Il-Trafiletto
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28/11/17

Motori metano Seat Ibiza prezzi allestimenti

Fonte - Alvolante - Si aggiungono alla gamma il 1.0 TGI a metano, il 1.5 TSI a benzina da 150 CV, il diesel 1.6 TDI e gli allestimenti Reference e Business. 


In vendita da giugno 2017, la quinta generazione dell’utilitaria Seat Ibiza (qui sopra) è stata ordinabile fino a oggi con il tre cilindri a benzina, nelle versioni 1.0 da 75 CV ed EcoTSI turbo, con 95 CV e 116 CV.


Da fine ottobre sarà disponibile anche con nuovi motori, a partire dall’interessante doppia alimentazione benzina/metano 1.0 TGI da 90 CV, che dovrebbe rivelarsi un buon compromesso fra prestazioni e spese di mantenimento:


la casa spagnola parla di una velocità massima di 180 km/h e di percorrenze nell’ordine dei 20,4 km per metro cubo (o 31,4 km/kg).


Il che, al prezzo medio odierno del metano nel nostro Paese (0,964 euro al kg) si traducono in una spesa per il carburante (ricordiamo: in base ai dati ufficiali) di poco superiore a 3 euro ogni 100 chilometri.


La Seat Ibiza 1.0 TGI ha prezzi da 16.050 euro ed è ordinabile anche nell’allestimento di primo livello, chiamato Reference, al pari dell’altro motore disponibile da questi giorni:

è il diesel 1.6 TDI da 80 CV (proposto con gli allestimenti Reference, Style, XCellence) e da 95 CV (con gli Style, Xcellence, FR e Business).

I prezzi delle versioni a gasolio partono da 16.700 euro. Il terzo nuovo motore ad entrare nel listino è il potente benzina 1.5 TSI da 150 CV (da 19.000 euro abbinato all'allestimento sportivo FR), che promette una velocità massima di 215 km/h.

Le novità interessano anche il benzina 1.0 Eco TSI da 115 CV, ora abbinabile anche al cambio doppia frizione DSG a 7 marce:

costa 17.750 euro in allestimento Style, ma non è disponibile per il più economico Reference.

Leggi articolo originale: https://www.alvolante.it/news/seat-ibiza-2017-arrivano-nuovi-motori-354368

02/09/14

Quel problema attuale chiamato effetto serra.

L'effetto serra è un fenomeno per così dire atmosferico-climatico che indica la proprietà che ha un qualsiasi pianeta nel nostro caso la Terra, di trattenere nella propria atmosfera parte dell'energia solare proveniente dal Sole. In questo modo si instaura un processo, del tutto naturale, deputato alla regolazione dell'equilibrio termico del nostro pianeta, agendo sulla la presenza nell’ atmosfera di alcuni gas, detti appunto gas serra, che hanno come risultato complessivo quello di moderare la temperatura dell'atmosfera terrestre, evitando fortunatamente le grandi escursioni termiche a cui sarebbe soggetto il pianeta in loro assenza.
In pratica viene a crearsi una variazione del contenuto atmosferico di vapore acqueo, anidride carbonica e metano, di conseguenza un aumento delle concentrazioni di questi gas nell’atmosfera ci dà come risultato un aumento di calore con conseguente innalzamento della temperatura terrestre. La scoperta dell'effetto serra, è dovuta al fisico-matematico francese Joseph Fourier nell'Ottocento in seguito ai suoi studi teorici sulla trasmissione del calore nei corpi. Nel 1824 fu lui a capire che l'atmosfera produce un effetto serra sul nostro pianeta: l'energia irradiata dalla Terra verso lo spazio è minore di quella ricevuta dalla radiazione solare. Purtroppo la presenza dell’uomo, con le sue molteplici attività contribuisce, anche se molto lentamente, a modificare la temperatura ambientale, aprendo scenari preoccupanti per un futuro più o meno prossimo per il nostro pianeta. Tra i fattori che influiscono sull’effetto serra possiamo annoverare il consumo di CO2 da parte delle piante, le piogge, gli spostamenti di masse d’aria umide, il metano che passa dalla terra nell’atmosfera ad opera dei batteri, le eruzioni vulcaniche, l’emissione nell’atmosfera di CloroFluoroCarburi (CFC) i quali, impedendo la formazione dell’ozono, contribuiscono ad aumentare la temperatura terrestre grazie all’aumento del famoso “buco”. Anche l’uomo contribuisce non poco con le sue attività all’alterazione dell’effetto serra, come ad esempio la cementificazione, la costruzione di milioni e milioni di chilometri di autostrade, ma soprattutto con la distruzione di intere foreste, come nel caso della foresta amazzonica, dove in 25 anni è andato perso circa il 15% a causa dei disboscamenti. Ultimamente l’argomento “effetto serra” si sta concentrando su un altro grande problema: lo scioglimento dei ghiacciai, con il rischio di estinzioni di alcune specie animali come l’orso polare o di atolli che rischiano di scomparire per l’innalzamento del livello del mare. L’effetto serra è un fenomeno terribilmente complesso ed è ancora fonte di studi; è necessario però mettere in atto delle strategie di riduzione di questo fenomeno in modo da poterlo arginare o quantomeno rallentare, come ad esempio: fare in modo di ridurre la formazione di anidride carbonica, magari limitando l’uso di combustibili fossili come il petrolio, il carbone, gas, ecc., sia nella produzione di energia, sia nell’autotrazione; orientarsi verso le fonti di energia rinnovabile, cioè quelle alimentate dal Sole; aumentare le zone “forestali” per dar modo alla sintesi clorofilliana di eliminare l’anidride carbonica. (immagine presa dal web)

01/07/14

Idrogeno o metano? L'odore fa la differenza

QUANDO LA PANCIA SI GONFIA: Gli alimenti, le piante e le regole di vita per affrontare un disturbo, causa anche di disagi nelle relaazione con gli altri. I gas responsabili del meteorismo sono il risultato dell'azione putrefattiva di alcuni batteri

Una certa quantità di gas è sempre presente nell'apparato digerente: negli oltre otto metri di tubo, se ne raccolgono circa 150 centimetri cubi, di cui 50 nello stomaco e 100 nell'intestino.
L'ARIA PROVIENE IN LINEA DI MASSIMA DA TRE FONTI:
*Ingestione attraverso la bocca .
*Produzione di gas vari (quali anidride carbonica, idrogeno e metano) da parte della flora batterica intestinale.
*Scambi gassosi fra il sangue e l'intestino.

METEORE: La situazione più frequente, di cui si lamentano spesso le persone, è sicuramente il meteorismo. Con questo termine si intende la presenza diffusa o localizzata di gas nell'intestino, con conseguente rigonfiamento dell'addome, senso di tensione dolorosa, malessere generale e produzione di aria.
METEORISMO 
RIDURRE LA FORMAZIONE DI GAS INTESTINALI GAS E BATTERI 
I gas normalmente contenuti nel colon sono azoto (90 per cento) ossigeno, anidride carbonica, idrogeno e metano. L'idrogeno e il metano derivano soprattutto da reazioni chimiche che avvengono nell'intestino, a opera di batteri normalmente presenti nel colon (la cosiddetta «flora batterica intestinale »).
Questi tipi di batteri sono essenzialmente due:
Ad azione Fermentativa: attaccano soprattutto gli zuccheri favorendo così le funzioni intestinali; sono in pratica dei batteri "buoni"; l'idrogeno deriva dai processi fermentativi;
Ad azione Putrefattiva: attaccano e digeriscono le proteine e i loro prodotti di degradazione; sono batteri per così dire «cattivi», in quanto essi stessi responsabili del meteorismo; il metano deriva dai processi putrefattivi.
LE CAUSE: In piccole quantità il metano viene assorbito dal sangue, ma la quota maggiore rimane nell'intestino e tende a gonfiarlo. In un soggetto sano vengono eliminati per via anale circa 500- 600 millilitri di gas e ne rimangono circa 200; quando ne vengono eliminate quantità maggiori, si parla di meteorismo. Le ragioni sono riconducibili a tre meccanismi principali:
AUMENTATA PRODUZIONE DI GAS (legata soprattutto ad abitudini dietetiche errate). Eccessiva assunzione di grassi (che favorisce le putrefazioni). Alto consumo di proteine vegetali - soprattutto dei legumi - che stimola da un lato la funzione intestinale, ma dall'altro aumenta la produzione di gas. Uso smodato di alcuni antibiotici, che distruggono oltre ai batteri causa di malattia (per i quali sono prescritti) anche quelli della normale flora batterica intestinale.
ALTERATA FUNZIONE INTESTINALE: le onde che percorrono normalmente l'intestino (dette «onde peristaltiche ») possono essere rallentate o bloccate, con conseguente formazione di sacche d'aria all'interno di questo canale.
ALCUNE MALATTIE COME SINDROMI DA CATTIVO ASSORBIMENTO O OCCLUSIONI INTESTINALI. Una situazione particolare è rappresentata dalla stipsi (o stitichezza): il ristagno delle feci nell'intestino favorisce lo sviluppo dei batteri della putrefazione e il gas prodotto non viene eliminato con regolarità, ma a tratti, producendo un po' alla volta un gonfiore della pancia. I gas emessi provocano regolarmente problemi e imbarazzo. Non tutti però vanno messi sul banco degli imputati. I gas di fermentazione (idrogeno e anidride carbonica) sono del tutto inodori, dunque anche se emessi non danno segno di sé. I gas di putrefazione, invece, sono particolarmente nauseabondi; fra questi il metano lo è solo in parte, lo scatòlo e soprattutto l'indòlo sono veri e propri concentrati di sostanze tossiche e altamente maleodoranti.

CONSIGLI .
*Rinunciate alla pennichella dopo pranzo.
*Preferite un po' di attività fisica.
*Smettete di fumare (per lo meno provate a ridurre il numero di sigarette fumate).
*Masticate piano e correttamente.
*Evitate gli stress.
* Non leggete durante i pasti.
*Chi soffre di meteorismo deve ridurre il consumo di latte, legumi, cibi grassi, bevande gassate, creme, masticare
COME RISOLVERLO A TAVOLA
*Evitate tutti i cibi che producono aria (flatogeni), come latte, legumi, cibi ricchi di grassi, bevande gassate, panna montata, creme, cipolle, carote, cavoli, cavolfiori, verze, rape, frutta tranne mele, pere e agrumi.
*Usate saltuariamente e in quantità limitata cibi moderatamente flatogeni (mele, pere, agrumi, patate, pane, noci, melanzane, cereali integrali).
*Usate un po' più spesso cibi normalmente flatogeni (se si desidera rinunciare alla carne, preferite frutta in genere, verdure - a eccezione di cavoli e altri ortaggi della famiglia delle crucifere -, uova, noci e nocciole; i legumi sono poco flatogeni in circa la metà delle persone, che geneticamente sono fornite di un enzima che evita la formazione dei gas: il consiglio, in questi casi, sarà valutato secondo le «reazioni» personali).
Più in dettaglio, è necessario: *Diminuire la quota di zuccheri nella dieta (dunque pane, pasta, patate, riso, dolciumi); questo è utile soprattutto nel meteorismo di tipo fermentativo.
*Ridurre il consumo di proteine soprattutto animali, come latte, uova, formaggio, carni. .
*Eliminare cibi irritanti o di difficile digestione, come salumi, cacciagione, frattaglie, cibi in scatola o conservati, frutta non matura, alcol, condimenti piccanti.
*Limitare la verdura cruda.
*Aumentare il consumo di cibi ricchi di fibre (frutta matura, verdure cotte, crusca) per favorire la funzione intestinale.
*Quanto ai legumi, si possono consumare se si elimina la cuticola esterna, che contiene più del resto sostanze che producono gas.
*Non bere durante i pasti.

LA CURA FARMACOLOGICA I farmaci impiegati nella cura del meteorismo sono essenzialmente di due tipi:
*Farmaci che aiutano l'eliminazione dei gas (tensioattivi): ricordiamo il simeticone (o dimeticone), che riduce la cosiddetta tensione superficiale, per cui le bolle di gas diventano tante piccole bollicine più facilmente eliminabili.
*Farmaci che tendono ad adsorbirli (adsorbenti): il più noto è il carbone vegetale, cui spesso vengono associate altre sostanze. Non è rara anche la combinazione con un tensioattivo.

29/04/14

Incentivi per le auto ecologiche | Eni in calo del 15,6% rispetto 1°trimestre 2013 | 'le donne acrobate multitasking'

Roma - Dal 6 maggio ripartono gli incentivi per le auto ecologiche, con sconti fino a 5mila euro. La conferma arriva dal ministero dello Sviluppo economico che ha firmato il decreto che ripartisce le risorse per il 2014. Le agevolazioni riguardano le auto elettriche, ibride, a gpl, a metano, a biometano, a idrogeno che producono emissioni di CO2 non superiori a 120, 95 e 50 g/km. Gli incentivi non riguarderanno invece le biciclette a pedalata assistita. Le risorse disponibili ammontano a 31,36 milioni di euro a cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013 per un totale di 63,4 milioni. (AGI)

Roma - Nel primo trimestre dell'anno Eni ha realizzato un utile netto di 1,30 miliardi di euro, in calo del 15,6% rispetto al primo trimestre del 2013. L'utile netto adjusted si e' attestato a 1,19 miliardi in diminuzione del 14,3%. Lo rende noto la societa'. Il calo dell'utile netto adjusted, evidenzia la societa', "riflette la minore performance operativa e l'incremento di 3 punti percentuali del tax rate adjusted consolidato, determinato dal settore Exploration & Production a causa della maggiore incidenza sull'utile ante imposte dei paesi a piu' elevata fiscalità".(AGI)

Roma - Prato e Monza e Brianza le province con una maggiore capacità di creare nuove imprese e nuova occupazione negli ultimi cinque anni. Protagoniste di questa nuova fase 'le donne acrobate multitasking' Protagoniste di questa nuova fase sono quelle che il Censis chiama 'le donne acrobate multitasking'. Quasi un quarto delle imprese italiane ha alla guida una donna, con un aumento di oltre 10mila unità in due anni. E crescono, più in generale, le responsabilità femminili nella gerarchia dei posti di comando. Oggi in Italia 6,2 milioni di occupati riferiscono a un capo donna (e, di questi, 3,2 milioni sono uomini). Il 67% dei lavoratori maschi con un capo donna ritiene che non ci siano differenze attribuibili al genere, e il 15% di loro pensa che la donna capo sia meglio.(Adnkronos)

06/01/14

Una…Tata Nano versione diesel.

Per la nostra quotidianità e per districarci dal traffico del centro città potrebbe arrivare in nostro soccorso una…Tata Nano diesel! Pare che Tata potrebbe approfittare della kermesse prossima che si terrà a Nuova Delhi dal 7 al 11 febbraio per presentare all'Auto Expo una versione diesel della Nano tutta sprint.

Da fonti provenienti direttamente dall'India, infatti, l'ipotesi potrebbe rientrare nella strategia di rilancio della piccola "low cost", che fino ad ora è risultata essere un vero flop, proposta in versione benzina e metano, non essendo mai stata in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di vendita preventivati dai vertici aziendali.
Tata-Nano-Diesel-352
Tata Nano versione diesel
Per la variante a gasolio potrebbe esordire sul mercato dell’auto un insolito bicilindrico di 800 cc turbodiesel da 45 CV, capace di assicurare, secondo le previsioni della casa costruttrice indiana, tra i 2,5 e i 2,8 l/100 km senza ricorrere alla tecnologia ibrida.

Una motorizzazione del genere potrebbe con ogni probabilità, persino, anticipare un debutto della Nano al di fuori dei confini nazionali, ma non esistono per il momento conferme in merito: la versione "europea", infatti, che in passato era stata presentata a diversi Saloni come concept, non si è mai avvicinata alla produzione finale.

02/12/13

Una cascata di diamanti

Ricordate il celebre film "007 una cascata di diamanti"? E' proprio il caso di dire che un fenomeno del genere è possibile, uno spettacolo mai visto. Questa teoria è frutto di una ricerca effettuata da parte di due ricercatori, Mona Delitsky e Kevin Baines della University of Wisconsin: su Saturno e Giove potrebbero verificarsi vere e proprie piogge liquide di diamante fuso.
Questo a causa dell’elevata pressione che trasforma il carbonio in diamante molto rapidamente.


Diamanti
I fulmini dal metano riescono a liberare atomi di carbonio, i quali si legano fra di loro, cadono attraversano gli strati più densi dell’atmosfera trasformandosi prima in grafite, poi in diamanti, e alla fine, in diamanti liquidi viste le temperature >8000°. Pioggia diamanti Giove Saturno.  E’ un processo piuttosto complesso che sintetizziamo così: carbonio -> “gruppi” di carbonio -> grafite -> diamanti -> diamanti liquidi. Inoltre ci sono delle vere e proprie grandinate di diamanti fra i 6000 ed i 30000 metri e si pensa che gli anelli di Saturno contengono qualcosa come 10 milioni di tonnellate di diamanti grandi da pochi millimetri a oltre 10 centimetri. Se ci pensiamo è veramente pazzesco! Un fenomeno questo che contribuisce ad alimentare sogni e fantasie di tutti coloro che (come cantava Marilyn Monroe in una sua celebre canzone) pensano che "diamonds are the girls best friends"!

17/11/13

Australia: trovate le tracce più antiche di vita sulla terra

La vita sulla terra è fra gli interrogativi più pressanti che l'uomo si pone. Tanto si è scoperto e tanto ancora si deve scoprire. Gli archeologi, gli antropologi non si arrendono, e continuano a studiare, a scavare ed analizzare. La loro costanza è stata premiata ancora una volta, infatti proprio in Australia sono state ritrovate le tracce più antiche di vita del nostro pianeta.
Si tratta di un complesso ecosistema microbico scoperto in rocce sedimentarie ben preservate di quasi 3,45 miliardi di anni fa, nella regione desertica di Pilbara in Australia occidentale.
Il ritrovamento, da parte di ricercatori australiani e statunitensi, guidati dal biogeochimico David Wacey dell'Universita' del Western Australia, potra' aiutare a meglio comprendere l'evoluzione del sistema solare.
Pilbara, Australia

Le Strutture Sedimentarie Indotte Microbicamente, o MISS, sono state trovate in un insieme di rocce chiamato Dresser Formation, a ovest della cittadina di Marble Bar.
Schegge di roccia sono state analizzate dai ricercatori, che hanno trovato evidenze di gruppi di microbi nei sedimenti.
"Riteniamo che sia la piu' antica evidenza di vita sulla Terra, che precede di alcuni milioni di anni i microfossili scoperti finora - scrive Wacey sulla rivista Astrobiology - La regione di Pilbara contiene alcune delle migliori, piu' antiche e meno deformate rocce sedimentarie sulla Terra".
"Microbi e batteri amano vivere in comunità - spiega ancora Wacey - Questi microbi vivevano in strati che richiedevano differenti gradienti chimici per sopravvivere. Quindi i batteri che amavano la luce si trovano verso la cima, e gli altri verso il fondo".
La Terra era un luogo molto differente tre miliardi e mezzo di anni fa, con temperature e livelli del mare molto piu' alti. Le comunità batteriche, come quella scoperta nel Pilbara, sono state la forma di vita piu' avanzata per diversi miliardi di anni, prima che cominciassero a svilupparsi forme piu' complesse. All'epoca non vi era ossigeno, ma abbondanza di CO2 e di metano, e gli oceani erano molto piu' caldi. La maggior parte del mondo era ricoperto di acqua, con piccole aree di terraferma emergenti. Vi era molta attivita' vulcanica e l'aria era densa di zolfo".
"Fino a circa 2,5 miliardi di anni fa - aggiunge lo studioso - vi era solo l'inizio dell'evoluzione che avrebbe portato a cellule con nucleoli, che si sarebbero poi evolute in organismi multicellulari come gli animali".
La scoperta può essere significativa per la ricerca spaziale, secondo Wacey: ''Ecosistemi di questo tipo potrebbero essere scoperti dal veicolo Curiosity che si trova gia' all'opera su Marte. Se riuscisse a raccogliere dei campioni per confrontarli con quelli scoperti sulla Terra, si potrebbe concludere che un tempo vi era vita su quel pianeta".
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