Il-Trafiletto
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09/11/14

Allen Jonnes artista delle "donne sotto il tavolo"



Allen Jonnes sta per aprire alla Royal Academy di Londra una mostra (dal 13 novembre al 25 gennaio). Ma chi è Allen Jones? 

Chi negli anni sessanta aveva superato l'adolescenza sicuramente lo conoscono, se non lui, le sue opere, che furono motivo di scontro con il movimento femminista di allora, che riuscirono a demonizzare l'artista tanto da escluderlo per 40 anni dalle gallerie di Londra.

Per quelli che non lo conoscono tracciamo un breve e sintetico percorso: nato a Southampton nel '37, nel '69 creò le sue sculture erotiche. Nel '70 le tre opere scatenarono un putiferio fra le femministe tanto da danneggiare una scultura con l'acido.

Fu esiliato per 40 dalle gallerie di Londra, ma le opere di Jones trovarono una buona quotazione all'estero, negli Stati Uniti e soprattutto in Germania. Una scultura messa all'asta da Sotheby's nel 2012, fu venduta per quasi 1milione di sterline. Faceva parte della collezione d'arte di Gunter Sachs, il playboy tedesco sposato con Brigitte Bardot dal 1966 al 1969 e morto nel 2011. Le donne-oggetto di Allen Jones piacevano tanto anche al regista Stanley Kubrick, il quale chiese allo scultore di realizzare dei mobili erotici simili per il film Arancia Meccanica (1971)

Ora i tempi sono cambiati e anche il femminismo è cabiato. Ormai le femministe hanno capito che il corpo femminile è ed è sempre stato un business. Ah..! L'odore dei soldi! E ora la pornografia è vista come un'arma femminile. Inoltre, come sostiene qualsiasi appassionato del genere sado-maso, in rapporti del genere il confine tra chi comanda e chi subisce è labile e spesso addirittura chi comanda è il vero sottomesso. Nonostante ciò, di recente una retrospettiva tedesca delle opere di Jones di gran successo è stata rifiutata, secondo la rivista britannica The Spectator , da una tra le più famose gallerie di Londra. «Non voglio guai», spiegava la direttrice.





















09/10/14

Artisti di 40mila anni fa | il dipinto rupestre più antico che si conosca

Trovati dipinti rupestri antichi di 40mila anni. Immagini di mani umane e animali primitivi, straordinarie e le più antiche del mondo, trovate sull'isola di Sulawesi in Indonesia.


Si tratta di immagini straordinariamente simili a quelli delle grotte spagnole di El Castillo che hanno circa la stessa età. Il tesoro di arte rupestre è stato studiato dal gruppo di ricerca coordinato da Maxime Aubert, dell’università australiana di Griffith e del Centro di Scienze archeologiche dell’università di Wollongon.

Utilizzando la tecnica di datazione basata sull'uranio sui depositi minerali delle grotte, i ricercatori hanno individuato il disegno rupestre più antico finora noto. Rappresenta un ''babirussa'', un tipo di cinghiale molto primitivo, ed è disegnato con grande precisione di particolari dettagli di zampe e coda a riccio."Questi disegni sono tra i più antichi mai rinvenuti - osserva Aubert - e il babirussa è uno dei primi animali che l'uomo abbia mai disegnato".




Si pensava che i dipinti rupestri più antichi fossero stati rinvenuti in Europa, ma i dipinti e i disegni rinvenuti  nell'isola di Sulawesi in Indonesia sono molto simili e altrettanto antichi ed esistono a 13.00 kilometri di distanza. In realtà disegni e pitture che decoravano le grotte indonesiane erano stati scoperti negli anni '50, ma per oltre 60 anni si è creduto che non avessero più di 10.000 anni.

Aggiungi didascalia
A portare fuori strada era stata la fortissima erosione cui sono soggette le pareti di quelle grotte, in un clima tropicale. La nuova datazione è stata quindi sorprendente e costringe a rivedere molte delle teorie più accreditate sull'arte figurativa nella preistoria. Adesso, secondo gli esperti, sono necessarie nuove ricerche per capire se quelle espressioni artistiche fossero un patrimonio comune a tutte le società primitive, da quelle che popolavano l'Africa a quelle del Sud-Est asiatico, oppure se ogni popolazione avesse sviluppato forme d'arte in modo indipendente.




06/10/14

L'arte della tecnologia | L'arte moderna in un ambiente storico

La mostra d'arte del mondo di Venezia:
La Biennale

Ogni due anni Venezia ospita la più grande mostra d'arte del mondo, la Biennale. Passione ed esplorazione dell'arte moderna esposta in un ambiente così storico. 


Ogni divulgatore di tecnologia che vive sempre attaccato (in un modo che qualcuno potrebbe considerare innaturale) al proprio portatile, allo smartphone e a Internet, l'interessamento è anche a come, negli artisti moderni, si possa riflettere la crescente importanza della tecnologia nella nostra vita; cerco sempre buoni esempi di arte che rispecchino la mia esistenza digitale. Purtroppo vengo fin troppo spesso deluso.

Pensiamo, per esempio, al tema di questa edizione della Biennale (in corso fino al 24 novembre, ndr), il Palazzo Enciclopedico, un riferimento a un progetto dell'artista italo americano Marino Auriti che negli anni Cinquanta sognò di costruire un palazzo di 136 piani che ospitasse tutta l'arte, la cultura e la conoscenza del mondo. Il palazzo non fu mai realizzato, ma un suo grande modello si può ammirare all'ingresso dello spazio principale dell'esposizione. Ovviamente oggi non verrebbe mai costruito perché non sentiamo più il bisogno di custodire la conoscenza in un edificio, e preferiamo memorizzarla in Wikipedia o cercarla con Google.

Eppure il nesso tra il Palazzo Enciclopedico e Wikipedia non viene colto esplicitamente dagli organizzatori della Biennale, un'omissione sintomatica della separazione tra arte e tecnologia che si manifesta sovente. Fortunatamente, c'è molta arte che fa uso di Internet e del computer o riflette sui modi in cui stanno cambiando la quotidianità. Tra le preferite ci sono le varie installazioni che affrontano l'argomento dei controlli ossessivi.

L'opera più raggelante è una batteria di 131 monitor che mostra scene di vita dell'artista Dieter Roth, filmate negli anni Novanta, quando si stava riprendendo da una malattia. Roth è morto nel 1998, ma la sua opera prefigura il mondo di oggi, in cui siamo osservati ovunque da telecamere. Non si sono visto però molti altri artisti occuparsi direttamente di tecnologia.


01/09/14

Pagliaro e la chiesa del Corpus Domini

Pagliaro con il tempo è diventato meta di visitatori ed è un antico borgo con una chiesa del Corpus Domini del 1400, che si trova in Valle Brembana in provincia di Bergamo a 600 mt. di altezza sul livello del mare.


Se si ha la fortuna di visitare  Pagliaro, che si trova a 27 km dalla città di Bergamo ed entrare nella chiesa del Corpus Domini, costruita al centro del borgo, si rimarrà a bocca aperta, contemplando il ciclo pittorico che è ora visibile nel suo pieno splendore dopo i recenti restauri.
L’insieme di questi dipinti si attribuisce a Maffiolo da Cazzano, che li dipinse attorno alla metà del Quattrocento e che hanno una carica e un'energia davvero particolare.
Infatti tutti i personaggi che compongono quest'opera d'arte, sembra che ci parlino e ci vogliano fare una vera e propria catechesi per la gente di Pagliaro e i turisti che arrivano per fotografare e vedere questi dipinti.
La pirma cosa che ti colpisce sono gli occhi dei personaggi rappresentati, che scrutano, che ti parlano e che invocano e poi l'attenzione finisce sulle loro mani, che sono aperte all'abbraccio, tese e piene d'ira e giunte nella preghiera.
È una pittura fatta di sguardi e di gesti, che ci affascina e ci commuove.
Sono uscito da questa chiesa che mi ha svelato il Mistero e raccontato della Trascendenza e sono contento di potervene parlare e vi dico che se vi trovate nelle vicinanze di Bergamo, non dimenticatevi di andare a vedere questa preziosa opera d'arte nel borgo di Pagliaro.
Chiesa del Corpus Domini in Pagliaro

03/08/14

Chieri città medioevale

Chieri (m 283. s.m.; ab. 31.398)
Si trova in Piemonte in provincia di Torino, da cui dista 16 km E' situata in una piana dolcemente inclinata verso sud e circondata dagli altri lati dalle fertili propaggini sud-orientali della collina torinese.
Chieri città medioevale La città conserva caratteristiche medioevali che si esprimono nella planimetria pressoché circolare ( con le vie che convergono a raggiera sulla cattedrale e nell'architettura di molti suoi edifici. Ancor oggi il perimetro della via S.Giorgio ricalca esattamente il tracciato dell'antica cinta muraria.
Storia: Fondata dai Romani verso il 100 a.C., Chieri sorge in una zona abitata fin dai tempi preistorici, come attestano numerosi ritrovamenti neolitici. Di scarsa importanza nei periodi barbarico e carolingio, la città conosce la giurisdizione dei vescovi di Torino e uno di questi, Landolfo, la fortifica nel 1037 mediante un castello, mura e torri. Libero Comune con propri statuti nel XII secolo, si oppone, con Asti, al vicario imperiale Guglielmo del Monferrato e lo sconfigge nel 1154.
Distrutta dal Barbarossa all'inizio dell'anno seguente, viene poi donata al vescovo di Torino, che a sua volta la dà in feudo al conte di Biandrate. Riacquistata l'indipendenza e la protezione imperiale, Chieri allarga la propria influenza spingendo i propri commerci sino nella Francia e nelle Fiandre.

Nel 1311, l'imperatore Enrico VII ordina a Chieri di riconoscere l'autorità di Amedeo di Savoia. Pur non avendo più una storia autonoma, la città deve sostenere, dal 1394 al 1411, una lunga e sanguinosa guerra contro il marchese del Monferrato. Nei secoli XVI e XVII viene occupata dai Francesi e dagli Spagnoli. Nel 1711, nei pressi della città, gli eserciti alleati francese e spagnolo vengono sconfitti da Eugenio di Savoia. Nel 1785 Chieri viene eretta in principato a favore di Vittorio Emanuele duca d'Aosta. Da allora Chieri segue, come tutta la regione, le sorti dello stato Sabaudo.
Arte e monumenti Molti edifici sono deteriorati, altri hanno subito rifacimenti, ma l'atmosfera medioevale del nucleo storico è inconfondibile. Tipica è la struttura delle abitazioni: residenza al primo e secondo piano, androni per magazzini al piano terra e vaste logge aerate nel sottotetto. Anche a Chieri, come in tutto il Piemonte, sono numerose e pregevoli le testimonianze barocche: l'architetto Vittone, che fu uno dei maggiori progettisti barocchi, è l'autore della chiesa di S. Bernardino, dell'interno di S. Lucia e della facciata di S. Antonio. Barocchi sono pure la chiesa di S. Filippo, l'Ospizio di Carità, la chiesa dell'Annunziata e gli ex conventi di S. Chiara e S. Margherita. Gotico è invece il Duomo, dedicato a S. Maria della Scala, con facciata in cotto dal portale ricco di fregi marmorei. L'interno, a cinque navate, conserva pregevoli affreschi, tele del Moncalvo, un'icona marmorea del XVI secolo, un coro ligneo e un tesoro con preziosi reliquiari. Da segnalare il complesso di S. Domenico, costituito da una chiesa trecentesca di mattoni e dall' attiguo convento, ricostruito nei secoli XVII-XVIII.
Fra le costruzioni civili si ricordano l'arco dedicato del 1580 a Emanuele Filiberto, il palazzo Tana del XV secolo ed il palazzo comunale con facciata del Vittone.

Il Civico Museo Archeologico raccoglie materiale romano e un lapidario medioevale. Manifestazioni Festa patronale della Madonna delle Grazie (prima domenica di settembre); mercatone del bue grasso (penultimo martedì prima di Natale).

Prodotti enogastronomici Famose le coltivazioni di cardi, sicuramente i migliori della regione, ideali da intingere nella bagna caòda.
Le colline, a vigneti, danno un ottimo vino rosso: il Freisa di Chieri.

Cardi alla piemontese
Valori nutrizionali Protidi 15 Lipidi 29 Glucidi 12 Kcal 369
Ingredienti per 4 persone:
*1 kg di cardi
*50 g di emmenthal
*50 g di fontina
*50 g di parmigiano grattugiato burro
*1 di di latte
*2 dl di panna
*2 cucchiai di farina bianca 11irnone sale
Mondate i cardi togliendo loro i fili, lavateli, tagliateli a pezzi e lessateli.in acqua salata con il succo di un limone e la farina. Scolateli bene. Imburrate una pirofila, sistematevi i cardi, conditeli con la fontina e il parmigiano grattugiati e il burro e mescolate con un cucchiaio di legno. Tagliate l'emménthal a fettine molto sottili, disponetele sopra i cardi, irrorate il tutto con panna e latte mescolati e mettete a cuocere nel forno a temperatura media finché la superficie sarà gratinata. Servite nel recipiente di cottura. I cardi di Chieri sono tra i più famosi della regione, ideali per essere intinti nella bagna caòda. Colti nel primo inverno, quando hanno già preso la brina, entrano comunque in numerose altre preparazioni.

02/08/14

Lodi città medioevale

Lodi (m 87 s.m.; ab. 42.949) Si trova in Lombardia e, fino al 1992, era in provincia di Milano da cui dista 31 km. Da quell'anno capoluogo dell'omonima provincia. E' situata nella pianura a sud di Milano, sulla riva destra de   ll'Adda, ed è il principale centro della subregione che da essa prende il nome.
Lodi città medioevale Medioevale è la fondazione della città, voluta da Federico Barbarossa nel 1158 in seguito alla distruzione di Lodi Vecchio da parte dei Milanesi. Medioevale è anche la pianta di Lodi, a strade incrociantesi più o meno perpendicolarmente, con il centro nella piazza della Vittoria, cinta da portici e dominata dal Duomo.
Storia Quattro anni dopo la sua fondazione, nel 1162, Lodi collabora alla distruzione di Milano e il Barbarossa, ricevuta in città la resa dei Milanesi, vi pone per qualche tempo la propria residenza colmando Lodi di privilegi, confermati dai suoi successori. Alla morte dell'imperatore Federico II, fa ritorno in città il vescovo e a capo del Comune viene posto Sozzo-Vistarini. Nel 1259, poiché la città ha dato asilo a profughi milanesi, Martino della Torre se ne impadronisce facendosi proclamare podestà e dandone la signoria per cinque anni a Filippo della Torre. In seguito si ha un ritorno del Vistarini, poi, alla sua morte, si ha un predominio dei Sommariva e quindi degli Overgnaghi.

Nel 1300 signore della città è Antonio Fissiraga, che a capo di una lega guelfa scaccia i Visconti da Milano insediandovi i Torriani. In seguito ad alterne vicende, la città torna ai Vistarini, poi passa a Pietro Temacoldo, ad Azzone Visconti e a Giovanni Vignati. Quest'ultimo, nel 1416, deve cedere la città nuovamente ai Visconti e si uccide in carcere. Morto, nel 1447, Filippo Maria, la città si dà a Venezia, ma col trattato di Brescia torna a Milano seguendone definitivamente le sorti. Durante il periodo napoleonico Lodi è capoluogo di dipartimento.
Arte e monumenti Notevoli testimonianze artistiche di epoche diverse rivelano l'importanza e lo sviluppo di Lodi dal Medioevo ad oggi. Costruzioni romaniche sono la chiesa di S. Lorenzo, della fine del secolo XII, e il Duomo, iniziato nel 1160, alterato nei secoli successivi e ora riportato alle forme originarie. Quest'ultimo ha un portale originario medioevale con sculture del secolo XII, rosone e finestre rinascimentali. L'edificio, fiancheggiato da un imponente campanile, ha nell'mterno, barocco, dipinti dei secoli XVI e XVII di pittori lombardi. Sul lato sinistro del Duomo è il Broletto, di origine duecentesca con facciata rifatta nel secolo XVIII.

Esempi di architettura gotico-lombarda sono il palazzo Vistarini con portico ogivale e finestre in cotto, e la chiesa di S. Francesco, con interessanti affreschi nell'interno. Ultimo avanzo del castello costruito da Bernabò Visconti, ridotto in caserma da Giuseppe II, è il torrione circolare del secolo XIV. Dei numerosi edifici quattrocenteschi restano il bel palazzo Varesi, già Mozzanica, attribuito al Battagio, con grandioso portale marmoreo, il chiostro dell' antico ospedale di S. Spirito ed il santuario dell' Incoronata, esempio insigne di architettura rinascimentale. L'interno, a pianta ottagonale, ricco di decorazioni policrome, contiene dipinti dei fratelli Piazza e Della Chiesa ed un polittico in quattro tavole del Bergognone, una delle migliori opere dell'artista. Nei sotterranei ha sede il Museo dell' Incoronata con codici miniati, oreficerie sacre e oggetti liturgici. Ricostruzione cinquecentesca di un preesistente edificio è la chiesa di S. Cristoforo, progettata e affrescata, nell'interno, dal Tibaldi.
 Barocchi sono il palazzo Barni, il palazzo Modigliani-Pitoletti, disegnato dai fratelli Sirtori, il palazzo del Vescovado, progettato da G.A. Veroni, e la chiesa di S. Filippo con il palazzo attiguo. Quest'ultimo, elegante costruzione di D. Sirtori, ospita la Biblioteca Laudense, dotata di circa 100.000 volumi fra cui rare edizioni, ed il Civico Museo, che raccoglie materiale archeologico, ceramiche, armi e dipinti lombardi dei secoli XV-XVII notevole anche il Museo Diocesano d'Arte Sacra che espone dipinti, sculture e paramenti sacri.
Manifestazioni Festa patronale di S. Bassiano (19 gennaio).
Prodotti enogastronomici Lodi va giustamente famosa per i suoi formaggi, fra cui l'ormai quasi introvabile grana lodigiano e il pannerone. Ottimi il burro e il mascarpone. Fra gli insaccati notevole è la salsiccia alla milanese "antica" mentre in campo dolciario tipico dolce lodigiano è la tortionata.
I vini del Lodigiano vengono prodotti sulla collina che sovrasta S. Colombano al Lambro: troviamo il Verdea, bianco, e i rossi S. Colombano e Bonarda.

Zuppa di porri con raspadura 
Valori nutrizionali Protidi 23 Lipidi 20 Glucidi 51 Kcal 476
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di porri
30 g di burro olio d'oliva farina bianca
4 fette di pane casereccio, brodo vegetale, raspadura, sale pepe.
Pulite bene i porri mantenendo la parte più tenera e affettandoli sottilissimi. Mettete a scaldare il burro in una casseruola assieme a un cucchiaio d'olio d'oliva. Aggiungete i porri passati in precedenza in pochissima farina. Rigirate a lungo con un cucchiaio di legno salate e pepate. Ricoprite di brodo vegetale e cuocete a fuoco lento per 40 minuti circa. Tostate le fette di pane casereccio, disponetele sul fondo di una ciotola da forno, versate la zuppa e ricoprite la superficie di raspadura, gratinate in forno per 5 minuti e servite immediatamente. La raspadura si trova solo nel Lodigiano e si tratta di fiocchi di grana padano giovane che vengono ricavati dalle forme mediante uno speciale attrezzo. La raspadura è anche ottima come stuzzichino da accompagnare agli aperitivi. Se nella vostra zona la raspadura non è reperibile, sostituite
la con del grana padano non troppo stagionato e grattugiato.

04/07/14

Quella sera al "Musical Night"

-Reportage di Arte & Spettacoli-  su Luca Giacomelli Ferrarini & Cristian Davide Ruiz


Fotografia di:  Sara Nasi   
Lo scorso sabato, esattamente il 28 giugno appena trascorso mi sono messa alla prova! Ho sfidato me stessa a superare la mia paura più grande:

16/06/14

Creare è un antistress: la creatività viene ... creando

L'arteterapia non richiede nessuna predisposizione particolare, e la soddisfazione, durante l'esecuzione del lavori, e a opera compiuta, modifica in positivo il nostro stato d'animo

Se è vero che lo stress è una delle principali cause all'origine di numerosi disturbi, è altrettanto vero che ogni misura per ridurlo o per liberarsene, almeno temporaneamente, è salutare. Creare qualche cosa con le proprie mani è rilassante, assorbe 1'attenzione e la distoglie dalle preoccupazioni. La pressione sanguigna si assesta, la mente diventa più lucida, le reazioni emotive sono più equilibrate, aumenta 1'autostima e sono
favoriti i processi di guarigione, sia a livello fisico sia psichico.
Il ruolo preventivo dell'arte non può essere sopravalutato. Dedicare periodicamente un po' di tempo ad attività non destinate a produrre reddito è liberatorio. Per esempio, qualche minuto al giorno dedicato a creare una composizione floreale o a disporre in modo armonioso gli oggetti di casa «fa sentire bene» e mette in uno stato d'animo positivo. L'effetto benefico sulla salute è dimostrato.


SIAMO TUTTI CREATIVI «Non sono capace» o «Non sono mai stato bravo con le mani» sono scuse che non valgono più. Prima di tutto perché 1'art therapy non richiede alcuna predisposizione particolare per essere efficace. E poi perché oggi esiste una gran quantità di supporti tecnici - dai materiali facili da usare ai manuali, fino ai corsi che rendono accessibile la realizzazione di piccoli capolavori. La soddisfazione è grande, durante 1'esecuzione stessa, e a opera compiuta. Provare per credere: mettersi all'opera e «pasticciare» con carta, forbici o colori modifica subito il nostro stato d'animo. Liberiamo il bambino che è in noi e che troppo spesso e troppo a lungo rimane soffocato. In ogni bambino, infatti, è manifesta un'innata voglia di sperimentare e di creare, e un senso di gioia nel vedere il risultato della propria opera, qualunque essa sia. Da adulti tendiamo a sopprimere questo aspetto, ritenendolo ingenuo o futile, ma in questo modo tarpiamo le ali alle nostre capacità più autentiche, mentre il dar spazio al nostro «bambino interiore» è decisamente benefico, addirittura curativo.

DA SOLI O IN COMPAGNIA Dedicarsi al bricolage può servire a riempire dei momenti di solitudine, ma può essere anche una bellissima occasione per passare delle ore serene con amici e parenti. Un ottimo modo per far superare ai bambini la noia di un pomeriggio piovoso o a motivarli a giocare, tra loro o insieme agli adulti. La sera o la domenica poi, piuttosto che rimanere passivi davanti al televisore, si può creare insieme qualche piccolo oggetto, e intanto chiacchierare, o cantare. Il creare insieme può dare luogo a un senso di grande solidarietà, affinità e affetto. Infine, l'art therapy non dovrebbe avere scopi utilitaristici. Tuttavia gli oggetti che nasceranno dalle vostre mani saranno probabilmente talmente piacevoli che vorrete conservarli per abbellire la casa, usarli tutti i giorni o per fare dei regalini a persone care. Per le occasioni di festa (compleanni, anniversari, ecc.), si possono preparare bellissime decorazioni per la tavola, per la confezione del regalo o addobbi per la casa.
IN PRATICA
Segnaposto, biglietti di saluti o d'auguri, decorazioni da incollare su cartellette o libri. Occorrono: cartoncino colorato (diversi colori); forbici sagomate
Patchwork senza ago e filo, allegre applicazioni su felpe, pantaloni, sacche ... Occorrono: carta termoadesiva e ritagli di tessuto a piacere. Oppure si prende un kit completo per uno dei numerosi soggetti. Basta posizionarli e stirare.
Decorare su cartone. paglia. legno, porcellana, cuoio ecc ... Sembreranno pitture perfette. Occorrono: tovaglioli di carta a tre strati con motivi di vostro gradimento; forbici; colla speciale per découpage oppure semplice albume d'uovo.
Luccichini su maglioni, jeans, sacche ... Occorrono: strass, perline e borchie autoadesive. Basta stirare. Per maggiore facilità e precisione, usare un'apposita mascherina.
Dipingere su vetrate, specchi, bicchieri, paralumi è facile lavorando su una pellicola molto sottile, da applicare poi sulla superficie scelta (anche sagomata). La pellicola può essere staccata e riusata. Occorrono: colori, pellicola, forbici, vernici finali.
A1tri lavori possono impiegare cera, filo di carta, foil (motivi luminosi da stirare), e naturalmente matite e colori per disegni e pitture.

LE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
Grandi opere con semplicità: I materiali ideali per il craft o il bricolage sono possibilmente già presenti in casa, come per esempio tovaglioli di carta, albume d'uovo (come colla), forbici; poi vecchie scatole, cappelli, borse, indumenti da abbellire e da ringiovanire.  
Poco ingombranti: deve essere possibile riporli senza problemi, una volta terminato il lavoro.  
Facili da usare: un manuale o un mini-corso possono essere utili per determinate tecniche. 
Facili da reperire: cartoleria, merceria, negozi di belle arti e bricolage.
Economici, soprattutto per i primi sperimenti. 
Non tossici.

10/06/14

ESERCIZIO DI PSICOTEMATICA

CHE COSA SERVE L'ARTE? 

Uno dei principali aspetti della cultura umana è la sua creatività. Ogni popolo, anche il più primitivo, cerca un' espressione creativa artistica, sia nel decorarsi il corpo che nel decorare l'ambiente in cui vive. La creatività artistica è la più pura espressione dell'evolversi della coscienza umana. Oggi l'arte è diventata sofisticazione, mercato o una ricerca espressiva del brutto. E il segno della grande confusione che domina la società e della grande diffusione del materialismo. Molta gente acquista quadri, sculture, gioielli non per gustare la loro bellezza ma per relegare queste opere d'arte nei caveaux delle banche. Si sotterra l'arte perché si crede di vivere in eterno. Si attende un domani che non esiste, perché la Vita è viva nel momento che si vive, non nel passato o nel futuro. Chi acquista un quadro non lo deve fare per il suo valore ipotetico, ma soltanto perché gli piace, perché quell' opera parla alla sua sensibilità. Un dipinto acquistato, un disegno, una scultura o un vaso, ammirati e goduti dai proprietari, acquistano un loro particolare valore magnetico, che aiuta i singoli membri della famiglia, e anche i visitatori della casa che riescono a sintonizzarsi con quelle opere artistiche.

Il sensitivo che visita una casa sente subito il richiamo delle opere artistiche, anche degli oggetti dell' artigianato o le espressioni artistiche di un bambino con la loro spontaneità. Il sensitivo può da un quadro, da una scultura, percepire anche la storia spirituale ed emozionale di una famiglia, se l'opera d'arte è stata a lungo testimone della loro vita. Ogni espressione creativa, da una pentola a lungo usata o da un vaso, o da un tavolo, acquista col tempo una sua particolare identità, una specie di personalità che riflette la vita degli uomini che hanno usato queste cose. È per questo che i popoli animisti, seguendo l'esempio degli sciamani che guidano la loro vita spirituale, non distruggono mai un oggetto che è ormai inservibile, ma lo sotterrano con molta cura. Una famiglia tormentata da negatività, se acquista un'opera d'arte che ama, dicono gli esoteristi, viene riportata in una corrente d'armonia che neutralizza le negatività. Diamo qui l'esempio di quattro opere d'arte che hanno avuto una grande importanza per i loro possessori. Guardatele con attenzione e cercate di scegliere il quadro che vi piacerebbe possedere:
San Giovanni giovane" di Bernardo Strozzi

ritratto di una dama quattrocentesca
dipinta da un pittore moderno
nello stile antico;
"Il giovane San Giovanni" di
Bernardo Strozzi.



Giovane con cappello piumato e
l'arco con freccia" di Francesco Furini
 il ritratto di una dama quattrocentesca dipinta da un pittore moderno nello stile antico; il "San Giovanni giovane" di Bernardo Strozzi; un "San Giovanni Evangelista" di pittore ignoto; e il "Giovane con cappello piumato e l'arco con freccia" di Francesco Furini (1604-1649). Se la vostra sensibilità si sta svegliando, voi potete percepire la storia di questi dipinti. Non sforzatevi di pensare, ma osservateli attentamente. Lasciate che sia la vostra anima a scoprire un particolare, a riconoscere una somiglianza, a percepire una storia che non appartiene al ,vostro conosciuto. Si sviluppa l'intuizione solo sperimentando i sentieri dell'anima. Voi non siete il personaggio del quale la Vita vi impone di recitarne la parte, voi siete ANIME e la vera realtà che vi circonda è animica, spirituale.

04/03/14

Il film che non doveva vincere l'Oscar: "LA GRANDE BELLEZZA" stasera su canale5

In prima serata, da non perdere assolutamente, su canale5 questa sera il film neo premiato con un OSCAR come "Miglior film straniero".  Il film che non  doveva vince l'Oscar. 

Rivedere le misere e pessime recensioni fatte dalla stampa di Stato all'uscita di questo film straordinario, che lo voleva per un pubblico limitatissimo, conferma una volta di più a che livello ci vogliono mantenere propinandoci le "commediote" dei cinepanettoni. Almeno  la rete in questo caso ha fatto tantissimo, scavalcando un'altra volta i media di Stato che adesso remano controvento con le ossa rotte. Il funzionamento dell'arte lo spiegò Carmelo Bene al Maurizio Costanzo Show descrivendo semplicemente come, perchè e con che modalità in Italia (e in tutto il mondo) esista solo l'arte di Stato, che raramente è costretta a lasciar vincere e correre semi-liberi i cavalli di razza come Sorrentino per far credere che la gara non sia taroccata.
Le conseguenze della proiezione in TV non sono prevedibili, regalare in prima serata al tele-utonto questo film è come mostrare le catene ad un cane incatenato da sempre che crede di vivere libero, la reazione è imprevedibile. Ma godiamoci, questa sera, questo splendido film, seduti comodamente nella nostra poltrona preferita. Buona visione


Visionario quanto basta, lo struggente viaggio di Sorrentino nell’euforica decomposizione nazionale è assecondato da uno straordinario Servillo, cui fanno «da spalla» di volta in volta eccellenti interpreti (Verdone, Ferilli, Ranzi, Ferrari, Forte, Herlitzka). Ma in vista del finale, diciamo l’ultima mezz’ora, i simboli si accumulano e si affastellano, la necessità di chiudere tutti i conti appesantisce un po’ il racconto e La grande bellezza rischia di mandare a casa lo spettatore col sospetto che sia un film per certi versi «programmatico». Laddove la grazia e il genio di Fellini stavano invece nella pura anarchia narrativa, nelle domande senza risposta, nel sensuale candore delle parole di Paolina sulla spiaggia mai colte da Marcello, perse per sempre tra il vento e il nulla.(Articolo pubblicato sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 maggio 2013)

24/02/14

"Andy Warhol" a Palazzo reale a Milano

In mostra le opere di Andy Warhol, a Palazzo Reale a Milano. Ritenuto il fondatore della Pop art, Warhol è stao l'artista più quotato del novecento. Un ritratto di Mao Tse Tung del 1973 battuto all’asta da Sotheby’s per circa 9 milioni di euro.


Fino al 9 marzo resta aperta a Milano una mostra monografica dedicata a Andy Warhol, a Palazzo Reale. La mostra è aperta da ottobre ed espone 150 opere prodotte tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta e provenienti dalla Brant Foundation, la collezione di Peter Brant, un ricco uomo d’affari molto amico di Warhol. Nel 1967, quando aveva vent’anni, Brant acquistò la sua prima opera di Warhol – un disegno della famosa Campbell’s Soup – iniziando quella che sarebbe diventata una delle più importanti collezioni di arte contemporanea al mondo.

confezioni di zuppa Campbell’s
 La mostra raccoglie alcune delle opere più famose di Warhol e tutto il percorso ricostruisce la carriera e la vita di uno degli artisti più quotati del Novecento: il 13 febbraio scorso è stato battuto all’asta da Sotheby’s un ritratto di Mao Tse Tung del 1973 per circa 9 milioni di euro, per fare un esempio. Warhol è notoriamente considerato il fondatore della Pop art, un movimento nato in risposta all’Espressionismo astratto che ha come oggetto gli atteggiamenti della massa e la società dei consumi, e che per raccontarli utilizza il linguaggio della pubblicità, del mondo del cinema e dell’intrattenimento.La mostra comprende ritratti di personaggi famosi, da Marilyn Monroe a Mao Tse Tung, le bottiglie di Coca-Cola argentate, le confezioni di zuppa Campbell’s, le scatole di Kellogg’s Corn Flakes e di Ketchup Heinz, le serigrafie di Liz Taylor, quelle di Mao e di Marilyn, e in particolare la Shot Light Blue Marilyn, con il foro del proiettile sulla fronte sparato dall’amica e performer Dorothy Podber. La mostra, inserita nel programma dell’Autunno Americano è stata prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group. È curata da Peter Brant e Francesco Bonami.

18/11/13

Perchè si dice "non avere nè arte nè parte"?

Senza arte nè parte
Questo adagio viene usato in scioltezza, almeno dalle mie parti, anche se devo dire che lo sentivo molto di più anni fa che non adesso.
Non avere nè arte nè parte ovvero non conoscere un mestiere e non avere nè beniappoggi. Nel Medioevo, tutti coloro che praticavano un'arte o un mestiere erano iscritti alle corporazioni distinte a seconda delle attività. Queste corporazioni,  vere e proprie associazioni, salvaguardavano gli interessi degli iscritti e li aiutavano a ragiu gere determinati fini economici. Inoltre, le corporazioni entravano nelle divisioni poilitiche, "prendevano partito", anche questo sempre a vantaggio degli iscritti. In definitiva, avere arte e parte (e infatti esiste anche il detto chi ha arte ha parte) significava appunto essere in grado di svolgere una professione che dava sicuramente da vivere e forniva appoggio in caso di bisogno, mentre coloro che non erano iscritti alle corporazioni venivano considerati poveri diavoli, gente, appunto, che non nè arte nè parte.
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