Il-Trafiletto
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13/06/14

COLORE SALUTE

BENESSERE A TAVOLA LE RISPOSTE DELLA SCIENZA MODERNA CONFERMANO LA SAGGEZZA DELLE ABITUDINI ALIMENTARI DI UN TEMPO, QUANDO SI MANGIAVANO PIÙ FRUTTA E VERDURA.

PERCHÉ PIÙ FRUTTA E VERDURA?
Le statistiche dicono chiaramente che oggi nel mondo occidentale si corre il rischio di assumere pochi "micronutrienti", cioè vitamine e sali minerali, e pochi "phitochemicals", composti benefici per l' organismo. Per evitare di esserne carenti esistono due vie: mangiare più frutta e verdura o ricorrere a integratori alimentari. La prima via, oltre a essere lo più invitante, è sicuramente quella da prediligere.

I PHITOCHEMICALS SONO CHIAMATI ANCHE ANTIOSSIDANTI? È importante sapere che questi composti non nutrono, ma proteggono. Cioè non entrano nel metabolismo, ma agiscono nel rimuovere i radicali liberi, pertanto hanno un'azione antiossidante. Azione non di loro esclusiva, ma propria anche delle vitamine A, C ed E. Sia i phitochemicals sia le vitamine citate sono presenti perlopiù nel mondo vegetale. Facile dedurne che mangiare frutta e verdura con regolarità fa bene, perché garantisce al nostro organismo un apporto benefico, a protezione della nostra salute.

ESISTE UN FRUTTO O UNA VERDURA PIÙ SALUTARE DI TUTTE LE ALTRE? No. È la loro combinazione la formula vincente: bisogna variarne il consumo, seguendo lo stagionalità. Per quanto riguarda le porzioni. se ne consigliano due al giorno di frutta e tre di verdura. Anzi quest'ultima, soprattutto in caso di diete ipocaloriche, andrebbe mangiata ancora in maggior quantità.

 3+2 ALMENO 5 PORZIONI TRA FRUTTA E VERDURA QUANTO VALE UNA PORZIONE PER ESEMPIO DI VERDURA? Varia in funzione dell' età e del tipo di ortaggi: di media possiamo dire che le porzioni sono di 50 g per i bambini e di 100 g per gli adulti. Lo stesso dicasi per i frutti. Inoltre, frutta e verdura si compensano a vicenda: bisogna però tenere conto del più elevato contenuto zuccherino, e quindi calorico. della prima.

È VERO CHE È MEGLIO MANGIARE QUESTI ALIMENTI DA CRUDI? Che la verdura sia cotta o cruda, in minestre o dentro un'omelette non importa, basta mangiarne. ldem per la frutta, cotta o cruda va bene comunque. Tuttavia nel caso della cottura bisogna seguire alcune regole.

LA COTTURA RIDUCE LE PROPRIETÀ BENEFICHE DI FRUTTA E VERDURA? Non sempre, infatti dipende dalla sostanza. Per esempio la termolabile vitamina C, di cui sono ricchi gli agrumi, ma anche i cavoli, viene distrutta dal calore, quindi gli alimenti che la contengono andrebbero mangiati, ove possibile, crudi. AI contrario il licopene, un potente antiossidante presente nel pomodoro, viene rilasciato in maggiori quantità durante la cottura: insomma una salsa di pomodoro ben cotta contiene più licopene di un'insalata. Ma in generale, vale la regola delle cotture brevi.

DOBBIAMO SCEGLIERE IN BASE AL COLORE?
Proprio così. Raggruppiamo la frutta e la verdura a seconda del colore. Scopriremo cinque insiemi caratterizzati da altrettante tonalità: il verde, il rosso, il bianco, il giallo-arancio e il viola. Per avere un'alimentazione equilibrata, nell'arco di una settimana dovremmo "raccogliere" frutti e ortaggi da ciascuno di questi panieri.
 COLORE SALUTE
PERCHÉ UNA VERDURA È ROSSA E UN'ALTRA INVECE È VERDE?
Dietro a ciò c'è una spiegazione scientifica: le molecole vegetali, per difendersi e utilizzare la luce solare hanno una loro specifica modalità, data dalla presenza di varie sostanze. Così la clorofilla assolve questa funzione per i vegetali verdi, il carotene per i gialloarancio, il licopene per i rossi,le antocianine per i violetti, i polifenoli e gli isotiocianati per frutta e verdura a polpa bianca. Dunque il colore è la più immediata chiave di lettura per sapere cosa contiene un frutto o un ortaggio, senza dover ricorrere al microscopio.

LE PREROGATIVE DEI SINGOLI COLORI ...
Dagli spinaci ai piselli, dai kiwi all'uva, mangiare in verde significa proteggere occhi, ossa e denti. Effetti positivi sul sistema immunitario, su occhi e pelle, si hanno mangiando vegetali tra il giallo e l'arancione. quindi carote. zucche e peperoni, arance, albicocche e meloni. Fa bene alla memoria e alla pelle gustare i rossi pomodori, angurie, fragole o ciliegie e proprietà analoghe ha la famiglia dei viola con mirtilli, fichi e prugne, insieme a melanzane e radicchio trevisano. Influisce positivamente sui livelli di colesterolo tutto ciò che è bianco, quindi cipolle e aglio, cavolfiori, finocchi e funghi, mele e pere, dove quel che conta è lo polpa.

...E I LORO EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE
Non dimentichiamo che il ruolo più importante di tutta la frutta e la verdura, qualsiasi colorazione la natura gli abbia dato, è quello di proteggere dalle malattie cardiovascolari e dal rischio di tumori. Inoltre, consumate in adeguata quantità e varietà, garantiscono un ricco apporto di piccoli nutrienti e al contempo riducono la densità energetica. Infine sono anche buona fonte di fibre.

15/05/14

Karkadé, una sana tazza di té

HIBISCUS SABDARIFFA Un aiuto per il fegato Appartengono al genere Hibiscus circa 300 specie di origine tropicale e subtropicale. Molte varietà di ibisco sono stupende piante ornarnentali, altre, come la «subdariffa» vengono usate come piante medicinali. L'ibisco, o Tè rosa di Abissinia, è utilizzato in Egitto, Indie, Antille, Africa Nera soprattutto come bevanda e come legume. In fitoterapia si usano i calici fiorali raccolti quindici giorni dopo la fioritura, quando diventano rossi, e poi tagliati in strisce. Contiene molti acidi organici: ascorbico (vitamina C), citrico, tartarico, malico e ossalati. Una sostanza colorante, ibitiscina, mucillagini, antociani (la sua presenza conferisce al fiore proprietà angioprotettrici) e flavoni in notevole quantità.

La proprietà principale è quella vitaminica (antiscorbutica) ma è anche un eccitante del metabolismo cellulare. Inoltre regola la funzione epatica nel senso che riduce l'eccesso di secrezione biliare e, come tutte le Malvaceae, è emolliente ed edulcorante. Si usa corne rinfrescante, dissetante, vitarninico e astringente soprattutto nelle enteriti pediatriche perché privo di azione eccitante. È un vero tè della salute. L'infuso ha un colore rosso vinoso molto intenso; il sapore è acidulo ma assai gradevole.
immagine presa dal web

Inoltre è digestivo e tonificante: l'infuso, grazie al suo contenuto di acidi organici, stimola efficacemente le funzioni dell'apparato digerente e tonifica l'organismo; - blando lassativo: esercita un'azione emolliente (calmante) sulle mucose del tubo digerente e facilita l'evacuazione intestinale; - diuretico: i fiori di karkadé producono un effetto diuretico blando ma efficace, perciò si consigliano agli obesi e a chi soffre di cuore; - additivo naturale: i fiori, per il sapore leggermente acido e per il colore rosso, sono usati come additivo naturale, per migliorare l'aspetto e il sapore di altre piante medicinali e di vari prodotti alimentari. Esternamente, per la presenza di polifenoli e mucillagini, può avere azione lenitiva su pelli infiammate.
Può essere utilmente associato a rusco, ippocastano, calendola, mirtillo, rnalva, ecc. Il karkadé è una pianta che ha bisogno di poca acqua e poche cure. Poco soggetto a malattie e parassiti, può venire coltivato senza l'impego di fitofarmaci.


PREPARAZIONE E USO
Non sono segnalati in letteratura tossicità ed effetti secondari.
Della pianta si utilizzano fiori con i quali si ottiene un ottimo infuso: 1,5 g di droga in 150 ml di acqua bollente; oppure un cucchiaio da minestra di acqua bollente; lasciare in infusione per 5-10 minuti. Filtrate, dolcificare con miele e bere più tazze al giorno.
Tisana vitaminica (20g di ogni droga): rosa canina frutti, alfa-alfa erba, rosa fiori, karkadè fiori, maté foglie. Due cucchiai della miscela in mezzo litro di acqua bollente; infondere per 15 minuti, filtrare,dolcificare e bere durante la giornata.
In caso di sovrappeso; Hibiscuss. Estratto secco: 50 mg per capsula, 1 capsula due volte al giorno, coadiuvata da Tintura Madre di Orthosiphon s. e Silybum m., 30 gocce due volte al giorno.
I fiori possono entrare nella preparazione di salse, gelatine, marmellate,vini; le foglie possono essere mangiate in insalata.

10/02/14

Vitamina C per endovena: un aiuto contro il cancro


Credo che ognuno di noi preferirebbe di gran lunga usufruire della medicina alternativa per combattere il cancro piuttosto che sottoporsi alle sfiancanti sedute di chemioterapia. E la ricerca continua a fare progressi in merito, infatti uno studio dell'Università del Kansas, effettuato su un piccolo numero di pazienti e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine ha dimostrato che, se somministrata per endovena e ad alte dosi, la vitamina C potrebbe proteggere da diversi tipi di tumore.
Arance e vitamina C
I ricercatori hanno studiato l'effetto della vitamina, che gia' negli anni '70 era 'sospettata' di avere un effetto antitumorale mai dimostrato pero' da studi, sia su cellule tumorali umane che su cavie con tumore, per finire con 22 pazienti con cancro alle ovaie in stadio avanzato e sottoposte a chemioterapia. La vitamina sembra "aiutare" il lavoro della chemio, migliorandone i risultati e alleviando gli effetti collaterali. I risultati, affermano gli autori alla Bbc, sono promettenti, ma servono test piu' ampi. "Il problema - spiega Qi Chen, l'autore principale - e' che la vitamina C non e' protetta da brevetto, quindi le aziende non hanno interesse a condurre dei test. Servira' l'interessamento delle istituzioni pubbliche".

31/12/13

Abete, Pino, Larice, Betulla, Chaga, 5 tisane per l'inverno

Ecco l'inverno e con esso i malanni da raffreddamento. Ma madre natura, sempre prodiga, ci offre sempre i suoi rimedi. Cerchiamo di non imbottirci di sintomatici, che alleviano i sintomi ma non ci curano. Si possono preparare tisane naturali che possono essere ottenute grazie alla raccolta - solo se siete esperti (altrimenti recatevi in erboristeria) - di aghi di pino o di abete e di pezzetti di corteccia di betulla. In caso di particolari patologie o di terapie farmacologiche, consultate il vostro erborista prima di assumere una tisana fai-da-te. L'esperto vi saprà fornire tutte le indicazioni più utili in proposito, soprattutto per quanto riguarda la quantità e i periodi della giornata migliori per assumere gli infusi o i decotti.
Erbe tisane

Eccovi 5 tisane per affrontare il cambio di stagione, consultate un esperto prima di fare dei pastrocchi.
 1) Abete La tisana a base di aghi di abete può essere preparata lungo tutto il corso dell'anno, dato che siamo in presenza di un sempreverde. Gli aghi di abete più giovani, raccolti in primavera, daranno origine a una bevanda di colore verde chiaro e dal leggero gusto di limone, mentre gli aghi più maturi, raccolti in inverno, saranno la base di una tisana più forte e amara. Staccate gli aghi dalla parte centrale del rametto con un coltello e lavateli bene prima di utilizzarli. Per ottenere la tisana, utilizzerete la tecnica dell'infuso. Portate ad ebollizione un litro d'acqua e versate all'interno di una brocca o della teiera un cucchiaio di aghi di abete sminuzzati. Lasciate riposare per 10 minuti e filtrate prima di bere. La tisana a base di aghi di abete è ricca di vitamina C e beta-carotene. La tisana di abete è controindicata in gravidanza.
2) Pino Gli aghi di pino sono ricchi di vitamina C, vitamina A e antiossidanti. A pari volume, contengono cinque volte più vitamina C del succo di limone e otto volte in più rispetto al succo d'arancia. Ecco perché una tisana a base di aghi di pino può rappresentare un valido aiuto per superare e prevenire i malanni invernali. La tisana a base di aghi di pino si prepara per infusione, proprio come nel caso della tisana agli aghi di abete, calcolando di utilizzare un cucchiaio di aghi di pino sminuzzati per ogni litro d'acqua. Se il sapore dovesse risultare troppo forte, potrete diluire o dolcificare la tisana. Se dovesse avanzare una parte dell'infuso, lo potrete sfruttare per pediluvi e suffumigi contro il raffreddore e la congestione nasale
 3) Larice Il larice è una conifera che, a differenza di altri membri della stessa famiglia di pini e abeti, perde i propri aghi in autunno e in inverno. Il riferimento è in particolare al larice americano, conosciuto oltroceano come "tamarack". Dato che a partire dal mese di ottobre gli aghi di larice non sono più presenti sui rami, la preparazione della tisana avverrà a partire da rametti e corteccia. La tisana al larice è ricca di vitamina C. La corteccia di larice presenta proprietà anti-infiammatorie. Viene utilizzata come espettorante e decongestionante per le malattie respiratorie. Presenta inoltre proprietà lassative: per questo motivo deve essere impiegata con cautela.
4) Betulla La betulla è un ingrediente spesso utilizzato nella preparazione di tisane drenanti e contro la cellulite. La tisana ha un sapore delicato e può essere dolcificata con sciroppi naturali, come il malto di riso, lo sciroppo di agave o lo stesso sciroppo di betulla, che viene raccolto direttamente dagli alberi, come nel caso dello sciroppo d'acero, in primavera. La tisana di betulla è ricca di vitamina B1 e B2, oltre che di calcio, magnesio e zinco. Si utilizzano la corteccia e le punte dei rametti, che devono essere prelevati senza rovinare gli alberi. Altrimenti, è possibile acquistare in erboristeria il necessario per ottenere facilmente una tisana alla betulla. Preparerete una tisana utilizzando due cucchiaini di estratto di betulla per tazza e lasciandola in infusione per dieci minuti.
5) Chaga Ecco un altro dono che giunge a noi direttamente dalla betulla. Si tratta di un fungo associato proprio a questo albero, poiché cresce quasi esclusivamente sulle betulle. Le sue proprietà curative erano conosciute già centinaia di anni fa ed ora le stiamo riscoprendo. Il Chaga è conosciuto anche come "Fungo della Foresta" o "Fungo dell'Immortalità". Può essere utilizzato per la preparazione di una tisana dal gusto che sembra unire il sapore del tè a quello del caffè. Raccogliete il fungo dagli alberi soltanto se siete certi della sua identificazione e di non rovinare i tronchi e le cortecce. Può essere utile sapere che  sono disponibili integratori a base di fungo Chaga, definito anche come fungo terapeutico siberiano o con il nome scientifico di Inonotus obliquus.
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