Il-Trafiletto
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03/08/14

Chieri città medioevale

Chieri (m 283. s.m.; ab. 31.398)
Si trova in Piemonte in provincia di Torino, da cui dista 16 km E' situata in una piana dolcemente inclinata verso sud e circondata dagli altri lati dalle fertili propaggini sud-orientali della collina torinese.
Chieri città medioevale La città conserva caratteristiche medioevali che si esprimono nella planimetria pressoché circolare ( con le vie che convergono a raggiera sulla cattedrale e nell'architettura di molti suoi edifici. Ancor oggi il perimetro della via S.Giorgio ricalca esattamente il tracciato dell'antica cinta muraria.
Storia: Fondata dai Romani verso il 100 a.C., Chieri sorge in una zona abitata fin dai tempi preistorici, come attestano numerosi ritrovamenti neolitici. Di scarsa importanza nei periodi barbarico e carolingio, la città conosce la giurisdizione dei vescovi di Torino e uno di questi, Landolfo, la fortifica nel 1037 mediante un castello, mura e torri. Libero Comune con propri statuti nel XII secolo, si oppone, con Asti, al vicario imperiale Guglielmo del Monferrato e lo sconfigge nel 1154.
Distrutta dal Barbarossa all'inizio dell'anno seguente, viene poi donata al vescovo di Torino, che a sua volta la dà in feudo al conte di Biandrate. Riacquistata l'indipendenza e la protezione imperiale, Chieri allarga la propria influenza spingendo i propri commerci sino nella Francia e nelle Fiandre.

Nel 1311, l'imperatore Enrico VII ordina a Chieri di riconoscere l'autorità di Amedeo di Savoia. Pur non avendo più una storia autonoma, la città deve sostenere, dal 1394 al 1411, una lunga e sanguinosa guerra contro il marchese del Monferrato. Nei secoli XVI e XVII viene occupata dai Francesi e dagli Spagnoli. Nel 1711, nei pressi della città, gli eserciti alleati francese e spagnolo vengono sconfitti da Eugenio di Savoia. Nel 1785 Chieri viene eretta in principato a favore di Vittorio Emanuele duca d'Aosta. Da allora Chieri segue, come tutta la regione, le sorti dello stato Sabaudo.
Arte e monumenti Molti edifici sono deteriorati, altri hanno subito rifacimenti, ma l'atmosfera medioevale del nucleo storico è inconfondibile. Tipica è la struttura delle abitazioni: residenza al primo e secondo piano, androni per magazzini al piano terra e vaste logge aerate nel sottotetto. Anche a Chieri, come in tutto il Piemonte, sono numerose e pregevoli le testimonianze barocche: l'architetto Vittone, che fu uno dei maggiori progettisti barocchi, è l'autore della chiesa di S. Bernardino, dell'interno di S. Lucia e della facciata di S. Antonio. Barocchi sono pure la chiesa di S. Filippo, l'Ospizio di Carità, la chiesa dell'Annunziata e gli ex conventi di S. Chiara e S. Margherita. Gotico è invece il Duomo, dedicato a S. Maria della Scala, con facciata in cotto dal portale ricco di fregi marmorei. L'interno, a cinque navate, conserva pregevoli affreschi, tele del Moncalvo, un'icona marmorea del XVI secolo, un coro ligneo e un tesoro con preziosi reliquiari. Da segnalare il complesso di S. Domenico, costituito da una chiesa trecentesca di mattoni e dall' attiguo convento, ricostruito nei secoli XVII-XVIII.
Fra le costruzioni civili si ricordano l'arco dedicato del 1580 a Emanuele Filiberto, il palazzo Tana del XV secolo ed il palazzo comunale con facciata del Vittone.

Il Civico Museo Archeologico raccoglie materiale romano e un lapidario medioevale. Manifestazioni Festa patronale della Madonna delle Grazie (prima domenica di settembre); mercatone del bue grasso (penultimo martedì prima di Natale).

Prodotti enogastronomici Famose le coltivazioni di cardi, sicuramente i migliori della regione, ideali da intingere nella bagna caòda.
Le colline, a vigneti, danno un ottimo vino rosso: il Freisa di Chieri.

Cardi alla piemontese
Valori nutrizionali Protidi 15 Lipidi 29 Glucidi 12 Kcal 369
Ingredienti per 4 persone:
*1 kg di cardi
*50 g di emmenthal
*50 g di fontina
*50 g di parmigiano grattugiato burro
*1 di di latte
*2 dl di panna
*2 cucchiai di farina bianca 11irnone sale
Mondate i cardi togliendo loro i fili, lavateli, tagliateli a pezzi e lessateli.in acqua salata con il succo di un limone e la farina. Scolateli bene. Imburrate una pirofila, sistematevi i cardi, conditeli con la fontina e il parmigiano grattugiati e il burro e mescolate con un cucchiaio di legno. Tagliate l'emménthal a fettine molto sottili, disponetele sopra i cardi, irrorate il tutto con panna e latte mescolati e mettete a cuocere nel forno a temperatura media finché la superficie sarà gratinata. Servite nel recipiente di cottura. I cardi di Chieri sono tra i più famosi della regione, ideali per essere intinti nella bagna caòda. Colti nel primo inverno, quando hanno già preso la brina, entrano comunque in numerose altre preparazioni.

23/03/14

Speciale Enjoy | Car sharing a giugno esordio a Roma.

Enjoy sbarca a Roma: il servizio di car sharing sviluppato da Eni, inaugurato a Milano a fine 2013, è pronto al grande salto tra le vie della capitale e fin da oggi l’appuntamento è stato fissato al mese di giugno.

Scommettere su Roma significa accelerare il passo già a distanza di 6 mesi dai primi chilometri macinati sulle strade milanesi: così come fin da subito è stato chiaro che le energie e il brand messi in campo da Eni avrebbero potuto fare la differenza nel mondo del car sharing, ora è del tutto chiaro come il cambiamento è destinato ad affermarsi con tempistiche rapide, facendo dell’auto in condivisione una realtà destinata ad entrare nella quotidianità di un numero sempre crescente di italiani.

Fiat 500: progetto Enjoy car sharing
Che il servizio Enjoy sarebbe arrivato anche a Roma era cosa nota ormai da tempo, poiché la stessa Eni aveva già lasciato intendere come le Fiat 500 rosse del progetto sarebbero giunte tanto nella capitale quanto a Torino entro l’estate. Se relativamente a Torino non v’è al momento ufficializzazione alcuna, per quanto riguarda Roma si tratta invece di un esordio ormai imminente.

Tutto prosegue comunque sulla falsa riga del progetto delineato a suo tempo da Paolo Scaroni, AD Eni, durante il taglio dei nastri milanese: il progetto Enjoy nasce sì a Milano, ma ha una vocazione internazionale: occupare le principali piazze italiane è il primo step, ma con una ambizione che in prospettiva va addirittura oltre i confini nazionali. Così facendo Enjoy diventerà una vera e propria piattaforma composta da città di car sharing collegate da nervature su binario ad alta velocità: il ruolo della partnership di Trenitalia è in tal senso fondamentale.La notizia giunge in concomitanza con i nuovi dati relativi al volume di iscrizioni e noleggi che il servizio sta registrando su Milano: ad oggi Enjoy registra nel capoluogo lombardo ben 55 mila iscritti e oltre 200 mila noleggi, il tutto in 3 mesi effettivi di attività.

La possibilità di iscriversi gratuitamente e online, col riconoscimento immediato della patente e della carta di credito; l’utilizzo di una Fiat 500 rossa, l’automobile a 4 posti compatta, sicura e trendy; un servizio innovativo e semplice che, dopo la registrazione, consente di noleggiare immediatamente un’auto Enjoy; le tariffe più competitive attualmente sul mercato (25 cent/minuto e 10 cent/minuto in sosta): con queste caratteristiche il car sharing di Eni ha conquistato i milanesi e da giugno approderà anche a Roma con una flotta di 600 e Fiat 500.

17/02/14

Torino 2014 | OpenGlam nella città della Mole libero accesso all'arte!

Torino 2014! OpenGlam nella città della Mole libero accesso all'arte! Apparentemente potrebbe sembrare uno slogan turistico in realtà è molto è molto di più: Torino è la prima città italiana a fare parte della fondazione che promuove il libero accesso ai dati di gallerie, archivi, librerie e musei.

Provate a pensare: Palazzo Madama, la Galleria di Arte Moderna, il Museo d'Arte Orientale e Borgo Medievale che insieme danno luogo a l'accesso libero dei propri dati in nome della limpidezza e del valore aggiunto: immagini delle opere, informazioni riguardo i restauri, flusso e altri set di dati che saranno resi disponibili gratuitamente il prossimo 22 febbraio in occasione del secondo Open Data Day italiano.
Mole Antonelliana


Con questa iniziativa la Fondazione Torino Musei si allinea ai maggiori poli museali europei tra i quali la Tate Gallery, il British Museum e il Rijksmuseum di Amsterdam e da' il via ad una campagna di diffusione culturale che fa leva sulla circolazione e la condivisione libera delle informazioni.

Le informazioni liberate sotto licenza CreativeCommons Italia 3.0 saranno consultabili online all'indirizzo opendata.fondazionetorinomusei.it a partire dal 19 febbraio e offriranno set di dati che rispondono agli standard internazionali affinché consultazione, prelievo e riutilizzo siano facilitati.

L'evento torinese dell'Open Data Day sarà occasione per approfondire il tema, tanto attuale quanto necessario, della libera diffusione delle informazioni.

10/12/13

Davanti ai nostri occhi

Non mi occupo di politica, non mi riconosco in nessun partito politico e mi piacerebbe restarmene neutrale con la convinzione che qualunque governo dovrebbe agire per il bene del Paese.
Questa è la teoria.
Nella pratica osservo come qualunque cosa, venga catalogata di destra o di sinistra, più o meno moderate, mentre la politica non ha più nulla a che spartire con ideali e buone intenzioni quanto giochi di potere ed interessi... ma non avrebbe senso spiegare quello che sta davanti ai nostri occhi.
Ieri, a Torino e non solo, i giovani in divisa si sono tolti i caschi ed abbassato gli scudi antisommossa, sono esseri umani e non dei robot.
Mi è sembrato un bel gesto di intelligenza e cuore (pure gran bei ragazzi devo dire), davanti ad una manifestazione spontanea, senza bandiere e senza sindacati.
Non apprezzo una certa stampa che già li menziona quali esponenti di "estrema destra" e la patetica e tardiva spiegazione della Questura di Torino che - a mezzo stampa - ci fa sapere che avremmo assistito ad un equivoco: il giorno dopo avevano ricevuto l'ordine di farlo.
Se scendo in piazza insieme alle mie amiche potremmo scoprire le nostre tendenze politiche da come ci vedono i giornalisti? per come ci vestiamo?
Le vie di fatto non stanno a destra né a sinistra, non si interpretano perché la realtà non ha bisogno di didascalie.



I gusci dei virus, ecco le ultime scoperte

Sui virus c'è molto da scoprire, sono così mutevoli e misteriosi. Capire il loro "comportamento" potrà aprire nuove frontiere alla medicina, utilizzandoli come terapia da far entrare direttamente all'interno delle cellule. Ecco cosa ha scoperto un pool di scienziati in merito.
I virus sono come navicelle che contengono una parte attiva, il materiale genetico, in grado di infettare una cellula ospite. La navicella, chiamata capside o vettore, è sostanzialmente un guscio che si deforma quando deve penetrare nella cellula da infettare, e può addirittura andare in pezzi.
Capside
 Il gruppo di ricerca, fra cui Guido Polles e Cristian Micheletti della SISSA ( Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, ha usato simulazioni al computer e modelli teorici proprio per capire come questa “navicella” risponda alle sollecitazioni termiche e meccaniche. La ricerca, che è stata condotta insieme all’Università di York (UK), all’Università di Torino e all’Istituto Max Planck di Mainz (Germania), è stata pubblicata su Plos Computational Biology. Così facendo ha individuato i punti deboli dei capsidi e ne ha dedotto il processo di assemblaggio spontaneo. Ogni guscio è formato da tanti tasselli proteici che si incastrano spontaneamente come pezzetti di Lego. Un capside può essere formato da centinaia di queste sub-unità, ma ogni tassello è formato da un numero limitato di proteine. I bordi dei tasselli rappresentano le linee “deboli” dove avviene la deformazione della struttura generale e lungo le quali il guscio si frammenta in caso di rottura. Per alcuni tipi di virus sono state fatte delle osservazioni sperimentali, proprio per capire la dinamica interna del vettore (deformazione) e la forma dei singoli tasselli (che è di solito piuttosto regolare - pentagoni, esagoni, triangoli). Micheletti e colleghi hanno prodotto un modello al computer che, in linea di principio, può essere applicato a qualunque virus di cui sia nota la struttura. “Partendo dalle conoscenze sulla struttura molecolare del capside abbiamo provato a ‘stuzzicarlo’ un po’ per vedere come cambiava forma. Abbiamo infatti simulato delle fluttuazioni termiche (banalmente l’abbiamo virtualmente scaldato e raffreddato) osservando lungo quali linee il guscio si modificava. Molto probabilmente queste linee sono anche i punti in cui il capside tende a frantumarsi”. Hanno spiegato Polles e Micheletti. “Il nostro modello si è rivelato molto robusto. Le simulazioni infatti hanno riprodotto le condizioni che sono state osservate sperimentalmente su una serie di capsidi noti. Per questo motivo abbiamo prodotto altre previsioni su capsidi di cui non esiste conoscenza diretta in questo senso”. Gli studi sulla natura dei capsidi virali sono importanti per conoscere i meccanismi di azione infettiva dei virus (e studiare metodi per contrastarla). I vettori virali inoltre sono usati in farmacologia e per la terapia genica. I gusci dei virus infatti possono essere utilizzati come vettore per far entrare una terapia direttamente dentro le cellule, una metodologia che oggi rappresenta l’avanguardia in medicina. La possibilità di identificare i punti meccanicamente deboli potrebbe, in prospettiva, essere sfruttata per modificare i capsidi naturali ottimizzandone la loro resistenza per un più efficace trasporto e consegna del contenuto farmacologico.

12/11/13

Chiomonte: iniziato lo scavo per la linea TAV

I lavori per la linea TAV sono iniziati, il cantiere è operativo. La fresa gigantesca TBM (Tunnel Boring Machine) si è messa in moto. Il presidente dell'Osservatorio della Torino- Lione, Virano, afferma che tutte le persone di buon senso devono prendere atto della irreversibilità dell'opera.
La "talpa" lavorerà per circa due anni, e per celebrare l'inizio di questa fase operativa, è arrivata una delegazione di amministratori francesi, fra cui anche il sindaco di Chambery, Bernadette Laclais, la vice presidente della regione Rhone- Alpes, Eliane Giraud, il sindaco di Toeino, Piero Fassino e il presidente della Provincia Antonio Saitta.
La talpa nel tunnel
La TMB, che scaverà tra i 7 e i 10 metri al giorno, è enorme (lunga 240 metri, con un dimatro di 6,30 metri), dotata di una testa, o meglio la fresa vera e propria e dei locali di comando subito dietro, poi di un quadro tecnico, della cabina di pilotaggio e infine della struttura di servizio.
 E' alimentata da sette motori elettrici, con una potenza di 2.205 KW. La sua 'testa' è costituita da 42 'taglieni', di 19 pollici di diametro, e ha un peso complessivo di circa 380 tonnellate. La fresa è stata portata a Chiomonte per mezzo di 131 trasporti, da luglio a settembre 2013. Per celebrare l'inizio della fase operativa della 'talpa', nel cantiere è presente anche Louis Besson, presidente della delegazione francese della cig. Gli ospiti e i giornalisti accreditati hanno visitato il tunnel, che per i primi 200 metri è stato scavato con tecniche tradizionali (con l'uso di escavatori).
Ma a seguito delle molteplici proteste che questo progetto ha scatenato,  il pubblico ministero Nicoletta Quaglino, a Torino, ha richiesto  24 condanne, la più alta delle quali fino a 5 anni e 3 mesi nei confornti degli attivisti e simpatizzanti NO TAV per gli episodi del 2010. Salgono in vece a 53 gli imputati del maxi processo per gli scontri dell'estate 2011.
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