novembre 2013

30/11/13

Jolla: lo smartphone che Nokia avrebbe potuto lanciare!

Lo smartphone che Nokia avrebbe potuto lanciare! Jolla Oy è un produttore, progettatore e rivenditore finlandese di telefoni cellulari. Ex dipendente Nokia, che assieme ad altri suoi colleghi aveva sviluppato il sistema operativo MeeGo.
Attualmente sta sviluppando un sistema operativo per dispositivi mobili chiamato Sailfish OS, basato sulla vecchia piattaforma MeeGo sviluppata da Nokia in collaborazione con Intel diversi anni fa, e deve affrontare ora una grande sfida per potersi addentrare in un mercato dominato da Android e iOS.
Il noto sistema operativo MeeGo fu abbandonato da Nokia, secondo me troppo frettolosamente, a favore del neonato OS Windows Phone by Microsoft. Non tutti gli utenti hanno accettato questa scelta di accogliere l’OS di casa Redmond e di chiudere le porte ad altri sistemi operativi, uno su tutti, Android.

Jolla smartphone
I fondatori della nuova società al momento possono facilmente conquistare l’interesse di molti, grazie ad una loro precisa presa di posizione e definizione del terminale in oggetto: “Questo è lo smartphone che Nokia avrebbe potuto lanciare se non avesse deciso di legarsi a Microsoft e al suo noto Windows Phone.”

Passiamo alla scheda tecnica di Jolla che, a quanto pare, oltre a portare il nome del suo ideatore, sembra avere tutte le potenzialità necessarie per sfidare molti device di pari livello.

Scheda tecnica di Jolla 
  • Display: 4,5 pollici Gorilla Glass 2. 
  • Processore: 1,4 GHz dual core. 
  • RAM: 1GB. 
  • Memoria interna: 16 GB, ma espandibile con microSD. 
  • Fotocamera anteriore: 2 megapixel. Fotocamera posteriore: 8 megapixel con Flash LED. 
  • Sistema operativo: Sailfish (basato su Linux). 
Jolla riprende una delle caratteristiche che riuscì a rendere Nokia originale ed unica: le cover intercambiabili!
La parte posteriore di questo smartphone, infatti, possono essere cambiate con cover di svariati colori. Come vi abbiamo detto, il sistema operativo non sarà ovviamente Windows Phone, ma la stessa nuova società ha sfornato l’OS che prende il nome di Sailfish e si basa sul già noto OS per desk, Linux. Jolla, inoltre, risulta compatibile con molti accessori dedicati alla realtà Android ed è anche in grado di eseguire molteplici (centinaia) applicazioni disponibili per il robottino verde.

Galliani: dimissioni ritirate! Berlusconi: Galliani resta al suo posto.

A dare una risposta definitiva alla domanda che da ieri aleggia e ha sconvussolato in ogni dove del mondo del pallone, se Adriano Galliani resterà al Milan, è il presidente stesso Silvio Berlusconi a rispondere senza troppi preamboli: «Galliani resta al suo posto». Dimissioni ritirate dunque!
Una dichiarazione, quella di Berlusconi che ha reso nota attraverso la direzione comunicazione della squadra. «Galliani é più sollevato», ha poi continuato Berlusconi. «Tutti restano al loro posto e il Milan prosegue all'insegna dell'unità di intenti».

Rimane, tuttavia, l'interrogativo se Galliani resterà al Milan fino al 22 dicembre oppure anche oltre questa data, cioè fino ad aprile oppure fino al termine della stagione?
Adriano Galliani

La domanda ancorchè articolata vero è, appare leggittima dal momento che altre fonti affermanno che il rapporto tra l'amministratore delegato del Milan e la stessa figlia del presidente, Barbara Berlusconi sarebbe ormai insanabile.

Di questo, sicuramente, si é parlato ieri ad Arcore nel lungo incontro che i due, Galliani e Berlusconi, hanno avuto e al termine del quale, a notte fonda, nessuno ha rilasciato dichiarazioni di conferma dell'addio o di marcia indietro di Galliani.

Berlusconi, sempre secondo le stesse fonti, avrebbe voluto essere a Milanello per incontrare la squadra e, forse, per dire alla stampa quanto affidato alla direzione comunicazione. Ma il maltempo, infatti a Milanello ha nevicato fino alle 11.30, gli ha impedito il volo in elicottero. Galliani, saputo che Berlusconi non sarebbe andato a Milanello, ha deciso di raggiungere la squadra all'aeroporto di Malpensa in partenza per Catania. Proprio prima di partire per la città siciliana, Galliani, fedele alla tradizione, ha detto che «Le parole del presidente Berlusconi non tocca a me commentarle. Per quanto mi riguarda sono sacre da 34 anni e sono parole che non si commentano».

La storia del Moto GP secondo Marquez!

La storia del Moto GP secondo Marquez! Marc Maquez si laurea, alle tenera età di 20 anni, campione del mondo, alla sua prima apparizione nella classe principe del Motomondiale.
Al centauro della Honda, va la "palma" del più giovane motociclista iridato di sempre nella MotoGp, bastandogli soltanto il terzo posto nel Gran Premio di Valencia, l'ultimo atto dell'appuntamento stagionale, che per onor di cronaca è stato vinto da Jorge Lorenzo alla conclusione di una corsa elettrizzante in particolare nei primi giri.

Pronti via, Marquez parte prudente, e nonostante abbia la pole, viene superato immediatamente, sia da Lorenzo che da Pedrosa, i quali nei primi giri monopolizzano l'attenzione duellando in maniera irresistibile per avere il tanto agognato primato. Il leader della classifica generale, nota tutto ciò e approfitta dell'aspra battaglia tra i due rivali, prendendo il comando al decimo giro, per poi venire sorpassato da Lorenzo. La gara a questo punto si assesta e le prime posizioni non cambieranno più:
Jorge Marquez campione del mondo MotoGP 2013

Lorenzo primo, seguito a ruota da Pedrosa e dal neo campione del mondo Marquez.
Gara da dimenticare per Valentino Rossi, mai nelle condizioni di dare una mano al compagno di scuderia Lorenzo: il "Doctor" chiude soltanto al quarto posto. A seguire Bautista, Bradl, Smith e le Ducati di Hayden, Dovizioso e Pirro.

QUESTA LA CLASSIFICA FINALE
1 Jorge LORENZO Yamaha Factory Racing
2 Dani PEDROSA Repsol Honda Team
3 Marc MARQUEZ Repsol Honda Team
4 Valentino ROSSI Yamaha Factory Racing
5 Alvaro BAUTISTA GO&FUN Honda Gresini
6 Stefan BRADL LCR Honda MotoGP
7 Bradley SMITH Monster Yamaha Tech 3
8 Nicky HAYDEN Ducati Team
9 Andrea DOVIZIOSO Ducati Team
10 Michele PIRRO Ducati Test Team
11 Aleix ESPARGARO Power Electronics Aspar
12 Hector BARBERA Avintia Blusens FTR
13 Claudio CORTI NGM Mobile Forward Racing
14 Danilo PETRUCCI Came IodaRacing Project Ioda-Suter
15 Colin EDWARDS NGM Mobile Forward Racing
16 Hiroshi AOYAMA Avintia Blusens FTR
17 Michael LAVERTY Paul Bird Motorsport
18 Luca SCASSA Cardion AB Motoracing
19 Bryan STARING GO&FUN Honda Gresini
20 Martin BAUER Remus Racing Team

Il "materiale delle meraviglie" si conferma il grafene!

Il "materiale delle meraviglie" si conferma il grafene! Alcuni ricercatori dell'Istituto nanoscienze (meglio conosciuto come Nano-Cnr) in collaborazione con l'Istituto di fotonica e nanotecnologie (Ifn-Cnr) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sono stati protagonisti di un'evento fantastico: per hanno assisitito per la prima volta al manifestarsi di un fenomeno che potrebbe essere utilizzato per incrementare l'efficienza di dispositivi fotovoltaici come le celle solari.
Stiamo parlando del grafene, che sottoposto ad impulsi luminosi ed estremamente brevi, introduce un processo di moltiplicazione a cascata degli elettroni
Il grafene
Il traguardo ottenuto in collaborazione con il Politecnico di Milano, la Scuola normale superiore e l'Università di Cambridge e Manchester, è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications. “Studiare il comportamento degli elettroni nel reticolo bidimensionale di questo materiale, che è costituito da un foglio monoatomico di atomi di carbonio, è la chiave per capirne e sfruttarne al meglio le eccezionali proprietà: conduzione di elettricità e calore migliore del rame, leggerezza e resistenza maggiori dell'acciaio”, spiega Marco Polini di Nano-Cnr di Pisa.

“Un aspetto ancora poco noto, per esempio, è cosa accade agli elettroni dopo che un lampo intenso e ultra-breve di luce li ha fortemente perturbati: abbiamo pertanto indagato le primissime fasi successive alla foto-eccitazione, quando gli elettroni, riscaldati dalla luce a temperature di migliaia di gradi, si raffreddano in un tempo brevissimo”. I ricercatori hanno dimostrato che in questo caso i fotoni incidenti innescano un processo di ‘moltiplicazione a cascata’ degli elettroni.

“Un fenomeno noto come 'carrier multiplication', grazie al quale, per ciascun fotone assorbito dal grafene, più elettroni si mettono in moto e incrementano la corrente elettrica”, continua Polini. “La possibilità di innescare questo fenomeno potrebbe migliorare le prestazioni delle tecnologie fotovoltaiche e dei dispositivi optoelettronici in termini di efficienza, robustezza, risparmio energetico”. “La moltiplicazione di carica è estremamente difficile da rilevare poiché dura appena un centinaio di femtosecondi, meno di un milionesimo di milionesimo di secondo!”, spiega Giulio Cerullo di Ifn-Cnr e Politecnico di Milano. “Per studiare effetti fisici su scale temporali così brevi servono impulsi luminosi altrettanto brevi, che siamo stati in grado di ottenere con tecniche di spettroscopia ultra-veloce capaci di 'comprimere' la luce. Il nostro esperimento rappresenta al momento l’evidenza sperimentale più chiara del fenomeno nel grafene”.

I gruppi di Nano-Cnr, Ifn-Cnr, Politecnico di Milano, Sns, Cambridge e Manchester, autori dello studio, hanno un ruolo di primo piano nella Graphene Flagship, il progetto europeo premiato con un maxi-finanziamento di un miliardo di euro per i prossimi dieci anni, che ha ufficialmente preso il via il primo ottobre scorso e coinvolge oltre 70 partner scientifici e industriali, con lo scopo di portare il grafene dai laboratori di ricerca alle applicazioni, attraverso tecnologie in una vastissima gamma di settori.

I neutrini cosmici, le paricelle più sfuggenti dell'universo: l'alba di una nuova astronomia

I neutrini cosmici sono le particelle più sfuggenti dell'universo, essi attraversano continuamente la materia senza lasciare traccia, ma, anche loro hanno, per così dire una loro "casa". Si trova nel cuore di catastrofi come l'esplosione di stelle e la crescita di voraci buchi neri. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, è considerata dagli esperti l'alba di una nuova astronomia, capace di rivelare aspetti finora sconosciuti dell'universo.
A individuare per la prima volta i neutrini cosmici, ossia i neutrini che arrivano dall'esterno del Sistema Solare, è stato il telescopio americano IceCube, costruito sotto i ghiacci dell'Antartide.
La culla dei neutrini cosmici
Il risultato è stato ottenuto dal gruppo coordinato da Mark Gerald Aartsen, dell'università australiana di Adelaide, che nel maggio 2014 aveva annunciato i dati preliminari.
Analizzando i dati raccolti da IceCube fra il 2010 e il 2012, i ricercatori hanno scoperto i 28 neutrini più energetici mai osservati: sono i primi neutrini che non arrivano dal Sole e che non hanno origine nell'atmosfera terrestre. In due casi l'energia trasportata da questi neutrini è pari a 100 volte l'energia prodotta dagli scontri fra particelle nell'acceleratore più grande del mondo Lhc e in 26 casi è pari al doppio.
E' una scoperta attesa da tempo, che potrà aprire un nuovo capitolo dell'astrofisica, osserva Maurizio Spurio, dell'università di Bologna, associato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e collaboratore del progetto Km3Net, che sta realizzando un telescopio per neutrini nel Mediterraneo, al largo delle coste siciliane.
Come l'astronomia a raggi X ha permesso di scoprire oggetti fino ad allora solo ipotizzati anche lo studio di neutrini di questo tipo, aggiunge Spurio, può far luce su fenomeni solo immaginati. Queste particelle ''trasportano - prosegue - le informazioni sulla struttura interna degli oggetti che li generano, inoltre conservano anche la direzione e quindi possono guidare direttamente alla sorgente da cui arrivano''.
I 28 eventi registrati dagli oltre 5.000 sensori sepolti sotto i ghiacci antartici provengono quasi tutti dall'alto, spiega Spurio, e in questo caso è più difficile individuare con precisione la regione di arrivo, a differenza dei neutrini che arrivano dal basso.
Si ipotizza che i neutrini osservati siano nati da una classe di sorgenti, come stelle molto compatte quali pulsar o dai buchi neri. Queste particelle, sottolinea Spurio, potrebbero avere anche una origine esterna alla nostra galassia.
''Siamo in attesa - aggiunge - dei prossimi risultati della collaborazione IceCube, che analizzerà i dati raccolti dal 2012 a oggi e molti eventi rivelati, questa volta, arrivano dal basso e quindi sarà possibile individuare la regione di arrivo''.

Caro Babbo Natale quest'anno vorrei in regalo...meno tasse e conti in sospeso!

Caro Babbo Natale quest'anno vorrei in regalo...meno tasse e conti in sospeso! Si, proprio cosi, sono sempre meno gli italiani che allo stato attuale arrivano aalla fatidica data ultima del mese corrente, e pare che questo Natale le entrate supplementari delle tredicesime che una volta potevano essere impiegate per fare regali, acquisti, viaggi e qualunque altra cosa piacevole e rilassante, siano già destinate per saldare le rate del mutuo e per sistemare i conti in sospeso!

Tutto ciò è quanto emerge da un sondaggio effettuato a campione di Confesercenti-Swg.
Soltanto il 54% degli italiani (circa 26 milioni) fa sapere di riuscire a tenere botta senza problemi alle spese di famiglia fino alla fine del mese (questa percentuale risulta essere in calo del 5% rispetto al 2012 e addirittura del 18% rispetto al 2010, quando a farcela erano il 72%).
Contrariamente è molto florido, si fa per dire, il gruppo a cui appartengono tutti coloro che fanno fatica ad arrivare alla terza settimana (ben il 32%, in netta salita del 4% sullo scorso anno) ma c'è anche chi sta peggio, ovvero la bellezza di 6,7 milioni che ahimè confessano di essere in grado di resistere solo fino alla seconda settimana (il 14%, +1% rispetto al 2012).

Natale 2013: tredicesime per mutui-tasse-debiti

Le tredicesime usate per pagare mutui e spese arretrate.
La somma totale delle tredicesime degli oltre 37 milioni di italiani che la percepiscono passa quest'anno a poco più di 42 miliardi di euro, ma si evidenzia un calo della parte utilizzata per gli acquisti: saranno 21 miliardi e mezzo, 140 milioni in meno rispetto al 2012.

Aumenta l'utilizzo della tredicesima per pagare mutuo e conti in sospeso: a questo scopo verranno destinati 11, 8 miliardi, il 18,2% in più dello scorso anno, mentre cala la quota destinata alle spese di famiglia (14,7 miliardi, -1,5%) e crolla il risparmio, a cui andranno solo 8.8 miliardi di euro, l'11,4% in meno.

Babbo Natale quest'anno vorrei in regalo...meno tasse e conti in sospeso
Le tasse restano un'ossessione per gli italiani. Il 34% di italiani (16,3 milioni) vorrebbe vedere diminuire l'imposizione sui redditi, mentre il 19% vorrebbe vedere detassate le tredicesime. Quota identica a chi invece vorrebbe che fosse più leggera la prossima tassa su servizi e rifiuti, mentre il 14% e il 12% auspicano, rispettivamente, che l'Iva torni al 20% e che si fermino gli incrementi delle accise (problema che secondo il sondaggio sta a cuore soprattutto ai giovani, con evidente riferimento soprattutto ai carburanti).

Per il 65% meno spese del 2012 ma c'è un timido segnale di ripresa.
Nonostante le difficoltà, in questo Natale 2013 aumenta, anche se leggermente, la spesa degli italiani. Il 4%, e si raddoppia rispetto al 2% dell'anno scorso, dice che spenderà più del 2012. In questo caso i più guardinghi sono senz'altro gli ultrasessantenni. Stando alla rilevazione, però, la maggior parte, il 65%, sostiene che spenderà di meno e fra di essi ci sono molti giovani: un dato che è la conseguenza diretta della recessione anche se appare in calo del 3% in confronto allo scorso anno. Infine quasi un italiano su tre, il 31% in leggero aumento rispetto a 12 mesi fa, spenderà la stessa cifra del Natale passato.

Cosa compra chi fa regali: più cibo, oroe giocattoli e meno libri.
In aumento anche gli acquisti di gioielli (+1%) e rimane gettonatissimo e stabile il regalo alimentare - cibo o vino - scelto dall'82% del campione, così come i giocattoli (45%) e l'informatica: i prodotti tecnologici saranno acquistati dal 27% degli italiani, la stessa quota dello scorso anno. I libri saranno acquistati dal 53% degli italiani contro il 55% dell'anno scorso; gli elettrodomestici dal 16% (era il 18%). Secondo il sondaggio Confesercenti-SWG, quasi 6 su 10 (il 58%) regalerà solo doni utili, mentre il 30%, vale a dire 14,4 milioni, sceglierà piccoli regali simbolici.

L'11% segnala invece che si orienterà solo sui prodotti scontati, mentre il 10% solo su quelli di qualità. È solo dell'1%, pari a 500mila persone, invece, la pattuglia di chi comprerà senza badare a spese. Oltre ai pensieri utili, gli italiani si regaleranno i prodotti più sacrificati durante la crisi: crescono infatti gli acquisti di abbigliamento, scelti dal 56% (+2% sul 2012) del campione intervistato. Calano invece i viaggi scelti dall'11% (-3% su 2012).

Dramma in Scozia! Elicottero della polizia precipita su pub pilota due poliziotti a bordo e varie persone morte.

Dramma in Scozia! Elicottero della polizia precipita su di un pub, per la precisione tra i più frequentati e conosciuti a Glasgow.
A quell'ora di venerdí sera il locale era affollato di persone che stavano festeggiando l'inizio del fine settimana.
Nell'incidente sono deceduti il pilota dell'elicottero stesso i due poliziotti che stavano a bordo e diverse persone che erano dentro il pub, oltre una trentina circa di feriti che sono stati condotti in ospedale urgentemente. La polizia ha ribadito che sono ancora una decina le persone intrappolate dentro il locale distrutto tra le macerie e che alcune sono riuscite in qualche modo a mettersi in contatto con l'esterno.

Il lavoro dei soccorritori procede con molta attenzione e cautela da ieri sera per paura che la struttura portante dell'edificio possa cedere del tutto, creando altre vittime. Alle 22,25 di ieri sera diversi testimoni oculari hanno visto le eliche dell'elicottero della polizia fermarsi improvvisamente, poi l'elicottero avvitarsi su se stesso e perdere il controllo, precipitando sul tetto del locale The Clutha sulle rive del fiume Clyde. Si calcola che oltre 120 persone fossero all'interno del pub per sentire un complesso che suonava.
Elicottero precipitato a Glasgow su pub

I rottami dell'elicottero blu Eurocopter EC135 T2 con la scritta "Police" sono ancora visibili sul tetto sfondato del locale. Secondo i testimoni l'intervento delle forze dell'ordine e delle ambulanze é stato immediato. Alcune persone sono riuscite ad uscire dal locale e sono state soccorse, mentre decine di altre persone sono rimaste intrappolate dal denso fumo e dai rottami oppure ferite troppo gravemente per muoversi. I soccorritori hanno continuato ad estrarre persone dalle macerie per tutta la notte, usando anche cani della polizia. Oltre 125 vigili del fuoco sono ancora all'opera per riuscire a rintracciare tutti i superstiti. «I nostri uomini stanno facendo il possible in una situazione molto difficile, - ha detto Lewis Ramsay della polizia locale. – L'edificio é molto instabile».

Seduzioni a tavola: Arrosto ripieno del Gattamelata

Seduzioni a tavola

Miei cari seduttori culinari, se amate i sapori retrò, quei sapori di schietti campagnoli e di cucine di una volta, ho la ricetta che fa per voi, sarà un piacere prapararla e divino gustarla in compagnia della vostra dolce metà.

Ingredienti
1 fetta di fesa di vitello di 400 gr circa
1 o 2 fette di mortadella
2 salsicce
alloro
olio extravergine di oliva
vino rosso
1 dado da brodo
aglio

Mi raccomando, per questa preparazione reperite carne e salumi in negozi di estrema fiducia, altrimenti non sarà possibile ottenere quel sapore che rende questo piatto così speciale. Preparate la fetta di carne ben distesa sul tagliere, metteteci sopra la mortadella fino a coprirla tutta, e le due salsiccie in fila con le calotte tagliate. Arrotolate la carne su se stessa e legatela, ritagliando la mortadella che esce.
Fesa di vitello

Fate soffriggere 2 o 3 spicchi d'aglio e 2 foglie di alloro nell'olio: quando hanno preso colore toglieteli e  fate rosolare a fuoco vivo l'arrosto da tutti i lati. Quando si sarà formata una bella crosta dorata versate circa mezzo bicchiere di vino rosso e fate evaporare lentamente. Aggiungete a questo punto un dado sbriciolato, trasferite l'arrosto in una piccola pirofila e infornate a temperatura media pre tre quarti d'ora/ un'ora, rivoltandolo di tanto in tanto. Aspettate che si raffreddi e tagliatelo a fette. Come vi ho già detto, questo è il più semplice e il più gustoso degli arrosti, e dire così di un piatto di carne non è facile. Ma per farlo non dovete assolutamente trascurare tre cose (oltre alla carne e ai salumi): l'olio extravergine, il profumo dell'alloro e il vino rosso di ottima qualità. Il suo sapore rustico, un po' alla cacciatora, vi conquisterà. Eccezionale con dei crostni di polenta e  il resto del vino come aperitivo, per cominciare: il tutto magari assaporato davanti ad un bel caminetto o a lume di candela. Cosa ne dite?

Perchè si dice: "chi non lavora non mangia"?

Carissimi, molti di voi penseranno che il significato è chiaro, senza star lì a farsi troppe domande, su chi, come, quando e perchè. Ma io nonostante tutto mi le domande me le faccio, e quindi sono voluta andare a fondo.
Chi non lavora non mangia
Chi non lavora non mangia. La costituzione dell'Unione Sovietica, approvata e promulgata in occasione del V Congresso dei Soviet del 10 Luglio 1918, all'art. 18, div. II, cap. V, dice letteralmente: "L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche decreta il lavoro obbligatorio per tutti i cittadini della Repubblica e proclama il principio: Chi non lavora non mangia".
 Ma non è ai russi che si fa risalire il concepimento di questo concetto. La massima era già nota agli antichi ebrei, che la usavano come proverbio spicciolo, e venne consacrata da S. Paolo nelle lettere ai Tessalonicesi: Si quis non vult operari, nec manducet (Se qualcuno non vuole lavorare, non mangi, Ep. II).
Da allora ha fatto molta strada, prima di varcare la cortina di ferro. Veniva ampiamente usata nelle nostre campagne e nelle fabbriche all'inizio della propaganda socialista, fin dalla fine dell'Ottocento, per vincere l'avversione dei lavoratori credenti contro ogni forma di novità: come dire, il socialismo ateo sotto l'egida degli antichi detti del Vangelo.

Cattivi odori

Recentemente qualcuno ha manifestato il proposito di vietare il fumo di sigaretta nelle automobili con a bordo bambini o donne incinte: ho immaginato dei posti di blocco con test di gravidanza cui sottoporre signore passeggere di automobilisti fumatori.
Non è possibile costringere le persone ad avere buon senso, ma le persone informate - di solito, ne hanno.
Siamo tutti d'accordo che il fumo di sigaretta non fa bene e puzza pure, ma nessuno (o quasi) parla di quei forti e persistenti profumi che aleggiano un po' ovunque, pubblicizzati con poco veritieri spot: i deodoranti per ambienti.
Viviamo con il terrore dei cattivi odori.
In giro ho trovato più di un articolo, ho dovuto cercarli perché tra mal di testa, occhi che lacrimano ed attacchi d'asma, quasi a nessuno viene in mente che la colpa sia di quel buon profumo "d'alta montagna", quell'oggetto infilato nella presa, magari pure nella stanza dei bambini.
Ho scelto questo eloquente articolo di Altroconsumo, leggete qui, personalmente non avevo bisogno di conferme scientifiche: ho avuto un attacco d'asma nella sala d'attesa del radiologo, c'era un "coso" che spruzzava profumo ogni 15 minuti, sono fuggita con gli occhi gonfi dalla casa di un'amica e al supermercato non posso attraversare la corsia dei detergenti.
Spesso di "buono" c'è soltanto l'odore e anche per quello è tutta una questione di gusti: i cattivi odori sono quelli che fanno male.
Eppure i rimedi esistono, per esempio le proprietà benefiche del cavolfiore bollito sono note quanto il terribile odore che si propaga per la casa quando lo si prepara, ma quanto è assurdo mangiare sano e suicidarsi di deodoranti! Basta mettere mezzo limone sul bordo della pentola.

Il monitoraggio dei rischi e benefici dei vaccini

l'AIFA, agenzia italiana del farmaco, sta collaborando con altre organizzazione per poter valutare al meglio, rischi e benefici dei vaccini. Questo progetto coinvolge tutta l'Europa e aprirà la strada ad una struttura in grado di facilitare gli operatori sanitari e le Agenzie Regolatorie e di Sanità Pubblica nel prendere decisioni rapide e meglio informate riguardo alle strategie vaccinali. Il progetto quinquennale, denominato ADVANCE (Accelerated development of vaccine benefit-risk collaboration in Europe), è sostenuto dalla IMI (Innovative Medicines Initiative) e riunisce 
Vaccini
l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), nonché i Produttori di vaccini, Agenzie di Sanità Pubblica e Agenzie Regolatorie, esperti accademici e piccole e medie imprese. ADVANCE è coordinato dall’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi.
A livello italiano partecipano ad ADVANCE anche la rete di pediatri Pedianet e la ASL della Provincia di Cremona, fornendo un contributo allo sviluppo della metodologia e garantendo l’utilizzo della propria banca dati al consorzio che andrà a delineare la futura infrastruttura paneuropea. I vaccini sono sottoposti a rigorosi test di sicurezza prima dell’approvazione. Lo scopo di ADVANCE è quello di revisionare, sviluppare e verificare i metodi, le fonti dei dati e le procedure per lo sviluppo di una struttura paneuropea efficiente e sostenibile, che possa produrre rapidamente dati per la valutazione dei benefici e rischi dei vaccini. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha aderito al progetto ADVANCE e vi partecipa in qualità di associated partner, in particolare nello sviluppo della migliore pratica e del codice di condotta per il monitoraggio del rapporto beneficio/rischio dei vaccini e nello sviluppo dei metodi per un’analisi rapida e integrata del rapporto beneficio/rischio dei vaccini.
Maggiori informazioni QUI

Una tira l'altra: Palline di mele e ricotta

Facile e veloce da preparare, questo stuzzichino leggero e poco calorico, solo 174 kcal a porzione,perfetto per un aperitivo o per introdurre una cena fra amici.
Ingredienti per 4 porzioni • 3 mele verdi ·200 gr di ricotta romana • 30 gr di burro • 1 cucchiaio di brandy • 3 limoni non trattati • 1 mazzetto di maggiorana o prezzemolosale e pepe

palline di mele al formaggio

LAVORATE a crema il burro ammorbidito, poi incorporatevi la ricotta passata al setaccio, sale, pepe, il Brandy e qualche goccia di succo di limone. Ponete lo crema in frigorifero.
SBUCCIATE le mele e, con lo scavino, ricavate tante palline che immergerete in acqua acidulata con il succo di l limone.
TRITATE grossolanamente lo maggiorana (o il prezzemolo) e trasferitela in un piattino. Riducete a filetti sottili solo la parte gialla della scorza dei limoni, poi tagliuzzateli e raccoglieteli in un altro piattino.
SGOCCIOLATE le palline di mela, asciugatele e avvolgetele ciascuna in una porzione di crema di ricotta.
FATE ROTOLARE metà delle palline nella maggiorana, l'altra metà nella scorza di limone, rivestendole bene. Rimettete in frigorifero a rassodare prima di servire.

Omicido e cannibalismo: una storia orribile

Orribile questa storia, se risulterà vera. Un intreccio horror, con pietanza finale. Sembra che un poliziotto tedesco abbia ucciso un uomo e mangiato parti del corpo. Arrestato il poliziotto 55enne di Dresda, che avrebbe conosciuto la vittima in un sito dedicato al cannibalismo.
L’agente è stato arrestato mercoledì scorso e si trova sotto custodia. Gli inquirenti hanno escluso al momento accuse per atti di cannibalismo riportati invece da alcuni media.
L'abitazione dell'omicida

Il 55enne ha confessato di aver tagliato la gola alla vittima su sua richiesta e di aver poi smembrato il suo corpo in piccoli pezzi, sotterrati nel suo guardino. La vittima, un uomo di 59 anni di Hannover, Bassa Sassonia, aveva “fin dalla sua giovinezza immaginato di essere ucciso e mangiato”, ha detto il capo della polizia di Dresda, Dieter Kroll: Tuttavia non sono stati raccolti finora elementi a conferma di atti di cannibalismo. Quando è stata denunciata la scomparsa della vittima, la polizia ha avviato le indagini, scoprendo i contatti avuti via web con il sospetto omicida. “Non si erano mai incontrati prima”, ha detto l’inquirente Maik Mainda, riferendo di molti contatti via email, sms e telefono durante il mese di ottobre. I due uomini si sono incontrati il 4 novembre alla stazione ferroviaria di Dresda, da dove hanno raggiunto l’abitazione del sospetto omicida, nella città di Hartmannsdorf-Reichenau. “L’accordo era che l’omicidio doveva avvenire subito”, ha precisato Mainda. L’agente ha quindi “usato un coltello per causare una ferita mortale alla gola della vittima, che ha poi portato al suo decesso”. “Il sospetto ci ha detto di aver fatto a pezzi la vittima, anche pezzi molto piccoli, e di aver tagliato le ossa - ha proseguito l’inquirente - il sospetto ha poi sepolto le membra in un giardino di sua proprietà”. Lo stesso agente ha già indicato agli inquirenti i siti dove ha sepolto la sua vittima. Anche se non si tratta di una vicenda di cannibalismo, il caso ha riportato alla memoria il “cannibale di Rotenburg” del 2001: Armin Meiwes, un informatico da 41 anni, uccise Bernd Juergen Brandes, 43, incontrato su internet, ne smembrò il corpo e ne mangiò alcune parti. Nel 2006 Meiwes è stato condannato all’ergastolo.                                          fonte

Cacciari punge alla "Zanzara"

"L'ultima assemblea del Pd? E’ stata una cosa scandalosa, uno schifo.Così si è espresso Cacciari ospite de “La Zanzara”, su Radio24.
“Barbara Berlusconi? L’ho conosciuta come studentessa qualche anno fa ed è una ragazza bravissima, appassionata e di una assoluta modestia. In politica potrebbe funzionare meglio di Marina Berlusconi”. L’ex sindaco di Venezia nel 2010 era pro Rettore dell’Università San Raffaele di Milano dove si è laureata la figlia del Cavaliere. “Barbara” – continua – “non faceva assolutamente pesare il suo cognome. E in politica può funzionare perché ha curiosità e cultura. Marina mi dicono invece sia una brava amministratrice ma gli imprenditori veri vogliono comandare e non possono fare politica”.

Cacciari
Cacciari commenta con toni critici l’ultima assemblea del Pd: “E’ stata una cosa scandalosa, uno schifo. E’ un piccolo grande scandalo che un partito discuta da mesi di stupidaggini che non hanno nessuna importanza per i cittadini in un momento così drammatico”. E su Matteo Renzi, di cui riconosce però il valore politico, è altrettanto duro: “Poverino, si agita continuamente. Va a pranzo con chi gli capita, va in cerca di immagine e una volta va con Cavalli, l’altra con Signorini. Ogni giorno deve vedere la sua immagine sui giornali. Renzi” – prosegue – “per la sua cultura pensa di poter fare il premier senza partito, ma non esiste. L’uomo è agitato, per ora va avanti a battute”. Il filosofo si pronuncia anche sulla questione del transito delle grandi navi da crociera a Venezia: “Le grandi navi sono dannose, è scientificamente provato, e chi dice di no mente sapendo di mentire”. Ma contesta la recente campagna di Adriano Celentano, che ha comprato una intera pagina del Corriere della Sera per schierarsi contro il passaggio delle navi nelle acque della laguna. “Bisogna sempre sapere ciò di cui si parla, ma la democrazia spesso è anche chiacchiera. Cosa devo pensare allora quando della costituzione italiana o di Dante mi parla Benigni? Sono parole così, Celentano è autorizzato a parlare come Benigni”.

Ecco i parenti stretti dei diamanti

Ecco i parenti stretti artificiali dei diamanti. Costituiti di nanoparticelle e Dna, sono stati costruiti in laboratorio partendo da nanoparticelle d'oro rivestite di Dna: la loro unione è stata ottenuta mimando passo dopo passo lo stesso lento processo che dà origine alle gemme in natura.


La tecnica, descritta sulla rivista Nature dai ricercatori della Northwestern University, consentirà di creare cristalli sfaccettati e quasi perfetti anche di grandi dimensioni e utili in numerose applicazioni che vanno dall'elettronica fino alla fotonica e alla catalisi delle reazioni chimiche.

I cristalli artificiali dei diamanti sono costituiti da due tipi di nanoparticelle d'oro, rivestite da corti filamenti di Dna complementari. ''Immaginate di avere un contenitore con un milione di palline colorate, alcune rosse e alcune blu'', spiega il coordinatore dello studio, Chad A. Mirkin. ''Se provate a mescolarle fino ad alternare palline rosse e palline blu - aggiunge - questo non accadrà mai.

La struttura di minerali naturali a confronto con
i microcristalli fatti di nanoparticelle d'oro e Dna
(fonte: Evelyn Auyeung/Ting Li/Chad A. Mirkin/
Monica Olvera de la Cruz)
Ma se attaccate un filamento di Dna alle palline rosse, e uno complementare alle palline blu e agitate, o come nel nostro esperimento, mescolate in acqua, tutte le particelle riescono a legarsi l'una all'altra. In questo modo si assemblano in un cristallo tridimensionale che possiamo prevedere attraverso calcoli teorici e che possiamo realizzare sperimentalmente''.

 Per ottenere una struttura sfaccettata e quasi perfetta il segreto sta nella lentezza del raffreddamento, proprio come accade per la formazione delle preziose gemme naturali.

I ricercatori hanno mimato questo processo riscaldando la soluzione con le nanoparticelle fino a 55 gradi e portandola poi a temperatura ambiente molto lentamente, raffreddandola appena di un centesimo di grado al minuto. Dopo quasi tre giorni di attesa, si sono formati microscopici cristalli di altissima qualità, delle dimensioni di circa tre millesimi di millimetro. fonte

Renzi Cuperlo Civati: Un vero vincitore non c'è

Il botta e risposta, i twit con i cittadini, l'applausometro, lo spettacolo inizia con i canoni dello show, ma i tre protagonisti si mantegono nei ruoli e lo spettacolo continua senza un colpo di scena.
Cuperlo batte sul tema del lavoro, provoca Renzi sul presidenzialismo ed è il più deciso sull'opportunità di una patrimoniale. Civati è il più netto su matrimoni e adozioni gay e sulle critiche al governo, mentre il sindaco di Firenze va all'attacco su privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica. Letta supera l'esame e viene promosso da Cuperlo e, a sorpresa, anche da un Renzi che mette da parte le vesti del rottamatore e sceglie un profilo più istituzionale.
Sono questi alcuni dei passaggi principali del confronto tv su Sky fra i tre candidati alla segreteria Pd. Un vero vincitore non c'è, anche se il più brillante è stato Pippo Civati, che ha sfruttato al meglio il suo ruolo di outsider.
Il triangolo
Ha giocato sull'effetto sorpresa e si è potuto permettere posizioni più nette rispetto agli avversari. E se il segreto di questi confronti è riuscire a stabilire un rapporto con chi ascolta, allora Civati è risultato il più disinvolto, un intrattenitore veloce dalla battuta pronta. Smontate le scenografie di X Factor, nell'Arena milanese di Sky si allestisce uno scenario che ricorda ancora troppo il talent show musicale. Tutti e tre in completo scuro, cambia solo il colore della cravatta: a righe blu e marroni quella di Cuperlo, tutta blu per Renzi e provocatoriamente viola (colore che porta sfortuna nel mondo dello spettacolo) per Civati. Compagni di partito, nemici per novanta minuti, il tempo di una partita di calcio. Ore 21, palla al centro, la partita comincia. Sotto la mannaia di un impietoso countdown, i tre hanno un minuto e mezzo per formulare una risposta alle domande del conduttore-arbitro Gianluca Semprini. Interagiscono con i cittadini via Twitter, si sottopongono al verdetto immediato dell'applausometro. Una giuria di esperti dell’università di Tor Vergata sostituisce quella del giovedì sera con Morgan e Mika, decretando in tempo reale la veridicità delle loro affermazioni.

29/11/13

Il romantico Biancospino e le sue straordinarie qualità

Trovo che il biancospino sia, nella sua selvaggia semplicità, un fiore romantico. Come il suo profumo.
Basta andare in campagna per vederne le lussureggianti siepi e stando attendi alle spine se ne possono cogliere dei mazzi bellissimi. Oltre alle queste qualità estetiche che hanno ispirato anche i poeti, il biancospino ha delle proprietà utili alla nostra salute. Vediamo quali sono e come far sì che possa diventare un nostro prezioso alleato. Biancospino in breve, riassunto su Biancospino
Anticamente: simbolo di speranza e fertilità Fiori: allontanavano gli spiriti maligni.
Biancospino


Biancospino, proprietà fitoterapiche del BiancospinoProprietà cardiotonica
Sebbene il biancospino sia ritenuto primariamente una droga ansiolitica e sedativa, anche l'azione cardiotonica rientra tra le sue principali proprietà: la droga aumenta la capacità di contrazione del muscolo cardiaco (proprietà inotropa positiva) e, nel contempo, rallenta la trasmissione dell'impulso nervoso, quindi anche la contrazione del cuore nel pompare sangue dagli atri ai ventricoli (proprietà batmotropa negativa). Proprio per questo motivo, gli estratti di biancospino sono da tempo utilizzati come terapia fitoterapica elettiva nel trattamento di scompensi cardiaci di media entità, nell'insufficienza coronarica, nelle turbe bradicardiche lievi, e nell'insufficienza miocardica (forma moderata). Oltre ad agire a livello cardiaco con azione inotropa positiva e batmotropa negativa, l'estratto di biancospino vanta proprietà cronotrope negative (riduzione della frequenza cardiaca) e dromotrope positive (aumento della conduzione atrio-ventricolare).
Proprietà vasodilatatrici coronariche
 Abbiamo visto che il biancospino è utilizzato per le proprietà vasodilatatrici coronariche: infatti, gli attivi del fitocomplesso stimolano il rilascio della muscolatura vasale liscia delle coronarie, cosicché si assiste ad una dilatazione dei vasi e a una diminuzione delle resistenze periferiche. A detta di ciò, è chiaro come il biancospino sia ampliamente utilizzato per il miglioramento delle performance cardiache.
Generalmente, per sfruttare le proprietà cardiotoniche del biancospino, in fitoterapia si consiglia la tintura madre oppure l'estratto fluido: è bene precisare, comunque, che questi preparati non sono efficaci in caso di patologie acute; piuttosto, il loro impiego è indirizzato alle insufficienze cardiache di lieve entità (non richiedenti cure digitaliche) e nella profilassi di ripristino in seguito a danni cardiaci/coronarici.
Proprietà antisclerotiche
 L'estratto di biancospino trova impiego anche nel trattamento dell'aterosclerosi: generalmente, la droga esplica eccellentemente questa funzione in sinergia con altri estratti, insieme dunque ad altri fitocomplessi. In modelli sperimentali, il biancospino, riducendo le resistenze periferiche, è idealmente in grado di prevenire l'aterosclerosi.
Proprietà sedative, ansiolitiche ed antisapasmodiche
La proprietà ansiolitico-sedativa è probabilmente quella meglio riconosciuta al biancospino: da tempo immemorabile, l'azione della droga a livello del sistema nervoso centrale viene sfruttata per eliminare, ridurre o, ancora, placare l'ansia, l'irritabilità o, più in generale, per controllare la componente emotiva di individui particolarmente agitati o ansiosi. Di riflesso, la somministrazione di estratti di biancospino migliora la qualità del sonno, favorendo un riposo tranquillo scorporato da ansia, affanni e difficoltà all'addormentamento.
Al fine di contrastare i sintomi tipici della sindrome ansiosa, è consigliata la somministrazione di estratto di biancospino sottoforma di tisane o decotti in associazione ad altre droghe ansiolitico-sedative, che ne potenziano l'attività medesima: particolarmente adatte la valeriana, la melissa, la camomilla, la passiflora.
Proprietà antipertensiva
L'azione antipertensiva eccellentemente espletata dal biancospino sembra essere strettamente legata alla proprietà vasodilatatrice-coronarica: l'azione antipertensiva della droga agisce essenzialmente a livello dei vasi dilatati per azione diretta.
Per dare una dimostrazione pratica delle capacità ipotensive espletate dal biancospino, si riporta un esempio: in media, dopo aver assunto estratti di biancospino, i soggetti affetti da ipertensione con valori pari a 160 e 150 mmHg (rispettivamente, pressione sistolica e diastolica), registrano una significativa riduzione dei valori pressori, fino a raggiungere gli 89 e gli 85 mmHg.
Proprietà ipolipemizzante
Alla luce di recenti studi sono emerse interessanti scoperte scientifiche riguardanti le proprietà del biancospino: sembra, infatti, che la droga sia in grado di espletare il suo effetto anche sulla colesterolemia e sulla lipidemia. In particolare, questa attività è stata dimostrata su modelli animali (ratti) alimentati con un regime dietetico ipercalorico.
L'attività ipolipemizzante associata al biancospino sembra essere particolarmente indicata per l'anziano affetto sia da ipercolesterolemia che da iperlipidemia associate a disfunzioni cardiache.
Tossicità e precauzioni d'uso
Chiaramente, la somministrazione di estratti di biancospino è bandita per quei soggetti sensibili ad una o più molecole del fitocomplesso.
In letteratura non sono segnalati casi importanti di tossicità al biancospino: infatti, la somministrazione, anche quando prolungata, di estratti di questa droga sembra essere piuttosto sicura, fatta eccezione per chi assume, contemporaneamente, farmaci ad azione diretta sul cuore.
Consigliato il monitoraggio o la vigilanza del paziente quando assume estratti di biancospino insieme a beta-bloccanti, sostanze di derivazione digitalica o farmaci ad azione bradicardizzante, onde evitare un potenziamento dell'effetto finale.
Rari i casi di tossicità acuta e subacuta legata alla somministrazione di biancospino.
E infine non dimenticate mai il gusto, anche solo per provare una piacevole sensazione al palato.
E infine


La scuola digitale italiana sotto processo!

Il digitale sta prendendo possesso sempre di più della scuola italiana. A testimonianza di ciò, la premura con cui si sta dirigendosi verso i fondi messi a disposizione dal Miur per la banda larga oppure per l'acquisto dei tablet, oltre che gli investimenti di colossi della tecnologia, come Apple, Microsoft, Samsung, e dell'editoria, la cui squadra è formata dalle varie case editrici come Zanichelli, Rcs, Mondatori, Pearson e Giunti.
Ma a confermare quanto detto, lo dimostrano il sempre crescente numero di sperimentazioni che hanno origine dal basso, ovvero dalla classe dei docenti, riguardo le nuove metodologie didattiche che risulatano integrate con i new media e che stanno rivoluzionando alcuni aspetti fondamentali della didattica e del processo di apprendimento.
Sorge spontanea la domanda: ma quali sono i potenziali vantaggi e i dubbi che accompagnano questo mutamento?
Uso dei tablet in classe

Semplice, a mettere in risalto tale varietà di aspetti del digitale, sono proprio loro, i protagonisti della realtà scolastica, gli studenti e i docenti stessi che in queste ore si stanno incontrando a Bergamo per condurre un vero e proprio processo alla scuola digitale all'interno di Tablet School 2, un convegno organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo per condividere le esperienze e discutere della didattica con e senza le tecnologie, davanti a un pubblico di oltre 1.200 persone (sopratutto ragazzi).

Sul palco del Seminario Papa Giovanni XXIII questa mattina si sono “scontrati” trenta studenti, metà pro e metà contro l'uso dei tablet in classe e, in generale, la digitalizzazione della scuola. Se per alcuni gli strumenti digitali sono sinonimo di collaborazione, un modo per abbattere virtualmente le mura della classe e della scuola, per portare avanti progetti anche con istituti diversi, per altri significa rallentare lo svolgimento dei programmi, aumento delle distrazioni e spreco inutile di risorse.
Sono emersi soprattutto i problemi di infrastruttura: banda troppo stretta per far navigare tanti studenti contemporaneamente, programmi che crashano, app che non si aprono, pagine dei libri digitali che non si caricano.

Altre questione, invece, è se con questi strumenti i ragazzi possono davvero studiare e apprendere meglio di quanto non facciano ora.
Secondo Dianora Bardi creatrice del metodo ImparaDigitale in corso di sperimentazione nelle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo, il punto è ripensare completamente la didattica, trasformando il metodo di trasmissione verticale delle conoscenze (dal docente che spiega all'alunno che ascolta passivamente) in uno trasversale.
“Portare la tecnologia in una classe senza trasformare il metodo di insegnamento crea danni. Dobbiamo piuttosto lavorare sulle competenze, sulle abilità e sulle risorse del singolo, per renderlo più capace di affrontare in modo adeguato le relazioni nei diversi contesti di vita e di risolvere in modo più efficace i problemi”.

Per quanto riguarda l'efficacia dell'uso dei tablet in classe, attualmente è in corso una valutazione da parte dell'Università Bocconi di Milano, che sta confrontando per la prima volta il metodo di insegnamento messo a punto da ImparaDigitale (un campione di oltre 300 studenti) con quello tradizionale. Anche arrivare all'esame di maturità dopo aver passato un anno a creare il proprio percorso di studio attraverso un e-book non è penalizzante per Bardi. I docenti, però, devono essere preparati: “Il tablet è solo uno strumento, come la penna e il foglio. La tecnologia non è centrale, ma è un'occasione per rivoluzionare la didattica e avvicinarla alla quotidianità dei ragazzi”.

Galliani non ci sta e annuncia le sue dimissioni! Finisce un'era durata quasi 30 anni.

Galliani non ci sta e annuncia le sue dimissioni! Finisce un'era durata quasi 30 anni.
«Mi dimetto dopo l’Ajax» ed ancora: «Lascio per giusta causa, dopo grave danno alla mia reputazione» è come suo solito un vulcano inarrestabile a.d. del Milan: «Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax (11 dicembre, ndr)».
Cosi tuonava Adriano Galliani ai microfoni dell’Ansa, rivelando di avere ricevuto «un grave danno alla reputazione», dalle critiche di Barbara Berlusconi alla sua gestione del club.
«Dimettermi prima della partita con l’Ajax sembrerebbe un atto ostile verso la squadra per cui tiferò tutta la vita», ha aggiunto Galliani. «Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina, ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai».
«Il Milan, ha continuato, ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. L’anno scorso tutte le nostre squadre giovanili sono andate alle Final four».
Galliani e Barbara Brlusconi

Galliani si appella all'eleganza ed allo stile: «Sono d’accordo con il ricambio generazionale ma fatto con eleganza, non in questo modo» ha aggiunto l’a.d. del Milan ribadendo l’intenzione di dimettersi dopo le critiche di inizio novembre da parte di Barbara Berlusconi riguardo la sua gestione negli ultimi due anni.

Cosa farà nel futuro.
Dopo avere dato le dimissioni dal Milan, Adriano Galliani lascerà passare «un po’ di tempo», prima di intraprendere nuove attività. «Per adesso non accetto nulla da nessuno, ha detto all’Ansa, l’a.d. rossonero, quando si è offesi bisogna avere la forza e l’intelligenza di far passare un po’ di tempo: bisogna essere lucidi per prendere decisioni». «Mi chiamano grandi presidenti anche dall’estero, e non capiscono cosa stia succedendo», racconta Galliani svelando di aver ricevuto la solidarietà da vari personaggi del mondo del calcio con cui ha trattato nei suoi quasi 28 anni al Milan.
«Io sono andato a Madrid quest’estate per prendere Kaká senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quando sono andato nell’agosto 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie che aveva programmato con la sua famiglia». (fonte: Ansa)

Lazio-Legia: vittoria per i laziali in campo sconfitta per lo sport fuori! Solo un pari per le seconde linee della Fiorentina.

Finisce 0-2 il match che vedeva di fronte il Legia e la Lazio, ma mentre in campo la squadra di Ptkovic dominava ben oltre lo 0-2, fuori avvenivano follie inutili ed assurde. Nella pazza notte di Varsavia, circa 180 ultras laziali venivano fermati dalle forze dell'ordine polacche, a causa dei disordini accaduti nel pre partita. La Lazio comunque sia, ottiene il via libera per accedere ai sedicesimi del torneo di Europa League. Riguardo la partita svoltasi in campo la Lazio mette in mostra la sua parte migliore.
Il risultato finale è di 2-0 ma i biancocelesti avrebbero potuto andare ben oltre e nonostante la matematica certezza di andare avanti nel torneo, possono ancora ottenere la vetta della classifica del girone J, occupata momentaneamente dal Trabzonspor con soli due punti di vantaggio dopo la vittoria per 4-2 sull'Apollon.

Efficace il 4-3-3 proposto da Petkovic col la linea verde in avanti formata da Felipe Anderson, Perea e Keita, un centrocampo con Hernanes, Biglia e Gonzalez e una linea difensiva con Cavanda e Radu sugli esterni e Ciani e Cana centrali. E' stato tutto facile per la Lazio. Il Legia Varsavia non è squadra attrezzata sul piano tecnico per poter competere in Europa, soprattutto da adesso in poi quando si incroceranno sulla strada anche le formazioni che verranno retrocesse dalla Champions League. E infatti è la cenerentola del girone in cui non ha neppure mai segnato.
Legia-Lazio 0-2

Ma in questa occasione tira fuori un po' di orgoglio e cerca di ribattere colpo su colpo le incursioni laziali che piovono fin dalle prime battute. La partita è praticamente a senso unico. Impiega 24' la Lazio per passare in vantaggio. E' Perea a sbloccare il risultato, difendendo palla ottimamente sul lancio di Biglia e infilando con un colpo di testa la porta polacca. Ma come dicevamo c'è ancora un obiettivo da centrare, il primo posto, e allora la Lazio non vuole correre rischi e non temendo il contropiede del Legia, cerca con insistenza anche il gol del raddoppio per mettere in ghiaccio il risultato prima dell'intervallo ma è bravo Kuciak a dire di no a Keita che ci prova da pochi passi.

Una sola occasione sventata da Biglia (che si ripeterà con un gran salvataggio sul finale) per la squadra di Urban. Nella ripresa cambiano alcuni attori ma non il copione. Lazio sempre in avanti e Legia sotto pressione. Fallita una bella palla da Hernanes, il profeta si riscatta con uno splendido assist per l'inserimento vincente di Felipe Anderson che segna il suo primo gol in maglia biancoceleste. Il match non ha più nulla da dire perché la reazione polacca è inesistente. Prima Floccari e poi Lulic sfiorano un 3-0 che sarebbe stato più che meritato.

Serata decisamente meno fruttuosa invece per la Fiorentina che non riesce ad andare oltre lo 0-0 con il Pacos de Ferreira. Un risultato aggravato dalla vittoria del Dnipro sul Pandurii. Già qualificato per i sedicesimi, Montella puntava alla vittoria per chiudere il girone al primo posto ed evitare un sorteggio contro una delle squadre provenienti dalla Champions League.

E invece sarà l'ultima gara, quella del Franchi contro il Dnipro, a definire le priorità. Peccato che le seconde linee della Fiorentina non abbiano saputo sfruttare l'occasione approfittando della rassegnazione dei portoghesi già fuori dai giochi e scesi in campo per onor di firma. La partita è scialba e non regala emozioni, ma evidentemente neppure grandi motivazioni. Qualche spunto in più da parte dei viola nella ripresa grazie all'intraprendenza di Aquilani ma Montella paga un po' di arroganza per aver atteso troppo prima di buttare nella mischia un giocatore di fondamentale importanza per le dinamiche di squadra come Cuadrado.

Seduzioni a tavola: Fusilli freddi con senape e acciughe

Seduzioni a tavola

Questo primo piatto gustosissimo, è adatto a coloro cui piacciono i gusti forti, e, essendo un piatto freddo, vi consiglio di essere ancora affamati d'estate. Ma è buonissimo e vi consiglio di provarlo.

Ingredienti
200 gr di fusilli
4-5 cucchiai di senape
4-5 cucchiai di pasta d'acciughe
2 cucchiai di prezzemolo
1 ciuffo di basilico
1 cucchiaio di aceto rosso
olio extravergine di oliva
1 uovo

Fusilli
Stemperate in una terrina la senape, lapasta d'acciughe e il tuorlo rassodato dell'uovo, con tanto olio quanto basta per ottenere la giusta densità di una crema liscia e omogenea. Incorporate successivamente l'aceto, il prezzemolo tritato e il basilico sminuzzato con le dita (e possibilmente appena colto; è molto importante averlo sempre fresco a disposizione).

Lessate i fusilli, scolateli e pasateli  sotto un getto di acqua fredda, quindi versateli in una ciotola, conditeli con il composto preparato e metteteli in frigorifero per 2 o 3 ore. Prima di portarli in tavola assaggiateli per verificare ilsale, il punto d'aceto e la densità del condimento. Se ritenete che sia necessario aggiugete l'olio e mescolate ancora, affiinchè questacremaforte e pungente si distribuisca in ogni spirale dei fusilli, e possa di conseguenza inebriarvi di sapore.

Perchè si dice: "nascere con la camicia"?

Questo adagio lo avrete sentito molte e molte volte, si usa spessissimo, e tutti noi sappiamo cosa vuol dire. Ma è oltremodo interessante indagarne le origini.
Nascere con la camicia, essere fortunati, portare a buon termine qualunque tipo di operazione intrapresa. Il feto, nell'utero materno, è avvolto da una membrana protettiva, detta amnio, che dal momento della nascita resta nel ventre materno.
Nascere con la camicia

In qualche caso, però, il neonato ha ancora la testa coperta da parte di questa membrana, e in certi casi, molto rari, l'intero corpo. Fin dai tempi più remoti, il fenomeno è stato considerato di buon auspicio. Nell'antica Roma, per esempio, le levatrici vendevano l'amnio agli avvocati, ad altissimo prezzo, sostenendo che un amuleto del genere portato sempre addosso conferisse loro un'eloquenza straordinaria e gli consentisse di vincere tutte le cause. Con il passare del tempo si è arrivati perfino a vedere nel fenomeno un intervento divino: in Francia, l'amnio veniva benedetto da un prete e se assomigliava anche vagamente alla mitra episcopale, il neonato che lo portava addosso al momento della nascita veniva consacrato alla vita religiosa. Questa abitudine non è ancora del tutto scomparsa, in Francia, mentre gli inglesi, sempre molto pratici, quando si verifica un'eventualità del genere, mettono l'amnio in vendita, con insersioni sui giornali o addirittura con manifesti. Pare che gli acquirenti accorrano in massa.

La scomparsa di un terzino dal cuore rivoluzionario! Addio Nilton Santos funambolico campione!

Era sopranominato "Enciclopedia" perché per lui il calcio non aveva alcun segreto. Nilton Santos era un estroso terzino, dal cuore rivoluzionario. Proprio cosi, Nilton, classe 1925, era di nazionalità brasiliana e un campione funambolico, percorreva infiniti chilometri sulla sua fascia di competenza come nemmeno un ala di ruolo riusciva a fare.
Amava partire da dietro, dalla difesa a recuperare palloni nel momento in cui la sua squadra era sotto il pressing avversario, lo si trovava in attacco a fornire palloni dal fondo con un'eleganza e una precisione senza pari, da vero fuori classe, quando i suoi compagni attaccavano.

Santos ha fu il precursore negli anni '50 di un nuovo ruolo, quello che poi diventò il cosidetto terzino fluidificante, sunto di un capolavoro per narrare ed indentificare le sgroppate di difensori rapidi di gambe e dai piedi buoni. Prima della sua comparsa, il calcio era uno schema disegnato su una grezza e fredda lavagna. Dopo il suo avvento, il calcio stesso divenne un monumento alla fantasia e al talento. Santos ha fatto la sua ultima "sgroppata" ieri all'età di 88 anni, a causa di una insufficienza cardiaca. 
A piangerlo tutto il Brasile, a ricordarlo la stampa di tutto il mondo!
Nilton Santos

Settantacinque presenze e tre gol con la Nazionale verdeoro, 718 e 11 reti con la maglia del "suo" Botafogo, il club nel quale ha prestato servizio senza interruzioni dal 1948 al 1965. Santos ha vinto tanto, fuori e dentro i confini del suo Paese. È diventato leggenda col Brasile ai Mondiali di Svezia del 1958 e si è confermato profeta del bel calcio in Cile nel 1962. Due campionati del mondo di fila, uno dietro l'altro, nella squadra delle stelle. Garrincha, Vavà, Zagallo, Pelè, Altafini, Didi, Djalma Santos, Gilmar, Amarildo, l'abc del pallone, un concentrato di classe, armonia e intuizione da far venire la tremarella a chiunque, pure alla Svezia di Liedholm, Skoglund, Hamrin e Gren, macinata davanti al proprio pubblico in finale nel '58 con una facilità da stropicciare gli occhi, e la solidissima Cecoslovacchia di Scherer, Kadraba e Jelinek, stesa a Santiago del Cile il 17 giugno del 1962 in occasione della gara che decideva il Mondiale del '62.

Allora, il Brasile dettava legge da un emisfero all'altro. La superiorità di quella squadra di campioni era a tratti imbarazzante. Nilton Santos di quella nazionale era uno dei giocatori di riferimento, il punto di congiunzione ideale tra le due fasi di gioco. Un giocatore fortissimo, importante nell'economia della squadra brasiliana forse più del celebratissimo Pelè perché dettava i tempi delle ripartenze e sapeva consegnare ai compagni in attacco palloni d'oro. Insomma, Pelè sarebbe stato un po' meno Pelè se non ci fosse stata l'Enciclopedia al suo fianco. O Rei ha sempre riconosciuto il valore di Nilton Santos, tanto che nel 2004 ha inserito anche lui nell'elenco dei 125 calciatori viventi più forti di sempre.

«Sono sempre stato un dilettante nello spirito, mi divertivo a giocare a pallone e al resto non badavo», usava ripetere il più grande terzino sinistro della storia a chi gli chiedeva conto della sua carriera spesa dal primo all'ultimo giorno con la casacca del Fogão di Rio de Janeiro, la società che nel giugno del 2012 ha accolto l'ex rossonero Clarence Seedorf. Nilton Santos era così, un appassionato del pallone prestato al professionismo più per necessità che per questioni di portafogli. Vero, erano altri tempi, ma la sua generosità ha fatto scuola.

Nilton Santos si è spento in un ospedale di Rio de Janeiro, la città che l'aveva visto nascere. Combatteva da cinque anni con il morbo di Alzheimer, che l'ha privato poco alla volta dei ricordi più belli. Ha giocato al pallone fino ai quaranta. Perché si divertiva e perché, con lui in campo, era sempre festa. Bello pensare che ora Enciclopedia abbia ritrovato i suoi compagni di un tempo. Della nazionale verdeoro dei miracoli che firmò la doppia impresa in Svezia e Cile ci hanno già lasciato, tra gli altri, Orlando, Didi, Garrincha, Vavà, Djalma Santos, Nilton de Sordi, Gilmar, Mauro Ramos e Zozimo. Il cielo da ieri ha una stella in più.

Un cibo regale per il venerdi | Sogliola all'arancia

Oggi è venerdì e, come da tradizione, il venerdì si mangia pesce. Vi consiglio i filetti di sogliola, un pesce la cui carne è molto apprezzata in cucina. di sapore molto delicato, non deciso né caratteristico, il che consente di adoperarla per diverse preparazioni in cui viene facilmente unita ad altri ingredienti. In questa ricetta l'accompagno all'arancia, frutto che apporta solo 34 Kcal per 100 grammi, pertanto indicato nei regimi dietetici che richiedono poche calorie. Una porzione di questa pietanza prevede  150 kcal.
Ingredienti per 4 porzioni • 600 G di filetti di sogliola • 1 Grossa arancia • 300 gr.di rape • 300 gr.di porri • 400 gr.di carote • 1 limone • 1 cucchiaio di amido di mais • 1 ciuffo di prezzemolo • sale e pepe
sogliola all'arancio

MONDATE e lavate le rape, i porri e le carote, poi tagliate queste verdure:a julienne. Lessatele separata mente in acqua leggermente salata a bollore per 4- 6 minuti, facendo attenzione a scolarle quando sono ancora ben al dente.
TAGLIATE i filetti di sogliola a metà nel senso della lunghezza, arrotolateli delicatamente per non romperli e fissateli con uno stecchino di legno. Allineate i rotolini di pesce in una piccola casseruola, copriteli d'acqua, unite il succo del limone filtrato, un'abbondante macinata di pepe e una presa di sale. Portate lentamente a ebollizione e cuocete per circa 5 minuti.
METTETE il succo filtrato dell'arancia in una piccola casseruola, stemperatevi l'amido di mais, unite l di del liquido di cottura delle sogliole e lasciate sobbollìre. sempre mescolando, per 2-3 minuti, fino a quando la salsa si sarà addensata.
 VERSATE qualche cucchiaio di salsa ben calda sul fondo di 4 piatti da porzione, sistemate 4-5 rotolini di sogliola su ciascuno di essi, poi cospargete con il prezzemolo tritato e affiancate le verdure a julienne. Decorate a piacere con foglioline di prezzemolo e servite subito

Nuova maggioranza di governo: serve una verifica in parlamento.

Dopo gli ultimi eventi che hanno monopolizzato la vita della politica interna degli ultimi mesi, si è di fronte ad un dato di fatto: c'è stato un'importante cambio di maggioranza, quindi serve una ulteriore verifica in parlamento. Durante l'incontro svoltosi ieri sera tra la delegazione parlamentare del redivivo partito di Forza Italia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha fatto chiarezza riguardo al fatto che ci sarà senza alcun dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ottenuto la fiducia sulle legge di stabilità
Le modalità con cui avverrà e i tempi di tale passaggio saranno motivo di una consultazione tra il presidente della Repubblica con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Tutto ciò si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale. Forza Italia a Napolitano: la fiducia non basta, aprire crisi di governo.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

La delegazione di Forza Italia che è stata ricevuta al Quirinale da Napolitano ha ribadito che l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza che aveva portato alla nascita del governo Letta comporta «la necessità di un'apertura formale della crisi di governo, con le dimissioni di Enrico Letta, per affrontare in Parlamento la nuova situazione».

Il capo dello Stato a Forza Italia: collaborazione sulle riforme.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un messaggio preciso ai capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: il capo dello Stato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiesto agli esponenti di Forza Italia di essere collaborativo su due temi: le riforme istituzionali, appunto, a cominciare da quella elettorale, e l'emergenza carceri.

Letta lunedì pomeriggio al Quirinale.
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà ricevuto, si apprende dall'Ufficio stampa del Quirinale, lunedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo il premier il passaggio parlamentare costituirà un'occasione per rafforzare ulteriormente il governo e la sua legittimità, peraltro ponendosi in linea con il voto, ampio, di fiducia sulla legge di stabilità. È quanto trapela da palazzo Chigi, dopo la nota del Colle.

Come era la "vita" prima che...si organizzasse? I tratti somatici di una protocellula!

Come era la "vita" prima che...si organizzasse? Come si presentavano le protocellule, ancor prima che apparissero le primordiali forme di vita organizzata? E sopratutto, come riuscivano ad automantenersi cosi, senza andare incontro alla distruzione potenziale dall'ambiente circostante? 


Sono di certo interrogativi che da troppo, tanto tempo si pongono i ricercatori impegnati a intercettare le origini dell'evoluzione della vita sulla Terra, e oggi, pare che grazie a uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Science, prodotto da scienziati del Massachusetts General Hospital di Boston e dell’Università degli Studi di Roma Tre, forse si potrebbe sapere qualcosa di più riguardo a i sopracitati interrogativi.

I ricercatori infatti sono riusciti a scoprire un meccanismo che avrebbe consentito, molto tempo fa, alle prime protocellule di sopravvivere. In base ai pricipi delle attuali teorie, le prime cellule si sono evolute da una sorta per cosi dire di “zuppa primordiale” fatta di sostanze chimiche a organismi viventi capaci di riprodurre il loro materiale genetico e quindi di riprodursi. L’origine della vita sulla Terra è legata con ogni probabilità al processo con cui si replica spontaneamente l’Rna (acronimo dell'acido ribonucleico) all’interno di vescicole, che sembrano essere delle bolle, formate da particolari molecole contenenti grassi (acidi grassi).
Origini di una protocellula

In generale, il Dna detta le informazioni genetiche all’Rna, un acido nucleico molto somigliante al Dna, che poi viene tradotto in proteine, i componenti fondamentali di tutti gli organismi viventi. La ramificazione dell’Rna in una struttura allungata (polimerizzazione), però, richiede alti livelli di alcuni componenti molecolari – cioè gli ioni di magnesio - che sono in grado di spezzare le membrane grasse e hanno impedito fino a oggi ai ricercatori di riprodurre un modello di protocellula.

Ora però Jack Szostak e Katarzyna Adamala fanno sapere che una piccola molecola, l’acido citrico, è in grado di proteggere, come una sorta di scudo, le membrane dal magnesio, favorendo anche la proliferazione di molecole di Rna e preservando le molecole all’interno delle membrane. L'acido citrico è un composto molto comune, presente nella frutta, in particolare nel limone e nell’arancia, ma anche nel vino, nel legno, nei funghi e nel latte. Per mettere alla prova la loro teoria, gli scienziati hanno incapsulato dei campione di Rna nelle vescicole oleose, aggiungendo gli ioni di magnesio e l’acido citrico.

“Per la prima volta siamo riusciti a riprodurre Rna che si copia all’interno delle vescicole”, ha affermato il biologo canadese Szostak, premio Nobel per la medicina nel 2009. “Abbiamo trovato una soluzione a uno dei problemi più antichi nell’origine della vita cellulare”. Prima di arrivarci, i ricercatori hanno testato numerosi tipi di molecole che si legano strettamente agli ioni di magnesio, sondando la loro capacità di schermare le membrane. Da questa analisi, diversi candidati risultavano efficaci nella loro protezione. “Essi però non permettono che la replicazione dell’Rna continui”, spiega Szostak. “Riteniamo che l’acido citrico – diversamente dalle altre molecole - sia in grado sia di proteggere le membrane sia di consentire la copiatura dell’Rna”. Tuttavia, sul nostro pianeta prima della comparsa della vita l’acido citrico probabilmente non era presente a sufficienza.

“L’ipotesi secondo noi più probabile è che dovevano essere presenti semplici peptidi – piccole molecole costituenti delle proteine - che agivano in maniera simile all’acido citrico: ora li stiamo cercando”. Il risultato di questo studio, dunque, potrebbe aiutare gli scienziati a realizzare il primo vero modello di protocellula, uno dei pilastri fondamentali per la diffusione della vita sulla Terra.

Il "dicembre" che non si sarebbe mai voluto passare mentre i mercati premiano la stabilità italiana!

Dicembre, mese che porta corsi e ricorsi...dove tutto e tutti pare si diventi per almeno una volta l'anno, più buoni, dove tutti ci si ricorda del nostro prossimo in difficolta. Seduti attorno ad un tavolo che emana gioia e felicità e tanto tiepido calore familiare, quest'anno, cosi come oppure peggio fate voi, capita da ormai qualche tempo, non sarà un mese che porterà quanto sopra detto, almeno non per tutti: per almeno 5 milioni di proprietari di prime case: nonostante l'abolizione della seconda rata Imu decisa dal governo, sarà comunque dovuta un'imposta alla data del 16 gennaio a causa dell'aumento delle aliquote deciso da molti Comuni.

Dicembre prossimo sara' il mese dei pagamenti che dovranno fronteggiare cittadini e imprese, a causa della decisione adottata dai Comuni che finora hanno deciso l'aumento delle aliquote, sarà il foglio ultimo del calendario di tutte le scadenze, a cominciare da quella di lunedì 2 dicembre con il versamento del 100% dell'acconto Irpef.
Seconda rata Imu

Btp e titoli bancari: i mercati premiano la stabilità italiana.

I Btp non sfondano di pochissimo la soglia psicologica del rendimento al 4%, ma il tasso spuntato in asta (4,01%) ha comunque confermato che la stabilità italiana è un dato consolidato sui mercati.

I 2,5 miliardi di buoni decennali collocati ieri dal Tesoro hanno soddisfatto una domanda di 3,8 miliardi, ribadendo un tasso di copertura di 1,53 e hanno spuntato un rendimento più basso di quello di mercato (4,05%).

Quest'ultimo ha in ogni caso limato di un punto base lo spread fino a 235, tenendo sempre la Spagna a distanza concorrenziale di una decina di punti base. Con l'eccezione di Banca Mps (che pure aveva iniziato la seduta in area positiva sull'ok Ue all'aumento di capitale), tutte le altre blue-chips del settore – Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Popolare – hanno trainato al rialzo l'indice Ftse-Mib (+0,92%, meglio dell'Eurostoxx), con una duplice valutazione positiva: sul quadro generale dell'Azienda-Italia nel 2014 e sulle ricadure favorevoli della manovra di rivalutazione delle partecipazioni nel capitale della Banca d'Italia sul rafforzamento patrimoniale dei grandi gruppi.
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