Il-Trafiletto
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09/10/15

Decreto Legge contro il Fumo. Misure più restrittive per i consumatori di tabacco

Verrà eliminata dalla vendita la confezione da 10 sigarette e sarà vietato fumare in auto in presenza di minorenni, donne in gravidanza e nei pressi di ospedali.

 Giro di vite contro i fumatori. E’ in arrivo il Decreto legislativo contenente il pacchetto di provvedimenti e divieti contro il fumo secondo le direttive dell’Unione Europea, decreto che il Ministro Lorenzin porterà all’attenzione del Consiglio dei Ministri entro la fine di settembre.

Cosa cambia con questo decreto? Innanzitutto sarà vietata la vendita di sigarette nella confezione da 10 e quella delle sigarette elettroniche ai minori di anni 18; saranno inasprite le sanzioni per i contravventori, con multe fino a 5000 euro e ritiro della licenza per i recidivi; le confezioni da 20 sigarette conterranno per il 65 per cento della loro superficie, immagini di malati oncologici e testi dissuasivi al fine di scoraggiare il consumo di tabacco; inoltre conterrà il divieto di fumare in auto alla presenza di bambini o donne in gravidanza e nelle immediate vicinanze di ospedali e case di cura.

Cosa dicono le statistiche - In Italia, secondo i più recenti dati, i fumatori sono oltre 10 milioni, poco meno del 20% della popolazione con età superiore ai 14 anni, la quale si divide in 6,2 milioni uomini e 4,1 milioni donne. Inoltre circa il 70% dei consumatori di tabacco inizia nella minore età mentre il 94% prima dei 25 anni.

Sempre in Italia il fumo, sia quello attivo che passivo, miete purtroppo una quantità elevata di vittime. I dati presentati dal ministero della Salute rivelano che le morti da fumo attivo siano intorno alle 75mila unità, delle quali oltre il 25% tra i 35 ed i 65 anni di età e ai quali c’è da aggiungere alcune migliaia di decessi dovuti al fumo passivo.

30/09/15

Roma per la Raccolta degli Indumenti Usati Multa salata all’AMA dall’Antitrust

Multa complessiva di 210 mila euro per l’AMA (Azienda Municipale Ambiente) e due società che avevano in appalto i servizi, una delle quali invischiata già in Mafia Capitale.

 Cittadini nuovamente truffati. Questa volta è toccato agli abitanti della Capitale a farne le spese, ed il responsabile questa volta è un’azienda municipale, l’AMA di Roma (Azienda municipale Ambiente), la quale si è vista comminare dall’Antitrust una multa di 100 mila euro per “pratiche commerciali scorrette”. Insieme a lei sono stati puniti anche i due consorzi che avevano avuto in appalto i servizi, per un totale di 210 mila euro, la Sol.co e Bastiani, la prima invischiata nelle vicende di Mafia Capitale con il suo presidente Mario Monge, arrestato nel giugno scorso.

 I fatti. Secondo l’Antitrust le informazioni fornite ai cittadini sulla raccolta degli indumenti usati, posizionate sui molti cassonetti gialli dislocati nelle varie vie della Capitale dalle due società multate anch’esse, erano ingannevoli. La dicitura spiegava che "i materiali in buono stato saranno recuperati come indumenti", "grazie per il vostro aiuto", "aiutaci ad aiutare", il che, secondo l’Antitrust, avrebbe appunto ingannato i cittadini convinti di donare vestiti per i più disagiati, abiti che invece venivano venduti.

 I due consorzi, Sol.co e Bastiani, sono stati multati rispettivamente per, 100mila euro e 10mila euro, mentre per l’Azienda Municipale la multa comminata è stata di 100mila euro per non aver controllato i due consorzi nello svolgimento dei loro servizi e per non aver informato esaurientemente i cittadini sul proprio sito. (immagine presa dal web)

24/09/15

I Capelli Bianchi, Gioie e Dolori

I capelli bianchi rappresentano un segno di saggezza o l’inizio della vecchiaia? Molti ricorrono alle cure dei parrucchieri per mascherarli, altrettanti li mostrano con fierezza.

 I pareri sono discordi in tutti noi quando si inizia a notare la comparsa dei primi capelli bianchi, alcuni prendono questo avvenimento con filosofia, dicendo che la loro comparsa è segno di saggezza ed esperienza, altri si rattristano e deprimono per il fatto che il manifestarsi di una capigliatura canuta denota il trascorrere degli anni e l’avvio verso il tramonto della vita. Niente di tutto questo, o perlomeno non c’è certezza matematica, in quanto non è raro vedere soggetti in età giovanile sfoggiare delle chiome per così dire “argentate” dovute ad un imbiancamento anticipato e naturale dei loro capelli.

Ma perché i capelli cambiano colore e imbiancano? Diverse sono le cause, anche se il più delle volte è dovuto a un fenomeno fisiologico, cioè alla progressiva degenerazione dei melanociti, cellule contenenti melanina, il pigmento deputato alla colorazione. Col passare degli anni i melanociti scompaiono e nei capelli nuovi non è più presente la melatonina, di conseguenza essi perdono il loro colore tendendo verso il grigio ed il bianco.
Altro fattore, questa volta di tipo ambientale, responsabile dell’imbiancamento dei capelli è l’esposizione al sole, le cui radiazioni danneggiano la cheratina e modificano sensibilmente il microcircolo, diminuendo l’apporto di ossigeno e di nutrimento alle radici" del capello alterandone il colore.

Un’altra causa, però tutta da verificare, responsabile dell’incanutimento dei capelli, sembra essere di natura psicologica. E’ opinione comune che lo stress, i dispiaceri, gli spaventi e quant’altro di psicologico diano il loro contributo all’imbiancamento dei capelli, dovuto sembra alla loro azione riduttiva della melatonina e di conseguenza della colorazione del capello.

 Anche la mancanza di vitamina B, in particolare del gruppo B5 e dell’acido pantotenico può contribuire alla colorazione canuta del capello; in questo caso è sufficiente ricorrere ad un integratore vitaminico o alimentarsi con cibi che li contengono. Una credenza popolare da sfatare sui capelli, che spesso abbiamo sentito dai nostri genitori o dai nonni, è quella che se ne togliamo uno bianco ne ricrescono tre, c’è chi dice addirittura dieci; non esiste una base scientifica che supporta questa tesi.

Cosa fare se si presenta il problema dei capelli bianchi? Il comportamento, come detto all’inizio, è soggettivo, dipende da quello che si vuole dimostrare, bellezza e gioventù o saggezza. (immagine presa dal web)

15/09/15

Si rischia di meno con la Pressione Arteriosa più Bassa

Una ricerca americana pubblicata sul NY Times abbassa ulteriormente i valori delle linee guida sul trattamento della pressione arteriosa.

 La pressione alta, comunemente chiamata ipertensione, è la causa principale al mondo di decessi. Ma che cosa si intende per pressione alta, o meglio, quanto deve essere bassa la pressione arteriosa per essere definita normale, cioè rientrare in un range di sicurezza per la nostra salute? Fino ad ora le linee guida sul trattamento dell'ipertensione arteriosa hanno stabilito valori massimi di 140 mmHg per la pressione sistolica (massima) e di 90 mmHg per quella diastolica (minima) per i pazienti a basso rischio, un po’ meno (130/80 mmHg) per i soggetti ad alto rischio e con un limite massimo di 150mmHg per gli anziani over 60.

  E’ di alcuni giorni fa la notizia riportata dal New York Times, secondo il quale una ricerca denominata “Sprint” e portata avanti dal National Heart, Lung and Blood Institute, sia stata interrotta dallo stesso Istituto con oltre un anno di anticipo ritenendo i risultati fin qui ottenuti estremamente chiari e significativi. Tali risultati rivelano che i pazienti con valori di pressione arteriosa sistolica (massima) inferiori a 120 mmHg hanno un rischio di infarto, scompenso cardiaco e ictus ridotto di un terzo, e la percentuale di decesso è ridotta di un quarto.

 I risultati di questa ricerca, condotta su oltre 9.300 uomini e donne ultra 50enni ad alto rischio di malattie cardiache o renali che doveva concludersi nel 2017, saranno pubblicati nei prossimi mesi. Il presidente dell'American Heart Association, Mark Creager, commentando i risultati dello studio, dice che "E' una notizia eccezionale, servirà da guida per salvare un gran numero di vite".

Sorge però un dubbio; abbassare la soglia della pressione sistolica sotto i 120 mmHg, comporterebbe per i pazienti un’assunzione maggiore di farmaci antipertensivi, con conseguente aumento degli effetti collaterali che andrebbero ad alterare il binomio “rischio/beneficio”, specialmente per le persone anziane che potrebbero incorrere i cadute o in episodi vertiginosi. In attesa di saperne di più è opportuno continuare tranquillamente con le terapie in atto

07/09/15

Ritorna la Scuola e Zaini sulle Spalle, ma Attenzione

Con l’inizio delle scuole rivedremo bambini e ragazzi con gli zaini pieni di libri che gravano sulle loro spalle, minacciando la loro schiena con il peso. 

 Tra poco ricomincia la scuola e per studenti e genitori si ripresenteranno i soliti problemi di questo periodo, l’acquisto di libri, quaderni, borse, zaini e quant’altro. A proposito di questi ultimi, cerchiamo di rispolverare alcune semplici ma fondamentali regole per far sì che non risultino molto pesanti e creare così un danno alle schiene degli studenti. A lungo andare la nostra schiena risente degli insulti che le vengono fatti quotidianamente, vuoi per la postura non proprio corretta che assumiamo, vuoi per l’eccessivo peso che spesso le facciamo sopportare.
Possiamo ovviare a questi problemi che gli studenti tra qualche giorno, con la ripresa dell’attività scolastica, possono andare incontro. Eccone alcuni:                                                                      

1 – Scegliere uno zaino adatto, con lo schienale rigido, magari con bretelle comode e morbide per evitare danni alla pelle delle spalle;    

2 – Le stesse bretelle vanno regolate ad un’altezza tale da far aderire il più possibile lo zaino alla schiena e non farlo scendere sotto i glutei;                                                                                              

3 - non portarlo su una sola spalla, si fa più fatica a causa dello sbilanciamento del corpo;                  

4 – disporre i libri con ordine nello zaino, mettendo vicino alla schiena i più pesanti;                          

5 – orientarsi sull’acquisto degli zaini più semplici rispetto a quelli moderni, più belli senza dubbio ma sicuramente più elaborati e pesanti anche vuoti;                                                                              

6 – evitare di sollevare troppo rapidamente lo zaino per evitare strappi muscolari e conseguenti dolori;                                                                                                                                                      

7 - non correre con lo zaino sulle spalle, i continui passi della corsa fanno aumentare il suo peso sulla schiena;                                                                                                                                                    

8 - dividersi i libri da portare in classe con il compagno di banco, così il carico di ciascuno sarà in parte ridotto;                                                                                                                                            

9 - evitare di acquistare uno zaino troppo capiente per non essere invogliati a riempirlo di cose inutili che lo appesantiscono. (immagine presa dal web)

29/08/15

Si dividono il Fegato di un Donatore deceduto, due Bambini tornano alla Vita Normale

Grazie alla generosità di un donatore deceduto, due bambini in condizioni di salute abbastanza critiche sono stati sottoposti ad un trapianto di mezzo fegato ciascuno. Ora stanno bene e presto saranno dimessi dall’Ospedale Pediatrico. 

 Sono ritornati alla vita normale grazie ad un donatore deceduto , una bambina di un anno ed un ragazzo di 16 anni ricoverati da agosto all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in condizioni critiche in attesa di un trapianto di fegato. Non sarebbe una notizia di gran rilievo, dal momento che questo tipo di intervento è ormai diventato di routine, se non per il fatto che il fegato a disposizione era soltanto uno.

Il Prof. Jean De Ville, direttore del dipartimento chirurgico dell’Ospedale romano, spiega che la scelta del doppio intervento è stata "Una scelta rischiosa dettata dall'urgenza delle condizioni cliniche dei due pazienti, in competizione per uno stesso trapianto”. Attualmente i due mini pazienti stanno bene e probabilmente saranno dimessi nei prossimi giorni.
Le condizioni dei due pazienti avevano un grado di criticità simile; il ragazzo era il primo in lista di attesa, ed il suo scompenso epatico lo aveva costretto a diversi ricoveri negli ultimi tempi, mentre per la piccola di un anno era stato preventivato dapprima un trapianto da donatore vivente, fortunatamente accantonato, visti i problemi di compatibilità col fegato del padre, per la disponibilità del nuovo organo.

Come è avvenuta la divisione del fegato? La procedura per doppio trapianto con un solo organo è abbastanza collaudata in Italia; in genere è prassi trapiantare la parte destra del fegato (più grande) ad un paziente adulto, e la parte sinistra (più piccola) ad un bambino. Per questo tipo di intervento è necessario l’impiego di tre equipe chirurgiche, una adibita all’espianto dell’organo e le altre due per i trapianti, interventi questi che devono essere effettuati quasi in contemporanea per motivi di conservazione dello stesso organo.

“Il mio ringraziamento – dice il Prof. De Ville – va a tutti quelli che hanno contribuito in diversi modi al successo di questo doppio trapianto, dai medici, agli infermieri, alla direzione sanitaria, al centro trapianti, ma soprattutto va alla generosità di quanti, familiari compresi, decidono di donare i loro organi permettendo a tante persone, compresi i bambini come in questo caso, una nuova opportunità di vita". (immagine presa dal web)

25/08/15

Mania di vedere le Cose al loro Posto: Ansia dell’ordine.

E’ uno stato d’ansia molto diffuso in molte famiglie che può arrivare spesso a minare la qualità di vita delle persone che vivono all’interno della stessa. 

L'ansia è uno stato psichico, in genere cosciente, contraddistinto da un senso di apprensione, paura e preoccupazione. Spesso è accompagnata da somatizzazioni come palpitazioni, tremore, nausea, respiro affannato. Diversi sono gli stati d’ ansia ai quali si può incorrere, tra i più comuni possiamo annoverare il disturbo d'ansia generalizzata (DAG), il disturbo di panico (DP), la fobia sociale, le fobie specifiche, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post traumatico da stress (DPTS). Tra gli stati d’ansia generalizzata ne possiamo annoverare uno molto frequente nelle famiglie e che può colpire qualsiasi componente di essa: “l’ansia dell’ordine”.

Ma cos’è quest’ansia dell’ordine? Non è difficile trovare persone che non facciamo fatica a definire “fissate” o “maniache” di qualcosa, una casalinga che non si ferma prima di aver pulito alla perfezione la cucina o che mette continuamente a posto i giocattoli dei figli, uomini che tengono in perfetto ordine il proprio posto di lavoro o il desktop del loro computer; e che dire di quelle persone che sono sempre pronte a togliere il granellino di polvere che si posa sulla loro auto? Sono tutte forme di ansia acuta sulle quali è si può e si deve intervenire dal momento che chi ne è afflitto non se ne rende conto, non è consapevole. Il soggetto afflitto da questa patologia si sente nella costrizione di fare quella determinata cosa, in caso contrario accusa uno stato di disagio e fastidio che mette in bilico la sua qualità di vita, arrivando ad avere reazioni di irritabilità e aggressività.

 Cosa fare per risolvere questo fastidioso problema? In genere il soggetto in questione non ammette di avere un problema o quantomeno è sicuro di gestirlo da solo, e fin quando rimarrà su queste posizioni qualsiasi rimedio risulterà nullo, difficilmente se ne libererà. E’ necessario quindi che l’individuo ansioso si renda conto che la sua mania si è trasformata in un’ossessione che limita la qualità della vita di tutti coloro che gli vivono attorno.

Un valido aiuto può venire dalla psicoterapia o dai farmaci o da entrambi i trattamenti a seconda del livello di gravità, mentre non è da trascurare la coltivazione di vari hobby, magari rispolverando quelli perduti nel tempo o cercandone di nuovi, così da distogliere il pensiero dal proprio problema e magari riuscire a dire: “Lo farò dopo”. (immagine presa dal web)

19/08/15

Thè al Latte o al Limone? Difficile Scegliere

Una piccola aggiunta di latte all’infuso più bevuto al mondo favorirebbe da un lato una colorazione più bianca dei nostri denti, ma da un altro lato non si avrebbe più quella protezione dalle malattie cardiovascolari.

 Notizie contrastanti riguardo all’infuso più bevuto al mondo, secondo solo all’acqua: il thè. Alcuni anni fa dal Functional Food Center presso l’Oxford Brookes University, la dr.ssa Lisa Ryan e il dr. Sébastien Petit scrivevano che sebbene il thè avesse la proprietà di proteggere dalle malattie cardiovascolari grazie al contenuto di catechine, una piccola aggiunta di latte annullerebbe tale proprietà in quanto alcune proteine del latte, le caseine, contrasterebbero l’azione delle catechine, le quali non favorirebbero più la produzione di ossido nitrico, quel composto in grado di migliorare l’elasticità delle arterie.

Oggi un’altra ricerca portata avanti dalla D.ssa Ava Chow della School of Dentistry dell'università dell'Alberta, rivela che bevendo il thè con l’aggiunta di latte favorirebbe lo sbiancamento naturale dei i denti, in alcuni casi anche meglio di alcuni prodotti specifici.
Quest’aggiunta di latte favorirebbe la cattura da parte della caseina dei tannini, composti polifenolici in grado di macchiare di scuro lo smalto dei nostri denti.

 Per questa ricerca la D.ssa Chow si è servita di denti umani prelevati durante delle estrazioni ed in buone condizioni, registrando le loro iniziali colorazioni. Il trattamento prevedeva un’immersione nel solo thè di 24 ore alla temperatura di 37 gradi centigradi, ed un’altra immersione in una soluzione di tè macchiato con un po' di latte, dopo di che si registravano le nuove colorazioni. "Abbiamo visto che la caseina del latte riduce la colorazione dentale prodotta dai tannini del tè", ha dichiarato la D.ssa Chow. "L'entità dello sbiancamento registrato nei nostri esperimenti è paragonabile al cambiamento di colore ottenuto da alcuni prodotti sbiancanti, e superiore a quello determinato da specifici dentifrici”.

Chissà cosa penseranno gli inglesi di tutto ciò, dal momento che sono il popolo che usa maggiormente mettere il latte nel tè, e che la media nazionale è di circa 4 tazze al giorno pro-capite.

12/08/15

Attenzione ai Cocktail, sono Bombe Caloriche

Sono sufficienti un paio di queste bevande per assumere un apporto calorico sufficiente per un’intera giornata. 

E’ tempo d’estate, di vacanze, di feste, di apericene, di sane bevute. Ma se si tratta di bevande alcoliche, allora è meglio fare attenzione e darsi una regolata, non solo perché gli alcolici sono dannosi per la salute in genere, ma anche perché sono bevande talmente ricche di calorie da non rendersi conto che basta poco per superare abbondantemente il fabbisogno calorico giornaliero; se poi, come spesso capita, si aspetta la stagione estiva per ritrovare la forma fisica con una dieta, con un paio di cocktail in compagnia di amici e di una buona musica vedremmo il nostro “sacrificio” alimentare vanificarsi nel nulla.

  I cocktail che siamo soliti consumare durante le sere d’estate, sono delle vere e proprie “bombe caloriche”, molte di più di quante si possa immaginare. A metterci in guardia è EVENTA, l’agenzia britannica di organizzazione di eventi, che stila una classifica dei cocktail con maggior apporto calorico, dove al primo posto campeggia il “Long Island”, che con le sue 720 calorie viene paragonato ad un paio di junk food , wurstel avvolti nella pasta sfoglia. Il ”Margarita” dall’alto delle sue 680 calorie sostituisce tranquillamente una porzione di roastbeef, mentre la Pina Colada fa rimpiangere un sostanzioso piatto di lasagne con le sue 640 calorie.

Va un pochino meglio se si sorseggiano cocktail come il Mojito, Bloody Mary, Tequila, Gin tonic, con quantità molto minori di calorie ( 120-195), La scelta ottimale sembra cadere su Cuba Libre, che se preparato con bibita diet ci omaggia con sole 86 calorie.

Comunque alla base di tutto l’importante è conoscere i propri limiti e soprattutto riconoscere immediatamente gli avvertimenti che il nostro organismo ci invia, sia per non vanificare l’obiettivo ponderale che si è prefissati, sia per far sì che una serata passata in allegria possa trasformarsi , come non di rado accade, in tragedia.

04/08/15

Ma quanti Alimenti si sprecano?

Dalla Gran Bretagna una denuncia: metà del cibo prodotto a livello mondiale finisce tra la spazzatura. Con poche semplici consigli si può rimediare. 

Nonostante la fame nel mondo sia un problema molto esteso che riguarda non meno di un miliardo di persone, molti sono gli sprechi alimentari che vengono effettuati dai cosiddetti paesi industrializzati. Da un rapporto di un paio di anni fa sembra che circa 2 miliardi di tonnellate di alimenti commestibili, ovvero la metà di quanto se ne produca nel mondo intero, vada a finire nella spazzatura.

Ma come e perché questo spreco? Il cibo viene sciupato lungo tutte le fasi della catena alimentare, dal produttore, in fase di lavorazione, nella vendita al dettaglio, nei luoghi di ristoro e naturalmente dai consumatori. Una parte di cibo viene eliminata naturalmente, a causa della deformazione o danneggiamento durante la produzione, specialmente nel settore agroalimentare, dove purtroppo esiste anche una distruzione per sovrapproduzione; altro spreco alimentare lo devono affrontare i grossisti e i venditori per la gestione delle scorte nei magazzini o depositi; un’altra grande fetta di spreco, sicuramente la maggiore, deriva dai consumatori e il loro indotto, come ristoranti, scuole, ospedali e quant’altro.

Come si può ridurre lo spreco alimentare? Per quanto riguarda i consumatori ci sono delle semplici regole o consigli alle quali attenersi per far sì che si possa eliminare o quantomeno ridurre lo spreco alimentare.
 1 – Fare attenzione alla data di scadenza. Utilizzare sempre i prodotti con la scadenza più prossima, al fine di evitare di trovarsi a gettare alimenti scaduti.
2 – Conservare gli alimenti secondo le istruzioni riportate nelle confezioni, tenendo in massima considerazione soprattutto la temperatura.
3 - prima di entrare in un supermercato, pianificare con cura quello che si deve comprare e per quanto tempo. E’ utile stilare una lista della spesa per evitare acquisti che si hanno già e che potrebbero deteriorarsi in breve tempo.
4 – Attenzione alle offerte e al miglior prezzo. Il “paghi 2 e prendi 3” spesso non è un guadagno, dal momento che il deterioramento o la scadenza potrebbero avvenire prima di aver consumato tutto.
5 – Il vostro stato psicologico è molto importante, quindi evitare di fare la spesa quando si è affamati per evitare di comprare “con gli occhi” quello che magari non serve.

 Inoltre è opportuno avere a disposizione alcuni dispositivi che possono aiutarci a riciclare cibi avanzati e farne un nuovo piatto da gustare come ad esempio i frullatori, utili per preparare ottimi frullati con frutta molto matura o impresentabile a tavola, mentre con verdure non più freschissime si possono ottenere gustosissimi minestroni. Secondo l’Osservatorio sugli sprechi, nelle nostre case in Italia esiste uno spreco in media del 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pane e pasta, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini, per una perdita di circa 1.693 euro l’anno.

28/07/15

Nella nostra Auto poca Igiene e molti Germi e Batteri

“Prima l’auto poi la moglie”, frase molto in voga anni or sono, sembra sparita dalla bocca degli automobilisti, i quali spesso scambiano la propria auto come un cesto di rifiuti, lasciando all’interno di essa cartacce e rifiuti e lavandola raramente., creando terreno fertile per germi e batteri.

 Con la bella stagione e in vista delle meritate ferie è prassi recarsi ad un autolavaggio per sottoporre la nostra auto ad una pulizia generale, sia interna che esterna, così da iniziare la nostra vacanza con un’auto bella lucida e profumata. Purtroppo però per la maggioranza delle persone l’appuntamento per il successivo lavaggio è rimandato all’estate successiva o al massimo alla partenza per la settimana bianca.

Sono ormai un ricordo i tempi quando l’auto era “l’amante “ dell’uomo, quando si diceva spesso “prima l’auto e poi la moglie”; ora all’interno delle stesse possiamo trovare di tutto, in particolar modo una miriade di germi e batteri.

 E’ quanto rivela una ricerca effettuata dal Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Nottingham che ha selezionato meticolosamente sia l'interno che l'esterno del mezzo a quattro ruote. Secondo questa ricerca, in ogni angolo del mezzo, dal volante ai sedili, dai tappetini ai vetri si annidano i germi e batteri tra i più fastidiosi e pericolosi, come lo stafilococco e l’Escherichia Coli.

Per questa ricerca sono stati intervistai gli automobilisti inglesi, il 60% circa dei quali ha dichiarato di mangiare all’interno della propria vettura, il 10% ha rivelato di utilizzarla come cestino dei rifiuti, lasciando cartacce, pacchetti di sigarette e quant’altro sotto i sedili, mentre circa il 5% ha dichiarato addirittura di aver trovato cibo marcio all’interno della propria auto.

Dai risultati di questa ricerca sarebbe opportuno una maggiore attenzione all’igiene della nostra auto, al fine di evitare di creare un terreno fertile per germi e batteri, dal momento che risulta, sempre da questa ricerca, che circa il 25% degli automobilisti lava la propria auto una volta ogni tre mesi. (immagine presa dal web)

23/07/15

Roma Privata di un altro Pezzo di Storia. Via i Numeri Romani dalle Targhe delle Strade

Una delibera approvata dalla Giunta Capitolina del “genovese” Sindaco di Roma Ignazio Marino prevede la cancellazione dei numeri romani dalle targhe di piazze e vie di Roma. 

 “Roma ai romani”, un motto che si sente spesso in queste ultime ore per le strade, i bar, i luoghi comuni della Capitale. A dirlo sono i cittadini di Roma, che dopo essere stati privati, alcuni mesi fa, dello storico logo SPQR con tanto di corona per far posto al ridicolo Rome&you, ora si vedono defraudare dei caratteristici numeri romani. Infatti la Giunta Capitolina con a capo il “genovese” sindaco Ignazio Marino ha approvato ieri una delibera riguardante la cancellazione dei numeri romani dalle targhe di piazze e vie di Roma.

  Tale delibera è intitolata “Adeguamento delle denominazioni delle aree di circolazione già esistenti ai sensi della circolare Istat”. In poche parole nelle targhe e nei segnali stradali indicanti le vie e piazze, non dovranno più comparire i famosi numeri romani, quindi non vedremo più targhe con su scritto Via XXIV maggio, bensì “Via ventiquattro maggio” e Corso Vittorio Emanuele II diventerà “Corso Vittorio Emanuele Secondo”. La delibera approvata dal Comune di Roma non riguarderà solo le targhe, ma anche i documenti d’identità e le bollette.

L’assessore capitolino alla Cultura, Giovanna Marinelli, chiarisce che “l’approvazione è stato un provvedimento obbligato, visto che risponde a una richiesta dell'Istat, messa nero su bianco in una circolare”. Sembra che l'Istituto di statistica abbia stabilito delle regole tecniche standard, a cui i comuni si devono necessariamente uniformare nelle denominazioni di toponomastica.

 E’ stato anche chiarito che non ci saranno costi extra per il Comune di Roma, dal momento che queste regole valgono per le targhe nuove e per quelle danneggiate che abbiano bisogno di essere sostituite, non si prevede per il momento una totale sostituzione delle stesse. Questa delibera lascia l’amaro in bocca ai romani i quali, dopo la scomparsa del millenario SPQR, vedono sparire dalla loro vista un altro pezzo di storia e di cultura dell’antica Roma, la Roma “Caput mundi”.

22/07/15

Zanzare Furbissime ci Attaccano su Tre Fronti

Uno studio americano ha dimostrato che questi fastidiosissimi insetti per colpirci sfruttano oltre alla temperatura della nostra pelle anche il loro olfatto e la loro vista.

Puntuali come orologi svizzeri, ogni anno con l’inizio dell’estate, ma spesso anche prima, le nemiche della nostra pelle tornano per tormentarci con le loro punture. Stiamo parlando delle zanzare, l’animale, a detta di molti, più pericoloso del pianeta, sicuramente il più fastidioso, e a nulla o quasi valgono le precauzioni che si prendono per contrastarle, siano esse pomate, spray chimici, zampironi, citronella e quant’altro, ogni sera si divertono a pungerci per gustare il nostro sangue.  

Ma come mai non si riesce a contrastare e sconfiggere questi fastidiosi animali? Ce lo spiega uno studio pubblicato sulla rivista specialistica Current Biology, dove un’equipe di ricercatori dell'Università di Washington e del California Institute of Technology, ha dimostrato che questi terribili mostriciattoli per pungerci mettono in atto una triplice strategia, basata sulla temperatura e su principi olfattivi e visivi.

Infatti i ricercatori hanno evidenziato la capacità delle zanzare di essere attratte, già da una distanza di 50 metri, dall’anidride carbonica prodotta dal nostro respiro. Fatto ciò non le rimane che seguire questa traccia, fino a rilevare visivamente la nostra presenza ad una distanza di 10 metri, dopo di che arrivate ad un metro di distanza sono in grado di captare la temperatura corporea del nostro corpo; a questo punto posarsi sulla nostra pelle e pungerci per gustare il nostro sangue è un attimo.

 Rimane però un mistero il fatto che ci siano delle persone che, nonostante spray, pomate e lozioni varie che si spalmano addosso, al loro risveglio durante l'estate si ritrovino coperte di punture, mentre altre invece sembrano immuni. Probabilmente si ipotizza un problema genetico, evidenziato da un altro studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, dove delle coppie di gemelli omozigoti ed altre eterozigoti sono state esposte alle punture di un tipo di zanzara. Il risultato è stato che i gemelli omozigoti hanno avuto un numero di punture praticamente sovrapponibili, mentre nei gemelli eterozigoti c’era una sensibile differenza di punture tra loro. (immagine presa dal web)

18/07/15

In Estate il Maggior Bisogno di Sangue, donalo la Vita non può Aspettare

L’estate è il periodo peggiore per chi è alle prese con le trasfusioni di sangue. A tal proposito le maggiori Istituzioni Politiche e del settore hanno dato vita ad uno spot trasmesso dai canali radio e TV della Rai.

 “Il tuo sangue, una botta di vita”, è questo lo spot di quest’anno promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'accordo con il Centro nazionale sangue e altre associazioni rappresentative del settore (Avis, Cri, Fidas e Fratres). Con questo spot si vuole sensibilizzare la popolazione giovanile dai 18 ai 35 anni sui vantaggi che si possono avere dalle donazioni di sangue, specialmente durante i mesi estivi, dal momento che specialmente in questo periodo dell’anno, e non solo, si sta registrando una inquietante abbassamento negli ultimi anni a fronte di una richiesta sempre maggiore.

 Lo spot viene diffuso sui canali televisivi e sulle emittenti radiofoniche Rai, e fa riferimento alle difficoltà degli oltre 630 mila cittadini italiani che a causa delle loro patologie, vanno incontro alla necessità di continue trasfusioni di sangue durante l’arco dell’anno e per i quali una donazione può rappresentare veramente “una botta di vita”, in particolar modo durante il periodo estivo.

Donare il sangue è un gesto gratuito di grande solidarietà ed altruismo - ricordano gli esperti - è un'azione che fa del bene al prossimo ma anche  a sè stessi sia dal punto di vista  psicologico, sia per lo stile di vita che il donatore deve assumere ma anche perchè esso si sottopone  gratuitamente e periodicamente ad un controllo preventivo del proprio stato di salute. È importante inoltre ricordare che la donazione è indolore, richiede poco tempo, è semplice e sicura per il donatore e per il ricevente”. Dona sangue, la vita non può aspettare.( immagine presa dal web)

13/07/15

Sudorazione, quando usare Deodoranti e quando Antitraspiranti

La sudorazione è sempre stata un motivo di imbarazzo, e di conseguenza un notevole ostacolo alle relazioni sociali per molte, se non la totalità, persone, non solo durante l’estate ma in tutto l’arco dell’anno solare, sia per motivi di carattere estetico che olfattivo. 

 La sudorazione è il processo di secrezione di un liquido, chiamato appunto sudore, dal nostro corpo attraverso delle ghiandole dette appunto ghiandole sudoripare. La sudorazione non è uguale per tutti gli individui, essa può andare da 0,5 litri al giorno fino a un massimo di 10 litri a seconda del lavoro fisico, delle condizioni ambientali e dello stato di salute. Il sudore è costituito in massima parte da acqua e si presenta come un liquido incolore, leggermente salato per la presenza di vari sali, principalmente sodio, potassio, magnesio e cloro.

Ma quali sono le cause della sudorazione? Generalmente è una normale e naturale reazione del corpo in risposta all’aumento della temperatura ambientale, altre volte è una risposta ad un eccessivo e costante sforzo fisico, sia esso di carattere sportivo o lavorativo, altre ancora può essere purtroppo il primo sintomo evidente di una patologia già presente, come obesità, diabete, infezioni, disfunzioni tiroidee, problemi neurologici come ansia, stress, attacchi di panico. Anche alcuni farmaci (beta-bloccanti e psicofarmaci) e alimenti (caffè, cioccolato, peperoncino) sono responsabili di una eccessiva sudorazione.

 Come si combatte la sudorazione? E’ importante trattare questo antipatico problema, in quanto spesso può essere maleodorante, e in questo caso si parla di bromidrosi, oppure può macchiare i vestiti con chiazze gialle ed aloni di sudore, in questo caso si tratta di cromoidrosi . Non è semplice trattare il problema della sudorazione, se non altro perché non si ha ben chiara la differenza tra deodoranti e antitraspiranti. Secondo uno studio effettuato su 3000 individui tramite questionario, il 95% delle persone fa uso di deodoranti, spesso in modo errato (54%). La sudorazione è dovuta a due tipi di ghiandole, apocrine ed eccrine. Le prime, localizzate a livello ascellare e genitale, secernono un liquido che per la sua ricchezza di sostanze organiche, può facilmente divenire maleodorante, cioè la bromidrosi, mentre le ghiandole sudoripare eccrine, localizzate in tutto il corpo, secernono oltre a un’elevata frazione di acqua, soprattutto cloruro di sodio e sostanze inorganiche. In caso di sudorazione maleodorante è opportuno fare ricorso a deodoranti, in grado di correggere gli odori grazie alla loro peculiare azione battericida e/o batteriostatica, mentre in caso di sudorazione eccrina è opportuno fare ricorso agli antitraspiranti a base di sali metallici, i quali agiscono formando un tappo nel dotto ghiandolare per bloccare la fuoriuscita del sudore e permetterne il parziale riassorbimento.

 Ci sono poi altri metodi per eliminare il problema della sudorazione, come l’iniezione della tossina del botulino, con effetti collaterali spesso insopportabili, la ionoforesi e l’asportazione delle ghiandole sudoripare delle ascelle, quest’ultimo metodo implica tempi di guarigione abbastanza lunghi.

05/07/15

Proteggiamo i nostri Farmaci dal Caldo durante l’Estate.

Le fonti di calore ed il caldo in genere sono un autentico pericolo per la categoria dei farmaci, è bene quindi avere delle accortezze per evitare fallimenti nelle terapie o fastidiosi problemi che possono insorgere per la cattiva conservazione.

 Con la stagione calda bisogna fare i conti con diversi problemi che si presentano quasi quotidianamente. Uno di questi è la conservazione dei farmaci al riparo dalle alte temperature che possono creare complicazioni a chi li assume.

E’ noto che i farmaci, se esposti ai raggi del sole o comunque tenuti in ambienti molto caldi, possono modificare la loro efficacia, potenziandola o inibendola, grazie all’interazione del loro principio attivo con il calore. Particolare non di poco conto se si prendono in considerazione le varie patologie presenti nella popolazione, come ad esempio i soggetti ipertesi, i quali potrebbero incorrere in un abbassamento eccessivo della pressione, o gli individui che fanno uso di diuretici che perdendo una quantità maggiore di liquidi possono andare incontro a fenomeni di disidratazione, o ancora le terapie antibiotiche che possono far venir meno la loro efficacia con le conseguenze che ne deriverebbero.

E’ opportuno quindi prendere dei piccoli ma importanti accorgimenti per far sì che i farmaci siano conservati in maniera corretta per poter disporre di tutta la loro efficacia. Eccone alcuni:

 1  - Leggere attentamente il foglietto illustrativo contenuto in ogni confezione di farmaco. In esso è sempre scritta la modalità di conservazione dei medicinali, alcuni dei quali devono essere obbligatoriamente conservati in frigorifero.
2 – In genere i farmaci vanno conservati a temperature non superiori ai 25°C, fare quindi attenzione durante l’estate e a non esporli a fonti di calore; anche le temperature molto basse sono dannose, quindi se si viaggia in aereo preoccuparsi di  non lasciarli in valigia dal momento che durante il volo nella stiva le temperatura scende di molto sotto lo zero. 
3 - Evitare l’umidità, in quanto può alterare alcune formulazioni dei farmaci, come cerotti e compresse. 
4 – Se il farmaco ha diverse formulazioni, preferire sempre quelle solide, più stabili delle liquide in presenza di alte temperature. Le supposte, ove non sia possibile sostituirle con altre formulazioni, è bene tenerle il più possibile in frigo.
5 – Attenzione al loro aspetto, un cambiamento di colore vi deve mettere in allarme ed è bene consultare il proprio medico o quantomeno il farmacista. 
6 - Conservare i farmaci sempre nella propria confezione originale, così da avere a portata di mano il foglietto illustrativo e soprattutto la data di scadenza. (immagine presa dal web)

01/07/15

Ticket Restaurant: da Oggi una Legge ne vieta l’Uso multiplo per Spesa al Supermercato e simili

Da oggi una legge vieta l’uso multiplo dei buoni pasto, si dovranno consumare esclusivamente durante la pausa pranzo e non come fatto fino a ieri con spese l supermercato e cene al ristorante. 

 Per molte famiglie era come la “manna dal cielo” tornare a casa con la spesa fatta al supermercato senza intaccare il bilancio familiare, ma da oggi 1° luglio non sarà più possibile. Mi riferisco alla spesa fatta utilizzando i buoni pasto elettronici dispensati dai datori di lavoro.

Infatti una recente riforma dà via libera alla consegna nelle mani dei lavoratori dei ticket restaurant solo in modalità elettronica e fino ad un massimo 7 euro al giorno e da utilizzare esclusivamente nelle giornate lavorative. La demateralizzazione, cioè quel processo di innovazione tecnologica che prevede la conversione di qualunque documento cartaceo in un adeguato formato digitale, eviterà così che i ticket vengano usati oltre la soglia giornaliera.

La legge decreta la detassazione delle prestazioni sostitutive del servizio di mensa, quali i buoni pasto, fino all’importo giornaliero di 7 euro, oltre tale cifra dovrebbero essere soggetti a tassazione, cosa che non si verificava mai per mancanza di controlli. Verranno così eliminati progressivamente i classici blocchetti di carta per fare posto a card con microchip simili in tutto e per tutto alle carte prepagate degli istituti bancari, con notevole risparmio economico.

Con la recente legge, il lavoratore dipendente dovrà utilizzare il buono pasto esclusivamente durante le ore di lavoro e non può cederlo a terzi, al contrario dell’uso che se n’è fatto fino adesso, con spese al supermercato e cene in pizzeria, pagando con il numero di ticket necessari per coprire l’intero valore della spesa. Da oggi quindi l’uso contestuale di più buoni pasto è vietato dalla legge, ed il suo utilizzo sarà facilmente sanzionabile, proprio grazie alle nuove modalità elettroniche di erogazione e alla tracciabilità del loro impiego. (immagine presa dal web)

27/06/15

Con l’Estate arrivano Sole, Mare, Bagni, ma attenzione alle Micosi

L’aumento della temperatura ed una esposizione maggiore del nostro corpo agli agenti esterni può portare ad una proliferazione di questa antipatica e fastidiosa infezione.

 L’estate è arrivata, e con lei mare, sole, piscina, caldo, vestiti leggeri, scarpe aperte e quant’altro possa farci piacere. Ma attenzione perché in questa stagione aumentano i rischi di contrarre una delle patologie della pelle più comuni: la micosi. Con questo termine si indica una situazione per cui determinati funghi patogeni superano la resistenza delle barriere del corpo umano provocando infezioni.

  Ma come si riconoscono le micosi? Nelle forme leggere sono caratterizzate da un arrossamento localizzato, con una leggera desquamazione, soprattutto nelle parti inguinali o tra le dita dei piedi, zone dove proliferano maggiormente a causa dell’umidità e della temperatura del corpo più alta. Le micosi possono essere anche cutanee, estese all'interno dell'epidermide, e sottocutanee, che interessano il tessuto sottocutaneo e i muscoli, queste ultime sono delle infezioni croniche originate da tagli della pelle dove penetrano i funghi e spesso possono richiedere interventi chirurgici per essere curate.

 Per il trattamento delle micosi un valido aiuto viene dai farmaci di automedicazione o da banco, ossia quelli senza obbligo di prescrizione, molto sicuri ed efficaci già da moltissimi anni. Comunque sarebbe opportuno prendere degli accorgimenti per evitare di incorrere in queste infezioni antipaticissime. In primo luogo attenzione a quando si va in piscina, usare sempre le ciabattine, come si deve fare attenzione a non avere in comune con altre persone asciugamani o teli mare per evitare potenziali contagi, ma soprattutto asciugarsi bene dopo il bagno o la doccia, in quanto la pelle umida o bagnata favorisce il proliferare di potenziali funghi presenti.

Se la micosi è a livello ungueale, evitare di coprire l’unghia con smalto colorato o a lunga durata, per evitare di mascherare un’eventuale estensione della micosi. Un consiglio utile per questi ultimi pazienti è quello di valersi di un rimedio naturale, l’aceto. Riempire una bacinella con un terzo di aceto bianco e due terzi d’acqua tiepida ed immergere poi i piedi per circa 15-20 minuti una volta al giorno. (immagine presa dal web)

23/06/15

Tatuaggi: Belli ma ad Alto Rischio di Infezioni

Spesso ci si affida a strutture occasionali prive di controlli e quindi ad alto rischio di infezioni. Fare attenzione al riutilizzo di aghi monouso e di inchiostro infetto.

 I Tatuaggi. Se ne vedono di tutti i tipi, belli, orrendi, colorati, commemorativi, alcuni sembrano veri e propri dipinti su tela. E’ una pratica molto amata dai giovani e meno giovani, ma non è tutto oro quello che luccica; spesso ci si sottopone a questa “scrittura” sulla nostra pelle con estrema leggerezza.

 Lo rivela una ricerca condotta dall’Università di Tor Vergata di Roma su 2.500 studenti liceali raggiunti con questionario anonimo, ricerca che sarà presentata a Roma al congresso della Società Italiana di Gastro Reumatologia (Sigr). Tra tutti gli studenti intervistati, uno su tre ha dichiarato di avere un piercing, mentre il 20 per cento possiede almeno un tatuaggio e addirittura il 32 per cento ha intenzione di farsene uno. Ma c’è di più, il 24 % di questi ragazzi ha dichiarato nel questionario di avere avuto delle complicazioni di carattere infettivo.

La ricerca ha evidenziato inoltre che solamente il 17 percento dei tatuati ha firmato il consenso informato, mentre quelli sicuri di essere stati trattati con strumenti sterilizzati sono poco più della metà, il 54%. La dottoressa Carla Di Stefano, autrice dell’indagine e ricercatrice all’Università di Tor Vergata, ha detto che "Se l'80 percento dei ragazzi ha affermato di essere a conoscenza dei rischi d’infezione, solo il 5 per cento è informato correttamente sulle malattie che possono essere trasmesse.”

Il fine della ricerca era quello di mettere al corrente i giovani circa i pericoli che possono incontrare affidandosi a strutture e personale non qualificato senza rispetto delle norme igieniche, e quindi potenziali veicoli di trasmissione di malattie infettive (HBV, HCV, HDV). Proprio in questi giorni le attenzioni degli studiosi sono rivolte ad uno studio del 2013 pubblicato sulla rivista “Hepatology”: ‘Association of tattooing and hepatitis C virus infection: a multicenter case control study’, dove si evince che la trasmissione dell’epatite C avvenga tramite la non sterilizzazione degli strumenti usati e il riutilizzo di aghi monouso e di inchiostro contaminato con sangue infetto.

Dati recenti affermano che in Italia circa il 10% di epatite C acuta è riconducibile ai trattamenti estetici e quasi il 4% che si sottopone ad un tatuaggio corre il rischio di contrarre l'epatite C rispetto a chi non ci si sottopone. Attenzione quindi ai servizi “Tattoo” occasionali, specialmente come quelli che durante i mesi estivi abbondano nelle località balneari, servizi privi dei normali controlli e quindi ad alto rischio.

19/06/15

Da Luglio sarà Legalizzata la Vendita Online dei Farmaci senza Ricetta

Dal primo luglio tutti i farmaci che non hanno bisogno di prescrizione medica potranno essere acquistati online dai siti legali, riconoscibili da una croce bianca su sfondo a righe verdi. 

 Mancano pochi giorni e poi diventerà legale la vendita online dei farmaci. Infatti dal 1° luglio una direttiva europea (2011/62/UE) permetterà, in Italia come avviene già in tutta l’Unione Europea, l’acquisto online tramite siti web di farmaci non soggetti a prescrizione medica, cioè quelli senza obbligo della ricetta del medico.

 Con questa direttiva si cercherà di dare un colpo mortale ai moltissimi siti illegali che al momento vendono prodotti non a norma di legge e quindi potenzialmente pericolosi per chi li assume. Infatti secondo l’AIFA, l’Associazione Italiana del Farmaco, su circa 331.430 siti controllati solo 212 sono legali (0,6%), mentre 1.819 sono 'borderline' (5,1%) e 33.579 risultano illegali (94,3%).

Comprare farmaci online dai molti siti non autorizzati si corrono notevoli rischi”, dice il Dottor Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo-Utifarma; infatti al di là della nostra tastiera sono presenti siti internet controllati spesso da organizzazioni criminali, che dispensano farmaci che richiedono la prescrizione medica e che spesso e volentieri non contengono neppure il principio attivo e risultano enormemente dannosi per la salute”.

Dice il Dottor Domenico Di Giorgio, responsabile dell'Ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa): "E' stato adottato un logo comune, una croce bianca su uno sfondo a righe verdi, per consentire ai consumatori che vogliono acquistare farmaci online in sicurezza di distinguere tra un sito legale e uno illegale". Il logo deve essere ben visibile sulla pagina del sito e deve far comprendere immediatamente agli utenti in quale Stato membro il rivenditore ha situata la propria sede. Tale logo è stato depositato, e a chi lo falsificherà verrà bloccata la licenza di vendita e perseguito dalla legge.

Attualmente i farmaci più comprati nei siti online sono tutti quelli per i quali il medico di famiglia crea problemi per la prescrizione, vale a dire farmaci per la disfunzione erettile, steroidi, medicinali dimagranti", tutti farmaci che possono costituire un serio rischio per la salute se usati in modo improprio o, se comprati nei siti illegali, perché addirittura privi di principio attivo e magari alterati o mal conservati.
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