11 piante d'appartamento che purificano l'aria: I ricercatori della NASA sono stati i primi ad effettuare alcuni studi relativi al collegamento intercorrente fra piante d'appartamento...
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10/07/15
20/10/14
Ventilarsi senza far rumore
Pubblicato da
Vito Ienna
I comuni ventilatori da scrivania producono un fastidioso ronzio, ma questo non accade con il Dyson Cool AMO6.
Il nuovo ventilatore della Dyson, fa rumore a malapena e il suo design contribuisce a ridurre la rumorosità in 3 modi differenti:
1 Per eliminare le vibrazioni, il motore è equilibrato in maniera tale da non traballare quando gira.Adesso con ogni probabilità avremo modo di ascoltare meglio i nostri pensieri!
2 E'stata aggiunta una cavità esterna al motore che intrappola eventuali sibili provenienti dal ventilatore in movimento.
3 La base è più larga per consentire al flusso dell'aria di circolare più facilmente, diminuendo notevolmente le turbolenze rumorose.
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Il ventilatore
Dyson Cool AMO6
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08/08/14
Non aprite le finestre | Tetto "Bio" | Pellicole per vetri | Fresca estate a tutti
Pubblicato da
Vito Ienna
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Fresca estate a tutti |
5 NON APRITE TUTTE LE FINESTRE
Per creare un brezza rinfrescante in una soffocante giornata d'estate non spalancate le finestre come capita. Piuttosto, se possedete un'abitazione a due livelli come quella raffigurata nel disegno, generate una corrente d'aria aprendo le finestre in ombra al piano inferiore e quelle al Sole al piano superiore. Poiché l'aria calda sale, le stanze di sopra soleggiate saranno più calde di quelle in ombra al piano di sotto. Si crea così una differenza di pressione, creando una brezza che richiama aria fresca dal basso. E addio aria calda! L'effetto aumenta se applicate dei ventilatori alle finestre.
6 TETTO "BIO"
Perché non tagliate la bolletta estiva dell'elettricità installando un "tetto fresco"? Coperture bianche o in colori tenui riflettono meglio la luce solare e così assorbono meno calore dei tetti tradizionali, raffreddando l'edificio. E se, come alternativa, coltivaste un giardino sul tetto? La vegetazione scherma l'edificio dalla luce solare e riduce la temperatura quando l'acqua evapora dal terreno e dalle piante. Secondo uno studio canadese del 2003, un tetto "bio" riduce di oltre il 75 per cento la richiesta di energia quotidiana dovuta all'utilizzo dei condizionatori.
7 PELLICOLE PER VETRI
Per mantenere fresca la casa potete chiudere le tende, impedendo alla luce solare di entrare. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di acquistare una pellicola per vetri, uno strato sottile e trasparente che si adatta alla superficie interna delle finestre. Le pellicole lasciano passare quasi tutte le frequenze della luce visibile del Sole ma fanno da barriera alla luce infrarossa, che riscalda gli oggetti, e a quella ultravioletta, che causa le scottature solari. Le pellicole più efficaci sono fatte da uno strato in poliestere rivestito da metalli o da altre sostanze: i materiali in nitruro di titanio sono particolarmente efficaci nel riflettere la radiazione infrarossa.(science)
18/07/14
Perchè sbadigliamo?
Pubblicato da
Vito Ienna
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Perchè sbadigliamo? |
Sappiamo che l'attività dello sbadigliare aumenta con i livelli di alcuni neurotrasmettitori cerebrali, tra cui la dopamina e la serotonina, e diminuisce con la concentrazione degli oppioidi endorfine.
Un'ipotesi del perché sbadigliamo è che una lunga inalazione seguita da una breve espirazione porta una quantità maggiore di ossigeno e riduce la concentrazione di biossido di carbonio, il che potrebbe spiegare perché si sbadiglia quando si è stanchi, annoiati o bloccati in una stanza dove l'aria è pesante. In effetti, però, sbadigliare non è un modo efficace per aumentare i livelli di ossigeno, né tanto meno fornirne un supplemento ferma lo sbadiglio. Altre teorie invocano il controllo della temperatura, sia del corpo sia del cervello, particolarmente sensibili alle variazioni e bisognosi di condizioni termiche costanti per funzionare. Infine, un' altra teoria è che lo stretching che spesso accompagna lo sbadiglio (fare entrambe le cose contemporaneamente si dice "pandiculazione") ci tenga pronti per l'azione.
Si pensa che il carattere contagioso dello sbadiglio sia funzionale a mantenere interi gruppi di animali allerta e a sincronizzare il loro ciclo di sonno e veglia.(science)
01/07/14
Materiali | Più leggero dell'aria
Pubblicato da
Vito Ienna
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Aerogel al carbonio |
Il nuovo aerogel al carbonio, con la sua densità pari a 0,16 milligrammi per centimetro cubo, è perfino più leggero dell'aria! Il materiale delle meraviglie, il cui peso è 12 volte inferiore a quello del precedente detentore del record, l'aerografite, viene ottenuto per la liofilizzazione di una soluzione di nanotubi di carbonio e grafene. L'èquipe di ricercatori che ha sviluppato l'aerogel al carbonio, guidata da Chao Gao dell'Università di Zhejiang, sta esplorandone le possibili applicazioni.
Il materiale potrebbe essere utilizzato per tamponare perdite di petrolio, in quanto i prodotti attualmente impiegati possono assorbire un volume di sostanze oleose fino a 10 volte la sua massa. Un'altra possibile applicazione è l'abbattimento acustico.(science)
28/04/14
Mai più auto sporche | Addio autolavaggi Nissan ha realizzato una vernice che "respinge" lo sporco!
Pubblicato da
Vito Ienna
Mai più auto sporche! Addio autolavaggi, Nissan ha realizzato una vernice che "respinge" lo sporco! L'innovativa vernice, realizzata dal team di ingegneri Nissan tramite la nanotecnologia e in grado di respingere lo sporco.
Il test riguardo tale rivoluzionaria innovazione è in concorso su una Nissan Note, mentre nel frattempo si cercano di studiare le potenziale applicazioni come accessorio aftermarket in Europa. Lavare l'automobile certe volte può risultare un'operazione alquanto faticosa, stucchevole e per di più onerosa, perciò Nissan ha pernsato di realizzare una rivoluzionaria vernice che sia repellente a fango, pioggia e allo sporco che ogni giorno normalmente si deposita sulle vetture di tutto il mondo. Questa tecnologica vernice è stata realizzata per resistere perfino alle sostanze untuose e gli ingegneri del Nissan Technical Center Europe hanno deciso di effettuare una prova sulla Nissan Note, che si fregia cosi, del titolo di "prima vettura al mondo con funzione autopulente".
Per capire realmente la efficacia vera e propria della vernice super repellente in termini di una potenziale applicazione sui veicoli, il centro di tecnologia Nissan sottoporrà la Nissan Note equipaggiata di questa speciale applicazione ad una serie di prove, in svariate condizioni ambientali. Nissan è il primo costruttore automobilistico a testare tale innovazione tecnologia, chiamata Ultra-Ever Dry®, sulla carrozzeria di una autovettura.
In sostanza, nella carrozzeria dell'auto si crea uno strato protettivo di aria tra la vernice e l'ambiente, che farà da scudo all'acqua ed agli schizzi originanti dall'asfalto, impedendo di arrivare e depositarsi sulla carrozzeria, dando vita ad aloni e macchie. Ad onor del vero Nissan non è la prima volta che sulla Note utilizza una tecnologia capace di di auto-pulirsi, infatti in questo modello ha, esordito anche una telecamera con funzione automatica di lavaggio/asciugatura della lente, posizionata sul portellone dell'auto.
Il sistema fa uso dell'acqua e aria compressa per consentire alla lente di rimanere sempre pulita, a garanzia di un funzionamento ottimale in qualsiasi condizione. Finora, la vernice, commercializzata dalla UltraTech International Inc®, ha risposto molto bene nell'utilizzo in caso di pioggia, spray, gelo, schizzi e ristagno di acqua. Pur non essendoci piani di applicazione della tecnologia sulla produzione di serie, Nissan vuole valutare la possibilità di offrire, in futuro, la vernice autopulente come accessorio aftermarket. La nuova Nissan Note può vantare, infatti, una serie di tecnologie pensate per rendere più sicura la guida ed è la prima vettura del segmento B a presentare il Safety Shield (letteralmente "scudo di sicurezza"), un insieme di dispositivi, finora visti solo su auto dei segmenti superiori, che includono l'avviso sul cambio involontario di corsia, l'avviso sul punto cieco, la rilevazione di oggetti in movimento sul retro vettura durante le manovre in retromarcia.
Questo pacchetto di tecnologie è gestito attraverso l'unica telecamera posteriore con lente autopulente sopra accennata. Il sistema Safety Shield integra, poi, anche un'altra tecnologia intelligente di Nissan, che per la prima volta viene proposta nel segmento B con la Nissan Note: l'Around View Monitor (AVM) per facilitare le manovre di parcheggio. Grazie al lavoro congiunto della telecamera sul portellone e di altre tre installate sulla griglia frontale e sugli specchietti laterali, l'AVM riproduce un'immagine a 360° del veicolo e dello spazio circostante, con una visuale "da elicottero", sullo schermo da 5,8" del sistema di navigazione e infotainment Nissan Connect. La visuale dall'alto a 360° mostra al guidatore tutti gli ostacoli eventualmente presenti intorno a Note, contestualizzando la posizione dell'auto durante le manovre, che diventano, quindi molto più facili e sicure. (Il sole 24 ore)
Il test riguardo tale rivoluzionaria innovazione è in concorso su una Nissan Note, mentre nel frattempo si cercano di studiare le potenziale applicazioni come accessorio aftermarket in Europa. Lavare l'automobile certe volte può risultare un'operazione alquanto faticosa, stucchevole e per di più onerosa, perciò Nissan ha pernsato di realizzare una rivoluzionaria vernice che sia repellente a fango, pioggia e allo sporco che ogni giorno normalmente si deposita sulle vetture di tutto il mondo. Questa tecnologica vernice è stata realizzata per resistere perfino alle sostanze untuose e gli ingegneri del Nissan Technical Center Europe hanno deciso di effettuare una prova sulla Nissan Note, che si fregia cosi, del titolo di "prima vettura al mondo con funzione autopulente".
Per capire realmente la efficacia vera e propria della vernice super repellente in termini di una potenziale applicazione sui veicoli, il centro di tecnologia Nissan sottoporrà la Nissan Note equipaggiata di questa speciale applicazione ad una serie di prove, in svariate condizioni ambientali. Nissan è il primo costruttore automobilistico a testare tale innovazione tecnologia, chiamata Ultra-Ever Dry®, sulla carrozzeria di una autovettura.
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Esempio di vernice repellente allo sporco |
In sostanza, nella carrozzeria dell'auto si crea uno strato protettivo di aria tra la vernice e l'ambiente, che farà da scudo all'acqua ed agli schizzi originanti dall'asfalto, impedendo di arrivare e depositarsi sulla carrozzeria, dando vita ad aloni e macchie. Ad onor del vero Nissan non è la prima volta che sulla Note utilizza una tecnologia capace di di auto-pulirsi, infatti in questo modello ha, esordito anche una telecamera con funzione automatica di lavaggio/asciugatura della lente, posizionata sul portellone dell'auto.
Il sistema fa uso dell'acqua e aria compressa per consentire alla lente di rimanere sempre pulita, a garanzia di un funzionamento ottimale in qualsiasi condizione. Finora, la vernice, commercializzata dalla UltraTech International Inc®, ha risposto molto bene nell'utilizzo in caso di pioggia, spray, gelo, schizzi e ristagno di acqua. Pur non essendoci piani di applicazione della tecnologia sulla produzione di serie, Nissan vuole valutare la possibilità di offrire, in futuro, la vernice autopulente come accessorio aftermarket. La nuova Nissan Note può vantare, infatti, una serie di tecnologie pensate per rendere più sicura la guida ed è la prima vettura del segmento B a presentare il Safety Shield (letteralmente "scudo di sicurezza"), un insieme di dispositivi, finora visti solo su auto dei segmenti superiori, che includono l'avviso sul cambio involontario di corsia, l'avviso sul punto cieco, la rilevazione di oggetti in movimento sul retro vettura durante le manovre in retromarcia.
Questo pacchetto di tecnologie è gestito attraverso l'unica telecamera posteriore con lente autopulente sopra accennata. Il sistema Safety Shield integra, poi, anche un'altra tecnologia intelligente di Nissan, che per la prima volta viene proposta nel segmento B con la Nissan Note: l'Around View Monitor (AVM) per facilitare le manovre di parcheggio. Grazie al lavoro congiunto della telecamera sul portellone e di altre tre installate sulla griglia frontale e sugli specchietti laterali, l'AVM riproduce un'immagine a 360° del veicolo e dello spazio circostante, con una visuale "da elicottero", sullo schermo da 5,8" del sistema di navigazione e infotainment Nissan Connect. La visuale dall'alto a 360° mostra al guidatore tutti gli ostacoli eventualmente presenti intorno a Note, contestualizzando la posizione dell'auto durante le manovre, che diventano, quindi molto più facili e sicure. (Il sole 24 ore)
23/04/14
Non preoccupatevi se avete uno stomaco “brontolone”: è segno di salute.
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Non di rado ci fa trovare in situazioni alquanto imbarazzanti; magari al cinema, durante una scena particolarmente thrilling, oppure trovandoci in mezzo ad altre persone, in un contesto silenzioso abbastanza da far sì che tutti possano perfettamente sentire il nostro stomaco che non smette di “brontolare”.
“ah, quanto pagherei per conoscere un modo per fermarlo…”? abbiamo spesso pensato . Perché lo stomaco fa rumore? Tutto dipende dalla peristalsi, cioè quella fase del processo digestivo durante la quale diversi cicli di contrazioni muscolari spingono il cibo ingerito dallo stomaco giù verso l’intestino, e ancora oltre. Nel corso della peristalsi, l’apparato gastrointestinale secerne anche succhi gastrici e altri liquidi che formano, insieme con il cibo via via in fase di digestione , il chimo, cioè quella sostanza liquida presente nello stomaco, prima di passare attraverso la valvola pilorica ed entrare nel duodeno. È assolutamente normale che, in questo processo finiscano racchiusi anche gas e aria. E sono proprio loro i responsabili di quel brontolare dello stomaco. Ma allora, perché certe volte lo stomaco fa rumore anche se siamo a stomaco vuoto? Circa due ore dopo aver mangiato, il nostro organismo produce ormoni che invia come segnale di appetito al cervello. Questo a sua volta spedisce allo stomaco un segnale per far partire la peristalsi, che servirà a ripulire l’apparato digerente da eventuali residui di cibo ancora presenti.
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07/02/14
Il volo del serpente | Un incubo che viene dal cielo!
Pubblicato da
Vito Ienna
Il volo del serpente: un incubo che viene dal cielo! Sicuramente saremo in tanti a non amare i serpenti, sinonimo di astuzia e tradimento di bugia e falsità e sapere che alcuni di essi possono volare non ci conforta affatto!
Si, proprio cosi, avete ben capito: alcuni di essi sanno volare. Tale scenario e sufficente ad alimentare i nostri peggiori incubi, ma per Jake Socha del Virginia Tech College si tratta del lavoro svolto per buona parte della sua carriera: cercare di comprendere come animali che hanno un aspetto antiaerodinamico, come per l'appunto i serpenti, possano essere capaci di planare da alberi alti anche 30 metri. I risultati del suo studio, pubblicato sul Journal of Experimental Biology, riguardano le caratteristiche fisiche che permettono a questi rettili di generare la spinta necessaria per rimanere in volo semplicemente modificando la sezione del proprio corpo.
Secondo lo studio di Socha, al momento del lancio i serpenti flettono le loro costole per allungarsi, appiattirsi e cambiare la loro sezione corporea da un cerchio a un semicerchio arcuato. Utilizzando una stampante 3D, i ricercatori hanno realizzato un modello di questa forma e l’hanno poi collocato in un contenitore pieno di acqua. Sebbene l’acqua sia molto più densa e appiccicosa dell’aria, infatti, è possibile ricreare le stesse condizioni sperimentate da un serpente durante la sua planata facendola scorrere sul modello ad alcune specifiche velocità.
Inclinando il modello ad angoli diversi, gli scienziati hanno misurato la spinta e le forze agenti su di esso e hanno concluso che in quasi tutte le condizioni, l’inusuale forma assunta dal corpo dei serpenti è in grado di generare abbastanza spinta da mantenere in volo i rettili. In particolare, i ricercatori hanno osservato un picco nella spinta generata quando il modello era orientato secondo un angolo di 35 gradi.
Ma c’è di più, e Socha spera di scoprire di cosa si tratta in studi futuri: “Anche se la forma assunta dal corpo dei serpenti produce più spinta di quella che ci aspettavano, non spiega completamente il fenomeno. Dal punto di vista aerodinamico, ci deve essere qualcos’altro”.
Si, proprio cosi, avete ben capito: alcuni di essi sanno volare. Tale scenario e sufficente ad alimentare i nostri peggiori incubi, ma per Jake Socha del Virginia Tech College si tratta del lavoro svolto per buona parte della sua carriera: cercare di comprendere come animali che hanno un aspetto antiaerodinamico, come per l'appunto i serpenti, possano essere capaci di planare da alberi alti anche 30 metri. I risultati del suo studio, pubblicato sul Journal of Experimental Biology, riguardano le caratteristiche fisiche che permettono a questi rettili di generare la spinta necessaria per rimanere in volo semplicemente modificando la sezione del proprio corpo.
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Serpente in volo |
Inclinando il modello ad angoli diversi, gli scienziati hanno misurato la spinta e le forze agenti su di esso e hanno concluso che in quasi tutte le condizioni, l’inusuale forma assunta dal corpo dei serpenti è in grado di generare abbastanza spinta da mantenere in volo i rettili. In particolare, i ricercatori hanno osservato un picco nella spinta generata quando il modello era orientato secondo un angolo di 35 gradi.
Ma c’è di più, e Socha spera di scoprire di cosa si tratta in studi futuri: “Anche se la forma assunta dal corpo dei serpenti produce più spinta di quella che ci aspettavano, non spiega completamente il fenomeno. Dal punto di vista aerodinamico, ci deve essere qualcos’altro”.
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