Il-Trafiletto
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02/10/14

ISIS | "Conquisteremo Roma e prenderemo le vostre donne". E i romani rispondono....

Sono trascorsi pochi giorni dall’audio messaggio diffuso da siti jihadisti nel quale Abu Muhammed al-Adnani al-Shami, portavoce ufficiale dello Stato Islamico, esorta i musulmani affinché si lancino in altre conquiste: "Conquisteremo la vostra Roma, romperemo le vostre croci, schiavizzeremo le vostre donne. 


Un messaggio che, messo in questi termini, metterebbe sicuramente un minimo di apprensione ai diretti interessati, ovvero i cittadini romani, i quali, invece rispondono con la tipica ironia e simpatia che li caratterizza. Infatti si sono scatenati sul web con messaggi di risposta tutt’altro che preoccupati. Leggiamone alcuni.  
Commenti dei Romani:                                                                                          
1 - ....nun pijate er raccordo...che restate imbottijati. 
2 - Se v'avanza un po' di tempo completate la Salerno-Reggio Calabria. 
3 - Chi ha voglia di comunicargli che c'è una piccola tassa da pagare per le invasioni con anticipo del 114% a Gennaio e saldo a Marzo, poi ci sarebbe l'addizionale sul rapimento ma è dovuta in tre rate che vengono comunicate per data ed importo circa 15 minuti prima della scadenza. Venite venite...  
4 - Se te porti via mi moglie la croce c'è l'hai tu a vita. 
5 - Se ce fanno 'no squillo buttamo la pasta. 
6 - L'importante è che non chiedano sette vergini per ognuno di loro.... là la vedo dura.
7 - Piateve mi socera ve prego.  
8 - Se vengono a Roma je famo tarmente tanta pena che ce danno 'na mano a campà...
9 - Dategli la Santanchè.   
10 - Venite venite, ci penserà Equitalia a farvi scappare..............
11 - Però venite con i barconi sennò non vi fanno entrare. 
12 - Mi raccomando la Boldrini. Non dimenticatela!
13 - Mi raccomando non dimenticate mia suocera, è una cattolica impenitente.
14 - Mettiamo Rosy Bindi a guardia della città.  
15 - Se prendono la Santanchè diventano tutti buddisti! 
16 - Non vi scomodate.... Dove vi spedisco la mia? 
17 - Vogliono la mia donna? Sia chiaro quello che si prende dopo non si riporta!  
18 - Nun fate via nazionale che è piena de buche.
19 - Finalmente se Tromba (Donna Romana). 
20 - Se arrivate verso le 5 del pomeriggio, nun fate er raccordo!  
21 - Finalmente ...........qualcuno me se prende. 
22 - Tempo mezz'ora e diventano romani pure loro ,se fumano una sigaretta ,e pensano "vabbè ma mò se dovemo mette a taja capocce ma a chi je và o famo domani".  
23 - Oh Mi socera ve la incarto.  
24 - Scegliete un giorno che non c'è lo sciopero ...  
25 - Daje che ve damo 80 € a tutti.
26 - Tanto restano bloccati dai lavori della metro C.
27 - Non si possono prendere Marino? 
28 - A Roma c'è stato solo un Califfo ..Il mitico Franco!!! (immagine presa dal web)

06/08/14

Anagni città medioevale

Anagni (m 424 s.m.; ab. 18.618)
Si trova nel Lazio, in provincia di Frosinone da cui dista 22 km. La città si allinea in fila sulla cresta d'uno sperone tufaceo, alta sulla piana solcata dal fiume Sacco.
Anagni città medioevale .Anagni, che conserva testimonianze storiche e architettoniche preromane e romane, è centro di grande mteresse artistico per i suoi monumenti medioevali e per il tessuto urbanistico praticamente intatto dei suoi quartieri duecenteschi e trecenteschi.
Storia La città, un tempo chiamata Anagnia, capitale degli Ernici, viene conquistata dai Romani nel 306 a.c., divenendo prefettura e successivamente municipio. Nel corso della sua storia viene occupata da Pirro (280-275 a.Ci) e saccheggiata da Alarico (410), da Genserico (455) e da Totila (546). Sede vescovile nel 487 , fa parte dapprima del Ducato Romano durante la dominazione bizantina e allo scadere del secolo VIII passa alla Chiesa.

Fino alla prima metà del secolo XII viene dominata dai feudatari della Campagna e in seguito, sorto il Comune, viene travagliata dalle lotte delle opposte fazioni, che si contendono il potere, e dai disordini provocati dall'assenza del governo centrale dei papi trasferitisi ad Avignone dal 1305 al 1377. Ritornata stabilmente alla Chiesa nel 1399, ne segue le vicende subendo l'occupazione dei Colonna nel 1528 e il saccheggio ad opera delle truppe del duca d'Alba nel 1556.

Arte e monumenti. I quartieri a nord di piazza Cavour, la via Vittorio Emanuele, specie nel suo tratto più alto, e la zona attorno al Duomo, sono esempi di edilizia medioevale perfettamente conservati; a quest'epoca appartengono il palazzo comunale, retto da quattro grandiosi archi a pieno centro e ingentilito da finestre gotiche; la casa Barnekow, quasi rifatta con arbitrarie ma pittoresche sistemazioni; il palazzo di Bonifacio VIII, dal grande loggiato a due archi e bifore sulla fronte; l'ex chiesa di S. Chiara e quella di S. Andrea, rifatta in parte in forme tardo-barocche, ma conservante un campanile impostato su un arco. Ma il monumento più importante è il Duomo, maestosa mole con influssi lombardi misti al romanico-classico, eretto nel 1077-1104, poi completato nel '200 con influssi gotici. L'esterno ha semplicissima facciata, di fronte alla quale sorge isolato il maestoso campanile. L'interno è a tre navate su pilastri alternativamente cilindrici e quadrati, con pavimento ad intarsio di marmi colorati, opera raffinatissima dei Cosmati. Di notevole interesse sono la cripta e la cappella di S. Tommaso Becket.
Annesso alla cattedrale vi è un Museo, che contiene una delle più ricche raccolte di paramenti medioevali da chiesa, in gran parte appartenenti alla ricca dotazione di Bonifacio VIII. Manifestazioni Festa patronale di S. Magno (19 agosto).
Prodotti enogastronomici In zona è possibile trovare salumi artigianali di pregio.
In campo enologico, la produzione offre il bianco Torre Ercolana e il rosso Romagnano.

Timballo alla Bonifacio VIII Anagni

Benedetto Caetani, da Anagni, salì al trono pontificale con il nome di Bonifacio, e ad Anagni è nato questo singolare e ricco timballo, vero e proprio piatto da grandi occasioni.
Valori nutrizionali Protidi 68 Lipidi 44 Glucidi 83 Kcal 1000
Ingredienti per 4 persone:
*300 g di maccheroni
*500 g di fesa di vitello
*150 g di animelle di vitello
*150 g di creste e bargigli di pollo
*80 g di fegatini di pollo
*80 g di filoni di vitello
*60 g di prosciutto cotto
*60 g di salsiccia fresca
*30 g di funghi secchi burro
*olio d'oliva vino bianco secco Marsala
* brodo *mollica di pane *latte *cipolla * aglio * timo in polvere
* prezzemolo *1 uovo * farina tartufo nero di Norcia * sale e pepe
Scottate le animelle, le creste e i bargigli di pollo in acqua bollente, levate a tutto la pelle, sgranate le animelle. Rimettete creste e bargigli in acqua fredda salata, cambiandola spesso, per tre ore. Ammollate i funghi in acqua, tagliateli a pezzi regolari, fateli saltare in padella con poco burro, poi aggiungete i filoni, i bargigli, le creste, le animelle, i fegatini tagliati tutti a pezzi regolari. Insaporite con 1 dl di vino bianco, 1/2 dl di Marsala, sale, pepe, brodo leggero e portate a cottura.

Mescolate in una scodella la carne di vitello, passata due volte al tritacarne, una punta di timo, un pugno di mollica di pane bagnata nel latte e strizzata, e aggiungete il prosciutto, la salsiccia, 1/2 cipolla, 1 spicchio d'aglio e un ciuffo di prezzemolo, il tutto tritato finemente. Amalgamate tutto con un uovo sbattuto, salate se necessario, e formate delle polpettine. Infarinatele e rosolatele in un tegame con olio e burro. Fatele indorare bene da entrambe le parti. Eliminate il grasso in eccesso e lasciatele andare per 15 minuti con 1/2 bicchiere di vino bianco, in un recipiente coperto a fuoco moderato.

Cuocete i maccheroni al dente, conditeli con il composto precedentemente realizzato, versate tutto in uno stampo unto di burro e foderato completamente con lamelle di tartufo nero di Norcia. Infomatelo a calore medio per 15 minuti. Rovesciate il timballo su un piatto di portata e decorate con le polpettine.

05/08/14

Erice città medioevale

Erice
(m 751 s.m.; ab. 25.275) Si trova in Sicilia, in provincia di Trapani da cui dista 14 km.
E' situata sulla sommità del monte cui da il nome, che si eleva presso la costa mediterranea, alle spalle di Trapani.
Erice città medioevale . Distesa su un alto, isolato monte calcareo, Erice disegna con il suo edificato medioevale un triangolo regolare, denso di significati simbolici.
Le architetture medioevali sono disposte secondo modi che ricordano vagamente la civiltà islamica. Le strade pavimentate a riquadri, sembrano lunghe tovaglie pulite; i curatissimi cortiletti fioriti, raggiungibili attraverso archivolti, avvolgono il visitatore in un'atmosfera d'altri tempi.
Storia . Di origine assai antica, Erice è abitata dagli Elimi, che la rendono celebre erigendovi un tempio dedicato alla dea della fecondità (denominata di volta in volta Astarte, Afrodite e Venere), quindi appartiene ai Cartaginesi e ai Romani che sempre vi mantengono vivo il culto per quella divinità femminile. Dopo la decadenza di quell' antichissimo tempio, Erice ricompare come un grosso centro normanno con il nome di Monte San Giuliano. Ed è proprio ai Normanni che si deve la rinascita urbana, con il potenziamento della poderosa cinta di mura e la costruzione di un forte-castello. Fino al secolo XV, Monte San Giuliano rimane un baluardo di alto valore strategico; in seguito l'affermarsi di Trapani segna il declino della città, che segue le vicende del più importante centro.

Arte e monumenti Della città del periodo greco sussistono resti monumentali, e precisamente le grandi mura del secolo V a.C. con torri, porte e cortine, ben conservate sul lato nord-orientale, ma con rifacimenti romani e soprattutto normanni. Ma il castello che domina la città con grandiose torri merlate, diviso in vari nuclei, è più tardo e risale ai secoli XII e XIII ed è tra i più interessanti castelli siciliani.
La chiesa madre dell' Assunta Iniziata nel 1314, si presenta in forme gotiche, rese ibride e teatrali all'interno da un rifacimento del 1865. Tra le altre numerosissime chiese, spesso caratterizzate da singolari cupolette di derivazione arabo-medioevale, vanno ricordate: S. Antonio, del secolo XIII; l'Annunziata, con interessanti resti d'età gotica; S. Cataldo, d'origine medioevale ma rifatta nel periodo barocco; S. Martino, con pregevoli decorazioni; S. Giuliano, a cupola e S. Pietro, con elegante interno ellittico.
Cenno particolare meritano la chiesa dell' Addolorata, di forme gotico- rinascimentali con un'interessante cappella dell'epoca, e quella di , S. Giovanni Battista, con portale medioevale, strutture barocche e pregevoli opere rinascimentali.
Manifestazioni Festa patronale della Madonna di Custonaci (ultimo mercoledì di agosto); tradizionale la processione dei Misteri il Venerdì Santo. Estate Ericina con manifestazioni varie (luglio-agosto).
Prodotti enogastronomici Data la vicinanza col mare, sono da ricordare la bottarga, uova di tonno salate ed essiccate al sole nel loro involucro, e il musseddu, filetto di delfino o di tonno salato ed essiccato. Vi si trova dell'ottima pasticceria e, soprattutto, una cassata ripiena di pasta reale. In zona vi è una certa produzione vinicola che però non offre vini DOC.

Cuscusu Erice  
Valori nutrizionali Protidi 36 Lipidi 28 Glucidi 69 Kcal 672
Come indica chiaramente il nome, il piatto è di origine araba e altro non è se non il cuscus tunisino che, varcato il Canale di Sicilia, si è attestato nella zona di Marsala e di Trapani. L'apposita pentola, detta coscoussier, qui è chiamata mafaradda.
Ingredienti per 6 persone:
*500 g di cuscus medio
*1,300 kg circa di pesce di varie qualità
*olio d'oliva
*2 cipolle
*1 spicchio d'aglio
*prezzemolo tritato
*alloro
*4 pomodori ben maturi
*1 bustina di zafferano
*mandorle tritate *sale *pepe
Pulite e lavate il pesce e tagliatelo a pezzetti. Fate soffriggere, in 7-8 cucchiai d'olio, le cipolle affettate, lo spicchio d'aglio tritato e un cucchiaio di prezzemolo. Unite una foglia d'alloro e i pomodori tagliati a pezzetti. Adagiate il pesce nel recipiente e ricopritelo a filo con dell'acqua. Salate, pepate, stemperate lo zafferano in un po' d'acqua calda. e aggiungetelo alla preparazione assieme alle mandorle tritate. Portate a cottura a fuoco moderato. Quando il pesce sarà cotto e il sugo convenientemente addensato, togliete dal fuoco. Bagnate con parte della salsa di cottura la semola che, nel frattempo, avrete cotto al vapore. Disponete il pesce al centro di un grande piatto di portata e versatevi sopra la salsa rimasta. Contornatelo con la semola e servite.

03/08/14

Chieri città medioevale

Chieri (m 283. s.m.; ab. 31.398)
Si trova in Piemonte in provincia di Torino, da cui dista 16 km E' situata in una piana dolcemente inclinata verso sud e circondata dagli altri lati dalle fertili propaggini sud-orientali della collina torinese.
Chieri città medioevale La città conserva caratteristiche medioevali che si esprimono nella planimetria pressoché circolare ( con le vie che convergono a raggiera sulla cattedrale e nell'architettura di molti suoi edifici. Ancor oggi il perimetro della via S.Giorgio ricalca esattamente il tracciato dell'antica cinta muraria.
Storia: Fondata dai Romani verso il 100 a.C., Chieri sorge in una zona abitata fin dai tempi preistorici, come attestano numerosi ritrovamenti neolitici. Di scarsa importanza nei periodi barbarico e carolingio, la città conosce la giurisdizione dei vescovi di Torino e uno di questi, Landolfo, la fortifica nel 1037 mediante un castello, mura e torri. Libero Comune con propri statuti nel XII secolo, si oppone, con Asti, al vicario imperiale Guglielmo del Monferrato e lo sconfigge nel 1154.
Distrutta dal Barbarossa all'inizio dell'anno seguente, viene poi donata al vescovo di Torino, che a sua volta la dà in feudo al conte di Biandrate. Riacquistata l'indipendenza e la protezione imperiale, Chieri allarga la propria influenza spingendo i propri commerci sino nella Francia e nelle Fiandre.

Nel 1311, l'imperatore Enrico VII ordina a Chieri di riconoscere l'autorità di Amedeo di Savoia. Pur non avendo più una storia autonoma, la città deve sostenere, dal 1394 al 1411, una lunga e sanguinosa guerra contro il marchese del Monferrato. Nei secoli XVI e XVII viene occupata dai Francesi e dagli Spagnoli. Nel 1711, nei pressi della città, gli eserciti alleati francese e spagnolo vengono sconfitti da Eugenio di Savoia. Nel 1785 Chieri viene eretta in principato a favore di Vittorio Emanuele duca d'Aosta. Da allora Chieri segue, come tutta la regione, le sorti dello stato Sabaudo.
Arte e monumenti Molti edifici sono deteriorati, altri hanno subito rifacimenti, ma l'atmosfera medioevale del nucleo storico è inconfondibile. Tipica è la struttura delle abitazioni: residenza al primo e secondo piano, androni per magazzini al piano terra e vaste logge aerate nel sottotetto. Anche a Chieri, come in tutto il Piemonte, sono numerose e pregevoli le testimonianze barocche: l'architetto Vittone, che fu uno dei maggiori progettisti barocchi, è l'autore della chiesa di S. Bernardino, dell'interno di S. Lucia e della facciata di S. Antonio. Barocchi sono pure la chiesa di S. Filippo, l'Ospizio di Carità, la chiesa dell'Annunziata e gli ex conventi di S. Chiara e S. Margherita. Gotico è invece il Duomo, dedicato a S. Maria della Scala, con facciata in cotto dal portale ricco di fregi marmorei. L'interno, a cinque navate, conserva pregevoli affreschi, tele del Moncalvo, un'icona marmorea del XVI secolo, un coro ligneo e un tesoro con preziosi reliquiari. Da segnalare il complesso di S. Domenico, costituito da una chiesa trecentesca di mattoni e dall' attiguo convento, ricostruito nei secoli XVII-XVIII.
Fra le costruzioni civili si ricordano l'arco dedicato del 1580 a Emanuele Filiberto, il palazzo Tana del XV secolo ed il palazzo comunale con facciata del Vittone.

Il Civico Museo Archeologico raccoglie materiale romano e un lapidario medioevale. Manifestazioni Festa patronale della Madonna delle Grazie (prima domenica di settembre); mercatone del bue grasso (penultimo martedì prima di Natale).

Prodotti enogastronomici Famose le coltivazioni di cardi, sicuramente i migliori della regione, ideali da intingere nella bagna caòda.
Le colline, a vigneti, danno un ottimo vino rosso: il Freisa di Chieri.

Cardi alla piemontese
Valori nutrizionali Protidi 15 Lipidi 29 Glucidi 12 Kcal 369
Ingredienti per 4 persone:
*1 kg di cardi
*50 g di emmenthal
*50 g di fontina
*50 g di parmigiano grattugiato burro
*1 di di latte
*2 dl di panna
*2 cucchiai di farina bianca 11irnone sale
Mondate i cardi togliendo loro i fili, lavateli, tagliateli a pezzi e lessateli.in acqua salata con il succo di un limone e la farina. Scolateli bene. Imburrate una pirofila, sistematevi i cardi, conditeli con la fontina e il parmigiano grattugiati e il burro e mescolate con un cucchiaio di legno. Tagliate l'emménthal a fettine molto sottili, disponetele sopra i cardi, irrorate il tutto con panna e latte mescolati e mettete a cuocere nel forno a temperatura media finché la superficie sarà gratinata. Servite nel recipiente di cottura. I cardi di Chieri sono tra i più famosi della regione, ideali per essere intinti nella bagna caòda. Colti nel primo inverno, quando hanno già preso la brina, entrano comunque in numerose altre preparazioni.

29/03/14

"Alzarsi con il piede sbagliato"


Alla base di questo modo di dire c'è ancora la convinzione che la parte sinistra del corpo e il suo uso (nel caso dei mancini), rappresenti il male. Nel mondo islamico è ancora oggi radicata la convinzione che  sinistra e destra rappresentino rispettivamente il Male e il Bene. Per i Romani, particolarmente superstiziosi, tutto ciò che veniva da sinistra era portatore di disgrazia. Essi infatti stavano molto attenti quando si alzavano, ad appoggiare a terra il piede destro, e, se per caso capitava loro di appoggiare per primo il piede sinistro si aspettavano sfortuna e contrattempi. Altro modo per esprimere lo stesso concetto è "alzarsi con la cuffia di traverso/con la cuffia storta" perché l'immagine è quella di una persona che dorme con la cuffia in testa, che se la fa andare di traverso a causa di un sonno agitato e si sveglia quindi di pessimo umore per la cattiva nottata.
Alzarsi col piede sbagliato, è sinonimo di un cattivo inizio di giornata, di umor nero, e ovviamente di momento sofrtunato.

01/01/14

Perchè si dice "fa un freddo cane"?

 Il cane è il miglior amico dell'uomo e tanta parte ha avuto nella nostra evoluzione e nel nostro sviluppo, benchè io ritenga che abbiamo ancora molte cose da imparare.
Freddo cane

Fa un freddo cane/è un freddo cane, il cane è stato nel passato simbolo del freddo: quello che oggi è uno degli animali domestici più coccolati e privilegiati dall'uomo non ha sempre avuto sorte benevola. Ci sono stati tempi in cui il cane era costretto in catene, privato del cibo per aumentare la sua ferocia contro intrusi e ladri e lasciato all'addiaccio e fuori dalle abitazioni a causa delle malattie infettive da cui era afflitto. L'accezione negativa di cane, cui fu associata l'idea di disgrazia, si può far risalire anche all'antico gioco dei dadi diffuso presso i Romani: il “colpo del cane” era infatti quello più sfortunato, in cui tutti i dadi lanciati segnavano il punteggio inferiore. Non solo, questa è un'espressione era usata anche dagli esquimesi, dove si era soliti dire, oggi ha fatto un freddo cane, oggi ha fatto freddo per due cani.. indicando con questo quanti cani avevano accolto nella tenda e nel letto in modo tale da scaldarsi.
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