Il-Trafiletto
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05/05/15

Un infuso per evitare gli Eritemi solari

Tutto cominciò...: Un infuso per evitare gli Eritemi solari: L' estate si sta avvicinando e sono in molti a pensare che con le belle giornate in arrivo, prima del vero e proprio solleone, sia oppor...

09/10/14

Proprietà e benefici delle barbe di granturco

Tutti noi conosciamo il granturco o mais di cui utilizzamo le pannocchie, i chicchi, la farina per la nostra alimentazione e ovviamente ne conosciamo le proprietà e i benefici. Ma i filamenti che avvolgono le pannocchie? Volgarmente essi vengono chiamati "barbe" o "capelli" cioè la parte residua degli stimmi dei fiori. Forse in molti credono che queste "barbe" non servano a nulla, in realtà hanno proprietà calmanti e diuretiche.

In erboristeria le preparazioni a base di barbe di granoturco sono consigliate per stimolare le funzioni urinarie, depurare l’organismo e liberarlo dalle tossine accumulate. Pare inoltre che aiutino ad alleviare lo sforzo del cuore e del fegato e a stimolare il funzionamento di tutti gli organi, cervello compreso. Attenti però alla provenienza.

Barbe di granturco
immagine presa dal web

Le coltivazioni di granoturco sono spesso oggetto di interventi con i pesticidi e gli agenti inquinanti che essi contengono sono più che sufficienti a rendere inutilizzabili le barbe. Per le preparazioni erboristiche è bene utilizzare granoturco puro, biologico, meglio ancora quello che ci si è coltivati da soli in un angolo dell’orto. Oppure quello che vi siete procurati da un contadino di fiducia.

Infuso di barbe di granoturco:
mettete una bella manciata di barbe in un litro abbondante di acqua e consumate da 5 a 6 tazze al giorno.
Decotto di barbe di granoturco:
adatto per uso esterno, anche in forma di decotto sulle parti doloranti, preparato con una buona manciata e mezzo di barbe in un litro d’acqua. Con le stesse proporzioni di barbe e di acqua si possono preparare anche bagni e pediluvi. Barbe a parte, il granoturco è un ottimo alimento e come gli altri cereali contiene amido, proteine, grassi e zuccheri vari, anche se in proporzioni diverse. Si consuma cucinato in tantissimi modi e ci si può ricavare anche una bevanda alcolica (la messicana chicha), ma anche in questo caso bisogna stare attenti che si tratti di granoturco biologico non contaminato da pesticidi e non transgenico.

11/05/14

Aloe, pelle splendente

Esistono circa 250 varietà di aloe, ma la più efficace è l'Aloe barbadensis, conosciuta comunemente come aloe vera. Si ritiene che la parola «aloe» derivi dall'arabo olua, che significa, «sostanza amara splendente». 

L'aloe vera, insieme a tutte le altre specie di aloe, cresce solo in climi caldi. In apparenza sembra un cactus, ma in realtà è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Essa è caratterizzata da foglie carnose e molto lunghe, con punte aguzze e spesso aculeate al bordo. Le foglie crescono a rosetta direttamente dal terreno, e quando in primavera o in autunno la pianta fiorisce, appaiono dei fiori color giallo brillante posti in cima a un alto stelo privo di foglie che spunta al centro della pianta.

Dalle succulente foglie dell'aloe si ricavano due prodotti principali: il succo e il gel. Incidendo la superficie delle foglie delle varie specie di aloe, si ricava un succo vischioso di colore giallastro e dal sapore amaro, che si concentra al calore del sole o per ebollizione, trasformandosi così in una massa amorfa di color grigio marrone e dal sapore molto amaro.

Il succo contiene dal 40 all'80 per cento di resina e fino al 20 per cento di aloina, glucoside antrachinonico, che è il suo principio attivo. Secondo il dosaggio quotidiano, l'aloe ha due distinte applicazioni: fino a 0, l g è aperitivo, stomachico e colagogo e quindi facilita la digestione; a partire da 0, l g, agisce come lassativo e come emmenagogo (aumenta il flusso mestruale); in dosi di 0,5 g (dose massima giornaliera) agisce come potente purgante e anche come ossitocico (provoca contrazioni uterine).

immagine presa dal web
Aloe Vera
Il gel, invece, si ricava dalla polpa delle foglie carnose, che contengono un succo appiccicoso, quasi trasparente, dal sapore insipido. È composto da una complessa miscela di più di 20 sostanze, come polisaccaridi, glucosidi, enzimi e minerali. Contiene glucomannano, una sostanza immunostimolante (che aumenta le difese); a differenza del succo, il gel di aloe non ha proprietà lassative. L'aloe applicato localmente esercita effetti benefici su ferite, ustioni e malattie della pelle, come psoriasi, eczema, acne, herpes, ecc. In cosmesi, l'aloe rivitalizza la pelle, migliora l'aspetto delle cicatrici e delle smagliature.

PREPARAZIONE E USO
Il gel di aloe può provocare reazioni allergiche: provare sulla pelle con alcune gocce; se appare un leggero arrossamento si dovrà ricorrere ad altra cura.
Il succo non deve essere usato come purgante dalle donne durante le mestruazioni e la gravidanza; tantomeno da coloro che soffrono di emorroidi. Non deve essere somministrato ai bambini. 
Per uso interno: il succo agisce lentamente, quindi deve essere preso la sera se si vuole che faccia effetto il giorno seguente. 1 o 2 cucchiai, per tre, quattro volte al giorno, di gel sciolto in
acqua o succo. Durante i pasti. 
In caso di ulcera gastroduodenale si consiglia di assumerlo mezz'ora prima dei pasti.
Per uso esterno: lozione con gel, applicato due, tre volte al giorno sulla pelle malata; si consiglia di usarlo insieme a qualche emolliente, come l'olio d'oliva. 
Tintura Madre: 5-20 gocce, tre volte al giorno.
In estratto fluido: 7-3 gocce come digestivo; 70-30 gocce come purgante.

01/05/14

La rugiada del sole: Drosea

DROSERA ROTUNDIFOLIA In caso di faringite, laringite o tracbeite Cresce sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale, negli acquitrini e nelle torbiere, sugli sfagni e i muschi, in suoli acidi e poveri d'azoto. 

Le minuscole drosere, della famiglia delle droseroceoe, con le loro rosette di foglie arrotondate, si innalzano in gracili fusti fiorali alti dai 15 ai 20 cm. Le foglie sono ricoperte da tentacoli rossi, sensibili e sottilissimi, che terminano con piccole ghiandole che secernono un succo vischioso, zuccherino e luccicante (dal greco droserà = coperto di rugiada) che ha dato alla pianta il nome popolare di Rugiada del sole. I fiori, riuniti in una o più spighe, sono bianchi, rivolti tutti dallo stesso lato e fioriscono in maggio e luglio. Gli insetti attirati da questa secrezione restano invischiati e altri tentacoli si richiudono sopra la minuscola preda. Digerito l'insetto, la drosera ridistende le sue foglie pronte a catturare un'altra vittima. Si dice che, durante l'estate, possa catturarne duemila; è, in effetti, una pianta carnivora, dotata di un enzima simile alla pepsina del succo gastrico dell'uomo. La pianta, per la sua azione spasmolitica, bronchiolitica e bechica è utilizzata nelle affezioni dell'apparato respiratorio caratterizzate da tosse secca o irritante provocata da faringite, laringite o tracheite, e tosse convulsiva. È particolarmente adatta nel trattamento delle forme bronchiali da spasmo, come bronchite asmatica, asma allergico e nella pertosse. Calma gli accessi, ne diminuisce la frequenza, la durata e inibisce i conati di vomito scatenati dagli accessi pertussoidi. Esternamente veniva impiegata contro verruche, porri e callosità. Contiene notevoli quantità di polisaccaridi, polifenoli tra cui: iperosside, quercitina e isoquercitina.
DROSERA ROTUNDIFOLIA
immagine presa dal web
La pianta allo stato fresco risulta rubefacente (provoca un temporaneo aumento della quantità di sangue presente nei capi Ilari), leggermente irritante e proteolitica (trasformazione delle proteine in sostanze meno complesse). l'uso cosmetico è limitato a preparazioni estemporanee come frizioni antiforfora e pediluvi. La presenza dei naftochinoni, tra i costituenti principali, dal colore rosso bruno, conferisce alla pianta la sua tipica colorazione rossastra. La tisana scurisce le urine.
PREPARAZIONE E USO L'uso della pianta è controindicato in caso di ulcera gastroduodenale è intestinale, perchè le sue preparazioni possono provocare infiammazioni alle mucose.La somministrazione può provocare, in alcuni casi, nausea e diarrea. Ad eccezione di questi casi la pianta, ai dosaggi terapeutici, non presenta effetti collaterali. Viene utilizzata tutta la parte aerea. *Infuso: 1g di droga sminuzzata in 150 ml di acqua bollente. Filtrare dopo 15 minuti e assumere 2-3 tazze al giorno.
*Tintura di Drosea: macerare 50g di pianta fresca schiacciata in un quarto di litro di alcool a 60° per 10 giorni; 10 gocce, tre volte nelle 24 ore, in una tisana.
*Su calli e verruche applicare 3-4 volte al giorno del succo fresco di Drosea.
*Tintura Madre: adulti, 20 gocce tre volte al giorno; bambini, 5 gocce per anno di etàsuddivise nella giornata, fino ad un massimo di 30 gocce al giorno. Somministrarla diluita in acqua o in succo di frutta.

31/12/13

Abete, Pino, Larice, Betulla, Chaga, 5 tisane per l'inverno

Ecco l'inverno e con esso i malanni da raffreddamento. Ma madre natura, sempre prodiga, ci offre sempre i suoi rimedi. Cerchiamo di non imbottirci di sintomatici, che alleviano i sintomi ma non ci curano. Si possono preparare tisane naturali che possono essere ottenute grazie alla raccolta - solo se siete esperti (altrimenti recatevi in erboristeria) - di aghi di pino o di abete e di pezzetti di corteccia di betulla. In caso di particolari patologie o di terapie farmacologiche, consultate il vostro erborista prima di assumere una tisana fai-da-te. L'esperto vi saprà fornire tutte le indicazioni più utili in proposito, soprattutto per quanto riguarda la quantità e i periodi della giornata migliori per assumere gli infusi o i decotti.
Erbe tisane

Eccovi 5 tisane per affrontare il cambio di stagione, consultate un esperto prima di fare dei pastrocchi.
 1) Abete La tisana a base di aghi di abete può essere preparata lungo tutto il corso dell'anno, dato che siamo in presenza di un sempreverde. Gli aghi di abete più giovani, raccolti in primavera, daranno origine a una bevanda di colore verde chiaro e dal leggero gusto di limone, mentre gli aghi più maturi, raccolti in inverno, saranno la base di una tisana più forte e amara. Staccate gli aghi dalla parte centrale del rametto con un coltello e lavateli bene prima di utilizzarli. Per ottenere la tisana, utilizzerete la tecnica dell'infuso. Portate ad ebollizione un litro d'acqua e versate all'interno di una brocca o della teiera un cucchiaio di aghi di abete sminuzzati. Lasciate riposare per 10 minuti e filtrate prima di bere. La tisana a base di aghi di abete è ricca di vitamina C e beta-carotene. La tisana di abete è controindicata in gravidanza.
2) Pino Gli aghi di pino sono ricchi di vitamina C, vitamina A e antiossidanti. A pari volume, contengono cinque volte più vitamina C del succo di limone e otto volte in più rispetto al succo d'arancia. Ecco perché una tisana a base di aghi di pino può rappresentare un valido aiuto per superare e prevenire i malanni invernali. La tisana a base di aghi di pino si prepara per infusione, proprio come nel caso della tisana agli aghi di abete, calcolando di utilizzare un cucchiaio di aghi di pino sminuzzati per ogni litro d'acqua. Se il sapore dovesse risultare troppo forte, potrete diluire o dolcificare la tisana. Se dovesse avanzare una parte dell'infuso, lo potrete sfruttare per pediluvi e suffumigi contro il raffreddore e la congestione nasale
 3) Larice Il larice è una conifera che, a differenza di altri membri della stessa famiglia di pini e abeti, perde i propri aghi in autunno e in inverno. Il riferimento è in particolare al larice americano, conosciuto oltroceano come "tamarack". Dato che a partire dal mese di ottobre gli aghi di larice non sono più presenti sui rami, la preparazione della tisana avverrà a partire da rametti e corteccia. La tisana al larice è ricca di vitamina C. La corteccia di larice presenta proprietà anti-infiammatorie. Viene utilizzata come espettorante e decongestionante per le malattie respiratorie. Presenta inoltre proprietà lassative: per questo motivo deve essere impiegata con cautela.
4) Betulla La betulla è un ingrediente spesso utilizzato nella preparazione di tisane drenanti e contro la cellulite. La tisana ha un sapore delicato e può essere dolcificata con sciroppi naturali, come il malto di riso, lo sciroppo di agave o lo stesso sciroppo di betulla, che viene raccolto direttamente dagli alberi, come nel caso dello sciroppo d'acero, in primavera. La tisana di betulla è ricca di vitamina B1 e B2, oltre che di calcio, magnesio e zinco. Si utilizzano la corteccia e le punte dei rametti, che devono essere prelevati senza rovinare gli alberi. Altrimenti, è possibile acquistare in erboristeria il necessario per ottenere facilmente una tisana alla betulla. Preparerete una tisana utilizzando due cucchiaini di estratto di betulla per tazza e lasciandola in infusione per dieci minuti.
5) Chaga Ecco un altro dono che giunge a noi direttamente dalla betulla. Si tratta di un fungo associato proprio a questo albero, poiché cresce quasi esclusivamente sulle betulle. Le sue proprietà curative erano conosciute già centinaia di anni fa ed ora le stiamo riscoprendo. Il Chaga è conosciuto anche come "Fungo della Foresta" o "Fungo dell'Immortalità". Può essere utilizzato per la preparazione di una tisana dal gusto che sembra unire il sapore del tè a quello del caffè. Raccogliete il fungo dagli alberi soltanto se siete certi della sua identificazione e di non rovinare i tronchi e le cortecce. Può essere utile sapere che  sono disponibili integratori a base di fungo Chaga, definito anche come fungo terapeutico siberiano o con il nome scientifico di Inonotus obliquus.

29/10/13

Sei raffreddato? Hai continuamente le mani al naso? Ecco i rimedi naturali

 Non so voi, ma il raffreddore è quel malanno di stagione che odio di più. Il naso si chiude, la testa diventa pesante, siamo tormentati dagli starnuti, dipendiamo dal fazzoletto, la pelle del naso diventa rossa, arrica anche la raucedine tutti ingredienti per dare fondo al repertorio completo di parolacce che conosciamo.
Raffreddore
Il raffreddore colpisce tutti (se tu che stai leggendo non prendi il raffraddore, contattami, vuol dire che sei un mutante) e, diciamocelo, le medicine in questo caso fanno e non fanno (agiscono sui sintomi, manon risolvono il problema). Il raffreddore deve fare il suo decorso e noi dobbiamo solo aspettare.
Inoltre antidolorifici e antipiretici possono darci sollievo momentaneo, ma ricordiamoci che mettere a tacere il dolore non risolve il problema, anzi, nasconde i segnali che il nostro corpo ci sta inviando per farci capire che qualcosa non va.
Ciò non vuol dire che dobbiamo stare con le mani in mano, vediamo come possiamo cavarcela.
In particolare, ecco tre trucchi naturali ma soprattutto di immediato sollievo ed efficacia. Lo zenzero, pianta erbacea dell'estremo oriente, si compone di fusto, foglie, fiore e frutto. E' dal fusto che vengono estratti gli oli essenziali e principi attivi che fanno al caso nostro. Al supermercato, lo zenzero ( o Ginger ) si trova sotto forma di polvere, capsule, oppure potete acquistare la radice intera, che è proprio quella che ci serve.
Per preparare un infuso contro il mal di gola, basta tagliare pochi cubetti di radice, spellarla, metterla a bollire in acqua per 5 minuti e aggiungere qualche goccia di limone, oppure, per renderlo un po' più appetitoso, una bustina del nostro te preferito a seconda del gusto.
Spesso corriamo a comprare  spray vaso dilatatori per avere un sollievo immediato. Questi a lungo andare creano assuefazione e il nostro naso avrà bisogno di molto più tempo per riprendersi del tutto. Un rimedio naturale, e molto piacevole per l'olfatto, consiste in poche gocce di oli essenziali come eucalipto o menta da diluire in una ciotola di acqua bollente. Come insegnava la nonna, fazzoletto sulla testa e giù con la faccia a respirare gli effluvi. Vie respiratorie libere e aroma boschivo per tutta la casa. Fateli prima di andare a letto!
Perché ricorrere a pastiglie e integratori quando la natura ci offre le sue vitamine in confezione eco e sicuramente più gustosa con i suoi frutti e le sue verdure? Al mattino una bella spremuta di due arance e mezzo limone, a metà mattina una mela, digeribile e ricca di sali minerali e vitamine che aiutano a superare la sensazione di stanchezza e inappetenza. Per il resto della giornata mangiare leggeri . E ovviamente, una sana dose si riposo, la sera, con un buon libro e una tisana.


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