Il-Trafiletto
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04/09/14

Proponiamo di intitolare la strada che porta alla discarica a Giuseppe Coluzzi

Andrebbe dedicata a lui la strada che porta alla discarica di rifiuti: Giuseppe Coluzzi, eletto per Forza Italia come consigliere comunale nel comune di Latina, che voleva ereggere una statuta di Hitler.


Una "provocazione", si giustifica il consigliere comunale di Latina che voleva ereggere una statua di Adolf Hitler da sistemare in città. "Per non dimenticare", dice lui agli attoniti consiglieri che nel corso di un dibattito piuttosto acceso per discutere dell'intitolazione di una strada della citta a Giorgio Almirante ha detto: "Fosse per me, realizzerei anche una statua per Hitler".
Coluzzi ha affermato "la mia era solo una provocozione". Non tarda però a scoppiare la polemica sulla statua di Hitler e il consigliere comunale di Latina chiede scusa pubblicamente per la frase detta in consiglio comunale.

"Se ho potuto ferire qualcuno con la frase utilizzata in consiglio comunale, contenente il riferimento ad Hitler - afferma -, ci tengo francamente a scusarmi. Non sono razzista, ne' nazista ne' tantomeno ho mai avuto, in quanto proveniente da una storia liberale che il mio trascorso di vita e politico testimoniano, alcun apprezzamento umano nei confronti di chi ha scritto la piu' brutta pagina della nostra storia. Si trattava di una provocazione. Volevo semplicemente sottolineare - ha aggiunto - che trovo inutile una discussione di ore per la semplice intitolazione di una strada. La nostra storia e' stata scritta da chi ha fatto del bene e da chi ha fatto del male. Io so distinguere tra quanti hanno combattuto per la liberta' e quanti l'hanno negata. Distinguiamo tra il diritto all'oblio e il dovere della memoria solo in questo modo impediremo che gli errori e gli orrori del passato possano ripetersi".

Ma l'idea non è stata gradita al sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi che ha reagito con una "ferma presa di distanza" dalle dichiarazioni del consigliere di Forza Italia: "In merito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal consigliere comunale Giuseppe Coluzzi, per le quali peraltro l'interessato si è prontamente scusato - dichiara Di Giorgi - ritengo che le stesse siano assolutamente inconcepibili e irricevibili, e meritino, in ogni caso, una ferma presa di distanza da parte mia e dell'intera città".

03/06/14

Assenteismo | Salerno: Netturbini a casa o al bar mentre i colleghi timbravano i loro cartellini. Indagati.

13 obblighi di firma e 9 ordini di custodia cautelare ai domiciliari dopo un'indagine durata due anni nei confronti di operatori ecologici del concorzio Bacino Salerno/1. I lavoratori in questione (o presunti tali) erano addetti alla pulizia delle strade, ma al lavoro non si presentavano mai, coperti dai colleghi i quali timbravano i loro cartellini, oppure arrivavano al lavoro con ore di ritardo, andandosene prima del termine. Tutto ciò dopo una serie di segnalazioni giunte al Sindaco Dott.Franco Longanella il quale informava il Comandante della Polizia locale Maggiore Giuseppe Contaldi che, dopo una serie di indagini, segnalava il fatto alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore in provincia di Salerno. L'indagine è iniziata prima con pedinamenti dei dipendenti sul posto di lavoro, ai quali veniva riconosciuto un comportamento illecito, non presentandosi al lavoro o in ritardo, o addirittura timbrando cartellini di colleghi assenti. A questo punto l'indagine, denominata "operazione easy badge", continuava con le riprese video, soprattutto dell'orologio marcatempo e dell'ingresso dell’area logistica del Consorzio, autorizzate da Sostituto Procuratore Dott. Roberto Lenza. Le immagini registrate mettevano in risalto un comportamento illecito di alcuni singoli dipendentii i quali, nonostante non si fossero mai avvicinati all'orologio marcatempo, avevano il loro cartellino timbrato regolarmente, sia in entrata che in uscita. Inoltre, come se non bastasse, alcuni avevano timbrato nel proprio cartellino ore di servizio straordinario in realtà mai svolto anche in orari e giorni inconsueti. Finito ai domiciliari anche il cosiddetto 'responsabile sovracomunale',al quale spettava una apposita indennità per controllare il lavoro svolto nei Comuni di Roccapiemonte e Castel San Giorgio dagli altri operatori, come dire, quando non c'è il gatto i topi ballano. Nel frattempo le strade dei comuni di Castel San Giorgio e Roccapiemonte, come si nota anche dalle riprese video dei militari, si riempivano sempre più di cumuli di rifiuti. A conclusione delle indagini il G.I.P., su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Roberto LENZA, emetteva 22 provvedimenti di cui 9 ordinanze di custodie cautelare agli arresti domiciliari e 13 provvedimenti di obbligo di firma per i dipendenti pubblici coinvolti nell’indagine.(immagine presa dal web)

27/04/14

Politica | Attaccamento alla poltrona: Ciriaco De Mita (86 anni) si presenta candidato sindaco nel paese natale.

“la storia sono io, non il vecchio, né il nuovo. Io sono la storia” . Così parlò Ciriaco De Mita annunciando al Corriere del Mezzogiorno la sua candidatura a sindaco del paese. 86 anni, De Mita si presenta candidato sindaco del suo paese natale, Nusco, 4800 abitanti situato a oltre 900 metri di altezza in provincia di Avellino. Il “nuovo che avanza”. Una delle ultime figure viventi che ancora incarna il politico di mestiere, avvezzo all'attaccamento alla poltrona. Nella sua lunga carriera di politico ( ha passato circa quarantacinque anni tra i banchi di Montecitorio ), De Mita fu segretario della Democrazia Cristiana, ministro più volte, primo ministro nel 1988, infine parlamentare europeo. Ora ritenta la scalata alla poltrona più ambita di quello che è il suo regno, probabilmente per una freudiana voglia di rivincita. Già, perché gli storici del suo paese ricordano che già nel 1956 l’allora giovane De Mita provò a diventare sindaco, ma perse contro la lista della “Spiga di grano” di Luigi Lanzetta. Ora dovrà vedersela con Rosanna Secchiano, giovane ingegnere anche lei candidata a sindaco e sostenuta dalla sinistra. Cercherà di prendere il posto di quello che è stato sindaco fino a ieri, un altro De Mita, quel Giuseppe nipote ribelle che negli anni Ottanta convocò in Irpinia Marco Pannella per attaccare l’illustre zio e tutta la family. Anni dopo chiese perdono al potente zio Ciriaco il quale glielo negò. Ma chi è De Mita? Alla fine degli anni Ottanta, con lui presidente del Consiglio, a Roma sbarcò il clan degli avellinesi. Salverino De Vito da Bisaccia, ministro del Mezzogiorno, il fido Nicola Mancino, vicepresidente del Senato, l’indisciplinato Gerardo Bianco alla Camera, l’ex portaborse e raccomandato Rai Clemente Mastella della vicina Ceppaloni a occuparsi di giornali. E poi Biagione Agnes alla Rai, suo fratello Mario direttore dell’Osservatore romano, Elveno Pastorelli al vertice prima dei vigili del fuoco poi ai miliardi del dopo terremoto. E non dimentichiamo Marzullo, Gigi, il re della notte televisiva, figlio di un altro capo elettore di sua maestà Ciriaco: “De Mita mi ha segnalato, ma poi ho fatto tutto da solo”, ammise in un’intervista nel 2001. De Mita si presenterà candidato nella lista UdC.

20/03/14

Perché si dice " Non c'è trippa per gatti?".

Il detto "non c'è trippa per gatti" è datato 1907. in quell'anno a Roma venne eletto sindaco Ernesto Nathan( Londra 5 ottobre 1845 - Roma 9 aprile 1921), quello che ancor oggi viene considerato il miglior sindaco della città. Appena messo piede in Campidoglio, a Nathan venne sottoposto il bilancio del comune per la firma. Il neo sindaco lo esaminò attentamente e, quando lesse la voce "frattaglie per gatti", chiese spiegazioni al funzionario che gli aveva portato il documento. Egli rispose che si trattava di fondi per il mantenimento di una nutrita colonia felina che serviva a difendere dai topi i documenti custoditi negli uffici e negli archivi capitolini. Nathan prese la penna e cancellò la voce dal bilancio, spiegando al suo esterrefatto interlocutore che da quel momento in avanti i gatti del Campidoglio avrebbero dovuto sfamarsi con i roditori che avevano lo scopo di catturare e, che nel caso che non ne avessero più trovati, sarebbe venuto a cessare anche lo scopo della loro presenza. Da questo episodio deriverebbe il detto romanesco Nun c'è trippa pe' gatti, che sta quindi a significare che non ci son più soldi per le spese superflue, che si devono tagliare gli sprechi.

01/03/14

Varato il "salva Roma" | Toto avrebbe chiosato" Ma mi faccia il piacere..!"

Matteo Renzi lo aveva annunciato, ieri il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sugli Enti locai che recepisce il cosiddetto 'Salva Roma'. Ieri il premier aveva risposto a tono al primo cittadino della capitale, Ignazio Marino, che aveva minacciato di bloccare la citta': "Dobbiamo anche noi abituarci ad avere un linguaggio diverso. Le preoccupazioni che ha esposto il sindaco Marino sono comprensibili, i toni che ha usato no". 


Rimossa web tax, aumento Tasi fino a 0,8 per mille (leggi) Marino aveva lanciato qualche ora prima una provocazione choc: "Da domenica blocco la citta', le persone dovranno attrezzarsi perche' Roma si ferma". Parole in reazione al ritiro, ieri, da parte dell'esecutivo del decreto Salva Roma che doveva destinare fondi importanti alla capitale. In serata la questione e' comunque rientrata, il sindaco si e' detto "molto soddisfatto" delle parole scambiate oggi con Renzi e del lavoro "svolto con grande serieta' che in queste ore verra' completato".

Marino ha detto di aver parlato anche con il sottosegretario Delrio e con altri ministri, "credo si stia lavorando nella direzione auspicata da tutti, ovvero che Roma abbia le risorse per svolgere il suo ruolo di capitale d'Italia". I tecnici del Campidoglio - ha riferito il sindaco - si sono recati ancora una volta a palazzo Chigi per completare la revisione del testo che il presidente del Consiglio domani portera' in Cdm - ha aggiunto Marino augurandosi che "ci siano quei contenuti che possano permettere di scrivere al piu' presto il bilancio della citta', perche' voglio che Roma torni ad essere una citta' normale dove i bilanci non si scrivono con un anno di ritardo, ma di anticipo". Anzi, per Marino il decreto in arrivo "non si deve chiamare Salva Roma ma 'Onora Roma'". La reazione del primo cittadino era stata netta: "Il governo mi deve dare gli strumenti legislativi per poter risanare la citta' una volta per tutte, restituendo quei soldi che sono dei nostri cittadini". Per poi aggiungere: "Non ha senso chiedermi se me ne vado o no, se questi soldi non dovessero essere ridati: io sono arrabbiato e lo sono anche i romani. Dovrebbero inseguire la politica con i forconi. E' giunto il momento dei fatti. Io voglio governare responsabilmente Roma, dopo che per 50 anni sono stati dissipati dei denari. Io il mese prossimo non posso non pagare gli stipendi a migliaia di dipendenti comunali, non posso vendere Acea...". Parole cui e' seguita una telefonata di Renzi a Marino. E alle voci di una forte irritazione del premier per le sue parole, Marino ha replicato dicendo che "lui e il sottosegretario Delrio, che sono stati sindaci, hanno capito molto bene le ragioni della mia lamentela". Per poi spiegare "Io non sono il mago Zurli' e non posso cambiare la citta' in cinque mesi. Posso farlo, pero', in cinque anni".
Nella vicenda e' intervenuto anche l'ex primo cittadino Gianni Alemanno, secondo cui invece "un sindaco ha il dovere di cercare di risolvere i problemi e non certo dare ultimatum che ricadono inevitabilmente sulla vita dei cittadini, unici eroi di questa citta'. Roma rischia di entrare in una paralisi e in un dissesto finanziario senza precedenti. E' veramente tempo che l'amministrazione Marino e il governo Renzi la smettano con questi vergognosi scaricabarili e si assumano le proprie responsabilita' di membri del partito di maggioranza relativa. Altrimenti e' meglio che il sindaco Marino si dimetta e ci mandi a votare il piu' presto possibile".                                           fonte(AGI) .

30/01/14

Cadute nel vuoto le contestazioni dei cittadini di Niscemi | Completato il MUOS

Il Muos, acronimo di Mobile User Objective System, è un discusso sistema di comunicazioni satellitari ad alta frequenza, un radar della Marina militare Usa. Installato Niscemi, in Sicilia, ha da tempo sollevato polemiche tra gli abitanti locali, polemiche che hanno coinvolto anche le istituzioni, creando un comitato contrario al completamento dei lavori. Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dice: "E' un dovere essere contrari al Muos per tre ragioni. Per questioni di salute, perché si fa violenza alla nostra terra e perchè la presenza di un grande insediamento militare è incompatibile con l'Isola che è da sempre terra di pace e di non violenza".mentre partecipa al "No MUOS". Ma il MUOS è pronto.
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MOUS
Con la notizia infatti dell'installazione dell'ultima delle tre parabole avvenuta stanotte - la prima era stata montata appena due giorni fa - il Muos è stato dichiarato completato.
Quello siciliano si aggiunge così alle tre stazioni a terra (una in Australia, una nelle Hawaii e l'altra in Virginia) che fanno parte del progetto gestito dal Dipartimento della difesa americano. 
A nulla per ora sono quindi servite le proteste del comitato contrario al completamento dei lavori, che vedono nel sistema di funzionamento del Muos un potenziale pericolo per la salute dei cittadini e dell'ambiente siciliano.

01/12/13

Renzi tuona: Basta con le larghe intese!

Renzi tuona: Basta con le larghe intese! Questo il forte appello che lancia Renzi, incitando alla mobilitazione: «perché stavolta è quella buona per cambiare il Paese», invita tutti a serrare le fila in prossimità delle primarie dell'ormai prossimo 8 dicembre. Il primo cittadino di Firenze Matteo Renzi, candidato in lizza per la leadership del Partito democratico, il giornon dopo del confronto televisivo su Sky che ha visto come protagonisti i tre candidati alla guida del Pd, ricomincia ad incitare i suoi ad andare all'attacco.

«Il Governo delle Larghe Intese non c'è più» prova a spiegare Renzi. «Ora c'è una maggioranza di emergenza, diversa dalle larghe intese e diversa da che ha i numeri per fare le cose che da anni si dicono e non si fanno. Chi mi vota, non vota per me. Non vota solo per me. Vota per un pacchetto di proposte specifiche». Mancano soltanto otto giorni dal voto e Renzi pare un vulcano in piena eruzione, nella sua Enews. Afferma di essere soddisfatto di come sia andato il confronto televisivo di ieri: «Il Pd - scrive Renzi - ha mille limiti, mille difetti.
Matteo Renzi

Però adesso vuole il coinvolgimento dei cittadini.
E ci mette la faccia proprio come ha fatto nel confronto Sky (una discussione civile, no? A me é piaciuta e trovo che Gianni e Pippo siano stati molto bravi. Mi piacerebbe che la facessero anche gli altri)». Partito il conto alla rovescia per le primarie del Partito democratico «Ormai ci siamo - aggiunge Renzi - . Mancano otto giorni e l'Italia può finalmente cambiare verso. Stavolta è la volta buona. Stavolta è proprio la volta buona». «Chi può votare? - prosegue il sindaco di Firenze - Tutti. Nessuno si senta escluso. Anzi, mi verrebbe voglia di cambiare verbo: chi deve votare? Tutti quelli che non si rassegnano».

Vi chiedo una mano, non ci sono supereroi «Stavolta è la volta buona. Ma ancora in tanti non ci credono. E allora l'ultima settimana vi chiedo una mano. Perché io da solo non ce la faccio. Non ci sono supereroi da queste parti» scrive Renzi. «Ci sono persone che credono che insieme si possa cambiare il mondo. Una leadership forte è fondamentale. Ma il vero leader è chi sa fare insieme agli altri, non senza gli altri. Ho bisogno di tutti a cominciare da te, che stai leggendo questa email» spiega Renzi nella sua Enews Mille tavolini in mille piazze «Mille tavolini in mille piazze d'Italia per raccontare cosa sono le primarie, qual é il nostro sogno concreto, perché questa é la volta buona. E anche come si vota, le indicazioni logistiche. Mille tavolini una campagna straordinaria di mobilitazione.

Mille piazze per mille persone.
Raggiungiamo un milione di persone. Tutti insieme», ha spiegato. Grillo insulta e non realizza E sul leader del Movimento 5 stelle: «Grillo domani torna alla sua piazza, al suo Vaffa Day. Insulterà, come sa fare lui. È un voto di protesta quello che intercetta. Poi però non realizza nulla di quello che promette perché i Parlamentari stanno sul tetto a protestare, non al piano di sotto a votare».

29/11/13

Sindaci: "Si sono stancati di essere bancomat o esattori del governo" | Scontro istituzionale?

Per la seconda rata dell'Imu i Anci alza la voce:"Sarebbe una follia. Se la copertura da parte dello Stato di solo metà dell’aumento dell’aliquota Imu"." Si deve fare immediatamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onorare gli impegni assunti con i contribuenti e con i comuni italiani".
Sindaci dell'Anci

L’abolizione della seconda rata della tassa sulla casa rischia di trasformarsi in una beffa per i cittadini dei circa 600 comuni dove nel 2013 sono aumentate le aliquote rispetto a quelle standard. Città dove, in base a quanto stabilito dal Consiglio dei ministri, l’extragettito atteso sarà ristorato solo per metà dallo Stato mentre per il restante 50% a pagare dovranno essere i cittadini. A intervenire sulla decisione di Palazzo Chigi anche il presidente dell’Anci Piero Fassino che chiede al governo di fare “rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i comuni italiani”. Tra i circa seicento Comuni, oltre a Milano, ci sono Benevento, Bologna, Verona e Genova. Ma anche Catania, Napoli e Frosinone. Molti degli enti locali, che hanno aderito alla procedura di ‘pre-dissesto’, lo hanno fatto anche perché costretti dalle norme. L’Anci, nei giorni scorsi, aveva chiesto al governo di assicurare la piena compensazione della seconda rata Imu con la copertura delle aliquote deliberate dai Comuni nel 2013. Calcolando, dunque, che il rimborso necessario si aggirava su una cifra pari a quasi 2,9 miliardi di cui 500 milioni legati proprio all’aumento voluto quest’anno dai sindaci. “Milano non ci sta – ha aggiunto Pisapia – l’Anci non ci sta e nessun governo può permettersi di andare contro gli interessi dei cittadini e quindi di coloro che li rappresentano, ovvero i Comuni”. L’amministrazione del capoluogo lombardo ha deciso l’innalzamento per il 2013 dell’aliquota Imu prima casa dallo 0,4% allo 0,6%, per un maggior introito, rispetto all’anno precedente, di circa 110 milioni di euro. Con la decisione del governo, quindi, i milanesi dovrebbero pagare di tasca propria 55 milioni di euro. L’Anci, per voce del suo presidente Fassino, spiega che “non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini” a fronte del comportamento dei sindaci, che “hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo”. Il sindaco di Torino, che ha rinnovato la richiesta di un incontro col presidente del Consiglio, ha ricordato che il governo “assunse due espliciti impegni: i contribuenti non avrebbero più pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito l’identico importo onde poter assicurare l’erogazione di essenziali servizi ai cittadini. E’ troppo chiedere che finalmente si dia corso a impegni così esplicitamente assunti?”. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, però, non si aspettava “nulla di diverso dal governo delle larghe intese che – aggiunge – ha solo avanzato false promesse sulla pelle dei cittadini“. “Mesi fa – prosegue – era stato garantito ai sindaci che all’abolizione dell’Imu sarebbe seguita una copertura integrale dello stesso importo, necessaria per continuare a erogare servizi essenziali al cittadino. Chiaro adesso, come allora, che si trattava solo propaganda elettorale”. De Magistris, però, assicura: ”L’ipotesi che il governo non dia ai Comuni le risorse promesse non è proprio da prendere in considerazione. Se così fosse, ce le andremo a prendere”.                                                                        fonte

12/11/13

Chiomonte: iniziato lo scavo per la linea TAV

I lavori per la linea TAV sono iniziati, il cantiere è operativo. La fresa gigantesca TBM (Tunnel Boring Machine) si è messa in moto. Il presidente dell'Osservatorio della Torino- Lione, Virano, afferma che tutte le persone di buon senso devono prendere atto della irreversibilità dell'opera.
La "talpa" lavorerà per circa due anni, e per celebrare l'inizio di questa fase operativa, è arrivata una delegazione di amministratori francesi, fra cui anche il sindaco di Chambery, Bernadette Laclais, la vice presidente della regione Rhone- Alpes, Eliane Giraud, il sindaco di Toeino, Piero Fassino e il presidente della Provincia Antonio Saitta.
La talpa nel tunnel
La TMB, che scaverà tra i 7 e i 10 metri al giorno, è enorme (lunga 240 metri, con un dimatro di 6,30 metri), dotata di una testa, o meglio la fresa vera e propria e dei locali di comando subito dietro, poi di un quadro tecnico, della cabina di pilotaggio e infine della struttura di servizio.
 E' alimentata da sette motori elettrici, con una potenza di 2.205 KW. La sua 'testa' è costituita da 42 'taglieni', di 19 pollici di diametro, e ha un peso complessivo di circa 380 tonnellate. La fresa è stata portata a Chiomonte per mezzo di 131 trasporti, da luglio a settembre 2013. Per celebrare l'inizio della fase operativa della 'talpa', nel cantiere è presente anche Louis Besson, presidente della delegazione francese della cig. Gli ospiti e i giornalisti accreditati hanno visitato il tunnel, che per i primi 200 metri è stato scavato con tecniche tradizionali (con l'uso di escavatori).
Ma a seguito delle molteplici proteste che questo progetto ha scatenato,  il pubblico ministero Nicoletta Quaglino, a Torino, ha richiesto  24 condanne, la più alta delle quali fino a 5 anni e 3 mesi nei confornti degli attivisti e simpatizzanti NO TAV per gli episodi del 2010. Salgono in vece a 53 gli imputati del maxi processo per gli scontri dell'estate 2011.

05/11/13

La Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra | I militari abbandonano la piazza

Il sindaco pacifista Renato Accorinti, pacifista convinto, porta la bandiera pacifista alla Festa delle Forze Armate, inneggiando al disarmo ed al ripudio della guerra. Il tutto sotto gli occhi delle più alte autorità militari cittadine. Alcuni secondi di stupore finchè il generale Ugo Zottin, comandante della divisione Culqualber dei carabinieri, ha lasciato la piazza visibilmente indignato. A ruota lo ha seguito il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Stefano Spagnol ma nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il ministro D'Alia: "Si scusi per il suo gesto demenziale"

Accorinti pacifista
Accorinti ha preso la parola dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti. Il sindaco ha ricordato che la Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra e invece continuiamo a finanziare la corsa agli armamenti. Oltre 20 miliardi in tre anni –ha detto Accorinti - mentre sottraiamo risorse per le spese sociali, beni culturali e sicurezza. Io stesso ogni giorno ho dietro la porta tanta gente che vive sotto la soglia di povertà e non posso dare risposte per mancanza di soldi. Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre mentre la Sicilia rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo”. Poi Accorinti ha estratto dalla tasca una bandiera della pace e ha iniziato sbandierarla sotto gli occhi dei presenti.



E’ stato a questo punto che il generale Zottin ha lasciato piazza Unione Europea mentre scoppiava la bagarre fra sostenitori ed oppositori del sindaco. Anche la Digos è dovuta intervenire per placare gli animi più esagitati. "Il sindaco Accorinti dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali". Così il ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Gianpiero D'Alia commenta il gesto del sindaco. "Alle Forze armate, giustamente indignate per questo comportamento - aggiunge il ministro centrista - va la nostra solidarietà e gratitudine. Essere sindaco non significa fare l'attivista di una minoranza, per quanto rispettabile, ma rappresentare tutti i cittadini e il sentimento di un'intera comunità. Oggi Accorinti non l'ha fatto

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