Il-Trafiletto
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06/09/14

Brevi curiosità | Lo sapete perchè le aurore boreale sono verdi? | La gravità e l'elettricità | Wi-Fi in quanti lo possono usare contemporaneamente?

Perchè le aurore boreali sono
sempre verdi?
Perché le aurore boreali sono per lo più verdi?
Le aurore sono provocate dal bombardamento dell’atmosfera da parie di particelle di energia provenienti dal Sole.

Queste particelle eccitano gli atomi tra cui quelli dell'ossigeno, l'azoto, dando luogo a spettacolari giochi di luce. Il colore ice dell'aurora dipende da quali atomi e molecole sono presenti e dal grado di eccitazione; ci sono vari motivi per cui prevale colore verde. Prima di tutto, l'interazione con r atomi di ossigeno che dà : questo colore richiede relativamente livelli bassi di energia per l'eccitazione rispetto ad altri elementi abbondanti come l'azoto. Poi, alle quote a cui si forma la maggior parte delle aurore boreali, l'ossigeno atomico è la componente più densa dell'atmosfera e quindi è più probabile che venga eccitato dalle particelle in arrivo. In terzo luogo, altre eccitazioni dell'ossigeno possono produrre luce rossa) sono annullate dalle collisioni tra gli atomi e altre particelle. Infine, l'occhio umano è per natura più sensibile al colore verde e quindi altri colori vengono facilmente ignorali.

La gravità ha effetto sulla corrente elettrica? 
Nonostante la sua ubiquità, la gravità è in realtà una forza debolissima: è la più debole di tutte le forze fondamentali che agiscono nell'Universo. Per la precisione, è circa un miliardo di miliardi di miliardi di miliardi di volte più debole della forza elettromagnetica che muove gli elettroni nei circuiti, e quindi ha un effetto trascurabile sull'elettricità.

Quante persone possono usare il Wi-Fi di un locale simultaneamente?
La maggior parte dei router può gestire fino a 255 utenti contemporaneamente, più che sufficiente per un internet café medio. Il limite maggiore è dato dalla banda in entrata: se il locale ha una connessione via cavo da 50 mbps e vuole avere clienti soddisfatti offrendo a ognuno una velocità costante di almeno 1 mbps, allora il limite per il locale sarà di 50 utenti.(science)


15/08/14

Chimica in casa | Atomi e molecole tra le mura domestiche

Chimica in casa

Chimica in casa di Yann Verchier e Nicolas Gerber Edizioni Dedalo, 15,00 euro (176pp, 2013). 

Chiediamo ad un gruppo di bambini cos'è la chimica. Qualcuno dirà che è saper fare le pozioni magiche, qualcun altro parlerà di esperimenti difficili da capire, molti strabuzzeranno gli occhi oppure rimarranno in silenzio.

Ma se domandiamo loro cos'è il Lego non ci sarà nessuna perplessità. Insomma, chi non ha giocato con i mattoncini più famosi del mondo? Allora immaginiamo che gli elementi chimici siano proprio come dei Lego in miniatura da assemblare per creare fantastiche costruzioni. Volete ottenere l'alcol? Niente di più semplice! Basta associare atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno. Ecco un modo semplice per spiegare la chimica ai più piccoli. È l'obiettivo di questo libro che invita il lettore a osservare il mondo che ci circonda, svelando in modo semplice e accessibile tutti i principi fondamentali di questa materia affascinante: dal sistema periodico alle reazioni chimiche, dalle proprietà dei metalli alle soluzioni. Il tutto partendo dalla nostra vita quotidiana e dalla casa.

Capitolo dopo capitolo e stanza dopo stanza, scopriremo, per esempio, come funziona il televisore, come fanno le saponette a lavarci, come mai i profumi profumano e quali sono i segreti per preparare una buona maionese. Per rendere ancora più accattivante la descrizione degli argomenti, vengono proposti numerosi esperimenti, tutti facilmente realizzabili con oggetti di uso quotidiano. Attraverso una serie di curiosi aneddoti vengono, inoltre, ripercorse le tappe e le principali scoperte di questa scienza che ha contribuito così tanto a formare il nostro attuale stile di vita.(science)


23/04/14

Ce lo dirà un’analisi del sangue se avremo l’Alzheimer.

Dai risultati di uno studio dell'Università Cattolica di Roma e dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma e Brescia e pubblicato sulla rivista scientifica "Annals of Neurology" si è scoperto che da un esame del sangue possiamo sapere se corriamo il rischio di ammalarci di Alzheimer, misurando la concentrazione di rame libero nel plasma, concentrazione che, se elevata, triplica il rischio di malattia. "La prospettiva è di prevenire la malattia abbassando i valori di rame nel sangue di soggetti a rischio", spiega Rosanna Squitti, del Fatebenefratelli di Roma."Negli ultimi anni diversi studi hanno confermato che il rame gioca un ruolo importante nei processi patologici della malattia nel 60% circa dei pazienti", spiega il coordinatore del lavoro Paolo Maria Rossini del Policlinico Gemelli. "Il rame libero, circolante nel sangue - che è in grado di raggiungere il cervello esercitando un'azione tossica - potrebbe divenire, dunque, un bersaglio preferenziale di terapie preventive almeno per i casi correlati appunto al rame". Nello studio gli esperti hanno seguito per 4 anni pazienti con lieve declino cognitivo e quindi ad alto rischio di Alzheimer. Su questi pazienti è stato eseguito il test del rame all'inizio dello studio. È emerso che con concentrazioni plasmatiche elevate di rame libero si ha un rischio triplicato di ammalarsi di Alzheimer. E’ di un mese fa l'annuncio di esperti della Georgetown University (negli Stati Uniti) circa un test del sangue con un'accuratezza del 90% per diagnosticare l'arrivo della patologia nell'arco di tre anni, misurando i livelli di 10 molecole. Il test italiano riguarda quei casi di Alzheimer che si possono considerare "rame-correlati" e potrebbe portare in pochi anni a terapie preventive volte ad abbassare i livelli di rame nei soggetti a rischio ed evitare così una caduta precoce nella patologia dell’Alzheimer.

La membrana più sottile di un nanometro | Grafene il futuro in una pellicola bidimensionale.

Alcuni ricercatori dell'ETH di Zurigo ha dato vita ad una membrana porosa stabile più sottile di un nanometro: il Grafene.

Questa membrana, esattamente centomila volte più sottile del diametro di un capello umano, è formata da due strati di grafene, ovvero sia, una pellicola bidimensionale costituita da atomi di carbonio, su cui i ricercatori hanno provveduto ad incidere alcuni piccolissimi pori. Grazie a tali minuscole fessure, la membrana è in grado di penetrare nelle piccole molecole. La membrana di grafene ultrasottile potrebbe avere in un prossimo futuro un impiego davvero eccezionale in un'ampia gamma di applicazioni, tra cui l'abbigliamento impermeabile.
Struttura del grafene

Altri usi potrebbero essere la separazione di miscele gassose o il filtraggio delle impurità dai fluidi, acqua inclusa.
I fori sono stati realizzati sfruttando una tecnica chiamata ''incisione a raggio di ioni'', usata anche nella produzione di semiconduttori.
Il processo di incisione, che punta su raggi di ioni di elio, richiede poche ore di lavorazione. (Science)
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