Il-Trafiletto
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15/05/15

Applicazioni cosmetiche del succo di limone

Tutto cominciò...: Applicazioni cosmetiche del succo di limone: Che il limone sia più farmaco che alimento è ormai risaputo. Fa benissimo a tutto l'organismo. Oggi vorrei darvi due ottimi ed economici...

23/10/14

Bibite a base di frutta: si passa dal 12% al 20 % di succo di frutta.

L’aranciata sarà più buona. Il Parlamento ha deciso: è stato approvato l’articolo 17 della legge comunitaria che prevede la quantità minima di succo nelle bibite a base d’arancia, che passa finalmente dal 12 al 20 per cento. 

Le bibite a base di succo d’arancia saranno più buone. Infatti è stata approvata dalla Camera dei Deputati una norma che prevede una concentrazione di almeno il 20% delle bibite analcoliche a base di frutta, mandando in cantina la vecchia legge del1958 che prevedeva una concentrazione massima del 12% di frutta. Questa norma varrà per tutte le bibite prodotte in Italia, non si applica ai produttori esteri.

 Una vittoria della Coldiretti Sicilia che da tempo è sul piede di guerra mobilitata contro “l’aranciata senza arance”: “E’ una nostra vittoria – ha dichiarato - la vittoria di chi vuole che i consumatori mangino e bevano bene”. Ha detto la sua anche il direttore Giuseppe Campione: “E’ stata sconfitta la lobby delle aranciate senza arance che pretendeva di continuare a vendere acqua come fosse succo. Da oggi si consumeranno oltre duecento milioni di chili di arance all’anno in più per essere bevute dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate”.

  I contro – Secondo il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua “la norma approvata è chiaramente incostituzionale: determina una discriminazione al contrario nei confronti dei produttori italiani”. Dello stesso avviso è l’Assobibe, l’Associazione italiana industriali delle bevande analcooliche: “I prodotti importanti dall’estero continueranno ad essere disponibili sul mercato italiano anche se avranno una percentuale di succo inferiore.”

I pro - il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina non la pensa così: “Con l’intervento sulla percentuale di frutta nelle bevande, mettiamo in condizione la filiera agricola e quella alimentare di trovare una sempre maggiore collaborazione, in un’ottica di sistema”.(immagine presa dal web)

Eliminare gli effetti dell'aglio sull'alito

Nelle leggende sui vampiri, l'odore pungente dell'aglio è, dopo la croce, il miglior repellente. 


Il cattivo odore è il risultato di quattro principali composti contenenti zolfo che, quando viene ingerito, entra nel flusso sanguigno e poi riesce attraverso i polmoni e le ghiandole sudoripare.
Gli scienziati del cibo dell'Università dell'Ohio hanno pubblicato uno studio che analizza i migliori cibi e bevande per neutralizzare l'effetto spiacevole dell'aglio.

MANGIARE UNA MELA
I frutti che esposti all'aria diventano marroni, contengono un enzima ossidante. Questo, innesca una reazione chimica a catena che deodora colpendo i solfuri.

SORSEGGIARE TE' VERDE
E' carico di sostanze chimiche vegetali, conosciute come polifenoli, che operano per neutralizzare i quattro composti del solfuro.

SCIACQUARE CON SUCCO DI LIMONE
Le bevande acide con pH inferiore a 3.6, distruggono l'enzima alliinase che si attiva quando l'aglio è schiacciato aumentando le proprietà solforiche maleodoranti.



11/05/14

Aloe, pelle splendente

Esistono circa 250 varietà di aloe, ma la più efficace è l'Aloe barbadensis, conosciuta comunemente come aloe vera. Si ritiene che la parola «aloe» derivi dall'arabo olua, che significa, «sostanza amara splendente». 

L'aloe vera, insieme a tutte le altre specie di aloe, cresce solo in climi caldi. In apparenza sembra un cactus, ma in realtà è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Essa è caratterizzata da foglie carnose e molto lunghe, con punte aguzze e spesso aculeate al bordo. Le foglie crescono a rosetta direttamente dal terreno, e quando in primavera o in autunno la pianta fiorisce, appaiono dei fiori color giallo brillante posti in cima a un alto stelo privo di foglie che spunta al centro della pianta.

Dalle succulente foglie dell'aloe si ricavano due prodotti principali: il succo e il gel. Incidendo la superficie delle foglie delle varie specie di aloe, si ricava un succo vischioso di colore giallastro e dal sapore amaro, che si concentra al calore del sole o per ebollizione, trasformandosi così in una massa amorfa di color grigio marrone e dal sapore molto amaro.

Il succo contiene dal 40 all'80 per cento di resina e fino al 20 per cento di aloina, glucoside antrachinonico, che è il suo principio attivo. Secondo il dosaggio quotidiano, l'aloe ha due distinte applicazioni: fino a 0, l g è aperitivo, stomachico e colagogo e quindi facilita la digestione; a partire da 0, l g, agisce come lassativo e come emmenagogo (aumenta il flusso mestruale); in dosi di 0,5 g (dose massima giornaliera) agisce come potente purgante e anche come ossitocico (provoca contrazioni uterine).

immagine presa dal web
Aloe Vera
Il gel, invece, si ricava dalla polpa delle foglie carnose, che contengono un succo appiccicoso, quasi trasparente, dal sapore insipido. È composto da una complessa miscela di più di 20 sostanze, come polisaccaridi, glucosidi, enzimi e minerali. Contiene glucomannano, una sostanza immunostimolante (che aumenta le difese); a differenza del succo, il gel di aloe non ha proprietà lassative. L'aloe applicato localmente esercita effetti benefici su ferite, ustioni e malattie della pelle, come psoriasi, eczema, acne, herpes, ecc. In cosmesi, l'aloe rivitalizza la pelle, migliora l'aspetto delle cicatrici e delle smagliature.

PREPARAZIONE E USO
Il gel di aloe può provocare reazioni allergiche: provare sulla pelle con alcune gocce; se appare un leggero arrossamento si dovrà ricorrere ad altra cura.
Il succo non deve essere usato come purgante dalle donne durante le mestruazioni e la gravidanza; tantomeno da coloro che soffrono di emorroidi. Non deve essere somministrato ai bambini. 
Per uso interno: il succo agisce lentamente, quindi deve essere preso la sera se si vuole che faccia effetto il giorno seguente. 1 o 2 cucchiai, per tre, quattro volte al giorno, di gel sciolto in
acqua o succo. Durante i pasti. 
In caso di ulcera gastroduodenale si consiglia di assumerlo mezz'ora prima dei pasti.
Per uso esterno: lozione con gel, applicato due, tre volte al giorno sulla pelle malata; si consiglia di usarlo insieme a qualche emolliente, come l'olio d'oliva. 
Tintura Madre: 5-20 gocce, tre volte al giorno.
In estratto fluido: 7-3 gocce come digestivo; 70-30 gocce come purgante.

28/12/13

FIORI D'ARANCIO

FIORI D'ARANCIO Stemperate in un tegame 150 g di zucchero al velo, 5 dl di succo d'arancia e la polpa di un'arancia pelata al vivo e ridotta a dadini. Portate a bollore e fate ridurre il tutto della metà: accorreranno circa I0 minuti. A parte sbattete 6 uova, 2 cucchiai di Rum bianco e 20 g di farina setacciata. Mescolate questo composto con lo sciroppo d'arancia, poi riempite 12 stampini a forma di fiore. Cuocete i vostri fiori d'arancio in forno a bagnamaria a 200°C per circa 40 minuti. Raffreddateli in frigorifero per 3 ore e serviteli capovolti sui piattini da porzione.

12/11/13

Perchè si dice "capire l'antifona"?


Antifona
Capire l'antifona
E' esperienza comune a tutti noi essere stati ad ascoltare qualcuno che parlando in un certo modo, voleva comunicarci qualche concetto, facendo allusioni o usando parole meno dirette, significati questi che magari ci sono sfuggiti in prima battuta. E proprio a questo proposito la ciliegina sulla torta è proprio un adagio di uso abbastanza comune.
Capire l'antifona intendere il succo di un discorso pur velato da parole caute ed esitanti, afferrare un'allusione, un avvertimento nascosto, un'intenzione non apertamente dichiarata.
Nella liturgia cristiana, l'antifona è una breve frase recitata o cantata prima e dopo il salmo, e talvolta tra i versetti dello stesso, che ne riassume il senso o gli conferisce particolare significato secondo la festa o il momento liturgico per il quale si usa. C'è anche il detto: E' più lunga l'antifona del salmo, per significare che è più lunga la premessa del discorso.
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