giravo a lui per l'affitto della stanza".
Sentita nel corso di un incidente probatorio, con l'assistenza di un avvocato e di uno psicologo, la giovane, in collegamento video da un'altra stanza del palazzo di giustizia, ha risposto senza tanti indugi alle domande al gip Maddalena Cipriani. "Non mi sono fatta mancare nulla, quello che guadagnavo lo spendevo per le cose che mi piacevano di piu'", ha ammesso la ragazzina. Rispondendo a quella inserzione su internet, lei entro' in contatto con il caporalmaggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla e poi con Ieni. Il militare, secondo l'accusa, avrebbe indotto lei e l'altra sua amica minorenne (che sara' sentita dopodomani sempre in sede di incidente probatorio) a prostituirsi nell'appartamento ai parioli "procacciando clienti, mantenendo la contabilita' e impartendo disposizioni sulle tariffe".

Per l'accusa, pero', Pizzacalla avrebbe anche sfruttato la prostituzione di ragazze maggiorenni e indotto una delle baby-squillo a produrre foto e video in pose sexy per procacciare clienti. "Pizzacalla non credo di averlo mai visto - ha detto la minore al gip -. So che e' venuto a Roma due volte per incontrarmi ma mi sono rifiutata. Del resto, alla fine mi ero creata un mio giro di conoscenze e quindi anche a Ieni giravo qualche soldo ma non gli dicevo tutto quello che facevo". Quest'ultimo, secondo il capo di imputazione, deve rispondere anche della cessione di stupefacenti e della commercializzazione del 'servizio' sul sito web 'bakecaincontri'". Al commercialista Riccardo Sbarra e' contestato non solo di aver avuto rapporti con le due minorenni, ma anche di aver detenuto e ceduto materiale pedopornografico. C'e' poi il cliente Mario Michael De Quattro che risponde anche di un episodio di tentata estorsione, (definito inesistente per la difesa), per aver cercato di farsi dare 1.500 euro dalla piu' grande delle due minorenni, dopo aver videoregistrato un incontro a loro insaputa e dietro la minaccia di diffondere il filmato. C'e' poi al vaglio del gip la posizione della madre dell'altra minorenne, arrestata a fine ottobre assieme agli altri per induzione alla prostituzione, e quella dell'imprenditore Marco Galluzzo che avrebbe ceduto cocaina in cambio di prestazioni sessuali. A completare la lista ci sono tre clienti indagati a piede libero per aver avuto rapporti sessuali con le ragazzine. "Non potevano sapere che quelle due erano minorenni", e' la versione dei loro difensori.                                                                                                  fonte(AGI)

14/12/13

Paese che vai usanza che trovi: a Capaci è vietato giocare a pallone in strada

Paese che vai, usanza che trovi, un proverbio che la dice lunga su usi e costumi che possiamo trovare quando andiamo in giro e a cui dobbiamo prestare la giusta attenzione e rispetto. Ma è anche vero che taluni usi possono anche risultarci strasi o astrusi. Ma vale la pena di conoscerli e di indagarne le origini.
Per quelli che non sono preparati, tale novità può essere uno shock, soprattutto se le leggi o i divieti imposti riguardano attività sportive o di svago.
Divieto

 A Capaci, un piccolo paese della Sicila, a noi noto per l'assassioni di Giovanni Falcone, per esempio, esiste il divieto di giocare a pallone sulla strada; lo sapevate? L’ordinanza è stata emanata lo scorso 30 Agosto e prevede una multa salata a tutti coloro che siano stati colti in flagrante. La multa può variare da 50 a 500 euro, a seconda dell’orario in cui avviene il “reato”, e ci sono severe punizioni per chi commette più volte l’infrazione, come un aumento della pena del 50%. Tale divieto nasce dall’esigenza di mantenere ordine per le strade, rispettare la quiete pubblica, evitare molestie ai passanti e danni ad edifici e monumenti. Nonostante i buoni propositi del sindaco, però, sono molti i cittadini che si sono lamentati, convinti che tale mossa nasca più dal desiderio di vendetta. Durante la metà di Agosto, infatti, un gruppo di bambini era stato severamente ammonito da un vigile per aver disturbato il sindaco, giocando sotto il comune. All’ordine di consegnare la palla, i ragazzi si sarebbero opposti animatamente, sostenuti da un adulto; pochi giorni dopo sarebbe arrivata questa dura legge. Dunque attenzione cari lettori che andate in vacanza a Capaci, non portatevi palloni o potreste trovarvi a pagarla molto cara!

13/11/13

Affetto dimagrante | Siamo donne o fisarmoniche?

Ce ne siamo accorte a ottobre del gioco d'anticipo dei supermercati: panettoni e dolciumi a prezzi accessibili ci tentano dagli scaffali e noi donne abbiamo combinato pasticci inenarrabili anche per una sola mela.
Quando il gioco d'anticipo si fa duro, le dure cominciano a giocare di super anticipo.
Si dice che una donna non è mai troppo magra o troppo ricca, a questo punto è il caso di diventare anche troppo attenta.
Siamo donne o fisarmoniche?
Gli stravizi alimentari del periodo natalizio sembrano inevitabili, ma quanto è assurdo mangiare troppo per dopo stare a dieta?

Provatevi il costume da bagno due volte la settimana durante tutto l'inverno: in tre giorni non accade nulla di irrimediabile, in tre mesi la catastrofe è quasi garantita.
Non fatevi mancare calde minestre di verdura poco condita e senza pasta, frutta di stagione e un moderato e intelligente apporto di carboidrati e proteine, se sentite bisogno di dolci esprimete tanto dietetico affetto: i panettoni si regalano, non si mangiano.
Siamo donne o fisarmoniche?


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