Il-Trafiletto
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22/09/14

In Albania: Papa Francesco commuove una folla oceanica

Un Papa coraggioso, che sa andare contro corrente, sa parlare al mondo intero toccando i cuori e non ha paura di mettersi in relazione e opposizione nel bene, con qualsiasi religione e governo. 


Durante il viaggio nella nazione prevalentemente musulmana dell'Albania, Papa Francesco rimprovera tutti i soldati che agiscono in nome della religione, dicendo che nessuno può porre mano alle armi mettendosi "l’armatura di Dio".

Il Papa ha lodato il popolo albanese nella sua visita alla capitale di Tirana, facendo gli elogi a tutta la nazione, che sta dimostrando al mondo intero "una pacifica e fruttuosa convivenza tra le persone e le comunità di credenti di diverse religioni, dimostrando a tutti che si può strare insieme anche se non si professa lo stesso credo".

Il pontefice ha denunciato chi ha spirito religioso pervertito e che sono impegnati nella violenza che impedisce l'armonia tra le persone di fede diversa.

Ha poi alzato la voce dicendo: "Che nessuno usi la religione come pretesto per azioni contro la dignità umana e contro i diritti fondamentali di ogni uomo e donna, soprattutto, il diritto alla vita e il diritto di ognuno alla libertà religiosa".

Il Papa ha celebrato la Santa Messa in Piazza Madre Teresa, tra tantissimi fedeli che lo hanno incitato e si sono commossi sentendo le sue parole.
Papa Francesco in Albania

06/09/14

Illuminazione parola chiave del Buddismo

Il buddismo è una tradizione spirituale che si concentra sullo sviluppo personale e il raggiungimento di una profonda conoscenza della vera natura della vita.


Si calcola che ci siano 376 milioni di seguaci in tutto il mondo. 

I buddisti cercano il raggiungimento del nirvana, seguendo il percorso del Buddha, Siddhartha Gautama, che è andato alla ricerca dell'Illuminazione intorno al VI secolo aC. 
Non credono in un dio personale, ma affermano che nulla è fisso o permanente e che il cambiamento è sempre possibile infatti il cammino che porta verso l'Illuminazione passa attraverso la pratica e lo sviluppo della moralità, della meditazione e della saggezza. 

I buddisti credono che la vita sia infinita e soggetta a impermanenza, sofferenza e incertezza. 
Questi stati sono chiamati tilakhana, o i tre segni di esistenza. 
L'esistenza è infinita perché gli individui si reincarnano diverse volte, sperimentando la sofferenza in molte vite. 
È impermanente perché nessuno Stato, bene o male, dura per sempre. 
La nostra convinzione che le cose possono durare è una causa principale di sofferenza. 

La storia del Buddismo è la storia del viaggio spirituale di un uomo verso l'Illuminazione e degli insegnamenti e modi di vivere che si sono sviluppati da e intorno ad esso.
La tradizione spirituale del Buddismo

27/08/14

La cucina cinese: origini dell'arte della tavola

Le abitudini alimentari di un popolo sono sempre strettamente connesse a fattori storici, economici e filosofico-religiosi che ne costituiscono l'intero sistema culturale e di vita: l'arte della tavola, facendo parte di questo sistema, ha perciò un indiscutibile valore semiologico. 

Al centro dell'antica raccolta cinese di «letture» divinatorie intitolata Yi Jing (Libro dei mutamenti), troviamo, l'esagramma conosciuto come «le mandibole» il cui significato simbolico è proprio «l'alimentazione»: osservate come una persona suole nutrire gli altri e di che cosa ama nutrire se stessa - dice il testo - e queste osservazioni vi riveleranno molto del suo carattere. In altri termini, la corretta alimentazione di noi stessi e degli altri è il punto nodale dell'esistenza.

La pratica della cucina cinese rivela in effetti una fusione di scienza culinaria (le tecniche di cottura), di filosofia culinaria (la scelta degli ingredienti) e di arte cculinaria (la preparazione, la composizione e la presentazione). All'origine di questa cucina,che può costituire, come ogni altra espressione dello spirito cinese, un'insolita ma possibile visuale prospettica di questa civiltà, vi è un nucleo ideologico fondamentale che risale agli albori della sua storia: in una comunità agricola, fortemente condizionata dal ritmo delle stagioni, dalle fasi lunari e dalle rispettive corrispondenze biologiche, l'idea di un corso immutabile della natura si è sviluppato parallelamente al concetto di ordine e di armonia universale.


Esiste una Legge alla quale l'uomo deve uniformarsi per non spezzare questa armonia che è fonte di vita. Questa Legge, chiamata Tao («la Via»), si manifesta attraverso l'azione di due forze opposte e complementari, lo yin e lo yang che sono i principi negativo e positivo della vita universale (il femminile e il maschile, l'oscurità e la luce, il freddo e il caldo), concetti astratti e insieme realtà immanenti il cui equilibrio genera l'armonia. Yin e Yang agiscono in cooperazione secondo un ritmo armonico che vede alternarsi il sopravvento ora dell'uno ora dell'altro.

La loro interazione produce i «Cinque Elementi» (WuXing) ai quali si affiancano, per analogia e sempre in sequenza di cinque, i diversi modi di essere della natura tra cui è l'uomo, nel quale le correlazioni simboliche sono rappresentate dalle sue «Cinque Viscere», dai «Cinque Organi», ecc... Causa di rottura dell'equilibrio naturale sono, da parte dell'uomo, le infrazioni alle regole del Tao, dovute tra l'altro alle cattive abitudini di vita, come ad esempio una scorretta alimentazione, che provocano l'indebolimento dello yin e dello yang presenti nei vari organi, esponendoli perciò alla malattia e alla morte.

Queste teorie cosmologiche ed etiche sono anche alla base della medicina tradizionale cinese che si è tramandata e sviluppata fino ai giorni nostri e che annovera, tra i suoi metodi terapeutici, il «nutrimento del corpo», ovvero la dietetica, la farmacologia, ovvero la somministrazione di farmaci derivanti dai tre regni della natura.

19/07/14

Religione | Quali benefici nell'evoluzione?

Piazza San Pietro a Roma
Quali benefici evolutivi comporta la religione? Le religioni hanno spesso l'idea brillante, dal punto di vista genetico, d'incoraggiare famiglie numerose. 

Uno studio effettuato su diverse religioni in 82 Paesi ha dimostrato una forte correlazione tra l'osservanza religiosa e la dimensione della famiglia: i credenti hanno in media 2,5 figli per ogni donna, mentre i non credenti ne hanno solo 1,7. Un altro studio condotto su ebrei con diverso grado di religiosità, gli ortodossi avevano molti più figli rispetto agli atei, e gli ultra-ortodossi avevano in media sei-otto figli. Rispetto alle ricerche, tra gli altri possibili "vantaggi" evolutivi figurano: far rispettare la cooperazione sociale e limitare la libertà delle donne, il che garantisce agli uomini di stare allevando un figlio di cui hanno la paternità.

Le religioni, inoltre, incoraggiano l'altruismo tra gli affiliati e, talvolta, l'ostilità verso gli appartenenti ad altre religioni: le guerre che ne derivano vanno a beneficio dei geni dei vincitori.(science)


18/04/14

Le pratiche spirituali fanno bene o fanno male?

È vero che è stato dimostrato che le pratiche spirituali reprimono la libertà individuale e quindi finiscono per togliere la gioia della vita e accorciarla? 

Molte voci che circolano sulla spiritualità si basano su luoghi comuni che non hanno nessun fondamento. Naturalmente è vero che ci possono essere modi patologici di vivere la spiritualità, a causa di dimensioni psicologiche squilibrate. Del resto questo si verifica per qualsiasi altro campo, da quello culturale a quello politico, dove i fanatismi e gli estremismi intolleranti ne sono esempio concreto. Per dare una risposta a questa domanda ci si deve affidare a studi e ricerche scientifiche. Nel 1997 è stato pubblicato un ottimo studio di William J. Strawbridge e collaboratori su 6.928 persone della Alameda County, Califomia, durato 28 anni, e focalizzato sugli indici di mortalità in relazione alla frequentazione di servizi religiosi. I risultati indicano che le persone che frequentavano regolarmente i servizi religiosi (almeno una volta a settimana) avevano un indice di mortalità del 36 per cento inferiore a coloro che li frequentavano meno.

Perfino dopo che i dati sono stati aggiustati statisticamente per tenere conto di fattori come l'età, il sesso, l'istruzione, lo stato di salute, il supporto sociale ecc., il fattore «frequentazione di servizi religiosi» risultò confermato. La religiosità negli Stati Uniti viene vissuta mediamente in modo meno formale e più interattivo, perché la cultura protestante favorisce un'atmosfera improntata alla condivisione. Ma anche in Italia, in ambiente cattolico, la tendenza alla condivisione si sta allargando. Ma che cosa significa in pratica tutto questo? Vuoi dire che vivere in contatto con altre persone la dimensione religiosa autentica, con interazioni e condivisioni, allunga la nostra vita in modo significativo?. Numerosi altri studi sull'isolamento indicano che quanto più siamo soli, tanto meno lunga è la vita e di qualità peggiore. Sembra quindi che il bisogno estremo di aggregazione che i giovani oggi segnalano, vada in questa direzione. Anche se l'esperienza religiosa attiva riguarda solo una piccola parte di essi. Purtroppo il bisogno di "fare gruppo" che è insito in ognuno di noi, ci spinge ad aderire a gruppi insani che ci promettono benessere, per poi asservirci ad un capo karismatico che approfitta di noi, psicologicamente, finanziariamente e purtroppo anche a volte fisicamente. Facciamo attenzione sono tanti i manipolatori di menti, specialmente se bisognose di affetto.

COME ORIENTARSI FRA LE VARIE PROPOSTE DI GRUPPO
  1. Prima di aggregarsi a un gruppo, religioso, di supporto o di altra natura, è fondamentale documentarsi sulle idee di base che hanno contribuito a formarlo.
  2. Chiedere quali sono gli attuali obiettivi che il gruppo intende raggiungere e con quali mezzi.
  3. Verificare che questi obiettivi e metodi rispondano a un proprio orientamento di fondo .
  4. Verificare che l'atmosfera in cui il gruppo vive sia improntata su sentimenti positivi e costruttivi e non si basi invece su una contrapposizione polemica ad altri gruppi o idee.
  5. Accertarsi che i membri del gruppo siano capaci di autentica solidarietà e vivano quello che predicano, almeno in buona parte.
  6. Cercare di capire se il gruppo ha un buon grado di capacità autocritica.
  7. Osservare i leader, designati o spontanei, del gruppo, per identificare eventuali esagerate attenzioni concentrate su di loro.
  8. Non affidarsi mai totalmente alla coscienza altrui, ma mantenere sempre attiva la capacità critica, senza per questo arrivare alla diffidenza cronica

14/04/14

Pastafarianesimo, in Polonia è realtà

Il Pastafarianesimo è stato riconosciuto in Polonia come una vera e propria religione a tutti gli effetti. 

Il Pastafarianesimo è quella religione che crede nel "mostro spaghetto gigante" ovvero Flying Spaghetti Monster (FSM) e adesso in Polonia è stata riconosciuta come una religione ufficiale.

Una corte a Varsavia aveva negato la possibilotà alla FSM di essere riconosciuta come una vera religione ma dopo che i Pastafariani si sono accampati fuori dalla corte e hanno iniziato ad urlare in coro "pasta" la corte decise di annullare la precedente decisione.

Ora il Flying Spaghetti Monster è una religione con tutti i benefici che hanno tutte le altre chiese e religioni in Polonia. 

Donna con in testa un
colapasta, credente nel FSM










Il Pastafarianesimo, per chi non lo sapesse, è una parodia delle religioni ortodosse e si oppone al'insegnamento del  creazionismo.
Uno dei tanti esempi, delle sue parodie, è il modo in cui concludono le preghiere, invece di dire 'amen' dicono 'ramen' (spaghetti giapponesi).

Il sito ufficiale di FSM insiste sul fatto di essere una religione vera e che i primi Pastafariani furono i pirati. Grandi esploratori pacifici e solo per colpa della  disinformazione cristiana noi li abbiamo concepiti come dei criminali.

Voi cosa ne pensate? È una vera religione? È giusto che lo sia diventata in Polonia? 



28/01/14

Svolta epocale in Tunisia | Pari diritti alle donne

Finalmente la Tunisia raggiunge un traguardo storico, che l'avvicina alla democrazia. Pari diritti alle donne e sharia cancellata. La nuova Costituzione Approvata


E' una svolta storica la nuova Carta post-rivoluzione (rivoluzione dei gelsomini) avvicina la Tunisia, con un passo enorme, alla democrazia. L’Islam è religione di Stato ma viene garantita la libertà di coscienza. Il plauso di Ban Ki-Moon: «Una tappa storica» È stata adottata nella notte dall’Assemblea nazionale costituente (Anc) tunisina la nuova Costituzione a più di tre anni dalla fuga dal Paese di Zine El Abidine Ben Ali al culmine della Rivoluzione dei Gelsomini. Il nuovo governo “apolitico” - frutto dell’accordo fra gli islamisti di Ennahda, in maggioranza all’assemblea, e le opposizioni - dovrà ora organizzare nuove elezioni legislative e presidenziali entro l’anno. Molte le novità della nuova Costituzione, la prima del dopo-rivoluzione.

Da sinistra a destra Jaafar,
presidente dell’assemblea nazionale,
il presidente Marzouki e il primo ministro
uscente Larayedh
Voluta per impedire una deriva autoritaria nel Paese, la Carta mira innanzitutto alla parità uomo-donna. L’articolo 20 afferma l’eguaglianza di diritti e doveri dei due sessi, mentre l’articolo 45 impone che il governo non solo protegga i diritti delle donne, ma garantisca le pari opportunità anche all’interno dei consigli elettivi. Nella nuova Costituzione si sancisce poi che l’islam è la religione di Stato ma si esclude la sharia - la legge islamica - come base del diritto del Paese. Ma nell’articolo 6 viene garantita la libertà di fede e di coscienza e viene posto anche il divieto di accusare qualcuno di apostasia. Il presidente Moncef Marzouki ha definito l’adozione della nuova Costituzione una «vittoria contro la dittatura», aggiungendo tuttavia che il cammino è ancora «lungo» per stabilire i valori democratici nel Paese. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha parlato di una «nuova tappa storica» e si è detto convinto che «l’esempio tunisino possa essere un modello per gli altri popoli che aspirano alle riforme». Il testo però non piace a tutti. Sostenitori del Partito integralista islamico Hizb ut-Tahriri, in lotta per l’instaurazione di un califfato islamico, hanno manifestato in piazza, definendo la nuova Carta, troppo «laica». fonte LaStampa.it
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