Il-Trafiletto
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24/10/14

Una nuova attività per scolpire il nostro corpo | Il Buti yoga

Soltanto qualche tempo fa il bikram yoga, meglio conosciuto come hot yoga, era l'attività preerita dai VIP per ritornare in forma e definire in maniera scultorea la propria muscolatura. Recentemente in alternativa alla già citata attività, sta propagandosi un'altra disciplina inclusa l'Italia: si tratta del Buti yoga, un’attività che mette insieme l’allenamento pliometrico, la danza tribale e lo yoga. 


La durata di una lezione di Buti, generalmente ha la durata di 1 ora, suddivisa in varie sezioni, tra cui quella dedicata alla tonificazione consistente in contrazioni muscolari eccentriche e concentriche e danze tribali. Ma l'azione fondamentale del Buti Yoga è la concentrazione sul respiro, classica dello yoga.

L'inizio di ogni sessione ha inizio con i tradizionali 5' di riscaldamento per poi evolversi in danza la cui coreografia varierà in base al ritmo che preferisce l'istruttore. Ci sono i ritmi stile Miami, il Funk Brazilian, o l’Hip Hop o un mix di tutti e tre. Le movenze sono tutte concentrate sui muscoli del bacino e dei fianchi. Le coreografie non sono qualcosa di complicato, tutt'altro, altre sì sono molto rapide e veloci, al punto tale che necessitano di una certa coordinazione ed un minimo allenamento basilare. Tutti coloro che lo ha già praticato assicurano che già dopo un paio di settimane di attività il fisico avrà subito un mutamento, rinnovandosi e definendosi come mai avreste immaginato. Bizzie Gold, la trainer inventrice di questa innovativa disciplina fisica, afferma che attraverso il Buti yoga si riescono ad attivare e percepire quei muscoli che, ormai fermi da tempo, non sappiamo nemmeno di possedere. I puristi dello yoga tradizionale, invece, considerano questa attività una pagliacciata che nulla ha a che fare con il vero yoga che è solo incontro tra corpo e spirito.

Chiunque pratichi il Buti yoga con convinzione e perseveranza, tuttavia dichiara che è davvero possibile parlare di yoga dal momento che ad ogni sessione si termina con delle asana per procurare benessere e rilassamento nel meditare. Il Buti yoga è un'attività fisica idonea a tutti quanti, e può essere praticata senza alcun limite di età, senza particolari controindicazioni. Fa bene ed è un toca sana per il nostro corpo, esattamente come ogni altra disciplina che si pratica in gruppo fa bene anche all’umore perché permette di scaricare stress e tensione sia attraverso il lavoro intenso, sia attraverso il momento di meditazione finale. Il Buti permette anche di bruciare molte calorie nell’arco di una lezione quindi è un’attività particolarmente indicata per chi vuole perdere peso.
Lo Buti yoga
Nuova disciplina
per scolpire il nostro corpo

In alternativa al Buti yoga esiste un'altra disciplina che potete provare il Bikram yoga. Trattasi di una disciplina dove viene praticato lo yoga in palestre molto calde, in modo tale da favorire una copiosa sudorazione e conseguentemente un notevole bruciare di grassi. C'è soltanto un inconveniente, ovvero sia, questo tipo di attività non è assolutamente consigliato per chi soffre di pressione bassa o di problemi cardio-circolatori di qualsivoglia genere. La cosa importante comunque è quella di tenere bene a mente che anche praticando lo yoga classico vengono coinvolti i muscoli di tutto il corpo perché per assumere molte asana particolarmente complesse è necessario avere un corpo forte. inventato questa nuova disciplina, afferma che attraverso il Buti yoga si riescono ad attivare e percepire quei muscoli che, ormai fermi da tempo, non sappiamo nemmeno di possedere.

I tradizionalisti dello yoga classico, altresì, ritengono questa pratica una buffonata che non ha nulla a che vedere con il vero ed unico yoga consistente nel fare incontrare il corpo e lo spirito.
Vale la pena di ricordare che anche praticando lo yoga classico vengono coinvolti i muscoli di tutto il corpo perché per assumere molte asana particolarmente complesse è necessario avere un corpo forte.

03/10/14

Scanadu Scout | "La più grande innovazione nella medicina domestica dall invenzione del termometro".

Vi interessa controllare il vostro corpo con la stessa frequenza con cui controllate la posta elettronica? Presto si potrà fare, grazie alla Scanadu, un'azienda di elettronica per la salute personalizzata, specializzata in "monitor dei segni vitali" alla portata di tutti.


L'azienda ritiene che questi dispositivi saranno "la più grande innovazione nella medicina domestica dall'invezione del termometro".

Il suo primo prodotto, lo Scout, ci darà letture accurate del tempo di transito del polso, della frequenza cardiaca dell'attività elettrica del cuore, della temperatura, della variabilità nella frequenza cardiaca e dell'ossigenazione del sangue; basta premerlo contro la tempia  per 10 secondi. E poi?
Scanadu Scout:
"la più grande innovazione nella medicina domestica
dall'invezione del termometro".

Sembra un sono per ipocondriaci, ma l'obbiettivo di Scanadu è di interpretare in modo sensato i nostri dati, aiutandoci a decidere se non c'è da preoccuparsi o se invece dobbiamo cercare assistenza urgente. E in futuro si spera di aggiungere un software che formuli una diagnosi se gli inseriamo i sintomi o una foto di una parte irritata. Le sfavillanti pubblicità ideate dall'azienda lanciano slogan come: "Fai laureare in medicina il tuo smartphone", "Portatevi un medico in tasca", "Il nuovo miglior amico del nostro dottore" e "Permetti a chiunque di svolgere sofisticati esami medici in un lampo".

Ulteriori aggiornamenti lo connetteranno al nostro telefonino per analizzare la frequenza della respirazione e la pressione sanguigna senza bisogno di un manometro e permetteranno di analizzare la presenza di sangue, proteine e infezioni nell'urina. Tutte queste cose sono tecnicamente possibili, e la nuova tecnologia svolgerà senza dubbio un ruolo fondamentale nell'aiutare i pazienti a mantenersi in salute e a gestire più facilmente le malattie croniche. La tecnologia, però, non sostituirà mai il fattore umano. E' difficile essere il medico di se stesso quando i risultati sono poco chiari o contraddittori, come spesso capita.

Finchè Scanadu non eccede nelle sue promesse mentre ci chiede i nostri soldi, potrà essere di grande aiuto. Bisognerà però valutarlo per bene con uno studio clinico, esaminando tutti i dati che produce insieme al resto della nostra cartella clinica in modo da potere consultare tutto insieme. E i medici dovranno abituarsi all'idea che i pazienti li chiamino e dicano: "Per piacere, venga subito. Scanadu dice che potrebbe essere una cosa seria!"
Per info: www.scanadu.com


13/09/14

Quello strano fomicolio agli arti, che succede?

Sarà capitato a tutti voi di svegliarvi, alzarvi da una sedia, con gli arti intorpiditi. E' una brutta sensazione, l'arto non risponde ai nostri comandi si ha la sensazione che sia pensante, poi quando comincia a svegliarsi si sente quello strano formicolio, pungente a tratti doloroso. Che succede?

Quando si applica una pressione per un periodo prolungato di tempo ad una parte del nostro corpo, questa viene tagliata fuori dalla comunicazione con il cervello. La pressione comprime le vie nervose in modo che i nervi non possono trasmettere correttamente gli impulsi elettrochimici. Gli impulsi nervosi trasmettono le informazioni dalle terminazioni nervose del corpo al cervello, così come le istruzioni del cervello alle varie parti del corpo.

Formicolio
immagine presa dal web
Ecco dunque che il cervello ha difficoltà a dire cosa fare a quella parte del corpo. La pressione può anche comprimere le arterie, impedendo al sangue di portare le sostanze nutritive alle cellule del corpo. Senza questi nutrienti, le cellule nervose possono comportarsi in modo anomalo, interferendo ulteriormente nella comunicazione delle sensazioni corporee. A causa di questi due fattori, le informazioni trasmesse dalla parte del corpo diventano un po’ confuse, e il cervello riceve strani messaggi.

Quindi le cellule nervose non trasmettono alcune informazioni, altre cominciano a inviare impulsi in modo irregolare. È questo a dare la strana sensazione di formicolio, la quale, in realtà, ha una funzione molto importante. Un piede addormentano per 10 minuti non pone alcuna minaccia alla salute, ma se la circolazione dovesse interrompersi per un lungo periodo,per esempio per diverse ore,  allora i nervi potrebbero subire gravi danni. La sensazione iniziale di formicolio è un campanello d’allarme per comunicare al corpo che è venuto il momento di cambiare posizione.

Una volta che il piede si mette in movimento, si allungano le gambe o si scuote il braccio, gli impulsi nervosi cominciano a fluire di nuovo in modo corretto. ma ci vuole il suo tempo perchè questo accada. Ed ecco che il formicolio si intensifica. Alla fine, tutte le fibre nervose tornano alla normalità e si riacquista il pieno utilizzo della parte del corpo addormentato. In alcuni casi, un formicolio persistente potrebbe indicare problemi più gravi.

Tali problemi, in molti casi dovuti a lesioni a carico del sistema nervoso centrale o periferico, possono avere anche cause circolatorie (occlusione di vasi sanguigni nell’arto interessato). Tra le cause nervose della parestesia possono esserci lesioni al tessuto nervoso causate da interventi chirurgici, lesioni, ernie, o anche da malattie virali come la rabbia e da avvelenamento da mercurio. La parestesia può essere anche sintomo di diabete mellito, ipotiroidismo e di sclerosi multipla. Tra gli altri la parestesia è un tipico effetto avverso di alcuni farmaci come il buspirone, nome commerciale Buspar, nonché un sintomo neuromuscolare della sindrome di astinenza da alcol.

29/07/14

Il Sole ci fa bene | Quattro ragioni per stare al Sole

Ogni giorno leggiamo consigli di salute contraddittori. Ma allora crogiolarsi al Sole è una buona o una cattiva idea? 

Dipende da tanti fattori... Gli antichi Egizi adoravano Ra, il Dio Sole, e noi tutti salutiamo il suo arrivo dopo l'inverno con fervore quasi religioso. Del resto, come iniziare meglio la giornata se non aprendo le tende salutati da questa sfera gigantesca di idrogeno infuocato? Ma la luce del Sole influenza anche il corpo oltre che la mente: troppo Sole, e rischiamo un tumore alla pelle; troppo poco, ed è in agguato il rachitismo osseo. Allora quest'estate, quando sarete sulla spiaggia per garantirvi una tintarella invidiabile, ricordatevi che ci sono buoni motivi per adorare il Sole, ma altrettanti per evitarlo.

Quattro ragioni per fare bagni di Sole.

PANACEA CONTRO IL RACHITISMO
Mezz'ora di Sole produce più vitamina D di quella assunta con sei cucchiai di olio di fegato di merluzzo o con 200 uova. Anche pochi minuti alla settimana sono sufficienti come profilassi del rachitismo, un grave indebolimento delle ossa causato dalla carenza di vitamina D. Secondo il British Medicai Journal, un recente aumento del rachitismo nel Nord Europa dipenderebbe dalla lunga permanenza in casa dei bambini attratti dai videogiochi. Ma forse le cause sono più sottili. Per esempio, la pelle più scura aumenta la predisposizione al rachitismo. Perciò la crescente mescolanza tra persone di pelle differente potrebbe essere implicata nell'aumento di questo disturbo.
Il Sole ci fa bene

"UMORE" SOLARE
C'è un legame tra la luce solare e il livello di serotonina, un neurotrasmettitore che influenza l'umore ed è importante contro i disturbi d'ansia. I ricercatori della Clinica Universitaria di Vienna hanno eseguito scansioni del cervello di persone esposte a differenti quantità di luce solare: il gruppo che aveva ricevuto meno Sole aveva il 20-30 per cento in meno di recettori della serotonina. D'inverno, in effetti, il tasso di serotonina si abbassa e possono insorgere più frequentemente alterazioni dell'umore. Ma ciò dipenderebbe anche dalla vitamina D. In uno studio del 2013, i soldati con livelli molto bassi di questa molecola correvano un rischio maggiore di suicidio.

CUOR CONTENTO 
Se è appurato che la radiazione ultravioletta B (UVB) della luce solare stimola l'organismo a produrre vitamina D, uno studio effettuato recentemente da un team dell'Università di Edimburgo ha dimostrato che la luce ultravioletta A (UVA) abbassa la pressione. I ricercatori, infatti, hanno verificato che le sedute sotto una lampada UVA causano il rilascio nella pelle di una sostanza, l'ossido nitrico, che rilassa i vasi sanguigni, e hanno registrato una sensibile diminuzione della pressione sanguigna di una quarantina di minuti. Queste rapide ondate di ossido nitrico forse non saranno un'assicurazione contro la morte per infarto. Ma vale comunque la pena considerare gli UVA solari come un aiuto per la salute del cuore.

ALLERGIA ADDIO! 
Vi capita di diventare come come un pallone se ingerite involontariamente un'acaro? Se la risposta è affermata potrebbe voler dire che vivete in aree geografiche con bassi livelli di luce solare. In Australia i bambini che abitano a sud, la zona meno soleggiata sono soggetti ad allergia da uova e da arachidi più dei bambini del nord, che vivono quasi 4800 chilometri più vicini all'Equatore, e hanno quasi il doppio di possibilità di sviluppare un eczema. I ricercatori del Peninsula Collage of Medicine and Dentistry stanno studiando anche il legame con la vitamina D o con altri fattori tra cui, per esempio la temperatura.(science)

08/07/14

Dalla gramolatura all'estrazione dell'olio

Dopo la molitura si ottiene la pasta di olive che contiene sia olio che acqua. E' questo il momento  della gramolatura che ha appunto lo scopo di separare l'olio di oliva dall'acqua e favorire l'aggregazione delle gocce di olio. Anche questa è una fase delicata, durante la quale bisogna fare attenzione a che la temperatura non superi i 27°C perchè il mescolamento della pasta porta ad un aumento della temperatura. Ciò provocherebbe un'alterazione delle caratteristiche organolettiche dell'olio di oliva. I tempi di lavorazione sono mediamente di 30 minuti.

Terminata la fase della gramolatura si arriva a quella dell'estrazione dell'olio. Quest'ultima operazione  può avvenire per pressione, per percolamento, per centrifugazione. L'estrazione per pressione, il metodo più classico e antico, inizialmente faceva uso di presse manuali, in seguito sostituite dalle presse idrauliche. La pasta di olive viene adagiatasu dei diaframmi di fibra sintetica (o fibra di cocco), fiscoli, sovrapponendoli uno sull'altro fino a formare una colonna. A questo punto la torre viene inserita nella pressa e sottoposta a pressioni medie dell'ordine di 400 atm. Grazie  alla pressione, il mosto d'olio si separa dalla frazione solida e dal sistema drenante fluisce lungo l'esterno  e viene raccolto sul piatto.

Processo estrattivo dell'olio
immagine presa dal web
Il sistema per percolamento consiste nella separazione attraverso lamelle di acciaio inossidabile, e poichè l'olio di oliva aderisce più dell'acqua alle lamelle, queste si ricoprono di olio che poi cedono in un contenitore. Questo sistema è caratterizzato da tempi di estrazione molto lunghi e costi maggiori, ma l'olio ottenuto presenta caratteristiche organolettiche superiori.

 Prima della centrifugazione la separazione dell'olio dall'acqua di vegetazione e dai residui solidi avveniva per mezzo di una semplice decantazione che aveva una durata di 24 ore. Con la centrifuga invece, la separazione avviene a causa della diversa densità (o peso specifico) dei componenti.  Negli ultimi anni gli impianti continui di centrifugazione hanno sostituito molti degli impianti a pressione, soprattutto per i costi di mano d'opera ridotti. Questi impianti utilizzano decanter a due o tre fasi. I decanter a tre fasi è chiamati così perchè effettua una separazione dei tre componenti: olio, acqua di vegetazione, sansa. Il decanter a 2 fasi in pratica differisce per il minore impiego d'acqua. La centrifugazione separa due sole frazioni: le sanse e l'acqua di vegetazione (da una parte) e il mosto d'olio (contenente una piccola quantità d'acqua) dall'altra. esiste poi, il decanter a 2 fasi e mezzo, che  è la tipologia più recente e riassume i pregi dei due sistemi differenti. La lavorazione richiede l'aggiunta di un ridotto quantitativo d'acqua e separa tre frazioni (sanse umide, acqua di vegetazione, mosto d'olio). Il vantaggio di questo sistema è che si produce un quantitativo inferiore di acque di vegetazione e con una minore carica inquinante. Le sanse umide hanno ancora uno scarso valore, tuttavia possono essere trattate con sistemi che permettono un recupero economico sfruttando il potenziale energetico del nocciolino. A riguardo delle differenze della qualità dell'olio d'oliva estratto con i tre sistemi c'è da dire che non ve ne sono da un punto di vista organolettico e chimico; si hanno differenze nei valori di sostanze antiossidanti, come polifenoli e fenoli, presenti in maggiore quantità negli oli ottenuti con il sistema di percolamento e per pressione.

02/03/14

N2R | La tecnologia al servizio dello skateboard per una produzione maggiore.

N2R! La tecnologia al servizio dello skateboard per una produzione maggiore. La startup N2R della città della Mole, si pone come obbiettivo stavolta quello di portare la tecnologia al servizio dei fans dello skateboard, promuovendo una campagna su Kickstarter per aumentarne la produzione.

In sostanza si tratta di una tavola resistente il 40% più del normale e il 25% più leggera di quelle che ad oggi si trovano in commercio, tanto elastica da resistere alle situazioni di stress e pensate perfino alla pressione esercitata dal passaggio di un SUV.
La tavola è il risultato di un attenta ricerca dei materiali, reperiti dal settore nautico e del car racing, come spiega Simone Virginio, Chief Technology di N2R: "abbiamo deciso di applicare un tipo di processo produttivo utilizzando un tricomposito di klevar, carbonio e fibra di vetro che conferisce robustezza e un basso tasso di usura".
N2R: tecnologia al servizio skateboard

A partire da oggi e per i prossimi 30 giorni, la tavola può essere acquistata online prima che inizi la distribuzione nei punti di commercializzazione tradizionali.
L'Italia non è nuova alla cultura dello skateboard, letteralmente esplosa durante la seconda metà degli anni '70 e oggetto di diverse restrizioni legali che hanno portato gli amanti a coniare la frase "skateboarding is not a crime".

27/02/14

Cacao: sfruttiamone i benefici

L'uso del cacao appartiene alle civiltà precolombiane, le prime che ne hanno riconosciuto le indubbie qualità per la salute e per il palato. Più puro è il cacao più i suoi principi rimangono intatti.  Di studi se ne sono fatti tanti,   miti  sono sfatati, e finalmente, come nelle novelle si è giutni ad un lieto fine. Il cacao fa bene. Perchè? Non è solo una questione di gusto.
Migliora prima di tutto l'umore perché contiene molecole che agiscono direttamente sul cervello, modulandone l'attività. In molti avranno già sentito nominare la serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore. Meno note sono la feniletilammina e la teobromina; la prima, in particolare, promuove il rilascio di endorfine, molecole che oltre a favorire il buonumore riducono la sensibilità al dolore.
Cacao

Se a tutto ciò si aggiunge anche una certa dose di caffeina – che comunque è limitata a concentrazioni 10 volte inferiori rispetto a quelle presenti nel caffè – la sferzata di energia positiva è assicurata. I benefici del cacao non finiscono però qui. Grazie alla sua azione vasodilatatrice riduce la pressione sanguigna e favorisce la circolazione del sangue anche a livello dell'epidermide. Non solo, grazie ai suoi antiossidanti aiuta a ridurre i valori della glicemia a digiuno, riduce i livelli di colesterolo totale e di quello “cattivo” e aiuta a difendere la pelle dall'azione nociva delle radiazioni ultraviolette presenti nei raggi del sole. Il cacao, insomma, è un vero toccasana per la salute.
Questo no nsignifica che siamo autorizzati a mangiarne quantità industriali, la moderazione è una regola che vale per tutto. Evitiamo quindi tavolette e praline che contengono troppi zuccheri e prediligiamo le varianti fondenti, senza esagerare nel consumo. 
Un'altra strategia è non pensare solo ai dolci: il cacao può essere utilizzato in cucina anche in altro modo. Qualche esempio? Le tagliatelle nel cui impasto viene aggiunto anche il cacao, ma anche l'abbinamento con le carni. Salse cioccolatose si sposano bene sia con il pollo che con tacchino e coniglio. Qualcuno le utilizza anche per accompagnare i frutti di mare. Cosa dire, poi, della fonduta? Abbinata alla frutta è un modo alternativo per godersi i benefici del cacao unendoli a quelli di fragole, agrumi, kiwi e chi più ne ha, più ne metta.

04/02/14

Michigan | Enormi palle di ghiaccio sulle rive del lago. Fenomeno registrato anche in Polonia.

Il vortice polare artico, l’area di bassa pressione che ha attanagliato il Nord America con temperature di gran lunga sotto lo zero, è il responsabile del simpatico e ancor più caratteristico fenomeno naturale riscontrato sulle rive del lago Michigan. Si tratta di enormi palle di ghiaccio giunte sulla riva della città lacustre di Glen Arbor, nel Michigan. Secondo il meteorologo Joe Charlevoix, queste palle si formano quando la temperatura dell'acqua sul lago Michigan è solo un pò sotto lo zero: un piccolo pezzo di ghiaccio si forma in acqua, le onde si muovono avanti e indietro e aggiungono ulteriore acqua agli strati. Le palle diventano sempre più grandi e alla fine, quando diventano grosse, vengono spinte a riva dal vento. Una volta trasportate sulla spiaggia le sfere - di circa 15 centimetri di diametro - sono rimaste in balia dello sciacquio delle onde, che le hanno levigate rendendole ancora più lisce e regolari. La gente del posto le chiama "palle di ghiaccio" o "massi di ghiaccio" e, in realtà, sono una caratteristica normale dei Grandi Laghi in inverno. A seconda della temperatura hanno una grandezza diversa, che varia tra un chicco di grandine e una palla da basket. Succede, quindi, più spesso di quanto si possa credere. Infatti un caso analogo si è verificato su una spiaggia del Mar Baltico, a Jastarni (Polonia), dove anche lì sono state ritrovate decine di sfere di ghiaccio grandi come palle da bowling depositate sulla battigia.

03/12/13

Piccoli semi aromatici di sesamo: contro colesterolo, trigliceridi e altro ancora

Da bambina amavo gustare delle barrettine di semi di sesamo e miele, che trovavo assolutamente deliziose al palato, croccanti e dolci, ma mai stucchevoli. Le avevo assaggiate presso un'erboristeria antica, il cui titolare, colpito dalle mie curiosità, me ne aveva regalate un paio per farmele provare. Divenni una sua cliente affezionata.
I semi di sesamo possono essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. 100 grammi di semi di sesamo contengono infatti contenere dagli 800 ai 1000 milligrammi di calcio. Nella stessa quantità di semi di sesamo sono presenti circa 470 mg di fosforo, 815 mg di magnesio e 20,1 mg di ferro, oltre al 18,7% di proteine.
Semi di sesamo

Altre fonti vegetali di calcio sono rappresentate dai semi di chia, dalla quinoa, dai fichi secchi e dalle mandorle, oltre che da verdure come spinaci e broccoli. Essi rappresentano inoltre una fonte di manganese, zinco e selenio. Sono inoltre ricchi di acidi oleici, che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e ad incrementare la presenza di colesterolo "buono" HDL. 100 grami di semi di sesamo contengono il 25% della dose giornaliera raccomandata di acido folico. Tra le vitamine del gruppo B, contengono niacina, nella quantità di circa 4,5 mg ogni 100 grammi, il 28% del fabbisogno quotidiano. Ai semi di sesamo sono state attribuite proprietà antiossidanti e anticancro. Essi inibirebbero lo sviluppo del cancro al colon, per via del loro contenuto di acido fitico. Il loro contenuto di lignani permette il controllo della pressione sanguigna, con effetti anti-ipertensivi. Il consumo di semi di sesamo può contribuire a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie. L'assunzione di semi di sesamo è benefica per le ossa, migliora le funzioni del fegato, è efficace nella rimozione dei vermi intestinali, riduce i reumatismi e i dolori articolari, stimola la circolazione e contribuisce a migliorare la digestione. L'olio di sesamo, ricavato dai semi, viene impiegato per la cura della pelle, per effettuare massaggi rinvigorenti, contro la forfora e per contrastare la congestione nasale. La medicina occidentale utilizza massicciamente i farmaci per controllare colesterolo e trigliceridi e c’è voluta la rivista medica Archives of Iranian Medicine a pubblicare uno studio che dimostra come i semi di sesamo riescano a regolare i trigliceridi e lipidi nei pazienti diabetici.   Il tahini, noto anche in Italia come la tahina (un alimento ottenuto dai semi di sesamo bianco), riesce ad arrecare grandi benefici nei diabetici nella regolazione del metabolismo dei lipidi. Non si tratta certo della panacea per tutti i mali , ma questo alimento è riuscito a ridurre i markers delle malattie cardiovascolari del 39% in sole sei settimane. Lo studio è stato condotto su 41 pazienti con diabete di tipo 2 che sono stati assegnati in maniera randomizzata a due gruppi. Ad un gruppo sono stati somministrat 28 grammi di Tahini (nota cone Ardeh in persiano) a colazione, mentre l’altro gruppo faceva colazione normalmente. Dopo sei settimane il gruppo che aveva mangiato Tahini mostrava una diminuzione del colesterolo totale, di quello LDL e di altri parametri lipidici aterogenici oltre a un lieve aumento del colesterolo buono, HDL.

10/11/13

Tersicoccus Phoenicis: il nuovo batterio scoperto dalla NASA

Ulisse è il simbolo della curiosità umana, curiosità che spigne a esplorare, ad investigare i misteri della vita, che ha permesso all'uomo di studiare le stelle e di raggiungerle, ma stavolta non è stato necessario andare nello spazio alla ricerca di nuove forme di vita, perchè la Nasa   sembra che abbia scoperto una nuova specie di batteri che vivono nelle camere speciali utilizzate per costruire veicoli spaziali.
Tali camere pulite e  sterilizzate, sono utilizzate per costruire veicoli spaziali per missioni su altri pianeti e questo per aiutare a evitare qualsiasi contaminazione delle apparecchiature tecnologiche di bordo, in modo che non possa ostacolare la ricerca della vita su latri pianeti.
Queste camere sono tenute in ambiente estremamente secco, vengono pulite con prodotti chimici e hanno la pressione dell’aria negativa per tenere fuori eventuali agenti esterni contaminanti.
La luce ultravioletta e i trattamenti termici sono utilizzati anche per uccidere qualsiasi forma di vita su oggetti che entrano, oltre ai dipendenti che sono tenuti ad indossare tute speciali.
Nonostante queste misure di sicurezza la Nasa rivela di aver scoperto  una nuova specie di microbo che  è in grado di sopravvivere in questo ambiente estremamente inospitale.
L'evoluzione è inarrestabile, e l'uomo non può farci nulla.
Tersicoccus Phoenicis
I batteri a forma di bacca, chiamati Phoenicis Tersicoccus , sono così insoliti che che sono stati classificati non solo come una nuova specie, ma anche come un nuovo genere di batteri che fino a ieri erano sconosciuti e che era impensabile che esistessero. Gli scienziati hanno detto di aver trovato i batteri in due camere bianche separate – una in Florida, dove si trova la struttura della NASA in cui si è costruito il Mars Phoenix Lander e l’altra nella struttura dell’Agenzia spaziale europea ESA di Kourou, nella Guiana Francese.
“Questo particolare batterio sopravvive con quasi o nessun nutriente”, ha dichiarato Parag Vaishampayan, un microbiologo della NASA e del Jet Propulsion Laboratory in California.
“Vogliamo avere una migliore comprensione di questi bug, perché le capacità che li adattano per sopravvivere in ambienti sterili potrebbero anche farli sopravvivere su una navicella spaziale. Potrebbe essersi trattato di un errore da parte degli addetti ai lavori, dove potrebbe essere arrivato il batterio, proveniente appunto dal terreno al di fuori della stanza pulita, ma noi crediamo che sarebbe stato difficle identificarlo lì“.
L’Analisi del nuovo batterio, che è di circa un micrometro di diametro (0.00004 pollici) è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology .
Il nome del batterio Phoenicis Tersicoccus che in greco significa bacche, Phoenicis deriva dal Phoenix Mars Lander, il veicolo spaziale che veniva costruito quando il batterio è stato raccolto in tamponi sul pavimento. ” I batteri Tersicoccus phoenicis potrebbero provenire e quindi essere stati trovati in qualche ambiente naturale con i livelli di nutrienti estremamente bassi, come una grotta o nel deserto “, ha detto il dottor Vaishampayan.

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