Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta antociani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antociani. Mostra tutti i post

15/05/14

Karkadé, una sana tazza di té

HIBISCUS SABDARIFFA Un aiuto per il fegato Appartengono al genere Hibiscus circa 300 specie di origine tropicale e subtropicale. Molte varietà di ibisco sono stupende piante ornarnentali, altre, come la «subdariffa» vengono usate come piante medicinali. L'ibisco, o Tè rosa di Abissinia, è utilizzato in Egitto, Indie, Antille, Africa Nera soprattutto come bevanda e come legume. In fitoterapia si usano i calici fiorali raccolti quindici giorni dopo la fioritura, quando diventano rossi, e poi tagliati in strisce. Contiene molti acidi organici: ascorbico (vitamina C), citrico, tartarico, malico e ossalati. Una sostanza colorante, ibitiscina, mucillagini, antociani (la sua presenza conferisce al fiore proprietà angioprotettrici) e flavoni in notevole quantità.

La proprietà principale è quella vitaminica (antiscorbutica) ma è anche un eccitante del metabolismo cellulare. Inoltre regola la funzione epatica nel senso che riduce l'eccesso di secrezione biliare e, come tutte le Malvaceae, è emolliente ed edulcorante. Si usa corne rinfrescante, dissetante, vitarninico e astringente soprattutto nelle enteriti pediatriche perché privo di azione eccitante. È un vero tè della salute. L'infuso ha un colore rosso vinoso molto intenso; il sapore è acidulo ma assai gradevole.
immagine presa dal web

Inoltre è digestivo e tonificante: l'infuso, grazie al suo contenuto di acidi organici, stimola efficacemente le funzioni dell'apparato digerente e tonifica l'organismo; - blando lassativo: esercita un'azione emolliente (calmante) sulle mucose del tubo digerente e facilita l'evacuazione intestinale; - diuretico: i fiori di karkadé producono un effetto diuretico blando ma efficace, perciò si consigliano agli obesi e a chi soffre di cuore; - additivo naturale: i fiori, per il sapore leggermente acido e per il colore rosso, sono usati come additivo naturale, per migliorare l'aspetto e il sapore di altre piante medicinali e di vari prodotti alimentari. Esternamente, per la presenza di polifenoli e mucillagini, può avere azione lenitiva su pelli infiammate.
Può essere utilmente associato a rusco, ippocastano, calendola, mirtillo, rnalva, ecc. Il karkadé è una pianta che ha bisogno di poca acqua e poche cure. Poco soggetto a malattie e parassiti, può venire coltivato senza l'impego di fitofarmaci.


PREPARAZIONE E USO
Non sono segnalati in letteratura tossicità ed effetti secondari.
Della pianta si utilizzano fiori con i quali si ottiene un ottimo infuso: 1,5 g di droga in 150 ml di acqua bollente; oppure un cucchiaio da minestra di acqua bollente; lasciare in infusione per 5-10 minuti. Filtrate, dolcificare con miele e bere più tazze al giorno.
Tisana vitaminica (20g di ogni droga): rosa canina frutti, alfa-alfa erba, rosa fiori, karkadè fiori, maté foglie. Due cucchiai della miscela in mezzo litro di acqua bollente; infondere per 15 minuti, filtrare,dolcificare e bere durante la giornata.
In caso di sovrappeso; Hibiscuss. Estratto secco: 50 mg per capsula, 1 capsula due volte al giorno, coadiuvata da Tintura Madre di Orthosiphon s. e Silybum m., 30 gocce due volte al giorno.
I fiori possono entrare nella preparazione di salse, gelatine, marmellate,vini; le foglie possono essere mangiate in insalata.

12/02/14

Pomodori viola contro il cancro: geneticamente modificati ma, per una volta, realmente utili

Una ricerca inglese condotta dal John Innes Centre di Norwich in collaborazione con centri di ricerca europei, tra cui l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha portato ad ottenere dei pomodori transgenici di colore viola, ricchissimi di antociani,  pigmenti naturali antiossidanti del gruppo dei flavonoidi presenti in grandi quantità nelle more e nei mirtilli. Questo pomodoro è stato ottenuto con l'impiego di due geni della pianta di bocca di leone e la sua attività antiossidante è molto elevata, quasi triplicata rispetto al naturale. Non solo è ricco di acqua e sali minerali, ma nella sua polpa esso contiene un prezioso patrimonio contro il cancro.
I pomodori viola anticancro

I pomodori viola sono poi stati somministrati a topi di laboratorio mutanti, difettivi per la proteina p53 e quindi suscettibili allo sviluppo di diversi tipi di tumore. Gli animali usati per i test sono stati divisi in tre gruppi, e dalla ricerca è risultato che il gruppo nella cui dieta era stato inserito il concentrato di pomodoro viola ha mostrato un allungamento della vita significativo rispetto agli altri due. “Quello che noi abbiamo fatto – spiega Marco Giorgio, dell`Istituto Europeo di Oncologia, che ha condotto la sperimentazione sui topi – è testare le proprietà già note degli antociani in un modello di tumore sensibile al potere antiossidante. Abbiamo studiato un particolare tipo di linfoma ed è emersa una minore incidenza del tumore, ma non sappiamo se queste stesse sostanze potranno essere utili anche per altri tipi di tumori”. Si tratta di “un importante passo in avanti nello studio degli antiossidanti - spiegano gli studiosi - ormai largamente considerati un`arma di prevenzione nei confronti di molte patologie, dalle malattie cardiovascolari ad alcuni tipi di cancro”. “Lo studio conferma – commenta Cathie Martine, del John Innes Centre - che si possono ottenere effetti significativi attraverso semplici cambiamenti nella dieta di tutti i giorni. È il primo esempio di prodotti geneticamente modificati - conclude - che possono offrire realmente un beneficio per tutti i consumatori. Il prossimo gradino sarà quello di testare i dati preclinici ottenuti con i topi su soggetti umani”. E la speranza è che si ottengano gli stessi risultati.

01/12/13

La borragine lanuginosa e le sue eccezionali qualità

Vi sarà capitato almeno una volta nella vita di passeggiare in campagna, o di andare in qualche orto; ebbene, di sicuro avrete visto la borragine. Sembra avvolta nella bambagia, per la lanugine bianca che leggera sembra essersi posata  sulle carnose foglie e sui suoi meravigliosi fiori azzurri. Sembra quasi zucchero filato. Ma ad interessarci, non dovrebbero essere solamente le sue caratteristiche estetiche, quanto le eccezionali qualità che essa contiene al suo interno.
Borragine e olio

Il sapore della borragine ricorda vagamente quello del cetriolo. Infatti le foglie fresche sono usate nelle insalate per sostituire i cetrioli (chef avventurosi usano le foglie, appena scottate in acqua bollente, nelle insalate come sostituito anche per gli spinaci freschi), nelle minestre e zuppe a cui aggiunge un sapore caratteristico. Le foglie della borragine sono buone anche per insaporire il tè freddo e le bevande di frutta, mentre i fiori sono usati nelle torte e in altre preparazioni dolciarie come guarnizione delicata (mantengono il colore dopo la cottura al forno). Della borragine si utilizzano le foglie, che si raccolgono in primavera (da fine marzo a giugno) prima della fioritura. Ma si possono anche usare i fiori, appena dischiusi, e la porzione aerea della pianta, raccolta in giugno – luglio recidendo il fusto a 10 cm da terra. Da sempre la borragine è apprezzata per le proprietà legate alla presenza di specifici principi attivi, tra i quali sono da ricordare gli antociani (ad effetto protettivo sui capillari sanguigni), le mucillagini (che migliorano la funzionalità intestinale, al pari delle fibre), alcune resine efficaci come stimolanti delle funzioni digestive. Il nitrato di potassio, ospite sgradito, è legato alla freschezza della pianta: più è fresca, meno ne contiene. Tra le proprietà che la medicina popolare (e ora anche quella ufficiale) attribuisce alla borragine, sono da ricordare la sua capacità di agire contro alcuni disturbi dell’ apparato respiratorio (ha proprietà emollienti ed espettoranti), e la sua azione diuretica, sudorifera, depurativa, antireumatica e antinfiammatoria. Le foglie della borragine vengono anche impiegate per uso esterno nella cura di eczemi e contro le forme morbose eruttive caratteristiche dell’ infanzia (rosolia, scarlattina, ecc.). Ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi della Borago officinalis, l’olio di borragine è un olio vegetale impiegato per riequilibrare il sistema ormonale femminile, ma non solo. È un antiossidante naturale dei tessuti pelle, sia in presenza di pelle impura a causa di cisti ovariche, acne e problemi legati al ciclo femminile; sia quando il problema è la pelle secca usato come antirughe e antismagliature. L’olio di borragine è anche un rimedio naturale per eliminare il colesterolo dalle vene e dalle arterie, perché è un vero concentrato di Omega 6 necessari alla corretta funzione cardiovascolare
. Ma vediamo più da vicino le innumerevoli proprietà dell'olio di borragine. Olio di borragine: proprietà e benefici Ricchissimo in acidi grassi polinsaturi come l’alfa-acido linoleico (32-38%); acido linoleico (18-25%); acido oleico (15-19%), l’olio di borragine viene impiegato con successo per tutte le problematiche della pelle, specialmente quando sono il risultato di squilibri ormonali. Contrasta l'invecchiamento cutaneo e svolge una azione rigeneratrice della pelle secca, combatte le infiammazioni cutanee, gli eczemi, l'acne, la psoriasi. - Per uso esterno: può essere usato direttamente sull’epidermide del viso, come contorno occhi naturale e potente antirughe e per combattere le antiestetiche macchie cutanee; oppure diluito in olio di jojoba o olio di germe di grano, per potenziarne l’azione idratante del primo e nutriente del secondo. - Per uso interno: in commercio si trova in perle come integratore alimentare, per il trattamento di tutti i disturbi legati al sistema ormonale femminile. Grazie alla presenza di fitoestrogeni, che svolgono un’azione riequilibrante del sistema ormonale femminile, è utilizzato in caso di irregolarità del ciclo, dolori mestruali, amenorrea, cisti ovariche, per ridurre i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa. Inoltre proprio per l’elevato contenuto di ormoni vegetali, viene spesso inserito nella formulazione di prodotti per rassodare il seno. Sempre per uso interno, l'utilità di introdurre supplementi dietetici a base olio di borragine deriva dalla sua capacità di favorire la produzione delle prostaglandine della serie 1 (PGE1), dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardioprotettiva, antisclerotica, vasodilatatrice. Su questi presupposti si basano molte proprietà terapeutiche ascritte all'olio di borragine come la riduzione del rischio cardiovascolare, il controllo di colesterolo alto e ipertensione e l’azione antinfiammatoria coadiuvante nella cura dell’artrite reumatoide.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.